4 minute read

Il Refosco dal peduncolo rosso

TRA I PIÙ APPREZZATI DOC PER LE SUE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE, ACCOMPAGNA I PIATTI IMPORTANTI DELLE STAGIONI PIÙ FREDDE DELLA TRADIZIONE LOCALE

Prima della fortunata immissione dei vitigni bordolesi del Merlot e del Cabernet, era il Refosco che dominava tutto il territorio vitivinicolo del Lison Pramaggiore insieme a quello del Friuli-Venezia Giulia. Un vino “autoctono” di antico e nobile lignaggio dalle origini incerte, citato e lodato addirittura nel I secolo d.C. da Plinio il Vecchio che lo ricollega, a torto o a ragione, al “Pucinum”, vino che è rimasto nella storia per essere stato considerato un elisir di lunga vita dall’imperatrice Livia, consorte del potente Ottaviano Augusto. Fu il prolifico studioso latino a documentare nelle Naturales Historiae l’origine di questo nettare così speciale: “Nasce nel seno del mare Adriatico non lontano dalla sorgente del Timavo, su un colle sassoso; il soffio del mare ne cuoce poche anfore, medicamento che è superiore ad ogni altro. […] La vite del Pucino è di colore nerissimo. I vini de Pucino cuociono nel sasso”. Successivamente alcuni storici, fra cui l’Agapito, hanno contribuito a creare una certa confusione identificando l’origine di questo celebre vino nei vitigni di Prosecco dove invece veniva coltivato un delizioso e frizzante bianco. Il Pucino era per certo un’ambrosia di colore rosso scuro, di bassa gradazione alcolica, fortemente astringente per l’alto contenuto di tannino e notoriamente usata per le dissenterie, allora endemiche, e le frequenti diarree causate dalla scarsità d’igiene. Il famoso Terrano, invece, sarebbe una variante del più famoso Refosco, coltivato nelle più fertili terre d’Istria. Certo è che il Refosco, quello dal peduncolo rosso, si è iniziato ad apprezzarlo ed è diventato un vino di prima qualità quando, a metà del secolo scorso, hanno cominciato a produrlo in purezza. Il suo vitigno è riferito naturalmente alla famiglia dei “Refoschi” e la distinzione di “peduncolo rosso” sta ad indicare la parte iniziale del raspo che diviene di colore tendente al rosso con la maturazione dell’uva. Il suo grappolo ha dimensioni piuttosto grandi, una forma piramidale ed alata, con acini importanti di un caratteristico colore bluastro tendente al viola. Personalmente, ho iniziato ad apprezzare questo vino nobile diversi anni fa quando con un amico molto appassionato di vini friulani, Bruno Pessa, noto e stimato industriale portogruarese, andavo a comprare qualche “cartone” di Refosco dal p.r. in un’azienda sorta fra le dune dei Colli orientali. Ben ricordo il suo colore granato, i suoi meravigliosi profumi fruttati che rimandano alle more e alla ciliegia marasca, il suo sapore speziato, dato che era maturato per più di un anno con lo scopo di smussarne la spigolosità e la tannicità, ma anche morbido e corposo, ideale per accompagnare piatti autunnali ed invernali come arrosti importanti, selvaggina e formaggi stagionati. Era un vino molto ricercato, tant’è che per alcuni anni prenotavamo il suo acquisto in anticipo per l’anno successivo. Anche nel nostro territorio questo vino ha avuto la sua rivincita, ricollocandosi fra i più apprezzati DOC e, in tal modo, ottenendo una sua giusta rivendicazione. Me ne dà conferma Loris Bellotto, titolare dell’azienda agricola “La Frassinella” di Lison di Portogruaro che presta particolare cura alla produzione del Refosco dal p.r. ed il suo, per un mio personale giudizio, è davvero eccellente. “In questi ultimi anni il suo apprezzamento è aumentato proprio per le sue caratteristiche organolettiche che ben si accostano alla tipicità della gastronomia locale autunnale ed invernale - afferma -. Personalmente ottengo un buon risultato partendo da una contenuta gemmatura della vite, che per sua natura è molto prolifera, lasciando maturare poi i grappoli, completamente spogliati da cavi e fogliame, per un certo periodo prima della vendemmia affinché l’uva si arricchisca di zuccheri, polifenoli, antociani, e concludendo con un processo di vinificazione controllata. Se ne ricava un vino di colore rosso rubino intenso, tannico, non molto alcolico, con un profumo vinoso e fruttato con leggeri sentori di erbaceo. Esso si affina con un lieve invecchiamento che gli consente di assumere aromi di pregio. Questo è il Refosco dal p.r. che viene prodotto da molte aziende nel territorio Lison Pramaggiore con la denominazione DOC Venezia e che spesso si fa preferire ad altri rossi per i suoi spiccati sentori fruttati, la buona morbidezza e complessità, per accompagnare piatti importanti della tradizione locale come può essere un arrosto di maiale, il pollame in umido o un formaggio montasio stagionato. Vino apprezzato da noi e ancor di più in Friuli-Venezia Giulia, dove è sublimato con canti come quello del poeta istriano Giovanni Barsani che scrive: “Il Refosco e la Ribola, che i meti il bon umòr, che i dà vigor al sangue, e al viso el bel colòr; e i fa più ciaro l’ocio, e i fa più s’ceto al cuor”.

Advertisement

VI ASPETTIAMO CON LE NOSTRE CESTE DI NATALE!

Potrai comporre la tua confezione regalo con la nostra selezione di Prodotti Enogastronomici Artigianali

Punto Vendita Cantina Sant’Elena Via Mocenigo, 92 Alvisopoli - Fossalta di Portogruaro (VE) T: 0421 566565 www.materfoodandwine.com

Leandro Costa

FILETTI DI MAIALE AL REFOSCO

(PER 4 PERSONE)

In un pentolino preparare una salsa con 250 ml di Refosco dal p.r. uno scalogno ben tritato, una scorza di limone grattugiata ed un rametto di rosmarino; bollire per circa 5 minuti, aggiungere 20-25 gr di burro e poi filtrare tutto con un colino e tenere da parte. Trattenere compatti ognuno dei 4 filetti di maiale con uno spago, dorarli da entrambi i lati con un po’ di burro ed adagiarli in una padella preriscaldata e con un filo d’olio evo; profumarli con qualche foglia di salvia e rosmarino. Cuocere a fuoco moderato sino a quando i filetti saranno dorati, salare e pepare q.b. Levare lo spago e servire i filetti caldi irrorandoli con la salsa di refosco. Sono ottimi assieme ad una fetta di polenta gialla marano ed un calice di vino refosco dal p.r. doc Venezia..

This article is from: