greenspace Luglio 2013 Numero 3
Ritorno alla natura: Workshop di buone pratiche si svolgono a Plovdiv, Bulgaria e a Barcellona, Spagna Uno sforzo comune: L’isola di Gozo dà il benvenuto al presidente del consiglio di monitoraggio
Newsletter del progetto Green Infrastructure Network
IDENTIFICARE LE AFFINITÁ
© 2013 – Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe
Quando le persone si incontrano per la prima volta, generalmente si presentano condividendo con gli altri informazioni riguardanti il loro lavoro ed i loro DANIEL ARIZPE interessi. Una volta rotto il ghiaccio, si è pronti a creare una relazione più stretta. Il progetto GreenInfraNet ha seguito queste stesse regole generali: infatti, nel corso dei primi due incontri i partner hanno presentato un’ampia panoramica sulle infrastrutture verdi delle loro regioni ai nuovi amici, dopo la quale la partnership ha potuto progredire verso un nuovo livello. L’obiettivo dell’incontro di Barcellona era quello di identificare eventuali affinità tra i partner, per poi usufruirne in un secondo momento nella promozione di un trasferimento di buone pratiche vincente. Il gruppo organizzatore propose un “mercato delle buone pratiche” in cui i partner potevano offrire o richiedere competenze su di un tema correlato al concetto dell’infrastruttura verde. Il progetto GreenInfraNet, per istituire questo mercato, contattò Karin Maatje, coordinatore del progetto IVC MiniEuropa, per progettare e moderare il workshop. Ai partner venne richiesto di stilare le loro richieste ed offerte di buone pratiche; successivamente le proposte degli importatori e degli esportatori furono appese a due tabelloni e posizionate su di una griglia che le suddivideva in base alle diverse tematiche. In conclusione tutti i partecipanti provarono ad abbinare le coppie di buone pratiche dalle due tabelle. Alla fine del workshop sono state identificate 18 coppie di buone pratiche, di cui si doveva analizzare l’idoneità al trasferimento. Il mercato delle buone pratiche è stato solo il punto di partenza di una relazione duratura nel tempo. Daniel Arizpe, VAERSA/Centro per la Ricerca
applicata delle Foreste, Ministero Regionale per il Territorio, le Infrastrutture e l’Ambiente, Valencia
INSTAURARE UN DIALOGO: Lo sviluppo di soluzioni comuni alle sfide e ai problemi ambientali è la principale speranza per il raggiungimento di benefici comuni.
Trasferimento di buone pratiche: sempre una soluzione vincente Sebbene la diversità contribuisca ad arricchire l’UE, si scopre che siamo molto più simili di quanto immaginiamo. Nonostante le differenze che ci contraddistinguono a livello culturale, politico e linguistico, condividiamo tutti una serie di valori, un passato ed un territorio comune. In effetti, il territorio dell’UE rappresenta un ottimo esempio per capire che cosa ci unisce, dal momento che la natura non rispetta confini politici o amministrativi e le aree verdi non possono essere considerate come frammenti isolati appartenenti al paesaggio europeo. Ovviamente, condividiamo anche sfide e problemi comuni. Quindi, perché affrontare queste sfide da soli quando potremmo ottenere molti più risultati lavorando insieme? Perché provare a raggiungere tutti lo stesso obiettivo se ognuno di noi può contribuire ad una soluzione integrata lavorando in collaborazione con altri? I programmi e progetti di cooperazione territoriale, come ad esempio GreenInfraNet, permettono di affrontare problemi comuni ed identificare soluzioni condivise. Il trasferimento di buone pratiche tra i partner costituisce il cardine ed uno dei principali obiettivi di GreenInfraNet.Attraverso incontri e dibattiti, si ha la possibilità di scambiare informazioni ed esperienze, cercando corrispondenze tra i bisogni e soluzioni esistenti. Si identificano inoltre le idee vincenti e si valuta il potenziale di trasferibilità delle singole buone pratiche per determinare la loro adattabilità a condizioni diverse in differenti regioni europee ed il possibile raggiungimento di risultati tangibili e misurabili.Mentre questo rappresenta l’unico modo per la valutazione del successo, il trasferimento di buone pratiche dovrebbe essere considerato come uno scambio e non come un processo univoco. Gli aspetti positivi per i partner che “importano” le pratiche sono evidenti, ma vi sono dei benefici anche per coloro che le “esportano”: infatti applicando la loro competenza e la pratica a situazioni inconsuete, si possono scoprire nuove ed inaspettate possibilità. Il trasferimento di buone pratiche è, perciò, proficuo in ogni caso, in quanto implica sempre un risultato vantaggioso per tutte le parti coinvolte. Gloria Ortiz, VAERSA/Centro per la Ricerca applicata delle Foreste, Ministero Regionale per il Territorio,
le Infrastrutture e l’Ambiente, Valencia, Spagna
European Union European Regional Development Fund
Cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale
Con il supporto del Programma INTERREG IVC
greenspace
Gestione dell’habitat in situazioni complesse BARCELLONA, DICEMBRE 2012 Durante il primo workshop di scambio delle buone pratiche del progetto che si è tenuto a dicembre 2012 a Barcellona, i partner hanno potuto partecipare ad una visita studio presso il Parco Naturale di Garraf, situato 30 km a sud-ovest di Barcellona. Il Massiccio del Garraf è una catena montuosa di composizione calcarea, le cui vette raggiungono la costa Mediterranea, principalmente ricoperta da cespugli e foreste costituite da pi di Aleppo, in grado e di sopravvivere alla siccità estiva. Negli ultimi decenni il massiccio è stato teatro di numerosi incendi boschivi e, per questo motivo, molti ecosistemi devono tutt’ora riprendersi dal danno causato. Le aree in cui padroneggiano i cespugli ed le foreste di giovani pini si contraddistinguono per la loro folta struttura dovuta a particolari dinamiche di successione naturale. Ciò li rende altamente vulnerabili a possibili nuovi incendi e ne fa un habitat poco sicuro per la flora e la fauna. A partire da questo presupposto è stato creato un ampio progetto di gestione dell’habitat, i cui principali obiettivi sono l’accelerazione della rigenerazione naturale attraverso un processo di gestione delle foreste; la riduzione della densità degli stanziamenti a cui consegue un incremento della loro
IL RITORNO DELLE CAPRE: uno degli obiettivi della gestione dell’habitat del parco naturale di garraf è il recupero dei pascoli per i greggi di capre.
stabilità; la creazione di un paesaggio a mosaico reintroducendo spazi aperti, habitat specifici per la fauna ed infrastrutture agricole per l’introduzione di greggi di capre. Nel corso del progetto quadriennale, sono stati gestiti più di 3000 ettari di suolo pubblico. È stato anche introdotto un gregge di 70 capre, che vivrà sia nelle aree aperte che nella foresta, riducendo sensibilmente il rischio di incendi ed allo stesso tempo incrementando la diversità dell’habitat. Questo progetto è stato reso possibile da una fondazione bancaria (Fundaciò la Caixa), che ha collaborato per nove anni con la rete di parchi della Provincia di Barcellona. Carles Castell Puig, Provincia di Barcellona
Il parco delizia i partecipanti al workshop PLOVDIV, FEBBRAIO 2013 Il 26 e il 27 Febbraio 2013, l’Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Plovdiv ha organizzato il secondo workshop per il progetto di scambio delle buone pratiche a Plovdiv, in Bulgaria.
costituiscono un parco ornamentale. Il parco ed il palazzo, che risalgono agli inizi del XX secolo, vengono attualmente gestiti dal Ministero delle Finanze.
Nel corso del secondo giorno, i partecipanti hanno potuto godere di una visita alla vicina città di Kritchim, dove hanno visitato il palazzo ed il parco dell’ex re di Bulgaria.
Il parco ornamentale ospita più di 300 specie di alberi provenienti da tutte le parti del mondo, comprese alcune specie rare, una quercia di 600 anni ed alcuni pioppi bianchi che risalgono a 200 anni fa. Oltre ad accogliere specie di amareno, lauroceraso, metasequoia, bambù, lillà, lagerstroemia e magnolie sempreverdi, il parco viene anche utilizzato per la coltivazione di pesche, ciliegie e mele. Inoltre, un numero considerevole di laghi ricoperti da ninfee, in cui regna la biodiversità, caratterizzano il parco stesso.
Il parco ricopre un’area di 200 ettari, 170 dei quali sono stati dichiarati area protetta dal Ministero dell’Ambiente. Di questi, più di 140 ettari sono ricoperti da fitte foreste e 30 ettari DUE PASSI: I partecipanti del laboratorio di Plovdiv il secondo giorno hanno guardato il parco di Kritchim e la zona castello.
L’area boschiva, utilizzata in passato come riserva di caccia, accoglie molte specie animali, compresi tacchini selvatici che si sono adattati all’ambiente, fagiani ed addirittura nandù sudamericani. Vi sono anche specie animali allevate a fini venatori come ad esempio una mandria di più di 200 cervi selvatici, pernici, galli cedroni, numididi e altri uccelli. La foresta offre anche rifugio a mufloni, tartarughe, falchi, volpi e moffette. Il palazzo ed il parco saranno aperti al pubblico nel corso del 2013. Aleksandar Tonkov, Agenzia per lo Sviluppo Regionale di Plovdiv
Luglio 2013 Numero 3
greenspace
GHAJNSIELEM, APRILE 2013 A poco meno di un anno dall’incontro iniziale, il progetto GreenInfraNet tiene il suo primo workshop per il trasferimento delle buone pratiche nel Comune di Ghajnsielem a Gozo, Malta. Il 24 e 25 Aprile 2013, l’evento è stato organizzato in aggiunta agli incontri tecnici di progetto. È stata inoltre l’occasione per presentare agli altri partner Bert Gijsberts, Vice-presidentedella Provincia di Flevoland (Olanda), ente coordinatore del progetto. Il workshop ha approfondito una serie di buone pratiche selezionate dai partnerinteressati, che dovranno decidere come trasferirle nei prossimi 2 anni. Il 25 Aprile si è tenuto un evento per la promozione di queste iniziative per i cittadini maltesi, presieduto da Francis Cauchi, Sindaco di Ghajnsielem. In seguito alle presentazioni dei progetti riguardanti le infrastrutture verdi a Malta e della Regione Emilia-Romagna (il Progetto Conca nella provincia di Rimini), i partecipanti hanno condotto un interessante dibattito sul futuro dello sviluppo delle infrastrutture verdi nell’isola di Malta. È stata inoltre organizzata, per i partner del progetto, una visita a Dwejra, un sito protetto Natura 2000,che si trova sull’isola di Gozo e che presenta eccezionali caratteristiche geologiche quali ad esempio la Roccia del Generale e la Finestra Azzurra. Il sito è l’habitat ideale per molte specie locali che vivono sopra e sotto al livello del mare. Nel corso della visita i partner hanno appreso della ricca storia del sito che stavano visitando e delle attuali misure per armonizzare l’interesse verso la biodiversità, la conservazione del territorio e lo sviluppo del turismo. Zsuzsanna Keri, Regional Environmental Center SCRUTARE L’ORIZZONTE: I partner del progetto hanno avuto l’opportunità di visitare la Finestra Azzurra, una straordinaria formazione rocciosa naturale sull’isola Maltese di Gozo.
TUTTO DIPENDE DALL’IMPEGNO E DALLA COOPERAZIONE Bert Gijsberts, il nuovo presidente del Consiglio di Monitoraggio del progetto, è colpito dall’impegno dei partner e dalle attività BERT GIJSBERTS che stanno portando avanti. C’è però ancora molto lavoro che deve essere svolto. “Il trasferimento di buone pratiche ed il miglioramento delle politiche rappresentano il fulcro del progetto. Tutti i partner posseggono esperienze differenti riguardanti lo sviluppo e la realizzazione di politiche per la promozione delle infrastrutture verdi all’interno della loro regione e sono entusiasti di condividerle. Durante il primo anno di progetto, i partner hanno lavorato insieme per scambiarsi questo tipo di esperienza, procedura fondamentale da attuare, ma ora è il momento di lavorare per il trasferimento delle buone pratiche ed il miglioramento delle politiche. I partner avranno sicuramente la necessità di coinvolgere i principali stakeholder e rappresentanti politici della loro regione, infattiil loro impegno è fondamentale per un trasferimento di buone pratiche ed un miglioramento delle politiche vincenti. In Europa vi sono molte organizzazioni e regioni che lavorano a salvaguardia della natura e della conservazione della biodiversità, per questo motivo si devono evitare iniziative similari a lavori già intrapresi da altri. Se vi è cooperazione con le altre organizzazioni e regioni, ognuno può imparare dall’altro, rafforzandosi di conseguenza e rivolgersi ad un pubblico maggiore. Solo da questo momento in poi è possibile fare la differenza per migliorare le infrastrutture verdi in Europa.”
Bert Gijsberts, Vice-Presidente,
Provincia di Flevoland (Paesi Bassi) Bert.Gijsberts@flevoland.nl
Numero 3 Luglio 2013
© 2013 – Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe
L’isola di gozo ospita un workshop di buone pratiche
greenspace Soluzioni che funzionano
REGIONE EMILIA-ROMAGNA IL PROGETTO CONCA PORTA L’ARTE NELLA NATURA Dal 6 all’8 settembre 2013 si è tenuto il Festival A Passo d’Uomo nella Valconca in Emilia-Romagna (Italia). L’iniziativa prevede diverse tipologie di performance artistiche, raggiungibili dai partecipanti a piedi lungo il Grande Anello Verde. Questa rete di sentieri è uno dei principali risultati del Progetto Conca, che, nel corso dei quattro anni della sua durata, ha permesso di sviluppare una strategia di valorizzazione paesaggistica e ambientale nella Valconca in provincia di Rimini coinvolgendo le amministrazioni locali, le associazioni e gli abitanti della Valle.Il Festival A Passo d’Uomo costituisce uno degli output del piano paesaggistico: attraverso manifestazioni artistiche per promuovere i sentieri, il Festival contribuisce a sviluppare la sensibilità ambientale, guidando i visitatori attraverso paesaggi naturali e borghi storici nei quali hanno luogo le esibizioni di artisti ispirati dai luoghi stessi. Nell’edizione del 2012 oltre 30 artisti erano presenti nella Valconca e circa 2000 visitatori hanno partecipato all’evento, il cui successo è stato frutto delle 27 associazioni locali (tra cui guide turistiche, compagnie teatrali, scultori, architetti, designer, musicisti e poeti) che hanno prestato la loro opera volontariamente. Le informazioni sull’edizione 2013 del festival sono disponibili su www.apassoduomo.org www.facebook.com/apassoduomo/ Il team di progetto della Regione Emilia-Romagna: Barbara, Laura, Francesca, Valentina
ALL’ARIA APERTA: La Valconca offre uno scenario naturale per l’edizione 2013 del Festival A Passo d’Uomo e le esibizioni dei suoi artisti.
METTERE LE RADICI: Nel parco Ayazmoto crescono numerose specie di alberi e cespugli.
STARA ZAGORA, BULGARIA IL PARCO AYAZMOTO Il Parco Ayazmoto, che si trova nella città di Stara Zagora, Bulgaria, è stato fondato nel 1895 quando il vescovo Metodi Kussev organizzò la prima campagna di riforestazione di una collina priva di vegetazione a nord della città. Fu creato un magnifico parco, caratterizzato da specie di alberi importate dal Libano, dalla Turchia, dalla Grecia, dalla Spagna e dall’Italia. Il parco, situato sul versante meridionale della catena montuosa SarnenaSredna Gora, ricopre attualmente una superficie di circa 320 ettari. Come conseguenza delle continue campagne di riforestazione nel corso degli anni, il parco oggi si presenta principalmente boschivo, coperto da querce, pini,cedri e cipressi. Ci sono anche alcune specie di alberi selvatici e cespugli, come ad esempio il pino d’Aleppo, la quercia di Aleppo, l’alloro, gli alberi delle matite, gli alberi dei fiori di Bach e le Gingko Biloba. Il parco rappresenta una delle principali mete per i cittadini di Stara Zagora per trascorrere il tempo libero. É caratterizzato da una rete di sentieri e di strutture per il tempo libero, volte a persone di tutte le età, come ad esempio campi da badminton, campi da tennis, parchi giochi per i bambini, un teatro all’aperto ed una sala degli specchi. I visitatori possono anche apprezzare uno zoo di 24 ettari, che dà rifugio a circa 450 mammiferi ed 80 specie tra uccelli e anfibi. Konstantin Stoyanov, Agenzia per lo Sviluppo Economico Regionale di Stara Zagora (SZREDA)
A cura di: Dora Almassy Contributi: Daniel Arizpe, Bert Gijsberts, Zsuzsanna Keri, Gloria Ortiz, Carles Castell Puig, Laura Punzo, Konstantin Stoyanov, Aleksandar Tonkov Grafica e impaginazione: Sylvia Magyar e Juan Torneros Revisore: Francesca Bonifazi, Contigo, Valentina Manzato, Francesca Poli
www.greeninfranet.org
Fotografie: Flickr, iStock, partner del progetto Stampa: The Regional Environmental Center for Central and Eastern Europe Contatti: Ingrid Henzen, Gestora do projeto GreenInfraNet, Consiglio provinciale di Flevoland (NL) Ingrid.Henzen@Flevoland.nl
Con lo scopo di incrementare la Rete europea delle conoscenze sulle infrastrutture verdi (European Green Infrastructure Knowledge Network), siamo interessati a scoprire e conoscere iniziative analoghe, buone prassi attuate da singole regioni, da aziende e/o organizzazioni che portano avanti ricerche sull’argomento. Se volete condividere con noi le vostre esperienze, contattateci!