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Se Milano entra nel brand
Un marchio declinato al milanese significa godere dei valori riconosciuti al capoluogo lombardo: dinamismo, apertura, velocità di cambiamento, capacità di anticipare le tendenze, innovazione continua.
Posizionare la parola ‘Milano’ vicino al proprio marchio ha un valore intangibile ma reale. Lo dimostra il brand di moda Msgm che, nella collezione autunno-inverno 2018-19, ha creato scialli e sciarpe con le stampe delle location più gettonate di Milano, come il Bar Basso, la Pasticceria Cucchi, il Jamaica Bar. Il designer Massimo Giorgetti ha addirittura regalato una T-shirt al sindaco Beppe Sala con la scritta ‘Pensavo fosse amore… e invece era Milano’, tema che ha aperto anche la sfilata Msgm. Sono tanti i marchi lifestyle che ‘sfruttano’ la città della Madonnina: sempre nella moda, si citano Camomilla Milano, Twinset Milano e Prada, che nel suo logo applicato alle borse e ai capi riporta il nome della città meneghina. Non mancano quelli della bellezza: Deborah Milano, Kiko Milano, WakeUp Cosmetics Milano, Youth Milano, Pupa Milano, Diego Dalla Palma Milano, Culti Milano, Masque Milano. Si tratta soprattutto di brand di make-up, che ‘mettono a profitto’ l’immagine riconosciuta in tutto il mondo del distretto manifatturiero lombardo del trucco, situato tra Milano, Crema, Bergamo e Brianza. Se Milano entra nel brand...
Va da sè ormai che lo ‘standing’ conquistato da Milano è così elevato che inserire questa parola nell’etichetta dei prodotti sta diventando un valore aggiunto. Significa godere indirettamente di tutti i valori riconosciuti al capoluogo lombardo: la città delle ‘guglie’ non è solo il motore economico e finanziario dell’Italia, ma rappresenta oggi dinamismo, apertura, velocità di cambiamento, capacità di anticipare le tendenze, innovazione continua a livello urbanistico e retail. Il brand-Milano è spendibile anche
di Vanna Assumma
La T-shirt di Msgm all’estero. In tutto il mondo, la metropoli italiana è nota come capitale della moda e del design, e quindi le viene riconosciuta una forte valenza ‘estetica’, come una città-laboratorio di stile e di gusti. Inoltre, la sua vicinanza alle valli lombarde, e quindi alle province ricche di imprenditoria manifatturiera e di artigianato (anche per quanto riguarda il settore cosmetico, che è meno conosciuto ma storicamente presente con una forte concentrazione di produttori e terzisti) fa di Milano l’emblema del ‘bello e ben fatto’.
LA FORZA DEI RACCONTI DI QUARTIERE
“Milanesi non si nasce ma si diventa”. Così cita il sito della startup Milanesi Skincare, brand beauty nato dalla passione per la città lombarda di Alberto Pranovi e Antonella Marino (entrambi di origini non meneghine) che hanno ufficialmente lanciato il marchio di skincare un anno e mezzo fa. Il nuovo nato ha l’obiettivo di rappresentare i diversi quartieri milanesi, con le tre collezioni ‘Navigli’, ‘Brera’ e ‘Montenapoleone’, ognuna delle quali sviluppa prodotti di cosmesi naturale, al 100% made in Italy. Gli ingredienti rispecchiano l’eredità della città. Ad esempio, la linea Brera utilizza la spezia simbolo della Madonnina, lo zafferano. Coltivato proprio a Milano, lo zafferano biologico è ricco di antiossidanti per contrastare l’invecchiamento cutaneo.
M MISSONI SULLE ROTAIE DEI TRAM
M Missoni ha presentato la prima collezione ideata da Margherita Maccapani Missoni, neo-direttore creativo, attraverso una formula inconsueta. Una schiera di modelli di tutte le forme ed età, lo scorso settembre ha accompagnato gli addetti ai lavori lungo un percorso a bordo di un tram customizzato con i colori del brand tra le strade della città. Oltre ad ospitare una fermata speciale del tram M Missoni, in piazza Castello è stata anche allestita un’edicola con le cartoline dell’invito e un mini pop up con t-shirt, sciarpe, porta smartphone e patch del brand.
“Nelle mie ricerche di archivio ho trovato immagini di musicisti che suonavano su un tram negli anni 70 e lì ho pensato al messaggio che volevo comunicare, di moda dei bisogni per persone vere, di pezzi che possono essere indossati esprimendo la personalità dell’individuo. Il tram è Milano, rappresenta la vita quotidiana e un pezzo del nostro passato”, ha dichiarato a Business of Milan La griffe comunica attraverso un simbolo della città
la stilista. Tra i punti cardine del nuovo corso di M Missoni spicca l’inclusività: “La collezione è femminile, ma in parte gender fluid. Ho sviluppato tanti capi in taglie dalla XS alla XXL. Come non si può oggi considerare l’aspetto etico e sostenibile della moda?” confida Missoni. Per quanto riguarda l’approccio etico M Missoni si avvarrà dell’apporto di manodopera proveniente da Paesi in via di sviluppo:“A differenza di Missoni che è prodotto nell’arco di 50km, ho deciso di produrre alcuni capi in Etiopia, in un’azienda in cui i salari sono più alti della media”.
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