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FENOMENI
Il lusso si chiama
GLAMPING
IL CONTATTO CON LA NATURA NON È PIÙ SINONIMO DI VACANZA RUSTICA E DI ZAINI IN SPALLA MA DIVENTA UN ELEMENTO IMPRESCINDIBILE DEL LUSSO. LA VACANZA OPEN AIR DI ALTA QUALITÀ È IDEALE PER EVITARE METE AFFOLLATE E VIVERE UN’ESPERIENZA FUORI DAL COMUNE, SENZA RINUNCIARE AL COMFORT.
di Giulia Mauri
Glamour + camping = glamping. È questa la formula che sta conquistando il turismo open air per una vacanza all’insegna del lusso e dello stile, ma anche della funzionalità e della sostenibilità. Un turismo ‘green’, a cielo aperto e in alloggi eco-friendly, dove nulla è lasciato al caso, per godere di una dimensione intima, silenziosa e, mai più importante di ora, sicura, grazie alle strutture dalle dimensioni ridotte e agli ampi spazi personali a disposizione. L’emergenza Coronavirus ha, infatti, portato a una riscoperta del soggiorno fuori dai circuiti tradizionali e i camping e glamping, che rappresentano un settore già da anni in crescita, si confermano una delle soluzioni preferite al tempo della pandemia. È quanto emerge dalla fotografia fornita da Pitchup.com, piattaforma di instant booking specializzata in soggiorni in campeggi e villaggi turistici e presente in oltre 67 Paesi con più di 5.000 strutture partner. “La popolarità delle vacanze all’aperto è esplosa lo scorso anno, con una prenotazione ogni 3 secondi su Pitchup.com e 6.500 prenotazioni in un solo giorno”, rivela il CEO Daniel Yates. Una tendenza che non accenna a rallentare, sostenuta anche dalle sue caratteristiche intrinseche: la flessibilità delle soluzioni, la sostenibilità della spesa, il legame con i valori fondanti della vacanza, come lo svago e il contatto con la natura. Nel periodo gennaio-giugno 2021, infatti, le prenotazioni sono aumentate del 121% rispetto al medesimo semestre del 2020.
MIX VINCENTE Puntando su qualità e innovazione, il segmento open air è riuscito a guadagnarsi un interesse sempre maggiore anche da parte degli italiani,
Da sinistra, i lodge di Lake Eyasi Resort, nel bioparco Zoom; la Water Spa di Nabi Resort & Glamping In apertura, una veduta aerea di Laghi Nabi
che nell’ospitalità outdoor trovano la risposta più vicina alle nuove esigenze e aspettative. Il glamping “rappresenta il mix perfetto tra la libertà che regala una vacanza en plein air e un modo evoluto di alloggiare in mobile home di design e lodge tent, senza rinunciare alle comodità, con grande rispetto per l’ambiente e la natura, all’interno dei migliori e più innovativi camping village dove il turista è al centro dell’offerta”, sostiene Sergio Redaelli, AD di Crippaconcept, player italiano specializzato nella progettazione e realizzazione di mobile home e lodge tent a basso impatto ambientale, che garantiscono ai professionisti del settore ricettivo soluzioni su misura, personalizzabili e chiavi in mano. Dopo oltre 50 anni di produzione di articoli e accessori da campeggio, nel 2007 Crippaconcept ha colto l’opportunità di sviluppare una nuova formula ricettiva di livello premium. “Abbiamo applicato i valori della creatività e della progettazione made in Italy nell’ambito delle unità abitative mobili per il turismo all’aria aperta seguendo l’evoluzione e le tendenze del design italiano”, spiega Redaelli. Sulla base di questi principi, Crippaconcept realizza ogni anno una media di 2.500 strutture ecosostenibili, su ruote, che non consumano suolo e che, a fine vita, vengono rimosse, senza danneggiare l’ambiente che le ha accolte. Un esempio di recente inaugurazione, progettato dall’azienda, è il Lake Eyasi Resort, il primo glamping in Italia all’interno di una struttura zoologica. Per la precisione, il bioparco Zoom, aperto nel 2009 a Cumiana (TO), con 160.000 metri quadrati e oltre 84 specie animali in 11 habitat che riproducono fedelmente luoghi naturali di Africa e Asia. Il resort, composto da 20 lodge affacciati su un bacino artificiale, offre numerosi vantaggi, a partire dalla colazione in Savana Terrace, “guardando negli occhi le giraffe che arrivano a pochi centimetri”, fino agli “attimi di relax presso le spiagge di Bolder Beach e Malawi Beach”, racconta Umberto Maccario, amministratore delegato di Zoom Torino. Tra le motivazioni che hanno portato alla predilezione per la formula glamping, l’AD cita la realizzazione “molto più semplice e meno impegnativa rispetto a una struttura con fondamenta” e “i costi più contenuti di manutenzione rispetto a un hotel, pur offrendo gli stessi servizi”. Un primato spetta anche a Laghi Nabi, la prima oasi naturale della Campania, nata dalla rigenerazione di ex cave di sabbia in stato di abbandono sul Litorale Domizio (CE). Al suo interno, tende e lodge flottano su tre laghi, per dormire cullati dall’acqua e immersi nei suoni della natura. È questa la promessa di Nabi Resort & Glamping, che già nel nome coniuga
la libertà del campeggio con i servizi e il lusso dell’hotel: “Nabi è, infatti, l’unione di Natura e Bioarchitettura – afferma l’architetto Vito Luigi Pellegrino, proprietario della struttura insieme a Michele Falco –. Il presupposto è, quindi, quello di adoperare un atteggiamento corretto nei confronti dell’ecosistema”. Con l’obiettivo di promuovere il rispetto della natura, è nato anche Oasy Hotel, un nuovo marchio dell’ospitalità in Italia. La prima struttura ha aperto le sue porte in Toscana, vicino a Pistoia, all’interno di Oasi Dynamo affiliata Wwf, in un’area di 1.000 ettari gestita dall’omonima società agricola. A 1.100 metri di altezza sorgono 16 lodges di 65 metri quadrati, costruiti con i dettagli e i servizi di un resort di lusso. Inoltre, la struttura dispone di due ristoranti, aree ricreative e zone relax e wellness per intrattenere i clienti, che possono contribuire attivamente a progetti di protezione della flora e della fauna selvatica.
SLOW TOURISM “Ecosostenibilità, tradizione, salvaguardia del patrimonio architettonico, cultura gastronomica locale e benessere psicofisico sono i cardini della nostra filosofia che mira a offrire un soggiorno di charme ed esperienze a contatto con la natura”, dichiara Emanuela Padoan, proprietaria e ideatrice nel 2009 del Glamping Canonici di San Marco, che presenta sei eco-strutture inserite nel parco di una proprietà seicentesca a Mirano (VE), sulla Terra dei Tiepolo nell’entroterra della laguna veneta. “Abbiamo fatto da apripista in Italia del fenomeno ‘glamping’ e abbiamo portato avanti la nostra convinzione che, per il viaggiatore del terzo millennio, il fattore determinante nella scelta della vacanza sarà sempre di più il contatto con la natura – aggiunge –. Oggi continuiamo ad avere conferme che siamo sulla strada giusta”. Se inizialmente gli ospiti erano per il 90% tedeschi, inglesi, danesi e norvegesi, “ora, a distanza di dodici anni – spiega Padoan –, la presenza italiana ha raggiunto quasi il 50% e il rimanente 50% sono stranieri del Nord Europa, America, Giappone e Paesi dell’Est”. Il glamping consente, infatti, di richiamare il turismo in “località decentrate che meritano di essere scoperte da un turismo etico”. Si inserisce in quest’ottica anche Atmosfera Bubble Glamping, che dal 2019 accoglie i propri ospiti a Satriano di Lucania, nel cuore della Basilicata. “La Bubble Room è l’attrattiva principale, per dormire in una camera trasparente circondati solo dagli alberi e dal cielo – racconta l’ideatrice Chiara Rizzi –. La struttura offre servizi di alta qualità come la colazione in camera con prodotti Bio e Km0 o la vasca idromassaggio riscaldata all’aperto. L’unica cosa che manca è la TV, per poter ammirare lo spettacolo della natura”. Con la stagione estiva al completo, è in corso la realizzazione della nuova reception per ampliare i servizi, “alcuni dei quali in collaborazione con ristoranti, cantine e guide turistiche del territorio, perché crediamo fermamente nel fare rete”, conclude Rizzi.
Dall’alto, la tenda Deluxe ‘Le Rose’ nel Glamping Canonici di San Marco a Mirano, in provincia di Venezia; una delle bubble room di Atmosfera Bubble Glamping a Sastriano di Lucania, nel cuore della Basilicata