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Pane Nostrum 2018

Cinquantamila visitatori o giù di lì dicono i numeri della diciottesima edizione di Pane Nostrum, l’evento con cui Senigallia omaggia la panificazione tradizionale e i prodotti di qualità, organizzato da Confcommercio e C.I.A. – Confederazione Italiana Agricoltori con il supporto del Comune di Senigallia.

“La manifestazione è andata in crescendo”, ha spiegato il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco, “e negli ultimi due giorni abbiamo registrato un pienone che ci ha molto soddisfatti. È sempre difficile fare una stima ma credo che abbiamo superato le 50mila presenze. E il fatto che alcuni stand abbiano terminato i loro prodotti ci fa capire la portata dell’edizione numero 18 di Pane Nostrum”. Migliaia di persone hanno affollato lo stand centrale, dove venivano cotti a cielo aperto i prodotti tradizionali della panificazione: per quattro giorni si è preparato un pane bianco fatto con la farina di mais, un altro integrale con il muesli, un terzo tipo con la curcuma e vari semi di lino, papavero, zucca e sesamo mentre il quarto era a base di pomodoro e origano. Oltre ad assaggiare alcune prelibatezze, è stato soprattutto possibile conoscere i segreti da grandi chef per preparare a casa pane, pizza e dolci. Successo anche per le masterclass inserite nel programma del festival dell’arte bianca. Solo nella giornata di domenica si sono concentrati professionisti di vari settori per ascoltare Simone Bughi sulla colazione marchigiana, Elis Marchetti sul riutilizzo del pane raffermo e osservare Paolo Brunelli al lavoro con un cooking show “goloso”. “Abbiamo portato a Senigallia i più importanti professionisti dei lievitati”, ha raccontato Polacco, “e stiamo dando un nuovo sviluppo alla manifestazione. Puntiamo all’aspetto sempre più professionalizzante e di qualità e già dal prossimo anno si vedranno ulteriori cambiamenti per far diventare Pane Nostrum il primo grande evento nazionale dei lievitati, oltre al pane, pizza e pasticceria”. Soddisfatto anche Evasio Sebastianelli, direttore Confederazione italiana agricoltori (Cia) provinciale Ancona perché con Pane Nostrum c’è stata “l’occasione per parlare in modo approfondito con gli addetti ai lavori delle varie farine, da quelle bianche a quelle integrali, e per lanciare il nostro appello: occorre dare più valore al grano, la filiera inizia qui. Per avere prodotti di alta qualità dobbiamo curare tutti i passaggi, e riconoscere il lavoro dell’agricoltore”.

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