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Il settore vitivinicolo diventa 4.0
Il settore vinicolo italiano continua a crescere: sono otto anni consecutivi che il compartof a registrare numeri positivi e le aziende si sono progressivamente adeguate ai nuovi mercati ed alle nuove abitudini dei consumatori, incluso l’utilizzo di internet e dei socials. Se ne è parlato a Lignano Sabbiadoro.
Un confronto sulle potenzialità di un ambito che in Italia - e ancor più in Friuli Venezia Giulia - viene considerato un’eccellenza, partendo dalla rivoluzione 4.0 con il focus su tre aspetti principali: le prospettive della produzione vitivinicola, le possibilità occupazionali e i risvolti sociali. Il pomeriggio di Lignano ha avuto tre relatori d’eccezione: Carlo Feruglio, presidente dell’azienda agricola La Ferula, il direttore della Fondazione Villa Russiz Giulio Gregoretti e Marco Tam presidente del Gruppo Greenway; tre modi diversi di guardare al mondo agricolo accomunati da un elemento: la passione per la terra e per il proprio territorio. Punto di partenza è il mondo vinicolo. Un settore che l’Area Studi di Mediobanca, nella sua ultima indagine, ha dato in crescita per l’ottavo anno consecutivo. Secondo il documento, nel 2017 è aumentato il fatturato delle società italiane (+6,5% sul 2016) grazie alla buona performance dell’export (+7,7%), con un boom del commercio verso l’Asia (+21,1%), ma anche al contributo delle vendite domestiche (+5,2%). Questa crescita ha portato ad un aumento degli occupati (+1,8%) e degli investimenti (+26,7%), aprendo di fatto a positive aspettative per il 2018. Infatti la vendemmia, attesa a breve, lascia ben sperare. Per esempio, in Friuli Venezia Giulia dove la stagione è iniziata leggermente in ritardo, secondo l’Unione Italiana Vini dovrebbe essere più abbondante rispetto allo scorso anno, con una qualità ottima. Del resto, è l’intero settore primario a risentire di un’importante crescita. Il Rapporto statistico annuale 2017 della Regione FVG, parla di 15.242 occupati in agricoltura nel 2016. Per quanto rappresenti solo il 3,1% del totale, l’occupazione del settore primario ha registrato una significativa crescita dal 2011, in particolare nell’ultimo anno (+15,1%). L’incontro “Prospettive della produzione vitivinicola, possibilità occupazionali e attività sociali” è stato moderato dal giornalista e responsabile editoriale Nordest di EoIpso Carlo Tomaso Parmegiani.