L’ECO
€ 7.00
LXXII n. 3 (240) Luglio-Settembre e n.4 (241) Ottobre-Dicembre 2016
della scuola nuova
Organo della FNISM Federazione Nazionale Insegnanti fondata nel 1901 da Gaetano Salvemini e Giuseppe Kirner
Periodico trimestrale con supplemento - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB - Roma. Abbonamento e iscrizione alla FNISM su C.C.B. Unicredit - Iban IT 35 Y 02008 05198 000401020572 intestato a FNISM - Federazione Nazionale Insegnanti
Sommario 1 Editoriale di Domenico Milito
4 DA ISPETTORE TECNICO A DIRIGENTE TECNICO di Giulia Rachele D'Amico
7 LA VITA QUOTIDIANA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO di Massimo Cerulo
9 LA GIUSTIZIA MILITARE LE DECIMAZIONI di Anna Maria Casavola
12 GIOACCHINO ROSSINI di Alessandro Casavola
15 COOPERATIVE LEARNING E SVILUPPO EMOTIVO di Raffaele Sperandeo, et al
23 COMPATIBILITÀ DELL’IRC CON IL PRINCIPIO DI LAICITÀ DELLO STATO NELLA SCUOLA PUBBLICA di Sisto Milito
25 IDEOLOGIA GENDER di Danila Baldo
27 ORFANI DI FEMMINICIDIO TRA TUTELE GIURIDICHE E PSICOLOGICHE di Maria Anna Formisano
29
ISSN: 0012-9496
SENZA CONFINI di Pina Arena
31 LIDIA DE FEDERICIS E REMO CESERANI di Marco Chiauzza
33 Il piacere di leggere a cura di Elisabetta Bolondi
EDITORIALE
FORMAZIONE DEI DOCENTI E QUALITÀ DEL SERVIZIO SCOLASTICO
L
a parola magica su cui convergono tutte le sfide orientate al miglioramento del servizio scolastico corrisponde all’espressione, usata e abusata, di formazione del personale. Siamo arrivati ad un punto in cui è possibile dichiarare con avvedutezza (anche se tentativi fuorvianti determinati da opportunismi e strumentalismi tendono a permanere) che la qualità dell’apprendimento degli studenti è fortemente condizionata dal grado di competenza professionale dei loro insegnanti. Entrano in ballo diversi fattori di criticità difficili da risolvere soprattutto se ci si illude di potersi lasciare alle spalle con facilità situazioni sedimentate, che continuano a generare effetti inarrestabili e ineludibili. Questioni nevralgiche diventano, quindi, la formazione iniziale, il sistema di reclutamento con riguardo ai requisiti di accesso, le modalità di apprendistato successive all’immissione in ruolo e, soprattutto, la formazione in servizio. È nostra intenzione spendere due parole proprio relativamente a quest’ultimo ambito, ritenuto determinante, per superare carenze e guasti che contraddistinguono aspetti notevoli della funzione docente. Partiamo dal presupposto che se la formazione in servizio in ogni campo professionale lavorativo costituisce l’elemento di forza per l’implementazione delle competenze
professionali, a maggior ragione nella scuola essa richiede un particolare investimento, adottando strategie di compensazione rispetto alle fragilità e ai vuoti sedimentati anche a causa di pregresse politiche rivolte alla formazione iniziale e al reclutamento che per lungo tempo hanno sviato il vero bersaglio. Affrontare il discorso sulla formazione in servizio ci induce, ora, alla luce delle novità scaturite dalla Legge delega n. 107 del 2015, a fare alcune fugaci considerazioni sulla formazione iniziale, ovvero su quella riguardante i percorsi universitari finalizzati all’acquisizione dei titoli per potere aspirare ad ottenere un “posto in cattedra” con riguardo a qualsiasi ordine e grado nella scuola di Stato. Lo scopo perseguito consiste nell’attivare un processo proteso a fare acquisire, soprattutto ai futuri docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, una professionalità più solida rispetto a quella frutto della nostra tradizione. Com’è noto, chiunque, a prescindere dal tipo di laurea conseguita, poteva ambire all’accesso all’insegnamento dopo aver frequentato percorsi abilitanti riservati a quanti riuscivano a superare la preselezione. Ciò che è scaturito da questo primo fronte rappresenta, al momento, una delle scommesse più impegnative da affrontare attraverso la formazione in servizio. Relativamente alle scuole per l’infan-