Lettera di presentazione VERSIONE NARRATIVA Ho provato a presentarmi con una pagina a fumetti per descrivere in breve cosa so fare, ma un buon editore una volta mi ha dato un consiglio: mostrare la mia capacità di padroneggiare linguaggi diversi partendo da quel fumetto per scriverne un raccontino... Eccolo!
Paola ama da sempre leggere e disegnare...
Leggende di famiglia dicono che avesse preso in mano un pennarello viola (prima di qualsiasi giocattolo e di imparare ad articolare parole comprensibili), e se ne andasse in giro per casa scarabocchiando qua e là, sempre con un po’ di musica di sottofondo. I fumetti sono stati il suo primo amore, e quando ha imparato a leggerli, si sono aggiunti pure racconti e romanzi. Per un po’ da bambina alla domanda ‘Cosa vuoi fare da grande?’ rispondeva sempre ‘Disegnare libri o cartoni animati!’, ma poi crescendo non l’ha fatto. Non perché non lo volesse davvero, semplicemente la vita l’ha portata a ridimensionare di volta in volta i suoi progetti, a seconda delle necessità del momento. Crescendo però si è portata dietro un interesse per libri e disegni - e in generale per le storie raccontate attraverso le immagini -, che verrà fuori a più riprese in vari momenti, come a dirle ‘anche se prenderai direzioni diverse, carta e matite ti accompagneranno sempre’, dovessero anche restare solo un hobby. E così è stato, finché non ha iniziato a lavorare...
Con in tasca una laurea in comunicazione...
Inizia a muovere i primi passi nel mondo dell’editoria, partendo dall’ultimo anello della filiera editoriale, ossia facendo pacchetti natalizi nella sua libreria di fiducia, seguita poi da una breve esperienza come bibliotecaria. Ma la necessità di ‘un lavoro vero’ si fa più pressante, perciò approda presso un piccolo editore di riviste scientifiche per uno stage. Qui impara da zero il ruolo di editor e journal manager, ritrovandosi a gestire svariati giornali dai temi più disparati, autori, revisori, direttori editoriali, bozze e manoscritti, crisi esistenziali (sue, degli autori, delle colleghe, dei capi). Senza accorgersene viene risucchiata in un vortice di scadenze e impegni lavorativi che negli anni successivi poco spazio lasciano a interessi, affetti, vita sociale e privata. Nel 2016 compie 30 anni, con già un paio di mezzi bilanci fatti (non proprio in positivo), si guarda alle spalle e si rende conto che qualcosa non funziona, che certe scelte, certi ridimensionamenti del percorso l’hanno portata in un’altra direzione e ha perso di vista quel sentiero che vedeva solo abbozzato e avrebbe voluto intraprendere tempo prima. Si ricorda che ha sempre amato leggere storie...
sia quelle raccontate per immagini che non, e che nei pochi ritagli di tempo aveva sempre in tasca una matita e un foglio di carta su cui scarabocchiare qualcosa. Quindi alza la testa dall’ennesima bozza (su cui ha appena segnato un doppio spazio in corpo otto) e decide che ora che ha un po’ di esperienza nel settore forse può anche provare a cercare un altro editore, uno che dia più spazio al valore delle immagini, col suo stesso interesse per storie e disegni. Insomma, uno per cui le piaccia davvero lavorare. Prima di lanciarsi in un massiccio invio di CV che spammerà le caselle di posta di tutti gli editori indipendenti da Milano a Roma, capisce che forse un po’ di competenze in più possono servirle, oltre che per interesse personale, ad aprire qualche porta nuova, per cui frequenta un breve ma intenso master in grafica (fichissimo!) che le colma un po’ di dubbi e di vuoti. La curiosità non si ferma, perciò segue pure un paio di corsi sulle potenzialità narrative del fumetto e sull’importanza di saper creare la copertina ideale. E inizia pure a considerare un cambiamento dal ruolo di editor di testi a quello del grafico. È a questo punto che nasce l’idea... la lettera di presentazione a vignette...
...tipo infografica: sa che là fuori ci sono tante persone più preparate di lei, sa che molte delle sue conoscenze sono solo teoriche, perciò deve trovare un modo per accendere l’interesse di chi la riceverà, affinché abbia voglia di spendere del tempo per leggere anche il resto del CV e magari fare due chiacchiere con lei. Sa quanto impegno ci ha messo per arrivare fino a lì e quali esperienze l’hanno resa la persona che è. E tutto sommato un discreto pacchetto di competenze da offrire ce l’ha pure lei, deve solo dar loro una forma; perciò se vuole lavorare per un editore che racconti davvero buone storie attraverso parole o immagini, non può far altro che iniziare a raccontare sé stessa utilizzando lo stesso linguaggio, rimboccarsi le maniche e incrociare le dita, affinché inizi una nuova avventura.
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