Dossier RAGAZZI & DINTORNI n. 3, estratto marzo 2014 - Paoline

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Dintorni

Marzo 2014

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Ragazzi & dintorni 2

È «una sfida ardua» quella che ci è proposta di visitare i carcerati e perdonare le offese: due opere di misericordia, la prima corporale e la seconda spirituale, che si integrano bene tra loro. È opportuno cominciare il percorso dalle canzoni che ci fanno entrare nel dramma vissuto dai detenuti e ci spingono a coltivare occhi buoni, abbattendo «i muri dei pregiudizi» (Musica e fede). Si può condividere, quindi, l’esperienza dei ragazzi che hanno visitato i carcerati (Focus). Per rendersi conto, poi, della realtà carceraria in Italia e della presenza significativa, in essa, di cappellani e volontari (Attualità). In definitiva ciò che deve interessarci è il bene e un cammino redentivo che possono scaturire anche da una nostra collaborazione a progetti in corso (In rete). Sulla scia del messaggio di Gesù individuiamo, poi, quali atteggiamenti abbiamo verso carcerati ed ex carcerati, per sviluppare una sensibilità nuova (Bibbia nella vita). In tal senso siamo aiutati dalla testimonianza dei Papi che si sono recati a visitare i carcerati (Testimoni). Con il film siamo catapultati nel mondo della shoah e spinti ad essere solidali con chi è oltre il filo spinato (Ciak, si gira). E, di fronte all’angelo che libera Pietro, nasce in noi il desiderio che «i condannati innocenti» siano liberati (Colori dell’arte). Ma cosa esprimono i nostri occhi quando guardiamo gli altri? Scopriamolo con il Test. La Celebrazione ci orienta a perdonare con misericordia.

SOMMARIO Conoscere i carcerati è un po’ visitarli - T. Lasconi

Focus

pag.

3

»

4

.....................»

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Bibbia nella vita Persone da rispettare - Tonino Lasconi

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...................

Attualità

Tra le mura dell’anima - Fausto Negri

Musica e fede

Occhi buoni per entrare dentro! - Mariangela Tassielli

..»

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Ciak, si gira

Oltre il filo spinato - Cecilia Salizzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »

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In rete

Carcere e redenzione sul web - Alessia Cambi . . . . . . . . . »

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Colori dell’arte

Liberazione di san Pietro dal carcere - Fausto Negri . . . »

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Test

Uno sguardo d’amore - Maria Teresa Panico

............»

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Celebrazione

Perdonare con misericordia - Veronica Bernasconi

...»

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Testimoni

Tanti pontefici… in carcere - Redazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . »

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RAGAZZI & DINTORNI - Sulla scia delle «indicazioni evangeliche» che ci offre papa Francesco, ci lasciamo condurre, ispirati dalle opere di misericordia corporali e spirituali, a sperimentare l’amore del Signore, per declinarlo in gesti e parole di solidarietà. La vivacità delle proposte, con l’utilizzo di tutti i linguaggi, caratterizza il percorso. Da valorizzare in itinerari di catechesi e pastorale giovanile, in campiscuola e ritiri.

Tema: Gesti e parole d’amore «Va’ e anche tu fa’ così» - Mani operose Cuore ospitale - Volto amico - Ali ai piedi - Occhi misericordiosi Parole di speranza - Spirito empatico


Focus

Tonino Lasconi - toninolasconi@gmail.com

CONOSCERE I CARCERATI È UN PO’ VISITARLI

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ome proporre ai bambini e ai ragazzi l’opera di misericordia: visitare i carcerati? La cosa migliore sarebbe andare a visitare i detenuti in un carcere. Dal momento che fisicamente è praticamente impossibile, possiamo farlo spiritualmente, servendoci delle emozioni di ragazzi che hanno potuto vivere questa esperienza, legata a un progetto. Su internet (www.ristretti.it), si trovano le lettere ai carcerati di ragazzi che sono entrati nel carcere Due Palazzi di Padova. Ne ho scelte alcune, riportandone qualche brano. Lette e commentate, magari ritrovando il file intero, possono servire per aprire i ragazzi a un mondo per loro sconosciuto.

C

iao a tutti! Ho pensato che scrivere «cari detenuti» era un po’ deprimente. Così inizio salutandovi. Sono rimasta molto colpita dalla visita in carcere, che mi ha fatto riflettere sull’impegno di vivere al meglio tutti i giorni della nostra vita, in quanto unici e irripetibili. Varcare quel cancello che mi separava dalla libertà mi ha fatto provare il timore di poter perdere quello che io considero «normale»: uscire di casa per andare a scuola; vedere i miei amici; dormire nel mio letto, quando torno a casa e così via. MYRIAM

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no sconvolgente alternarsi di emozioni. Questo è ciò che ho provato davanti a quel cancello. Ero convinta che sarei arrivata davanti al carcere calma e, invece, più l’incontro si faceva reale, più sentivo crescere in me l’ansia, l’agitazione, ma anche la curiosità e la voglia di entrare e vedere con i miei occhi il mondo del carcere. Sono rimasta un po’ impietrita davanti

ai controlli con il metal detector, alla freddezza e al distacco delle guardie carcerarie, non tanto per me, ma al pensiero di ciò che vivono i vostri familiari, i figli e le mogli, che lo devono affrontare ogni volta che possono incontrarvi. FRANCESCA

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o scoperto una cosa bella: anche se queste persone sono rinchiuse, in loro c’è una gran voglia di vivere. Quest’esperienza è stata molto importante per me, e devo ammettere che l’aver scoperto una realtà «parallela» alla nostra ha fatto crescere una parte di me. Prima avevo tutt’altra idea del carcere: pensavo fosse un posto tetro, con sbarre di ferro arrugginito, e che vi fossero rinchiuse persone cattive e brutte, diverse da noi. Invece siamo tutti uguali in questo mondo. Tutti. Mi sbagliavo. PAOLA

C

ari detenuti, vi sto pensando mentre guardo fuori dalla finestra una realtà che voi ora non state vivendo, che vi è stata negata per un vostro errore. Entrando dentro il carcere, ho visto i bellissimi dipinti sulle pareti, realizzati con colori sgargianti, penso per voi anche densi di nostalgia, perché dentro quelle fredde mura non li potete trovare da altre parti: erano i colori della vita di un tempo e, guardandoli, avete modo di ricordarla, forse è la memoria stessa a rendervi ancora «vivi», a darvi la forza di andare avanti. Se vi sto scrivendo è proprio per ringraziarvi di quanto, nel vostro piccolo, avete fatto: ci avete aiutati a capire quali siano i veri valori della vita, la libertà e la felicità, o meglio, che la libertà è la felicità. LINA

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Veronica Bernasconi - veronica.bernasconi@hotmail.it

Celebrazione

PERDONARE CON MISERICORDIA Al centro si colloca la Bibbia e ai piedi dell’altare una catena. Si preparano tanti lumini quanti sono i ragazzi. I canti sono ripresi da: F. Buttazzo, Guidati nel deserto, Paoline, Roma 2012.

Canto: Grida forte il mio nome Catechista: Signore Gesù, desideriamo, oggi, metterci davanti a te con un atteggiamento che per noi è molto difficile avere: l’umiltà. 1 coro: Tu, nel tuo cammino, hai incontrato tante persone, fra cui chi ha sbagliato e che non hai esitato ad accogliere. 2 coro: Aiutaci oggi, nella nostra società, a riconoscere i nostri peccati ed errori, a non giudicare chi ha sbagliato e a guardare i carcerati, senza paura, con desiderio di perdono e amore.

nomina, ad alta voce, un carcerato che conosce e depone un lumino ai piedi dell’altare, tra gli anelli della catena, pregando per lui. A ogni intenzione si risponde: Signore, abbi misericordia di noi.

Catechista: Tante volte, Signore, anche noi sbagliamo. Desideriamo pregarti, mettendoci nei panni di un carcerato, con alcune espressioni della preghiera scritta da Paolo VI. 1R. Signore, mi dicono che devo pregare. Ma come posso parlare con te nelle condizioni in cui mi trovo? Sono triste, alcuIN ASCOLTO DELLA ne volte sono disperato. PAROLA: Matteo 8,28-33 2R. Soffro profondamente: perché tutti sono contro di me; perC. I carcerati li trattiamo un po’ ché sono lontano dai miei, sencome la gente trattava gli indeza libertà e senza onore. E senmoniati di Gerasa: li scansiamo, za pace. perché fanno paura. Tante volte etichettiamo carcerati ed ex 3R. Ora guardo a te, che sei carcerati, isolandoli. Per superastato messo in croce. Anche tu, re la paura, è importante avere miSignore, fosti nel dolore. E tu sei Visitare i carcerati, Vetrata St Mary sericordia e guardarli con ocstato capace di perdonare. AnBrome, Suffolk (Inghilterra) che per salvare me? chi benevoli. 4R. Se è così, Signore, è segno che si può esseTutti abbiamo sentito fatti di cronaca nera. Di mol- re buoni nel cuore anche quando pesa sulle te persone, che hanno commesso reati gravi, co- spalle una condanna. nosciamo anche il nome e la storia. Tante volte ci 5R. Vedi che sono disgustato delle mie miserie. siamo indignati contro queste persone che han- Tu mi comprendi, Signore! Sì, questa è la mia preno provocato tanto male agli altri. L’errore e il pec- ghiera: dal fondo della mia amarezza io innalzo cato devono essere riconosciuti. Se, però, guardia- a te la mia voce. mo con gli occhi di Gesù le persone, non le giudi- T. Dammi, o Signore, la pace del cuore, dammi la cheremo, condannandole. coscienza tranquilla. Se ho mancato, perdonami! Signore, abbi misericordia di tutti. O Signore, dà a noi la tua pace, la tua speranza. Amen. PREGHIERA Invocazioni spontanee C. Per aprire il cuore verso i detenuti, ciascuno Canto: Dio ha tanto amato il mondo

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