D O S S I E R
“Parole speranza � di
Inserto da e a t s ccar
Ragazzi &
Dintorni
Aprile 2014
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Ragazzi & dintorni 2
Consolare gli afflitti e consigliare i dubbiosi sono due opere di misericordia spirituale, correlate tra loro. Molte afflizioni, infatti, derivano da immagini mentali distorte che soprattutto i ragazzi e i preadolescenti hanno di loro stessi. C’è bisogno, perciò, di orientarli (Focus), di «consolarli e sostenerli», come faceva Gesù con quelli che lo cercavano, aprendoli al futuro e a speranze nuove (Bibbia nella vita). In una società in cui aumentano i casi di depressione, è auspicabile il ritorno all’ascolto, al sorriso, alla cortesia (Attualità), lasciandosi anche motivare dall’invito, lanciato in USA da Anne Herbert, di praticare «gentilezze a casaccio» (Testimoni). Le canzoni orientano a trovare la speranza, per essere seminatori di speranza e diventare «amico o angelo» per qualcuno (Musica e fede). Tale si mostra l’insegnante che accompagna gli studenti a superare un forte dolore e a riprendere la strada della vita con fiducia (Ciak, si gira). Un sostegno possono essere anche i social networks, sia per aiutare ad affrontare momenti critici, sia per chiarire dubbi relativi alla fede o ad altre tematiche (In rete). L’arcangelo Raffaele, che accompagna Tobiolo, è certo un accompagnatore d’eccezione, che ci dà la sicurezza della presenza di una guida che viene dall’alto (Colori dell’arte). E noi siamo persone di speranza? Verifichiamolo con il Test. Nella Celebrazione scopriamo che il Signore stesso, che si fa nostro compagno di viaggio, è la nostra speranza.
SOMMARIO Le afflizioni che non conosciamo - Tonino Lasconi . . . . pag.
Focus
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Attualità
Due medicine anti-crisi - Fausto Negri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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Musica e fede
Qualcuno sa dove trovare la speranza? - M. Tassielli
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Ciak, si gira
Portatore di buone notizie - Cecilia Salizzoni . . . . . . . . . . . »
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In rete
Per internauti afflitti e dubbiosi - Alessia Cambi
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Colori dell’arte
Tobiolo e l’angelo - Fausto Negri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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Test
Credere alla speranza - Maria Teresa Panico
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Celebrazione
Coraggio, fratello - Veronica Bernasconi . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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Testimoni
Anne Herbert - Redazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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Bibbia nella vita Consolare gli afflitti - Tonino Lasconi
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RAGAZZI & DINTORNI - Sulla scia delle «indicazioni evangeliche» che ci offre papa Francesco, ci lasciamo condurre, ispirati dalle opere di misericordia corporali e spirituali, a sperimentare l’amore del Signore, per declinarlo in gesti e parole di solidarietà. La vivacità delle proposte, con l’utilizzo di tutti i linguaggi, caratterizza il percorso. Da valorizzare in itinerari di catechesi e pastorale giovanile, in campiscuola e ritiri.
Tema: Gesti e parole d’amore «Va’ e anche tu fa’ così» - Mani operose Cuore ospitale - Volto amico - Ali ai piedi - Occhi misericordiosi Parole di speranza - Spirito empatico
Attualità
Fausto Negri - fausto.negri@libero.it
DUE MEDICINE ANTI-CRISI
L’attuale società è stata definita in tanti modi. • Con l’aggettivo liquida, cioè non stabile; il cambiamento, infatti, è talmente veloce che le situazioni si modificano prima che i nostri modi di agire riescano a consolidarsi in abitudini. • È stata definita anche società del labirinto, perché ognuno crede di essere al centro, ma si perde in mille diversi percorsi senza una direzione. • Oppure come l’epoca delle passioni tristi, in cui siamo invitati a desiderare tante cose, ma non sappiamo più coltivare il desiderio. Tutte queste connotazioni hanno effetti disastrosi sulle persone.
LA MALATTIA NUMERO UNO: LA DEPRESSIONE Secondo le statistiche realizzate nei Paesi occidentali, la malattia del secolo è la depressione. Le ricerche dicono che l’8,5% dei pazienti, che si rivolgono al medico di famiglia, soffre di depressione. • In Europa la depressione colpisce il 14% della popolazione. • In Italia ne soffrono il 17% e, ogni anno, si verificano 250 casi in più ogni 10 mila abitanti. Significativo, a questo proposito, l’aumento dell’uso di farmaci antidepressivi nel nostro Paese: più di 30 milioni di confezioni all’anno. • Degli adolescenti italiani soffre di depressione il 27,5% fra i 15 e i 17 anni, mentre a livello mondiale ne soffre il 13% della stessa fascia di età. • Con l’attuale crisi economica i dati sono sempre più allarmanti. I disoccupati nel mondo hanno superato quota 200 milioni e tra questi i suicidi sono cresciuti del 37%, mentre il rischio povertà sta riguardando più di 15 milioni di italiani. Nell’ultimo anno la richiesta di aiuto alla Caritas e nei Servizi pubblici è aumentata del 15-20%. C’è chi protesta e si chiude in casa o, peggio ancora, c’è chi tenta di sanare i conti tramite il gioco o l’alcol.
SPERANZA, ULTIMA «DEA» E allora viene da chiederci: siamo tristi e senza speranza perché ci stiamo impoverendo, o siamo sempre più poveri perché non abbiamo più speranza? • La speranza pare sia la grande malata del nostro tempo. Si è passati da una fiducia smisurata a una diffidenza altrettanto estrema nei confronti del futuro. Eppure senza «il principio speranza», che è il lievito della realtà, non c’è avvenire. • L’essere umano vive di tante piccole speranze umane, ma ha bisogno di una speranza che vada oltre; solo la Speranza con la «S» maiuscola dà fondamento e orizzonte a tutte le altre. Questa grande Speranza può essere solo Dio. Ecco perché la speranza è sempre colle-
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gata alla fede, anzi spesso nella Bibbia i due termini sono intercambiabili. • Se mette Dio a fondamento della vita, la persona trova la giusta collocazione nel mondo: dalla fede è esaltata la sua unicità e irripetibilità, la sua libera responsabilità di custode e coltivatore del creato, insieme però con la sua finitezza e limitatezza. Egli non è né frutto del caso, né «un dio». • Papa Francesco, la domenica delle Palme, ha invitato a non essere mai uomini e donne tristi, a non lasciarsi prendere dallo scoraggiamento. La gioia cristiana, infatti, nasce non dal possedere tante cose, ma «dall’aver incontrato una Persona, Gesù, che è in mezzo a noi; con lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili; lui ci accompagna e ci carica sulle sue
Test
Maria Teresa Panico - mt.pan@iol.it
CREDERE ALLA SPERANZA
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ove guardare per trovare la speranza? In un tempo in cui si parla di crisi e di incertezza è facile lasciare spazio alla mancanza di prospettiva e alla tristezza. Credere e puntare sulla speranza vuol dire decidere con quali occhi vedere il mondo. Il tuo sguardo è rivolto all’orizzonte o punta verso terra?
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Il labirinto:
a. di continuo. b. poco. c. quando è necessario.
a. è un intreccio di strade. b. ha una sola uscita. c. è qualcosa di mitologico.
a. amico, amore, domani. b. divertire, ragazzo/a, ballo. c. noia, compagnia, notte.
Un pozzo è:
Un fiocco:
Sei a un bivio:
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a. per l’acqua. b. senza fondo. c. di scienza.
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Tre parole che usi spesso:
a. di neve. b. su un pacco. c. colorato.
a. chiedi informazioni. b. ti fermi e… non sai cosa fare. c. ti fidi del tuo istinto.
Quanto vale un sorriso?
La candela:
a. Può valere la felicità. b. Molto più dei soldi. c. A volte poco e non è il massimo dell’aiuto.
a. illumina. b. si consuma. c. finisce in fumo!
Hai mai scritto/ricevuto un biglietto di «grazie»? a. Qualche volta. b. Sì. c. No.
da 9 a 14 punti:
da 15 a 21 punti:
da 22 a 27 punti:
BARLUME DI SPERANZA
L’AGO DELLA BUSSOLA
UNA LUCE IMMENSA
La speranza non è nelle tue corde, trasmetti agli altri poca positività e molta ansia. Il tuo orizzonte è poco ampio, anzi addirittura ristretto: sogni, obiettivi lontani, colori ed energia non ne fanno parte. Prova a dare più spazio alla luce che viene dall’anima e che tieni rinchiusa nel profondo del tuo io, per vivere sereno e comunicare gioia e serenità agli altri.
Puntare l’ago della bussola della tua vita sulla speranza senza virare alla prima difficoltà è il modo giusto per tracciare la rotta della vita. Anche se il vento non gonfia ogni momento le vele, è certo che tornerà. Questo messaggio deve passare attraverso tutti i pori del tuo corpo per sentirti davvero capitano della nave e condurre gli altri verso prospettive di speranza.
Credere che la luce che portiamo dentro è alimentata dalla speranza è il primo passo per non spegnerla. Ma l’importante è sprigionare con costanza e coerenza una luce intensa che non si perde, anzi illumina chi ti sta vicino. Solo così ti potrai definire portatore di speranza e di consiglio, e supporto per chi non riesce a guardare lontano e ha gli occhi fissi soltanto sui piedi. A B C
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