SPIRITO EMPATICO - Dossier n. 5 maggio 2014 estratto - Paoline

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D O S S I E R

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Spirito empatico

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Ragazzi &

Dintorni

Maggio 2014

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Ragazzi & dintorni 2

Con l’ultima opera di misericordia spirituale, pregare Dio per i vivi e per i defunti, entriamo nel cuore delle opere di misericordia, che sono da realizzarsi non solo a nome del Signore, ma insieme con lui. La preghiera, mettendoci in sintonia con tutta la Trinità, come figli di Dio (Focus), ci fa vedere la realtà con i suoi occhi, ci apre alla misericordia, e fa scaturire dal nostro cuore e da tutto il nostro essere le opere buone (Bibbia nella vita). In questo dialogo con il Signore cresciamo nell’amore e diventiamo responsabili del bene altrui (Attualità), nella consapevolezza che non possiamo delegare a Dio ciò che compete a noi, ma che dobbiamo chiedere a lui di sostenerci nel compiere le opere di solidarietà (Musica e fede). Il Cristo risorto e il suo Spirito sono in mezzo a noi, in noi, per tirarci fuori dalle nostre fragilità, dal peccato, e farci vivere in comunione (Colori dell’arte). Sul web ci sono offerte molte opportunità per pregare «connessi» con il Signore e con gli altri (In rete). Si propongono, inoltre, piste interessanti per aiutare i ragazzi a uscire dal narcisismo adolescenziale e costruire relazioni autentiche, fondate sull’amore (Ciak, si gira). Dal Testimone emerge la forza della preghiera. Con la Celebrazione, ripercorrendo le tappe seguite quest’anno, si è orientati a «costruire la propria persona» nella linea dell’impegno a favore dei fratelli e delle sorelle, chiedendo al Signore che «ogni elemento in noi diventi misericordioso».

SOMMARIO Pregare, non dire preghiere - Tonino Lasconi

Focus

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Bibbia nella vita La preghiera: misericordia per tutti - T. Lasconi

pag.

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Attualità

Tutti uniti in Dio - Fausto Negri

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6

In rete

Pregare connessi - Alessia Cambi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »

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Musica e fede

La preghiera che avvicina i mondi - M. Tassielli

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Ciak, si gira

Per sciogliere l’incantesimo - Cecilia Salizzoni

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Colori dell’arte

Cielo e terra uniti in Cristo risorto - Fausto Negri

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Celebrazione

Costruttori di amore misericordioso - V. Bernasconi . . . »

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Testimoni

Laura Vicuña - Redazione

......................................»

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RAGAZZI & DINTORNI - Sulla scia delle «indicazioni evangeliche» che ci offre papa Francesco, ci lasciamo condurre, ispirati dalle opere di misericordia corporali e spirituali, a sperimentare l’amore del Signore, per declinarlo in gesti e parole di solidarietà. La vivacità delle proposte, con l’utilizzo di tutti i linguaggi, caratterizza il percorso. Da valorizzare in itinerari di catechesi e pastorale giovanile, in campiscuola e ritiri.

Tema: Gesti e parole d’amore «Va’ e anche tu fa’ così» - Mani operose Cuore ospitale - Volto amico - Ali ai piedi - Occhi misericordiosi Parole di speranza - Spirito empatico


Musica e fede

Mariangela Tassielli - m.tassielli@paoline.it

LA PREGHIERA CHE AVVICINA I MONDI

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he sapore ha la nostra preghiera? E chi la popola? Abbiamo mai pensato di insegnare ai nostri ragazzi a pregare, come Gesù fece con i suoi? «Mah!», mi direte, «Cosa ha a che fare tutto questo con il nostro percorso? In che senso la preghiera è opera di misericordia?». Nel canto, che vi avevamo proposto all’inizio come inno, Un viandante sulla via di Gerico, il ritornello

parla di un cuore di carne, capace di far vincere l’amore, accettando di vivere come Gesù, per amore. Facendo eco, oggi, a quel ritornello, anche la nostra preghiera non può essere da meno: deve portare traccia di quell’amore, di quella compassione, cura, delicatezza verso colui che ci vive accanto e con cui condividiamo un pezzo di mondo.

LA NOSTRA PREGHIERA La nostra preghiera ci avvicina agli altri e a Dio? Ci avvicina a chi non c’è più? Ai nostri nemici? A sentire Marco Masini, no! Ascoltate La mia preghiera, canzone di Masini, appunto, e poi, prima di qualsiasi commento, chiedete ai ragazzi quanta somiglianza o differenza c’è tra la loro preghiera e quella del cantautore. • Masini tratta Dio alla pari, si rivolge a lui, dandogli del tu, gli parla della sua vita, delle sue lotte interiori, delle sue convinzioni. La canzo-

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ne sembra mettere Dio di fronte, lo interroga, lo considera un presente. • E i ragazzi? Girate loro queste domande: nella vostra preghiera considerate Dio un presente? Gli date del tu? Gli parlate di voi, del mondo in cui vivete, delle vostre difficoltà? E se sì, come? Come SOS? Cercando soluzioni? Se no, perché? La preghiera ha mai avuto il carattere di una vendetta o di superstizione? Quanto sono presenti gli altri? Quanto e come preghiamo per gli altri? • Insistete, soprattutto, sulla connotazione superstiziosa delle preghiere dei ragazzi (e nostre) e sulle preghiere di SOS. Spesso diventano causa del loro allontanamento da Dio. • Dalla canzone di Masini emergono alcuni aspetti da far notare ai ragazzi. Nel testo è presente l’idea di Dio, ma non c’è il Dio Padre che Gesù ha rivelato. C’è una sorta di divinità schiavizzante. «Sono stanco di aspettare la tua volontà, di sentirmi pecora di un branco, che un paradiso non ce l’ha…»: una sorta di grande regista nelle cui mani siamo tutti burattini. Ma questo non è il Dio in cui crediamo. La filosofia lo ha chiamato dio orologiaio, un dio cioè che ha solo «avviato» la macchina-mondo ma che, per il resto, è poco coinvolto. • Gesù, però, ci ha mostrato altro… È al «PadreDio», da lui rivelato, che dovremmo rivolgerci! • Il testo de La mia preghiera, inoltre, è una sorta di interfaccia della nostra vita, segnata dall’individualismo e dal bastare a noi stessi: abbiamo veramente fiducia? E la nostra preghiera da cosa è caratterizzata?

DIO È UN INTERLOCUTORE REALE Passiamo ora da Masini ai Gemelli DiVersi, con la canzone Vivi per un miracolo. Fatela ascoltare


Colori dell’arte

Fausto Negri - fausto.negri@libero.it

CIELO E TERRA UNITI IN CRISTO RISORTO

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ell’Antico Testamento il profeta Ezechiele in una visione scorge una pianura di ossa le quali, sotto il soffio del vento, riprendono vita, si ricompattano, si rivestono di tendini e di carne e rivivono (cfr. Ez 37,1-14). Tutta la terra è disseminata di ossa. Sono le ossa dei nostri defunti, e anche di coloro che fanno il male e che sono come morti dentro.

GESÙ, IL RISORTO Quanto più forte è la morte, tanto più forte è Ge-

sù. Egli, il Vivente, è Colui che, con la sua morte, ha vinto la morte. Ecco perché nel mosaico egli, Risorto, toglie dalla tomba Adamo, «il terrestre» (cioè ogni uomo), mentre con la sinistra solleva Eva (che rappresenta ogni donna). • Gesù, mentre sale al cielo per prepararci un posto, è presente accanto a noi con il suo Spirito. Lo Spirito Santo è il Signore che dà la vita, non è un’energia astratta, ma un Volto. • L’artista ha perciò cercato di far apparire il volto di Gesù Cristo come la realtà più potente in questa cappella. Perché lo Spirito Santo ha concentrato l’amore di Dio su questo volto, che è immensamente buono. • Cristo viene, scende e dà la mano ai morti, per portarli nel suo Regno, e ai vivi per toglierli dalla morte del peccato. Quando stende la sua mano, chi a lui si affida, rivive. • Quando noi preghiamo per noi stessi, o intercediamo per altri, il Signore viene da noi e ci dà la mano per tirarci fuori dalle nostre fragilità, dal peccato, dalla morte.

IL MANTELLO

Gesù risorto, Marko Ivan Rupnik, 2006, Collegio San Stanislao - Lubiana (Slovenia)

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• Cristo è nel vortice del suo mantello, un mantello che nella Bibbia ha più significati, ma essenzialmente richiama Dio che si rivela nello splendore della sua maestà, della sua potenza, della sua santità. • Gesù scende, ma il suo mantello sale. Esso, col corpo di Cristo, richiama la croce. Nel suo mantello ci sono gli apostoli, e


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