DAVID SELF
DAVID SELF
Le religioni del mondo
Un’introduzione riccamente illustrata a principi di fede, tradizioni e feste delle grandi religioni del mondo, ma anche delle religioni dell’Estremo Oriente e di alcuni gruppi spirituali più recenti.
David Self è un fecondo e accreditato autore di libri nel campo dell’istruzione religiosa, dotato di uno stile di facile lettura. I suoi libri hanno venduto più di 150.000 copie in diversi Paesi. Le Paoline hanno pubblicato il suo volume Storie di saggezza da tutto il mondo (2009).
€ 19,00
R2H 85
Le religioni
del mondo
DAVID SELF
Le religioni del mondo
Titolo originale dell’opera The Lion Encyclopedia of World Religions © 2008 Lion Hudson plc Wilkinson House, Jordan Hill Road Oxford OX2 8DR, England Testo © 2008 David Self Traduzione dall’inglese di Paolo Pellizzari
PAOLINE Editoriale Libri © FIGLIE DI SAN PAOLO, 2010 Via Francesco Albani, 21 - 20149 Milano www.paoline.it edlibri.mi@paoline.it Distribuzione: Diffusione San Paolo s.r.l. Corso Regina Margherita, 2 - 10153 Torino Stampato in Tailandia
Fonti: Cartina di pagina 119: BBC website.
La ricerca delle foto qui sotto è dovuta alla cortesia di Zooid Pictures Limited.
Referenze iconografiche
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È stato fatto tutto il possibile per individuare e contattare i titolari di copyright. Ci scusiamo per eventuali omissioni o errori. a=alto, b=basso, c=centro, s=sinistra, d=destra David Alexander: pp. 8s; 12c/British Museum; 18c; 19a; 22s; 29a. Susanna Burton: pp. 33; 36c; 49; 123cs. Jacqueline Crawford: p. 7b. Anthony Etheridge: p.10-11b. Getty Images: pp. 1 e 105b/Neil Farrin/Asia Images; 7d/Kenneth Garrett/National Geographic; 9d e 28s/Martin Gray/National Geographic; 10c e 31a/Altrendo Travel; 11d/ Harald Sund/Photographer’s Choice; 11a/Frans Lemmens/The Image Bank; 15b/Dorling Kindersley; 18-19b/Tom Stoddart Archive; 20s/Jewish School/Bridgeman Art Library; 26a/ David Silverman; 29b/Santi di Tito/Bridgeman Art Library; 32s/Bob Thomas/Stone; 37a/ Richard Koek/Stone; 39a/Terje Rakke/The Image Bank; 42b/China Photos/Stringer; 42s/ Giotto di Bondone/Bridgeman Art Library; 47ad/Nakkas Osman/Bridgeman Art Library; 47bd/David Sutherland/Photographer’s Choice; 48s/Chris McGlashon/AFP; 51/Asif Hassan/ AFP; 52bd/Cecile Treal e Jean-Michel Ruiz/Dorling Kindersley; 53a/Getty Images; 53b/ Thomas Schmitt/Stone; 54-55b/Nabeel Turner/Stone; 57bd/Bruno Barbier/Robert Harding World Imagery; 59as/Peter Kramer; 59b/Per-Anders Pettersson; 60b/Ursula Gahwiler/Robert Harding World Imagery; 62s/Getty Images; 65b/Indian School/Bridgeman Art Library; 65a/ Manan Vatsyayana/AFP; 69b/Tim Graham; 71cd/Robert Nickelsberg/Liaison; 72b/Paul Beinssen/Lonely Planet Images; 75b/Hilarie Kavanagh/Stone; 75a/Andrea Pistolesi/Riser; 77b/Topical Press Agency; 79b/Robert Nickelsberg; 79c/Elena Segatini/Stone; 81b/Getty Images; 82bd/Angelo Cavalli/The Image Bank; 82a/Alison Wright/Robert Harding World Imagery; 82bs/Martin Gray/National Geographic; 83b/Tai Power Seeff/The Image Bank; 84/Richard I’Anson/Lonely Planet Images; 85a/Sena Vidanagama/AFP; 86b/Alison Wright/ National Geographic; 87/Jeff Brass; 88s/Shoko Yukitake/Taxi; 93bd/AFP; 99ad e 123bs/ Narinder Nanu/AFP; 105a/STF/AFP; 109a/Liu Jin/AFP; 109b/China Photos; 111c/Gavin Hellier/Photographer’s Choice; 112/Paul Chesley/Photographer’s Choice; 113a/Time Life Pictures/Mansell; 115b/Gavin Gough/The Image Bank; 116b/Allan Tannenbaum/Time Life Pictures; 121b/David Silverman; 123ac/STR/AFP. Lion Hudson: pp. 14 e 121a/David Townsend; 24; 40s; 41d. Rex Nicholls: pp. 17; 35a. Steve Rock: pp. 36s; 66; 68c; 76b; 83a; 88bd; 110a; 111a; 117a; 122. Nick Rous: pp. 4-5b. Toybox/Richard Hanson, 2007 (www.toybox.org): p. 43b. Richard Watts: cartine a pp. 13a, 16a, 28b, 30c, 47a, 55a, 60a, 76a, 86a, 118-119c; disegni alle pp. 4-5 (e successive), 80, 119a.
Indice generale La ricerca di senso
32
Scritti sacri induisti
66
Puja e il mandir
68
1
Cos’è la religione?
4
33
2
Antico Egitto
6
34 Essere induista
70
3
Gli dei dell’Antica Grecia e di Roma
8
35
72
4
Religioni indigene
10
36 Ganga Ma: Madre Gange
74
5
Un solo Dio
12
37
76
Feste induiste Induismo in India e nel mondo
Buddhismo
Ebraismo 6
Mosè e l’esodo
14
38 Il principe e la verità
78
7
La Terra Promessa
16
39 Seguendo il sentiero
80
8
Il Tanak
18
40 Templi e santuari
82
9
Casa e sinagoga
20
41 Vivere da monaco
84
10
Cosa significa essere ebreo?
22
42 Un sentiero, due vie
86
11
Feste ebraiche
24
43 Il buddhismo oggi
88
26
44 Il giainismo
90
12 Ebraismo nel mondo moderno
Sikhismo
Cristianesimo 13 L’uomo chiamato Gesù
28
45 Guru Nanak
92
14
30
46 I dieci guru
94
15 Il Nuovo Testamento
32
47 Il Guru Granth Sahib e il gurdwara
96
16
« Io credo… »
34
48 Il Tempio d’Oro
98
17
Chiese, cappelle e cattedrali
36
49 Jorhmela e gurpurb
100
18
La vita cristiana
38
50 Le cinque K
102
19
Feste e giorni santi
40
Religioni dell’Asia Orientale
20 Cristianesimo in azione
42
La diffusione del cristianesimo
51
La religione in Cina
104
52 Confucianesimo
106
44
53 Taoismo
108
22 La diffusione dell’islam
46
54 Shintoismo
110
23 Il Corano
48
Religioni moderne
24 I cinque pilastri
50
25 La moschea
52
26 Vivere da musulmani
54
27 Digiuno e feste
56
28 Conflitti e convinzioni
58
Conclusioni
29 Religioni orientali - Zoroastrismo
60
58 La fede nel mondo di oggi
118
59 Conflitti religiosi - Gerusalemme
120
60 Vivere insieme - La regola d’oro
122
Indice analitico
124
Islam 21
Il Profeta
Induismo 30 Gli inizi dell’induismo
62
31
64
Un solo Dio o molti dei
55
Nuovi gruppi cristiani
112
56 La fede bahá’í
114
57 Nuovi movimenti religiosi
116
LA RICERCA DI SENSO
Per milioni di persone in tutto il mondo la fede religiosa è ciò che aiuta a dare senso alla propria vita. I simboli delle religioni del mondo INDUISMO Questo simbolo (detto « Om ») rappresenta ciò che non può essere immaginato, Brahman. EBRAISMO La « menorah », un candelabro a sette braccia, è il simbolo della religione ebraica e anche dello stato d’Israele. La « stella di Davide » (un re del popolo ebraico) è conosciuta anche come « maghen David » ed è il simbolo più antico e più diffuso. BUDDHISMO La ruota a otto raggi è il simbolo dell’insegnamento del Buddha. CRISTIANESIMO La croce su cui Gesù fu messo a morte ricorda ai cristiani come Gesù è morto ed è risorto per tutta l’umanità. ISLAM Per gli abitanti dei caldi Paesi desertici, che spesso si muovono con il fresco della notte, le stelle sono una guida e la luna illumina il cammino. L’islam guida e illumina i suoi seguaci nel viaggio della vita.
1
Cos’è la religione?
« Com’è iniziato il mondo? ». « Cosa c’è sopra il cielo? ». « Chi ha fatto il sole e le stelle? ». « Chi ha progettato la creazione in modo che un seme diventi un fiore o una pianta produca cibo? » L’uomo si fa queste domande da migliaia di anni. Ai nostri giorni, gli scienziati offrono alcune risposte, ma la gente continua a chiedersi: « Chi ha fatto il mondo? ». Molti sono sicuri che tutto sia stato fatto da un Essere speciale che esisteva prima che l’universo fosse fatto. Grandi domande Le diverse religioni del mondo cercano di rispondere non solo alla domanda « Come è iniziato il mondo? », ma anche a domande come: « Cosa succede quando muoio? ». « Perché siamo qui sulla terra? », e « Come possono le cose andare meglio? ». Molte persone trovano che la religione dia un senso alla vita e sia aiuto e forza. Di loro si dice che sono « religiosi », che credono. Essi solitamente:
• leggono i libri sacri della loro religione; • pregano o meditano; • si riuniscono con altri credenti per pregare; • aiutano coloro che si trovano nel bisogno. Alcune religioni devono l’inizio a una persona, qualcuno che per primo ha insegnato o rivelato quella fede specifica, come Buddha, Gesù Cristo, il profeta Maometto o Guru Nanak. Altre religioni si sono formate progressivamente nei secoli, come l’induismo. Alcune religioni offrono la speranza di una vita eterna dopo la vita sulla terra. Altre no. Al di là di come sono iniziate e quali che siano le loro differenze, esse sono importanti per i rispettivi seguaci. Ad essi dicono: « C’è qualcosa oltre quanto possiamo vedere e toccare. C’è qualcosa di santo che è più grande di noi ».
Storie di creazione
L’
La storia ebraica
antico popolo ebraico credeva che « in principio » Dio ha creato l’universo. Poi ha creato la tenebra e la luce. Il giorno successivo ha creato il cielo, e poi i mari e la terra asciutta e quindi le piante. Il quarto giorno ha creato il sole, la luna e le stelle. Il quinto, tutte le creature che vivono nel mare e quelle che volano. Il sesto, ha creato gli animali e infine gli esseri umani. Il settimo giorno si è riposato. Questo racconto si trova nel primo libro delle Bibbie ebraiche e cristiane, chiamato Genesi. Questo è l’insegnamento anche del Corano, il libro sacro musulmano. Alcuni ebrei, cristiani e musulmani credono che sia successo esattamente così; altri credono che Dio abbia fatto tutto questo, ma in un periodo più lungo di sei giorni.
Vedi anche 5 Un solo Dio 29 Religioni orientali 46 I dieci guru 54 Shintoismo (Creazione) 58 La fede nel mondo di oggi 60 Vivere insieme
SIKHISMO Il simbolo khanda mostra una spada a doppio taglio (il khanda) inserita in un cerchio, affiancato da due kirpan (o spade), ed è il simbolo della Khalsa.
Il Creatore del mondo I nativi americani raccontano una storia sul Creatore del mondo. Egli era sempre solo e intorno faceva sempre buio. E cominciò a piangere lacrime salate. Queste si raccolsero e formarono gli oceani, dai quali si sviluppò la vita.
LA RELIGIONE BAHÁ’Í Il simbolo di questa religione è una stella a nove punte.
Unkulunkulu
RELIGIONI CINESI Per i cinesi, il simbolo « yin e yang » significa equilibrio; ogni metà contiene il seme dell’opposta.
Secondo la tradizione del popolo africano degli zulù, il creatore di tutto si chiamava Unkulunkulu o « l’Antico ». Egli era sorto dai canneti paludosi e da essi aveva tratto le prime persone e i primi armenti. Egli aveva creato i corsi d’acqua, i serpenti e tutti gli altri animali. Poi aveva insegnato agli zulù come cacciare, accendere il fuoco e coltivare piante per produrre cibo.
SHINTOISMO Il « torii », o portale, raffigura l’entrata al santuario shintoista. GIAINISMO Nel 1975, il giainismo ha adottato come suo simbolo il palmo della mano, segno di pace. Spesso su di esso è scritta la parola « ahimsa » (non violenza). ZOROASTRISMO Questo simbolo raffigura il fravashi, o spirito protettore, un segno che Dio è dentro la gente.
LA RICERCA DI SENSO
L’Antico Egitto era una terra con molti dei e dee, e il più importante era il dio sole. Il dio sole
«D
ove va il sole di notte? Perché sembra che si muova nel cielo? ». Come molti altri popoli antichi, gli egizi adoravano il sole. Era la loro sorgente di calore e di luce. Era la cosa più importante nel loro mondo. Il dio sole degli egizi si chiamava Ra. Essi credevano che ogni mattina Ra cominciasse un viaggio, muovendosi attraverso il cielo: era un giovane. A mezzogiorno era un uomo nella sua maturità, forte. Verso sera, era vecchio e debole, e infine moriva. Durante la notte, viaggiava attraverso un terribile mondo sotterraneo; ma rinasceva sempre l’indomani mattina. E per questo lo ringraziavano.
Il dio egizio del sole, Ra, mentre si sposta nel cielo come su una imbarcazione.
6
2
Antico Egitto
Il più antico testo scritto che si conosca risale circa al 3500 a.C. Per questo, sappiamo molto poco delle storie che i primi uomini si raccontavano o di quello che credevano. Tuttavia, sappiamo che 19.000 anni fa la gente faceva disegni e incisioni sui muri delle grotte in cui viveva. Alcuni di questi disegni rupestri mostrano che i primi uomini pensavano che esistessero esseri speciali i quali meritavano rispetto: esseri che ora sono chiamati « dei ». Una delle più antiche religioni che conosciamo è la religione dell’Antico Egitto, fiorita tra il 2500 e il 500 a.C. Anche se gli egizi del tempo non scrivevano le storie dei loro dei, possiamo conoscere un po’ di quello che essi credevano da quanto è scritto nelle sepolture del tempo e sui resti dei templi. Alcuni di questi scritti sono stati incisi sui muri delle tombe dei re dell’Antico Egitto. Ogni re (o « faraone ») era ritenuto figlio del dio sole, Ra, e così gli antichi egizi adoravano i faraoni, Ra e altri dei.
Un Dio o molti dei? Uno dei faraoni dell’Antico Egitto si chiamava Amenofi IV. Egli ha regnato all’inizio del XIV secolo a.C. e sua moglie era una donna bellissima, di nome Nefertiti. Egli credeva che ci fosse un solo dio, il dio sole, Ra. Amenofi cambiò il suo nome in Akhenaton e chiuse tutti i templi degli altri dei d’Egitto. Akhenaton significa « spirito di Aton ». Aton era uno dei nomi del sole. Alla sua morte, divenne re il giovane figlio Tutankhamon, il quale riprese ad adorare gli altri dei. Tardo Egitto Dagli anni 300 a.C. l’Egitto cadde in mano all’impero greco, e più tardi al potere romano. In questi periodi, gli egizi venerarono dei greci e romani. Più tardi ancora, il cristianesimo divenne una religione importante in Egitto. A partire dal 642 d.C. il Paese divenne in gran parte musulmano. Statua della dea Bastet.
Le piramidi
Gli antichi egizi credevano che l’anima o lo spirito di una persona non potesse trovar pace dopo la morte finché non riposava nel proprio corpo. Per fermare la decomposizione del corpo, esso veniva conservato, o « mummificato », e sepolto con tutti i beni di cui poteva aver bisogno nell’oltretomba. I faraoni e altre persone ricche costruirono tombe immense, a forma di piramide, come loro ultima dimora dopo la morte. I loro corpi mummificati venivano trasportati nelle tombe su chiatte, lungo il fiume Nilo. Una delle tombe più famose è quella di Tutankhamon, scoperta nel 1922 d.C.
Dei egizi
Gli egizi pensavano che gli dei vivessero in cielo o in un mondo sotterraneo. Spesso erano raffigurati in forme umane con teste di animali. Horo, dio del cielo, aveva testa da falcone; Anubi, dio dei morti, aveva testa da sciacallo, mentre Thoth (dio della luna) aveva la testa di un ibis. Molti animali, specialmente uccelli e gatti, erano considerati esseri quasi divini. Ad esempio, la dea Bastet (dea della fertilità, che faceva crescere i raccolti lungo il Nilo) era sempre rappresentata sotto forma di gatto.
Vedi anche 3 Gli dei dell’Antica Grecia e di Roma 5 Un solo Dio
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LA RICERCA DI SENSO
Si pensava che gli dei della Grecia e di Roma si schierassero nelle dispute, guerre e vicende amorose umane. Religione
La parola « religione » viene dalla parola latina religio. Per i romani, la cui lingua era il latino, la parola significava due cose. La prima: il legame o collegamento tra gli dei e gli uomini; la seconda: l’impegno degli esseri umani a venerare gli dei. Oggi, la parola « religione » significa un sistema di credenze che spesso (ma non sempre) legano gli esseri umani e Dio, e spesso (ma non sempre) includono il culto.
I resti del Partenone di Atene, un tempio alla dea greca Atena.
Vedi anche 1 Cos’è la religione? 14 La diffusione del cristianesimo
8
3 Gli dei dell’Antica Grecia e di Roma I greci credevano che esistessero molti dei e dee oltre ai dodici principali (vedi l’elenco a p. 9). Come gli uomini, spesso questi dei erano gelosi gli uni degli altri, oppure litigavano o si innamoravano. I greci raccontavano storie su di essi per cercare di spiegare perché nel mondo accadono certe cose (come guerre o terremoti). Alcune storie degli dei passavano di bocca in bocca, e alla fine sono state messe per iscritto, come nei famosi poemi Iliade e Odissea, entrambi attribuiti a un poeta di nome Omero. In questi lunghi poemi gli eroi umani prendono parte a guerre e viaggi epici, talvolta aiutati da dei diversi. Il culto degli dei greci I greci hanno costruito templi ai loro dei e dee. Uno dei più famosi è il Partenone di Atene, dedicato alla protettrice della città, Atena. A Delfi c’era un santuario dedicato ad Apollo, e anche un oracolo (come in altri luoghi). La gente si rivolgeva agli oracoli per avere consigli in momenti di bisogno. A Delfi l’oracolo aveva preso la forma di una sacerdotessa la quale proferiva parole di saggezza, che lei riceveva direttamente da Apollo, per trasmetterle a chi cercava aiuto.
Molti greci avevano anche nelle case piccoli santuari in onore di un dio o di una dea particolare. Un po’ alla volta, la credenza negli dei si è affievolita e le leggende su di essi furono viste come « storie con un senso », e non come eventi storici. Questo fu dovuto agli insegnamenti di famosi pensatori come Socrate. La religione di Roma Quando Roma conquistò le terre attorno al Mediterraneo, adottò anche la religione dei greci, ma diede nomi romani agli stessi dei. I romani pensavano che quegli dei e dee proteggessero lo Stato e, più tardi, l’impero. Furono costruiti templi e si tennero cerimonie speciali per assicurare benedizioni all’impero o a una città particolare. I romani celebravano anche feste nel corso delle quali nei templi si facevano preghiere e si tenevano cerimonie presiedute dai sacerdoti per compiacere gli dei. La religione romana non insegnava alla gente come comportarsi gli uni con gli altri; e la gente normale non visitava i templi per venerare gli dei e le dee. Tuttavia, molti romani (come i greci) consultavano gli oracoli e molte case avevano dei santuarietti, dove si venerava soprattutto la dea Vesta. Siccome la gente normale non era tenuta a visitare i templi, dapprima i romani permisero ai popoli sottomessi (come gli ebrei) di pregare secondo il loro costume. Più tardi, pretesero che venerassero gli dei romani. In seguito, alcuni imperatori romani affermarono di essere loro stessi degli dei, e ordinarono che tutti i sudditi dell’impero li adorassero. I cristiani non obbedirono a questo e molti furono perseguitati. Tutto cambiò quando l’imperatore Costantino divenne cristiano egli stesso e il culto degli dei romani si affievolì. Progressivamente, certe festività romane si trasformarono in celebrazioni cristiane. Ad esempio, una festa romana invernale fu scelta come data in cui molti cristiani ricordano la nascita di Gesù.
Resti del tempio del dio Apollo a Delfi, in Grecia.
Gli dei dell’Olimpo
S
i pensava che i principali dodici dei greci vivessero sul monte Olimpo, la montagna più alta della Grecia. Più tardi i romani diedero loro nuovi nomi (qui tra parentesi). Zeus, capo degli dei (Giove). Era, sua moglie e sorella, dea del matrimonio (Giunone). Apollo, figlio di Zeus e dio della musica, della poesia e del sole (Apollo). Atena, dea della saggezza (Minerva). Ermes, messaggero degli dei (Mercurio). Poseidone, dio del mare (Nettuno). Artemide, dea della caccia (Diana). Ares, figlio di Zeus e di Era, dio della guerra (Marte). Efesto, dio del fuoco e della lavorazione dei metalli (Vulcano). Demetra, dea dell’agricoltura (Cerere). Estia, dea della casa e del focolare (Vesta). Un altro dio greco, Ade o Plutone, viveva negli inferi e li governava.
Scultura romana con gli dei Giove, Plutone, Proserpina (una dea degli inferi), Nettuno e Anfitrite (dea del mare).
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LA RICERCA DI SENSO
In molte aree del mondo sopravvivono antiche religioni tradizionali.
Vedi anche 1 Cos’è la religione? 59 Conflitti religiosi
L’era dei sogni
Gli aborigeni dell’Australia credono che la loro terra sia stata modellata in un lontano passato, che chiamano « era dei sogni ». Nell’« era dei sogni » vivevano strane creature, alcune delle quali giganti, e questi esseri sono gli antenati degli attuali aborigeni. Le creature ancestrali, spostandosi sulla terra, hanno segnato il paesaggio. Un gigantesco serpente, strisciando, ha formato la valle di un fiume. Un dingo dell’« era dei sogni », raggomitolandosi per riposare, ha formato una buca profonda. Un uovo di un emù gigante è diventato una collina rocciosa. Le storie dell’« era dei sogni », raccontate di generazione in generazione, si sono anche espresse in danze e riti. Siccome la terra è stata modellata dagli spiriti dell’« era dei sogni », gli aborigeni credono che debba essere trattata con molto rispetto.
Uluru – conosciuto anche come Ayers Rock – nell’Australia centrale è un luogo sacro per gli aborigeni.
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Religioni indigene
Nei tempi antichi, prima che le grandi religioni dei nostri giorni si diffondessero sulla terra, in ogni parte del mondo vi erano religioni locali o indigene. Ogni tribù poteva avere le proprie credenze e adorare i propri dei particolari. In altre zone, le stesse credenze erano praticate da gruppi molto più numerosi di persone. Forse i seguaci di queste religioni non hanno imparato l’arte di scrivere, ma le storie che si sono tramandati per generazioni mostravano un grande rispetto per la forza della natura e la loro comprensione della santità della vita. Quando il cristianesimo e l’islam hanno diffuso la loro religione nel mondo, molti seguaci delle religioni indigene sono diventati cristiani o musulmani. Le loro credenze sono scomparse o sono state assorbite negli insegnamenti cristiani o musulmani. E tuttavia le religioni indigene sono sopravvissute in certe aree del Rio delle Amazzoni, in alcune isole indonesiane, e in alcune parti dell’Africa o dell’India. In altre aree sono nuovamente rispettate. Un tempo i governi degli Stati Uniti hanno cercato di bandire le credenze e le pratiche dei nativi indiani, ma ora esse sono assecondate. In Australia, un tempo gli aborigeni erano spogliati di terre ritenute sacre, ma ora anche le loro credenze godono di maggior rispetto. Anche le tradizioni dei maori in Nuova Zelanda sono sopravvissute fino ai tempi moderni. Scultura sul tetto di una casa di incontri dei maori, in Nuova Zelanda. Il mondo degli spiriti Ogni religione indigena ha le sue credenze, ma molte insegnano che c’è un mondo degli spiriti. In questo mondo vivono spiriti buoni che possono aiutare gli uomini e spiriti cattivi che possono causare disastri.
Il Grande Spirito
La maggior parte degli amerindi crede che il mondo sia stato creato da un « Grande Spirito » che ha molti nomi. Gli indiani Sioux Lakota chiamano lo spirito Wakan Tanka; gli Irochesi usano il nome Orenda. Oltre al Grande Spirito, gli amerindi onorano altri spiriti che possono essere contattati con l’aiuto di uno sciamano, conosciuto talvolta come « uomo medicina » perché porta guarigione dal mondo degli spiriti agli uomini. Per gli amerindi è molto importante raccontare storie e il cantastorie di una tribù (solitamente un uomo o una donna anziani) è molto rispettato perché mantiene vive le vecchie storie della tribù, molte delle quali spiegano perché il mondo è quello che è. Molte storie riguardano gli aniUno sciamano sudamericano. mali. Una di esse racconta del coiote astuto (Speel-yi) che ha cercato di rubare la luce del sole e della luna, lasciando così che il freddo entrasse nel mondo. Una storia apache racconta come il coiote abbia cercato di ingannare anche il sole rubandogli del tabacco, salvo poi essere ingannato dagli Apache.
I seguaci delle religioni indigene spesso officiano cerimonie per entrare in contatto con gli spiriti buoni e ottenere benedizioni per la tribù o una famiglia particolare, ad esempio per ottenere la guarigione di un bimbo malato. Altre cerimonie sono celebrate per tenere lontani gli spiriti malvagi che possono causare la perdita di un raccolto, o prendere possesso di una persona. Per questa ragione, certi riti speciali sono importanti. E lo è anche la convinzione che non si deve disturbare o danneggiare il mondo naturale perché si disturberebbero gli spiriti della terra, degli alberi e dei fiumi. In alcune religioni indigene hanno molta importanza gli sciamani. Si ritiene che essi abbiano poteri che permettono di entrare in contatto con gli spiriti e di visitare il loro mondo. Alcuni sciamani, specialmente in Sudamerica, mangiano funghi che contengono sostanze che li mandano in trance, permettendo loro di stabilire questi contatti.
Gli amerindi esaltano la loro storia familiare con grandi sculture di legno conosciute come « totem ».
LA RICERCA DI SENSO
Ebrei, cristiani e musulmani credono tutti in un solo Dio. Monoteismo
« Monoteismo » è la credenza che c’è un solo e unico Dio, il Dio che ha fatto esistere tutte le cose e si prende cura di ciascuno. Non sappiamo con esattezza come questa credenza si sia originata, ma forse in uno di questi due modi: • L’uomo in origine credeva in un solo Dio. La Bibbia ebraica e cristiana comincia con la storia di Dio che crea il primo uomo, Adamo, il quale (con la moglie Eva) credeva nell’unico Dio. Successivamente l’umanità finì per adorare molti dei. Secondo gli ebrei (e i cristiani) sono stati i profeti (o maestri) a ricondurre la gente ad adorare l’unico Dio. I musulmani, invece, ritengono sia stato il profeta Maometto a restaurare la fede in un solo Dio. • L’uomo in origine credeva in molti dei. Progressivamente, diversi popoli finirono per credere che un solo Dio (tra i molti dei) fosse speciale per loro. E infine arrivarono a credere che c’è un solo e unico Dio.
Lo Shatt al Arab, una via d’acqua dove confluiscono i fiumi Eufrate e Tigri, nei pressi di Bassora, nell’attuale Iraq.
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Un solo Dio
Anche se sembra esistano molte differenze tra ebraismo, cristianesimo e islam, essi hanno molti elementi in comune, tra cui la fede in un solo Dio, e anche le radici nella stessa parte del mondo. Ebrei, cristiani e musulmani insegnano tutti che uno dei « padri » della loro fede si chiamava Abraham, Abramo o Ibrahim, nome che significa « padre di molti ». Per questo le tre religioni talvolta sono dette religioni abramitiche. Abramo Per gli ebrei, Abramo è il padre fondatore, o « patriarca » del loro popolo e della loro religione. Non sappiamo con certezza quando sia nato, ma si dice che sia vissuto vicino a una città di nome Ur, in una terra allora nota come Mesopotamia, nel nord dell’attuale Iraq. La Mesopotamia si trova tra i fiumi Tigri ed Eufrate, e il suo nome significa « tra i due fiumi ». Abramo era amareggiato dal fatto che la gente della regione adorasse molti dei e seguì quella che credeva essere la chiamata dell’unico vero Dio a lasciare la sua terra. Scultura rinvenuta vicino ad Ur, l’antica città che sarebbe stata il luogo di nascita di Abramo. La scultura risale circa al 2500 a.C.
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6-12 Ebraismo 13-20 Cristianesimo 21-28 Islam 29 Religioni orientali
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Vedi anche
Il mondo di Abramo, conosciuto anche come Mezzaluna Fertile perché si allunga dal fiume Giordano fino alla foce dell’Eufrate (nel Golfo Persico).
E così divenne un errante, o « nomade », spostandosi a ovest verso una terra chiamata Canaan. Il libro della Genesi, il primo libro sacro di ebrei e cristiani, racconta che Dio strinse con lui un patto, o « alleanza », promettendogli di dare quella terra (« dove scorre latte e miele ») ai suoi figli, poi conosciuti come popolo ebraico. Essi sono chiamati anche « figli di Israele », perché il nipote di Abramo, Giacobbe, fu chiamato anche Israele. I cristiani onorano Abramo come uomo fedele e buono, obbediente a Dio in ogni tempo, anche quando Dio gli chiese di lasciare la Mesopotamia e successivamente di sacrificargli il figlio Isacco. Per i seguaci dell’islam, egli è il « primo musulmano », ed è chiamato Ibrahim (traduzione araba del nome Abramo). Assieme a Mosè, Ibrahim è il profeta più nominato nel Corano, dove si dice che egli rifiutò il culto del sole, della luna e delle stelle e si rivolse all’unico Dio creatore.
Dio l’ordine di condurre il figlio unico, Isacco, su una montagna, e lì di sacrificarlo come offerta a Dio (allora gli uomini sacrificavano animali su un fuoco, come offerta in onore di Dio). Abramo era obbediente a Dio, e quindi era disposto anche a sacrificare il figlio. E così Abramo caricò la legna per il fuoco su un asino, e partì con Isacco verso la lontana zona montagnosa. Mentre salivano per il pendio, Abramo teneva un coltello e carboni ardenti per accendere il fuoco, mentre Isacco portava la legna. Isacco chiese dove si trovasse l’agnello per il sacrificio, e Abramo rispose che Dio lo avrebbe procurato. All’arrivo, Abramo preparò il fuoco, legò il figlio e prese in mano il coltello. E proprio in quel momento, mentre stava per sacrificare Isacco, Abramo udì una voce. Si volse e vide un ariete impigliato in un cespuglio. E la voce gli disse: « Abramo, uccidi questo ariete al posto di Isacco, perché hai dimostrato di essere un servo leale e fedele. Sono davvero compiaciuto di te ». Abramo capì allora che Dio lo aveva messo alla prova e non aveva mai voluto la morte di Isacco.
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EBRAISMO
Per gli ebrei, Mosè è « il servo di Dio » e il loro più grande leader.
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Mosè e l’esodo
Monte Sinai.
Il monte Sinai
La Bibbia racconta che, mentre gli Israeliti erano nel deserto, Mosè salì sul monte Sinai, dove incontrò Dio. Secondo gli ebrei, sul monte Sinai Dio diede a Mosè i « Dieci Comandamenti », scritti su tavole di pietra, e altre leggi. Per secoli gli ebrei le hanno conservate in uno scrigno speciale chiamato « arca dell’alleanza ». Sempre secondo gli ebrei, sul monte Sinai, fu stabilito un accordo, o « alleanza », tra Dio e il suo « popolo eletto »: Dio lo avrebbe conservato e protetto se esso avesse seguito le leggi di Dio. L’arca dell’alleanza era un segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo.
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Secondo le scritture sacre dell’ebraismo, Dio promise ad Abramo e ai suoi discendenti che, un giorno, avrebbero avuto una loro terra. A quel tempo essi erano conosciuti come israeliti o ebrei. Prima di stabilirsi in Canaan, la loro « Terra Promessa », furono costretti a vivere come schiavi in Egitto, dove si erano trasferiti in un tempo di carestia, sperando di trovare cibo. In Egitto gli israeliti furono obbligati a pesanti lavori di costruzione e soffrirono molto. Ma Dio promise di condurli fuori dall’Egitto, verso la loro terra. A un certo punto, uno di loro, di nome Mosè, divenne loro capo e portavoce. Numerose piaghe colpirono l’Egitto. Dopo ogni piaga, Mosè parlò al sovrano egiziano (forse il faraone Ramsete II) promettendo la fine delle sofferenze se avesse permesso agli Israeliti di lasciare il Paese. Ogni volta Ramsete disse di essere d’accordo, per poi rimangiarsi la parola al cessare della piaga. Una notte morirono molti ragazzi egizi. Le scritture ebraiche raccontano che, quella notte, la morte « passò oltre » le case degli Israeliti e nessuno dei loro figli morì. Allora finalmente il faraone permise loro di lasciare l’Egitto, cosa che fecero. Questo evento è conosciuto come « esodo ». Guidati da Mosè, gli Israeliti trascorsero i 40 anni successivi come nomadi, errando nel deserto del Sinai prima di raggiungere la « Terra Promessa » di cui Dio aveva parlato ad Abramo.
Pesach Gli ebrei continuano a celebrare la Pasqua ogni anno con una festa chiamata « Pesach », e con una cena speciale che inizia con la domanda: « Perché questa notte è diversa da tutte le altre? ». La risposta è perché essa ricorda l’uscita dall’Egitto, un evento probabilmente accaduto più di tremila anni fa. Gli ebrei lo ricordano con questa « Cena pasquale », o « Seder », che significa « ordine ». Essi la consumano a casa, in famiglia e con molti amici. Sulla tavola si mettono le stoviglie più belle, c’è un bicchiere Schiavi egizi costruiscono un muro. da vino per ciascuno, anche per i bambini, e al centro della tavola si trova il « piatto del Seder ». Il capofamiglia recita una preghiera, intinge del prezzemolo in acqua salata e lo distribuisce a tutti. Poi spezza una « matzah » in due pezzi, di cui uno viene condiviso tra tutti. Poi il figlio più piccolo deve fare la domanda: « Perché questa notte è diversa da tutte le altre notti? ». E il padre racconta la storia dell’uscita dall’Egitto. Il piatto del Seder Sul piatto del Seder sono sistemati cibi speciali che ricordano il senso della festa:
Erbe amare: di solito rafano in ricordo dell’amarezza del tempo trascorso dagli israeliti in Egitto.
Un uovo: simbolo di una nuova vita nella Terra Promessa.
Acqua salata: in ricordo delle lacrime versate in schiavitù. Una verdura o un’erba verde, come prezzemolo o lattuga: per ricordare che Pesach è una festa primaverile.
Osso d’agnello arrostito: in ricordo della cena consumata nell’ultima notte in Egitto.
Matzot: cialde di pane non lievitato per ricordare che gli Israeliti lasciarono l’Egitto così in fretta da non aver il tempo di cuocere del vero e proprio pane da portare con sé. Haroset: un misto di mele, noci, cannella e vino, simbolo di libertà e anche ricordo della malta che gli israeliti usavano per costruire mattoni per gli egizi.
Vedi anche 5 Un solo Dio 7 La Terra Promessa 8 Il Tanak 9 Casa e sinagoga
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