Copertina
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Un angolo della Roma imperiale di Nerone, davanti alla casa sorvegliata di un prigioniero di nome Paolo: è qui che si svolge questo spettacolo musicale. Guardie, centurioni, venditori e altri personaggi ripercorrono la vita di San Paolo, dalla famosa conversione sulla strada di Damasco fino all’ultimo processo a Roma, quello che decreterà la sua condanna a morte. Lo spettatore è così trascinato nel vivo della storia dei primi cristiani, del rapporto con la società di quel tempo e dell’inizio del grande sviluppo del Cristianesimo, di cui proprio Paolo di Tarso, prima chiamato Saulo, con il suo passato da persecutore a perseguitato, con i suoi numerosi viaggi, i suoi scritti e le predicazioni, è considerato il più grande comunicatore.
Le canzoni CAPITALE DEL MONDO SONO CIECO IL MESSAGGERO NON PIÙ LIBERO O SCHIAVO CROCE E FOLLIA IL SALUTO ABBANDONATO L’ADDIO (strumentale) PER LE VIE DEL MONDO
Spartito Copione PSC 1452 Le canzoni di questo Spartito Copione sono incise su Compact Disc PCD 208 Progetto grafico: Erika Serafini EDITORIALE AUDIOVISIVI © Figlie di S. Paolo, Roma 2008. Tutti i diritti riservati. DIFFUSIONE - Via Antonino Pio, 75 - 00145 ROMA
Interno
7-11-2007
12:43
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PAULUS Spettacolo musicale di Fabio Baggio
Personaggi Paolo L’apostolo delle genti, il protagonista.
Luca Il fedele servitore di Paolo negli ultimi giorni, bravo ragazzo, semplice e schietto.
Claudio Il soldato carceriere di Paolo, romano bonaccione, un po’ burbero e ignorante.
Flavio Il collega di Claudio, simpatico e buona spalla per le battute di Claudio.
Cecilia La figlia del carceriere, intelligente e intraprendente, profondamente colpita dalle vicende di Paolo; è attratta dal giovane Luca.
Patras L’informatore greco, con forte accento straniero, sornione e raggiratore, trafficone e avido, astuto e senza scrupoli.
Eleuteria Tipica matrona romana, padrona della stanza dove Paolo è agli arresti domiciliari e “boss” del quartiere.
Tullio Il fruttivendolo, spalla di Claudio in qualche dialogo.
Solisti, coro e ballerini che fungono da personaggi diversi a seconda della scena.
(La scenografia dovrebbe dare l’idea di un angolo popolare della Roma imperiale, una piazzetta da mercato. Si consiglia di predisporre in una parte del palco alcuni elementi che possano rappresentare l’entrata di una casa, per esempio una porta con tenda. Cominciano le note introduttive della prima canzone e si apre il sipario, o si accendono le luci. Rumori e voci di gente che arriva con fagotti e bancarelle d’ogni tipo. Entrano venditori, avventori e passanti, tutti in costume d’epoca: montano il mercatino tessendo una danza. Tra questi personaggi vi sono il coro e i solisti che intonano il canto. Durante la canzone Claudio va in giro ad ispezionare il mercatino, parla con i commercianti e poi si ferma nell’angolo della scena dove è rappresentata la casa di Paolo. Si sistema la divisa, si controlla i lacci dei calzari, controlla il filo della spada…).
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CANZONE: CAPITALE DEL MONDO Roma, capitale del mondo. Roma, la più bella fra tutte. Sei la culla del sapere, della civiltà. Sei il centro del potere, eterna città. Roma, con enormi ricchezze. Roma, dalle mille risorse. Paradiso dei mercanti, dell'avidità. Stoffe e spezie d'ogni terra: cosa non c'è? Siamo qui, tutti a Roma, noi. Tutti qui, siamo a Roma, sì. Siamo qui, tutti a Roma, noi. Tutti qui, siamo a Roma, sì. Roma, l'ombelico del mondo. Roma, la città delle genti: schiavi, maghi, gladiatori, principi e re, pellegrini, mendicanti, servi e lacchè. Roma, sotto un manto di stelle. Roma, la città dei poeti. Lo splendore dell'impero si specchia in te, le tue porte, i tuoi templi, il Colosseo. Siamo qui, tutti a Roma, noi… Ecco il sole sveglia la città e la vita ricomincia già. Siamo qui, tutti a Roma, noi… (Finita la canzone, Claudio fa un po’ il vigile urbano della situazione, stile Aldo Fabrizi. Si avvicina a Tullio, il fruttivendolo, e comincia ad osservare la merce. Poi prende in mano una mela). Claudio:
Ehi, Tullio, ma dove le hai trovate ‘ste mele? Non sembrano mica nostrane.
Tullio:
(Togliendogli la mela dalle mani) Eh, sì! Hai ragione! Vengono dalla Renania e costano tre sesterzi la dozzina. (Seccato indica un cartello con scritto “Noli tangere”) … E la merce non si tocca!
Claudio:
E che diamine? Sono d’oro le tue mele? Costano quasi quanto un bicchiere di buon vino!
EDITORIALE AUDIOVISIVI
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Interno
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Claudio:
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(Da lontano) Ehi, Flavio… ti tocca fare gli straordinari!
(Flavio spinge il prigioniero verso Claudio). Flavio:
Taci, non me ne parlare! Stavo per smontare, quando sento una donna che grida “Al ladro, al ladro!” Io mi giro e vedo ‘sto pezzo di letamaio pubblico (indica il prigioniero) che corre verso di me con una gallina in mano. E che dovevo fare? Ho allungato la gamba e ‘sto idiota è finito lungo disteso sulla strada. (Lo prende per i capelli) Ahò, lui non s’è fatto niente, ma la povera gallina… c’è caduto proprio sopra e l’ha spiaccicata sul porfido. Neanche il tempo di fare “co co co” la poveretta. E adesso lo sbatto in cella per un bel po’, così impara a rubare le galline!
Claudio:
Non ci posso credere, Flavio! Hai beccato un rubagalline in flagrante! Questo mi sa di promozione! Appena lo sa il centurione…
Flavio:
E già… appena ho finito con questo, vado subito a fare rapporto.
Claudio:
Certo che Roma sta diventando sempre peggio. E per noi il lavoro aumenta.
Flavio:
Non c’è un attimo di respiro. Chi ruba di qua, chi ammazza di là, chi imbroglia dall’altra parte… non sai più dove guardare!
Claudio:
A chi lo dici! Ho appena mandato via un gruppo di accattoni che s’erano appostati proprio lì, in quell’angolo! (Indica il luogo dove erano seduti gli accattoni) Non si può più andare avanti così. Ci vuole la mano dura!
Flavio:
Hai proprio ragione (e dà una botta in testa al ladruncolo)! La mano dura ci vuole con questa gente e guai ad abbassare la guardia!
Claudio:
Ce lo diceva il centurione proprio stamattina. Tutti i delinquenti vengono da fuori Roma, quindi attenti alle facce strane! A proposito… il tuo da dove viene?
Flavio:
E chi lo sa? Ho provato a domandarglielo un paio di volte, ma niente, nessuna risposta. (Dà un’altra botta in testa al ladruncolo) O questo è fesso, oppure ci fa!
Claudio:
Magari è muto! Hai provato a chiederglielo?
Flavio:
Bravo! E se è muto come fa a rispondermi? Comunque, muto non è (dà un pizzicotto forte sul braccio del ladruncolo, il quale emette un grido di dolore), hai visto?
Claudio:
Vedo, vedo. Magari è uno straniero che non sa il latino… Ma vedrai come lo imparerà presto in prigione. Là non si scherza.
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Flavio:
Parlando di prigionieri… come sta il tuo, Paolo… il Giudeo?
Claudio:
Come sta? È un mistero… È un tipo un po’ strano. Da quando è arrivato a Roma non l’ho mai sentito lamentarsi una volta. Dico… una volta! E pensa che sono con lui dall’alba al tramonto. E di notte chiudo il catenaccio!
Flavio:
Beh, in fin dei conti, non è trattato poi tanto male. Vive in una stanza da solo, gli diamo da mangiare e da bere, ha qualche visita ogni tanto… o sbaglio?
Claudio:
Hai ragione. È sempre meglio che stare in prigione! Ma è una vita grama per una persona di cultura come lui, abituato a girare per le grandi città e a insegnare nelle sinagoghe dei Giudei.
Flavio:
Ah, un grande dottore, dunque!
Claudio:
Pensa, ha scritto lunghe lettere e poi le ha mandate in giro per il mondo.
Flavio:
Per Bacco… buona questa!
Claudio:
Sì sì, me l’ha detto Luca, quel bravo ragazzo che gli fa da servo. Ha scritto ai Corinti… ai Galati…
Flavio:
Caspita, ma allora si tratta di un pezzo grosso! Ecco perché tutti ‘sti privilegi.
Claudio:
Ogni tanto mi racconta dei suoi viaggi in giro per il mondo. Pensa che è stato anche a Listra e a Derbe!
Flavio:
E dove sarebbero Listra e Derbe?
Claudio:
E che ne so io? Ma a lui non gliel’ho mica chiesto… per non fare la figura dell’ignorante! Mi sa che stanno in Numidia.
Tullio:
(Che ascolta tutta la conversazione, mentre sta per uscire di scena passa vicino a Claudio) Ah Cla’… Listra e Derbe si trovano in Galazia, vicino alla Panfilia. (Va via).
Claudio:
(Un po’ stizzito, a Flavio) E che ti avevo detto io, in Panfilia, no? Beh, è andato lì con un suo collega, un certo Barnaba.
Flavio:
Fino in Galazia? A fare cosa?
Claudio:
A dire il vero, non ho ben capito a fare cosa. Sembra che andassero in giro a insegnare nelle sinagoghe dei Giudei. Ma lì hanno cominciato a parlare in piazza, a tutti, non solo ai Giudei! E hanno anche avuto successo.
Flavio:
Per Bacco e per Diana…
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Interno
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Restano le tue orme sul cammino per chi vorrà seguire i passi tuoi, promessa di felicità. E con te, per le vie di tutto il mondo noi porteremo il lieto annuncio che è salvezza per l'umanità, è salvezza per l'umanità. Hai conosciuto la profondità di Dio, il piano della redenzione. Ed hai spiegato il mistero di Gesù, il centro della creazione. Mi raccomando, state sempre uniti, cercate sempre il bene tra di voi, vi benedica Cristo Gesù. E con te, per le vie di tutto il mondo… Il tuo messaggio non si è fermato: oggi viaggia con noi, soffio dello Spirito di Dio. E con te, per le vie di tutto il mondo… E con te, per le vie di tutto il mondo… FINE
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CAPITALE DEL MONDO Musica e testo di Fabio Baggio
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Le canzoni CAPITALE DEL MONDO SONO CIECO IL MESSAGGERO NON PIÙ LIBERO O SCHIAVO CROCE E FOLLIA IL SALUTO ABBANDONATO L’ADDIO (strumentale) PER LE VIE DEL MONDO
Spartito Copione PSC 1452 Le canzoni di questo Spartito Copione sono incise su Compact Disc PCD 208 Progetto grafico: Erika Serafini EDITORIALE AUDIOVISIVI © Figlie di S. Paolo, Roma 2008. Tutti i diritti riservati. DIFFUSIONE - Via Antonino Pio, 75 - 00145 ROMA