24 Racconti di Natale - Estratto

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Stacca i vari personaggi fustellati e le rispettive basi. Infila i personaggi sulle basi come indicato dalla freccia per farli stare in piedi, poi posizionali vicino allo sfondo-presepe.

Per posizionare gli uccelli del racconto 18, la stella del racconto 22 e l’angioletto del racconto 23, infila le linguette nelle apposite fessure nel cielo dello sfondo-presepe.

Per adagiare il Bambino Gesù (racconto 24) sulla mangiatoia (racconto 19), infila le due fessure in quelle della mangiatoia.


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• Gioia dal cielo Maria cammina svelta tra le montagne della Giudea per andare a trovare sua cugina Elisabetta, che aspetta un figlio. In salita e in discesa, quando si ferma a riposare e quando riprende il ripido sentiero, Maria sorride. Che cosa la rende così felice? La giovane donna ha un segreto meraviglioso che le riempie il cuore di una gioia che viene dal cielo. L’arcangelo Gabriele, messaggero di Dio, le ha fatto visita e le ha annunciato una notizia straordinaria: Dio ha scelto proprio lei come madre di suo figlio Gesù. Nel suo grembo sta crescendo il Salvatore del mondo! Così, mentre cammina, Maria pensa a Gesù, e il suo cuore trabocca di amore per lui. Per questo sorride. Dopo molte ore Maria arriva finalmente da Elisabetta, che le corre incontro, felice di vederla! Ha il ventre arrotondato: è incinta di sei mesi e il suo bambino comincia a prendere spazio. Appena Maria la saluta accade un fatto sorprendente: Elisabetta sente suo figlio sussultare di gioia.

Lo aveva già sentito dare dei calcetti, girarsi, avere il singhiozzo… Ma stavolta è diverso. Il suo cuore sa che il bambino che porta in grembo ha manifestato una gioia immensa! Guarda commossa Maria. Lo Spirito Santo parla al suo cuore e le rivela il segreto di sua cugina. Nessuno sa nulla della gravidanza di Maria: Gesù è ancora molto piccolo e la pancia non si vede ancora. Ma Elisabetta e il suo bimbo capiscono che nel grembo di Maria sta crescendo il Figlio di Dio. Elisabetta abbraccia Maria ed esclama: «Come sono felice che la madre del Salvatore sia venuta da me!».

Lieta di condividere la sua gioia con la cara cugina, Maria esclama a sua volta: «L’anima mia magnifica il Signore!». Il suo cuore è pieno di gratitudine. Ringrazia Dio per il suo amore e per tutti i suoi doni. Le due cugine entrano in casa e si siedono a chiacchierare. Hanno così tante cose da raccontarsi! Maria rimane tre mesi nella casa di Elisabetta. E con la sua presenza la casa si riempie di gioia. La gioia delle due future mamme che, con il cuore pieno di amore, parlano dei loro figli. La gioia del bambino nel grembo di Elisabetta, che sa che il Salvatore è vicino. E la gioia di Gesù, ancora così piccolo, che già diffonde l’amore di Dio intorno a sé.


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L ’ asinello che diceva sempre no Nel piccolo villaggio di Nazaret l’asinello Leon è soprannominato “Signor No”. E per una buona ragione! Quel pigrone non vuole mai lavorare. Il suo padrone, il contadino, ha un bel da chiedere gentilmente il suo aiuto, ma la risposta è sempre la stessa: un sonoro NO! «Leon, puoi portare questa balla di fieno nel fienile?» «NO!»

«Leon, puoi tirare l’aratro oggi? Il bue è stanco». «NO!»

«Leon…» «NO!»

«Ma?! Ho detto solo il tuo nome!»

Insomma, la risposta preferita di Leon è «no». Ogni volta che il suo padrone cerca di farlo lavorare, lui si ferma e rimane immobile come una statua! È capace di restare così per ore e ore, perché è molto testardo. Un giorno il contadino vende l’asinello al falegname del villaggio, Giuseppe, avvisandolo che l’animale ha un brutto carattere. Giuseppe però non si preoccupa: è un uomo mite e gentile, che vede il lato migliore di tutti. Ne è sicuro: in fondo, l’asinello ha un cuore buono. Lo porta a casa e gli dice: «Stanotte devi riposarti bene. Domani partiremo per un lungo viaggio: andremo a Betlemme, in Giudea! E tu porterai sulla schiena due persone molto importanti agli occhi di Dio». Naturalmente, Leon dice NO. “Che cosa crede questo falegname? Che camminerò tra le pietre e la polvere, con due persone sulla schiena, per giorni e giorni? Non se ne parla proprio!”, pensa. Giuseppe chiama sua moglie Maria per presentarle l’asinello grigio. Dalla porta di casa esce una giovane donna bruna. Vedendola, Leon rimane abbagliato. Com’ è bella Maria, con il ventre arrotondato! Aspetta un bambino: ecco perché Giuseppe gli ha detto che dovrà portare sulla schiena due persone. Maria si avvicina all’asinello, lo accarezza dolcemente e gli chiede: «Allora sei tu che trasporterai me e il mio bambino?».

Leon è combattuto. Fare più di duecento chilometri attraverso il deserto e le montagne, di sicuro con molti pericoli, non lo attira per niente. Uff, al solo pensiero si sente già stanco! Ma vede anche la bontà di Giuseppe e il coraggio di Maria, che è disposta a fare un lungo viaggio anche se aspetta un bambino. Bisogna stare molto attenti quando si trasporta sulla schiena un carico così prezioso. E se un altro asino li facesse cadere? Leon sa che, se andrà con loro, saprà essere molto prudente e camminerà lentamente per prendersi cura della madre e cullare il bambino. C’ è qualcosa in quella famigliola che gli fa venir voglia di vincere la sua pigrizia. Così, tra il riposo e l’avventura, Leon sceglie. E per la prima volta nella sua vita esclama: «SÌ!».

Il giorno seguente ha il fiatone dopo una sola ora di cammino, ma a ogni passo si sente un po’ più contento. “È incredibile”, pensa tra sé e sé. “Non immaginavo che dire di sì mi avrebbe reso così felice”. Ancora non lo sa, ma quello che sta portando sulla schiena è il Figlio di Dio…


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Confido in te! I primi raggi di sole illuminano la campagna addormentata. Sulla strada per Betlemme Giuseppe guida l’asinello che trasporta Maria. Pochi mesi prima le parole di un angelo avevano sconvolto la vita di questo umile falegname. Non le dimenticherà mai: «Giuseppe, non temere di prendere Maria nella tua casa. È attraverso lo Spirito Santo che il bambino è stato concepito in lei. Darà alla luce un figlio e lo chiamerete Gesù». Giuseppe aveva creduto all’angelo. Si sentiva debole e piccolo di fronte alla chiamata divina, ma sapeva che Dio non lo avrebbe abbandonato. Nel segreto del suo cuore gli aveva detto: “Sono un povero peccatore, ma confido in te”. I mesi sono passati e il ventre di Maria si è arrotondato. Sulla strada fiancheggiata da pascoli, Giuseppe sa di camminare accanto al suo Salvatore. Tuttavia, nel suo cuore la paura si mescola alla gioia. È preoccupato per Maria: quel viaggio è troppo faticoso per una donna incinta…

Il sole è ormai alto nel cielo. Sulla strada che sale a Betlemme ci sono molti viaggiatori e Giuseppe si assicura che i passanti non urtino Maria. Improvvisamente tira la briglia dell’asinello appena in tempo per evitare due grossi asini e il loro padrone, che vanno un po’ troppo di fretta. Giuseppe guarda preoccupato Maria. Lei ride, ma lui non si sente per niente tranquillo. «Mia povera Maria, non sei al sicuro in mezzo a tutti questi viaggiatori. E se fossi caduta? Se ti fossi fatta male?» «Sto bene, Giuseppe», lo rassicura Maria. «Non temere, Dio si prende cura di noi».

Le parole di Maria toccano il cuore di Giuseppe. “È vero”, pensa. “Dio non ci abbandonerà”. E nel segreto del suo cuore ripete al Signore: “Confido in te!”.

Giuseppe e Maria si rimettono in cammino e presto arrivano a Betlemme. Giuseppe si aggira in fretta per le strade del villaggio. Tra poco sarà buio e lui è ansioso di trovare un riparo, ma alla locanda non c’ è più posto. È nervoso e agitato. Le notti sono fredde, Maria sente che il parto è vicino e non conoscono nessuno in quel piccolo villaggio della Giudea… Giuseppe bussa alla porta di un’abitazione per chiedere ospitalità. Una donna anziana apre e gli dice: «Mi dispiace, buon uomo, ma stanotte non posso ospitarvi. La mia casa è piena!». Giuseppe non si scoraggia e bussa a un’altra porta.

«Non c’ è posto per i forestieri, andatevene!», sbotta un uomo, e gli chiude la porta in faccia.

Giuseppe e Maria ricevono ovunque la stessa risposta. Ma Maria continua a sorridere dolcemente, e ogni volta che una porta si chiude Giuseppe ripete fiducioso nel segreto del suo cuore: “Signore, confido in te!”. Alla fine si riparano in un’umile stalla con una mangiatoia e un vecchio bue addormentato, e si sistemano su un mucchio di paglia. «Qui staremo bene», dice teneramente Maria.

Sorride, e nel cuore di Giuseppe l’ inquietudine lascia il posto alla gioia. Sottovoce, mormora: «Grazie, Signore, di averci dato un tetto».


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Il sorriso di Marcello Da quando suo marito Marcello è morto, il cuore di Denise è oppresso da pensieri cupi come nuvoloni temporaleschi. Sa che Marcello sta bene nella casa di Dio. Con le sue barzellette, di sicuro farà ridere tutti i santi del paradiso. Ma Denise, rimasta sola nella grande casa, è molto triste. Quello che le manca di più è il sorriso del marito. Ah! Il sorriso di Marcello era come un raggio di sole che metteva tanta gioia nel suo cuore. Se solo potesse rivederlo…

Toc, toc, toc, chi bussa alla porta? Sono Giulietta, Tina e Augusto, i suoi piccoli vicini di casa. La loro mamma li ha mandati a invitarla a fare merenda con loro. «No, grazie», dice Denise. «Non ho fame». E resta sola con il suo dolore.

Toc, toc, toc, chi bussa alla porta? È suo cugino Gerry, che si offre di aiutarla a sistemare l’orto: da quando Marcello non c’ è più, Denise lo ha trascurato ed è pieno di erbacce. «No, grazie», dice lei. «Non ne ho voglia». E resta sola con il suo dolore.

Toc, toc, toc, chi bussa alla porta? È Gisella, la sua nipotina, che vorrebbe farle vedere il presepe della chiesa. «No, grazie», dice Denise. «La chiesa è troppo lontana». E resta sola con il suo dolore.

Sola nel grande salotto, Denise guarda una foto di Marcello. All’ improvviso si sente scoppiare il cuore di tristezza ed esclama: «Marcello, sono così infelice senza di te… Ti prego, fammi capire che mi guardi da lassù!». Con sua grande sorpresa, sente nel cuore la voce del marito: “Mia cara mogliettina, te ne mando tanti, ma tu non li vedi!”.

Denise è molto turbata. Ripensando alla sua giornata, si rende conto di quante cose si è persa. Giulietta, Tina, Augusto, Gerry, Gisella… È da quella mattina che la gioia del cielo bussa alla sua porta. Per fortuna non è troppo tardi per accettare i doni di Marcello! Va a suonare alla porta dei vicini e insieme fanno merenda tra risate, barzellette e deliziosi frollini! Nel cuore dell’anziana signora un piccolo raggio di sole squarcia il cielo grigio.

Poi telefona a Gerry chiedendogli di aiutarla a sistemare l’orto, e insieme passano dei bei momenti tra zucche, zucchine ed erbacce! Nel cuore di Denise appare un altro raggio di sole. Più tardi accompagna Gisella in chiesa a vedere le statuine di pasta di sale che i bambini del villaggio hanno costruito per il presepe e… sorpresa! Gisella ha fatto le statuine di Marcello e Denise che si tengono a braccetto. Vedendole, il sole inonda il cuore di Denise e scaccia i nuvoloni scuri. Stringendo al cuore la nipotina, Denise chiude gli occhi e mormora: «Grazie». E in cielo Marcello sorride.


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La sorgente Il sole splende su un piccolo villaggio della Galilea. A casa di Giuditta non c’ è più acqua per il pranzo, così la giovane madre va a prenderla al pozzo. Riempita la brocca di acqua fresca e limpida, se la mette sulla testa e torna verso casa. Flop, flop, flop, flop!, canta l’acqua nella brocca. Guarda, un ciclamino! Poverino, ha lo stelo piegato e i petali stanno appassendo.

«Tieni un po’ d’acqua, bel fiorellino», dice inclinando la brocca. «Io ne ho ancora tanta».

Giuditta si rimette in cammino sul sentiero. Flop, flop, flop!, canta l’acqua nella brocca un po’ meno piena. Guarda, quello è Giovanni! Il vecchio contadino ha l’aria molto stanca. «Bevi un po’ d’acqua per dissetarti», gli dice Giuditta. «Io ne ho ancora abbastanza».

Giuditta riprende il cammino. Flop, flop!, canta l’acqua nella brocca piena per metà. Guarda, quelli sono Ester e Simone, due bambini del villaggio! Hanno fatto una corsa ed Ester ha vinto. Sono rossi come peperoni, e senza fiato.

«Prendete, bambini, bevete un po’ d’acqua», dice gentilmente la giovane donna porgendo loro la brocca. «Io ne ho ancora abbastanza».

Poi Giuditta si rimette in cammino. Flop!, canta l’acqua nella brocca quasi vuota. Arrivata davanti a casa vede un uomo e una donna che riposano sotto un albero di fico. Si chiamano Giuseppe e Maria, e con il loro asinello sono partiti da Nazaret per andare a Betlemme. È un viaggio molto faticoso, soprattutto per Maria che aspetta un bambino. La futura mamma ha tanta sete, ma hanno finito l’acqua; così Giuseppe chiede a Giuditta dove possono trovarne un po’. «Prendi pure tutta l’acqua rimasta», dice la giovane donna porgendo la brocca a Maria. «È importante per te e per il tuo bambino. Io scenderò al pozzo a prenderne dell’altra».

Maria la ringrazia di cuore e accetta; poi con l’aiuto di Giuseppe risale sull’asino e si rimettono in cammino. Quando Giuditta entra in casa con la brocca vuota, la sua figlia maggiore, Rachele, le corre incontro raggiante. «Mamma, mamma! Papà ha scavato un buco in giardino per piantare l’ulivo e ha trovato una sorgente! Non dovremo più scendere al pozzo!»

Che bella notizia! Giuditta è molto felice. Prende per mano la figlia e insieme vanno in giardino. Flop, flop, flop, flop, flop!, canta l’acqua della sorgente.

«Andiamo a dirlo ai vicini», dice Giuditta a Rachele. «D’ora in poi, quando avranno bisogno di acqua, potranno venire a prenderla alla sorgente. Ce ne sarà sempre abbastanza per tutti!»


24

È nato il Bambino divino! Più di duemila anni fa, in una piccola stalla di Betlemme, è nato Gesù. Tante persone si sono avvicinate al Figlio di Dio adagiato sulla paglia in una mangiatoia. Alcuni portavano doni, altri erano a mani vuote. Alcuni avevano il cuore aperto, altri lo avevano chiuso a doppia mandata. Ricchi o poveri, malati o in salute, tristi o felici, giovani o anziani: tutti erano i benvenuti. Gesù è venuto per ognuno di loro. Apri bene le orecchie, ti svelo un segreto: quel giorno Gesù è venuto anche per te. Con la preghiera anche tu puoi aprirgli il cuore e avvicinarti a lui. Se ti senti triste, puoi confidargli ciò che ti affligge: asciugherà le tue lacrime e consolerà il tuo cuore. Se hai paura, puoi parlargli di ciò che ti preoccupa: ti rassicurerà e ti donerà la sua pace. Se il tuo cuore è pieno di gioia, puoi raccontargli cosa ti rende felice: si rallegrerà con te! Oggi, come a Betlemme, Dio ci dona il più bello dei regali: il suo amore. Un amore più grande di quanto possiamo immaginare! Un amore da cui nulla potrà separarci! Un amore che ci rende partecipi della gioia dei cieli!

Buon Natale!



24 racconti teneri e luminosi, per scoprire la magia del Natale! Lasciati coinvolgere nelle avventure di Leon, l’asinello scontroso, di quel golosone del pasticcere Ettore e di Diego, l’angioletto che si prepara a cantare la ninna nanna al Bambino Gesù...

Ogni giorno, trova sulla pagina del racconto il personaggio o l’elemento da staccare e crea il tuo presepe. € 29,00

R2H 146

ISBN 978-88-315-5630-9

ATTENZIONE! Parti piccole. Non adatto ai bambini sotto i 36 mesi. Pericolo di soffocamento


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