Dossier Ragazzi & Dintorni 4, Aprile 2016 - estratto

Page 1

D O S S I E R

Dossier Aprile_Layout 1 28/01/16 17:39 Pagina 1

“

Buono

Inserto da e staccar

non bullo

�

Ragazzi &

Dintorni

Aprile 2016

4


Ragazzi & dintorni

Dossier Aprile_Layout 1 28/01/16 17:39 Pagina 2

2

Certamente Gesù è buono, non bullo, non c’è alcun dubbio. Invece di noi non sappiamo se, a volte, siamo bulli, cioè violenti, per tenere a bada gli altri, o se la violenza la subiamo, o se facciamo finta di nulla… Le canzoni aiutano a dischiudere i nostri mondi interiori, per giungere a «schierarsi» (Musica e fede). Oggi, in effetti, sembrano predominare ingiustizia e violenza…, e la bontà appare fuori moda. Online si può fare una ricerca sui bulli di oggi e realizzare un cortometraggio, per far conoscere la problematica (In rete). Ma come vincere violenza e sopraffazione? Creando un circolo virtuoso: «passare la bontà». Ogni persona, che riceve «un favore-bene», lo ricambia ad altre tre persone, così da creare il contagio del bene (Focus). Per fare il bene, c’è da allenarsi nell’autocontrollo di parole, azioni, abitudini, e seguendo l’invito di papa Francesco di pregare Gesù misericordioso, per ricevere la bontà come dono (Attualità). E Gesù che bontà esprime? Una bontà di vicinanza, misericordiosa, trasformativa e preveniente. «Un reportage sulla bontà» permetterebbe di «scovare» notizie belle e positive, espressione della bontà di Gesù (Bibbia nella vita). Gesù, che dà la vita per noi (Gesù nell’arte), è testimoniato anche dai suoi discepoli: don Peppe Diana (Ciak, si gira) e Chiara Amirante (Testimoni). Ognuno può verificare il livello della sua bontà con il Test, e chiede, poi, a Gesù la grazia di varcare la Porta, che è lui, per accogliere la «vita nuova» (Celebrazione).

SOMMARIO

Focus

«Passa la bontà» - Barbara Corsano

Attualità

Bello, non bullo - Fausto Negri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »

6

Da che parte stai? S-bullati! - Mariangela Tassielli . . . »

8

..................

pag.

3

Bibbia nella vita La bontà misericordiosa di Gesù - Tonino Lasconi . . »

In rete Musica e fede Ciak, si gira Gesù nell’arte Test Celebrazione Testimoni

Svita il cyberbullo - Dalia Mariniello

.....................

4

»

7

Peppe è un grande! - Cecilia Salizzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »

10

Parola chiave: bontà - Maria Teresa Panico

14

«Non essere incredulo, ma credente!» - Fausto Negri . . . . » ...........

»

..............................

»

Attraverso te - Dalia Mariniello Chiara Amirante - Redazione

............................

»

12 15 16

RAGAZZI & DINTORNI - In sintonia con la Chiesa in Italia, che riflette su: In Gesù il nuovo umanesimo (Firenze, 9-13/11/2015), proponiamo ai ragazzi di 12-16 anni l’incontro con Gesù, modello di nuova umanità, rilevandone le qualità più attrattive perché, sfidati e affascinati da lui, assumano comportamenti cristiani per testimoniarlo. L’utilizzo di tutti i linguaggi rende il percorso fruibile in itinerari di catechesi, campiscuola, ritiri, e a scuola.

Tema: Grande Gesù Un grande, non un mito - Libero, non conformista Coraggioso, non vigliacco - Felice, non musone - Solidale, non egoista Giusto, non furbastro - Buono, non bullo - Affidabile, non falso

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, aprile 2016


Dossier Aprile_Layout 1 28/01/16 17:39 Pagina 3

Focus

Barbara Corsano - barbara.corsano@gmail.com

N

«PASSA LA BONTÀ»

el mondo di oggi parlare di bontà si rivela quasi «anacronistico»… Ingiustizie, violenza, intolleranza, indifferenza sembrano essere diventate la normalità. La bontà appare un valore fuori moda, non in linea con i tempi e con una vita le cui relazioni sono sempre più caratterizzate da competizione, aggressività, antagonismo. La sete di potere, ricchezza, successo conduce le persone a considerare l’altro un ostacolo e non un dono. «Mors tua, vita mea» è il motto che guida l’umanità che sembra perdere le radici di bontà.

Eppure il desiderio di bontà è parte di noi, un desiderio forse inconsapevole, spesso immaturo, a volte legato all’istinto ma che, se alimentato, coltivato costantemente, è capace di portare abbondanti frutti di bene e di innescare un circolo virtuoso di bontà. «Metti in circolo l’amore», canta Ligabue; perché, allora, non mettere in circolo la bontà? Così, come la violenza genera violenza, la bontà non può che generare bontà, in un circolo di bene che dobbiamo essere noi a innescare per primi. Se l’escalation della violenza sembra inarrestabile e sempre più disumana, c’è, però, anche chi si dedica, quasi in punta di piedi, all’altro, nelle piccole cose ordinarie di ogni giorno, così come nelle situazioni più difficili, là dove la persona è spesso considerata un peso, un ingombro, un ostacolo.

Cosa spinge i tanti che, gratuitamente e con slancio, si attivano, donando generosamente a chi è nel bisogno parte di sé, del «proprio cuore»? Cosa si innesca, in loro, quando scelgono di dedicare tempo ed energie a chi è in ospedale, in carcere, in difficoltà? Domande non semplici, a cui si rischia di rispondere con banalità e superficialità. Forse sono persone che si lasciano interpellare dal Vangelo: «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Mc 12,31), ci dice Gesù. E ancora «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36).

La bontà fa molto meno clamore della violenza. Al contrario di guerre, attentati, assassini, crimini di ogni tipo, di cui immediatamente veniamo a conoscenza, grazie a stampa e televisione, la bontà spesso rimane anonima e silenziosa e, proprio per questo, è ancora più preziosa e, sovente, anche contagiosa. Perché, allora, non ci lasciamo contagiare, diventando anche noi portatori di bene? Prendendo spunto dal film «Un sogno per Domani», tratto dal libro di Catherine Ryan Hyde, potremmo invitare i nostri ragazzi ad allenarsi alla bontà, impegnandosi a fare qualcosa di buono a qualcuno, attraverso il dinamismo del «Passa il favore» che potremmo ribattezzare «Passa la bontà».

SPERIMENTIAMOCI

«Passare la bontà» è semplice: è sufficiente fare qualcosa di veramente speciale per qualcuno. Ma rispettando due condizioni: 1. dev’essere qualcosa fatta gratuitamente, che aiuti veramente la persona e possa ridarle il sorriso; 2. qualcosa che la persona non può fare da sola. La persona che riceve il «favore/bene», come ricompensa dovrà passare il favore/bene ad altre tre persone. Allora sì che diventerà contagioso fare il bene, volere bene e volere il bene. Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, aprile 2016

3


Dossier Aprile_Layout 1 28/01/16 17:39 Pagina 4

Bibbia nella vita

G

Tonino Lasconi - toninolasconi@gmail.com

LA BONTÀ MISERICORDIOSA DI GESÙ

esù è stato un uomo buono? Soltanto chiederselo sembra irriguardoso, quasi una bestemmia. Invece ce lo chiediamo, cercando di rispondere con argomenti precisi, analizzando come i suoi miracoli, già di per sé segni di bon-

(Mt 8,3-13). Quel poveretto, che doveva stare lontano da tutti senza toccare ed essere toccato, lo tocca, donandogli molto più della guarigione, perché toccandolo, si mette al suo livello. Questa bontà è qualcosa di più. È misericordia, cioè non dare al bisognoso qualcosa, ma farlo entrare nel proprio cuore. • Con gesti Gesù manifesta la bontà, i quali non la fanno cadere dall’alto, perché potrebbe diventare commiserazione che umilia chi la riceve. Invitato a casa di Pietro, la suocera, proprio nel giorno in cui aveva ospite quel Maestro del quale il genero non finiva di raccontare, ha una grande febbre che le impedisce di assolvere i suoi doveri di ospitalità. Gesù le si avvicina e la fa alzare prendendola per mano. La febbre la lascia e lei può mettersi a servire (Mc 1,30-31). • Si comporta così anche con la figlia dodicenne di uno dei capi: le prende la mano e la fanciulla si alza (Mt 9,34). È difficile trovare un modo più delicato e rispettoso per esprimere la bontà. La bontà di Gesù si fa più grande quando non gli è chiesta. • A Nain incontra una vedova che accompagna alla sepoltura il suo unico figlio. Vedendola, il Signore è preso da grande compassione per lei: la consola, tocca la bara, riporta in vita il ragazzo, e lo restituisce a sua madre (Lc 7,11-15). Senza che lei gli avesse chiesto niente. • Un giorno, mentre insegna in una sinagoga, vede una donna curva che non riesce, in alcun modo, a stare dritta. La chiama a sé, e: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Subito quella si raddrizza e glorifica Dio. Era sabato, e i farisei presenti – i bulli di quel tempo – protestano. Il capo della sinagoga addirittura si sdegna, ma Gesù lo zittisce, smascherando il suo falso rispetto per la legge di Mosè (Lc 13,10-16).

Greg K. Olsen, 1990

UNA BONTÀ PREVENIENTE

tà e misericordia, sono stati compiuti. Perché c’è modo e modo di fare il bene.

• Un lebbroso va verso Gesù, che non soltanto lo lascia avvicinare e lo guarisce, ma lo tocca (Mc 1,41). Non era necessario. Altre volte aveva guarito con la sola parola, e addirittura a distanza, come il servo del centurione di Cafarnao

UNA BONTÀ DI VICINANZA

4

Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, aprile 2016


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.