D O S S I E R
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Ascolta la tristezza
Inserto da e staccar
Anno 2016-2017
Ragazzi &
Dintorni
� 2017
Gennaio
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Ragazzi & dintorni
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La tristezza è un’emozione che fa parte della nostra vita. Per uscirne non bisogna soffocarla o sbarazzarsene, o farla diventare padrona della propria esistenza, perché potrebbe scadere in depressione (Attualità). Importante è individuarne il senso e trovare i modi perché rimanga un’e-mozione (che crea movimento) e non un’a-mozione (che blocca e chiude) (EducAzione). Se riconosciuta e accolta, può guarire, rinnovare, stimolare (Focus). Le canzoni aiutano ad aprire il proprio mondo interiore e ad acquisire consapevolezza del dolore e della tristezza, per innescare l’atteggiamento giusto, non dimenticando i momenti di gioia e felicità vissuti (Musica e fede). In Gesù scopriamo una tristezza carica di coraggio, che non deriva da scontentezza, insuccessi, disillusioni, ma dalla consapevolezza delle difficoltà che ostacolano l’attuazione dei suoi impegni (Bibbia nella vita). E il dipinto mostra un Gesù di grande forza interiore, che può affrontare ogni difficoltà, per fare del bene a tutti (Arte ed emozioni). Nawal, che con il suo cellulare interviene per soccorrere i profughi alla deriva, ci spinge al dono gratuito (Testimone). Con la protagonista del film, fortificata da esperienze anche dolorose, siamo spinti a guardare avanti, alla realizzazione delle proprie aspettative (Ciak si gira). Nel web si può ascoltare e sostenere chi ha bisogno, tramite messaggi e una chat del buon umore (In rete). Verifica, ora, se la tua tristezza è carica di speranza e ti conduce alla gioia (Test). Nella Celebrazione accogli la gioia che Gesù dona, per comunicarla agli altri.
SOMMARIO
Focus Bibbia nella vita EducAzione Attualità In rete Musica e fede Ciak, si gira Arte ed emozioni Test Celebrazione Testimoni
«Abbracciamo la tristezza» - Barbara Corsano . . . . . pag. Una tristezza da trasformare - Tonino Lasconi . . . . . . . . » Raccontare la tristezza - Luigi Russo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Tristezza, per favore, va’ via! - Fausto Negri . . . . . . . . . . » Oltre la tristezza - Dalia Mariniello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Tristezza sì, tristezza no? - Mariangela Tassielli . . . . . . » Com’è triste Roma a 13 anni - Alberto Anile . . . . . . . . . . . » La forza nelle prove - Fausto Negri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Attraverso la tristezza, verso la gioia - Maria Teresa Panico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Un sorriso per te! - Dalia Mariniello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Nawal, l’angelo dei profughi - Biancarosa Magliano . . . »
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RAGAZZI & DINTORNI - La forza delle emozioni è intensa e dirompente nei ragazzi dai
12 ai 16 anni, tanto più oggi. Questo percorso, pedagogico-evangelico, di educazione delle emozioni mira a favorire una formazione umano-cristiana integrale; a sviluppare sentimenti positivi e costruttivi; ad accogliere Gesù e a comunicarlo con gioia. L’utilizzo di tutti i linguaggi rende l’itinerario fruibile nella catechesi, in campiscuola, ritiri e a scuola.
Tema: I colori delle emozioni Sprigiona le emozioni - Vivi la gioia - Libera lo stupore Ascolta la tristezza - Attiva la speranza - Trasforma la paura Gestisci la rabbia - Accendi l’amore
Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, gennaio 2017
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Bibbia nella vita
I
UNA TRISTEZZA DA TRASFORMARE
l Vangelo è buona notizia. È gioia. Perciò in esso non ci dovrebbe essere nemmeno l’ombra della tristezza. Invece, mentre non è facile individuare emozioni umane nei racconti degli evangelisti, la tristezza è presente ed emerge in maniera drammatica proprio dalla bocca di Gesù: «Disse loro: La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate» (Mc 14,34). Ma che tristezza è quella di Gesù? Nell’accezione comune la tristezza è la scontentezza che nasce dalla distanza tra i propri desideri e l’effettiva realizzazione degli stessi; è il dispiacere che nasce dai propri insuccessi o da avvenimenti negativi e tristi; è la sensazione di non essere valorizzati come si vorrebbe; è la disillusione che scaturisce dall’incapacità di investire, in maniera costruttiva e gratificante, le proprie capacità e il proprio tempo. In sintesi: è lo stato d’animo penoso che si alimenta dall’insieme di tutti questi motivi. Questa tristezza è negativa. Se non la si combatte e ci si abbandona ad essa, rende la vita umbratile e inconcludente, e nei casi gravi può sfociare nella depressione.
Questa tristezza è l’esatto contrario di quella confessata da Gesù nel testo citato all’inizio di Marco (14,34) e in quello di Matteo: «E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia» (26,37). Tale tristezza nasce dalla consapevolezza delle difficoltà che si frappongono al raggiungimento dei propri impegni. Non è, però, una fuga da essi, ma il mezzo per approfondire le motivazioni delle proprie scelte e per rafforzare la determinazione a portarle a termine, nonostante la durezza degli ostacoli che si frappongono. È Gesù stesso che lo fa capire: «Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò?
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Tonino Lasconi - toninolasconi@gmail.com
Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, gennaio 2017
Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora!» (Gv 12,27). Questa tristezza è da ascoltare e coltivare, perché è una carica di consapevolezza e di coraggio. Gli evangelisti ci offrono anche due esempi del primo tipo di tristezza:
Heinrich Hofmann, Il giovane ricco, 1889 Riverside Church (New York)
• il giovane ricco che non accoglie il «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!», e se ne va via «triste», perché «possedeva molte ricchezze» (Mt 19,21-22); • i due discepoli che, delusi dalla drammatica fine del Maestro se ne tornano a Emmaus «col volto triste» (Lc 24,17). Che fine avrà fatto il giovane ricco? Non lo sappiamo. Ma se non avrà trovato il coraggio di spiccare il volo verso ideali alti e difficili, la sua vita sarà stata intristita dai rimpianti. È così per tutti quelli che vedono il bene, ma non osano seguirlo. E i due di Emmaus? Avrebbero fatto la stessa fine, se non avessero incontrato chi fece ardere loro il cuore. «Fare ardere il cuore!». È ciò che i discepoli di Gesù sono chiamati a fare con se stessi e con chiunque incontrano con il volto triste.
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Test
Maria Teresa Panico - mt.pan@iol.it
ATTRAVERSO LA TRISTEZZA VERSO LA GIOIA
I
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momenti bui e tristi fanno parte della vita, anche Gesù li ha vissuti e ci ha detto di avere pazienza, perseveranza e speranza. Perché ogni fatica fa crescere e ci dirige alla gioia di una vita piena, fondata sull’amore.
a. fashion. b. vecchi. c. comodi.
Chi è sempre triste:
a. non si fida di Gesù. b. ha paura. c. non sorride alla vita.
Un ostacolo è…
Una matita spezzata:
a. non si può più usare. b. diventa due matite. c. è ancora utile.
Le notizie dal mondo:
a. raccontano cosa accade. b. sono sempre preoccupanti. c. sono storie di altri esseri umani.
In un momento difficile:
a. è sempre tutta da vivere. b. ti intristisce. c. è meno colorata, ma comunque ok!
Smarrisci un ciondolo a cui tenevi:
Cosa scrivi nel tuo diario?
Una giornata nuvolosa:
a. non ti rassegni e lo cerchi ovunque. b. sei dispiaciuto, ma non sai dove cercare. c. non fa nulla…
a. un punto di «ri-partenza». b. uno stop obbligatorio. c. qualcosa da superare.
a. ti chiudi nella tua stanza. b. cerchi Gesù nella preghiera. c. sei spaventato e chiedi aiuto.
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a. I compiti da svolgere. b. Tutti i tuoi pensieri. c. I momenti da ricordare tristi o felici.
da 9 a 14 punti:
da 15 a 21 punti:
da 22 a 27 punti:
TRISTEZZA CONTAGIOSA
OLTRE LA PAURA
NUOVA PROSPETTIVA
n° 2 1 3 2
n° 3 3 1 2
n° 4 3 1 2
n° 5 2 1 3
n° 6 3 2 1
n° 7 3 1 2
n° 8 1 3 2
n° 9 1 2 3
Catechisti parrocchiali / Ragazzi & Dintorni, gennaio 2017
Tutti affrontiamo situazioni che ci fanno vivere nella tristezza; se però le sappiamo attraversare, senza lasciarci togliere la speranza, possono farci assaporare la gioia vera. Gli eventi tristi e faticosi ci aiutano a comprendere le cose importanti e diventano possibilità di crescita. A te sembra chiaro quanto è importante imparare a starci dentro, perché sai che può venire qualcosa di nuovo, bello e gioioso per la vita. n° 1 2 1 3
Ognuno affronta quotidianamente problemi e difficoltà: essere tristi è un modo per elaborare le ansie e i timori. Questo non significa, però, accettare la tristezza come leitmotiv della vita. È un compromesso che il cristiano non può accettare, perché non si può vivere di paure e perché può contare su Qualcuno che gli comunica forza e coraggio. Gesù ci ricorda, inoltre, che dopo la tristezza c’è sempre la gioia!
A B C
Gesù ha vissuto momenti di grande tristezza, ma ci ricorda che sono solo un passaggio. C’è un’altra tristezza, che contagia chi va per una strada non buona, è la tristezza dell’anima che ti resta attaccata perché è quella del peccato. Hai provato questo sentimento che lascia il vuoto dentro, che si trasforma in un malessere profondo? Non è il percorso giusto, conduce al buio, che è inadatto per noi che siamo persone di luce.
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I jeans sdruciti sono: