Tu scendi dalle stelle - Estratto

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Andrea Montepaone

Tu scendi dalle stelle I più bei canti della tradizione natalizia



Introduzione Il mio interesse per i canti natalizi mi ha portato a realizzare, finora, otto album discografici, ognuno in uno stile diverso dall’altro. Tra questi, la serie in tre volumi Classici di Natale (Paoline, 2015-2018), durante la cui preparazione ho raccolto parecchio materiale recandomi anche all’estero. È un repertorio che mi ha sempre affascinato sia per i ricordi personali che inevitabilmente suscita, sia perché costituisce una piccola storia della musica, attraversando epoche, mode e costumi anche molto differenti tra loro, ma uniti dallo stesso filo. Ho accettato con gioia, quindi, l’invito dell’Editore a organizzare tutte le informazioni che avevo radunato nel tempo raccontando le vicende che si nascondono dietro ogni singola composizione. Per espressa richiesta, ho inserito solo i brani di cui è stato scritto un testo in italiano, indicando anche il riferimento al titolo originale per rendere più agile il riconoscimento della melodia. Nonostante i numerosi cambiamenti stilistici che si sono succeduti nei secoli, i canti di Natale continuano a incantare il pubblico, e durante il mese di dicembre li ascoltiamo quasi ovunque anche grazie alla diffusione dei media: nelle case, nelle scuole, nelle chiese, nei negozi, nei centri com3


merciali, sugli ascensori, alla radio e nelle decine di film dedicati a questo speciale periodo dell’anno. È innegabile il fatto che siamo tutti legati a questo genere di musica, e il percorso – culturale e soprattutto spirituale – che esso ci può aiutare a compiere è notevole. Leggere i testi, in particolare durante le festività, e meditare sui significati che ci offrono è di certo un aiuto efficace per entrare nello spirito giusto del Natale. Andrea Montepaone

I canti si possono ascoltare digitando su Spotify o su YouTube: Andrea Montepaone e il titolo originale. 4


Il più antico manoscritto autografo di Astro del ciel (Stille Nacht), conservato nel Museo di Salisburgo (Austria). L’originale del 1818 è andato perduto, ma tra il 1820 e il 1825 Joseph Mohr, autore del testo, riscrisse questo spartito considerato il più fedele alla prima esecuzione.


L’albero di Natale (O Tannenbaum)

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u una melodia anonima del XVI secolo, August Zarnack (1777-1827), un insegnante di Lipsia, scrisse nel 1819 un breve testo profano, ispirandosi a un canto popolare tedesco intitolato Ach Tannenbaum, e trattando della qualità sempreverde dell’abete come simbolo di costanza. Cinque anni dopo, l’organista Ernst Anschütz (17801861) aggiunse due strofe per trasformare il lavoro in un brano natalizio che, così completato, fu poi pubblicato per la prima volta nel 1879. Gli adattamenti in altre lingue sono numerosi e, tra di essi, si ricordano in particolare quelli in inglese (O Christmas Tree), in francese (Mon beau sapin) e in italiano. Quest’ultimo è divenuto celebre dopo l’interpretazione del Piccolo Coro dell’Antoniano nel 1968. In Norvegia circola invece una versione dal titolo O Lutefisk che non parla dell’albero, bensì di uno dei piatti tradizionali a base di merluzzo.

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S’accendono e brillano gli alberi di Natale, s’accendono e radunano grandi e bambini intorno. I rami si trasformano con bacche rosse e fili d’or: risplendono, sfavillano gli alberi di Natale. Fra i cantici degli angeli ritorna il Bambinello: riposa nel presepio, lo scalda l’asinello. I rami verdi toccano la capannuccia di carton e l’albero illumina la culla del Signore. S’innalzano e risuonano i canti di Natale: ricordano agli uomini giustizia, pace e amore. La loro dolce musica si spande in tutto il mondo: ripete ancora agli uomini giustizia, pace e amore. Attorno all’albero c’è tutta la famiglia: sorridono, si scambiano gli auguri ed i regali. E come per miracolo ci ritroviamo buoni: ci scalda e ci purifica la festa del Natale! La festa del Natale!


Gli angeli nelle campagne (Les anges dans nos campagnes)

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l testo e la musica di questo canto provengono dalla Francia del XVIII secolo, forse dalla regione della Lorena. Una tradizione vuole che il celebre ritornello, con la vocale “o” sostenuta fluidamente attraverso una lunga sequenza di note, sia stato aggiunto in seguito. Diverse fonti indicano che la prima pubblicazione fu in Québec in un’antologia del 1842, mentre le traduzioni in inglese iniziarono a comparire nel 1860. Il brano è molto conosciuto all’estero come Angels We Have Heard on High, ma esiste anche una versione abbastanza diffusa intitolata Angels from the Realms of Glory. In Italia sono in uso numerosi testi associati alla musica (A Betlemme di Giudea, Nella notte tutta luce, Tante schiere d’angeli…), il più noto dei quali è Gli angeli nelle campagne.

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Gli angeli nelle campagne cantano l’inno «Gloria in ciel»! E l’eco delle montagne ripete il canto dei fedel: Gloria in excelsis Deo! Gloria in excelsis Deo! O pastori che cantate dite il perché di tanto onor. Qual Signore, qual profeta merita questo gran splendor? Gloria in excelsis Deo! Gloria in excelsis Deo! Oggi è nato in una stalla nella notturna oscurità. Egli, il Verbo, s’è incarnato e venne in questa povertà. Gloria in excelsis Deo! Gloria in excelsis Deo!

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Astro del ciel (Stille Nacht)

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a mattina del 24 dicembre 1818 Joseph Mohr (1792-1848), viceparroco a Oberndorf, vicino a Salisburgo, chiese al suo organista Franz Xaver Gruber (1787-1863) di musicare una poesia che aveva scritto due anni prima in modo da trasformarla in un canto per quella stessa sera. Gruber si mise al lavoro e in poche ore compose la melodia per due voci soliste (tenore e basso) e accompagnamento di chitarra, strumento scelto probabilmente perché l’organo della chiesa era guasto. Il brano fu eseguito alla messa di mezzanotte con Mohr che suonava e interpretava la parte principale e Gruber la seconda. In seguito si è diffuso con grande rapidità prima nei dintorni, poi in Europa attraverso artisti in tournée, quindi in America dove è conosciuto con il titolo Silent Night. A oggi è tradotto in circa trecento lingue, e nei luoghi dove hanno vissuto e operato gli autori (in particolare Oberndorf e Hallein) sono stati aperti diversi musei. Nel 2011 il canto è stato dichiarato dall’Unesco «patrimonio culturale immateriale».

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Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu che i vati da lungi sognar, Tu che angeliche voci nunziar, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor! Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo, mistico fior, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor!

Astro del ciel, Pargol divin, mite Agnello Redentor! Tu disceso a scontare l’error, Tu sol nato a parlare d’amor, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor! 11



Indice Introduzione

pag. 3

» L’albero di Natale (O Tannenbaum) Gli angeli nelle campagne (Les anges dans nos campagnes) » Astro del ciel (Stille Nacht) » Auguri di buon Natale (We Wish You a Merry Christmas) » Betlemme (O Little Town of Bethlehem) » Bianco Natale (White Christmas) » Il buon re Venceslao (Good King Wenceslas) » Cantan gli angeli nei cieli (Hark! The Herald Angels Sing) » Caro Gesù Bambino » Che bimbo è lui? (What Child Is This?) » Danza dei pastori (Karácsonyi pásztortánc) » Din don dan (Jingle Bells) » Din don, senti le campane (Ding Dong! Merrily on High) » Dormi, dormi bel Bambin » È mezzanotte (Minuit, Chrétiens) » Fermarono i cieli » Gioia nel mondo (Joy to the World) » Gloria ’n cielo e pace ’n terra »

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Guarda in su guarda in giù (Deck the Hall) pag. 44 In cerca del Re dei re (We Three Kings of Orient Are) » 46 In dulci jubilo » 48 In notte placida » 50 Là sulla montagna (Go, Tell It on the Mountain) » 52 Lascia che nevichi (Let It Snow! Let It Snow! Let It Snow!) » 54 Il Natale arriva in città (Santa Claus Is Comin’ to Town) » 57 Oggi è nato il divin Bambin (Il est né, le divin Enfant) » 60 Oggi è nato un bel Bambino » 62 Pace sotto le stelle (Away in a Manger) » 68 Il paese bianco di magia (Winter Wonderland) » 70 Un piccolo Natale in più (Have Yourself a Merry Little Christmas) » 72 Il piccolo tamburino (The Little Drummer Boy) » 74 Piva, piva » 76 Il primo Natale (The First Nowell) » 78 Quanno nascette Ninno » 80 Siam pastori e pastorelle » 88 Tu scendi dalle stelle » 90 Venite, fedeli (Adeste, fideles) » 93


Andrea Montepaone, nato a Roma, dopo la laurea in DAMS (Discipline Arti Musica Spettacolo) e il dottorato in Orchestrazione Cinematografica ha iniziato un’intensa attività di autore nel campo della musica da commento. La sua attività si è poi orientata verso il mondo televisivo, con venticinque raccolte discografiche spesso utilizzate da programmi Rai e Mediaset. Nel 2017 ha vinto il Premio Respighi della Chamber Orchestra of New York, nella categoria compositori. Ha pubblicato con Paoline numerosi album: a Sinfonia Gregoriana (2015) sono seguiti, fra gli altri, i tre volumi dei Classici di Natale e la collana Classici mariani. www.andreamontepaone.com


O

gni canto, una storia: un viaggio per scoprire come sono nati i testi e le melodie che continuano ad accompagnarci nella festa della nascita di Gesù.

€ 8,00

05G 197

ISBN 978-88-315-5675-0


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