Catechisti parrocchiali - Gennaio 2025 - Estratto

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Anno 2024-2025

itinerario per i bambini

Beato CHi ama Con gioia

Con san Paolo a Roma PellegRinaggio giuBilaRe sulla sPeRanZa sacramenti della fede RiConCiliaZione: RiConosCeRe l’amoRe di dio

Dossier • Ragazzi 12-16 anni

Strette di pace per… ... Scegliere la nonviolenza

GIUBILEO GIOVANI

CHRIST IS MY HOPE

Christ is my hope, Christ is my joy, Christ is alive, newlight for the world. We’ll bring his joy, we’ll bring his peace. Alleluia, alleluia.

La tua luce ci guiderà, tu rischiari la strada per noi, e saremo in tutto il mondo pellegrini di speranza. Rit.

Doneremo la tua bontà, la tua pace consolerà, e saremo in tutto il mondo testimoni del tuo amore. Rit.

Brano composto da Marco Frisina per il Giubileo dei giovani e presentato, in anteprima, al IV Incontro Internazionale delle Corali in Vaticano l’8 giugno 2024. Il canto esprime la speranza nel Signore e il desiderio di affidare la propria vita a lui, rinnovando la fede e la testimonianza cristiana nel mondo attuale. Esso nasce a distanza di 25 anni dal precedente dello stesso autore, Jesus Christ you are my life, che ottenne un grandissimo consenso e fu ampiamente conosciuto ed eseguito da tutti.

Noi vivremo la fede in te, la speranza, la carità, e saremo in tutto il mondo lo splendore del tuo volto. Rit.

Paoline, Roma - © FSP 2024 Spartito brano singolo pdf Partitura orchestrale pdf Mp3 sugli store digitali

gioiosi nella sPeRanZa

Carissimi catechisti e catechiste, con il mese di gennaio entriamo in un nuovo anno, grati al Signore per tutti i suoi doni. Nella certezza che lui ci ama e ascolta le nostre preghiere, continuiamo a implorare la pace per il mondo intero, per la Chiesa, per le nostre famiglie e comunità. Che inizi davvero un anno nuovo, nella disponibilità al Signore per aprirci alla Speranza, che è Gesù stesso, e lasciarci trasformare da lui.

Il 1° gennaio ci immette subito in un clima di pace, con la celebrazione della 58a Giornata Mondiale della Pace 2025. Il tema scelto da papa Francesco è: «Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace». Esso esprime una consonanza profonda con il senso biblico ed ecclesiale dell’anno giubilare e si ispira alle dimensioni di speranza e perdono, cuore del Giubileo, in vista della conversione, volta a riconciliare e rappacificare. «Soltanto da una vera conversione, personale, comunitaria e internazionale, potrà fiorire la vera pace che non si manifesti solo nella conclusione dei conflitti, ma in una nuova realtà in cui le ferite siano curate e a ogni persona sia riconosciuta la propria dignità» (Comunicato, Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, 08-08-2024).

La preghiera per l’avvento del regno di Dio, che è Regno di amore, giustizia e pace, la rivolgiamo anche a Maria, Regina della pace, di cui si celebra la solennità come Madre di Dio il 1° di questo mese. Il Papa afferma in Spes non confundit: «La speranza trova nella Madre di Dio la più alta testimone. In lei vediamo come la speranza non sia fatuo ottimismo, ma dono di grazia nel realismo della vita… Non è un caso che la pietà popolare continui a invocare

la Vergine Santa come Stella maris, un titolo espressivo della speranza certa che nelle burrascose vicende della vita la Madre di Dio viene in nostro aiuto, ci sorregge e ci invita ad avere fiducia e a continuare a sperare» (n. 24).

In questo clima di fiducia e di amore, ci lasciamo guidare dai Magi per incontrare Gesù, Stella di luce, salvezza e speranza (pp. 26-27). Viviamo il pellegrinaggio giubilare sulle orme dell’Apostolo Paolo a Roma, per lasciarci affascinare dalla sua vita, che è un inno alla speranza, così da conformarci a Gesù, nostra Speranza (pp. 22-25). Al ritmo della preghiera per l’unità dei cristiani, preghiamo per la comunione fra le Chiese cristiane, riconfermando la nostra fede nella Trinità tramite il «Credo niceno» (pp. 28-32).

Gli itinerari sulle Beatitudini ci indicano la via della felicità, che consiste nell’accoglienza della signoria di Dio nella nostra vita, distaccandoci dalla mentalità di questo mondo (pp. 8-21).

Il Dossier su «… Scegliere la nonviolenza» orienta i ragazzi al rispetto e all’accoglienza dell’altro, considerando la diversità come ricchezza e risorsa.

Buon anno di pace e amore, come pellegrini di speranza, pronti a liberarci di tutti i fardelli, per costruire ponti di pace e di comunione, nella luce di Gesù e del suo Spirito, sostenuti da Maria.

Proprietà: Istituto Pia Società Figlie di San Paolo

Direttrice responsabile: M. Rosaria Attanasio

Consiglio di redazione: A.T. Borrelli, G. Collesei, B. Corsano, T. Lasconi, E. Salvatore, M. Tassielli

Progetto grafico e impaginazione: Bard Ziadivi

Copertina Catechisti parrocchiali: Monkey Business Images/Shutterstock.com

Foto Catechisti parrocchiali: SibRapid/Shutt.com, p. 2; F. Zubani, pp. 3, 5, 8-9, 12-13; Steve Lagreca/Shutt.com. p. 11; Alisa_Ch - vblinov/Shutt.com, p. 10; studio marble/Shutt.com, p. 19; F. Velasco pp. 19, 34, 36, 38, 40, 42; S. Ballini - F. Castronovo, pp. 22-25; MMH Art/Shutt.com, p. 29; New Africa/ Shutt.com, p. 44.

Copertina Dossier: AYO Production/Shutterstock.com

Foto Dossier: Halfpoint/Shutt.com, p. 8; Ground Picture - VGstockstudioChat Karen Studio/Shutt.com, pp. 10-11; B. Lopez, p. 15.

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4 Gennaio 2025

ConfRontiamoCi

EditorialE Gioiosi nella Speranza ................................ 3 M. Rosaria Attanasio

GiubilEo 2025

Pellegrini di pace e di speranza ...... 6

Tonino Lasconi

S-nodi di SpEranza

Dio rivela la gioia del Regno .............. 8

ContESto bibliCo StoriCo - GEoGrafiCo

La Galilea: scenario del primo annuncio del Vangelo .......................... 10

pEr voi CatEChiSti

La speranza del Regno .......................... 12

Emilio Salvatore

Colora il diSEGno

Gesù, tu sei la mia gioia ...................... 13

Redazione

itinErario pEr GEnitori

Beati noi, qui e ora .................................. 14

Barbara Corsano

itinErario pEr i bambini

Beato chi ama con gioia ....................... 16

Anna Teresa Borrelli

itinErario pEr i raGazzi Felici con Gesù .......................................... 18

Isabella Tiveron

raCContami GESù

Felici per il tuo amore ........................... 20

Arianna Nicora

sussidi lituRgiCi e PastoRali

pEllEGrinaGGio GiubilarE Sulla SpEranza

Con San Paolo a Roma .......................... 22

Filippa Castronovo

la fESta dEll’Epifania

Epifania: Festa di luce e speranza .... 26

Redazione

prEGhiEra pEr l’unità dEi CriStiani

«Credi tu questo?» ................................... 28

M. Rosaria Attanasio

il vanGElo dElla domEniCa

II Domenica dopo Natale - III Domenica del Tempo Ordinario - C ......................... 34

P. della Peruta - A.M. Pizzutelli

aPPRofondiamo e attiviamoCi

SaCramEnti dElla fEdE

Riconciliazione: riconoscere l’amore di Dio ................... 42

Roberto Laurita

ChiESa in Cammino GiubilarE

L’Anno di grazia del Signore .............. 44

Ferdinando Fodaro

CatEChiSti protaGoniSti

In cordata verso la speranza .............. 46

Redazione

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PERCORSO DI GENNAIO

Gesù annuncia il regno di Dio nello s-nodo essenziale della pienezza del tempo e invita ad accogliere la signoria di Dio. All’annuncio di 4 Beatitudini corrispondono 4 anti-beatitudini, per orientare a scelte di vita nell’oggi, che rendono felici, in vista del futuro (S-nodi di speranza).

Luca indica, come luogo per il proclama delle Beatitudini, la pianura, che è discendente verso la costa mediterranea, per far cogliere una prospettiva aperta sul piano geografico oltre che vitale per i destinatari. In tale scenario stupendo Gesù annuncia l’imminente venuta del regno di Dio, con tutte le implicazioni anche sociali (Contesto biblico…).

Per voi catechisti. La/il catechista è chiamata/o a comunicare il messaggio di salvezza, che Gesù esprime nei gesti di accoglienza e di misericordia, a bambini, giovani e adulti non solo tramite i contenuti, ma anche gli atteggiamenti.

Colora il disegno: «Gesù, tu sei la mia gioia!». L’itinerario per i genitori conduce, con dinamiche, a riflettere sulla certezza che Dio ci vuole felici e ci dona la sua gioia, se gli facciamo spazio in noi; invita, poi, a fare memoria dei momenti di gioia vissuti insieme; per i bambini orienta, tramite attività, a riconoscere i segni di gioia e speranza nella loro vita; a raccontare a tutti la bellezza di essere testimoni di gioia; per i ragazzi conduce, tramite dinamiche, a desiderare uno stile di vita nuovo e bello, seguendo le indicazioni del Maestro, nella linea delle Beatitudini; per i piccoli orienta, attraverso esempi di vita quotidiana e manufatti, a comprendere che Dio ama tutti in egual misura e a sentire la vera gioia nei doni che il Signore elargisce.

Sussidi. Con san Paolo a Roma: pellegrinaggio giubilare sulla speranza, sostando sui luoghi paolini. Epifania: in viaggio con i Re Magi, alla luce della stella. Percorso di preghiera per l’unità dei cristiani sul Credo, in 4 tappe.

Gli altri contributi focalizzano: l’accoglienza spirituale durante i pellegrinaggi giubilari; il Vangelo della domenica, con riflessioni, giochi, dinamiche, preghiere; la riconciliazione, esperienza dell’amore di Dio; il Giubileo nella Bibbia e nella vita del cristiano.

Giubileo 2025

Tonino Lasconi Via Gino Tommasi, 1 60044 FABRIANO (AN) toninolasconi@gmail.com

PELLEGRINANDO

PellegRini di PaCe e di sPeRanZa

A volte nel corso della storia si sono verificate combinazioni di personaggi e di eventi che hanno creato stagioni particolarmente importanti. È ciò che è accaduto dopo l’anno Mille, quando sembrò che si stesse restaurando l’impero romano. Aveva già dato un segnale Carlo Magno, facendosi incoronare imperatore, nella notte di Natale dell’800 d.C. ma il tentativo era sfumato presto. La speranza riprese vigore con Federico Barbarossa, incoronato imperatore il 18 giugno 1155. La primavera, tuttavia, sbocciò con l’arrivo contemporaneo di personaggi speciali: l’imperatore Federico II, 1194; Francesco di Assisi, 1181; Domenico di Guzman, 1170; Tommaso d’Aquino, 1224; Giotto, 1267; Dante, 1265… Con essi cominciava una nuova era nella politica, nella letteratura, nell’arte, nella fede. Questa trovò la sua consacrazione nel Giubileo indetto da Bonifacio VIII nel 1300, al cui grande successo contribuirono in modo particolare san Francesco e san Domenico che, con i loro frati, punteggiarono il territorio, che sarebbe diventato l’Europa, di conventi, efficaci strumenti per il rinnovamento della fede.

I conventi, a differenza dei monasteri, dove si svolgeva tutto all’interno, erano case per abitare, per pregare, per momenti comunitari, da cui partire e andare fra la gente a predicare, confessare e fare opere di carità. Una di queste era offrire ai pellegrini riposo fisico e spirituale, come san Francesco stesso avrà sperimentato nei suoi pellegrinaggi a Gerusalemme e a Santiago di Compostela.

Illustratore: Renato Ciavola

aCCoglienZa sPiRituale

I conventi, come i monasteri, praticavano, prima di tutto, le opere di carità materiali: «dar da bere agli assetati, da mangiare agli affamati e vestire gli ignudi»; è facile che, oggi, vengono praticate dalla Caritas, dalla San Vincenzo de’ Paoli, dalle Misericordie e dalle confraternite, nate proprio in quei secoli, dai volontari e, naturalmente, dai singoli cristiani. Era – come lo è oggi! – più difficile, ma più necessaria – come lo è oggi! – l’assistenza spirituale.

In tempi duri, violenti, con guerre fra le città, i conventi educavano alla pacifica convivenza, al superamento di superstizioni e di pratiche paganeggianti, ammonendo i peccatori, pregando Dio per i vivi e per i morti, perdonando le offese: opere di carità che, tradotte in diciture più moderne, costituiscono il percorso del nostro Giubileo verso la Porta santa.

AMMONIRE I PECCATORI

Oggi ammonire i peccatori significa prendere nuova consapevolezza che il peccato non è una parola medioevale da superare, ma una realtà da contrastare e vincere perché distrugge il bene nelle persone, nella società, nel mondo, come la cronaca dimostra; occorre aiutare ad abbandonare la convinzione che tutto si può fare se piace, se dà emozioni, se tutti lo fanno. Quali sono i peccatori da ammonire? Prima di tutto noi stessi e, poi, tutti coloro dei quali, in qualche modo, siamo responsabili: figli, catechizzandi, alunni, amici… I nostri tempi non sono un’epoca creativa e positiva come quella dopo l’anno Mille. Tutt’altro! Non si deve perdere, però, la speranza, anzi è necessario ritrovarla e potenziarla. Ecco perché papa Francesco ha voluto che questo Anno Santo sia un cammino di speranza che non delude perché fondata in Gesù.

PREGARE DIO PER I VIVI E PER I MORTI

Se ci si rende consapevoli del male e delle conseguenze nefaste e minacciose che esso produce, si comprende che il bene, per farsi

largo, ha bisogno di una forza che non abbiamo e che dobbiamo chiedere al Signore, con la preghiera. Questa non consiste in qualche formula imparata a memoria, ma nel lasciarsi abitare dal Signore nei pensieri, negli affetti, nelle parole perché egli si manifesti nelle opere, così da camminare con lui, nella «comunione dei santi», che ci unisce tutti, vivi e defunti.

PERDONARE LE OFFESE

Il fondamento di ogni opera di carità, sia materiale sia spirituale, è la pace, perché senza di essa ogni bene scompare e lascia il posto all’odio, alla vendetta, alla guerra nei pensieri, nelle parole, nelle azioni, e la preghiera diventa un parlare al vento: il Signore, infatti, «ci perdona come anche noi perdoniamo».

Pellegrinare verso la Porta santa e attraversarla, per ricevere il perdono dei peccati ed essere liberati dalle sue conseguenze, sarebbe una sciocca finzione se non si avesse il cuore libero da ogni gelosia, invidia, rancore e sarebbe un terribile inganno se non si fosse o se non si desiderasse essere in pace con se stessi, con i fratelli, le sorelle e con il Signore.

MA I CONVENTI DOVE SONO?

I conventi di allora ci sono anche oggi, praticamente gli stessi e, per quanto con forze ridotte, sono disponibili a preparare chi lo desidera al cammino verso la Porta santa. Ci sono poi altri «conventi»: parrocchie, associazioni, gruppi, ugualmente disponibili a offrire il loro con-

tributo per aiutare a vivere il Giubileo. Coloro, poi, che sono impossibilitati a partecipare di persona per motivi vari: salute, età, indigenza…, possono varcare la Porta santa, unendosi alla Chiesa spiritualmente, con la preghiera e ricevendo l’Eucaristia.

Sussidi liturgici e pastorali

«CREDI TU QUESTO?»

PRegHieRa PeR l’unitÀ dei CRistiani

Le preghiere e le riflessioni, per la Settimana di preghiera del 2025, sono state redatte dai fratelli e dalle sorelle della Comunità Monastica di Bose (Ecumenica), Magnano (BIELLA), con la revisione congiunta del Comitato internazionale. La commemorazione dei 1700 anni del primo Concilio ecumenico, tenuto a Nicea (325 d.C.), offre un’opportunità per celebrare la nostra fede di cristiani, quale fu espressa nel Credo: fede ancora viva e feconda. Il testo del Credo approvato utilizzava la prima persona plurale: «Noi crediamo...», per sottolineare l’appartenenza comune. Era costituito da tre parti, dedicate ciascuna una delle Persone della Trinità. Il testo fu rivisto e ampliato al Concilio di Costantinopoli (381 d.C.). È denominato

Credo niceno-costantinopolitano o Credo niceno.

«CRedi tu Questo?»

Il testo biblico di riferimento – tratto da Gv 11,17-27 – è la domanda che Gesù rivolge a Marta durante la visita a casa sua e di Maria, a Betania, dopo la morte del fratello Lazzaro. Gesù, dichiarando il suo potere sulla vita e la morte, rivela la sua identità di Messia: «Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; anzi chi vive e crede in me non morirà mai» (vv. 25-26). Gesù pone, quindi, la domanda diretta: «Credi tu questo?». È una domanda che ha interpellato i primi cristiani e interpella anche noi, oggi.

«io CRedo…»

L’accordarsi sul testo del Credo significò definire i fondamenti essenziali su cui costruire le comunità locali, che si riconoscono come chiese sorelle nel rispetto delle diversità. Attingere a questa eredità condivisa fa entrare più profondamente nella fede che ci unisce come cristiani. Canti da: Daniele Ricci, Amati da te, Paoline.

Il percorso, ripreso dal Sussidio, in 4 tappe, è per ragazzi e per tutti. Ogni tappa prevede:

• Invito alla preghiera • Introduzione

• Proclamazione della parola di Dio

• Gesto/Impegno

• Preghiera

• Canto finale

L’assemblea si sposta verso l’interno del luogo di preghiera.

La celebrazione inizia all’ingresso del luogo di preghiera.

Canto: ASCOLTARTI GESù

C. Sia benedetto il nostro Dio in ogni tempo.

T. Ora e sempre. Amen.

C. Venite, adoriamo Dio, nostro Re.

T. Adoriamo Gesù Cristo in mezzo a noi, nostro Re e nostro Dio.

1L. Quando Gesù arrivò a Betania, Lazzaro era nella tomba da quattro giorni.

2L. Marta andò incontro a Gesù, mentre Maria rimase in casa.

T. Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».

1L. Marta rispose: «Sì, lo so; nell’ultimo giorno risorgerà anche lui».

T. Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, vivrà; anzi non morirà mai».

2L. «Credi tu questo?». Pausa.

3L. «Credete voi questo?». Pausa prolungata.

noi CRediamo in un solo dio, PadRe onniPotente, CReatoRe del Cielo e della teRRa…

Esporre: Bibbia aperta e cero acceso; piantine, cartoncini con «Credo in Dio Padre…», sufficienti per tutti, per ricomporre alla fine tutto il Credo.

Canto • Invito alla preghiera (vedi p. 28)

C. La grazia del Signore nostro, Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi. • T. E con il tuo Spirito. introduzionE - C. Carissimi bambini, ragazzi e adulti, quest’anno il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, è «CREDI TU QUESTO?» (Gv 11,26).

Il sussidio è stato preparato dalla Comunità Monastica di Bose, formata da fratelli e sorelle di diverse chiese cristiane. Riuniti insieme preghiamo intensamente per la comunione fra tutte le Chiese cristiane e per la pace nel mondo.

Dalla tradizione latina

Fonte della vita è Dio, sommo Bene, che dà a tutti la capacità di esistere. Egli ha in sé la vita perenne, non riceve nulla da nessuno, ma elargisce i beni agli altri... Che c’è di più bello dell’avvicinarsi a lui, dello stare stretto a lui? Chi lo vedrà e berrà gratuitamente della fonte dell’acqua viva, che altro potrebbe desiderare? (cfr. Ambrogio di Milano, ca. 337-397, Lettere, IV, 11,18).

1GESto. Si consegna a tutti una piantina.

R. Lode a te, Dio Padre, nostro Creatore!

proClamazionE dElla parola: Genesi 1,1-5 • 1Corinzi 8,6

Domandiamoci. • Crediamo che Dio è presente nella creazione?

• Sperimentiamo, nella nostra vita, la cura paterna di Dio e la sua bontà materna?

• Che cosa ci impedisce di riconoscere ogni persona come figlio o figlia di Dio?

2GESto. Si consegna a ognuna/o un cartoncino con la prima frase del Credo. Quando tutti l’hanno ricevuto, si proclama insieme. prEGhiEra di lodE

T. Benedetto sei tu, o Signore!

L. Ti rendiamo grazie Signore, Dio di amore eterno, per i grandi segni della tua bontà e della tua misericordia in tutto il creato. T.

L. Proclamiamo, Signore, la tua gloria nell’immenso spazio dell’universo e nel più piccolo seme di vita. T.

C. Dio Padre ha creato tutte le cose e ci ha resi custodi del creato. Accogli questa piantina, falla fiorire e custodiscila, per crescere nell’amore a Dio Padre e a tutto il creato.

CREDO

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra.

L. Benedetto sei tu, Signore, per l’aria che dà vita, per la terra che ci nutre; benedetto sei tu, Signore, per l’acqua che spegne la nostra sete e per il fuoco che ci scalda. T.

L. Signore, tu hai fatto tutte le cose e presto le trasfigurerai, rivestendole della tua gloria. T.

C. Preghiamo: Signore Dio, Padre della Luce, rinsalda il nostro cuore nell’attesa e nella speranza, mentre operiamo per l’unità e cerchiamo insieme l’armonia con la creazione. Fa’ che siamo lampade accese fino al giorno della venuta del tuo Figlio nella gloria, con tutti i santi, nel Regno senza fine. Benedetto sei tu ora e sempre. T. Amen.

Padre nostro

Canto: INCONTRARE TE

Alida
Massari

DOSSIER

… F RAnCo V A CCAR i A

LA VERA F oR ZA

È LA n onVioLEnZA

Bibbia

LA PR iM A P iETRA

«LA M iA CAUSA HA LE RAD iCi nE LLA M iSERiA DEL P oPoLo»

RiGoBERTA MEnCHù

… Scegliere la nonviolenza.

Nella nostra società, segnata da violenza e guerre, da bullismo e cyberbullismo, non è facile praticare la nonviolenza. Si orientano le/i ragazze/i a esplorare i temi della pace, del rispetto e dell’accoglienza, per incoraggiarli a considerare la diversità come risorsa e sviluppare la solidarietà. La/il catechista è invitata/o a promuovere l’empatia attraverso le storie e i messaggi delle canzoni (Musica e fede). E, nelle parole di Gesù: «Porgi l’altra guancia», trova la sintesi del messaggio evangelico; questa espressione introduce alla nonviolenza come scelta di vita. La nonviolenza, essendo in contrasto con il nostro istinto, richiede un forte e continuo impegno educativo (Bibbia nella vita). Sulla scia di Gesù siamo spinti a non giudicare gli altri: egli, di fronte alla donna adultera, invita i presenti a rivolgere il giudizio su se stessi (Bibbia nell’arte). I laboratori sul digitale conducono a riconoscere il potere positivo della parola così da rispondere con gentilezza alle critiche e promuovere la pace nelle relazioni quotidiane (Infosfera e Vangelo). Il film presenta don Pino Puglisi, come grande testimone di fede e coraggio, di pazienza e forza d’animo sull’unica strada giusta ed efficace da seguire, quella della Verità e del Bene (Ciak si gira). Molto significativa è l’esperienza che si condivide a «Rondine, Cittadella della pace», dove convivono insieme giovani anche di Paesi nemici (A tu per tu con…); e l’impegno per la giustizia sociale e la riconciliazione etnoculturale a favore degli indios, di Rigoberta Menchù (Testimone). Tu cerchi di scegliere la nonviolenza come stile di vita? Verificati con il Test. Nella Celebrazione lasciati invadere dall’amore di Gesù per offrire agli altri gesti di pace e di accoglienza.

In ascolto dei ragazzi (12-16 anni) e attenti alle loro esigenze e paure, nella situazione attuale di violenza e di guerre, si propone il tema della PACE, declinato nelle sue diverse connotazioni, per formare in modo integrale alla riconciliazione e armonia interiore, alla luce del Vangelo. L’utilizzo dei diversi linguaggi, che li coinvolge da protagonisti, rende il percorso fruibile nella catechesi, in ritiri, campiscuola e a scuola.

TeMa: #Strette di pace per…

1. ... C ustodire il creato 2. ... Ben-volersi 3. ... R iconoscersi nell’alt(r)o 4. ... S cegliere la nonviolenza 5. ... Accogliere con amore! 6. ... Gustare il perdono 7. ... Far rifiorire la vita 8. ... Costruire oggi il futuro!

… FRANCO VACCARI

A tu per tu con…

Un antico borgo in provincia di Arezzo, Rondine, è diventato un simbolo. Oggi ospita una trentina di studenti che frequentano un master e, soprattutto, vivono un’esperienza unica, grazie all’associazione «Rondine, Cittadella della Pace», di cui Franco Vaccari è fondatore e presidente.

È vero che ospitate giovani che tra loro sarebbero nemici?

R. Sì, vivono con noi ragazze e ragazzi provenienti dall’Armenia e dall’Azerbaijan, dalla Russia e dall’Ucraina, dalla Palestina e da Israele.

E cosa fanno?

R. Studiano e convivono a Rondine per due anni, per diventare leader di pace e contribuire alla risoluzione dei conflitti armati dei loro Paesi. L’impegno parte dalla decisione di dare testimonianza che si può non odiare «il nemico»

Come convivono russi e ucraini?

R. Un gruppo ha appena terminato il percorso e sta per tornare a casa. Ricordo com’erano tesi e impauriti all’inizio ed è commovente vederli amici ora. Questo non vuol dire che vanno d’accordo su tutto, ma adesso toccherà anche a loro contribuire a svelenire il clima d’odio nelle loro nazioni.

Qual è il vostro metodo?

R. Abbiamo capito che una cosa è la guerra, un’altra è il conflitto. Sono due parole che usiamo come sinonimi, ma sono radicalmente diverse. La guerra è un male assoluto; il conflitto, invece, fa parte della nostra vita, in essa le differenze sono energie che dobbiamo soltanto orientare. La nostra cultura ci dice che, se siamo differenti, non possiamo stare uniti. E allora

tutti cercano e stanno con i loro simili, con la conseguenza che si diventa più estranei gli uni per gli altri. Invece a Rondine cerchiamo la radice dell’umano, viviamo nelle differenze, che creano conflitto, ma rimaniamo uniti anche grazie a queste differenze.

E qual è la vostra carta d’identità?

R. Il borgo dove viviamo era abbandonato e il vescovo ce lo consegnò perché potessimo viverci con i nostri sogni. Eravamo giovani; Giorgio La Pira era uno dei nostri maestri e ci siamo messi sulle sue orme. Andammo a Mosca dove trovammo amici che lo ricordavano e lo amavano. Durante una mediazione di pace nella guerra in Cecenia, ci chiesero di condurre in Italia alcuni giovani ceceni e noi, sempre ostinatamente convinti della necessità del dialogo, chiedemmo che venissero anche i russi. E iniziammo così… Un giorno ci domandarono: ma voi cosa cercate? Soldi, aerei? Rispondemmo: solo che la guerra finisca prima, per salvare una vita in più.

Una storia che vi rappresenta?

R. Tante, ma scelgo quella della lavatrice. Cioè?

R. All’inizio il gruppo di studenti ceceni ci chiese una seconda lavatrice perché non volevano che i loro vestiti venissero lavati insieme con quelli dei russi. Dissi: ma state scherzando? Risposero: no, o due lavatrici o ce ne andiamo. E se ne andarono. Così mi ripromisi: o trovo ceceni disposti a lavare i calzini nella stessa acqua dei russi, o vuol dire che questo nostro progetto non potrà nascere. Li ho trovati e siamo ancora qui. Morale: o condividiamo tutto, anche lo sporco, il dolore, il non senso, le fatiche, o non costruiamo relazioni ripulite dall’odio.

IL SENTIERO DELLA PACE

Test

La nonviolenza è un modo di pensare, di essere e di agire. È credere che l’altro è una parte di te e che assieme ai fratelli e alle sorelle si può costruire un mondo di pace e di amore. Credi che la nonviolenza sia lo stile di vita giusto per te?

Ti senti più?

a. Ingranaggio di una macchina.

b. Giocatore di una squadra.

c. Alunno in una classe.

Ti rappresenta il numero:

a. 1

b. ∞ (infinito)

c. 5

In un prato colorato:

a. raccogli quanti più fiori puoi.

9 8 7 4 5 6 3 2 1

b. cammini e/o corri libero.

c. ti senti circondato dalla bellezza.

da 9 a 14 punti: UN CUORE DA CONQUISTARE

Rinunciare alla violenza e costruire la cultura della pace: ti sembra impossibile in un mondo afflitto da odio, guerre, ingiustizie. Porgere l’altra guancia ti sembra un gesto di resa. Non ti piace la violenza, ma la nonviolenza non ha ancora conquistato il tuo cuore. Non lasciare spazio al male che ti circonda; fa’, invece, con amore, tutto il bene possibile.

2. Un sasso lungo il cammino:

a. è da lanciare lontano.

b. è da oltrepassare.

c. ti fa inciampare.

Una barca:

a. fra le onde del mare.

b. al sicuro nel porto.

c. a motore.

Le armi:

a. risolvono i conflitti.

b. distruggono e portano morte.

c. rendono gli uomini assassini.

da 15 a 21 punti: PAROLE AL VENTO

Stringersi la mano:

a. per salutarsi.

b. per misurare la forza della stretta.

c. per fare un accordo.

Come reagisci a un dispetto?

a. Ti arrabbi.

b. Cerchi di capirne il motivo.

c. Vai a chiarire con chi te l’ha fatto.

«Occhio per occhio e dente per dente»: è un detto ancora valido?

a. No: assolutamente inaccettabile.

b. Sì, è un comportamento che ripaga.

c. Per alcuni può essere la soluzione.

da 22 a 27 punti:

PIENO D’AMORE

Amare tutti, soprattutto i tuoi nemici, perdonare chi ti fa un torto, dialogare con chi tratta, in modo irrispettoso, te e gli altri: questo è scegliere la nonviolenza, ma… che fatica! Ogni giorno bisogna ricominciare e sfidare il modo di pensare comune. Per questo la tua ricerca della pace e la tua scelta nonviolenta restano, spesso, parole al vento..

Rispetti la vita in ogni sua forma, ti impegni per preservare il creato, invece di distruggerlo. Credi che il rispetto della vita rende l’umanità degna di questo nome e cerchi di promuovere la pace come soluzione per ogni tipo di conflitto. Tu credi nella pace, per questo il tuo cuore è pieno di amore verso tutti. Un amore vivo e vero, come l’amore di Gesù.

PACE: RiSPETT o E ACCoGLiEnZA!

Celebrazione

Francesca Langella fransua80@libero.it

Si prepara l’angolo della preghiera: Bibbia aperta, lampada accesa, pietre levigate per tutti. Ci si dispone in cerchio.

Canto: TU SEI (Alessandra Beltrami - Francesco Buttazzo, in: Aa.vv., Mi ami tu?, Paoline)

Preghiera. Signore, grazie per l’amore che ci doni ogni giorno. Ci hai insegnato che l’amore vero unisce e rende solidali come fratelli e sorelle. Fa’ che ci accogliamo l’un l’altra come tu ci accogli, perché il nostro amore sia sincero e ci renda sempre più simili a te. Aiutaci a essere gentili e premurosi, a condividere gioie e dolori e a perdonare. Amen.

Catechista. La nostra vita è dono di Dio. Il primo passo per accogliere l’altro, nella sua diversità e nei suoi limiti, è accettare se stessi. Amare, fare del bene, benedire e pregare sono i verbi che ci permettono di entrare in relazione con gli altri. Gesù ci insegna la regola d’oro: «fare agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi» (cfr. Lc 6,31). Cominciare da piccoli gesti, semplici per far sentire all’altro di essere accolto per quello che è e non per come lo vorremmo noi. L’altro passo da realizzare è il rispetto verso ciascuna persona, di ogni cultura, religione e colore. Solo così potremo costruire davvero ponti di pace. IN ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 6,27-32.35

1 Ragazza. Signore, insegnami ad accogliere tutti senza distinzioni e pregiudizi.

2 Ragazzo. Signore, grazie perché ogni persona è bella, in quanto unica e irripetibile.

3 Ragazzo. Signore, fammi riconoscere che ogni diversità nasconde una ricchezza.

Catechista. Quali parole impegnative ci lascia

Gesù: amare i nostri nemici e fare del bene anche a chi non ci dà niente in cambio! Il Maestro ci insegna che l’amore è gratuito: si riceve gratuitamente da lui e dagli altri, e si dona con altrettanta generosità. L’atteggiamento di nonviolenza e di pace lo impariamo da Gesù che, per primo, rispetta e accoglie la nostra vita, se ne prende cura e infonde in noi la sua grazia per amare. A volte è gravoso voler bene a chi ci fa del male, tuttavia possiamo pregare perché il nostro cuore si apra all’amore.

Gesto. Ogni ragazza/o scrive su una pietra il nome di una persona che non riesce ad accogliere o con la quale desidera riconciliarsi. Poi la mette in tasca per ricordarsi di pregare proprio per chi è più scomodo.

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Preghiera. O Dio, Padre di tutti apri i nostri cuori all’accoglienza. Aiutaci a vederti presente in ogni persona che incontriamo, senza fare distinzioni o giudicare, e a renderci vicini agli altri con amore e compassione. Dio di bontà, aiutaci a superare l’indifferenza e l’egoismo, e a tendere la mano a coloro che sono nel bisogno. Donaci la saggezza per riconoscere le opportunità di servire e l’umiltà per farlo senza aspettarci nulla in cambio. Signore misericordioso, fa’ che costruiamo un mondo più inclusivo e accogliente, così da promuovere la giustizia e la pace, ed essere testimoni del tuo amore in ogni situazione. Amen.

Canto: VITA NUOVA (Paolo Auricchio, Ivi)

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