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L’italiano canta
e gioca
Una collana di laboratori ludico-musicali dedicati ai bambini, per l’apprendimento delle basi della lingua italiana in modo divertente, attraverso il canto, il gioco e altre attività. Un modo per avvicinare, incuriosire, appassionare i più piccoli all’uso corretto dell’italiano. Nel terzo volume si prosegue con L’ABC DELL’ITALIANO: nomi propri e nomi comuni, aggettivi, verbi, frasi, digrammi e trigrammi.
Le canzoni
Nomi propri nomi comuni Che verbo! Mi chiamo aggettivo Le frasi della natura Digrammi e trigrammi Italiano tarantella
GUIDA DIDATTICA, TESTI E SPARTITI DELLE CANZONI Per bambini dai 6 agli 8 anni Spartito Guida PSG 1555 Le canzoni di questo Spartito Guida sono incise su Compact Disc PCD 462 che contiene anche le Basi Musicali. Sono disponibili gli Spartiti, la Guida e le Basi Coro in digitale su paolinestore.it Illustrazioni: © iStockphoto.com - Progetto di copertina e grafica: Erika Serafini © FSP, 2020 P PAOLINE EDITORIALE AUDIOVISIVI Distribuzione: PAOLINE DIFFUSIONE - Via A. Pio, 75 - 00145 ROMA paoline.it - paolinestore.it - store@paoline.it
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Volume 3: cantiamo l’italiano Il terzo volume di questo progetto prosegue l’esplorazione della lingua italiana e si sofferma sulle parti mobili del discorso: nomi propri e nomi comuni, aggettivi, verbi, con uno spazio dedicato ai digrammi e ai trigrammi.
Il LABORATORIO, luogo di apprendimento L'acquisizione di nuove conoscenze è un processo nel quale l'individuo che apprende ha un ruolo attivo di rielaborazione e riorganizzazione delle informazioni. È nello spazio del laboratorio che le nuove conoscenze interagiscono con quelle possedute, provocando un continuo confronto, consolidamento e verifica delle stesse, permettendo così una loro ristrutturazione attraverso nuovi e più ricchi modi di connessione e organizzazione, e dove è necessario trovare efficaci collegamenti tra contenuti di insegnamento ed esperienze diversificate degli allievi.
METODOLOGIA Nella tradizione della didattica il processo di insegnamento/apprendimento era un puro passaggio di nozioni da un soggetto all’altro, sovrapponendo le nuove conoscenze semplicemente alle conoscenze già possedute, ponendo più l’accento sui contenuti delle diverse discipline che nella loro struttura e nei processi di apprendimento. Ma negli ultimi decenni si è consolidata e definita una linea che considera gli oggetti dell'apprendimento interconnessi ed interagenti uno con l'altro e proprio dalla loro interazione nasce la conoscenza. La conoscenza non è dunque un muro fatto di tanti mattoni, ma un reticolo dinamico in cui ogni parte è interconnessa con le altre: dalla connessione con le parti deriva la struttura dell'intera rete. La rappresentazione del reticolo può essere esplorata e compresa partendo da un punto qualsiasi, poiché non vi è né base né sommità, né è possibile definire una posizione privilegiata.
UN FILO CONDUTTORE Il laboratorio proposto in questo volume, come nel resto della collana, utilizza prevalentemente gli strumenti della narrazione, del gioco e della musica. Il filo conduttore del percorso è dato da un brano del racconto, diviso in sei parti, e da una canzone, per un totale di sei tappe. A ogni tappa si potranno abbinare le proposte operative (giochi, filastrocche), insieme alla canzone corrispondente.
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Il racconto a tappe-episodi, iniziato nel primo volume con La storia di re Abbiccì, poi proseguito nel secondo con Re Abbiccì e il ritorno di Zuzù, si conclude ora con una svolta, La corona di re Abbiccì, e servirà per accompagnare i bambini alla scoperta degli elementi della lingua italiana. Queste tre storie dei tre diversi volumi possono essere proposte tutte consecutivamente, seguendo una linea narrativa e un percorso didattico completo; ma ogni volume e ogni storia è comunque utilizzabile anche singolarmente, come progetto a sé stante.
LA COMPRENSIONE DEL TESTO Alla fine di ogni episodio c’è una piccola finestra denominata Comprensione del testo, che contiene alcune domande su quello che si è appena raccontato. Sono spunti che servono naturalmente a verificare non solo l’attenzione dei bambini, ma anche ad avere il riscontro di quello che effettivamente è stato compreso. È un passaggio utile, da non sottovalutare. I dati statistici ci danno cifre assai allarmanti sull’analfabetismo funzionale (cioè l’incapacità di comprendere, valutare, usare testi scritti) nella popolazione italiana, con conseguenze molto preoccupanti. Le nuove tecnologie ci aprono molteplici possibilità e conoscenze, ma rischiano anche di distoglierci dalla lettura e dalla scrittura, e dallo sviluppo intellettivo per cui queste attività sono fondamentali.
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Nomi propri. Data una serie di immagini di oggetti di nome comune, si introducono anche delle immagini corrispondenti a nomi propri. I bambini dovranno individuare proprio questi ultimi. Esempio:
Indovina indovinello. 1. È il nome comune di una cosa in cui metto le mie penne: cerchia l’immagine.
2. È il nome comune di un animale che ruggisce: cerchia l’immagine.
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3. È il nome comune di una persona che fa da mangiare: cerchia l’immagine.
4. È il nome proprio di una fanciulla di una nota fiaba, accolta da sette nanetti: cerchia l’immagine.
I nomi delle feste. Tutte le principali feste dell’anno sono nomi propri: Natale, Pasqua, Capodanno, Epifania, Carnevale, San Valentino. Utilizzando dei cartoncini illustrati a tema, si predispongono delle lettere maiuscole e minuscole. I bambini abbineranno a ogni cartoncino l’iniziale giusta. Esempio:
N n C c
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E e P p
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GLI AGGETTIVI
La corona di re Abbiccì (terza parte) «Are, ere, ire all’infinito te lo voglio dire» cantavano felici gli abitanti. Zuzù era rosso dalla rabbia e, preso il topolino, lo rinchiuse nella piccola gabbietta nera. «Lasciami andare, non sei per niente riconoscente con me!», piangeva disperato. Il boscaiolo corse al castello per informare il re. Lo trovò in cucina, vestito da cuoco, che stava preparando un bel piatto di spaghetti. «Ti ringrazio, amico mio. E ora stracciamo questo contratto», disse soddisfatto il re, togliendosi il grembiule. «Sua Maestà – consigliò il boscaiolo – andate a indossare i vostri abiti, i cittadini vogliono salutarvi. Ah, mi raccomando, mettete pure la corona!». Ma la corona era ancora nelle mani di Zuzù, che nel frattempo si era rifugiato nella sua tana al limitare del bosco. Il re riunì tutti i suoi consiglieri, il sindaco e naturalmente la sorella, la principessa Italiana, con il duca Silver. «Vi ho riuniti per trovare finalmente una soluzione: Zuzù deve essere catturato di nuovo. Predisponiamo un piano e questa volta lo voglio definitivo!», ordinò il re. «Fratello, – propose la principessa Italiana – costruiamo una trappola gigantesca!». Intervenne il sindaco: «Impossibile, sapete bene che Zuzù si può trasformare velocemente e può sempre salvarsi!». «Lo uccido con la mia spada», disse il duca Silver, sguainando l’arma. Il boscaiolo esplose in un’altra risata. Re Abbiccì rifletteva passeggiando avanti e indietro. A un certo punto si fermò e decise: «Ci vuole un’idea nuova e solo i bambini ce la possono dare! Chiamate Pietro, Giorgia, Mattia, Margherita, Cesare, Alessandro e Serena». Il custode corse subito a scuola e invitò i bambini a seguirlo. Con loro andarono anche il maestro Lino e la maestra Anna. Arrivati nel grande salone del castello, si sedettero in cerchio e ascoltarono il re. «Quante volte mi avete reso felice: le vostre idee così originali mi hanno regalato momenti bellissimi. Ora più che mai ho bisogno di voi!». Il primo a parlare fu Pietro: «Zuzù in fondo è solo e quando una persona sta troppo sola diventa un po’ cattiva!». Margherita aggiunse: «Sì, perché nessuno può stare da solo!». Cesare alzò la mano per parlare: «Io potrei invitarlo a casa mia… magari gli faccio vedere i miei transformer!». «Io gli scriverei una cartolina con un bel messaggio», disse Serena. «Io gli porterei un gelato… nessuno dice di no a un buon gelato al cioccolato!», propose Mattia. Tutti sorridevano a quelle proposte, tutti meno il re, che concluse: «I bambini hanno sempre ragione! Loro sanno vedere la parte più buona delle persone. Noi grandi sappiamo solo combattere, arrabbiarci. La soluzione potrebbe essere questa: essere gentili con Zuzù». Insieme ai maestri, i bambini si misero all’opera. Costruirono un fantoccio uguale a Zuzù. «Zuzù è il suo nome, che caratteristiche ha? Che qualità? Come si comporta?». Quindi ritagliarono delle strisce di carta bianca e su ognuna scrissero una parola con il colore nero. «Cattivo, maleducato, ostile, egoista, impertinente, scorbutico, scontroso, testardo, vanitoso, litigioso… e tante altre. Come si divertivano! E sempre Pietro disse: «Bene, ora giriamo la striscia e scriviamo l’aggettivo opposto!». «Che idea!», esclamarono i maestri. Tutti erano coinvolti nel gioco, e con il colore rosso scrivevano: «Maleducato, opposto: educato! Ostile, opposto: amichevole! Cattivo… bravo! Vanitoso… modesto! Litigioso… pacifico! Ora erano pronti per andare alla tana di Zuzù. 16
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Attività o Comprensione del test
o? ando arriva il boscaiol qu re il o nd ce fa a st a • Cos corona di re Abbiccì? • Che fine ha fatto la zù secondo i bambini? Zu di a m le ob pr il è l • Qua aestri e i bambini? m i e m sie in o on isc ru • Cosa cost
Aggettivi maschili e femminili. Facciamo con i bambini un semplice esercizio per individuare gli aggettivi: a) al maschile singolare, b) al maschile plurale, c) al femminile singolare, d) al femminile plurale. Esempio: a) il diario rosso c) la giacca nera
b) i diari rossi d) le giacche nere
Poi proviamo ad abbinare degli aggettivi alle parole: Parole:
VASO, FAZZOLETTO, PIATTO, BICCHIERE, FOTO, MAESTRA, BALLERINO, DOTTORESSA
Aggettivi:
LEGGERO, DELICATO, FRAGILE, NUOVA, GENTILE, SPORCO, SEVERA, RICCO
Descrivi il tuo mondo. I bambini vengono invitati a descrivere il proprio mondo, cioè le persone, gli animali e le cose che amano, usando soprattutto gli aggettivi. Per incentivarli a usare più parole possibile, si promuoverà una caccia all’aggettivo che coinvolga tutti. In questo caso (sulla lavagna, o su un grande foglio) si scriveranno più aggettivi possibili. Chi riesce a dirne più di tre, avrà l’onore di salire in cattedra e ricevere un BRAVO BRAVISSIMO da parte dei compagni.
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L’italiano canta
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Una collana di laboratori ludico-musicali dedicati ai bambini, per l’apprendimento delle basi della lingua italiana in modo divertente, attraverso il canto, il gioco e altre attività. Un modo per avvicinare, incuriosire, appassionare i più piccoli all’uso corretto dell’italiano. Nel terzo volume si prosegue con L’ABC DELL’ITALIANO: nomi propri e nomi comuni, aggettivi, verbi, frasi, digrammi e trigrammi.
Le canzoni
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