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Perché a Natale si addobba l’abete? Un’antica leggenda racconta di un piccolo artista di strada che, davanti alla capanna di Betlemme, con le sue palline da giocoliere fece ridere per la prima volta il Bambinello: e da questo episodio sarebbe poi nata l’usanza di decorare l’albero di Natale. Uno spettacolo teatrale e musicale dedicato ai bambini per vivere la gioia come valore autentico della festa. Perché a Natale non servono doni costosi: basta regalare un sorriso!
LE CANZONI
1. IL BALLO DI NATALE • 2. TU BETLEMME 3. I GIOCOLIERI • 4. SONO UNO ZAMPOGNARO 5. UN DONO IMMENSO • 6. COSÌ NATALE SARÀ 7-12. Basi musicali Disponibili, su richiesta, le Basi Coro (paolinestore.it)
COPIONE, TESTI e SPARTITI delle CANZONI Per bambini dai 7 agli 11 anni Illustrazione di copertina: Martina Peluso • Grafica: Erika Serafini
CONTIENE CD © FSP, 2017 P PAOLINE EDITORIALE AUDIOVISIVI Distribuzione: PAOLINE DIFFUSIONE Via Antonino Pio, 75 - 00145 ROMA
PLD 272 € 17,50
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Luisa:
Mica possiamo metterla nel presepe!
Nonna:
Perché no?
Clara:
Ma no nonna! Questo è il presepe, mica l’albero… Cosa c’entrano le palline dell’albero con il presepe?
Nonna:
È una storia molto antica… tanto affascinante quanto sorridente!
Marco:
Nonna! Come può una storia essere sorridente?
Nonna:
Sì! Le storie possono sorridere ed essere tristi… farci volare e farci sognare.
Luisa:
Nonna… ma allora perché mettiamo le palline sull’albero?
Nonna:
(Seduta vicino l’albero, sopra una panchetta) Venite qui… sedetevi attorno a me. È giunto il momento della nostra storia di Natale… Pronti per un viaggio?
Nipoti:
(Raggiungendola) Sì!
Nonna:
È una storia antica!
Luisa:
Antica come quelle di quando tu eri bambina?
Nonna:
No no… molto, molto di più! Esattamente ebbe inizio in una città della Giudea chiamata Betlemme…
(Si abbassano le luci. Nonna e nipoti vanno via. Lentamente si apre il sipario dove tutti gli abitanti di Betlemme sono in scena per cantare ed eseguire una coreografia).
CANZONE: TU BETLEMME Ecco Betlemme sta dormendo ancora nel buio di questa sera. Tra le sue mura antiche, si sa, qualcosa stanotte accadrà. Così Betlemme, terra di Davide un altro Re avrà. Quanto è antica la sua profezia: stanotte si compirà.
Tu Betlemme tu Betlemme tu non sarai la più piccola città. Da te nascerà da te nascerà: e così sarà. Se guardi in cielo già brilla una stella che guida i popoli e i re. Se chiudi gli occhi vedrai come brilla: la sentirai dentro te. Così Betlemme, terra di pace una luce più forte farai. Magi e pastori già sono in cammino, qui li condurrai.
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Tu Betlemme tu Betlemme tu non sarai la più piccola città. Da te nascerà da te nascerà: e così sarà. Tu Betlemme…
SCENA 2 - L’ARRIVO DEI GIOCOLIERI
(Al termine della canzone restano in scena alcuni pastori e abitanti. Siamo per le vie di Betlemme. Entrano Nino, Tino, Lele, Elio guardandosi intorno, con delle sacche e dei bastoni. Elio si va subito a stendere da una parte). Nino:
Eccoci qui! Dopo un lungo viaggio siamo finalmente arrivati.
Tino:
Betlemme sarà piena per il censimento!
Susanna:
Benvenuti stranieri! (Porgendo un cestino) Volete assaggiare un po’ del nostro pane?
Tino:
Grazie. Volentieri!
Lele:
Grazie! Siete gentili! Siamo artisti di strada, girovaghi. Veniamo dalla Samaria!
Susanna:
Sarete stanchi… dopo un viaggio così lungo!
Nino:
Ma dov’è Elio? Dov’è?
Tino:
È già lì… sotto quell’albero. È il solito dormiglione!
Nino:
(Rivolgendosi ad Elio, che dorme in un angolo della scena) Sveglia! Dobbiamo metterci al lavoro!
Elio:
(Con gli occhi chiusi, continuando a dormire) Mamma! Altri cinque minuti! Non voglio andare a scuola!
Nino:
Ma che scuola? Siamo a Betlemme! Nel piccolo villaggio di Giudea…
Tino:
Guardate quante persone! Abbiamo fatto bene a scegliere proprio questi giorni per venire a lavorare qui!
Nino:
(A Susanna) Mi perdoni signora… scusi la mia indiscrezione. Ma come mai siete tutti svegli la notte? Ho visto il fornaio, il macellaio… ma qui a Betlemme non andate a dormire?!
Susanna:
Sì che dormiamo! È solo che queste notti sono davvero belle! Troppe le stelle nel cielo e poi c’è quella strana stella con la scia che da qualche notte si vede risplendere sopra quella campagna. La notte è così bella che noi abitanti proprio non riusciamo ad andare a dormire!
Pastorella:
(Entrando timidamente, ricoperta di stracci) Buongiorno signori… Avete qualcosa da mangiare?
Susanna:
Vieni qui bimba mia! Vieni a mangiare un po’ di pane!
Pastorella:
Grazie, siete gentile!
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Pastorella:
Dici davvero?
Lele:
Certo! Magari potrai comprare un nuovo scialle, oggi fa proprio freddo, e magari anche un brodo caldo! Eccoti queste monete! Io ne guadagnerò altre…
Pastorella:
Grazie amico mio! Per ogni gesto fatto col cuore, ricorda, arriverà sempre, quando meno te lo aspetti, una risposta. (Esce di scena).
Lele:
Sì, ma… come ti chiami? Ehi, non mi hai detto come ti chiami! (Urlando verso le quinte da dove è uscita la pastorella) Come ti chiami?
Elio:
Ehi! È possibile avere un po’ di silenzio? Devo dormire!
Lele:
Ma è mezzogiorno! Dai! Mettiti al lavoro! Non puoi stare tutto il tempo così… ti presto io gli attrezzi per fare i giochi.
Elio:
Lasciami in pace! Altri cinque minuti!
Lele:
Sì! Altri cinque minuti! L’hai detto l’ultima volta 24 ore fa! Sì… me lo ricordo benissimo… è stato esattamente quando la buona signora del pane…
Elio:
Ma quanto parli?
Saro:
(Entrando prende il centro della scena, mentre gli altri lo circondano) Notizie! Notizie straordinarie!
Bice:
Cos’è successo?
Saro:
Che emozione! Che emozione! Avete visto quant’era bella la notte questa notte?
Susanna:
Altro che… c’era talmente tanta luce che sembrava giorno!
Saro:
Avete visto anche voi quella stella nel blu?
Bice:
Sì! Brillava in quella direzione, sui campi!
Saro:
Ebbene... un coro dolcissimo mi ha accompagnato fin sotto quella stella! E voi non avete idea di cosa ho visto!
Tutti:
Cos’hai visto?
Saro:
Un bambino! Un bambino bellissimo! È nato in una stalla! Ed io ho suonato tutta la notte, per lui, la ninna nanna…
Bice:
Davvero? È una cosa insolita per un bambino nascere in una stalla!
Saro:
Sì! Ma non è tutto! È stato uno spettacolo meraviglioso: angeli in volo, pastori, fanciulli, Re dall’Oriente erano tutti lì, intorno a quella stalla… Da questa mia zampogna che ha attraversato il mondo, ho creato una musica celestiale per addormentare quel bambino… una musica jazz!
Tutti:
Che?
Saro:
Jazz! Un nuovo genere musicale, lo inventeranno fra un po’!
Lele:
Il tuo strumento è proprio strano…
Saro:
L’ho inventato io: l’ho chiamato zampogna!
Tino:
E tu chi sei?
Saro:
Non mi sono ancora presentato? Beh! Io sono Saro! Saro lo zampognaro! PAOLINE EDITORIALE AUDIOVISIVI - © FSP, Roma 2017 - Tutti i diritti riservati
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(Inizia a suonare la sua zampogna e parte la base musicale della canzone).
CANZONE: SONO UNO ZAMPOGNARO Sono uno zampognaro un po’ speciale, la mia zampogna invita a sperare ed ogni giorno per la via io accendo la magia. Ho suonato per un bambinello in una stalla tra un bue e un asinello una dolcissima ninna nanna ma… a ritmo di jazz! Ma… a ritmo di jazz!
Sono uno zampognaro e sono di Betlemme con il mio passo lemme io sono giunto qui! Io sono giunto qui! È lui lo zampognaro, è proprio divertente, è proprio coinvolgente, è come una star! È come una star! La mia zampogna ha un suono lieve, suono soltanto quando scende la neve e questa notte giro per le strade ma… a ritmo di jazz. Ma… a ritmo di jazz!
Sono uno zampognaro… Io sono giunto qui. Eh sì! Io sono una star!
SCENA 4 - TUTTI ALLA CAPANNA! Bice:
Che meraviglia! Ecco perché questa notte era diversa da tutte le altre notti!
Susanna:
Io ho del pane ancora caldo, magari posso portarlo in dono a quel bambino!
Bice:
Io, che sono la vecchietta che cuce, posso portare un manto alla sua mamma!
Lina:
Ed io, la donna del pozzo, posso magari portare un po’ d’acqua fresca per tutti!
Nino:
Ed io che non ho niente magari posso comprare qualcosina…
Lina:
Forza, andiamo verso quella capanna…
(Entra Gino, il pastore meravigliato, con le braccia aperte, la bocca e gli occhi spalancati, immobile come una statua).
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Il ballo di Natale Testo: Francesco Daniele Miceli Musica: Francesco Daniele Miceli, Eugenio Cardillo
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Perché a Natale si addobba l’abete? Un’antica leggenda racconta di un piccolo artista di strada che, davanti alla capanna di Betlemme, con le sue palline da giocoliere fece ridere per la prima volta il Bambinello: e da questo episodio sarebbe poi nata l’usanza di decorare l’albero di Natale. Uno spettacolo teatrale e musicale dedicato ai bambini per vivere la gioia come valore autentico della festa. Perché a Natale non servono doni costosi: basta regalare un sorriso!
LE CANZONI
1. IL BALLO DI NATALE • 2. TU BETLEMME 3. I GIOCOLIERI • 4. SONO UNO ZAMPOGNARO 5. UN DONO IMMENSO • 6. COSÌ NATALE SARÀ 7-12. Basi musicali Disponibili, su richiesta, le Basi Coro (paolinestore.it)
COPIONE, TESTI e SPARTITI delle CANZONI Per bambini dai 7 agli 11 anni Illustrazione di copertina: Martina Peluso • Grafica: Erika Serafini
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