Dossier • Ragazzi 12-16
Strette
… Custodire il creato
Editoriale S.E. Mons. Mimmo Battaglia
Dossier • Ragazzi 12-16
Strette
… Custodire il creato
Editoriale S.E. Mons. Mimmo Battaglia
Il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra? (Lc 18,8). Il Maestro di Galilea provoca il discepolo al ragionamento, allo scrutare i segni del tempo. Aspetta una risposta, quasi la pretende da chi dice di essergli amico. Provocazione che nel brano di Luca resta lì, senza risposta, che spinge senza strattonare, che lascia le parole vagare oltre il tempo fino ad arrivare al presente e ricordare a chiunque vorrà occuparsi di Cielo che il destino della fede è domanda fondamentale per salire in Alto. Sinodo è dirsi Chiesa, comunità di credenti che, come Popolo dei discepoli del Maestro di Galilea, vuole con tutta la sua forza e la sua fragilità raccontare la fede, vuole farlo come Popolo unito nella differenza, vuole imparare a gridarla sottovoce dai tetti, senza prevaricare sulla storia di uomini e donne diversi. Papa Francesco osserva: «La fede è avere due mani alzate, una voce che grida per implorare il dono della salvezza. La fede è grido; la non-fede è soffocare quel grido». La Chiesa, negli ultimi cinquant’anni, non ha voltato le spalle alla sua missione di annuncio e testimonianza di fraternità; tuttavia non sempre il desiderio di incarnazione nelle diverse vicende degli uomini e delle donne, di compagnia con la loro storia, ha saputo coniugarsi con la mutevolezza dei tempi. Il cambiamento del mondo è stato tanto veloce da determinare uno stravolgimento culturale e sociale. «L’accelerazione culturale e sociale ha trascinato con sé, in una corsa affannosa, anche le Chiese, le cui strutture sono fatte per durare nei secoli, ma non mostrano di avere la capacità plastica di adattarsi velocemente alle mutate e sempre mutevoli con-
dizioni». E così gli abiti monumentali indossati da una Chiesa gelosa del passato, appesantita da linguaggi non sempre efficaci sembrano incapaci di raccontare, a chi veste il presente, il generoso e sorprendente invito a essere fratelli tutti del Maestro di Galilea, a essere Chiesa popolo, Chiesa che insieme canta i carmi del Signore, Chiesa che non lascia nessuno indietro, nessuno escluso, soprattutto gli scartati da una società senza giustizia, i fatti fuori dall’opulenza della depravata ricchezza. Da qui un Sinodo per una Chiesa che sia diversa, per questo ora, e rivolto proprio a tutti. Citando Congar, papa Francesco ha detto che «non bisogna fare un’altra Chiesa ma una Chiesa diversa, aperta alla novità che Dio le vuole suggerire. Questa la sfida».
Comunicare la fede nel tempo delle parole cambiate è sfidare, con armi ancora completamente da inventare, la resistenza delle parole contrarie al Vangelo, ma è opportunità formidabile per raccordarsi con le origini del fatto cristiano che pur dovette affrontare sfide non meno esaltanti e complicate delle nostre. «Insieme», fratelli tutti, la fede troverà la sua strada. «La fede vede nella misura in cui cammina», recita l’enciclica Lumen fidei (n. 9), scritta a quattro mani da papa Francesco con Benedetto XVI. Sinodo, il camminare insieme, la via condivisa (sun - insieme, odòs - via) è il metodo che Papa Francesco ha scelto per il rinnovamento della Chiesa che sappia abbracciare il mondo.
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Consiglio di redazione: A.T. Borrelli, G. Collesei, B. Corsano, T. Lasconi, E. Salvatore, M. Tassielli
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per camminare verso...
itinErario pEr i bambini
Il Signore dice bene di me ............... 16
Anna Teresa Borrelli
itinErario pEr i raGazzi
In cordata verso un’«amicizia nuova» ........................... 18
Isabella Tiveron
raCContami GESù
Sì, io ti ascolto! ...................................... 20
Dino Mazzoli
CElEbrarE la vita in famiGlia
Uniti fra noi ............................................ 22
Matteo Dal Santo
SUSSIdI lITURGICI E PASTORAlI
Giornata miSSionaria mondialE
Andate e invitate tutti alla festa ..... 24
mandato ai CatEChiSti
Chiamati a seminare speranza e a costruire pace .................................. 25
M. Rosaria Attanasio
fESta di aCCoGliEnza
In cordata con Gesù ............................ 28
Matteo Zorzanello
SaCramEnti dElla fEdE
Battesimo: dono di grazia ................ 32
Roberto Laurita
il vanGElo dElla domEniCa
XXVII-XXX Domenica del TO - B ..... 34
P. della Peruta - A.M. Pizzutelli
APPROFONdIAMO E ATTIvIAMOCI
una ChiESa in Cammino SinodalE
Nel segno dell’inquietudine ........... 42
Francesco Vanotti
CatEChiSti protaGoniSti
Dalle parrocchie:
La festa del perdono .......................... 44
VISUALIZZA LE RUBRIC hE O NLINE SU
noi Su
La storia di salvezza è storia di speranza. Dio propone ad Abramo un cammino da realizzare insieme, che si snoda in due movimenti: uscire e diventare. L’alleanza, fatta da Dio, accolta e vissuta da Abramo, diventa modello di fede e di speranza (S-nodi di speranza). Il mondo di Abramo. Abramo è un migrante che, nell’«Età del Bronzo Medio», si sposta dalla città di Ur, a sud della Mesopotamia, verso Canaan. Primogenito di Terach, cerca una possibilità di vita oltre il clan. Per voi catechisti. La/il catechista è una persona in uscita. Per il suo ministero è chiamata/o a far sperimentare ai ragazzi la vita come un cammino verso la pienezza, superando ferite e difficoltà. Si tratta di far respirare, in un tempo di polveri sottili, con i polmoni della speranza.
Colora il disegno: «Nostro Padre Dio spera in me!». L’itinerario per i genitori conduce, con dinamiche, a interrogarsi se e come la speranza entra nella propria relazione con Dio, con i figli e con gli altri; e in chi hanno fiducia e sperano;
per i bambini orienta, tramite attività, a scoprire di essere chiamati per nome dal Signore per un grande progetto e a scegliere di seguirlo con generosità; per i ragazzi conduce, con dinamiche, a scegliere, come Abramo, l’alleanza con il Signore e a lasciarsi guidare dal suo amore per formare insieme una lunga cordata di speranza;
per i piccoli fa comprendere il grande amore di Dio e dei genitori, raccontando la chiamata di Abramo e costruendo il manufatto «In viaggio con Abramo».
Celebrare la vita in famiglia. Dio stringe un legame con l’umanità, offre un’alleanza, che è come un nodo che ci unisce a lui. Per l’attività e la celebrazione si propone un cordino con i nodi, simbolo del legame che ci unisce nell’amore e ci mette in sicurezza.
Sussidi: Mandato ai catechisti: ispirato al messaggio per le vocazioni di Francesco; Festa di accoglienza con celebrazione e giochi.
I sacramenti della fede: significato e celebrazione del battesimo.
Gli altri contributi focalizzano: il pellegrinaggio giubilare e le sue tappe; Vangelo della domenica, con riflessioni, giochi, dinamiche, preghiere; fase sapienziale del Sinodo; dalle parrocchie: la festa del perdono con simboli e gesti.
RaccontAMI Gesù Dino Mazzoli
Canto: SE NTO LA G IOIA (G. e G. Tittarelli - M. Picotti - M. Danieli, È la musica di festa, Paoline), cerca su YouTube (Guarda, impara e danza!).
OBIETTIVO. Orientiamo i più piccoli (3-5 anni) a comprendere il grande amore di Dio e di mamma e papà, che è simile a quello del Signore, partendo dalla propria esperienza personale e raccontando un episodio che si è vissuto. Catechiste/i o insegnanti adattano la proposta agli incontri di gruppo.
La storia che sto per raccontarti si perde nella notte dei tempi… viene da lontano… Eppure, ogni volta che l’ascolto, mi rendo conto che ne faccio parte anch’io. Il buon Dio dice ad Abramo: «Svelto, prendi tutte le tue cose e parti… Il luogo dove andare te lo indicherò io; non ti lascerò da solo, anzi ti darò un popolo numeroso che nemmeno puoi immaginare. Intanto guida e proteggi la tua famiglia. Io sarò sempre con te, camminerò con te e non ti mancherà la mia benedizione». Sostenuto dalle parole di Dio e con il cuore carico di speranza e di fede, Abramo si mette in viaggio. Queste sono parole belle, sono proprio quelle che vorremmo sentire nei momenti di delusione e di stanchezza… Dio è dalla nostra parte, continua a tifare per noi… e ci ricorda che siamo preziosi per lui; quanti doni e talenti ci ha offerto! Niente e nessuno può toglierci mai il suo amore. Come Abramo accogliamo l’invito di Dio Padre e, di corsa, mettiamoci in cammino…
INSIEME CON MAMMA E PAPà
Mamma. La chiamata di Dio ad Abramo con l’invito a partire ci fa comprendere quanto è grande l’amore di Dio per tutti noi. Dio promette una Terra ad Abramo e ai suoi discendenti, e lo accompagna in tutto il suo lungo viaggio…, non gli fa mancare nulla, così come noi genitori accompagniamo te e tutti i nostri figli nel viaggio della vita.
Papà. Ascoltiamo e guardiamo il video della chiamata di Dio ad Abramo e della sua fede nel Signore: Gen 12,1-6. Cerca su YouTube: L’incredibile promessa di Dio - L’App Bibbia per ragazzi.
Mamma. Vedi, come fa Dio con Abramo, così agiamo noi con te: ti sosteniamo, ti risolleviamo quando cadi, ti curiamo se ti ammali e ti diamo coraggio quando sei dispiaciuto o fai capricci… La tua vita è come un viaggio, ma non sei mai da solo. Ci siamo noi e il Signore sempre con te!
La preghiera è la relazione più bella con il Signore! Strutturiamo la settimana dei nostri bambini aiutandoli a trovare, ogni giorno, tempo e una realtà per cui pregare: il lunedì, ad esempio, preghiamo per i nostri amici, che vivono situazioni difficili; il martedì per gli anziaun
ni soli… In questo modo la preghiera diventa una sorta di viaggio da compiere insieme. Vivere la preghiera come esercizio creativo, non solo nei modi, ma anche nei tempi, nelle espressioni: renderla coinvolgente con disegni o piccoli lavori manuali, che ne raffigurano l’obiettivo; predisporre, inoltre, un piccolo altarino quale luogo per la preghiera.
Invochiamo Dio che è nostro Padre, ci ama moltissimo e ci prende nel suo abbraccio:
Padre nostro
Canto: IO TI P REGO (Dolores Olioso, Le preghiere dei bambini, Paoline)
Realizziamo, nella nostra abitazione, un breve percorso che sintetizza il grande viaggio di Abramo, scegliendo i momenti e le tappe… Possiamo trasformare il salotto in un deserto con alcune coperte per terra, per rappresentare il luogo dove è stato chiamato Abramo; prepariamo gli altri momenti in stanze diverse inserendo i vari personaggi, con il coinvolgimento non solo di noi genitori, ma anche di fratelli e sorelle, dei nonni… Lasciamoci ispirare dalla fantasia, per rendere questa esperienza partecipativa.
IN vIAGGIO CON AbRAMO
Realizziamo con i nostri bambini un manufatto che racconta il lungo viaggio di Abramo.
Materiale: disegno da ingrandire e fotocopiare, colla stick, forbici, matite colorate.
Didascalia
Colora il disegno dopo averlo fotocopiato. Ritaglia tutte le parti.
Piega la base dove verrà poggiato Abramo. Incolla Abramo al centro della scena. Pronto!
Per la realizzazione: GUARDA IL VIDEO sul canale YouTube Paoline: tutorial «Sì… io ti ascolto! - RaccontAMI Gesù», playlist Catechisti parrocchiali.
DISPONIBILE ONLINE DA SETTEMBRE
MISSIONE è vita e natura della Chiesa del Risorto! Bambini e ragazzi, accogliamo insieme la gioia del Vangelo e la Pace del Risorto, nella scoperta del Dono grande della domenica, giorno del Signore, giorno di festa e di comunione tra i fratelli e le sorelle del mondo!
La Giornata Missionaria Mondiale dei Ragazzi è una festa. Si coinvolgano tutte le famiglie, perché comprendano il messaggio di Papa Francesco: «ANDATE E INVITATE AL BANChETTO TUTTI!».
Annunciamo con la vita che seguire Gesù, essere suoi discepoli e lavorare per la Pace è una grande opportunità, un’esistenza colma di buone notizie: Dio è Amore, ci riempie di lui e ci dona la forza di amare tutti!
Chi affianca i ragazzi, animatore, genitore, insegnante…, i sacerdoti al servizio dei giovani, condivida l’invito alle nozze, la presenza all’Eucaristia nel giorno di festa, perché l’esempio spinga alla partecipazione, all’esperienza di comunione, DONO grande da amare e vivere in pienezza.
Al bANCHETTO
Signore, benedici questo nostro incontro e ricordaci che c’è tanta gente che aspetta di essere invitata, che tanti bambini e ragazzi hanno bisogno di essere coinvolti, che la festa non è solo per noi. Cancella le nostre scuse
e i nostri pretesti; perdonaci per i nostri rifiuti e i doni non accolti. E se il rischio di un banchetto è quello di accomodarsi troppo, di saziarsi al punto da non volersi più alzare, tu spingici nuovamente fuori e inviaci sulle strade del mondo, testimoni gioiosi del tuo amore.
Loredana Brigante
Sussidi liturgici e pastorali M. Rosaria Attanasio
Il «Mandato», da celebrare durante l’Eucaristia domenicale, prevede la consegna, a ogni catechista, del Messaggio di papa Francesco per la 61a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, Chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace, cui si ispira questa celebrazione, perché si ravvivi «il dono prezioso della chiamata che il Signore rivolge a ciascuno di noi». È bene che sia conferito dal Vescovo, per evidenziare la ministerialità del servizio catechistico (Incontriamo Gesù 78).
Canti: Aa.vv., Chiesa del Signore, Paoline. Sigle: G. = guida-catechista; c. = celebrante; cc. = catechisti.
Canto: Ch I ESA D EL RI SORTO (M. Frisina)
Dopo il saluto del celebrante
G. Carissimi catechiste e catechisti, ragazzi e giovani, comunità tutta, in questa Eucaristia all’inizio dell’anno catechistico, siamo qui, radunati dal Signore, per ascoltare la sua chiamata, renderci partecipi del suo progetto d’amore e incarnare la bellezza del Vangelo, così da annunciarlo con audacia. Papa Francesco nel messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni afferma: «La polifonia dei carismi e delle vocazioni, che la Comunità cristiana riconosce e accompagna, ci aiuta a comprendere pienamente la nostra identità di cristiani: come popolo di Dio in cammino per le strade del mondo, animati dallo Spirito Santo e inseriti come pietre vive nel Corpo di Cristo, ciascuno di noi si scopre membro di una grande famiglia, figlio del Padre e fratello e sorella dei suoi simili. Non siamo isole chiuse in se stesse, ma siamo parti del tutto».
Con questa certezza, ci predisponiamo a continuare i percorsi di catechesi, aprendo il cuore al Signore e lasciando che lui sciolga i nodi delle nostre chiusure, inquietudini, paure, per camminare con fede sulla via della Speranza, che è Gesù stesso, come ci indica il poster di quest’anno, ed essere costruttori di pace. In modo che i nodi della nostra esistenza e di tutte le situazioni conflittuali si trasformino in s-nodi di vita, solidarietà e dedizione.
Canto: È LA M USICA DI F ESTA (vedi II cop.)
Su YouTube: Tutorial, coreografia, ballo, Paoline.
Introduzione. UNA META STUPENDA!
Predisporre: il cartellone con il disegno ingrandito al centro della sala; penne, matite colorate e cartoncini con cornici a forma di corda, sufficienti per tutti; spago e corda.
Iniziamo con gioia l’anno catechistico: è come salire insieme in cordata verso mete sempre più belle e affascinanti. Quando si cammina in montagna, soprattutto quando ci sono da affrontare punti particolarmente impegnativi, è fondamentale salire in cordata: «gli scalatori» sono uniti a una corda con i loro moschettoni e, alla testa, c’è lo scalatore più esperto sul quale tutti fanno affidamento.
È questa una bella immagine per raffigurare il cammino del nuovo anno che intraprendiamo come «Pellegrini di speranza» verso il Giubileo. La meta è impegnativa: siamo chiamati ad assomigliare sempre più a Gesù e a dare il meglio di noi stessi. Si tratta di un cammino importante, che può dare frutto solo se lo vivremo in cordata, legati a Colui di cui ci fidiamo veramente: niente meno che Gesù stesso! Mettiamoci in cammino, perciò, senza paura: seguendo Gesù con coraggio, potremo raggiungere mete insperate!
GESTO. Ogni ragazzo stringe la mano o abbraccia ogni altro compagno del gruppo, come segno di accoglienza e di amicizia, e come modo concreto per iniziare il cammino del nuovo anno. Se ci sono nuovi amici nel gruppo, oppure è la prima volta che il gruppo si incontra, possono presentarsi gli uni gli altri, dicendo il proprio nome.
Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Gesù andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, e suo fratello Andrea; Giacomo e Giovanni; Filippo e Bartolomeo; Matteo e Tommaso; Giacomo, figlio d’Alfeo, e Simone, chiamato Zelota; Giuda, figlio di Giacomo, e Giuda Iscariota, che divenne traditore (6,12-16)
Riflessione. AMICI DI GESÙ
Gesù chiama alcuni a stabilire un rapporto speciale con lui. Ne sceglie 12 con un ruolo particolare: essere gli apostoli, cioè il gruppo degli amici più fidati, con il quale condividere la bellezza e la fatica del cammino da compiere insieme. È ricordato il nome di ciascuno. Non è una osservazione casuale o banale: dai nomi si deduce che provengono da luoghi e tradizioni diverse, probabilmente con idee differenti; e, in particolare, è indicato, fra questi, il traditore. I nomi dicono la ricchezza e la diversità, ma anche la capacità di stare insieme. Questo brano ci fa capire che tutti sono importanti, proprio perché diversi, e che c’è spazio per ognuno, anche per chi potrebbe rivelarsi «il traditore». È una cordata di amici, desiderosi di far parte di una grande nuova avventura, cui Gesù dà spazio, fiducia e una meta
Salmo 133 (A cori alterni)
1. Ecco, com’è bello e com’è dolce che i fratelli vivano insieme!
2. È come la rugiada dell’Ermon, che scende sui monti di Sion.
T. Perché là il Signore manda la benedizione, la vita per sempre. Gloria al Padre… .
Comunità
AudAt o Si’
Iniziamo il nostro percorso, sulle vie della pace, dall’ascolto delle canzoni per sintonizzarci con i ragazzi e le loro emozioni, senza giudicarli, ma per educarli a prendersi a cuore le sorti della Terra e di tutta la natura, dono del Creatore (Musica e fede). L’assunzione di responsabilità è connessa al senso di appartenenza; è, quindi, necessario, anche nell’ambito della catechesi, educare all’ammirazione, al senso del bello, alla gratitudine verso il Creato, per suscitare nei ragazzi partecipazione attiva al suo benessere e sviluppo (Io - Tu - Noi). Con il film introduciamo, tramite la forza del racconto, nella sacralità del Creato, nell’armonia degli esseri viventi e in un clima di pace, contro l’avidità, la violenza, i fucili (Ciak si gira). L’enciclica di Francesco Laudato si’ e il Movimento, nato alla sua pubblicazione, aprono ai valori fondamentali che sono alla base: radicamento nella fede, trasformazione spirituale, cura reciproca, profezia, approccio integrale all’ecologia (Etica digitale). Nella stessa linea operano le Comunità Internazionali Laudato si’ impegnate a integrare ambiente (anche produzione del cibo e lavoro), giustizia e pace (A tu per tu con…). La parola di Dio ci rende amanti della Terra e consapevoli che la salvaguardia di fiumi, mare, boschi, animali, aria inizia da noi. Come attivarci per collaborare alla custodia del creato? (Bibbia nella vita). Ci può ispirare Lanza del Vasto, comunicatore di un messaggio di saggezza e di pace al mondo intero, e profeta e precursore di un’ecologia integrale (Testimone).
E tu, con le tue scelte, sei dalla parte di madre Terra? Verificati con il Test. Nella Celebrazione sintonizzati con il Creatore per stupirti e amare ogni realtà creata.
In ascolto dei ragazzi (12-16 anni) e attenti alle loro esigenze e paure, nella situazione attuale di violenza e di guerre, si propone il tema della PACE, declinato nelle sue diverse connotazioni, per formare in modo integrale alla riconciliazione e armonia interiore, alla luce del Vangelo. L’utilizzo dei diversi linguaggi, che li coinvolge da protagonisti, rende il percorso fruibile nella catechesi, in ritiri, campiscuola e a scuola.
1. ... custodire il creato 2. ... Ben-volersi 3. ... Riconoscersi nell’alt(r)o 4. ... Scegliere la nonviolenza 5. ... Accogliere con amore! 6. ... Gustare il perdono 7. ... Far rifiorire la vita 8. ... Costruire oggi il futuro!
A tu per tu con…
Rosario Carello
Uno dei temi che stanno più a cuore ai giovani, per il quale scendono in piazza e cambiano i loro comportamenti, è l’emergenza ambientale. «Custodire (il Creato) vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare», ha scritto papa Francesco nella Laudato si’, l’enciclica del 2015, dedicata alla «cura della nostra casa comune». Un testo potentissimo: pensate che dopo la pubblicazione sono nate diverse iniziative per rilanciarne il messaggio. Fra queste ci sono le Comunità Internazionali Laudato si’, fondate dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili e dal fondatore di Slow Food e dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Carlo Petrini, che si dichiara agnostico. Persone con percorsi diversi che camminano insieme. Oggi le comunità sono 80, diffuse in tutta Italia; due sono all’estero (Brasile e Albania).
Cosa fanno? Come lavorano? Ci risponde Luca Martinotti, che fa parte del coordinamento.
R. Le attività sono tante: vanno dalla pulizia dei parchi agli incontri di approfondimento nelle scuole e nelle parrocchie, fino alle conferenze sull’emergenza climatica. Scorrendo il programma trovo anche un percorso sul lavoro «sicuro non sfruttato», perché ambiente, giustizia e pace s’integrano.
R. E, poi, continua Martinotti, c’è l’attenzione al tema della produzione del cibo.
Avete chiesto al governo che l’educazione alimentare diventi un insegnamento obbligatorio nelle scuole. Perché?
R. Secondo alcuni dati la produzione alimentare è la principale responsabile del cambiamento climatico, più dei trasporti. Ma con-
temporaneamente ne è anche vittima, perché ci sono intere nazioni costrette a modificare le loro colture classiche. In Sicilia, per esempio, stanno iniziando le coltivazioni più tipiche delle aree tropicali e altre diventano meno praticabili. La dimensione che lega cibo e ambiente è globale.
Che cosa dovrebbe cambiare?
R. La consapevolezza nelle scelte. Far sapere ai ragazzi che molti cibi sono prodotti ultra processati, nei quali la materia prima naturale è stata stravolta con additivi e metodi di trasformazione molto impattanti anche dal punto di vista ambientale. Parliamo di prodotti per nulla salubri, trattati con eccesso di sale e zucchero, che stimolano un consumo compulsivo, fino a creare dipendenze e che, quindi, non fanno bene alla salute».
Di quale cibo parliamo?
R. Se ci riferiamo alle giovani generazioni, direi: merendine, bibite gasate e molto i dolci, responsabili dell’aumento del tasso di obesità. Dovremmo, invece, far conoscere la dimensione naturale del cibo, il consumo a km zero, la stagionalità dei prodotti, cose semplici che i ragazzi non apprendono altrimenti».
Cosa c’entra tutto questo con la custodia del Creato?
R. Pensiamo alla conservazione del cibo. Uno studio dell’Università di Newcastle, a nord di Sydney, ci dice che tutti noi, mangiando e bevendo, assumiamo 5 grammi di micoroplastiche a settimana, che è l’equivalente di una carta di credito. Fa riflettere, vero? E conosciamo tutti il pericolo della plastica anche nell’ambiente e nel mare.
Io - Tu - Noi
Franca Feliziani Kannheiser felizianikannheiser@hotmail.com
Per l’adolescente, impegnato nella sua fatica di crescere, non è facile guardarsi intorno perché il suo sguardo è condizionato dalle vicende interiori, per cui può passare, nel giro di pochi minuti, dall’euforia più grande al più forte scoraggiamento. L’adolescente coglie che quel contenitore in cui è cresciuto – prima le braccia della mamma, poi la sua famiglia e, via via, l’ambiente più vasto in cui vive – si modifica, si trasforma nella sua percezione, il più delle volte senza che lui possa farci nulla. Tuttavia cresce in lui l’esigenza di essere attivo nel suo rapporto con gli altri e con l’ambiente naturale; da qui si sviluppa la sensibilità ecologica, la spinta a sentirsi responsabile del mondo in cui vive. La spinta all’autonomia che, spesso, è accesa di tinte forti, apparentemente aggressive, è da leggere per ciò che significa nella sua essenza: riconoscersi capace di disegnare la propria strada e di rispondere con responsabilità alle richieste che gli vengono incontro.
Assunzione di responsabilità e senso di appartenenza sono intimamente uniti: la seconda dimensione è presupposto indispensabile per lo sviluppo dell’altra.
Ecco, dunque, la necessità, anche nell’ambito della catechesi, di educare all’ammirazione, al senso del bello, alla gratitudine per il dono del Creato: il Laudato si’ di frate Francesco precede qualsiasi presa in carico del benessere del nostro pianeta.
Fra «I sette saperi necessari all’educazione del futuro» il filosofo e sociologo Edgar Morin (Cortina Editore) individua quello dell’educazione alla cittadinanza terrestre. I giovani devono sentirsi cittadini del mondo, corresponsabili del suo benessere e del suo sviluppo. Per pensare ai problemi del tempo attuale le persone hanno bisogno di comprendere non solo la condizione umana nel mondo, ma anche il mondo umano che, nel corso della storia moderna, ha subìto cambiamenti e si è caratterizzato come quello dell’era planetaria. Gli snodi della nostra era sono spunti importanti per educare a riflettere su come tutte le parti del mondo condividano un passato di reciproca solidarietà, ma anche di oppressione e devastazione. Nello stesso quadro pedagogico si muove il documento dell’ONU: Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. È importante che gli educatori, compresi i catechisti, la conoscano, anche perché un decisivo impulso alla defini-
zione degli obiettivi educativi, espressi in essa, è dato dagli insegnamenti di papa Francesco.
Nel maggio 2024 il quotidiano Avvenire ha iniziato la pubblicazione di un podcast dal titolo Guerrieri del clima, che offre spunti molto interessanti per il lavoro con i ragazzi. Esso racconta piccole e grandi storie dei guerrieri del clima, cioè di persone di diverse età ed estrazione sociale che si sono battute per la salvaguardia del Pianeta. Sono alcuni protagonisti della storia dell’attivismo climatico che, come spiega Laura Silvia Battaglia, creatrice del progetto: «non ha nazionalità, latitudine, colore, sesso, background professionale o culturale. I protagonisti vivono in quattro continenti e sono persone di poche parole e molti fatti. Dal loro esempio si può prendere coraggio per proseguire in avanti», ma, soprattutto, per sviluppare una coscienza e una spiritualità, capaci di scoprire nella natura il dono di Dio da rispettare e proteggere nell’ambito del progetto più vasto di creare legami di pace con se stessi, con gli altri e con la nostra casa comune.
Laudato si’ di papa Francesco ci è di guida.
«Laudato si’, mi’ Signore», cantava san Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia… Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari, autorizzati a saccheggiarla… Per questo, fra i poveri più abbandonati e maltrattati, c’è la nostra oppressa e devastata terra… Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti non cristiani.
Così come succede quando ci innamoriamo di una persona; ogni volta che Francesco guardava il sole, la luna, gli animali più piccoli, cantava, coinvolgendo nella sua lode tutte le altre creature… Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore…
La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare… L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune (Cfr. nn. 1-2,10-11,13).
Celebrazione
Francesca Langella fransua80@libero.it
Si prepara l’angolo della preghiera: Bibbia aperta, e una lampada accesa. Ci si dispone in cerchio. Al centro si mette un cestino con i sacchetti di semi.
Canto: CAnTIAMO, CAnTIAMO AL SIGnORe (Francesco Cioffi, in: Una terra buona, Paoline
Preghiera. Padre, in tutte le creature scorgiamo la tua presenza e ti riconosciamo Signore del cielo e della terra. Guidaci e sostienici perché, con amore umile e instancabile, rispettiamo e ci prendiamo cura del Creato, onoriamo la vita umana e ne proteggiamo e promuoviamo la dignità. Fa’ che ci sentiamo parte del grande progetto, che tu hai pensato fin dalla fondazione del mondo, per entrare in comunione con te, Padre, con il Figlio tuo, Gesù, e con lo Spirito Santo, Amore. Amen.
Catechista. Oggi ci immergiamo nella bellezza del Creato! Tutto l’universo è stato pensato e amato da Dio. Ognuno di noi è un dono del suo amore. Dio pone l’uomo e la donna nel giardino per renderli custodi e corresponsabili delle cose belle create. Siamo chiamati a rendere questo mondo migliore; la terra grida aiuto perché abbiamo abusato della natura, inquinandola e rovinandone la bellezza. Essere custodi del creato implica tessere legami di pace, e farci promotori di un’umanità più bella e più buona, per vivere in armonia fra noi e con la natura.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA: Gen 2,4b-15.22-23
1 Ragazzo. Signore, spesso non sono attento alla bellezza del creato e rovino le cose buone che tu gratuitamente mi hai donato.
2 Ragazzo. Signore, donami di riconoscermi essere vivente, pla-
smato e amato da te, per diventare custode e responsabile di ogni tua creatura.
3 Ragazzo. Signore, tu hai messo in me uno spirito di vita; fa’ che le mie scelte portino frutto e facciano fiorire la pace.
Catechista. Quanto stupore avranno provato i nostri progenitori di fronte alla bellezza della creazione: piante, animali, sole, mare, stelle del cielo… Tutto queste cose Dio le ha affidate all’uomo e alla donna, per esserne custodi. Custodire significa prendersi cura di qualcosa di importante e prezioso; custodiamo il segreto di un amico, il bene dei genitori, un sogno a cui teniamo tanto… Significa amministrare bene i doni di Dio perché anche altri possano goderne. Dio si fida di noi, di te e ci affida nuovamente i suoi beni.
Gesto. «Un dono da custodire e da vivere». Ogni ragazzo riceve un sacchetto di semi da seminare e far crescere, con la scritta: Semina pace e speranza…
pacesemina e speranza…
Preghiera. Ti lodiamo, Padre, con tutte le tue creature, uscite dalla tua mano potente e colme della tua tenerezza. Donaci la grazia di sentirci profondamente uniti con tutto ciò che esiste. Dio d’amore, mostraci il nostro posto in questo mondo per essere espressione del tuo affetto verso tutti gli esseri di questa terra. I poveri e la terra gridano: Signore, prendi noi per proteggere ogni vita, per preparare un futuro migliore, affinché venga il tuo Regno di giustizia, di pace, di amore e di bellezza. Amen. (cfr. Papa Francesco, Laudato si’, n. 246).
Canto: neL TUO CUORe CI SIA LA PACe (D. Scarpa - F. Buttazzo, Vieni Soffio di Dio, Paoline). Cerca su YouTube: video canto con testo.