Nuova
di luce Pentecoste
VIENI SOFFIO DI VITA
Paolo AuricchioNei deserti delle nostre anime, tu sei l’acqua viva che fa germogliare semi nuovi. Nel passato porti luce di novità, il sentiero della vita si apre alla speranza. Spirito di vita, Spirito di Dio vieni ancora a suggerire canti nuovi dentro me.
Vieni, soffio di vita, vieni Spirito Santo, scendi su di noi e rinnova questa terra. Vieni, soffio di vita, vieni Spirito Santo. Vento dell’amore tu sei forza di Dio in noi.
Nati in te, acqua che rigenera, tutto il mondo attende vita che tu solo sai donare. Metti in noi desiderio di santità, spingi i cuori verso il bene ed infondi il vero amore. Spirito di vita, Spirito di Dio vieni ancora a suggerire fede nuova dentro me. Rit.
E se irrompi nel silenzio vinci la mia sordità, vieni a estinguere la sete, dona la felicità. E se vieni nella notte il mio giorno tornerà, passi nuovi potrò fare saldo nella verità. Rit.
Aa.vv - SPIRITO DI VITA
Paoline, Roma - Cd € 15,00 - Spartito € 11,00
Una proposta di otto canti, incentrati sullo Spirito Santo; brani musicalmente moderni, con testi che attingono alla tradizione della Chiesa. Sono invocazioni, lodi e preghiere in canto, adatti alle celebrazioni della cresima, alla Pentecoste, a incontri di preghiera e di catechesi con i giovani.
Editoriale M. Rosaria AttanasioCRISTIANESIMO TRASFORMATIVO
Carissimi catechisti e catechiste, con il mese di maggio concludiamo i percorsi catechistici e ci apriamo, insieme, irrorati dalla grazia del Signore e illuminati dal suo Spirito, a nuove visioni e pro spettive nei nostri cammini di fede, e di relazione con gli altri. L’estate, in genere, consente un ritmo di vita meno accelerato, con tempi di sosta, di relax e di interiorizzazione, per dedicarsi alla lettura di bei libri, riflettere sulla propria esistenza e sul modo di vivere situazioni ed eventi.
Come credenti in Gesù certamente ci interroghiamo sul «cambiamento di epoca» – di cui parla papa Francesco – e sul disamore che registriamo, anche da parte dei cristiani, verso la Chiesa, Gesù e Dio Padre. Ne è segno l’allontanamento dei bambini e dei ragazzi dalla vita ecclesiale subito dopo la celebrazione dei sacramenti dell’Eucaristia e della cresima, quando le famiglie li richiedono… Tale situazione, spesso, ci scoraggia, non riuscendo a trovare proposte adeguate ai nostri interlocutori per orientarli a una fede convinta e autentica. Occorre renderci consapevoli del «cambiamento di epoca», cercando di capire in cosa consiste.
Papa Francesco ce ne dà le coordinate nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, in cui afferma: «Nuove culture continuano a generarsi in queste enormi geografie umane dove il cristiano non suole più essere promotore o generatore di senso, ma che riceve da esse altri linguaggi, simboli, messaggi e paradigmi che offrono nuovi orientamenti di vita, spesso in contrasto con il Vangelo di Gesù. Una cultura inedita palpita e si progetta nella città» (n. 73). Anche perché si è prodotta una rottura nella trasmissione generazionale della fede cristiana. Il Papa ne individua alcune cause, quali: mancanza di dialogo in famiglia; influsso dei mezzi di comunicazione; soggettivismo relativista; consumismo sfrenato; assenza di accoglienza cordiale nelle nostre istituzioni; difficoltà di ricreare l’adesione mistica della fede… (cfr. n. 70). Questo decadimento ci interpella e ci spinge a «prendere l’iniziativa» nel proporre il messaggio di Gesù, come Chiesa missionaria in uscita, presa dal desiderio di offrire misericordia (n. 24) a «ogni uomo e tutto l’uomo», considerando il «reciproco appello, che si fanno il Vangelo e la vita personale e sociale dell’uomo» (cfr. n. 181).
Quale proposta trasformativa? Francesco indica: il Vangelo della gioia, la pastorale di amicizia, la catechesi di primo annuncio, kerigmatica e mistagogica, che focalizzi l’essenziale, Gesù, e che attivi un processo di crescita e di integrazione delle dimensioni della persona (nn. 164166). In un clima di fraternità mistica (n. 92), stando vicino e dalla parte dei poveri (nn. 187-192). Per attuare un’evangelizzazione e una catechesi «più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore» c’è bisogno della luce e della forza dello Spirito Santo. Infatti: «Nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito…» (n. 261).
In tale prospettiva trasformativa ci introducono: gli itinerari sulla «piccolezza per il Regno» (pp. 8-23); il percorso conclusivo (pp. 26-31); le solennità del tempo di Pasqua (pp. 34-41); la comunicazione empatica (pp. 44-45) e nella sapienza del cuore (pp. 46-47)… Il Dossier su «Grazie-prego» apre i ragazzi alla relazione con il Signore, fondamento di quella con gli altri. Buona estate, in sintonia con le nuove ispirazioni dello Spirito Santo, per essere una Chiesa in uscita, fraterna, gioiosa e solidale.
Proprietà: Istituto Pia Società Figlie di San Paolo
Direttrice responsabile: M. Rosaria Attanasio
Consiglio di redazione: A.T. Borrelli, G. Collesei, B. Corsano, T. Lasconi, E. Salvatore, M. Tassielli
Progetto grafico e impaginazione: Clara Esposito
Copertina Catechisti parrocchiali: marinakarpenko/Shutterstock.com
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Copertina Dossier: Cookie Studio/Shutterstock.com; Behopeful/Shutt.com
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Finito di stampare il 6 marzo 2024
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PER INFORMAZIONI
8 Maggio 2024
CONFRONTIAMOCI
ITINERARI DI VITA E DI FEDE
Emilio Salvatore
affàcciati alla Vita con gESù… … Perché sei piccolo-grande! 10
pEr Voi catEchiSti Grandi piccoli o piccoli grandi? ........... 11
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E. Salvatore - B. Corsano itinErario pEr i gEnitori Grandi solo se piccoli! ............................ 12
Barbara Corsano
itinErario pEr i bambini La bellezza di essere piccoli! ............... 14
Anna Teresa Borrelli
colora il diSEgno «Chi accoglie un bambino accoglie me!» .............................................. 17
Redazione
itinErario pEr i ragazzi
I primi sono i piccoli! ............................... 18
Isabella Tiveron
raccontami gESù
Il primo fra gli ultimi 20
Dino Mazzoli
SuSSidi
La mia prima Comunione ..................... 22
M. Rosaria Attanasio
Regina degli Apostoli ............................. 23
Redazione
catEchiSti protagoniSti
Dalle parrocchie: in gioco per la vita .. 24
Redazione
SUSSIDI LITURGICI E PASTORALI
pErcorSo concluSiVo E di inizio EStatE «Affacciamoci con Gesù alla festa della vita!» 26
E. Salvatore - M.R. Attanasio
gESti E parolE dElla fEdE
Fra l’altare, l’ambone e il tabernacolo .......................................... 32
Davide Penello
il VangElo dElla domEnica
VI Domenica di Pasqua - Ascensione
Pentecoste - SS. Trinità - B ..................... 34
P. della Peruta - A.M. Pizzutelli
APPROFONDIAMO E ATTIVIAMOCI
in cammino con la chiESa Rendere grazie ......................................... 42
Roberto Laurita
cantiErE di Sinodalità
Con empatia! .............................................. 44
Francesco Vanotti
Intelligenza artificiale e sapienza del cuore… ............................ 46
Redazione
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PERCORSO DI MAGGIO
I discepoli di ieri e di oggi sono chiamati a farsi piccoli come bambini per un annuncio credibile del Regno, dono del Padre nel Figlio ed affidato a chi ne continua l’opera nel mondo (I ragazzi nel Vangelo).
I ragazzi di ieri: «Il mondo dei grandi è fatto di pretese, spintoni e aggressività; il Regno, invece, di chi è semplice e pronto, come un bambino, ad accogliere il dono di Dio». I ragazzi di oggi: «Diventare piccoli è la chiave per vivere l’amore vero, gustare la bellezza di affidarsi a Dio e scoprire una grandezza nuova, nel servizio a chi è più fragile e anche a chi si ritiene grande…» (Affàcciati alla vita con Gesù…).
La/il catechista è chiamata/o a educare il bello che c’è nei bambini, soprattutto la capacità di incontrarsi, di meravigliarsi, di accogliere il Signore presente in ogni situazione e la gioia della sua amicizia (Per voi catechisti); l’itinerario per i genitori conduce, con dinamiche, a riscoprire il bambino presente in sé, come misura del rapporto con Dio, per fidarsi e affidarsi totalmente al Signore; per i bambini orienta, tramite attività, a fare memoria del cammino dell’anno; a rendere lode per quanto vissuto «come piccoli»; a essere discepoli del Signore Gesù; per i ragazzi conduce, con dinamiche, a scoprire la logica di Gesù, che riserva il primo posto ai bambini e agli ultimi, così da seguire i suoi criteri di giudizio e di valore; per i piccoli fa sperimentare, costruendo il diorama e attraverso l’esperienza dei genitori, che cosa significa essere umili e piccoli, per sentire l’abbraccio di Gesù.
Colora il disegno: «Chi accoglie un bambino, accoglie me!».
Sussidi: La mia Prima Comunione: Preghiera «Gesù, Pane d’amore…»; Regina degli Apostoli: Preghiera «A Maria, Donna della Parola»; Percorso conclusivo e festa di inizio estate ripropone, in otto stand, il cammino dell’anno; ogni tappa prevede due momenti: uno dedicato al gioco e uno celebrativo. Si conclude con il «Mandato estivo». Gesti e parole della fede presenta alcuni luoghi liturgici e il loro significato: altare, ambone e tabernacolo.
Gli altri contributi focalizzano: Gesù e i suoi dati storici, l’ambiente adeguato per la catechesi, la paga della catechista; Vangelo della domenica, con riflessioni, giochi, dinamiche, preghiere; Giubileo 2025: rendere grazie; comunicazione empatica; 58a GMCS; dalle parrocchie: mettersi in gioco nella vita e con Gesù.
RaccontAMI Gesù Dino Mazzoli
fra gli ultimi Il primo
Canto: MA CHE GIOIA (G. e G. Tittarelli, È la musica di festa, Paoline)
OBIETTIVO. Orientiamo i più piccoli (3-5 anni) a comprendere che cosa significa essere umili e piccoli, partendo dalla nostra esperienza personale e raccontando un episodio che abbiamo vissuto. Catechiste/i o insegnanti adattano la proposta agli incontri di gruppo.
TI RACCONTO UNA STORIA
In una bella giornata di sole i dodici discepoli andavano verso Cafarnao insieme con Gesù; naturalmente per strada si chiacchierava… Gesù camminava davanti e tutti gli altri lo seguivano. Appena arrivati il nostro amico Gesù chiede: «Ma di cosa parlavate per strada?». Tutti zitti! Si vergognavano di raccontare che si chiedevano su chi fra loro fosse il più grande. Gesù sapeva tutto…; allora, per fargli capire che cosa significa veramente essere grandi, chiamò un bambino, lo abbracciò e disse: «Chi accoglie uno di questi bambini accoglie me…». Immediatamente compresero che la grandezza sta nel sapere accogliere tutti, soprattutto i più piccoli.
Mamma. Hai sentito come Gesù ha saputo spiegare, solo con un gesto, qualcosa di così bello e grande? La mamma fa questo con te ogni giorno…, per insegnarti che, per essere i primi, bisogna aiutare gli ultimi e i più bisognosi. Papà. Vieni qui e facciamo come Gesù: ti metto sulle ginocchia per farti sentire che sei veramente importante, anche se sei il/la più piccolo/a della famiglia.
INSIEME CON MAMMA E PAPÀ
Trasmettiamo ai nostri bambini il senso del rispetto, comunicando la nostra esperienza
personale: un racconto di quando eravamo piccoli; un episodio in cui siamo stati protagonisti; riportiamo anche un esempio ipotetico da cui emerge che essere ultimi rappresenta la vittoria. Adesso ascoltiamo e guardiamo il video, che racconta di Gesù che accoglie e abbraccia i bambini (cerca su YouTube: Gesù benedice i bambini - Bibbia per bambini) e leggiamo dal Vangelo il brano dove Gesù invita a essere come i bambini: Marco 9,33-37 (vedi p. 21).
PreghiAMO: Gesù, fammi gioire per la felicità degli altri, senza avere invidia per nessuno; aiutami ad amare tutti, ogni giorno; sostienimi specialmente quando piango o faccio i capricci; donami il tuo abbraccio di amore e conserva il mio cuore semplice e umile. Grazie, Gesù.
Canto: LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME (C. Scotti Galletta - F. Zulian - D. Co loggi, Piccola storia di Gesù, Paoline)
SperimentiAMO
Per comunicare ai bambini il senso di respon sabilità, rispetto, stima e lealtà, sono adatti tutti i giochi competitivi. Occorre spiegare, però, in maniera corretta in cosa consiste la competizione: non si tratta di una una lotta al più forte, ma di mettere in gioco le proprie capacità, confrontandosi con gli altri.
In rete si trovano molti video in cui perfino campioni sportivi rinunciano alla vittoria per aiutare un avversario in difficoltà; possono essere di aiuto per far capire ai bambini cosa veramente significa essere primi. Anche la Bibbia ci offre tanti spunti: il figlio che ritorna dal padre e, da ultimo, diventa primo; la donna peccatrice… È una bella opportunità per far capire ai bambini che nella vita non possiamo essere sempre i primi e che una sconfitta è un’occasione per crescere.
FACCIAMO ARTE ASSIEME A GESÙ GESÙ ABBRACCIA I BAMBINI
Costruiamo il nostro diorama, che illustra la scena di Gesù che ama e accoglie i bambini (cfr. Mc 9,33-37).
Didascalia. Ingrandisci e fotocopia il disegno; coloralo, ritaglialo seguendo le linee esterne. Piega le linee interne e le alette, incolla queste sulla base predisposta, sovrapponendo il prato… ed è completo.
Per la realizzazione: GUARDA IL VIDEO sul canale YouTube Paoline: tutorial «IL PRIMO FRA GLI ULTIMI - RaccontAMI Gesù», playlist Catechisti parrocchiali.
DOSSIER
DELLA GRATITUDINE
Grazie-prego. Chi descrive l’adolescente come un essere ripiegato su di sé, incapace di riconoscenza, gli fa un grave torto. Se lo sguardo dell’adulto rivela all’adolescente la sua bellezza e il suo valore, egli saprà ringraziare per ciò che è e per i doni che riceve (Io - Tu - Noi). Dall’ascolto di tre canzoni i ragazzi scoprono che chiedere e ringraziare non è segno di debolezza, ma di vitalità e di appartenenza! Gesù propone l’amore come via maestra che dà forma e scopo all’esistenza. Incontrando lui, il vero Amore, si trova anche la fiducia, la speranza, la forza e s’impara a dire «grazie»! (Musica e fede). Il film Chiara (santa) può interpellare fortemente i ragazzi. È presentata come ribelle senza tempo, che lotta per affermare la sua indipendenza e conquistare un colloquio personale con Dio e con le persone, fatto di semplicità, lavoro, penitenza, aiuto al prossimo, condivisione (Ciak si gira). Per pregare e ringraziare il Signore troviamo in rete un’ampia offerta di app. La Liturgia delle ore, spiegata e celebrata assieme ai ragazzi, può essere un incentivo alla preghiera autentica (Infosfera e Vangelo). Vivendo uniti al Signore, in dialogo con lui, egli entra in tutte le nostre azioni e la sua presenza ci guida, ci rafforza, ci rasserena… (Bibbia nella vita). Il dipinto di Dalì, L’Ascensione di Cristo, rende visibile il futuro che ci è riservato: entrare di nuovo in Dio; e, attratti dall’ardita riunificazione delle scene della crocifissione, risurrezione e ascensione, si è spinti all’incontro con il Signore (Bibbia nell’arte). Con il percorso finale si ripropone, attraverso il gioco, l’esperienza di fede, vissuta quest’anno, per riaccendere in ciascuno i valori veri scoperti e l’amore al Signore. Nella Celebrazione lodiamo e ringraziamo il Signore con Maria.
In ascolto dei ragazzi (12-16 anni) e attenti ai valori e disvalori della società attuale, che li segnano, si propone un itinerario di gruppo che, alla luce del Vangelo, li orienti verso una crescita integrale, a livello di corporeità, pensieri-mentalità, affetti e relazioni. L’utilizzo dei diversi linguaggi, che li coinvolge da protagonisti, rende il percorso fruibile nella catechesi, nei ritiri, nei campiscuola e a scuola.
IL DONO DELLA GRATITUDINE
Io - Tu - Noi
Franca Feliziani Kannheiser felizianikannheiser@hotmail.comLa maggior parte degli adolescenti detesta dover dire grazie e prego. Le considera forme di cortesia imposte e, per questo, vuote di significato. In realtà saper dire grazie è espressione di profonda umanità e vertice della vita cristiana (Eucaristia). Come ogni traguardo, la gratitudine presuppone un cammino, le cui tappe sono definite dallo sviluppo generale della persona. Le percorriamo insieme.
IL NEONATO: «IL GRAZIE» INCONSAPEVOLE
Il bambino appena nato e nei primi mesi di vita vive il grazie senza consapevolezza: egli è rivolto verso l’altro, la mamma, tanto da non distinguersi da lei. La ricerca del suo seno e del suo sguardo, il pianto quando soffre qualche mancanza, il placido addormentarsi sono modi inconsapevoli per dire: «Grazie perché ci sei»; «Io vivo di te». Man mano che cresce, esplicita con il sorriso, lo sguardo e le prime parole la crescente consapevolezza di essere dono. Si pongono così le basi della gratitudine come atteggiamento consapevole.
LA GRATITUDINE NELL’INFANZIA
In questa fase è molto importante l’esempio e la guida dell’adulto, a cui il bambino fa riferimento per distinguere ciò che è buono da ciò che non lo è. Favorire la gratitudine induce allo sviluppo della fiducia verso la vita e se stesso; sentimento che è presupposto indispensabile per una crescita sana (cfr. Erikson, Spitz, Bolwby). Recenti ricerche nel campo delle neuroscienze hanno dimostrato la stretta correlazione fra ottimismo, gratitudine e salute mentale (cfr., G.R. Fox, J. Kaplan, H. Damasio, A. Damasio, Neural correlates of gratitude, 2015, 6, 1491). Insegnare a dire «grazie», scoprendo assieme al bambino
le tante occasioni per farlo e i tanti modi per esprimerlo, significa contribuire alla sua felicità.
MODALITÀ DIVERSE NELL’ADOLESCENZA
Chi descrive l’adolescente come un essere ripiegato su di sé, incapace di riconoscenza, gli fa un grave torto. L’adolescente è attento allo sguardo degli altri; per l’insicurezza, causata dai cambiamenti che vive, cerca conferma del suo valore in chi sa ascoltarlo in modo rispettoso e non invasivo. I commenti critici, le battute ironiche lo fanno arretrare nel suo guscio e rinforzano il senso di essere sbagliati. Come sentirsi grati? Grati di che cosa? Del fatto che tutti sono migliori di lui e lo sopportano? Anche certi atteggiamenti, che fanno dire agli adulti: «Dai tutto per scontato», «Non sei grato di nulla», manifestano il bisogno di sentirsi amati senza condizioni. Se lo sguardo dell’adulto rivela all’adolescente la sua bellezza e il suo valore, egli saprà ringraziare per ciò che è e per i tanti doni che riceve. Quando si sentono capiti e rispettati, scoprono che la vita è bella!
LA GRATITUDINE S’IMPARA
Come per l’empatia, anche per lo sviluppo della gratitudine, l’esempio degli altri è determinante. Spesso i bambini e gli adolescenti sono immersi in un clima familiare pretensioso e diffidente, che inquina le fonti della gratitudine. È un sentimento che si sviluppa quasi per osmosi. Anche nelle comunità cristiane spesso manca un atteggiamento grato, attento al bene che ci circonda; prevale un atteggiamento critico e giudicante. Chi sa scorgere il bene, di cui è destinatario, è indirizzato verso una vita piena e felice, perché la bellezza e il bene che riconosce intorno a sé diventano parte di lui e rendono salda e positiva la sua personalità.
LA GIOIA DI DIRE GRAZIE
Celebrazione
Francesca Langella fransua80@libero.itSi prepara l’angolo della preghiera: Bibbia aperta e lampada accesa. Ci si dispone in cerchio e si pone al centro il cestino con le coroncine del Rosario.
Canto: L’ANIMA MIA MAGNIFICA (P. Dargenio, in: Aa.vv. Rallegratevi, Paoline)
Preghiera. Padre santo, tu ci illumini e ci guidi con la forza dello Spirito Santo. Tutto il mondo è nelle tue mani! Hai posto, nella storia dell’umanità, il tuo Figlio Gesù, il Cristo, sorgente di vita e di bellezza per ogni persona e per tutto l’universo. Se siamo in comunione con Gesù, entriamo negli spazi divini, dove tu sei. Desideriamo seguire Gesù, imparare da lui ad amare, lasciare che egli compia in noi le sue meraviglie, per cantarti, con Maria, un magnificat di grazie! Amen. Catechista. In questa preghiera ci lasciamo prendere per mano da Maria di Nazaret… Lei si è lasciata condurre dallo Spirito Santo all’ascolto della parola di Dio e ha accettato di diventare la Madre del Figlio di Dio, Gesù. Nel canto del Magnificat Maria riconosce che nulla è opera sua, ma che tutto in lei è dono di Dio: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente»; questa certezza riempie il suo cuore di gioia e di gratitudine. Dio, ogni giorno, continua a compiere grandi cose anche in noi, perché ci ama e vuole che la nostra vita sia un canto di gioia e di grazie.
IN ASCOLTO DELLA PAROLA: Lc 1,46-55
1 Ragazzo. Signore, a volte mi sento potente e più bravo degli altri. Rendimi consapevole che sei tu la mia forza, e che mi doni i talenti per realizzare i miei impegni.
2 Ragazzo. Signore, spesso mi illudo di essere il più generoso e altruista, oppure mi deprimo perché mi sento incapace di aiutare gli altri. Donami il tuo coraggio e rendimi grande nel tuo amore.
3 Ragazzo. Signore, molte volte la mia superbia prende il sopravvento. Fa’ che privilegi l’umiltà, che è la virtù dei saggi e di coloro che ti amano. Catechista. Maria scopre l’amicizia e la predilezione di Dio quando si sente guardata da lui; in tale sguardo riconosce l’amore di Dio Padre per lei, e ne rimane stupita e affascinata! La meraviglia ci apre al canto del Magnificat e alla gratitudine verso il Signore per i doni che ci elargisce. Occorre avere occhi attenti e cuore aperto per scoprire le opere stupende che Dio compie nella nostra vita e nella storia. Da qui scaturisce la gioia di dire grazie e la fiducia nel Signore. Preghiamo. «Sorridere a Dio, da cui viene ogni dono. Sorridere ai genitori, fratelli e sorelle, perché dobbiamo essere fiaccole di gioia. Sorridere sempre, perdonando le offese. Sorridere a coloro che il Signore ci manda durante la giornata. Il mondo cerca la gioia, ma non la trova, perché è lontano da Dio. Noi, che abbiamo compreso che la gioia viene da Gesù, con Gesù nel cuore portiamo la gioia. Egli sarà la forza che ci aiuta!» (santa Gianna Beretta Molla). Signore, ti chiediamo la grazia del sorriso per comunicare la tua gioia. Amen.
Gesto. Ogni ragazzo prende dal cestino una coroncina del Rosario e legge il suo ringraziamento al Signore, in unione con Maria, che ha lodato con gioia Dio Padre. Recita, assieme a tutti, l’Ave Maria
Canto: MA CHE GIOIA È la musica di festa, Paoline) - Cerca: Tutorial (coreografia ballo), Paoline.