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Una traduzione del Graduale Romanum perché le diverse ricorrenze dell’anno liturgico ritornino a essere impreziosite da antifone scritturistiche e salmi.
NATALE BELLANI FRANCO BERETTINI
Una proposta per salvaguardare il patrimonio dei testi biblici che ci aiutino a comprendere il progetto di salvezza di Dio sia con la Parola proclamata, sia con la Scrittura pregata e evocata, ma anche con la Scrittura cantata, i canti del Proprium. Daniele Piazzi
LA LA
MESSA CANTATA Piano dell’opera
• AVVENTO
E
• QUARESIMA
MESSA
cantata
NATALE E
PASQUA
• TEMPO ORDINARIO
• II - XVII
Presentazione di DANIELE PIAZZI Prefazione di Mons. DANTE LAFRANCONI
Solennità del Signore e Proprio dei Santi
• TEMPO ORDINARIO
• XVIII - XXXIV
Feste del Signore e Solennità dei Santi
TEMPO ORDINARIO XVIII - XXXIV Spartito per Voci e Organo PS 1509 Grafica: Erika Serafini EDITORIALE AUDIOVISIVI © Figlie di S. Paolo, Roma 2015. Tutti i diritti riservati DIFFUSIONE - Via Antonino Pio, 75 - 00145 ROMA
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NATALE BELLANI - FRANCO BERETTINI
LA
MESSA
cantata
TEMPO ORDINARIO XVIII - XXXIV DOMENICA FESTE DEL SIGNORE E SOLENNITÀ DEI SANTI
EDITORIALE AUDIOVISIVI
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Testi: Traduzioni dal Graduale Romanum ed. Solesmes 1979, a cura di Natale Bellani Musiche: Franco Berettini
Prefazione: Mons. DANTE LAFRANCONI, vescovo di Cremona Presentazione: DANIELE PIAZZI, redattore di “Rivista di Pastorale Liturgica” Introduzione: VINCENZO RINI, Direttore Responsabile “La vita cattolica” di Cremona
INDICE TEMPO ORDINARIO XVIII Domenica
pag.
XX Domenica
pag.
XIX Domenica XXI Domenica
XXII Domenica
XXIII Domenica XXIV Domenica XXV Domenica
XXVI Domenica
XXVII Domenica
XXVIII Domenica XXIX Domenica XXX Domenica
XXXI Domenica
XXXII Domenica
XXXIII Domenica
XXXIV Domenica: Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo
2
8
pag.
14
pag.
26
pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag.
FESTE DEL SIGNORE E SOLENNITÀ DEI SANTI Trasfigurazione del Signore
20
Assunzione della Beata Vergine Maria
32
Tutti i Santi
38 43 50 55
Esaltazione della Santa Croce Dedicazione della Basilica Lateranense
Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria
pag. 104 pag. 107
pag. 110 pag. 115 pag. 119 pag. 123
61 67 71 76 80 86 91 97
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PREFAZIONE La fede è l’atteggiamento che assume l’uomo davanti al divino, davanti a Dio che si rivela, cioè che solleva parzialmente il velo che copre il suo volto. E la prima reazione è quella dello stupore, che poi diventa adorazione, e si esprime volentieri nel silenzio, poi nella parola e infine nel canto. Infatti quando la parola si amplifica diventa canto. Il canto dilata la valenza della parola. Credo che nessuno l’abbia detto meglio di Sant’Agostino: "cantare nel giubilo significa comprendere e non saper spiegare a parole ciò che si canta col cuore. Coloro che cantano nella mietitura, nella vendemmia (e qui Agostino passa in rassegna un po’ tutti i mestieri) quando l’emozione cresce, sentono che non possono più esprimerla in parole e allora si sfogano con una cascata di note. Questo canto si chiama giubilo (è il ‘jubilus’ del gregoriano). Esso è quella melodia con la quale il cuore effonde quanto non gli riesce di esprimere a parole. È inneffabile colui che tu non puoi esprimere. E se non puoi esprimerlo, e d’altra parte non puoi tacerlo, che cosa ti rimane se non ‘giubilare’? Allora la grandezza straordinaria della gioia conoscerà i limiti delle sillabe". È veramente sublime qui sant’Agostino! Non ho trovato un testo più bello di questo per rendere la valenza che ha il canto nell’esprimere il sentimento religioso. Anche le celebrazioni hanno bisogno di passare attraverso un’espressione vitale perché le celebrazioni vanno vissute. E il canto è uno dei mezzi più espressivi per creare questa esperienza. Quando il canto si traduce in esperienza viva, crea subito un clima di comunione: comunione con il Signore, perché la fede, l’amore che ci legano a lui assumono uno spessore nuovo di comunione con i fratelli con i quali ci si trova. Il canto ha una capacità di accomunare gli animi nelle stesse emozioni forgiando l’assemblea e unendola ad agire in un clima intenso, festoso, sentito; crea l’unisono, crea un unico ritmo, che difficilmente si crea con la parola. La preghiera si fa allora laudativa. È ciò che hanno cercato di fare gli Autori offrendo agli animatori liturgici il repertorio scritturistico del Graduale Romanum convinti che la funzione del canto è mistagogia, nel senso che anzitutto deve condurre l’assemblea dentro la celebrazione, per farla incontrare con il Signore. Bisogna entrare dentro. “Per ritus et preces (et cantum - aggiungerei) mysterium fidei bene intelligere”. È un testo del Concilio (SC, 48). Attraverso gli elementi della celebrazione, si tratta di “intus - legere”, leggere dentro, entrare dentro il mistero. E poi, questa funzione mistagogica, il canto ce l’ha anche nell’accompagnare l’assemblea verso il vivere quotidiano, non in rottura con quello che ha celebrato, ma in continuità con il rito celebrato. “Implendum est opere quod celebratum est sacramento” (S. Leone Magno). Il canto deve assumere anche questa funzione.
Un’ultima annotazione: gli Autori non hanno trascurato la bontà delle forme; e siccome queste sono un valore, le hanno curate anche nei minimi particolari perché convinti che la musica sacra è la fede cantata, con gioia, con il cuore in festa. + Dante Lafranconi Vescovo di Cremona
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PRESENTAZIONE Anni fa in un incontro di formazione per animatori liturgici era presente don Natale Bellani, parroco della Parrocchia di Bonemerse, Diocesi di Cremona, dal 1985 al 2009. Alla fine, a una sua domanda sulla struttura dei canti della celebrazione eucaristica rimarcavo l’assenza, tra i libri adattati dalle edizioni latine all’italiano, quella del Graduale, il repertorio del canto della liturgia latina romano-franca. Penso che sia stata una delle provocazioni che don Natale ha raccolto. Nella sua parrocchia si è messo a tradurre il Graduale Romanum e a farlo eseguire da Schola e assemblea. Don Natale non c’è più, portato via da un male incurabile, rimane il lavoro prezioso fatto da animatori musicali e del canto della sua comunità. Questa pubblicazione è anche un omaggio alla sua memoria. Cantare il Proprio e la Scrittura
Perché questo progetto? Perché le diverse ricorrenze dell’anno liturgico ritornino a essere impreziosite da antifone scritturistiche e salmi. Dietro il repertorio gregoriano sta la certosina ricerca di antichi cantori e monaci che, alla scuola della esegesi dei Padri, hanno scelto antifone e salmi che celebrassero il mistero commemorato in quel tempo o giorno liturgico. Siamo abituati a canti utilizzabili per più ricorrenze. La tradizione antica ci ha consegnato, invece, l’idea di Proprio di una ricorrenza, che tutt’oggi è composto da antifona e salmo proprio per i tre momenti processionali: ingresso, presentazione dei doni e comunione e dai due canti propri della Liturgia della Parola (salmo responsoriale e canto al Vangelo). Questa proposta musicale vuole rendere di nuovo cantabile e spiritualmente fruibile a una normale assemblea domenicale questo gioiello della tradizione. Se si raccomanda nei testi conciliari – e non solo – di salvaguardare il canto gregoriano, non è certo per salvare semplicemente una stagione del canto antico. Penso che sia, soprattutto, per salvaguardare il patrimonio di testi biblici che ci aiutino a comprendere il progetto di salvezza di Dio che si dispiega lungo l’anno liturgico sia con la Parola proclamata (letture bibliche proprie), sia con la Scrittura pregata e evocata (le preghiere di chi presiede), ma anche con la Scrittura cantata, i canti del Proprium. La traduzione dei testi latini delle antifone
Richiamavo in apertura che manca una traduzione-adattamento delle antifone del Graduale Romanum, testo normativo per il canto nella liturgia. In questo lavoro, per rispetto alla tradizione, non si sono utilizzate né le antifone presenti nel Messale italiano, né sono state prese alla lettera le citazioni bibliche dalla traduzione ufficiale della CEI. Perché? Perché le antifone del Messale servono al Presidente per recitarle nel caso non ci sia canto e anche perché il repertorio del Graduale non segue la Vulgata, la traduzione latina della Bibbia usata dal rito romano. I testi antifonici non sono presi alla lettera dalla Bibbia, ma sono il risultato di una complessa elaborazione, nata all’interno di una sapienziale lectio divina. Essa utilizza il dato biblico liberamente, lo ‘taglia’ dal luogo d’origine e lo ‘confeziona’, ne compone o ne scompone gli elementi, ne modifica talvolta anche la lettera, altre volte ne raddoppia il testo: lo scopo evidente è mettere in risalto i significati allegorici e misterici della Bibbia per esprimere al meglio una particolare interpretazione dei misteri dell’anno liturgico. 4
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Salmi e Cantici
In genere i salmi e i cantici sono presentati nella traduzione ufficiale CEI del 2008, leggermente modificata qua e là per rendere la frase maggiormente cantabile. La traduzione CEI, tuttavia, è stata sostituita dagli autori con una più aderente all’originale gregoriano nel caso di versetti che compaiano per esteso nel Graduale Romanum a seguito delle Antifone, essendo nella loro ‘vulgata’ gregoriana preziosa espressione della più remota antichità liturgica. Un progetto ambizioso
Dopo decenni di ingresso nella celebrazione eucaristica dei generi musicali e testuali della canzone e dell’inno (anche corali), si vuole offrire agli animatori liturgici l’antica struttura antifonica dei canti della messa che prevedono una articolazione sia testuale-musicale, sia ministeriale: un ritornello (antifona) ripetuta da tutti o dalla schola, frase che con la sua ripetizione fa da richiamo insistito al mistero celebrato e i versetti di salmo, affidati, invece, a un solista o a un gruppetto di cantori, salmo che alla luce della interpretazione cristologica e ecclesiologica dei Padri dà colore particolare al mistero celebrato in quel tempo e in quel giorno. È impossibile? Non credo. L’esperienza della parrocchia di Bonemerse lo dimostra e anche l’utilizzo che nel tempo di Avvento è stato fatto degli Introiti nel monastero domenicano di san Giuseppe in Cremona. Auspici
L’auspicio è che compositori e musicisti tornino a ispirarsi al repertorio scritturistico del Graduale Romanum e che la Chiesa italiana faccia suo il progetto. L’auspicio è che si completi col tempo questa raccolta con gli Offertori, perché anche questo momento processionale non sia privo del suo canto proprio. È, quella dei canti di Offertorio, la produzione più fragile del dopo-concilio: a caccia di una loro identità, ripetitivi, perché centrati sul gesto rituale. Come, del resto, i nuovi canti di comunione. La tradizione gregoriana non ha mai cantato, se non raramente, né il gesto dell’offerta né il gesto di comunicarsi, ha sempre cantato la Scrittura che inserisce nella storia della salvezza sia l’inizio della liturgia eucaristica (Presentazione dei doni) sia il suo vertice-epilogo (la comunione al pane e al vino). Daniele Piazzi
Redattore di “Rivista di Pastorale Liturgica” Docente di Liturgia all’ISSR “S. Francesco” di Mantova Membro della Consulta dell’Ufficio Liturgico Nazionale
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L’ASSEMBLEA CANTA LA PAROLA DI DIO «I Vescovi e gli altri pastori d’anime curino diligentemente che in ogni azione sacra celebrata in canto tutta l’assemblea dei fedeli possa dare la sua propria partecipazione attiva» (Sacrosanctum Concilium, n.113) «I musicisti, animati di spirito cristiano... compongano melodie che abbiano le caratteristiche della vera musica sacra e possano essere cantate non solo dalle maggiori “scholæ cantorum”, ma convengano anche alle “scholæ” minori, e favoriscano la partecipazione attiva di tutta l’assemblea dei fedeli. I testi destinati al canto sacro siano conformi alla dottrina cattolica, anzi, siano presi di preferenza dalle Sacre Scritture e dalle fonti liturgiche» (Sacrosanctum Concilium, n.121). Sono insegnamenti del Concilio Vaticano II, fondamentali nell’indicare il ruolo della musica nella liturgia e il ruolo protagonista dell’assemblea nel canto liturgico. Oltre che la fonte nella quale i testi del canto debbano trovare la loro origine. Insomma, il Concilio ha fatto proprio e indicato come proposta impegnativa l’antico detto: “Che il popolo canti!”. Anzi: che il popolo canti la Parola di Dio. In questi insegnamenti del supremo Magistero della Chiesa – il Concilio Ecumenico radunato insieme al Sommo Pontefice – trova la sua fonte, la sua origine e l’indicazione dello “stile” l’opera dei due autori di questa creazione liturgico-musicale La Messa cantata: don Natale Bellani e Franco Berettini. Si tratta di uno splendido lavoro a quattro mani, cresciuto nel corso di alcuni anni, che risponde in pienezza all’insegnamento conciliare, offrendo alle assemblee liturgiche italiane canti i cui testi sono basati sulla Parola di Dio e la cui musica, semplice, facile, armoniosa e popolare, ma mai sciatta, può a buona ragione, essere vissuta come il “gregoriano” dei nostri giorni. Sì, perché ancora oggi la Chiesa di Dio è in grado di produrre valida musica sacra, musica di popolo, musica della fede, della speranza e dell’amore a Dio.
Di ogni Messa domenicale si presentano l’introito, il Salmo Responsoriale e il Canto di Comunione. Non un lavoro di nicchia, destinato a qualche gruppetto di specialisti. Ma un canto per la comunità, come è stato già dimostrato dai precedenti volumi Avvento e Natale, Quaresima e Pasqua, Tempo Ordinario II-XVII, valorizzato da comunità religiose e monastiche e, allo stesso tempo e con piena soddisfazione, anche da molte parrocchie italiane che, in questi canti fatti di Parola di Dio hanno trovato la strada per una partecipazione orante di tutto il popolo alla sacra liturgia. Si può dire che quest’opera di canto sacro – che con questo quarto volume Tempo Ordinario XVIII-XXXIV è completa – realizza in pienezza il desiderio del Concilio che la liturgia dia gloria a Dio con il canto dei fedeli, tutti partecipi, consapevolmente e lietamente, della lode terrena che anticipa così il canto eterno del Paradiso. L’augurio è, quindi, che, grazie a quest’opera, si inveri l’insegnamento profetico di Sant’Agostino: «Cantiamo ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina». Vincenzo Rini
Direttore Responsabile del settimanale diocesano “La vita cattolica” di Cremona
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TEMPO ORDINARIO
XVIII - XXXIV DOMENICA
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XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Canto di Ingresso - Anno A
Assetati, venite alle acque, dice il Signore, † e voi, che non avete denaro, venite, * bevete con letizia. (Isaia 55) Salmo 77 1.
2. 3. 4. 5. 8
Fate attenzione, popolo mio, al mio pronunciamento, * porgete il vostro orecchio alle parole della mia bocca. Racconteremo alla generazione futura † le azioni gloriose e potenti del Signore * e le meraviglie che egli ha compiuto.
I figli di Èfraim dimenticarono le sue opere, * le meraviglie che aveva loro mostrato. Divise il mare e li fece passare, * e fermò le acque come un argine.
Li guidò con una nube di giorno * e tutta la notte con un bagliore di fuoco. Spaccò rocce nel deserto * e diede loro da bere come dal grande abisso.
Fece sgorgare ruscelli dalla rupe * e scorrere l’acqua a fiumi. Certo! Egli percosse la rupe * e ne scaturì acqua e strariparono torrenti.
Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
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Donaci, Signore, * il pane del cielo.
Salmo 77 1.
2. 3.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto † e i nostri padri ci hanno raccontato, * non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura † le azioni gloriose e potenti del Signore * e le meraviglie che egli ha compiuto. Diede ordine alle nubi dall’alto * e aprì le porte del cielo; fece piovere su di loro la manna per cibo * e diede loro pane del cielo: l’uomo mangiò il pane dei forti; * diede loro cibo in abbondanza. Li fece entrare nei confini del suo santuario, * questo monte che la sua destra si è acquistato.
Salmo responsoriale - Anno C
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Signore, sei stato per noi un rifugio * di generazione in generazione.
Salmo 89 1. 2. 3. 4.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere, * quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, † sono come il giorno di ieri che è passato, * come un turno di veglia nella notte. Tu li sommergi: † sono come un sogno al mattino, * come l’erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, * alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni * e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? * Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore: * esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: † rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, * l’opera delle nostre mani rendi salda.
Acclamazione al Vangelo Alleluia
Anno A Non di solo pane vivrà l’uomo, * ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Matteo 4) Anno B Non di solo pane vivrà l’uomo, * ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. (Matteo 4) Anno C Beati i poveri in spirito, * perché di essi è il regno dei cieli. (Matteo 5)
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Canto di Comunione - Anno A
Rit.: Prendete le vittime ed entrate nei suoi atri, * adorate il Signore nel suo santo tempio.
Salmo 95 1. 2. 3. 4. 5. 6.
7.
Cantate al Signore un canto nuovo, * cantate al Signore, uomini di tutta la terra. Cantate al Signore, benedite il suo nome, * annunciate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, * a tutti i popoli dite le sue meraviglie. Grande è il Signore e degno di ogni lode, * terribile sopra tutti gli dèi. Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla, * il Signore invece ha fatto i cieli. Maestà e onore sono davanti a lui, * forza e splendore nel suo santuario.
Date al Signore, o famiglie dei popoli, † date al Signore gloria e potenza, * date al Signore la gloria del suo nome. Portate offerte ed entrate nei suoi atri, * prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra. * Dite tra le genti: «Il Signore regna!». È stabile il mondo, non potrà vacillare! * Egli giudica i popoli con rettitudine.
Gioiscano i cieli, esulti la terra, † risuoni il mare e quanto racchiude; * sia in festa la campagna e quanto contiene, acclamino tutti gli alberi della foresta † davanti al Signore che viene: * sì, egli viene a giudicare la terra;
giudicherà il mondo con giustizia * e nella sua fedeltà i popoli. Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Amen.
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Io mi sono messo a gridare, † perché tu mi ascolti sempre, o Dio: * piega l’orecchio e ascolta le mie parole. Custodiscimi, Signore, come la pupilla dell’occhio, * proteggimi all’ombra delle tue ali, delle tue ali. Salmo 16 1. 2. 3. 4.
5.
Ascolta, Signore, la mia giusta causa, * sii attento alla mia supplica. Dal tuo volto venga per me il giudizio, * i tuoi occhi vedano la giustizia.
Saggia il mio cuore, scrutalo nella notte, * provami al fuoco: non troverai malizia. La mia bocca non si è resa colpevole, * secondo l’agire degli uomini; seguendo la parola delle tue labbra, * ho evitato i sentieri del violento. Tieni saldi i miei passi sulle tue vie * e i miei piedi non vacilleranno. Mostrami i prodigi della tua misericordia, * tu che salvi dai nemici chi si affida alla tua destra. Ma io nella giustizia contemplerò il tuo volto, * al risveglio mi sazierò della tua immagine.
Gloria al Padre e al Figlio * e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre * nei secoli dei secoli. Amen.
Salmo responsoriale - Anno A
Grande è il Signore * e degno di ogni lode. Salmo 95 1. 2. 3. 4. 72
Cantate al Signore un canto nuovo, * cantate al Signore, uomini di tutta la terra. In mezzo alle genti narrate la sua gloria, * a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Grande è il Signore e degno di ogni lode, * terribile sopra tutti gli dèi. Tutti gli dèi dei popoli sono un nulla, * il Signore invece ha fatto i cieli.
Date al Signore, o famiglie dei popoli, * date al Signore gloria e potenza, date al Signore la gloria del suo nome. * Portate offerte ed entrate nei suoi atri.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo. * Tremi davanti a lui tutta la terra. Dite tra le genti: «II Signore regna!». * Egli giudica i popoli con rettitudine.
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Il Signore regna, * si riveste di splendore. Salmo 92 1. 2. 3.
Il Signore regna, * si riveste di maestà: si riveste il Signore, * si cinge di forza.
È stabile il mondo, * non potrà vacillare. Stabile è il tuo trono da sempre, * dall’eternità tu sei.
Davvero degni di fede * i tuoi insegnamenti! La santità si addice alla tua casa * per la durata dei giorni, Signore.
Salmo responsoriale - Anno C
Andremo con gioia * alla casa del Signore. Salmo 121 1. 2.
Quale gioia, quando mi dissero: * «Andremo alla casa del Signore!». Già sono fermi i nostri piedi * alle tue porte, Gerusalemme! È là che salgono le tribù, le tribù del Signore, † secondo la legge d’Israele, * per lodare il nome del Signore. Là sono posti i troni del giudizio, * i troni della casa di Davide.
Acclamazione al Vangelo Alleluia
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! * Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! (Marco 11)
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TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE 6 agosto Festa
Alla Comunione il Graduale Romanum propone il Salmo 96, già scelto come Salmo responsoriale. Noi preferiamo proporre il Cantico da 1 Timoteo 2.
Canto di Ingresso
Il mio cuore ti ha detto: * «Ho cercato il tuo volto»; il tuo volto, Signore, cercherò ancora: * non distogliere da me la tua faccia. Salmo 26 1. 2. 104
Il Signore è mia luce e mia salvezza: * di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: * di chi avrò paura?
Una cosa ho chiesto al Signore, * questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore * tutti i giorni della mia vita,
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Una traduzione del Graduale Romanum perché le diverse ricorrenze dell’anno liturgico ritornino a essere impreziosite da antifone scritturistiche e salmi. Una proposta per salvaguardare il patrimonio dei testi biblici che ci aiutino a comprendere il progetto di salvezza di Dio sia con la Parola proclamata, sia con la Scrittura pregata e evocata, ma anche con la Scrittura cantata, i canti del Proprium. Daniele Piazzi
LA
MESSA CANTATA Piano dell’opera
• AVVENTO
E
NATALE
A • QUARESIMA E PASQU • II - XVII • TEMPO ORDINARIO
i e e Proprio dei Sant Solennità del Signor
• TEMPO ORDINARIO
• XVIII - XXXIV
Solennità dei Santi Feste del Signore e
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Una traduzione del Graduale Romanum perché le diverse ricorrenze dell’anno liturgico ritornino a essere impreziosite da antifone scritturistiche e salmi.
NATALE BELLANI FRANCO BERETTINI
Una proposta per salvaguardare il patrimonio dei testi biblici che ci aiutino a comprendere il progetto di salvezza di Dio sia con la Parola proclamata, sia con la Scrittura pregata e evocata, ma anche con la Scrittura cantata, i canti del Proprium. Daniele Piazzi
LA LA
MESSA CANTATA Piano dell’opera
• AVVENTO
E
• QUARESIMA
MESSA
cantata
NATALE E
PASQUA
• TEMPO ORDINARIO
• II - XVII
Presentazione di DANIELE PIAZZI Prefazione di Mons. DANTE LAFRANCONI
Solennità del Signore e Proprio dei Santi
• TEMPO ORDINARIO
• XVIII - XXXIV
Feste del Signore e Solennità dei Santi
TEMPO ORDINARIO XVIII - XXXIV Spartito per Voci e Organo PS 1509 Grafica: Erika Serafini EDITORIALE AUDIOVISIVI © Figlie di S. Paolo, Roma 2015. Tutti i diritti riservati DIFFUSIONE - Via Antonino Pio, 75 - 00145 ROMA