Il viaggio del Piccolo Principe

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Uno spettacolo teatrale e musicale ispirato al “Piccolo Principe” di Saint-Exupéry: una delle storie più amate da grandi e piccoli, una fiaba sulla vita, sull’amore, sull’amicizia, all’insegna di quello stupore e quella meraviglia di cui solo i bambini sono capaci. È un omaggio a un libro intramontabile che incoraggia a coltivare la gentilezza, a vedere con il cuore. A non fermarsi alle apparenze. A stupirsi delle piccole cose. Una proposta da cantare e mettere in scena per rivivere insieme una storia poetica e senza tempo.

INVISIBILE AGLI OCCHI • UN BAMBINO TU

CANZONE DEL FIORE • VIAGGIANDO • IL SERPENTE SE UN AMICO • COME RIDONO LE STELLE Basi musicali

COPIONE, TESTI E SPARTITI DELLE CANZONI Per bambini e ragazzi 7-12 anni Spartito Copione PSC 1514 Le canzoni di questo Spartito Copione sono incise su Compact Disc PCD 393 che contiene anche le basi musicali Illustrazione di copertina: Martina Peluso Grafica: Erika Serafini © FSP, 2016 P PAOLINE EDITORIALE AUDIOVISIVI Tutti i diritti riservati. Distribuzione: PAOLINE DIFFUSIONE Via A. Pio, 75 - 00145 ROMA


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Il viaggio del Piccolo Principe Copione: Daniela Cologgi

(ispirato al racconto di Saint-Exupéry)

Personaggi: Il Pilota, il Piccolo Principe, il Fiore, il Re, il Vanitoso, l’Ubriaco, l’Uomo d’Affari, il Lampionaio, il Geografo, il Serpente, la Volpe. Coristi e ballerini nei ruoli di Stelle, Pianeti, Uccelli Migratori. (Luci basse. Effetto musicale. Entrano gradualmente e in ordine sparso alcuni ballerini in tutina nera, con in mano una lucetta a led. Tra le mani che si aprono e chiudono, le piccole lucette palpitano come stelline. Una voce narrante – fuori scena o registrata – si aggiunge alla musica). MUSICA:

INVISIBILE AGLI OCCHI

Voce:

La prova che il Piccolo Principe è esistito, sta nel fatto che era bellissimo e che voleva una pecora. Quando qualcuno vuole una pecora vuol dire che esiste. Guardate il cielo e domandatevi: la pecora ha mangiato o non ha mangiato il fiore? E vedrete che tutto cambia… Ma i grandi non capiranno mai quanto questo abbia importanza.

(Entrano altri ballerini in nero con delle grandi sfere in mano – asteroidi e pianeti – e insieme alle stelle iniziano una lenta danza, simulando il moto perpetuo dell’universo. Sulla musica, voci registrate che si avvicendano e sovrappongono). - Ecco il segreto: non si vede bene che col cuore. - L’essenziale è invisibile agli occhi. - L’essenziale è invisibile agli occhi. - Gli uomini hanno dimenticato questa verità. - L’essenziale è invisibile agli occhi. - È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante. (Buio. Tutti escono di scena. Rumore di aeroplano che prima precipita e poi si schianta. Luce sul Pilota, a un lato della scena, seduto a terra, con i fogli delle istruzioni dell’aereo accanto).

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Pilota:

Ebbi un incidente col mio aeroplano, nel deserto del Sahara. Precipitai… ma per fortuna ero ancora tutto intero. La prima notte rimasi a dormire sulla sabbia. Ero più isolato di un marinaio abbandonato in mezzo all’oceano. Fino a quando… fino a quando la sua voce non mi svegliò…

PP:

(Entrando e avvicinandosi a lui) Mi disegni una pecora, per favore?

Pilota:

Eh?!?

PP:

Dai, disegnami una pecora.


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(Il Pilota si strofina gli occhi, osservando il bambino). Pilota:

Ma… tu che ci fai qui?

PP:

(Scandendo lentamente, come se fossa una cosa molto importante) Per piacere, disegnami una pecora.

Pilota:

(Prendendo dalla tasca un foglio e una penna) E va bene, se proprio ci tieni… (gli porge un foglietto).

PP:

Ma no! Non voglio l’elefante dentro il boa. Dove vivo io è tutto molto piccolo. Disegnami una pecora (Gli ridà il foglio).

Pilota:

Scusa, come hai fatto a capire che è un elefante dentro il boa? Quando ero piccolo io, questo disegno i grandi non lo capivano…

PP:

Sì, ma… la mia pecora?

Pilota:

Ah, già, la pecora (disegna ancora e ridà il foglio al bambino).

PP:

No, dai! Questa è un po’ malata! Fammene un’altra (e gli rende ancora il foglio).

Pilota:

Ok, allora facciamo una pecora in buona salute. (Disegna e gli dà il foglio).

PP:

Ah ah, no… ma non lo vedi che questa non è una pecora? È un ariete: ha le corna! (Passa il foglio al Pilota).

Pilota:

(Disegna velocemente per l’ennesima volta) Già, un ariete… beh, guarda, questa è sicuramente una pecora (e gli passa il foglio).

PP:

Eh, sì, è una pecora… ma è troppo vecchia! Io ne voglio una che possa vivere a lungo.

Pilota:

(Gli strappa il foglio dalle mani) Bene, allora (fa uno schizzo velocissimo e glielo ridà) ecco, questa è soltanto la sua cassetta. La pecora che volevi sta lì dentro.

PP:

(Felice) Oh, sì! Questo è proprio quello che volevo! Pensi che le servirà molta erba per mangiare?

Pilota:

Perché?

PP:

Perché nel mio pianeta è tutto molto piccolo.

Pilota:

Vuoi dire che tu… vieni da un altro pianeta?

PP:

Sì, (guarda in alto) vengo da lassù. Si chiama asteroide B 612. (Poi indica fuori scena) E quello invece cos’è?

Pilota:

È il mio aeroplano. O meglio… era…

PP:

(Ride) Ah, anche tu vieni dal cielo allora! Sai, il mio pianeta è così piccolo che potevo vedere i tramonti ogni volta che volevo. Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte, pensa! È così piccolo, ma così piccolo, che se un arbusto cresce e diventa per esempio un enorme baobab, può distruggerlo. Per questo mi serve la pecora. La

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Re:

Non sono un monarca assoluto, sono un monarca universale.

PP:

E le stelle vi ubbidiscono?

Re:

Certamente. Non tollero l’indisciplina.

PP:

Sapete, io vorrei tanto vedere un tramonto… vi prego, ordinate al sole di tramontare.

Re:

Se ordinassi a un generale di volare da un fiore all’altro come una farfalla, e il generale non ubbidisse, chi avrebbe torto, lui o io?

PP:

L’avreste voi, maestà. (Piccola pausa) E il mio tramonto?

Re:

Lo avrai, lo esigerò! Ma, nella mia sapienza di governo, aspetterò che le condizioni siano favorevoli, ovvero… (consulta un grande calendario) ecco, ecco: sarà questa sera verso le sette e quaranta. Vedrai come sarò ubbidito a puntino!

PP:

(Sbadiglia, poi si alza) Ho capito, non ho più niente da fare, qui. Me ne vado.

Re:

No! Non partire! Se resti, ti farò ministro.

PP:

Ministro di che?

Re:

Della Giustizia!

PP:

A me non piace giudicare, preferisco andarmene.

Re:

No no e no! Non puoi!

PP:

Se vostra maestà desidera essere ubbidito, può darmi un ordine ragionevole. Per esempio, può ordinarmi di partire prima che sia passato un minuto. Mi pare che le condizioni siano favorevoli… (si allontana. Anche il Re esce di scena).

Voce hostess: (Dopo il solito segnale sonoro) Stiamo per atterrare sull’asteroide 326. Prego, signori, è possibile visitare il pianeta. (Il Piccolo Principe si avvicina al Vanitoso che arriva atteggiandosi con il suo cappello).

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Vanitoso:

Oh oh oh, voilà, voilà! Ecco la visita di un ammiratore. Buongiorno! (E saluta continuamente col cappello).

PP:

Buongiorno! Che buffo cappello avete!

Vanitoso:

È per salutare tutti quando mi acclamano. Sfortunatamente non passa mai nessuno da queste parti. Su, su, batti le mani l’una contro l’altra. Su su su. (Il Piccolo Principe esegue svogliatamente. Il Vanitoso riprende a ringraziare col cappello) Dunque davvero mi ammiri molto?

PP:

Che vuol dire “ammirare”?

Vanitoso:

Ammirare vuol dire riconoscere che io sono l’uomo più bello, più elegante, più ricco e più intelligente del pianeta.

PP:

Scusa ma… ci sei solo tu su questo pianeta!

Vanitoso:

E su, fammi il piacere, ammirami lo stesso!

PP:

Io ti posso pure ammirare… (alza le spalle) ma tu che te ne fai?


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(Il PP si allontana mentre il Vanitoso continua a pavoneggiarsi prima di andare via). Voce hostess: (Dopo il segnale sonoro) Stiamo entrando nell’orbita dell’asteroide 327. Vi auguriamo un buon atterraggio. PP:

(Rivolgendosi all’Ubriaco, che arriva barcollando e con alcune bottiglie nelle tasche e nelle mani) Che cosa fai?

Ubriaco:

Io? Hic! Bevo.

PP:

Bevi? E perché?

Ubriaco:

Hic! Bevo per dimenticare.

PP:

Per dimenticare che cosa?

Ubriaco:

Per dimenticare la mia vergogna! Hic!

PP:

Vergogna di che?

Ubriaco:

Vergogna di bere! (Se ne va piagnucolando).

(Il PP, perplesso, si allontana). Voce hostess: (Dopo segnale sonoro) Quello che vediamo ora davanti a noi è l’asteroide 328. (Il PP si avvicina all’Uomo d’Affari, che arriva seduto direttamente su una sedia da ufficio munita di rotelle con piano-scrivania incorporato). Uomo Affari: (Senza alzare la testa dal taccuino) Tre più due fa cinque. Cinque più sette: dodici. Oh, buongiorno. Quindici più sette fa ventidue. Ventidue più sei: ventotto. Ventisei più cinque: trentuno. Dunque… fa cinquecento e un milione seicento ventiduemila settecentotrentuno. PP:

Cinquecento e un milione di che?

Uomo Affari: (Senza alzare la testa) Cinquecento e un milione di… ah, ho talmente tante cose da fare! Sono un uomo serio, io, mica un bambino, non mi diverto mica con delle frottole! Due più cinque: sette… PP:

Ma di che?

Uomo Affari: Di quelle piccole cose che si vedono qualche volta nel cielo. PP:

Di mosche?

Uomo Affari: Ma no! Di quelle piccole cose dorate che fanno sognare gli scansafatiche. Ma sono un uomo serio, io. Non ho il tempo di fantasticare. PP:

Ah, tu parli delle stelle!

Uomo Affari: Già, di stelle. PP:

E cosa te ne fai di cinquecento milioni di stelle?

Uomo Affari: Cinquecento e un milione seicento ventiduemila settecento trentuno. Sono un uomo serio, io, un uomo preciso. PP:

E che te ne fai di queste stelle?

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Se un amico

Musica: Vittorio Giannelli - Testo: Daniela Cologgi

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Uno spettacolo teatrale e musicale ispirato al “Piccolo Principe” di Saint-Exupéry: una delle storie più amate da grandi e piccoli, una fiaba sulla vita, sull’amore, sull’amicizia, all’insegna di quello stupore e quella meraviglia di cui solo i bambini sono capaci. È un omaggio a un libro intramontabile che incoraggia a coltivare la gentilezza, a vedere con il cuore. A non fermarsi alle apparenze. A stupirsi delle piccole cose. Una proposta da cantare e mettere in scena per rivivere insieme una storia poetica e senza tempo.

INVISIBILE AGLI OCCHI • UN BAMBINO TU

CANZONE DEL FIORE • VIAGGIANDO • IL SERPENTE SE UN AMICO • COME RIDONO LE STELLE Basi musicali

COPIONE, TESTI E SPARTITI DELLE CANZONI Per bambini e ragazzi 7-12 anni Spartito Copione PSC 1514 Le canzoni di questo Spartito Copione sono incise su Compact Disc PCD 393 che contiene anche le basi musicali Illustrazione di copertina: Martina Peluso Grafica: Erika Serafini © FSP, 2016 P PAOLINE EDITORIALE AUDIOVISIVI Tutti i diritti riservati. Distribuzione: PAOLINE DIFFUSIONE Via A. Pio, 75 - 00145 ROMA


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