Paolo Albani & Dario Longo
RITRATTI Galleria Il Gabbiano Arte contemporanea via Nino Ricciardi, 15 La Spezia
Ph. Siliano Simoncini
4 maggio – 6 giugno 2013 inaugurazione sabato 4 maggio 2013 ore 18,00 con performance degli artisti
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Tenterò di esprimere me stesso in qualche modo di vita o di arte, quanto più potrò liberamente e integralmente, adoperando per difendermi le sole armi che mi concedo di usare: il silenzio, l'esilio e l'astuzia. James Joyce, Ritratto dell’artista da giovane
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Ada De Pirro Cari visitatori, entrate nella galleria di ritratti di Paolo Albani e Dario Longo con occhi liberi e animo creativo!
Se il ritratto, dalla sua nascita come genere, è stato lo specchio in cui si è riflesso lo sguardo dell’artista attraverso le forme di un soggetto umano - in genere personaggio conosciuto e degno di essere ricordato per qualche motivo, ma anche privato ma sempre degno di essere immortalato -, oggi scopriamo che il soggetto in questione può tranquillamente essere una cosa, cioè il ritratto può essere fatto a un oggetto di varia provenienza e di altrettanto vario uso. Utilizzando lo stesso oggetto (o cosa) nella doppia funzione di soggetto-oggetto. Se poi l’oggetto, solo o in compagnia, ha anche una forma antropomorfa (con occhi naso bocca, per intenderci) questo non vuol dire fare un ironico ritratto di qualche essere umano come poteva fare Arp o Picasso o Klee, ma che semplicemente a quell’oggetto è capitato di prendere le seppur vaghe sembianze di un personaggio immaginario. Anche quando si tratta di mettere in evidenza peculiari caratteristiche umane come in Sguardo profondo o in Espressione, di Longo, queste sono date da oggetti organici o assemblaggi di materiali che non descrivono altro che la loro curiosa fisiognomica. E se in Omino di ferro vediamo addirittura un riferimento al busto scolpito, che tanto successo iniziò ad avere a partire dal Rinascimento, non dobbiamo dimenticarci che il soggetto non è ancora una volta un essere umano per quanto buffo esso sia, ma le forme ferrose di cui è composta l’opera. Non altro. 5
Tra gli oggetti degni di essere ritratti troviamo anche materiale tipografico come nella Foto di famiglia di un punto di Albani, dove le belle forme della punteggiatura sono state immortalate a futura memoria di eredi distratti. Quando i riferimenti sono letterari, allora il campo si allarga agli oggetti di uso quotidiano che ricordano, in un gioco di analogie, ad esempio la celata del Cavaliere inesistente, un omaggio a Calvino e alle sue raffinate combinatorie. Al culmine della sua pratica ritrattistica, lo stesso Albani compone anche un’Autoritrattazione, la parodia dell’autoritratto dell’artista sorpreso in diverse situazioni ma che a noi non sono date da vedere semplicemente per il fatto che le fotografie sono presentate dal retro e che dunque possiamo solo immaginarle, fino a verificarne la scomparsa, e registrandone infine solo l’assenza. Possiamo però tirare un sospiro di sollievo guardando La parte sana della società, dove vediamo finalmente l’artista che si autoritrae accanto a dei figuranti vestiti da garibaldini. Questa sembra essere un’altra storia ma è invece una delle possibili conseguenze di un gioco di rimandi che finisce per tornare a riflettere lo sguardo che l’artista ha del proprio oggetto, in questo caso se stesso, in un contesto decisamente spaesato. Lo sguardo sul mondo è ironico e divertito, non senza una punta di malizia per la consapevolezza di chiedere allo spettatore forse un po’ recalcitrante (in questo caso al visitatore di questa bizzarra galleria di ritratti) di entrare a sua volta nel gioco con occhi liberi e animo creativo.
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Paolo Albani
(1946) Dirige Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non, è membro dell'Oplepo (Opifico di Letteratura Potenziale), autore di curiosi repertori enciclopedici e racconti comico-surreali. Presente in antologie di poesia sonora, ha esposto in collettive di libri d’artista e di poesia visiva e non, fra l’altro, a Palazzo della Ragione di Mantova, Santa Maria della Scala di Siena, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, Civica Galleria d'Arte Moderna di Gallarate, Casermetta del Forte Belvedere di Firenze, Palazzo Poli di Roma, Fondazione Magnani-Rocca di Parma, Papiermuseum di Düren (Germania), Museo de Arte Moderno di Buenos Aires.
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AUTORITRATTAZIONE, 1987-1996 portafotografie bianchi con foto rigirate e didascalie, cm 30x100
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LA MASCHERA DEL CAVALIERE INESISTENTE, 2007 scolapasta metallico e graffe su tavoletta su basamento in plexiglass, cm 100x35x14
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FOTO DI FAMIGLIA DI UN PUNTO, 2013 sei ovali di tela con segni di punteggiatura e panno nero su tavoletta di legno, cm 60x90
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PROFILI, 2013 due tele con foto a colori su tavoletta di legno, cm 60x90
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LA PARTE SANA DELLA SOCIETĂ€, 2013 elaborazione su foto a colori di Simonetta Cianca, cm 60x90
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Dario Longo
(1964). Alcune mostre: Appunti di viaggio. Fabroniana eventi, viaggi attraverso l’arte, a cura di Anna Agostini, Biblioteca Fabroniana, Pistoia, 2009; W o Abbasso. Parole controverse, con Paolo Albani, Sale Affrescate del Palazzo comunale, Pistoia, 2011; Dove sta Za. Omaggio a Cesare Zavattini, Fiesole, 2012. «Non sceglie la strada della forma e dello stile, ma quella del linguaggio, del rapporto tra significato e significante. Parla per metafore e per allegorie, costruisce racconti partendo da oggetticontenitori di memoria» (Siliano Simoncini, 2009). «Dario Longo attraverso un’arte che recupera in senso assoluto l’idea del creare e quindi della scoperta, grazie ad un fare talvolta ironico ma sempre molto poetico, mostra la potenzialità delle parole e di ciò che innanzi a noi si pone, al pensiero come alla vista, non più come altro da noi, ma come entità che si unisce al soggetto pensante, come esistenza condivisibile attraverso la ridefinizione dei ruoli e dei contenuti. In questa ricerca i materiali costituiscono la grammatica fondamentale per la ricostruzione di un nuovo assetto linguistico in cui le parole stesse sono complici della creazione dell’opera; l’artista si pone come uno scopritore di nessi logici, come un lettore di parole nuove il cui ascolto ci coglie come già preparati anche senza saperlo» (Sonia Zampini, 2012).
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SGUARDO PROFONDO, 2013 coperchio in ferro e attrezzo in legno, cm 56x60
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RITRATTO UO, 2012 modelli in legno per fonderie, foto di Carlo Chiavacci cm 65x75
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RITRATTO, 2012 rete di alluminio, cm 65x75
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PROFILO, 2012 materiale plastico alveolare e palette per gelato su lastra zincata, cm 88x118
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ESPRESSIONE, 2006 attrezzo metallico e impugnatura in legno su lamiera zincata, cm 60x70
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OMINO DI FERRO, 2008 sezione di barra profilata in ferro e raccordo tondo in ferro, cm 43x13x13
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A BOCCA APERTA, 2011 spioncino per porta di ospedale psichiatrico, cm 65x75
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Finito di digitare il 29 aprile 2013 N速 - Tutti i diritti non sono riservati
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