Fabiola Falappa
Il coraggio dell’aurora. Un percorso di spiritualità per i giovani sulle tracce di Etty Hillesum.
Si potrebbe credere che la nostra cultura stia morendo, soprattutto nel suo nucleo occidentale più antico, l’Europa. Ma potrebbe anche essere tutto il contrario, un’alba. Proviamo a verificare quest’ultima ipotesi. Le due cose unite insieme, la morte e l’alba, danno una crisi. Ma l’alba ha più valore della morte nella storia umana, l’alba della condizione umana che si annuncia più e più volte e torna a riapparire dopo ogni sconfitta. La storia intera si potrebbe infatti definire come una sorta di aurora ripetuta e mai pienamente riuscita, protesa verso il futuro. (María Zambrano)1
Alla ricerca del senso dell’esistere Nell’iniziare questo percorso penso sia importante prendere il via sottolineando un punto fondamentale, che purtroppo spesso rischia di essere banalizzato o interamente misconosciuto e trascurato. Mi riferisco all’approccio che, a mio avviso, più risulta autentico e fecondo nell’incontrare i giovani: il riconoscere che l’esistenza è sensata ed ha valore, proprio a partire dalla instancabile e incessante ricerca di un senso condivisibile, tipica dell’età giovanile. È in modo particolare nel relazionarsi con le nuove generazioni che infatti sperimentiamo la presenza, magari configurata anche solo o ancora come bisogno e necessità, del darsi di un senso che sia credibile e condiviso come punto di partenza concreto. Prima ancora dell’idea che il senso scaturisca dal Tu divino, sono i giovani che ci insegnano il valore fondamentale della relazione con gli altri, i quali come accade quotidianamente sono fonte di senso e di valore per noi. Davvero concreto e credibile è il muovere da sé e nel contempo dagli altri, in uno scambio reciproco di condivisione. Questa è la dinamica che, da giovane, caratterizza il vivere di Etty Hillesum. Lei da un’ottica monologica e individualistica si è aperta all’altro per incontrare così con stupore e meraviglia l’Altro, e da quest’incontro scaturisce poi un rinnovato modo di relazionarsi alla comunità. Ed è a maggior ragione nella difficoltà contemporanea, che spesso finisce per disorientare e travolgere i
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M. Zambrano, Persona e democrazia. La storia sacrificale, Bruno Mondadori, Milano 2000, pp. 28-29.
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