Realizzato con il sostegno della Regione Piemonte - Assessorato Ambiente nell'ambito delle iniziative IN.F.E.A. 2008/2009. Supplemento al numero 108 - settembre 2009 di +eventi. In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO Cuneo per la restituzione al mittente che si impegna a pagare il prescritto diritto postale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1, DCB/CN/010
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eco
educazione
ambientale
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settembre 2009
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ECOSISTEMI E BIODIVERSITÀ: È QUESTO IL TEMA DEL PRIMO NUMERO DELL’INSERTO DEDICATO ALL’AMBIENTE E AI PROGETTI LEGATI AL PROGRAMMA REGIONALE IN.F.E.A. (INFORMAZIONE FORMAZIONE EDUCAZIONE AMBIENTALE)
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GLI ECOSISTEMI SONO ESSENZIALI PER LA VITA SULLA TERRA POICHÉ OSPITANO ANIMALI E VEGETALI CHE COSTITUISCONO L’INESTIMABILE PATRIMONIO DI BIODIVERSITÀ DEL PIANETA, LA CUI CONSERVAZIONE È UN OBIETTIVO PRIORITARIO PER CONTRASTARE I FENOMENI DI DEGRADO AMBIENTALE. IN QUESTO CONTESTO LA CULTURA, L’EDUCAZIONE E LE SCELTE POLITICHE DIVENTANO STRUMENTI INDISPENSABILI PER PROMUOVERE UN ATTEGGIAMENTO PIÙ RESPONSABILE NEI CONFRONTI DELL’AMBIENTE E PER PRESERVARE E VALORIZZARE OGNI FORMA DI DIVERSITÀ, COME STRUMENTO E OCCASIONE DI EVOLUZIONE NON SOLO NATURALE MA ANCHE CULTURALE E SOCIALE.
L’EDITORIALE
Il valore della diversità
L
’umanità si è interrogata, fin dall’epoca antica, intorno alla relazione fra ordine e disordine, fra caos e kosmos. Ha elaborato, in proposito, sofisticate mitologie, racconti allegorici, riti di allontanamento dal caos e di propiziazione dell’ordine naturale e sociale. La scienza sperimentale moderna, per molti aspetti, ha confermato e ripreso intuizioni di filosofi e visioni del mondo proprie di molte società e culture. In tal senso, l’intervento dell’uomo sulla natura può svolgere un ruolo ambivalente nell’assecondare e governare i processi naturali favorendo la crescita della diversità, sia in senso biologico, sia in senso socioculturale. Ma proprio l’ambivalenza della condizione umana, oscillante tra la forza dell’istinto naturale e la spinta alla costruzione sociale di universi artificiali, impone l’adozione di codici di responsabilizzazione verso la natura che altri esseri viventi non sono chiamati a elaborare. La crescita esponenziale delle protesi tecnologiche produce, infatti, un’accelerazione violenta delle capacità di intervento dell’uomo sulla natura attraverso la tecnica. Le conseguenze possono essere fatali e irreversibili se viene meno l’orizzonte di un limite invalicabile. Ma tale orizzonte del limite non appartiene alla condizione naturale degli esseri umani quanto, piuttosto, al modo di essere dell’uomo come soggetto morale, come attore di scelte dettate dalla cultura e dalla volontà.
di Annibale Salsa
Ne è una rappresentazione eloquente l’attuale emergenza ambientale derivante dal rischio di superamento dei limiti di eco-sostenibilità infranti dalla “volontà di potenza” della tecnica. La rottura di antichi equilibri ripropone l’urgenza di una governance della tecnica da parte della politica intesa quale convergenza fra l’etica della responsabilità e la cultura del limite.
Il ruolo della cultura diventa, pertanto, irrinunciabile nell’esigenza di riequilibrare un ecosistema che, da un lato, tende ad una rinaturalizzazione e re-inselvatichimento di quegli spazi che in passato erano stati addomesticati dall’uomo. Quanti territori montani, non più utilizzati per le tradizionali attività agro-silvo-pastorali, sono destinati a perdere quote rilevanti di bio-diversità a favore di un’omologazione livellatrice? La contrazione di aree destinate all’agricoltura tradizionale, all’allevamento, alla pastorizia, che svolgevano funzioni di selezione e concimazione delle essenze vegetali, l’avanzata della boschina sui terreni prativi, costituiscono i principali fattori di impoverimento di una diversità insieme alla spinta tecnocratica nelle attività umane che ha favorito l’uso intensivo degli spazi agricoli o, in alternativa, eccessi di sfruttamento urbano. Cadute drastiche di biodiversità si sono registrate e si vanno registrando in tutte le bio-regioni della Terra, favorite anche dalle tendenze all’abbandono e allo spopolamento
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nelle politiche territoriali. La diffusione delle informazioni attraverso la piazza mediatica della rete è in grado di far convivere ed interagire il sapere scientifico moderno con i saperi tradizionali, la pratica sperimentale dei centri di ricerca con le buone pratiche veicolate dalle esperienze prescientifiche della quotidianità popolare. Le altre sfide che ci attendono in questa fase di crisi economica ci impegneranno sempre di più ad esplorare le distanze fra il locale e il globale in rapporto alle ricadute sul mantenimento della biodiversità e sulla tenuta mondiale degli ecosistemi. L’annullamento delle distanze geografiche e delle differenze accelera altresì la riduzione delle diversità culturali che, come quelle naturali, costituiscono un bene da salvaguardare.
di territori un tempo destinati a ecologiche pratiche colturali/culturali. I saperi tradizionali contadini costituivano nel passato importanti giacimenti culturali tramandati attraverso generazioni di “dissodatori”. Essi erano il frutto non tanto di verità dogmatiche imposte dall’autorità di una tradizione, quanto di aggiustamenti portati dall’esperienza diretta “sul campo” e soggetta, quindi, a tutte quelle forme di ibridazione che sono alla base di ogni processo culturale. L’espressione visibile di tali processi di diversificazione è costituita dal paesaggio al cui interno interagiscono fattori naturali e culturali. Ambiente naturale da un lato e paesaggio culturale dall’altro rappresentano, quindi, i due poli dell’ecosistema la cui interazione virtuosa pone al riparo dagli eccessi opposti di una naturalità selvaggia (Wilderness) e di una artificializzazione snaturata. L’uso intelligente delle nuove tecnologie, sottoposte al governo illuminato della cultura del limite, renderà possibile fronteggiare la sfida della complessità generata dai tempi moderni. La tecnologia, se impiegata nella consapevolezza dei rischi relativi a un suo impiego sregolato e senza limite, può essere di aiuto nella gestione dei rischi calcolabili in materia ecologica.
La difesa degli ecosistemi passa quindi anche attraverso la salvaguardia di questi tipi di diversità, da inquadrare in un’ottica relazionale e osmotica come avviene in natura. La grande sfida culturale dei nostri tempi consiste, soprattutto, nel saper coniugare la lontananza con la prossimità. Il vero paradosso concettuale risiede nello sforzo e nella capacità di riscoprire l’esotico nel prossimo e il familiare nel diverso. La paura dell’omologazione degli ambienti naturali e socioculturali, temuta sia in chiave biologica che in chiave antropologica, può essere contrastata attraverso la riscoperta dell’identità come relazione fra l’identico e il diverso, perché soltanto la diversità determina l’identità. I sistemi naturali e i sistemi sociali non possono essere separati alla luce di una visione edenica della natura. Essi devono essere governati con scienza e coscienza nella consapevolezza che l’uomo deve essere pensato come un fattore di integrazione e di riequilibrio delle diversità.
La doppia valenza della tecnica, negativa e positiva, torna al centro dell’attenzione in tempi in cui si parla sempre più frequentemente di green economy, di ottimizzazione delle risorse, di monitoraggio del territorio, di miglioramento e bonifica ambientali. Soltanto le nuove tecnologie sono in grado di contrastare l’onnipotenza della tecnocrazia, di promuoverne la coscienza critica, di attivare percorsi interattivi fra i soggetti coinvolti
Annibale Salsa vive a Savona. Già docente di antropologia culturale e filosofica all'Università di Genova (Facoltà di Scienze della Formazione). Osservatore dei fenomeni storici e contemporanei legati all’antropologia alpina, è autore di saggi e articoli di approfondimento sui rapporti tra “mentalità” e “territorio” anche in contesti etnopsichiatrici.
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IL SUOLO È UNA RISORSA DI CUI POCO SI PARLA MA IL SUO RUOLO NELL’ECOLOGIA È FONDAMENTALE PERCHÉ È IL SUPPORTO SU CUI LE VARIE SPECIE SI SVILUPPANO. SE ALLA NATURA OCCORRONO MILLE ANNI PER CREARE DUE CENTIMETRI QUADRATI DI SUOLO FERTILE, L’UOMO NE IMPIEGA QUARANTA PER ERODERNE E DILAVARNE TRE MILIONI DI CHILOMETRI QUADRATI. PER QUESTO DIVENTA INDISPENSABILE LA SALVAGUARDIA E LA CONTEMPORANEA TUTELA DI BIODIVERSITÀ E GEODIVERSITÀ.
SPUNTI DI RIFLESSIONE
Ecosistema terra: la tutela della geodiversità
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ella sfera delle scienze ambientali la geologia riveste un ruolo di primaria importanza come base degli ambienti naturali. I movimenti della crosta terrestre e i fenomeni erosivi che hanno modellato la superficie terrestre, gli stravolgimenti indotti dalle grandi eruzioni vulcaniche, le glaciazioni, la nascita delle montagne, l’impressionante sequenza dei tempi geologici sono solo alcune variabili che hanno condizionato e condizionano tuttora il pianeta in cui viviamo. Tali elementi sono gli straordinari responsabili della varietà dei caratteri geologici (rocce, minerali, fossili), geomorfologici (forme del paesaggio), idrologici e pedologici (suolo) presenti in una data area e che nell’insieme definiscono il concetto di geodiversità che va inteso, oltre che come motivo di attrazione di un’area, anche e soprattutto come elemento fondamentale per la pianificazione e la gestione del paesaggio, per la conservazione della natura e la promozione del territorio. I caratteri geologici di un determinato territorio ne influenzano imprescindibilmente le caratteristiche ecologiche, perché la geodiversità è strettamente legata
di Pietro Pozza
alla biodiversità e, insieme a quest’ultima, costituisce quella che si può chiamare la diversità naturale di un’area. Basti pensare che molteplici sono gli esempi di habitat e ed ecosistemi che ospitano peculiari e talora uniche specie floristiche, vegetali o animali in funzione e dipendenza del tipo di substrato roccioso, di esposizione o di morfologia del terreno. Le caratteristiche geologiche, geomorfologiche e idrologiche dei diversi luoghi risultano quindi determinanti per le diverse specie viventi (uomo compreso), tanto da consentirne o meno la presenza, la sussistenza, l’espansione. Per questo oggi la geologia riveste un ruolo chiave nella valorizzazione e gestione del patrimonio naturale e paesaggistico, sia in fatto di prevenzione dei rischi naturali sia in fatto di divulgazione e conoscenza. Pietro Pozza geologo, Geo d’Oc pietro.pozza@geodocarea.com
Una banca dei semi È di certo la banca più incredibile al mondo: si trova a Longarbyen, capitale dell’arcipelago norvegese delle Svalbard, nel Mar glaciale Artico. È la Global Seed Vault ed è la banca mondiale delle sementi dove sono conservati 268.000 campioni di semi diversi, comprese le varietà vegetali più rare, che nel tempo diventeranno 4 milioni, provenienti da un centinaio di paesi. L’obiettivo, sostenuto anche dal Fondo mondiale per la diversità delle colture (Global Crop Diversity Trust), è quello di preservare la biodiversità delle colture e delle specie vegetali del pianeta.
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Ecosistema urbano: città a prova di sostenibilità Il bosco naturale
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ià in altre epoche storiche il nostro paese è stato salvato dai Comuni. Anche oggi, come ai tempi di Barbarossa, l’Italia e le altre nazioni devono puntare sulla capacità di iniziativa dei sindaci per diventare protagoniste di un nuovo modello di sviluppo. Questo perché l’impatto delle città sull’ambiente è molto rilevante e perché gli ambiti locali possono fungere da esempio e da traino per tentare la necessaria crescita di coscienza ecologica in ogni singolo cittadino e nella società intera. Ma come facciamo a sapere e misurare l’impatto che hanno le nostre città sull’ecosistema natura? La qualità ambientale delle nostre città è stata studiata esaurientemente da una ricerca che ogni anno Legambiente promuove in sinergia con l’Istituto di ricerche Ambiente Italia. I risultati sono stati presentati anche per il 2009 nel 15^ rapporto annuale Ecosistema Urbano, che valuta la sostenibilità dei capoluoghi italiani in base a parametri utili a misurare l’impatto ambientale delle città, intese proprio come ecosistemi in strettissima relazione con quelli naturali. In pratica vengono valutati alcuni indicatori di eco-sostenibilità quali: il tasso di smog; i consumi di BELLUNO, SIENA, TRENTO: QUESTE LE TRE CITTA’ IN TESTA ALLA GRADUATORIA DEL RAPPORTO ECOSISTEMA URBANO 2009. SE CONSIDERIAMO CHE LA POPOLAZIONE IN URBANA EUROPA È IL 75% DEL TOTALE DIVENTA OVVIO CHE LA QUALITÀ E LA SOSTENIBILITÀ DELLE NOSTRE CITTÀ È FATTORE DETERMINANTE PER LA TUTELA DELL’AMBIENTE A CAUSA DEL FORTE IMPATTO CHE I NOSTRI ECOSISTEMI URBANI HANNO SIA DIRETTAMENTE SUGLI ECOSISTEMI NATURALI CHE SULLE FILIERE ECONOMICHE E I PROCESSI SOCIO CULTURALI CHE CON ESSI INTERFERISCONO.
Quando si passeggia in un bosco si tende ad apprezzare la pulizia, l’assenza di grovigli di erbe, arbusti e rovi, di alberi caduti, morti e in decomposizione, che costituiscono il cosiddetto sottobosco. In realtà un bosco davvero naturale appare intricato e occupa tutto lo spazio a sua disposizione. L’intero ciclo vitale di ogni pianta, compresa la degradazione del materiale vegetale, è fondamentale per l’equilibrio dell’ecosistema bosco. È proprio per cercare di tutelare la biodiversità che il Parco fluviale Gesso e Stura intende destinare alcune aree al “bosco naturale”, come la riserva naturale di Crocetta, dove si affiancheranno, a scopo didattico ed educativo, il bosco naturale e il bosco gestito.
risorse come l’acqua, i terreni, l’elettricità, i carburanti; il tasso di motorizzazione; la percentuale di utilizzo dei mezzi pubblici; l’indice di ciclo-pedonabilità; i metri quadrati di isola pedonabile e verde urbano per abitante; l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, il tasso di differenziazione dei rifiuti; la percentuale di reflui depurati. La somma dei punteggi ottenuti identifica il tasso percentuale di sostenibilità ambientale della città reale rispetto alla città ideale pensata in base a target internazionali. Il punteggio massimo è stato raggiunto da Belluno, con 74,6/100, seguita da Siena, Trento e Verbania. Questa città è la prima in classifica tra le piemontesi, seguita, al 30° posto, da Cuneo che ha raggiunto un punteggio di 57,23/100. Non si trovano più città della nostra regione fino al 51° posto, con Asti. In fondo alla classifica, oltre la 70° posizione, si trovano rispettivamente Torino e Alessandria. Da notare che la valutazione di Cuneo nel rapporto stilato nel 2008 era nettamente più negativa (60° posto) e che la città è tra le prime tre in fatto di miglioramento del proprio indice di sostenibilità. Questo positivo balzo in avanti è dovuto ad alcuni fattori quali il miglioramento della gestione dei rifiuti, l’istituzione della ZTL ambientale, il potenziamento del servizio Bicincittà, l’istituzione ufficiale del Parco fluviale Gesso e Stura e, ultimo ma non meno importante, il miglioramento della qualità dell’aria.
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SPUNTI DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
I progetti IN.F.E.A. in provincia di Cuneo L’educazione ambientale è un impegno e un’opportunità che ci deve riguardare da vicino. IN.F.E.A. è un progetto promosso da: Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, i Laboratori territoriali di educazione ambientale di Chiusa Pesio e di Alba e Bra (sedi di Alba e Bra), che raccoglie idee, proposte, progetti concreti per mettere in campo azioni concrete. Eco-zone è lo strumento per farle parlare.
L’arboreto Prandi come officina delle idee
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ENTE DI RIFERIMENTO:
Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Chiusa Pesio
Il progetto prevede la realizzazione di cartelli descrittivi delle specie officinali coltivate all’interno del Percorso dei Profumi che si snoda sulle colline del comune di Sale San Giovanni nonché di cartelli tematici sull’Arboreto Prandi. È prevista inoltre la realizzazione di una piccola brochure informativa sulle specie officinali con le caratteristiche botaniche e l’utilizzo in
abbinamento ai mieli in affiancamento all’attività della Mielotecaitaliana di Montezemolo. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI:
Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana Comune di Montezemolo Comune di Sale San Giovanni Cooperativa Gustanatura ASL CN1 servizio veterniario di CevaMondovì Università degli studi di Torino, corso di laurea in Tecniche Erboristiche LUOGO DI REALIZZAZIONE: Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana • FINALITÀ: potenziamento dell’offerta ambientale locale •DESTINATARI: scuole, professionisti, famiglie • TEMPI DI REALIZZAZIONE: anno 2008-2009
Un parco per le scuole
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ENTE DI RIFERIMENTO:
Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Chiusa Pesio
Il progetto tende a promuovere azioni di conoscenza, fruizione, tutela, valorizzazione e sensibilizzazione del patrimonio ambientale del Parco Naturale Alpi Marittime. L’intento è favorire la partecipazione e la condivisione dei temi ambientali da parte del mondo della scuola, sviluppando le tematiche della sostenibilità e diffondendo informazioni e conoscenze sui temi ambientali e sulle criticità
a essi legate. Il lavoro si articola in tre azioni distinte: un momento organizzativo per la preparazione degli incontri con le scuole; un’azione formativa e informativa presso gli istituti scolastici rivolta a dirigenti, insegnanti ed educatori scolastici; una visita di istruzione nel Parco per lo svolgimento di attività educative. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI:
Parco Naturale delle Alpi Marittime Gesam Srl Associazione Ecoturismo in Marittime LUOGO DI REALIZZAZIONE: area del Parco Naturale delle Alpi Marittime • FINALITÀ: rafforzamento delle conoscenze specifiche sui temi ambientali dei giovani • DESTINATARI: scuole primarie, secondarie di 1à e 2° grado • TEMPI DI REALIZZAZIONE: anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010
Il Parco Fluviale Gesso e Stura come esperienza di educazione ambientale
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ENTE DI RIFERIMENTO:
Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Chiusa Pesio
Il progetto si inserisce nelle attività previste all’interno dell’area del Parco Fluviale della città di Cuneo. Tale area rappresenta una vera e propria aula all’aperto dove promuovere e attuare l’osservazione e la
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conoscenza dell’ecosistema fiume, attraverso attività legate alla salvaguardia del territorio. Le piste e i sentieri all’interno dell’ecosistema fluviale e del bosco planiziale rappresentano i luoghi ideali dove compiere uscite didattiche guidate. Oltre al territorio stesso del Parco, è stato realizzato l’ orto – giardino secondo natura: si tratta di un orto – biologico – didattico coltivato secondo metodi di coltura biologica, un vero e proprio laboratorio di “natura maestra” grazie al quale i ragazzi percepiscono i concetti di sostenibilità ed equilibrio. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI:
Comune di Cuneo - Parco Fluviale Gesso e Stura LUOGO DI REALIZZAZIONE: Comune di Cuneo area del Parco Fluviale Gesso e Stura • FINALITÀ: promuovere le opportunità che offre il nostro territorio e in particolare il Parco Fluviale per scoprire i corsi d’acqua e i bacini attraverso nuove prospettive. La bellezza degli ambienti naturali aiuta di per sé a costruire un sentimento collettivo di rispetto e salvaguardia delle risorse. • DESTINATARI: scuole primarie, secondarie di 1° e 2° grado • TEMPI DI REALIZZAZIONE: già avviato
Ambienti...amo
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ENTE DI RIFERIMENTO:
Consorzio Socio Assistenziale Alba, Langhe e Roero
Il progetto prevede azioni su tre differenti livelli tra loro integrati. Un livello legato al “sapere”, che attraverso la formazione cercherà di sollecitare nei ragazzi uno spirito critico e una ricerca di prassi di vita ecosostenibili. Un livello del “saper essere”, che tramite l’analisi dei linguaggi, con contenuti ambientali di cui siamo destinatari, cercherà di orientare i bambini a elaborare una propria modalità critica di lettura e di insegnare loro linguaggi maggiormente rispettosi dell’ambiente. Un livello del “saper fare” in cui i ragazzi tramite azioni concrete sperimentino la raccolta differenziata e il riciclaggio di
Quando c’erano gli orsi
alcuni materiali, all’interno di progetti di solidarietà e di sviluppo ecosostenibile. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI:
Associazioni di volontariato Parrocchie di Alba, S. Stefano Roero, Neive, Monticello d’Alba Circolo Acli Baraccone Circolo Culturale Cinema Vekkio LUOGO DI REALIZZAZIONE: territorio di riferimento del CSA Alba Langhe e Roero • FINALITÀ: portare a conoscenza dei ragazzi il tema di riciclaggio; promuovere la nascita di un pensiero critico che stimoli, azioni maggiormente compatibili con la salvaguardia dell’ambiente; promuovere nei bambini la cultura del fare • DESTINATARI: scuole, professionisti, famiglie • TEMPI DI REALIZZAZIONE: giugno 2009 -maggio 2010
Parco in gioco
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ENTE DI RIFERIMENTO:
Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Chiusa Pesio
Prosecuzione dello svolgimento di laboratori didattici su tematiche naturalistiche e mirati al recupero e riutilizzo di rifiuti (laboratorio sui semi, sui giochi costruiti con materiale di recupero e con materiale naturale, sulla vegetazione e sulla flora del Parco, attività sul sentiero naturalistico della Roccarina, attività legate alla pubblicazione “Il parco in gioco”). Grazie a questo progetto potranno essere utilizzati i nuovi spazi della Roccarina anche per attività sportive. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: NESSUNO
LUOGO DI REALIZZAZIONE: area di riferimento del parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro • FINALITÀ: organizzazione di attività ludiche, sportive e didattiche su tematiche naturalistiche • DESTINATARI: scuole di ogni ordine e grado, insegnanti, famiglie • TEMPI DI REALIZZAZIONE: già avviato.
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ENTE DI RIFERIMENTO:
Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale di Chiusa Pesio
Il progetto rappresenta un primo passo verso la creazione di un centro unico di documentazione sulla presenza dell’orso nelle Alpi Occidentali. I principali obiettivi scientifici del progetto sono rappresentati dal mettere in comune e costituire una banca dati informatizzata di tutte le conoscenze attualmente disponibili, tale da rendere possibile la documentazione e la comprensione delle dinamiche del popolamento dell’orso nelle Alpi e del suo rapporto con l’ambiente e con l’uomo, a partire dalla sua comparsa nella preistoria fino ad arrivare alla sua estinzione, avvenuta, nel Cuneese, alle soglie del XIX sec. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Ministero per i beni e le attività culturali; Università di Torino, laboratorio di paleontologia; Università delgi studi di Padova; Museo civico Cuneo. LUOGO DI REALIZZAZIONE: sede Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro • FINALITÀ: progetto mirato alla realizzazione del centro di documentazione sull’orso con pannelli, prodotti multumediali e material didattici per scuole e visitatori • DESTINATARI: scuole di ogni ordine e grado, insegnanti, famiglie • TEMPI DI REALIZZAZIONE: già avviato.
Aut. Trib. Cuneo n. 528 del 28/10/1999 Direttore responsabile Nicoletta Blua Pubblicità 335.6480281 commerciale@piueventi.it Direzione, redazione Bbox s.r.l. e amministrazione Corso Solaro 6 12100 Cuneo t. 0171.696240 f. 0171.863111 info@bbox.cn Stampa Tipolitografia Europa, Cuneo Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana © Bbox s.r.l. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta senza l’autorizzazione dell’Editore.
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PER SAPERNE DI PIÙ
Info: www.e-taxonomy.eu; www.atbi.eu/mercantour-marittime
Bandiera verde al Parco Alta Valle Pesio e Tanaro
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“Biodiversità” è un termine che si sente oggi nominare molto spesso. Esistono vari motivi per mantenere un’elevata biodiversità. La perdita di specie, sottospecie o varietà comporta infatti un danno culturale, perché è una perdita di conoscenze; scientifico, perché riduce la disponibilità di geni sul pianeta; economico, perché riduce le risorse genetiche potenziali; ecologico, perché comporta un degrado degli ecosistemi. Per aumentare la conoscenza di base sulla biodiversità, l’Istituto Europeo Diffuso di Tassonomia, EDIT ha organizzato gli ATBI (Inventari Biologici Generalizzati) che prevedono attività di ricerca in aree specifiche con l’obiettivo di stilare un inventario di tutte le specie viventi in quella determinata area. Il Parco Naturale delle Alpi Marittime ha firmato insieme al Parco del Mercantour un “Accordo di collaborazione” con EDIT per favorire l’attività di ricerca in alcune aree del Parco, preparandosi così a ricevere una pacifica invasione di scienziati provenienti da tutta Europa, e non solo, che si occuperanno di individuare e catalogare ogni organismo vivente, da organismi unicellulari fino a stambecchi e lupi. Il progetto EDIT durerà 5 anni e certamente darà un contributo importante alla conoscenza e alla tutela della biodiversità sul pianeta.
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La biodiversità del Parco Naturale delle Alpi Marittime
prossimo numero a ottobre economia locale sostenibile
AUMENTARE LE CONOSCENZE NEL CAMPO DELLA BIODIVERSITÀ È IL MIGLIOR MODO PER TUTELARLA. PER QUESTO SONO FONDAMENTALI LO STUDIO E LA RICERCA MESSI IN CAMPO DA ISTITUTI INTERNAZIONALI ED ENTI LOCALI, COSÌ COME GLI INTERVENTI DI SUPPORTO ALLE CAMPAGNE VOLTE A DIFENDERE QUESTO PATRIMONIO MONDIALE, SENZA DIMENTICARE LE PICCOLE AZIONI CHE OGNUNO DI NOI PUÒ FARE PER SAPERNE DI PIÙ.
Info: Valentina Carasso 338.4204339
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Il prossimo Ottobre, presso la sede del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro (Chiusa Pesio) si svolgerà un convegno sulla conoscenza e sulla conservazione della biodiversità nel territorio delle Alpi Sud Occidentali. In questa occasione Legambiente conferirà la “Bandiera Verde” all’Ente Parco per l’attività di tutela della biodiversità svolta dal suo Centro di Floristica e dalla rispettiva Banca del germoplasma vegetale, sorta già nel 2003 presso il Centro di Floristica del Parco con la finalità di conservare i semi delle specie floreali delle Alpi Sud-Occidentali.