+eventi extra escursioni 6-2011

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giugno 2011 anno 13 allegato al n. 127

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ESCURSIONI< ANDAR PER RIFUGI SENTIERI DI ACCESSO E TRAVERSATE: UN’ESTATE TRA I RIFUGI ALPINI

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opo cinque anni di suggerimenti escursionistici lungo le valli della provincia, quest’anno +eventi propone cinquanta itinerari tra le nostre montagne e verso le loro sentinelle: i rifugi alpini. Sentieri di accesso, percorsi da una struttura all’altra, note sugli itinerari strutturati che fanno tappa nei rifugi e approfondimenti su storia, tradizioni e natura. g

PO_VARAITA_MAIRA_GRANA_STURA_GESSO_VERMENAGNA_PESIO_MONREGALESI_ROERO_LANGA_CEBANO_TANARO


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+EVENTICARD APPROFITTA DELLA PROMOZIONE ESTATE

IN QUESTE PAGINE DEDICATE AGLI AMANTI DELLA MONTAGNA, SONO DESCRITTI TUTTI I SENTIERI DI ACCESSO E PROPOSTE ALCUNE TRAVERSATE PER RAGGIUNGERE A PIEDI I RIFUGI ALPINI DEL CUNEESE. GLI ITINERARI SONO SUPPORTATI DA CARTINE PER LOCALIZZARE PIÙ FACILMENTE IL PERCORSO E SONO SUDDIVISI IN TRE ZONE: LE VALLI DEL MARCHESATO, LE VALLI DEL RE E LE VALLI DEI CERTOSINI. TRA UN ITINERARIO E L’ALTRO NON MANCANO APPROFONDIMENTI E CURIOSITÀ DEL TERRITORIO.

SOMMARIO g LE VALLI

DEL MARCHESATO pag. 4/11 g LE VALLI DEI RE pag. 12/23 g LE VALLI DEI CERTOSINI pag. 24/32

ndare di rifugio in rifugio significa procedere sugli itinerari più suggestivi delle Alpi cuneesi. Significa avere una meta certa e sicura dove trovare ristoro dopo la fatica. Il rifugio di per sè, come peraltro suggerisce il nome, nella storia dell’alpinismo nacque come

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decisamente interessanti da un punto di vista naturalistico e più stimolanti da un punto di vista alpinistico. Si ricorda però che la montagna va sempre affrontata con coscienza e consapevolezza delle difficoltà che impone e con cui è necessario confrontarsi.

luogo dove ripararsi; ai giorni nostri però il rifugio è anche, e forse soprattutto, sosta e punto di arrivo per chi cerca un’occasione per trascorrere del tempo a contatto con la natura, magari andando a gustare le ricette del territorio preparate dai cuochi d’alta quota o fermandosi a dormire nelle cuccette per la sera “uscire a riveder le stelle”. Molti dei percorsi di accesso ai rifugi sono dei “classici” dell’escursionista mentre alcune traversate ricalcano i grandi itinerari trans-regionali come la Grande Traversata delle Alpi e la Via Alpina. Altre tappe da rifugio a rifugio invece sono meno battute e più impegnative ma sono qui descritte perché

La memoria A fianco degli itinerari di accesso ai rifugi e delle descrizioni delle traversate, vengono proposti anche alcuni approfondimenti dedicati alle tracce di memoria presenti sui sentieri alpini. Alcune sono tracce antichissime come quelle che si ritrovano nei fossili ben visibili dell’altopiano della Gardetta. Altre, molte, sono tracce di scarponi militari: quelle dei genieri e degli alpini che vennero impegnati nella costruzione del vallo Alpino e quelle dei partigiani che nelle montagne trovarono vero rifugio. Per l’escursinista sono uno spunto per guardare oltre i propri passi sul sentiero.

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LE VALLI DEL MARCHESATO VALLI PO, VARAITA, MAIRA E GRANA Quattro valli ricche di storia, arte e cultura, costellate di verdi vallate incontaminate che rappresentano un vero e proprio Eden per gli escursionisti. Un territorio dalle potenzialità enormi in cui sono indelebili le tracce lasciate dal Marchesato di Saluzzo, che per quattrocento anni rappresentò una realtà politica, culturale e artistica di alto profilo, precorrendo i tempi del Rinascimento. Oggi i beni culturali di queste valli vivono una nuova fioritura grazie al circuito Mistà, un progetto che dal 2000 agisce a tutto campo con l’obiettivo del recupero e della valorizzazione di beni artistici che non hanno nulla da invidiare ad altri spesso molto più celebrati. Il tutto con l’inconfondibile piramide del Monviso sullo sfondo...e scusate se è poco.

Rifugio Vitale Giacoletti QUOTA 2.741m DOVE valle Po, loc. colle Losas APERTURA 15 giugno-20 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •Buco di Viso •giro del Monte Granero •passo Giacoletti •rifugio Don Barbera PRINCIPALI ASCENSIONI •punta Gastaldi •punta Roma •punta Udine •punta Venezia •monte Granero INFO tel. 0175.940104; www.giacoletti.it

ACCESSO

01/ PARTENZA DA pian del Re, Crissolo QUOTA DI PARTENZA 2.020m DISLIVELLO 700m TEMPO DI PERCORRENZA 2h DIFFICOLTÀ facile

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Pian del Re

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Vitale Giacoletti

2 Chianale Pontechianale Fraz. Castello

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g

Crissolo Ostana

Paesana

3 Quintino Sella 7 Meire Dacant Alpetto

4/5 10 Vallanta 9 13

Bagnour 14 11 12 Grongios Martre Alboin Casteldelfino

Stroppo

Sampeyre

Macra

Chiappera

Frassino

San Damiano Macra

Acceglio Prazzo

Cartignano

Viviere

16 Argentera

15

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Colle del Preit

Gardetta

Dal Pian del Re si prende la mulattiera V16 per il colle delle Traversette. Raggiunto l’imbocco dell’omonimo vallone, si volta a sinistra sul sentiero V17. Arrivati al lago Superiore si prosegue sul sentiero V14 proveniente dal lago Chiaretto; da qui, passando sotto la parete Est della punta Roma, si raggiunge il rifugio. Dal 2001 è stato ripristinato un importante vecchio sentiero d’accesso al rifugio che permette l’aggiramento della cascata del lago Superiore: si percorre il sentiero V13 in direzione del rifugio Quintino Sella sino al termine del lago Fiorenza, da dove si stacca il nuovo percorso che intercetta il sentiero proveniente dal lago Chiaretto (V14) nei pressi del lago Lausetto, a monte del lago Superiore. Altri accessi sono possibili con tempi più lunghi o difficoltà superiori da frazione Castello in val Varaita, dalle Grange del Pis in valle Pellice e dalla Roche Ecroulée in Francia.

Da segnalare il Sentiero del Postino come collegamento del rifugio con il colle delle Traversette. La struttura si trova su uno dei possibili percorsi del Giro del Monviso. DI RIFUGIO IN RIFUGIO

02/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Giacoletti rifugio Vallanta 460m 5-6h impegnativa

L’itinerario percorre lo storico Sentiero del Postino, nato per collegare le vecchie caserme militari delle Traversette e del Losas. Dal rifugio Giacoletti si scende verso Nord seguendo il sentiero lungo un canalone di detriti e nevai fino al bivio, a quota 2.500m circa, dove a sinistra, abbandonato il sentiero che scende verso Pian del Re, s’imbocca il Sentiero del Postino. Si percorre l'aerea cengia erbosa che


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taglia orizzontalmente il versante Est della punta Venezia e, oltrepassata la pietraia del Coulour Bianco, si raggiunge a quota 2.550m circa il sentiero che da Pian del Re sale al colle delle Traversette: qui termina il Sentiero del Postino. Da qui si segue a sinistra la mulattiera che sale verso il colle delle Traversette. Dopo aver raggiunto la conca del Pian Mait, si sale a zig-zag nei pressi della Fonte Ordi e della Caserma delle Traversette: poco dopo si lascia a destra la traccia per il passo Luisas e si continua sul ripido sentiero, raggiungendo un altro bivio. Si prosegue verso destra, raggiungendo in breve l’ingresso del Buco di Viso. Percorso il traforo (è necessaria una torcia elettrica) e raggiunto il versante francese (una frana rende malagevole l’uscita, quasi completamente ostruita), si effettua una lunga traversata a mezzacosta sotto una parete rocciosa, poi si piega a sinistra, scendendo a svolte verso una conca di pascoli. Sotto i ruderi delle Bergerie du Gran Vallon, si incontra il sentiero che proviene dal Col Seillière, e subito dopo il largo sentiero che collega il Belvédère du Viso al Refuge du Viso: seguendolo verso sinistra con piacevole percorso pianeggiante si arriva al rifugio. Da qui si sale al non lontano Lac Lestio, si tralascia a destra il sentiero che ridiscende nel vallone e si prosegue tra detriti fino al passo di Vallanta, da cui si ritorna in Italia. Lasciate a destra due diramazioni per il passo della Losetta, si raggiunge il rifugio Vallanta con una deviazione verso sinistra rispetto al sentiero principale. Gli escursionisti più esperti possono raggiungere il rifugio Vallanta dal rifugio Giacoletti anche tramite il Coulour del Porco, sentiero attrezzato che conduce al lago Porcieroles (Francia), poco sotto al colle di Vallanta.

Rifugio Quintino Sella QUOTA 2.640m DOVE valle Po, lago Grande di Viso APERTURA 20 giugno-30 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Alpetto •pian Melzé PRINCIPALI ASCENSIONI •Monviso •Viso Mozzo INFO tel. 0175.94943; www.rifugiosella.it

ACCESSI

03/ PARTENZA DA pian del Re, Crissolo QUOTA DI PARTENZA 2.020m DISLIVELLO 650m TEMPO DI PERCORRENZA 2h 40’ DIFFICOLTÀ media

Si lascia la vettura nel parcheggio del Pian del Re e si prende il sentiero che

parte a fianco delle sorgenti del Po (segnavia V13, indicazioni per il rifugio Sella), molto battuto e ben segnalato. La mulattiera sale con ampi tornanti, costeggia il lago Fiorenza e prosegue poi fino alla conca dove giace il lago Chiaretto. Si lascia sulla destra il sentiero per il rifugio Giacoletti e si trascura il sentiero che scende al lago per proseguire verso Sud-Est risalendo fino alla grande morena che si estende tra il Monviso e il Viso Mozzo. Seguendo il sentiero si raggiunge il colle dei Visi. Il rifugio Quintino Sella è situato tra il lago Grande di Viso e il lago di Costagrande, ai piedi del Monviso. In alternativa si può lasciare la propria vettura al Pian della Regina, nel parcheggio adiacente la Baita della Polenta, e prendere il sentiero che risale accanto al letto del fiume Po, fino a raggiungere Pian del Re e

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LE VALLI DEL MARCHESATO

RIFUGIO QUINTINO SELLA

da lì seguire come sopra. Partendo dal paese di Crissolo si può raggiungere il rifugio seguendo il sentiero V9. Il Quintino Sella è un comodo punto di partenza per salire la Via Normale (dal passo delle Sagnette) e la cresta Est (dal vicino colle di Viso), tappa del Giro del Monviso.

omonimo, segnavia U9. Alla biforcazione posta nei pressi delle Grange Soulieres si imbocca il sentiero che porta verso destra (indicazioni per il passo di San Chiaffredo, segnavia U10). Superato il passo, si prosegue per il passo Gallarino, e da lì per il rifugio Sella.

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DI RIFUGIO IN RIFUGIO

PARTENZA DA b.ta Castello, Pontechianale QUOTA DI PARTENZA 1.608m DISLIVELLO 990m TEMPO DI PERCORRENZA 4h 30’ DIFFICOLTÀ media

PARTENZA rifugio Quintino Sella ARRIVO rifugio Vallanta DISLIVELLO 730m TEMPO DI PERCORRENZA 4h 30’-5h DIFFICOLTÀ media

Lasciata l’auto all’ingresso dell’abitato, appena prima della diga, si prende il sentiero che porta nel vallone di Vallanta e al rifugio

Dal rifugio Quintino Sella si procede in discesa lungo la mulattiera che fiancheggia ad Est il lago Grande di Viso, fino ad arrivare al bivio situato

IL GIRO DEL MONVISO INTORNO AL RE DI PIETRA 30 agosto 1861: due alpinisti inglesi, William Mathews e William Jacomb, accompagnati dalle guide alpine Jean Baptiste e Michel Croz, conquistano per la prima volta la vetta del Monviso. Da allora sono passati 150 anni e attualmente ogni anno il Re di Pietra viene scalato da circa 2.000 alpinisti. Ai piedi del Monviso vi sono alcuni rifugi alpini che sono ottime basi di partenza per la salita in vetta e che offrono inoltre la possibilità di compiere il Giro del Monviso. Si tratta dei rifugi Quintino Sella, Vitale Giacoletti e Alpetto in valle Po, dei rifugi Vallanta e Gagliardone in valle Varaita e del rifugio Viso nella valle del Guil in Francia. Il

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all’estremità Sud del lago. Tralasciando a destra il sentiero per il passo delle Sagnette, si prosegue verso Sud sulla mulattiera segnalata dai segnavia della GTA e si procede verso i piccoli laghi delle Sagnette. La mulattiera taglia a mezzacosta le pietraie alla base della costiera rocciosa di punta Michelis e punta Trento, fino a incontrare un sentiero proveniente dal rifugio Alpetto. Salendo a destra si raggiunge il passo Gallarino, situato tra la conca delle Sagnette e il piano Gallarino. Tralasciato a sinistra il sentiero per il colle di Luca, si prosegue a destra in salita sulla mulattiera della GTA che incide il versante Sud della punta Trento. In breve si arriva al passo di San Chiaffredo sullo spartiacque tra la valle Po e la val Varaita. Oltrepassato il valico, ci si inoltra nella conca terminale del vallone delle Giargiatte. La mulattiera procede in direzione Sud-Ovest con qualche saliscendi fra le pietraie, giungendo prima al lago Lungo e poi al lago Bertin. Poco a valle del lago Bertin si lascia a destra il sentiero che sale al bivacco Bertoglio e si scende con varie svolte in una strettoia rocciosa, fino a sbucare nella sottostante conca, sulla cui sinistra si erge la Costa delle Ale Lunghe. Scendendo nel vallone delle Giargiatte con numerosi tornanti si arriva a una seconda conca, ingombra di massi e sovrastata a meridione dalla Rocca Jarea. La mulattiera si

Monviso, con i suoi 3.841 metri, è ovviamente grande protagonista ma è riduttivo pensare che il fascino di questo trekking sia dovuto solo alla presenza del Re di Pietra. Uno dei suoi punti di forza è la straordinaria varietà degli ambienti attraverso i quali si snoda, che appartengono a ben tre valli, Po, Varaita e Guil: si va dai magnifici specchi d’acqua dell'alta valle Po ai laghetti del vallone delle Giargiatte, dai pini cembri del bosco dell'Alevé in valle Varaita al passaggio nel primo tunnel delle Alpi, il Buco di Viso. Se nel 1839 James David Forbes compì il Giro del Monviso in quattordici ore di marcia concentrate in un giorno, oggi grazie alla presenza dei rifugi citati in precedenza è possibile affrontarlo secondo la propria preparazione e il tempo a disposizione: si va dagli itinerari di 2 giorni agli itinerari di 4-5 giorni, ideali per le famiglie.


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snoda sul lato destro idrografico della conca, fino all’antico Gias Fons. Lasciando a sinistra il rio, la mulattiera scende in un bosco di larici fino a Pian Meyer. Qui si tralascia a sinistra una diramazione diretta al rifugio Bagnour e si continua a scendere con ampi tornanti per un ripido pendio boscoso. Si arriva quindi a un secondo ripiano erboso: piegando a destra, la mulattiera procede per un lungo tratto verso Nord tra i pini, quindi scende con alcune svolte verso il fondo del vallone di Vallanta, fiancheggiando i ruderi delle Grange Gheit. Attraversato il torrente Vallanta su una passerella, si procede sul lato sinistro idrografico, si passa poco sotto le Grange del Rio e, dopo un breve tratto di salita, si giunge ad un bivio. Qui si tralascia la diramazione per i bivacchi Boarelli e Berardo, per proseguire sulla mulattiera che rimonta il vallone principale. Si incontrano quindi la sorgente conosciuta come Fontana della Salute e i casolari del Gias d’Ajaut, poi si attraversa di nuovo il torrente, sempre su passerella. La mulattiera risale una lunga conca prativa, passando ai piedi di una gigantesca frana caduta dalla Cresta Savaresch, che limita a Ovest il vallone. Giunti quasi al termine del lungo pianoro si incontra il sentiero proveniente dalle Conce. La mulattiera principale s’innalza quindi lungo un ripido pendio, fino al ripiano detto Pian Para, dove sulla sinistra si stacca un sentiero che conduce al passo della Losetta. Continuando a destra su mulattiera sconnessa, si taglia in diagonale un versante roccioso fino ad una piccola conca. Qui si lascia a sinistra il sentiero per il passo di Vallanta e, piegando a destra, si raggiunge il rifugio Vallanta.

06/ PARTENZA rifugio Quintino Sella ARRIVO rifugio Giacoletti DISLIVELLO 480m TEMPO DI PERCORRENZA 2h 30’ DIFFICOLTÀ facile

Dal rifugio Sella si parte per il colle di

Viso, da cui si prosegue sempre sulla morena pietrosa che conduce fin sopra il lago Chiaretto. Si ricomincia a salire una volta incrociato il bivio che indica a destra il percorso V14 per il rifugio Giacoletti. Si prosegue sul sentiero, che costeggia i laghi di origine glaciale Lausetto e Superiore, e incrociando diversi bivi si arriva al rifugio Giacoletti.

fino a Pian del Re o a Pian della Regina, e da lì salire a piedi al rifugio seguendo i sentieri tracciati.

Rifugio Alpetto

Dal vecchio ricovero ottocentesco che affianca il rifugio Alpetto si trascura a sinistra una traccia per il colle di Luca e si prosegue diritto, costeggiando in alto il lago dell’Alpetto. Superato questo breve tratto, si svolta a destra raggiungendo un pianoro, che si attraversa seguendo i segni bianco-rossi. Alla fine del pianoro si prosegue verso sinistra e in salita, trascurando una prima deviazione a destra e raggiungendo una biforcazione segnalata con vernice su masso: proseguendo diritto si va al passo Gallarino, mentre il sentiero sulla destra conduce al Quintino Sella. Risalito alla base un costolone, si sbuca nella conca sotto il canalone delle Sagnette, con l’omonimo passo che viene toccato dalla Via Normale al Monviso. Il sentiero passa nei pressi dei laghi di Pellegrina e delle Sagnette, fino a ricongiungersi con il sentiero che unisce il passo Gallarino al Quintino Sella. Passando nei pressi del lago Grande di Viso il sentiero risale verso destra e raggiunge infine il rifugio Quintino Sella. Dall’Alpetto è possibile raggiungere anche il rifugio Vallanta, passando per i colli Gallarino e San Chiaffredo.

QUOTA 2.268m DOVE valle Po, lago dell’Alpetto APERTURA 15 giugno-20 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Vallanta •rifugio Quintino Sella PRINCIPALI ASCENSIONI •Monviso •cima delle Lobbie •punta Trento •punta Michelis •punta Sella •punta Dante •punta Barracco INFO www.rifugioalpetto.it

ACCESSO

07/ PARTENZA DA loc. Meire Dacant, Oncino QUOTA DI PARTENZA 1.220m DISLIVELLO 650m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 45’ DIFFICOLTÀ facile

Da Oncino si prosegue ancora in auto fino alle Meire Dacant, dove si parcheggia. Da qui si sale e si attraversa un rio su un ponte di legno. Attraversato il rio si sale a mezza costa fino alla base di una bella cascata e si prosegue sul sentiero che risale il gruppo dell’Alpetto sino a sboccare sull’ampio omonimo pianoro. Da qui si raggiunge con un ultimo strappo il lago dell’Alpetto e il rifugio, che sorge accanto alla prima costruzione del Club Alpino Italiano risalente al 1866, oggi sede di un museo dell’alpinismo, e che fungeva da ricovero e punto d’appoggio nella salita al Monviso. In alternativa si può giungere in auto

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

08/ PARTENZA rifugio Alpetto ARRIVO rifugio Quintino Sella 650m DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA 1h 45’ DIFFICOLTÀ media

Rifugio Vallanta QUOTA 2.450m DOVE valle Varaita, vallone di Vallanta, Bealera Founsa APERTURA 18 giugno-20 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •Pian del Re •rifugio Giacoletti •passo di Losetta e Chianale PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Losetta

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LE VALLI DEL MARCHESATO

RIFUGIO BAGNOUR

•punta Gastaldi •Visolotto •Monviso parete Nord, Nord-Ovest •Viso di Vallanta •punta Caprera INFO www.rifugiovallanta.it

ACCESSO

09/ PARTENZA DA borg. Castello, Pontechianale QUOTA DI PARTENZA 1.608m DISLIVELLO 847m TEMPO DI PERCORRENZA 2h 45’ DIFFICOLTÀ media

Dalla fontana nel centro di borgata Castello parte il sentiero GTA che porta nel vallone di Vallanta. Seguendo i segnavia U9 ci si porta a oltrepassare il Gias d’Ajaut e si prosegue fino al Pian di Para a 2.350

m. Si prosegue fino a incontrare un bivio dove si tralasciano le tracce per il passo Losetta arrivando così in breve al rifugio. DI RIFUGIO IN RIFUGIO

10/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

Dal rifugio Vallanta si segue il sentiero che si abbassa gradualmente su Pian Para e si continua sulla destra orografica del torrente, per poi attraversarlo in prossimità del Gias d’Ajaut. Si rimane per un breve tratto sulla sinistra orografica del torrente, e dopo la Grangia del Rio lo si

GIRO DELLA CASTELLATA QUATTRO GIORNI NEL TERRITORIO DELL’ANTICA REPUBBLICA DEGLI ESCARTONS. Un suggestivo trekking per scoprire il territorio della Castellata, che tra la metà del 1200 e l’inizio del 1700 visse un’esperienza unica nella storia europea, quella della Repubblica degli Escartons. Questa repubblica era composta da cinque cantoni (Escartons), che si estendevano tra Italia e Francia. La Castellata era composta dai comuni di Bellino, Casteldelfino e Pontechianale. Si autogovernava in modo democratico, aveva facoltà di battere moneta e legiferava in tutti i campi, compresa la tutela ambientale. I quattro secoli

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rifugio Vallanta rifugio Alpetto 900m 5h facile

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riattraversa. Poco dopo si incontra il bivio per il passo di San Chiaffredo; abbandonata la mulattiera per Castello si scende a sinistra per attraversare il torrente su una passerella. Si passa accanto alle diroccate Grange Gheit e si prosegue sul sentiero che sale con alcune svolte, lasciando a destra una diramazione per il bosco dell'Alevè e il rifugio Bagnour. Dopo un tratto in salita, la mulattiera taglia a mezzacosta fra i pini, fino al Pian Meyer. La mulattiera risale il vallone delle Giargiatte, passando per l’ampia conca del Gias Fons che si apre tra la Rocca Jarea e le Rocce Meano. Innalzandosi con vari tornanti si raggiunge la stretta rocciosa che immette nella conca superiore. Proseguendo sul sentiero si superano il lago Bertin, un laghetto senza nome e il lago Lungo, raggiungendo così l’ampia depressione del passo di San Chiaffredo, sullo spartiacque tra le valli Varaita e Po. La mulattiera giunge in breve al passo Gallarino. Qui si gira a sinistra e si scende, tagliando a mezza costa le pendici orientali di Punta Trento e Punta Michelis. Si attraversa la conca che ospita i laghi delle Sagnette e si arriva in vista del lago Grande di Viso, sovrastato dalla gigantesca parete orientale del Monviso. Si lascia il lago a sinistra per

di vita della Castellata hanno lasciato tracce indelebili nell’alta valle Varaita come la ricca architettura, gli affreschi, le meridiane, mobili e dettagli all’interno delle case. Il Giro della Castellata permette di respirare l’atmosfera dell’antica Repubblica degli Escartons attraverso quattro tappe nelle quali si alternano paesaggi di alta montagna e tappe nelle borgate simbolo della Castellata. La prima tappa va da Chianale al rifugio Vallanta ed è la più impegnativa, con un dislivello in salita di oltre 1.200m. La seconda tappa, che ricalca in parte una tappa del Giro del Monviso, si conclude presso il rifugio Bagnour. La terza frazione prevede il passaggio a Casteldelfino e termina al rifugio Melezè. Infine con la quarta ed ultima tappa si fa ritorno a Chianale per il colle della Battagliola.


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imboccare il sentiero che scende a destra verso Oncino, raggiungendo così il rifugio Alpetto. Dal rifugio Vallanta si possono anche eseguire le traversate ai rifugi Quintino Sella e Giacoletti.

Rifugio Bagnour QUOTA 2.017m DOVE valle Varaita, bosco dell’Alevè APERTURA 15 giugno-fine settembre tutti i giorni; week end, festività e altri periodi su prenotazione PRINCIPALI ESCURSIONI •fitta sentieristica nel bosco dell’Alevè •passo del Duc •passo San Chiaffredo per la Calatà •colle di Luca e vallone di Vallanta PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Lobbie di Viso •Costa delle Ale Lunghe •punta Malta INFO tel. 320.4260190; www.rifugiobagnour.it

ACCESSI

11/ b.ta Castello, Pontechianale PARTENZA DA 1.608m QUOTA DI PARTENZA DISLIVELLO 400m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 15’ facile DIFFICOLTÀ

Lasciata l’auto in prossimità del ponte sul rio Vallanta, poco prima della borgata Castello di Pontechianale, si imbocca a valle il sentiero che si trova circa 150 m prima del parcheggio. Il sentiero, segnalato come U8, si snoda dietro la costruzione del nuovo rifugio Alevé e porta in poco più di un’ora al lago Bagnour, in prossimità del quale sorge l’omonimo rifugio.

12/ PARTENZA DA b.ta Alboin, Casteldelfino QUOTA DI PARTENZA 1.484m DISLIVELLO 550m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 40’ DIFFICOLTÀ media

Il bosco dell’Alevè g Un’antica distesa di pini cembri È la più grande distesa di pini cembri in purezza delle Alpi: circa 850 ettari. Si trova in alta valle Varaita, sulle pendici del Monviso in una quota compresa tra i 1.500 e i 2.500m sul livello del mare. Al suo interno si trovano, oltre ad esemplari millenari di pino cembro, anche molte altre specie vegetali tipiche della medio-alta montagna e numerosi animali che hanno trovato in questo bosco il loro habitat naturale. Nel cuore del bosco si collocano due piccoli laghi, il Secco e il Bagnour. Sulle rive di quest’ultimo sorge il rifugio Bagnour, di recente costruzione. Dal 1949 il bosco dell’Alevè è incluso nel registro dei Boschi da Seme e dal 2000 è stato riconosciuto come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.).

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LE VALLI DEL MARCHESATO la memoria delle alpi la mémoire des alpes gedächtnis der alpen

TRACCE DI MEMORIA FORTIFICAZIONI NEL BOSCO

g Casteldelfino - lago Bagnour LA MEMORIA nel bosco dell’Alevè è possibile vedere alcune interessanti costruzioni militari, parte dello sbarramento difensivo voluto da Mussolini e realizzato in valle Varaita nel 1939. Nel periodo della seconda Guerra Mondiale queste postazioni erano presidiate da unità di difesa della Guardia alla Frontiera. L’ITINERARIO dal cimitero di Casteldelfino, dove sono presenti due opere difensive, si attraversa l’abitato e si imbocca la strada per le frazioni Bertines e Alboin. Da qui si prende il sentiero per il lago Secco che porta ad una casamatta. Si prosegue per grange Pralambert, dove ci sono i resti di quello che era un osservatorio sulla linea fortificata. Si procede fino al lago Bagnour e si ritorna a Castello per Grange Pralambert e seguendo la deviazione per Bertines. ■ P 2h 30’ ■ 2 710m

VERSO LA FRANCIA

gDal rifugio di Viviere a Saretto LA MEMORIA nel periodo della resistenza Saretto fu il teatro di un importante accordo tra i partigiani delle formazioni Giustizie e Libertà e i maquis francesi. Il 12 maggio 1944 sul colle Sautron, in un baraccamento di fortuna, si diedero appuntamento i delegati partigiani Italiani (tra cui Giorgio Bocca e Duccio Galimberti) e i responsabili dei maquis francesi. A tale incontro segui la firma dei Patti di Barcelonnette il 22 maggio 1944 e di Saretto e il 30 maggio. L’ITINERARIO da Viviere si imbocca la mulattiera che porta al colle Ciarbonet. Da qui si prosegue in discesa e si oltrepassano alcune sorgenti per poi immettersi in un bosco di larici. Tenendo la sinistra di una conca pietrosa si segue il sentiero che arriva a costeggiare le rive del lago di Saretto. ■ P 3h 30’ ■ 2 593m

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A Casteldelfino si seguono le indicazioni per Bertines, Serre, Alboin e si procede fino alla borgata Alboin, dove si lascia l’auto. Dalla fontana si prende la mulattiera che attraversa la borgata, per poi svoltare a sinistra dopo una trentina di metri. Il sentiero perde leggermente quota, attraversa una pietraia lasciandosi alle spalle alcuni resti di fortificazioni, per poi salire gradatamente tra larici e noccioli che segnano il limitare inferiore del bosco dell’Alevé. Si seguono le indicazioni U51 per raggiungere il lago Secco da dove, dopo mezz’ora di marcia, si raggiungono il lago e il rifugio Bagnour.

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sentiero che prosegue in piano, si avvicina al torrente Vallanta e giunge infine alle Grange Gheit. Si prosegue lasciando a destra il sentiero che sale al bivacco Bertoglio e si attraversa il torrente, per poi raggiungere in breve la mulattiera principale che risale il vallone di Vallanta. Da qui si prosegue sulla battutissima mulattiera che attraversa il vallone di Vallanta e porta fino al rifugio Vallanta, a quota 2.450m. Dal rifugio Bagnour è possibile raggiungere anche il rifugio Alpetto e il rifugio Quintino Sella al Monviso passando per il passo dei Duc o il passo di San Chiaffredo.

Rifugio Grongios Martre

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

13/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Bagnour rifugio Vallanta 590m 2h 30’ facile

Dal rifugio Bagnour si raggiunge il rifugio Vallanta attraverso il Bosco dell'Alevè, sulla mulattiera che giunge al lago Bagnour. Nella discesa si piega a destra guadagnando così la conca di Pion Culet o Ciaval. Si prosegue sul sentiero per le Grange Gheit e Pian Meyer, lasciando a sinistra quello che scende verso Castello. Il sentiero prosegue a mezzacosta nel bosco fino al costone detto Costo la Charma, dove si incontra un crocevia. Si prende il sentiero di destra che sale verso Pian Meyer. Dopo poche centinaia di metri, giunti a una biforcazione, si imbocca a sinistra il sentiero che taglia a mezzacosta il versante idrografico sinistro del vallone di Vallanta, in mezzo ai boschi. Oltrepassato un breve tratto pianeggiante si scende fino ad una radura che va costeggiata lungo il margine superiore per poi rientrare nel bosco, dove il sentiero sale tra gli alberi. L'itinerario prosegue a mezzacosta fino a giungere ad un’altra radura occupata da una baita diroccata, sopra la quale passa il

QUOTA 2.450m DOVE valle Varaita, bosco dell’Alevè APERTURA 18 giugno-20 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •fitta sentieristica nel bosco dell’Alevè •passo del Duc •passo San Chiaffredo per la Calatà •colle di Luca e vallone di Vallanta

Il rifugio di Viviere gNatura e relax tutto l’anno. Il rifugio alpino di Viviere prende il nome dall’omonima borgata situata nel vallone di Unerzio, minuscolo agglomerato di antiche grange in pietra poste su un poggio panoramico. Si raggiunge in auto percorrendo la strada provinciale della valle Maira sino ad Acceglio. Appena giunti in paese si svolta a sinistra, attraversando il ponte sul torrente Maira. Dopo aver superato le borgate di Chialvetta e Pratorotondo si arriva in borgata Viviere. Questo rifugio è il luogo ideale per l’escursionismo a piedi e in mountain bike in estate e per lo scialpinismo e le racchette da neve in inverno. Perfetto anche per gustarsi un meritato relax, magari leggendo uno dei libri della fornita biblioteca del rifugio. Info: www.rifugiodiviviere.com


1 BUONO SCONTO DA €10 DA UTILIZZARE ALLA DECATHLON CON LA +EVENTICARD

PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Lobbie di Viso •costa delle Ale Lunghe •punta Malta

pianeggiante in quota, raggiunge facilmente il rifugio.

INFO www.grongiosmartre.com

PARTENZA DA Prato Ciorliero, Acceglio QUOTA DI PARTENZA 1.940m 390m DISLIVELLO 2h 30’ TEMPO DI SALITA DIFFICOLTÀ facile

ACCESSO

14/ PARTENZA DA borg. Castello, Pontechianale QUOTA DI PARTENZA 1.736m DISLIVELLO 126m TEMPO DI SALITA 20’ DIFFICOLTÀ facile

Il rifugio, situato nel bosco dell’Alevè, si trova a 20 minuti dalla strada provinciale. Si raggiunge attraverso il percorso che parte nelle vicinanze della frazione Castello di Pontechianale, nei pressi del rifugio Alevè situato lungo la strada, e ricalca nel primo tratto il percorso per il lago e il rifugio Bagnour.

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Da borgata Chialvetta di Acceglio si raggiunge la località Prato Ciorliero, dove si lascia l’auto nei pressi dei ruderi di Grange Resplendino. Qui si prende il largo sentiero segnato come GTA - S8 che sale in direzione Sud-Est. Il sentiero dopo alcune serpentine raggiunge il passo della Gardetta e da qui con un ultimo breve tratto in falso piano porta al rifugio.

Il Pianoro della Gardetta g Dai vulcani alla montagna in milioni di anni, passando per il mare. ll pianoro della Gardetta è uno di quegli ambienti in cui si respira la storia, una storia lunga 300 milioni di anni. Ripercorrendola a ritroso si scopre che, prima che si formassero le montagne, in quest’area si sono succeduti vulcani, fiumi e pianure, delta fluviali, spiagge e infine lagune salate e il mare. La presenza del mare è testimoniata dalle ondulazioni del terreno nella zona della Pianezza, che ricordano un fondale marino sabbioso e poco profondo, e dalle gallerie di crostacei e dai fossili di coralli eternati nelle rocce al Colle del Preit. Da segnalare che qui nel 2008 sono state rinvenute le tracce di un piccolo rettile carnivoro, progenitore dei dinosauri.

Rifugio della Gardetta QUOTA 2.335m DOVE valle Maira, pianoro della Gardetta APERTURA 15 giugno-15 settembre PRINCIPALI ASCENSIONI •lago della Meja •lago Nero •lago Oserot •anello dei laghi Roburent PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Cassorso •punta Eco •rocca La Meja •monte Oserot •monte Bodoira INFO tel. 348.2380158

ACCESSI

15/ PARTENZA DA colle del Preit, Canosio QUOTA DI PARTENZA 2.083m DISLIVELLO 252m TEMPO DI PERCORRENZA 1h DIFFICOLTÀ facile

Da Canosio si sale lungo la carrozzabile sterrata che conduce al colle del Preit, dove si lascia l’auto per imboccare il ramo della mulattiera che piegando a destra verso Nord-Ovest raggiunge lo splendido altopiano della Gardetta e, con un percorso quasi

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LE VALLI DEI RE

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VALLI STURA, GESSO E VERMENAGNA Tre valli in cui la Storia con la S maiuscola ha lasciato segni indelebili, tanto che l’espressione “respirare la storia” qui non è un luogo comune, ma un dato di fatto. Si pensi ad esempio al Forte Albertino di Vinadio, fatto costruire da re Carlo Alberto di Savoia tra il 1834 e il 1847 e oggi sede del percorso multimediale Montagna in Movimento, o alla Casa Reale di Caccia del Pian del Valasco, voluta da Vittorio Emanuele II come residenza estiva e base per le battute di caccia e oggi sede del rifugio Valasco, uno dei più suggestivi delle Alpi cuneesi. In valle Vermenagna è impossibile non citare gli splendidi forti di Tenda, costruiti tra il 1877 e il 1888, e la strada militare che collega Limone con Monesi, oggi meta prediletta di bikers ed escursionisti.

Rifugio Guglielmo Migliorero QUOTA 2.094m DOVE valle Stura, vallone dell’Ischiator APERTURA giugno-settembre: tutti i giorni; aprile-maggio: sab., dom. e festivi su prenotazione. PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Zanotti •rifugio Rabuons per il passo dell'Ischiator •rifugio Talarico ai prati del Vallone •San Bernolfo per il passo di Laroussa •rifugio De Alexandris-Foches PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Coborant •Becco Alto d’Ischiator •monte Laroussa INFO tel. 0171.959802; www.caifossano.it

ACCESSO

17/ PARTENZA DA b.ta Besmorello, Vinadio QUOTA DI PARTENZA 1.451m DISLIVELLO 460m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 45’ DIFFICOLTÀ facile

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Caraglio

Pietraporzio Sambuco Vinadio

Aisone

Roccasparvera Gaiola Moiola

Demonte

17 Migliorero

18 Zanotti 19

Andonno

Pianche Besmorello

Pratolungo

Valdieri

Dante Livio Bianco San Bernolfo

23

20

22

Sant’Anna di Valdieri

Roaschia

De Alexandris-Foches al Laus

Malinvern

Entracque Terme di Valasco 24 Valdieri 25 26 36 37 Morelli Buzzi Emilio 34 38 Lorenzo Bozano 27 San Giacomo Questa 35 28 30 di Entracque Gias della Casa 33 Lago della Rovina 29 Genova Ellena Soria 32 Franco Remondino Figari 21

31 Federici Marchesini - Pagarì

Dallo stabilimento termale in località Bagni, in auto o a piedi si prosegue a destra per strada asfaltata fino alla borgata Besmorello, posta all’imbocco del vallone dell’Ischiator. Si procede ancora su strada sterrata fino al ponte di pietra detto Ponte del Medico. Da qui è ancora possibile proseguire per altri due tornanti sino alla catena da dove inizia il sentiero che in meno di due ore porta al rifugio Migliorero. La struttura si affaccia sul lago inferiore dell’Ischiator, al crocevia del vallone omonimo con la valle della Valletta che porta al passo di Laroussa. Si trova sul percorso della Grande Traversata delle Alpi, e in particolare sulla variante nota come percorso delle Alte Valli: in quest’ambito è punto di sosta tra due tappe, Bagni di Vinadio - Rifugio Migliorero e Rifugio Migliorero - Prati del Vallone. Inoltre, si trova sulla tappa R138 dell'itinerario rosso della Via Alpina, che va dal rifugio Zanotti a Strepeis, nel vallone di San Bernolfo.

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

18/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Migliorero rifugio Zanotti 472m 3h 30’ facile

Dal rifugio Migliorero si prende il sentiero P27, che si stacca dalla sponda del lago Inferiore dell’Ischiator e si inoltra nella valletta discendente dal passo di Rostagno. Il sentiero si inerpica serpeggiando fino allo spartiacque Ischiator-Piz dove, tra la cima Testa della Costabella del Piz e il Becco Alto di Rostagno, si apre il passo omonimo. Da qui il sentiero scende ripido verso Nord nel pietroso avvallamento detto Conca Inferiore a Bassa di Schiantalà. Si prosegue in direzione Sud-Ovest dove, quasi al termine della Bassa, il sentiero P27 raggiunge verso sinistra il poggio dove sorge il rifugio Ervedo Zanotti, a 2.144


1 SEDUTA BENESSERE ALLE TERME DI LURISIA CON LA

RIFUGIO MIGLIORERO

m di quota. Il percorso fa parte dell’itinerario della Grande Traversata delle Alpi. Dal rifugio Migliorero è possibile raggiungere anche il rifugio De Alexandris-Foches passando per il passo di Laroussa che scende con ripide serpentine sulla frazione San Bernolfo da cui si risale il vallone di Collalunga.

torrente Corborant, si imbocca la strada militare che, costeggiato per un breve tratto il torrente in discesa, si innalza attraverso la pineta fino al colletto del Laus dove sorge il rifugio alpino, a pochi passi dal lago di San Bernolfo.

Rifugio De Alexandris Foches al Laus

QUOTA 1.839m DOVE valle Stura, vallone di Riofreddo APERTURA giugno-settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •lago Malinvern a colletto di Valscura •laghi della Paur •pian Perdu •vallone e laghi d’Orgials •colle della Lombarda PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Malinvern •cima Rossa •Rocca La Paur •cima della Lombarda •monte Valletta •cima del Funs

QUOTA 1.910m DOVE valle Stura, colletto del Laus APERTURA luglio-agosto tutti i giorni; altri periodi su prenotazione PRINCIPALI ESCURSIONI •colla della Guercia •giro dei laghi del Vallone di Collalunga •traversta al vallone di Tesina PRINCIPALI ASCENSIONI •rocca di San Bernolfo •cima di Collalunga •cima dell’Autaret •Testa Rognosa della Guercia

Rifugio Malinvern

INFO tel. 0171.959605

INFO tel. 0171.959606

ACCESSO ACCESSO

19/ PARTENZA DA fraz. S. Bernolfo, Vinadio QUOTA DI PARTENZA 1.702m DISLIVELLO 250m TEMPO DI PERCORRENZA 45’ DIFFICOLTÀ facile

Si parte da San Bernolfo e dopo aver attraversato il ponte che passa sul

20/ PARTENZA DA loc. Draculet, Pratolungo QUOTA DI PARTENZA 1702m DISLIVELLO 206m TEMPO DI PERCORRENZA 1h DIFFICOLTÀ facile

Si lascia l’auto in località Draculet e si imbocca la comoda mulattiera che sale in un bosco di conifere. Superato

+EVENTICARD

il rio che scende dal lago Martel e la deviazione nei pressi del ponte, dove si stacca il sentiero per i laghi Aver e per il colle dei Morti, la strada si fa un poco più ripida per giungere in breve nei pressi del Gias la Grotta. Proseguendo sempre lungo la mulattiera si arriva in breve al rifugio, situato in un aperto bosco di larici e conifere, poco sotto il lago Malinvern e il lago della Paur, in uno splendido panorama dominato dal monte Malinvern. Il rifugio si trova sul percorso della Grande Traversata delle Alpi e sul percorso rosso della Via Alpina. Nell’ambito di questi due percorsi è possibile effettuare la traversata al rifugio Questa. DI RIFUGIO IN RIFUGIO

21/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Malinvern rifugio Questa 850m 4h media

Dal rifugio Malinvern si segue il tracciato GTA e si sale al lago del Malinvern, per poi dirigersi al colletto di Valscura, da dove si entra in valle Gesso. Si scende velocemente fino al lago inferiore di Valscura, per poi seguire la carrareccia ex militare che sale verso Sud e passa nei pressi del lago del Claus. Dopo una breve discesa si sale a destra e si arriva al rifugio Questa.

Rifugio Dante Livio Bianco QUOTA 1.910m DOVE valle Gesso, lago Sottano della Sella APERTURA metà giugno-metà settembre tutti i giorni; marzo-giugno e settembre-novembre su prenotazione PRINCIPALI ESCURSIONII •al lago Superiore della Sella •traversata a fraz. Perdioni di Vinadio per il colle della Valletta PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Matto •Rocca La Paur •cima di Gorgia Cagna INFO tel. 0171.97328; www.rifugioliviobianco.it

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LE VALLI DEI RE

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DI RIFUGIO IN RIFUGIO

23/ rifugio Dante Livio Bianco PARTENZA ARRIVO rifugio Valasco DISLIVELLO 1.012m 5h 30’ TEMPO DI PERCORRENZA media DIFFICOLTÀ

LAGO SOTTANO DELLA SELLA, NEI PRESSI DEL RIFUGIO DANTE LIVIO BIANCO

ACCESSO

22/ PARTENZA DA fraz. Sant’Anna, Valdieri QUOTA DI PARTENZA 978m DISLIVELLO 932m TEMPO DI PERCORRENZA 2h 30’ DIFFICOLTÀ facile

Da Sant’Anna di Valdieri, di fianco al rifugio Balma Meris, parte il sentiero che, inerpicandosi ripidamente alle spalle dell'abitato, sale tra faggi e castagni tenendosi sempre sulla sponda di sinistra del Rio Meris. Dopo aver superato i Tetti Biaisa e i Tetti Paladin si raggiunge con pendenza più moderata l'ampio ripiano del Gias del Prato. Attraversato il lungo pianoro e aggirato il pietroso costolone Nord-

orientale della punta Meris, si taglia con un lungo arco la faglia meridionale del Vintabren e si giunge in un nuovo ripiano, dove sorgono le ex Case Reali del Chiot. Il sentiero prosegue dolcemente per poi affacciarsi sulla conca del lago Sottano della Sella. Il rifugio sorge sulla sponda orientale del lago, circondato dalla rocciosa cima del versante Nord del Monte Matto e dalla cuspide della Rocca La Paur. Dal rifugio ha origine un interessante percorso escursionistico attraverso il parco naturale delle Alpi Marittime. Questo percorso, articolato su quattro tappe, porta a toccare i rifugi Questa, Remondino e Genova-Figari per poi ridiscendere alle Terme di Valdieri.

TOUR DELLE ALPI MARITTIME SETTE GIORNI ALLA SCOPERTA DELLE CIME PIÙ CELEBRI DELLE ALPI MARITTIME. Il tour propone una traversata di sette giorni in quota su un suggestivo tragitto che contorna i due tremila più importanti del Parco delle Alpi Marittime, vale a dire il monte Matto (3.097m) e l’Argentera (3.297m). Tutto questo su sentieri, spesso militari, tracciati in una natura incontaminata, tra laghi di diverse dimensioni e forme. Il trekking è pensato per escursionisti dotati di buon allenamento e il periodo consigliato per affrontarlo va da giugno a settembre. Si parte da Sant’Anna di Valdieri per raggiungere il rifugio Dante Livio Bianco. Da qui si prosegue verso i rifugi Valasco,

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Dal rifugio Livio Bianco si ritorna al bivio a valle del lago e si prosegue a sinistra lungo la vecchia mulattiera che sale con ampi tornanti, giungendo al Gias Gros. La mulattiera continua a salire tra massi e lastroni inclinati, poi piega a sinistra, costeggiando una barra rocciosa fino a giungere nei pressi della cascatella che scende dal lago Superiore della Sella. Si attraversa il corso d'acqua e si prende il sentiero per il colle di Valmiana, tagliando così la bastionata rocciosa del lago Superiore della Sella. Si scavalca la bastionata e si continua verso Sud in leggera salita. A quota 2.456 m (cartello giallo) si lascia a sinistra la traccia per il Monte Matto e si segue il sentiero che, con una lunga serie di tornanti, porta al colle di Valmiana. A quota 2.500m circa si lascia a destra il sentiero per i laghi di Valscura e si prosegue in discesa. Con innumerevoli tornanti si raggiunge la sterrata che collega le Terme di Valdieri con il rifugio Valasco. Un breve tratto in piano verso destra conduce rifugio Valasco, al centro del vasto pianoro omonimo.

Remondino, Genova, Morelli, Soria, Pagarì, fino a pervenire alla baita Monte Gelas e infine alla Locanda del Sorriso a San Giacomo di Entracque. Sono previste anche alcune varianti all’itinerario principale, come la tappa con partenza dal rifugio Dante Livio Bianco e arrivo al rifugio Questa per il Colle Est della Paur, la traversata dal rifugio Remondino al rifugio Bozano attraverso la Bassa della Madre di Dio e ancora la traversata del vallone del Souffi, per escursionisti esperti. Infine l’ultima variante proposta è la tappa che dal rifugio Morelli conduce a Sant’Anna di Valdieri, punto di inizio del trekking, attraverso un ambiente decisamente selvaggio e al cospetto delle pareti meridionali delle Cime delle Aste. Per maggiori informazioni: tel. 335.5461677; www.tourmarittime.it


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Rifugio Reale Casa di Caccia del Valasco QUOTA 1.764m DOVE valle Gesso, loc. piano del Valasco APERTURA maggio-settembre tutti i giorni; ottobre-dicembre e marzo-aprile nel week end e festività PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Questa •gran tour del Valasco •laghi di Valrossa •laghi di Fremamorta •colletto del Valasco •valle della Valletta PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Malinvern •monte Matto •rocca La Paur •cima di Fremamorta INFO tel. 348.3230266; www.rifugiovalasco.it

ACCESSO

24/ loc. Terme, Valdieri PARTENZA DA 1.368m QUOTA DI PARTENZA DISLIVELLO 400m 1h 15’ TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ facile

Dal posteggio di Terme di Valdieri parte una strada carrozzabile chiusa al traffico che con un’ora di piacevole passeggiata conduce al piano del Valasco, dove si trova il rifugio. L’antica casa di caccia dei re d'Italia sorge al centro del piano del Valasco, sull’antica strada militare risalente al periodo immediatamente precedente la Seconda Guerra Mondiale, che a sua volta riprendeva in parte i sentieri di caccia del re Vittorio Emanuele II. A poca distanza dal ruscello, a monte e a valle si incontrano due cascate e

RIFUGIO REALE CASA DI CACCIA DEL VALASCO

a un centinaio di metri la parete rocciosa di Valcuca su cui si snodano alcuni tra i più begli itinerari di arrampicata delle Alpi Marittime.

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LE VALLI DEI RE

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conduce al Piano del Valasco, dove si trova l'ex palazzina reale dei Savoia. Di qui si continua su mulattiera fino a quota 2.000m circa; presso un vecchio larice dalla punta mozzata si stacca un sentiero che porta al rifugio (segnavia bianchi e rossi). Dal larice è possibile anche continuare sulla mulattiera e raggiungere il rifugio più dolcemente passando per il lago di Valscura, impiegando circa 4 ore da Terme. Il rifugio sorge a fianco del lago delle Portette, uno dei più profondi delle alpi Marittime. Il panorama è notevole: spazia sulla pianura padana fino a consentire di vedere, nelle giornate limpide, le Alpi lombarde. Il rifugio si trova al crocevia di numerosi itinerari provenienti dalla Francia.

RIFUGIO GENOVA-FIGARI SULLA RIVA DEL LAGO DEL CHIOTAS

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

25/ PARTENZA rifugio del Valasco ARRIVO rifugio Emilio Questa DISLIVELLO 620m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 30’ DIFFICOLTÀ facile

Presso il ponte a monte della cascata superiore del Valasco inizia il sentiero N21, che costeggia sulla sinistra orografica il rio per poi tornare più in alto sulla sede della carrareccia ex militare. Con numerosi tornanti si sale verso ponente nel lariceto. A quota 1.996m, in corrispondenza di un caratteristico grande tronco di larice, il sentiero piega a sinistra salendo con numerose svolte e, all'uscita del bosco, si avvicina a una notevole placconata rocciosa. Da qui il sentiero attraversa su terreno pietroso la base di una cascatella e il piccolo corso d'acqua superiore, poi a quota 2.300m incrocia la carrareccia N22, che collega la Valscura con la Valle Morta. Il sentiero prosegue con qualche tornantino, piega quindi a sinistra e in breve raggiunge il rifugio Emilio Questa. Da qui è possibile chiudere l’anello e ritornare al Valasco per l’itinerario che, contornando il lago del Claus, prosegue a destra l’ampio sentiero che, passando a fianco del lago inferiore di Valscura, si scende

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con comodi tornanti fino a reimmettersi nella mulattiera percorsa all’andata e che proviene dal Pian del Valasco.

Rifugio Emilio Questa QUOTA 2.338m DOVE valle Gesso, lago delle Portette APERTURA 15 giugno-15 settembre tutti i giorni; altri periodi su prenotazione PRINCIPALI ESCURSIONI •traversata a Borèon e Isola 2000 •rifugio Dante Livio Bianco •rifugio Remondino •laghi di Valscura •laghi di Fremamorta PRINCIPALI ASCENSIONI •cima di Claus •cresta Savoia •cima di Tablasses •cima Malinvern INFO tel. 0171.97338; www.rifugioquesta.it

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

27/ PARTENZA rifugio Emilio Questa ARRIVO rifugio Franco Remondino DISLIVELLO 1.110m TEMPO DI PERCORRENZA 5-6h DIFFICOLTÀ media

Dal rifugio Emilio Questa si scende leggermente per prendere la mulattiera per la Valmorta che si segue fino al colletto del Valasco. Si scende verso i laghi di Fremamorta per poi risalire lungo la mulattiera fino a raggiungere le vicinanze del bivacco Guiglia. Si prende un sentiero che sulla sinistra discende al Piano della Casa, raggiungendo così il sentiero che conduce al rifugio Franco Remondino.

Rifugio Genova - Figari

ACCESSO

26/ PARTENZA DA QUOTA DI PARTENZA DISLIVELLO TEMPO DI SALITA DIFFICOLTÀ

loc. Terme, Valdieri 1.368m 1.000m 3h facile

Dal posteggio di Terme di Valdieri parte una strada carrozzabile chiusa al traffico che, in un’ora circa,

QUOTA 2.010 m DOVE valle Gesso, lago del Brocan, vallone delle Rovine APERTURA 15 giugno-15 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Morelli •rifugio Remondino •rifugio Ellena Soria •riugio Cougourde PRINCIPALI ASCENSIONI •punta Ciamberline


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LE VALLI DEI RE •cima dell’Agnel •cima della Valletta Scura •cima di Brocan •cima Sud dell’Argentera INFO tel. 0171.97338; www.rifugiogenova.it

ACCESSO

28/ lago della Rovina, Entracque PARTENZA DA QUOTA DI PARTENZA 1.535 m DISLIVELLO 510 m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 45’ DIFFICOLTÀ facile

Dal lago della Rovina si sale sul pendio esposto a Nord sul sentiero M8, che sbuca sull’ampia sterrata dell’ex cantiere della diga e si innesta verso destra nella vecchia strada di servizio dell'ENEL. Si percorre la strada in salita che piega verso destra fino a incontrare sulla sinistra lo sterrato che sale e raggiunge il colletto e la diga di Laura, affacciata sul grande bacino artificiale del Chiotas. Da qui, seguendo il sentiero M10 per il colle di Fenestrelle, in 1,5km si arriva al rifugio, situato accanto al lago Brocan, sotto la parete Sud dell’Argentera, la cima più alta delle Alpi Marittime. DI RIFUGIO IN RIFUGIO

29/ PARTENZA rifugio Genova ARRIVO rifugio Ellena Soria DISLIVELLO 450m TEMPO DI PERCORRENZA 3h 30’ DIFFICOLTÀ facile

Dal rifugio Genova si segue la carreggiata che scende al bacino del Chiotas, per circa 500m, poi si devia a destra, con un sentiero che si eleva con ampi tornanti sugli ondulati pendii erbosi del Vallone di Fenestrelle. Dopo il ripiano, la traccia piega bruscamente a Nord e prosegue per terrazze erbose e pietraie, volgendo ancora verso destra per traversare a mezza costa le ripide falde delle Rocce di Laura. Attraversati in quota i numerosi valloncelli che solcano le pendici delle Punte Ciamberline e Fenestrelle, il sentiero piega verso Sud

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scendendo al centro del valloncello, quindi con un’ultima serie di tornanti risale il macereto che adduce al colle delle Fenestrelle, da dove si scende sul versante opposto. Il sentiero passa nelle vicinanze di un laghetto da cui si può ammirare il massiccio del Gelas. Sempre su sentiero si raggiungono i ruderi del Gias Balmetta e con numerosi tornanti su pendio pascolivo si arriva sulla carreggiata che porta al Piano del Praiet. Tenendo la destra si raggiunge il rifugio Ellena Soria. Dal rifugio Genova è possibile raggiungere anche: il rifugio Morelli passando per il bivacco del Baus e il passo del Porco o per il colle del Chiapous; il rifugio Remondino passando per il passo di Brocan o il colle di Nasta; il rifugio Cougourde passando per il colle della Rovina.

Rifugio Ellena Soria QUOTA 1.840 m DOVE valle Gesso, loc. Pian del Praiet APERTURA 15 giugno-15 settembre; dal 15 aprile nei week end per lo scialpinismo PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Federici Marchesini - Pagarì •rifugio Genova •Madonna delle Finestre •rifugio Cougourde •Locanda del Sorriso, fraz. Trinità, Entracque PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Gelas •cima San Robert •cima dell’Agnel

salire fino al bivio per il Gias della Siula. Si tiene la carrareccia di destra e, con percorso sempre molto evidente, si superano numerosi tornanti guadagnando rapidamente quota. Attraversato un tratto del vallone stretto tra la punta della Siula e la punta di Fenestrelle, si arriva ad un piccolo ripiano erboso dove si attraversa il torrente e con un ultimo sforzo, ci si inerpica per un sentierino fino al rifugio. La struttura è situata al Pian del Praiet, immersa nella incontaminata natura del parco delle Alpi Marittime, sull’itinerario che sale al colle di Finestra e ridiscende nel vallone di Madonna delle Finestre in Francia. DI RIFUGIO IN RIFUGIO

31/ PARTENZA rifugio Ellena Soria ARRIVO rifugio Pagarì DISLIVELLO 1.200m TEMPO DI PERCORRENZA 6h DIFFICOLTÀ impegnativa

Dal rifugio Ellena Soria si prende in direzione del colle di Finestra, fino alla palina segnavia di quota 1.910m, dove si segue a sinistra l'indicazione per la Pera de Fenèr e il bivacco Moncalieri. Il sentiero supera una balza rocciosa per proseguire su dossi erbosi e lasciarsi alle spalle la vista del rifugio Soria. Si prosegue a tratti ripidi su pietraie ben praticabili, fino a

INFO tel. 0171.978382; www.rifugioellenasoria.com

ACCESSO

30/ PARTENZA DA fraz. San Giacomo, Entracque QUOTA DI PARTENZA 1.213m DISLIVELLO 627m TEMPO DI PERCORRENZA 2h DIFFICOLTÀ facile

Dalla frazione San Giacomo di Entracque si imbocca la strada che passa a lato della baita Monte Gelas. Ci si inoltra in un'ombrosa faggeta e, superati alcuni tornanti, si arriva nel vallone del Gesso della Barra, per poi RIFUGIO ELLENA SORIA

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raggiungere il bivio per la Forcella Roccati. Si continua a salire fino a vedere il lago della Maura e si prosegue su sentiero nella Gorgia della Maura, fino ai ruderi di Pera de Fenèr. Si procede su detriti molto instabili (possibile neve anche in estate, possono essere necessari piccozza e ramponi) verso il valico noto come Passaggio dei Ghiacciai del Gelas, dove è presente un cavo d’acciaio con preghiere tibetane. Si tratta di un breve tratto impegnativo che rende questo itinerario adatto solo a escursionisti esperti. Seguendo il filo di cresta verso sinistra, si raggiunge il bivacco Moncalieri. Scesi al lago Bianco Occidentale del Gelas, si lascia alla propria sinistra la traccia che, costeggiando il lago, scende a San Giacomo, e si devia a destra in direzione Est. Camminando su detriti di grosse dimensioni si arriva al lago Bianco Orientale del Gelas, per poi proseguire costeggiando in discesa la sponda sinistra del rivo emissario del lago, per passarlo su pietre a quota 2.485m. Si continua ancora in direzione Est, per superare più avanti un altro corso d’acqua. Una piccola cengia erbosa costellata di rododendri conduce ad una ripida frana di terra, che determina a quota 2.390m, il punto più basso toccato da questo itinerario. Si taglia il vallone alla base di ripide rocce, procedendo per tornanti e con qualche serpentina si risale infine al passo Soprano del Muraion. Il sentiero taglia poi diagonalmente la conca di questo secondo anfiteatro in cui, più in alto sulla destra e addossato al circo terminale, giace il piccolo Ghiacciaio del Muraion, non visibile dal sentiero. Infine si risale con alcuni tornanti la Cresta Est del Muraion. Il sentiero va a valicare il Rio Pagarì, che defluisce dal Ghiacciaio di Pagarì, per risalire, tra vecchie piazzole militari ricavate nel pendio pietroso, fino al rifugio Pagarì. Dal rifugio Soria è possibile raggiungere anche il rifugio Genova attraverso il passo di Fenestrelle.

RIFUGIO FEDERICI MARCHESINI - PAGARÌ

Rifugio Federici Marchesini - Pagarì QUOTA 2.650 m DOVE valle Gesso, passo dei Ghiacciai APERTURA 15 giugno-15 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Ellena Soria •passo Pagarì •passo di Lac Long •lago del monte Calpier •lago bianco dell’Agnel e colle dell’Agnel •laghi del Gélas e bivacco Moncalieriì PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Pagarì •cima Peiraboc •monte Clapier •cima della Maledìa •monte Gèlas INFO tel. 0171.978398; www.rifugiopagari.com

ACCESSO

32/ PARTENZA DA fraz. San Giacomo, Entracque QUOTA DI PARTENZA 1.213m DISLIVELLO 1.430m TEMPO DI PERCORRENZA 5h DIFFICOLTÀ media

Da frazione San Giacomo di Entracque si sale alle ex palazzine di caccia del Re. Con ampi tornanti si giunge al Gias dell’Aiera, per poi passare sul ponte che collega le due sponde del torrente che raccoglie le acque di diversi vallonetti. Si risale la costola che conduce al dosso dove termina il bosco e si lascia in alto, alla propria

sinistra, una baita. Passato un piccolo rivo, si scende al verde pianoro di Prà del Rasour. Attraversato l’intero piano erboso, si giunge al gias Sottano del Vei del Bouc: sulla sinistra si trascura il sentiero che sale al lago del Vei del Bouc e si imbocca invece il sentiero M13, che si allunga sulla sinistra orografica della valle. Incontrato il bivio per il bivacco Moncalieri, si prosegue sempre sull’M13 fino al gias e al passo sottano del Muraion e ci si inerpica sulla lunga serie di tornanti che portano al rifugio. L’edificio sorge su un piccolo promontorio roccioso. La costruzione è dominata verso Ovest dall’imponente parete della cima della Maledia. Verso Nord invece il pendio, ricoperto di vegetazione prativa di tipo nivale, scende al sottostante torrente, mentre all'orizzonte lo sguardo spazia su tutto l'arco alpino, dal Monviso al Cervino. Il rifugio è posto tappa del tour delle Alpi Marittime.

Rifugio Franco Remondino QUOTA 2.430m DOVE valle Gesso, vallone di Assedras APERTURA 15 giugno-15 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Genova-Figari •rifugio Bozano •rifugio Morelli •bivacco del Baus

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LE VALLI DEI RE

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la memoria delle alpi la mémoire des alpes gedächtnis der alpen

TRACCE DI MEMORIA LA BRIGATA ROSSELLI

g Bagni Vinadio - San Bernolfo LA MEMORIA nell’agosto 1944 in valle Stura si verificò un pesante rastrellamento da parte dei nazifascisti. I partigiani in fuga decisero il trasferimento verso Isola, in Francia, passando per il rifugio Migliorero, San Bernolfo. Solo 250 partigiani dei 400 partiti arrivarono a destinazione. L’ITINERARIO dalla borgata Besmorello, sopra i Bagni di Vinadio, si raggiunge il rifugio Migliorero. Senza portarsi alla costruzione, si continua invece sul sentiero che sale sulle pietraie in direzione del passo di Laroussa. Dal passo il sentiero scende rapidamente verso il ponte sul torrente Corborant nei pressi dell’abitato di San Bernolfo ■ P3h 40’■ 2 371m

RIFUGIO LORENZO BOZANO

PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Pagarì •cima Peiraboc •monte Clapier •cima della Maledia •monte Gèlas

DI RIFUGIO IN RIFUGIO INFO tel. 0171.97327; www.rifugioremondino.it

ACCESSO

EBREI IN FUGA

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g San Giacomo - rifugio Soria colle Finestre

PARTENZA DA loc. Terme, Valdieri QUOTA DI PARTENZA 1.450m DISLIVELLO 842m TEMPO DI PERCORRENZA 2h 15’ DIFFICOLTÀ facile

LA MEMORIA tra l’8 e il 13 settembre 1943 circa 800 ebrei provenienti da St. Martin Vesubie attraversarono il confine sulle Alpi al seguito dei militari italiani che rientravano in Italia dopo l’8 settembre. La tragica traversata attraverso i colli Ciriegia e Finestre si concluse a Borgo San Dalmazzo, dove 349 ebrei furono rinchiusi nel campo di raccolta. Di questi soltanto 18 sopravvissero alla deportazione. L’ITINERARIO da San Giacomo di Entracque si raggiunge il rifugio Ellena-Soria. Prima del rifugio si stacca il sentiero M11 che s’inoltra nel pietroso vallone. Tralasciando le deviazioni per la Pera de Fener e poi per il laghetto del Praiet si percorrono i tornanti che portano al colle di Finestra da dove si gode un’ampia panoramica sul versante francese. ■ P 3h 45’■ 2 1.270m

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itinerario per prendere contatto con la natura del Parco delle Alpi Marittime, dove si possono ammirare con facilità stambecchi e camosci.

Si lascia l’auto presso il Gias delle Mosche e si prosegue a piedi sulla dissestata sterrata fino al pian della Casa, dove si imbocca il sentiero segnalato che taglia quasi in piano il fianco destro idrografico della conca del Pian della Casa. Si sale tra massi e larici proseguendo a sinistra e riattraversando nuovamente il corso d'acqua fra enormi roccioni isolati e si perviene nelle vicinanze di un vecchio Gias di Pastori. Il sentiero, ben segnalato, procede fino alla base della balza rocciosa, sulla quale spicca il rifugio Franco Remondino. Sotto questa balza, il sentiero si innalza con un’ultima serie di tornanti nel canale ai piedi di un’erta paretina rocciosa ed esce in alto di fianco al rifugio, ai piedi della cima di Nasta, nel gruppo dell’Argentera. L’escursione al rifugio costituisce un interessante

34/ PARTENZA rifugio Remondino ARRIVO rifugio Morelli Buzzi DISLIVELLO 800m TEMPO DI PERCORRENZA 5h DIFFICOLTÀ impegnativa

La birra del rifugio Pagarì g La più alta d’Europa. Dal 2007 il rifugio Pagarì, a 2.650m di quota, ospita il microbirrificio più alto d’Europa. Qui il gestore del rifugio produce per gli escursionisti di passaggio la birra denominata Pagarina, utilizzando malti Lager con “coscienziosa mescolanza” di malti Weizen, che attribuiscono alla birra un retrogusto leggermente amaro. Per assaporare questa bionda leggermente ambrata bisogna prima guadagnarsela raggiungendo a piedi il rifugio Pagarì in quasi cinque ore di cammino. La vendita è possibile esclusivamente in loco: si può consumare in boccale presso il rifugio, oppure si può asportare, in bottigliette da 33 cl. Nel caso la si trasporti a valle, la birra necessita di alcuni giorni di riposo. Per informazioni: tel. 380.71008075


CON LA +EVENTICARD PUOI RICHIEDERE BIGLIETTI GRATUITI PER LE MANIFESTAZIONI DELLA PROVINCIA

Dal rifugio Remondino si segue l'itinerario per il passo dei Detriti. Raggiunto il passo si prende a sinistra per scendere verso il piccolo circo innevato ai piedi della parete terminale della cima Sud dell’Argentera seguendo le tracce di vernice rossa. Si piega a destra scendendo per pietraia fino ad arrivare a una lunga placca liscia percorsa al centro da una colata d'acqua. Si scende sulla placca con l’aiuto di una corda fissa, facendo attenzione al passaggio alquanto esposto, per attraversare poi la colata d'acqua. Scendendo su pendii erbosi e piccole placche rocciose in direzione del bivacco Baus, lasciando sempre sulla sinistra uno sperone roccioso, si arriva al bivacco Baus. Si seguono le tracce di vernice rossa che portano ad

attraversare la parte inferiore dell'altipiano in direzione Nord-Est, fino a individuare l’intaglio poco visibile del passo del Porco. Raggiunto il passo con una breve salita, si scende dapprima su un sentiero sospeso, poi su pietraia fino a raggiungere il sentiero ben segnalato che dal rifugio Genova sale al colle del Chiapous. Si risale al colle del Chiapous per poi scendere fino al rifugio Morelli Buzzi. Il rifugio Morelli si può raggiungere con un percorso più facile, ma più lungo, passando dal passo del Brocan e dal rifugio Genova, per poi risalire al colle del Chiapous da dove alcune serpentine in discesa conducono al rifugio. Dal rifugio Remondino si può raggiungere anche il rifugio Bozano passando per la Bassa della Madre di Dio.

35/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Remondino rifugio Bozano 500m 3-4h media

Dal rifugio Remondino si prende il sentiero che scende al Pian della Casa. Si seguono le tracce di vernice e si attraversa tutta la pietraia in direzione della Madre di Dio. Si attraversa un largo canalone di sfasciumi: in questo punto una corda fissa può essere utile in caso di pioggia. Seguendo la traccia buona si guadagnano i ripidi pendii erbosi sovrastanti che portano alla Bassa della Madre di Dio. Sempre seguendo le tacche di vernice si scende nella conca morenica per poi compiere un lungo percorso a semicerchio, passando sotto al versante Ovest dell’Argentera fino al rifugio Bozano.

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LE VALLI DEI RE

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Rifugio Lorenzo Bozano

Rifugio Morelli Buzzi

QUOTA 2.453m DOVE valle Gesso, alto vallone dell’Argentera APERTURA 15 giugno-15 settembre PRINCIPALI ASCENSIONI •rifugio Remondino •bivacco Varrone e rifugio Morelli •bivacco Guiglia e rifugio Questa PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Sud dell’Argentera

QUOTA 2.351m DOVE valle Gesso, vallone di Lourousa APERTURA 15 giugno-15 settembre tutti i giorni; aprile-maggio nei week end su prenotazione PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Remondino •bivacco Varrone e rifugio Morelli •bivacco Guiglia e rifugio Questa PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Nord dell’Argentera •monte Stella •cima dell'Oriol •cima Mondini

INFO tel. 0171.97351; www.rifugiobozano.it

ACCESSO

36/ PARTENZA DA loc. Terme, Valdieri QUOTA DI PARTENZA 1.450m DISLIVELLO 850m TEMPO DI PERCORRENZA 2h DIFFICOLTÀ facile

Dal Gias delle Mosche si prende a sinistra una mulattiera che si innalza fra abeti e larici con ripide serpentine. Incuneandosi nel vallone dell'Argentera, il sentiero raggiunge dapprima uno spiazzo erboso e quindi i resti del Gias del Saut. Si prosegue sino al Gias della Mesa e ancora verso Nord fino alla sommità di un costone dal quale si distingue, alla base del Corno Stella, il rifugio Lorenzo Bozano. Il sentiero procede verso est in continua salita e, superata una valletta, giunge con ripidi tornanti alla meta.

INFO tel. 0171.97394

ACCESSO

37/ PARTENZA DA loc. Terme, Valdieri QUOTA DI PARTENZA 1.450m DISLIVELLO 969m TEMPO DI PERCORRENZA 3h DIFFICOLTÀ facile

Da Terme di Valdieri presso il ponte sul Gesso della Valletta si scende sulla destra orografica del torrente e si perviene allo sbocco del vallone di Lourousa. Si prende un’antica strada di caccia che sale in una faggeta e poi sbuca nella conca del Lagarot. Da qui si continua per il vallone tra rocce e piccoli dossi erbosi, passando accanto al Gias della Balma e con ampi tornanti si giunge al rifugio, il più vecchio dei CAI di Cuneo.

LA GTA E LA VIA ALPINA La Grande Traversata delle Alpi (GTA) è un itinerario escursionistico a livello regionale piemontese che si articola su una fitta rete di sentieri e di posti tappa. Il percorso complessivo della GTA si snoda su un itinerario di circa 1.000 km, che può essere percorso da Sud a Nord o viceversa. Lo sviluppo complessivo dei sentieri GTA in provincia di Cuneo, dalla valle Po alla valle Tanaro, è di quasi 500km, ed è costituito da un percorso principale di venti tappe e in un percorso definito delle Alte Valli, composto da sei tappe. È necessario precisare che il progetto della GTA non è stato portato avanti e aggiornato nel corso degli anni. La Via Alpina è un progetto nato nel 2000, su iniziativa dell'associazione Grande Traversée des Alpes, a sua volta

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DI RIFUGIO IN RIFUGIO

38/ rifugio Morelli Buzzi PARTENZA ARRIVO rifugio Genova DISLIVELLO 450m 3h TEMPO DI PERCORRENZA facile DIFFICOLTÀ

Dal rifugio Morelli Buzzi si prende la mulattiera che proviene dalle Terme di Valdieri e che, dopo un breve tratto pianeggiante, affronta una prima serie di tornanti per salire poi su un costone roccioso. Dopo un secondo tratto in piano, la mulattiera si inerpica sulla pietraia che porta al colle del Chiapous. Dal valico si prosegue nel vallone omonimo, innalzandosi tra i detriti per raggiungere il passo del Chiapous. Si inizia poi a scendere passando ai piedi di uno spuntone roccioso di forma triangolare. Si prosegue sulla mulattiera che, con una lunga serie di tornanti nella pietraia, perde quota gradualmente, dapprima sul versante destro del vallone e poi sul versante sinistro, terminando sulla sponda del bacino artificiale del Chiotas. Contornando il bacino lungo la sommità della diga, ci si porta nell’estremità meridionale della conca dove, su un promontorio al cospetto del lago Brocan, sorge il rifugio Genova.

creata nel 1971 in Francia per fare del turismo escursionistico sulle Alpi uno strumento di sviluppo locale. La Via Alpina attraversa le Alpi con cinque itinerari, ognuno contraddistinto da un colore. L'itinerario Rosso va da Trieste al Principato di Monaco, l'itinerario Blu si snoda tra il Vallese svizzero e le Alpi Marittime francese, il Viola nelle Alpi Orientali, il Verde in Svizzera e il Giallo tra Dolomiti e Alpi Orientali. Le tappe cuneesi di Via Alpina sono venticinque, ed è da sottolineare il fatto che la provincia Granda è una delle poche aree italiane in cui si intersecano due percorsi di Via Alpina, quello Rosso e quello Blu. Il percorso Rosso va dal Col Maurin (alta Valle Maira) alle Colle di Nava, il percorso Blu attraversa le valli Po, Varaita e Maira dal Pian della Regina (Crissolo) a Chiappera. Per maggiori informazioni: www.via-alpina.org


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© Brunella Vajra QUESTA FOTO PROVIENE DAL CONCORSO “FAI UNA FOTO CON +EVENTI”

Archiviato con successo l’anno formativo 2010/2011, sono aperte le pre-iscrizioni per i corsi volti a ottenere le abilitazioni professionali in Guida turistica e Accompagnatore cicloturistico. I corsi, attivati previo finanziamento pubblico, sono gratuiti per i partecipanti e prevedono dei requisiti di accesso. Hanno una durata rispettivamente di 380 e 400 ore, con frequenza di 2-3 sere alla settimana. In autunno sono in partenza anche i corsi di

tecniche di attacchi e finimenti per cavalli (60 ore) e di accoglienza turistica per centri benessere e termali (50 ore). Si segnala infine che continua la formazione degli addetti ai sistemi di accesso e posizionamento mediante funi (36 ore), sia per il lavoro in siti naturali e artificiali, sia per l’attività lavorativa su alberi. Questi corsi sono normati da linee guida nazionali e costituiscono una formazione obbligatoria per coloro che, lavorando in condizioni particolari, devono poter operare in massima sicurezza. Per maggiori informazioni e pre-iscrizioni, contattare: Formont di Peveragno, via G.U. Luigi Massa 6, loc. Madonna dei Boschi, tel. 0171.338997; fax 0171.338714; cfppeveragno@formont.it

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LE VALLI DEI CERTOSINI VALLI PESIO, MONREGALESI E TANARO

Margarita Mondovì

Camminare in queste valli significa farsi continuatori di una storia millenaria: si tratta infatti di territori che fin dall’antichità furono percorsi da vie di comunicazione utili ai traffici commerciali e militari come la strada del sale in valle Ellero e la via romana in valle Pesio. Testimoni di una storia plurisecolare sono anche edifici quali la maestosa Certosa di Pesio, il cui fascino non può lasciare indifferente alcun visitatore, credente o non, e la Certosa di Casotto, che nel 1837 venne acquistata da Carlo Alberto di Savoia e trasformata in castello di caccia e residenza estiva. Storia, religione, cultura, oltre naturalmente ad escursioni per tutti i gusti: nelle valli dei Certosini il vocabolo “noia” non esiste.

Rifugio Piero Garelli QUOTA 1970m DOVE valle Pesio, loc. Pian del Lupo APERTURA 15 giugno-15 settembre tutti i giorni; week end e altri periodi a richiesta su prenotazione. PRINCIPALI ESCURSIONI •rifugio Havis De Giorgio-Mondovì •capanna Saracco-Volante •capanna Morgantini •capanna Chiara PRINCIPALI ASCENSIONI •cima Marguereis •pian Ballaur •cima Saline INFO tel. 0171.738078; www.vallepesio.it

ACCESSI

Pianfei Beinette Peveragno

Villanova Mondovì

Dal Pian delle Gorre si segue per circa

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Vicoforte

Mombasiglio

Roccaforte di Mondovì

Chiusa di Pesio

Pamparato Piano Marchisio

Certosa di Pesio 43 Pian delle Gorre 39 40 Piero Garelli 47 41 Havis de Giorgio 42 45 44 Don Barbera Mongioie 49 48 46 Viozene Carnino

Castello di Casotto

Ormea

50 Le Terre Bianche

200m la strada che passa a sinistra del rifugio. Quindi si prende a sempre a sinistra la deViazione H6 per il PIan del Creus: salendo nel bosco di abeti bianchi si arriva all’omonimo pianoro che si attraversa per inoltrarsi nel vallone e raggiungere il Gias Madonna. Da qui si tiene la destra e, con un lungo traverso, si va a superare il Gias della Costa e a raggiungere il Gias Soprano di Sestrera. Da qui con circa mezz’ora di cammino si raggiunge il rifugio Garelli.

40/ PARTENZA DA pian delle Gorre, Chiusa Pesio QUOTA DI PARTENZA 1030m DISLIVELLO 940m TEMPO DI PERCORRENZA 3h 30’ DIFFICOLTÀ media

39/ PARTENZA DA pian delle Gorre, Chiusa Pesio QUOTA DI PARTENZA 1030m DISLIVELLO 940m TEMPO DI PERCORRENZA 3h 10’ DIFFICOLTÀ media

g

Dal Pian delle Gorre si imbocca la strada sterrata che parte a sinistra del rifugio e prosegue per circa 1km fino a località Il Salto. Qui si lascia la strada e ci si immette sul sentiero H1 fino al Gias Sottano di Sestrera. Da qui si

Caprauna

Rifugio Pian delle Gorre gIn auto da Chiusa di Pesio. Il rifugio si trova sul pianoro di Pian delle Gorre, a quota 1.032m. È il luogo ideale per una giornata all’aperto grazie alla facilità d’accesso: da Chiusa di Pesio si raggiunge località Certosa e si prosegue per circa 4 chilometri di strada verso il Pian delle Gorre. La struttura è aperta tutto l’anno: in estate l’accesso in auto è regolamentato e limitato ad alcuni orari e numeri massimi di vetture. In inverno la struttura si trova sul circuito della pista di sci nordico della valle Pesio. Dal rifugio partono numerosi itinerari sui sentieri del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro, di varia difficoltà. Tra questi spicca il percorso del Giro del Marguareis, che tocca i rifugi Garelli, Mondovì, Mongioie, e Don Barbera. Per Informazioni: www.piandellegorre.it


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Mondovì. In alternativa da Porta Sestrera si procede sul percorso diretto che dal colle scende a Porta Biecai e al ripiano che un tempo ospitava l'omonimo lago per poi raggiungere il rifugio Havis De GiorgioMondovì. L’itinerario fa parte del Giro del Marguareis.

42/ PARTENZA rifugio Garelli ARRIVO rifugio Don Barbera DISLIVELLO 370m TEMPO DI PERCORRENZA 3h 15’ DIFFICOLTÀ facile RIFUGIO PIERO GARELLI

prosegue sulla traccia H1 che, superato il Rio del Salto si inoltra nel vallone del Marguareis e porta fino al Gias Soprano del Marguareis e si affaccia sul laghetto del Marguareis. Il sentiero piega a sinistra per giungere in breve al rifugio Garelli. Dal Gias Sottano di Sestrera è possibile anche prendere una via più diretta per il rifugio segnata com H8.

Dal rifugio Garelli si sale a Porta Sestrera sullo spartiacque tra le valli Pesio ed Ellero. Si prosegue per il lago della Ratavouloira nell’alta colla del Biecai fino a raggiungere la colla del Pas. Dal valico il sentiero scende con una serie di tornanti verso il centro della conca di Piaggiabella.

Stazioni botaniche alpine g Alla scoperta degli endemismi delle Alpi Liguri. Le stazioni botaniche Burnat-Bicknell e Danilo Re, situate rispettivamente al Pian del Lupo e al laghetto del Marguareis, poco distanti dal rifugio Garelli, ospitano le specie vegetali più significative del settore fitogeografico delle Alpi Liguri e Marittime. Tra le specie presenti nella stazione botanica Burnat-Bicknell si possono citare gli endemici Senecio personii, Silene cordifolia, Saxifraga florulenta, Fritillaria tubaeformis subsp. moggridgei e Veronica allioni. Nella stazione botanica Danilo Re spiccano i paleoendemismi Phyteuma cordatum e Euphorbia valliniana.

Per informazioni: tel. 0171.734021

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

41/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Garelli rifugio Mondovì 470m 2h 30’ facile

Dal Pian del Lupo si sale fino al colle di Porta Sestrera costeggiando i Rastelli del Marguareis, torrioni silicei aguzzi, punteggiati di pini. Poco oltre il passo, che dà accesso all’ampio altipiano calcareo dei Biecai, si svolta a sinistra fino a guadagnare, per pascoli, il lago delle Moie. In questo tratto lo sguardo corre lungo dolci pendii e si sofferma sui profili arrotondati del Mondolè e del Seirasso. Si prosegue sul sentiero che attraversa le Rocche di Serpentera e, con una ripida discesa, si giunge al ponte Ciappa. Quindi si attraversa il bel pianoro di Pian Marchisa, inciso dalle anse del torrente Ellero, e si arriva al rifugio Havis De Giorgio-

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CON LA +EVENTICARD 2 MANGIANO E 1 PAGA

Si scende verso destra alla base della Comba Bisté, lasciando a sinistra le tracce che portano alla capanna Saracco-Volante. Alla base della Comba Bisté sorgono i ruderi di un ricovero di pastori, oltre al quale, salendo di pochi metri verso Sud, si rintraccia il sentiero ben marcato tra roccette carsiche, che scende leggermente a mezza costa in direzione di una larga insellatura erbosa a cui confluiscono il sentiero proveniente dal passo delle Mastrelle e quello che scende dalla capanna Saracco-Volante. Il sentiero si mantiene alto a mezza costa piegando verso ponente sul versante Sud del massiccio del Marguareis. Dopo una prima selletta tra le rocce il sentiero scende in un’ampia conca transitando ai piedi della Torre Framargal.Si prosegue lungo il ramo principale che con un tortuoso percorso aggira altre conchette e supera piccole selle rocciose e con una ultima breve salita raggiunge una evidente sella tra la cima di Gaina e il Dente di Framargal. Si oltrepassa la sella e, con traversata a mezza costa, si raggiunge la Vastera per risalire poi verso destra al rifugio Don Barbera, nella conca pascoliva che precede il colle dei Signori.

Rifugio Havis De Giorgio - Mondovì QUOTA 1.761m DOVE valle Ellero, loc. Sella del Pis APERTURA 15 giugno-15 settembre tutti i giorni; in altri periodi nei week end e su prenotazione PRINCIPALI ESCURSIONI •lago Biecai •lago Rataira •lago delle Moglie •traversata al rifugio Garelli PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Mongioie •cima delle Saline •punta Marguareis INFO tel. 0174.65555; www.rifugiomondovi.com

ACCESSI

43/ PARTENZA DA b.ta Rastello, Roccaforte M.vì QUOTA DI PARTENZA 1.620m DISLIVELLO 141m TEMPO DI PERCORRENZA 45’ DIFFICOLTÀ facile

Da Roccaforte Mondovì si prosegue in auto fino alla borgata Rastello, da cui si segue l'unica strada asfaltata che risale la valle. Superato il ponte Murato la strada diventa a tratti sterrata fin sotto le pendici del monte Cars. Si prosegue lungo una carrareccia sterrata fino alla porta di Piano Marchisio, dove si lascia l'auto. Si prosegue a piedi attraversando l'ampio anfiteatro di Piano Marchisio e dopo una breve salita si raggiunge il rifugio Mondovì, situato nei pressi delle sorgenti del torrente Ellero, in una conca prativa sormontata dalla punta Havis De Giorgio e dalle Rocche del Pis.

44/ PARTENZA DA fraz. Carnino, Briga Alta QUOTA DI PARTENZA 1.389m DISLIVELLO 372m TEMPO DI PERCORRENZA 3h DIFFICOLTÀ facile

Da Ponte di Nava si raggiunge Viozene e quindi Carnino, dove si lascia l’auto. Si prende per il passo delle Saline seguendo il sentiero GTA-G3 e, in circa 3 ore, si arriva al rifugio.

DI RIFUGIO IN RIFUGIO

45/ PARTENZA ARRIVO DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

rifugio Mondovì rifugio Mongioie 650m 5h media

Dal rifugio Mondovì si risale la valle Ellero lungo la strada sterrata fino all'alpeggio Gias Gruppetti. Da qui si imbocca il sentiero che si stacca sulla destra e conduce al passo delle Saline salendo costantemente verso Sud. Si scende nella ripida Gola delle Saline che, dopo un Gias, diventa stretta e fortemente incisa e, superato il rifugio Ciarlo Bossi, al bivio successivo si svolta a sinistra verso Est. Dopo circa mezz’ora di salita si giunge alla panoramica Colla di Carnino, da cui la vista spazia sull’alta val Tanaro, sulle Vene, su Pian Rosso. Da qui si procede su un sentiero a mezzacosta e su un ponte tibetano si supera la Grotta delle Vene, uno dei numerosi punti di interesse lungo il percorso. Due bacheche, al riparo di una balma, informano sulle peculiarità carsiche della zona. Poco dopo si prende il sentiero a sinistra in salita verso Pian Rosso per raggiungere il rifugio Mongioie. L’itinerario fa parte del Giro del Marguareis.

Rifugio Don Barbera QUOTA 2.070m DOVE valle Tanaro, loc. colle dei Signori APERTURA 15 giugno-15 settembre PRINCIPALI ESCURSIONI •giro del Marguareis •colle Boaria •capanna Saracco Volante •passo Tanarello •valle di Upega e bosco delle Navette PRINCIPALI ASCENSIONI •punta Marguareis INFO tel. 0174.1771000; www.rifugiodonbarbera.it

IL MASSICCIO DEL MARGUAREIS DAL PIAN DELLE GORRE

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LE VALLI DEI CERTOSINI

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la memoria delle alpi la mémoire des alpes gedächtnis der alpen

TRACCE DI MEMORIA LA BATTAGLIA DI PASQUA

g Sentiero naturalistico Certosa - Pian delle Gorre LA MEMORIA le zone tra la Certosa di Pesio e il pian delle Gorre furono teatro dei tragici avvenimenti dell’aprile 1944, quando le forze tedesche si scontrarono con le formazioni partigiane autonome Rinnovamento, comandate dal capitano Piero Cosa. Gli scontri culminarono con la drammatica battaglia di Pasqua. L’ITINERARIO dal piazzale della Certosa si sale lungo il vallone di S. Bruno per lasciare dopo 200m la strada sterrata e prendere a destra il sentiero che raggiunge il casotto dei guardiaparco; si entra nel bosco di abete bianco e in circa 20 minuti si raggiunge l’Osservatorio Faunistico; da qui si attraversa a sinistra il torrente e si giunge al Pian delle Gorre. ■ P 2h 30’■ 2 200m

LA TRAGICA RITIRATA

g Upega - Carnino rifugio Mongioie LA MEMORIA per fuggire al rastrellamento dell’ottobre 1944 i partigiani liguri della divisione Felice Cascione decisero di ritirarsi verso le montagne dell’alta valle Tanaro, cercando riparo nella conca dove sorge il rifugio Mongioie, protetta dalle moli rocciose del Marguareis e del monte Mongioie. La drammatica ritirata fu compiuta di notte, sulla neve e in condizioni fisiche e psicologiche estreme. L’ITINERARIO da Upega si prende la via al fondo del paese che si dirige verso il passo di Lagarè. Si prosegue sul sentiero A5 che in breve conduce al rifugio Ciarlo Bossi. Si prosegue per il rifugio Mongioie. Passando nei pressi della grotta delle Vene e si procede sul balcone panoramico cha raggiunge Pian Rosso, dove sorge il rifugio. ■ P 2h ■ 2 210m

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RIFUGIO MONGIOIE

ACCESSO

46/ PARTENZA DA fraz. Carnino Sup., Briga Alta QUOTA DI PARTENZA 1.389m DISLIVELLO 680m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 40’ DIFFICOLTÀ facile

Dalla borgata di Carnino Superiore si imbocca la mulattiera segnata come A3, che si inoltra verso Ovest. Superato il pian Ciucchea a quota 1.656m si incontra la deviazione per il passo delle Mastrelle. Proseguendo sul sentiero A3, dopo aver superato la stretta gola della Chiusetta, si sbuca sull’ampio pianoro omonimo. Dopo aver incontrato la chiesetta di San Domenico ci si innalza nella valle dei Maestri e si raggiunge infine l’ampio colle dei Signori. Poche decine di metri sotto il colle si trova il rifugio Don Barbera, immerso nell’austera e incontaminata natura del Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, sulla via Limone-Monesi (l’antica Via del Sale). DI RIFUGIO IN RIFUGIO

sentiero sulla destra fino a Colla Piana di Malaberga. Da qui si scende al Gias dell’Ortica e si risale verso destra per il passo del Duca, tralasciando il bivio a sinistra per il passo di Baban: una lunga discesa sulla militare porta al Gias degli Arpi. Si attraversa verso destra il bosco del Prel fino al Saut e da qui si raggiunge il Pian delle Gorre, dove sorge l’omonimo rifugio. L’itinerario rientra nel Giro del Marguareis.

Rifugio Mongioie QUOTA 1.550m DOVE valle Tanaro, loc. Pian Rosso APERTURA 25 aprile-30 settembre e 26 dicembre-7 gennaio tutti i giorni PRINCIPALI ESCURSIONI •sentiero della sorgente delle Vene •grotta delle Vene •lago Raschera PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Mongioie •cima delle Saline •Bric di Conoia INFO tel. 0174.390196; www.rifugio-mongioie.com

47/ PARTENZA rifugio Don Barbera ARRIVO rifugio Pian delle Gorre DISLIVELLO 180m TEMPO DI PERCORRENZA 5h DIFFICOLTÀ media

Si segue la militare fino all'alpeggio di Pian Ambrogi e si imbocca il

ACCESSO

48/ PARTENZA DA fraz. Viozene, Ormea QUOTA DI PARTENZA 1.245m DISLIVELLO 330m TEMPO DI PERCORRENZA 1h 40’ DIFFICOLTÀ facile


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Dalla chiesa di Viozene si sale verso Nord lungo una stradina asfaltata che passa tra le case della frazione. Giunti al caratteristico forno a legna del paese si gira a destra e si continua lungo la stretta rotabile che termina presso le ultime villette in località Piumini, lasciando il posto a un'ampia mulattiera. La si imbocca e si continua salendo su un sentiero che piega a sinistra e dopo circa 40 minuti si raggiunge il Pian Rosso, a monte del quale sorge il rifugio Mongioie. DI RIFUGIO IN RIFUGIO

49/ PARTENZA rifugio Mongioie ARRIVO rifugio Don Barbera DISLIVELLO 450m TEMPO DI PERCORRENZA 5h DIFFICOLTÀ facile

Dal rifugio Mongioie si percorre l'itinerario verso le Vene. Valicata la colla di Carnino, si perviene al bivio per il passo delle Saline. Qui si prosegue a sinistra e, lungo il sentiero che taglia la strada, si guadagna il villaggio di Carnino Inferiore; dalla piazzetta, prendendo a destra in salita oltre il rio Saline, si fiancheggia il cimitero e si giunge a Carnino Superiore. Da qui si sale nel vallone della Chiusetta fino alla Sella di Carnino oltre la quale il vallone, fattosi più ampio, prende il nome “dei Maestri”. Si attraversano Pian Sottano e Soprano della Chiusetta, pittoreschi prati di alpeggi, fino al colle dei Signori e al rifugio Don Barbera. L’itinerario rientra nel giro del Marguareis.

Il piccolo parco di Angela e Ugo gPasseggiando alla scoperta dell’alta valle Belbo. Per chi ama passeggiare ma trova troppo impegnative le escursioni proposte in queste pagine, ecco un’alternativa adatta a tutta la famiglia: I Siti di Ugo, un piccolo parco privato allestito nei pressi del rifugio escursionistico La Pavoncella. All’interno del parco dedicato ad Angela e Ugo, gli ultimi due abitanti della frazione San Giovanni Belbo di Camerana, si snoda una fitta rete di sentieri tra i boschi dell’alta valle Belbo. Camminando si incontrano panchine, tavoli per la lettura e bacheche informative per una sosta alla scoperta di questo angolo di Langa.

Per informazioni: tel. 335.1301912

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LE VALLI DEI CERTOSINI

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la memoria delle alpi la mémoire des alpes gedächtnis der alpen

TRACCE DI MEMORIA PER LEGGERE E CAMMINARE

RIFUGIO LE TERRE BIANCHE

Rifugio Le Terre Bianche QUOTA 1.350m DOVE valle Tanaro, loc. Pian dell’Arma APERTURA giugno-settembre tutti i giorni, in altri periodi week end e festività su prenotazione; novembre chiuso PRINCIPALI ESCURSIONI •Caprauna e Alto •Arma du Cupà e cascata del Rio Ferraira •San Bernardo d'Armo e al Col di Nava•Grotta dell'Orso •Madonna del lago di Alto PRINCIPALI ASCENSIONI •monte Galero •monte Dubasso •monte Armetta •monte della Guardia INFO tel. 328.6236802; www.rifugiopiandellarma.it

ACCESSO

50/ PARTENZA DA QUOTA DI PARTENZA DISLIVELLO TEMPO DI PERCORRENZA DIFFICOLTÀ

colle di Caprauna 1.379m 200m 30’ facile

La stuttura è raggiungibile percorrendo diversi sentieri: l'Alta Via dei Monti Liguri, la Via Alpina, percorsi ad anello e traversate con segnaletica verticale numerata del G.a.l. Mongioie. Numerosi i sentieri di accesso dalla Liguria e dal Piemonte e dai paesi di Ormea e Caprauna. Per chi vuole giungere a piedi con una breve passeggiata si consiglia di lasciare

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l'auto al colle di Caprauna e di salire lungo la mulattiera di crinale in direzione del monte Armetta. Dopo poche centinaia di metri lungo un tratto in piano si prende il sentiero sulla destra, che perdendo quota e scorrendo sulla destra orografica della valle sotto le Falesie dell'Arma giunge al rifugio. La struttura domina buona parte della Riviera di Ponente, con una vista che nelle giornate più limpide arriva sino alla Toscana, alle Apuane, alla Corsica, nel più profondo Tirreno.

g I Sentieri della Libertà 2^ edizione ampliata, rivista e aggiornata della guida ai sentieri della libertà, che propone oltre 40 itinerari escursionistici in provincia di Cuneo dedicati alla memoria e alla storia della Resistenza. Ad arricchire la nuova versione è la descrizione degli edifici legati alla storia partigiana quali piccoli musei, sale di documentazione e di informazione. La maggior parte degli approfondimenti sulle tracce della memoria contenuti in questo speciale è tratta dalla guida.

I sentieri della libertà — di Piermario Bologna. Più Eventi Edizioni 2011. Pagg. 192. € 18.

Aut. Trib. Cuneo n. 528 del 28/10/1999

DUE TREK NELLE VALLI DEI CERTOSINI Nelle valli dei Certosini gli escursionisti possono effettuare due itinerari strutturati su più giorni, il Giro del Marguareis e il trekking L’anello dei Forti. Il primo è articolato in cinque tappe e tocca le valli Pesio, Ellero, Corsaglia e Tanaro, attraversando una notevole varietà di ambienti e atmosfere. Il secondo, con partenza dal Pian delle Gorre, è suddiviso in quattro tappe che conducono alla scoperta delle fortificazioni erette sul confine italo-francese a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Per maggiori informazioni: www.vallepesio.it

+eventi extra Escursioni a cura di Roberta Chiabrero e Laura Conforti, si ringrazia Roberto Pockaj Direttore responsabile Davide Rossi Pubblicità 349.2391929 commerciale@piueventi.it Direzione, redazione Bbox s.r.l. e amministrazione Corso Solaro 6 12100 Cuneo t. 0171.696240 f. 0171.863111 info@bbox.cn Stampa Tipolitografia Europa, Cuneo Foto di copertina Giorgio Bernardi Tre modalità di > Socio “+eventicard” € 18,00 abbonamento > Socio “+eventicard” famiglia € 12,00 > Abbonamento “ordinario” € 12,00 Come sottoscrivere > su www.piueventi.it l’abbonamento > con versamento su ccp n. 84934330, Più Eventi Edizioni - Bbox s.r.l. > con bonifico bancario IBAN: IT44Y0839710200000020122822 > presso la sede della Più Eventi Edizioni Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana © Bbox s.r.l. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta senza l’autorizzazione dell’Editore.




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