Alberto Francescut e Marco Sartini
CON I PUGNI E CON IL CUORE
CON I PUGNI E CON IL CUORE Primo Carnera oltre le corde del ring
Alberto Francescut e Marco Sartini In allegato un DVD con alcune testimonianze a cura di CHRISTIAN CANDERAN
CON I PUGNI E CON IL CUORE
Primo Carnera oltre le corde del ring
alberto francescut e Marco Sartini
Comune di Sequals
Autori
© 2007 Comune di Sequals
Alberto Francescut e Marco Sartini
Piazza del Municipio tel. 0427 789111
Comunità Montana del
Regia DVD
Friuli Occidentale
Christian Canderan
SOMMARIO
Progetto Grafico
Presentazioni
Provincia di Pordenone
Paola Bertin e Marco Sartini
Introduzione di Nino Benvenuti
15
Beatrice Zecchinon
21
Maria Bit
37
Testimonianze di:
Stampa
Il Comune di Sequals si dichiara
Poligrafiche San Marco di Cormons
disponibile con gli eventuali aventi diritto delle fotografie di cui non è
Si ringraziano
riuscito a risalire alla fonte, nonché di
Nino Benvenuti, Renato Bulfon,
rettificare omissioni o inesattezze nella
Famiglia Carnera, Rizzetto Erica,
citazione delle fonti e delle immagini
Lara Rigutto, Ilaria Zunnui.
riprodotte.
6
Aurora Valentinis Pietro Mazziol Anna Mazziol Luigino Viel
Ermes Zorzini
31 45 49 53 61
Fulvia Tossut
67
Gianni ed Elvio Carnera
77
Enrico Odorico
Severino Fabris
Conclusione di Nino Benvenuti Biografie autori
71 87 99
106
quotidiano non più legato al mettersi
difficoltà, ha vissuto sapendo di avere
in mostra tipico dei «famosi» che per
un dono che lo rende speciale e diverso
Anche la storia dei più grandi personaggi
lavoro, quasi per dovere, si espongono
dagli altri.
passa attraverso brevi racconti, episodi
al pubblico, visitano ospedali e case di
Questo libro vuole integrare i numerosi
quotidiani vissuti nella normalità della
riposo, elargiscono denaro, invitano a
scritti
vita, piccole storie legate ad eventi di cui
farlo, promettono aiuto ai bisognosi.
testimoniando così la vicinanza del
sappiamo essere solo spettatori muti.
Certo anche Carnera, quando è stato il
Comune verso un suo illustre cittadino.
Le persone che hanno vissuto accanto a
suo momento, ha svolto questo ruolo
Primo Carnera alcuni momenti di vita
pubblico per dovere di carriera, ma
quotidiana rappresentano la risorsa
è stato un «abito» che ha continuato a
di questa ricerca storica e mettono in
indossare ogni giorno, per tutta la vita.
evidenza le qualità umane del campione.
Anche quando il successo lo ha superato
La sua nota umanità e generosità, la sua
per cercare altri idoli, lui, proprio perché
bontà d’animo tanto decantata, viene
di natura buona e generosa, proprio
così resa palese da un comportamento
perché ha avuto momenti di grande
La semplicità come stile di vita
COMUNE DI SEQUALS
sulle
vicende
di
Carnera
Francesca Piuzzo Sindaco di Sequals
Un
Giovanna Maria Carnera
feed-back
straordinariamente
continuo a nutrire per loro custodendoli
intenso. Vedere quei volti carissimi
in un angolino del mio cuore. Ascoltarli
della mia gioventù è come sentirsi
e leggerli mi ha fatto rivivere il periodo
invasi da un’ondata di emozione. Un
più bello della mia vita.
mix di sensazioni accavallate l’una
Grazie a tutti, soprattutto a Nino
all’altra, da far rabbrividire, sorridere e
Benvenuti per la sua grande disponibilità
commuovere in un solo colpo. Pierino,
e al Comune di Sequals, in particolare
Severino, Beatrice e Maria mi hanno
al sindaco, Francesca Piuzzo, per le
riportato ai giorni straordinari della
numerose, importanti iniziative che
mia vita quando papà era vivo. Le loro
organizza in memoria di papà.
testimonianze vissute proposte nel video
Un’ultima cosa: non so se, con queste
«Con i pugni e con il cuore», assieme a
parole, sono riuscita a trasmettere fino
quelle presenti in questo libro, sono il
in fondo ciò che sento nel profondo
segno tangibile dell’affetto verso la mia
della mia anima. Forse no, perché è...
famiglia. Quell’affetto profondo che
indescrivibile. Ma io so quanto mi dà.
11
Direttore de Il Popolo
Con i pugni e con il cuore. Una
ottobre 1906). Dialogo ricco di aneddoti
nella sua persona, anche nel pugile, che
a mantenerne viva la figura attraverso
contraddizione.
esprimono
e testimone della profonda fede cristiana
temeva la sua stessa potenza. I pugni erano
ricordi di vita e di relazioni quotidiane,
forza, anche violenza; il cuore, pur
di Primo, della sua costante solidarietà.
e sono per il robustissimo Carnera soltanto
che diversamente andrebbero perduti.
capace di sentimenti forti, è sede per
Coltivava una tenera abitudine: a Natale
sport, non un porsi contro qualcuno, non
«Scripta manent, verba volant» recita un
eccellenza d’amore, di tenerezza. Ma in
inviava ai bambini più poveri dei piccoli
una cascata violenta per annientare un
motto latino. Ma non è Primo che necessita
Primo Carnera la contraddizione trova
regali. Profondamente legato alla sua terra
nemico. Nella sua persona di campione
anzitutto di memoria, ma noi.
conciliazione e superamento. Lo dimostra
dall’America spediva buste «anonime»,
del pugilato abita una umanità naturale
questa soda raccolta di memorie.
ricordandosi dell’invito evangelico «non
e insieme voluta, divenuta virtù. La
Lo confermano la rubrica a puntate, ben
sappia la destra quel che fa la sinistra»,
leggenda sportiva non l’ha intaccata,
otto, del settimanale diocesano, Il Popolo,
per contribuire al mantenimento delle
inzuppandola del tarlo dell’orgoglio, ma
giornale della Destra Tagliamento, sulla
chiese e delle opere parrocchiali. Non si
piuttosto l’ha esaltata nel campione dello
vita del grande pugile e l’intervista, su una
addormentava senza pregare e far pregare
sport e della vita.
pagina intera, alla figlia Giovanna Maria,
figli e nipoti.
Fa bene dunque il «suo» paese, amato
pubblicati nel 2006, l’anno del Centenario
Si capisce allora perché l’apparente
e cercato fino a voler chiudere gli occhi
della nascita del campione di Sequals (25
opposizione di cuore e pugni scompaia
dell’esistenza terrena tra le sue amate vie,
I
pugni
Bruno Cescon
Direttore de Il Popolo
13
Introduzione autori
Di Carnera si è scritto tanto. E si è detto
oggi, nello scrigno della propria intimità,
sostenitori, quando affronta la terribile
infallibile. Un mito destinato a non
ancora di più. Ma quando davanti c’è un
il ricordo di Carnera. Ma, al tempo stesso,
malattia che gli segna la vita.
tramontare mai.
campione del suo calibro le parole non
ne parlano volentieri. Lo fanno, per la
E’ questo ed altro che raccontano alcuni
sono mai troppe. Basta pronunciare il
prima volta, in «Con i pugni e con il cuore»,
dei suoi compaesani ancora in vita,
nome Primo per far spalancare orizzonti
vetrina delle testimonianze di persone
entusiasti di concedersi e ripercorrere i
infiniti, colorati. Quei colori che alla vista
che non hanno conosciuto la ribalta dello
momenti vissuti. Perché la storia insegna,
rievocano i valori della naturalezza e della
spettacolo. Persone accomunate a Carnera
e perchè ricordare aiuta a riflettere e a far
genuinità, capaci di mantenersi intatti con
dal sangue sequalsese e accomunate tra
riflettere. A far capire che i veri campioni
l’inesorabile avanzare del tempo. Eccolo,
loro dal giudizio unanime sul campione:
sono quelli dentro e fuori il rettangolo di
in sintesi, il quadro dipinto da alcuni
un uomo, fuori e dentro il ring, tutto
gioco, ring o campo da calcio che sia. A far
dei suoi compaesani che hanno avuto la
semplicità e purezza. Doti che fanno
capire che possono esistere: lo insegna la
fortuna di conoscerlo da vicino: o perché
emergere in ogni frangente quotidiano
storia.
parenti, o amici, o perché impiegati nei
della vita di Primo: dentro la villa, fuori
Carnera, a 101 anni dalla nascita (Sequals,
lavori in villa.
mentre accudisce il giardino o gioca
25 ottobre 1906) e a 40 dalla morte
A distanza d’anni custodiscono ancor
con i bambini, nell’incontro con amici e
(29 giugno 1967),
rimane un maestro
Alberto Francescut e Marco Sartini
15
NINO BENVENUTI
«è stato il mio punto d’arrivo...»
17
Ci tratteggia il profilo umano di Carnera?
accentuata quasi a voler dare ancora
pugile: «I suoi colpi non erano mai portati
«E’ stato il mio punto d’arrivo». Risposta
più profondità ai suoi ricordi, ai suoi
con cattiveria - prosegue Nino -, molte
immediata, spontanea. Il filo di seta che ha
sentimenti. «E’ difficile tracciare un profilo
volte sembravano quasi trattenuti. Sono
legato, e lega tuttora, il campione di Sequals
umano della figura di Primo Carnera
queste le cose che osservavo di lui. Uno
a Benvenuti (campione del mondo prima
perché la sua espressione di uomo, di
più piccolo e debole certamente esprime
nei superwelter, il 18 giugno 1965 contro il
ragazzo com’era allora - afferma Benvenuti
il massimo della cattiveria per sopperire
grande Sandro Mazzinghi, allo stadio San
-, era quella di una persona buona, gentile,
alla mancanza della potenza; lui, invece,
Nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938, campione
Siro di Milano, poi nei medi il 17 aprile
educata, perbene. Lasciava trasparire tutto
ne aveva moltissima e la centellinava.
più rappresentativo della storia della boxe
del 1967 contro Emile Griffith al Madison
fuorché di essere un pugile, un uomo che
Questo era il Carnera uomo di ring. Volete
italiana, tratteggia il profilo umano di Carnera
Square Garden di New York e medaglia
saliva sul ring a combattere con la forza
sapere anche com’era Primo sul piano
a cui continua a rimanere legato.
d’oro nei welter alle Olimpiadi di Roma
che aveva. Era addirittura intimorito della
civile e sociale? Una persona affettuosa
nel 1960), nato a Isola d’Istria, in Slovenia,
propria potenza perché temeva di far male
con tutti, un uomo perbene educato da
il 26 aprile nel 1938, è indistruttibile.
al suo avversario».
una famiglia sana. Un uomo straordinario,
Nino racconta con tenerezza e parla con
E anche qui spunta la figura del Carnera
un esempio, per come l’ho conosciuto, di
gli occhi illuminati, con quell’espressività
uomo parallela a quella del Carnera
come dovrebbe essere un campione». Non
19
I volontari di Villa Carnera
a caso Primo Carnera ha rappresentato un
in silenzio: testimonianza di umiltà,
Primo che contribuisce ad alimentare
modello per molti: «Penso che fosse un
dignità. Un esempio? Carnera inviava
tutte le iniziative commemorative per
riferimento per qualsiasi pugile - sottolinea
dall’America buste anonime per la chiesa.
far conoscere quel grande ai posteri, a
Nino Benvenuti - . Primo lo apprezzavo dai
«Un’altra delle qualità di Carnera che
quanti non hanno avuto, e non avranno, la
punti di vista personale, sociale, emotivo,
tutti potevano capire ma non sapere fin in
possibilità di conoscerlo, ma che attraverso
emozionale, però lo ammiravo anche per
fondo - sostiene Nino - è la sua generosità
queste testimonianze hanno il privilegio di
le sue doti atletiche. Aveva paura della
d’animo. Certi aneddoti che mettono
capire chi è stato questo grande uomo».
propria forza e possedeva un coraggio
ancora più in luce la bontà di Primo sono
difficile da trovare, oggi, in uomini grandi,
emersi dopo la sua morte e, una volta di
potenti e forti com’era lui. Questa era una
più, ci proiettano l’immagine di un uomo
delle sue qualità, un esempio da seguire:
schivo che non aveva interesse ad apparire,
spero di esserci riuscito».
che ha lasciato un solco profondissimo.
Nel tratteggiare la figura di Carnera
Basti pensare ai volontari di Sequals:
non si può dimenticare la straordinaria
un gruppo affiatato di giovani nato dal
capacità di parlare con i fatti, agendo
ricordo, dall’indimenticabile storia di
21
BEATRICE ZECCHINON
ÂŤSpesso lo vedevo leggere e passeggiare. Sembrava che lo aiutasse a pensare, a ricordareÂť
23
«Avevo dieci anni, giocavamo con le
loro e spesso rimanevo anche a cena.
volta - dice la Zecchinon - mi aveva
bambole in cantina e in diverse stanze,
In quel periodo - prosegue la signora
preso in braccio buttandomi in aria
mi sentivo come a casa mia. Ci siamo
Beatrice - in villa c’era Maria Bit, era
e facendomi alzare la gonna: quanto
conosciute negli anni ’53, ’54, prima
molto giovane e faceva le pulizia di
rideva. Ricordo anche che noi due ci
loro erano spesso via e tornavano ogni
casa. Invece Giovanna andava a scuola
prendeva una per mano e simulava la
tanto». Di tempo ne è passato ma i
a Udine: stava via tutta la settimana,
bilancia e l’altalena. Ci divertivamo a
ricordi di Beatrice Zecchinon, amica
rientrava solo per i week end che
indossare i suoi vestiti e a calzare le
Nata a Sequals il 15 giugno 1941, è stata
d’infanzia di Giovanna Maria Carnera,
trascorrevamo assieme».
sue scarpe. D’inverno accendevamo il
grande amica di Giovanna Maria, figlia di
figlia di Primo, si mantengono nitidi.
Beatrice Zecchinon era ben voluta da
caminetto e ci riunivamo nel suo studio
Primo Carnera e Pina Kovacic. Era la sua
«Giocavamo molto alla parrucchiera,
tutta la famiglia Carnera. Primo, in
dove c’era il pianoforte: Giovanna
dirimpettaia, abitava a due passi da villa
Giovanna mi lavava i capelli, poi
realtà, lo vedeva poco perché la sua
suonava, Primo mi aiutava a cantare.
Carnera che raggiungeva saltando la muretta
li asciugava. Un giorno la signora
professione lo costringeva spesso a
Gli avevano regalato un musichiere,
tra le due case. E’ il ritornello di un’infinità
Pina l’ha sgridò per come mi aveva
stare lontano di casa. Ma quei pochi
era un appassionato».
di pomeriggi trascorsi in compagnia dalle due
conciata la testa. La domenica mattina
momenti
erano
Ma di vestiti Beatrice ne realizzava
amiche del cuore.
andavamo a messa, poi pranzavo con
intensi: «Con me giocava sempre. Una
per la famiglia Carnera: «Ero magliaia,
trascorsi
con
lui
25
mestiere che svolgo tuttora. Alla
viti - risponde la signora Zecchinon -
il padre di Primo. Non amava essere
verde (ora ce l’ha il cugino Pietro
signora Pina Kovacic, la moglie di
che guardava con attenzione e curava
al centro dell’attenzione. Anche da
Mazziol), e nemmeno l’auto, quella la
Primo, piaceva molto avere un gilet
con passione. Ma era spesso fuori della
questi comportamenti si capisce che la
guidava la signora Pina».
uguale a sua figlia Giovanna: ricordo
villa, in paese, invitato dagli amici. In
famiglia era molto semplice».
Primo si dilettava in cucina? «Non
di averne fatto uno rosso a entrambe.
casa, quando eravamo soli, pranzavamo
In villa Primo stava spesso solo:
ricordo - risponde la signora Beatrice
L’aspetto buffo, però, era prendere le
in cucina, quando c’erano ospiti in
«Lo vedevo leggere e passeggiare.
-, posso però dire che non mangiava
misure su Primo: in villa salivo di 4-5
sala. Gli piaceva stare in giardino, si
Sembrava che lo aiutasse a pensare,
molto
scalini sopra di lui. Si scherzava così,
occupava dell’orto e dei fiori. La sua
a ricordare. Ma con gli amici era
tradizionali come polenta e verdure.
bastava poco per essere contenti».
presenza attirava sempre tanta gente
di compagnia: quando andava al
Noi ragazzine aiutavamo sempre la
Primo Carnera dove trascorreva il
che si assiepava fuori dalla villa per
Bottegon passava davanti alle case che
signora Pina».
suo tempo quand’era a casa? «Gli
vederlo, ma lui preferiva starsene in
conosceva e invitava la gente a giocare
Con la sua famiglia c’era un rapporto
piacevano le piante e aveva anche le
disparte, lontano dai riflettori. Proprio
a carte e a bere un bicchiere di vino
di amicizia: «Anche mio padre era
come suo padre Sante: alla gente in
per trascorrere qualche ora assieme,
emigrante a Lussemburgo e quando ha
attesa a bordo della villa si spacciava
in semplicità, come piaceva tanto a
saputo che lì c’era Primo, era andato a
giardiniere per nascondere di essere
lui. Non utilizzava la bici, una Bianchi
trovarlo. Andavano assieme nel bosco
Scale interne di Villa Carnera
e
che
preferiva
pietanze
27
a far legna, erano molto amici».
suo affetto nei miei confronti».
ricordi che immortala quasi al dettaglio,
cercato tramite mia madre: “Signora,
La signora Beatrice vedeva poco Primo
I ricordi non finiscono qui: «Era il ’54 o
come se li avesse vissuti
ieri. «Al
dica a Beatrice che venga a trovarmi”.
Carnera; con la signora Pina, invece,
il ’55, la signora Pina doveva andare a
cambio di stagione veniva una sarta,
Dopo la sua morte e prima di tornare
il rapporto era quotidiano: «Con me
Spilimbergo. Ci portava sempre con lei,
Ilda di Spilimbergo, per modificare
in America - prosegue il racconto
era brava, mi trattava come fossi sua
salivamo sui sedili posteriori. Voleva
i vestiti. Si sedeva fuori a cucire e
la Zecchinon - la signora Pina mi
figlia. Al ritorno dall’Austria a me e a
che cantassimo per tutta la strada, le
ci insegnava a fare i vestitini per le
aveva reso partecipe di una sua gioia:
Giovanna aveva portato una bambola
piaceva tanto la canzone ...”son tutte
bambole. Passavamo tanti pomeriggi
Giovanna era incinta».
che conservo ancora. Tra i regali
belle le mamme del mondo”...Non
fuori con lei».
La signora Beatrice si sofferma sul
ricevuti c’era anche un maglione.
potrò mai dimenticare quei momenti».
Con amarezza si sofferma sul ritorno
periodo del campione di fronte alla
Altro episodio? Era un Natale, ma
E non li dimentica. L’entusiasmo con
a Sequals della famiglia, quel ritorno
malattia: «Primo l’aveva vissuta in
non ricordo di quale anno, forse del
cui Beatrice rievoca l’adolescenza è
voluto da Primo nella sua terra per
modo sereno. Aveva voluto tornare a
’54 o del ’59; in attesa del ritorno del
contagiante: basta scrutare il sorriso
trascorrere gli ultimi istanti di una vita
casa perché per lui Sequals era molto
figlio Umberto, la signora Pina mi
che accompagna i suoi racconti, la luce
ormai sul viale del tramonto a causa
importante. Era molto legato alle sue
aveva coinvolto nella preparazione
intensa che sprizza dai suoi occhi. Il
della malattia. «Nonostante Primo
tradizioni e alle sue origini».
dell’albero: altro segno tangibile del
tempo trascorso non ha cancellato i
stesse male, la signora Pina mi aveva
Non è un caso, sostiene Beatrice,
29
che Primo abbia voluto investire i
medico condotto di Sequals, e la moglie
vinto. A casa avevano pure un cane».
soldi nella villa Carnera: «E’ frutto
andavano sempre in villa».
Le camere? In quella a sinistra dormiva
dell’educazione ricevuta dal padre e
A distanza d’anni la villa è rimasta
Giovanna Maria, in quella centrale
dalla madre, un segno tangibile del
intatta? Cos’è cambiato? «La sala
Umberto, a destra Pina con Primo.
forte legame con la sua terra. In villa la
è uguale. Giocavamo molto, nella
Poi c’era la camera degli ospiti. Sopra
domenica pomeriggio veniva spesso il
palestra c’era il sacco che io e Giovanna
dormiva la signora Bit.
fratello della signora Pina che abitava
usavamo come altalena: una saliva e
La signora Beatrice conclude il suo
a Udine, ma la casa era aperta anche
l’altra spingeva. E c’era il ring. Non
racconto con un ritratto di Primo:
ai parenti: da Bonaventura, lo zio da
ricordo di allenamenti di Primo in
«La sua professione era un modo per
cui Primo aveva imparato un po’ il
palestra, so invece che avevano la tv e il
garantire un futuro ai figli, per poterli
mestiere del falegname, al cugino figlio
telefono: a quei tempi in pochi potevano
far studiare. E si interessava del loro
Pietro Mazziol, figlio di Bonaventura,
permetterselo. Mi pare avessero anche
profitto scolastico, sempre con pazienza
che seguiva quando la famiglia Carnera
il grammofono, i libri li teneva nella
e discrezione: non urlava mai».
andava via per qualche giorno, ad
libreria dello studio. Conserva anche
Anna Mazziol. Anche il dottor Comin,
le bandierine dei luoghi in cui aveva
31
AURORA VALENTINIS
«Ricordo che prendeva mia figlia con una mano sola e la alzava come fosse un uccellino»
33
«Ero incinta e Primo, che frequentava
Carnera: «Al suo arrivo – ricorda la
scritta da anni. Anche Carnera ci teneva
già il Cret, mi aveva chiesto se poteva
signora Valentinis - si era scatenato
a esserci e alla prima occasione aveva
essere il padrino del mio futuro figlio.
il finimondo: tutti volevano vedere il
fatto ritorno a Sequals: «Era un sabato
Ogni volta che mi vedeva in friulano
campione. Concluso il ricovero, Primo
o una domenica prima del Natale –
chiedeva novità, ridendo, sul proseguo
e Pina erano venuti a prendermi per
afferma la mamma di Emanuela -: Primo
della maternità: “Cole il piruc?” (Cade
portarmi a casa: anche in ospedale mi
era arrivato appositamente da Honolulu
la pera?). Già dal primo mattino, ancora
avevano seguito dall’inizio alla fine».
(è la capitale dello Stato delle Hawaii, il
prima che il locale aprisse, durante
A quei tempi il battesimo veniva
50° degli Stati Uniti d’America)».
è stata la titolare del bar «Al Cret», tuttora
l’allenamento
Carnera
impartito subito dopo la nascita ma gli
I diversi aneddoti sul pranzo successivo
aperto in piazza a Sequals.
transitava dalle nostre parti per avere
impegni professionali avevano imposto
al battesimo evidenziano una volta di
È venuta in paese nel ’57 da Morsano al
notizie sul parto».
a Carnera di ripartire verso l’America
più, se ce ne fosse bisogno, la semplicità
Tagliamento, ha comprato il bar «Al Cret» e
L’attesa si era conclusa il 6 novembre
prima ancora della celebrazione. La
e la genuinità di Primo Carnera. «Era
nel novembre del ’58 è nata la figlia Emanuela
del 1958 con la nascita di Emanuela
sua momentanea assenza aveva spinto
tradizione fare tutto in casa ma per
che ha per padrino Carnera. Primo frequentava
all’ospedale di San Vito al Tagliamento
i familiari a rinviare il battesimo
quell’occasione avevamo organizzato
il locale, ecco l’origine della loro conoscenza.
nel quale si era precipitato Primo
stravolgendo una regola della chiesa
Al Cret. Tra gli invitati c’era anche il
quotidiano,
35
perito Vitali. Aveva un fisico basso e
noi a qualsiasi ora, mentre frequentava
di Pordenone a circa 35 km di distanza
tarchiato. Primo gli aveva indossato il
il Bottegon (l’altro locale di Sequals, a
da Sequals, il 22 maggio del 1967. Il
La bambolina e il cagnolino regalati da
suo cappotto e vedendolo trascinare per
qualche centinaio di metri dal bar Al
pugile, gravemente malato e ormai
Primo Carnera a Emanuela, figlia di Aurora
terra si era così tanto divertito da filmare
Crêt) a orari fissi».
spacciato dalla malattia, era tornato per
Valentinis
la scena. Ricordo anche che prendeva
«Quando Pina e Primo venivano a
trascorrere gli ultimi giorni di vita con
mia figlia con una mano sola e la alzava
Sequals ci portavano sempre qualcosa.
la sua gente.
come fosse un uccellino».
Appena nata, a mia figlia Emanuela
Cosa gli piaceva mangiare? «Tutto - dice
avevano regalato un braccialetto in
la signora Valentinis -. Mi raccontavano
oro con le campanelline; qualche anno
che da bambino, quando sua madre
dopo un cagnolino con gli occhi che si
Giovanna lo mandava a comprare il
chiudevano, una rarità per quei tempi, e
pane al forno dietro la scuola, vicino al
una bambola bellissima».
municipio, arrivava a casa sempre senza
Emanuela e il padre Cornelio avevano
perché lo mangiava durante la strada
accolto Primo Carnera all’arrivo in
del ritorno. Primo capitava al bar da
stazione di Casarsa, paese in provincia
37
MARIA BIT
«Mi aveva colpito quella grande cicatrice, causata dall’esportazione di un rene, sul dorso di Primo»
39
«Le cose più belle, tra cui i lampadari,
vetrina con l’argenteria». Non tutto è
di animali da cortile, conigli e galline che
le hanno portate via. Dopo 53 anni
rimasto uguale: «Prima della partenza
assieme alle ceste di funghi raccolti nel
non è facile ricordare tutto al dettaglio.
per l’America Primo, che aveva ottenuto
vicino bosco portavamo alle famiglie per
Maria Bit non entrava da anni in villa
la cittadinanza americana, e famiglia,
guadagnare qualche soldo. Vendevamo
Carnera dove, quand’era adolescente,
avevano portato via gli oggetti di valore.
polli, conigli, funghi, uova, anche alla
lavorava come collaboratrice domestica.
La tappezzeria mi sembra non fosse
famiglia Carnera.
Raccogliere una sua testimonianza è
così, mentre i soffitti sono originali.
Nello stesso periodo c’era una persona
Ha iniziato quand’era ragazzina, a 17 anni,
dai pasti, pranzi e cene, alle commissioni
l’occasione giusta per rivivere antichi
Non so invece - prosegue la signora Bit
che si occupava della casa e dei figli
a lavorare come collaboratrice domestica in
per la casa.
ricordi: «La sala da pranzo (la prima
- come vivesse la famiglia Carnera nel
piccoli, se non sbaglio era la signora
Villa Carnera. Chi meglio di lei, dunque,
stanza a destra dopo l’ingresso) sembra
periodo della II guerra mondiale, io
Del Bianco. A quel tempo la famiglia
parenti a parte, può testimoniare alcuni
come un tempo. Anche l’entrata, ma ai
sono del 1936 e non ho ricordi precisi di
non rimaneva sempre a Sequals, a volte
momenti della vita familiare di Carnera?
due lati c’erano due colonne - prosegue
quel periodo. Ricordo solo che noi non
partiva per gli Stati Uniti. Quando ero io
Con Primo e la moglie Pina, Maria Bit,
la signora Maria - e in una un pugno in
avevamo soldi neanche per comprarci le
la domestica, i figli Umberto e Giovanna
nata il 28 novembre 1936, residente a
marmo. Nel salotto c’erano i divani blu
scarpe, i vestiti o il cappotto. Con mio
Maria andavano in collegio a Udine ad
Sequals, ha condiviso diversi momenti:
e le poltrone, nel mezzo un tavolo e una
fratello avevamo un piccolo allevamento
inizio settimana e ritornavano il sabato.
41
Primo teneva molto al percorso di studi
le faccende domestiche della casa
così come del piano interrato, dove io
tutto da sola. Lei preparava il pranzo, io
dei figli».
e dell’esterno era un giardiniere di
non andavo mai perché avevo paura,
la cena, chiedevo sempre cosa volevano
Com’erano utilizzate le camere? «La
Sequals, un po’anziano, e una lavandaia
dell’orto e delle galline. Poi c’era la
da mangiare. Quando tornava a Sequals,
signora Pina - sottolinea Maria Bit -
che veniva ogni tanto. Era questo
legnaia e la lavanderia».
Primo voleva che gli cucinassi la polenta.
dormiva con Giovanna Maria, Primo
l’organico del personale che lavorava
La signora Maria aveva preso servizio
Anche lui partecipava alla preparazione
da solo, Umberto in un’altra stanza.
per la famiglia Carnera: «In genere
in villa Carnera nel giugno del ’53:
facendola girare nella pentola».
Ne rimaneva una di ulteriore riservata
Primo partiva per l’America e dopo una
«Ma in realtà non ricordo l’anno
Anche da quei gesti semplici emergeva
agli ospiti, ma in realtà non ne avevano
o due settimane faceva ritorno a Sequals
esatto, è trascorso molto tempo avevo
la personalità di Primo Carnera: «Penso
in villa, a parte una sarta di Maniago
dove rimaneva per due giorni che
comunque 17-18 anni». Nonostante la
di non aver mai sentito da lui nemmeno
che per sei mesi lavorò al guardaroba
trascorreva in intimità, senza ricevere
giovane età, agiva in piena autonomia:
una brutta parola - testimonia la signora
della famiglia adeguandolo alla moda
gente. Ascoltava la radio, ne avevano
«Avevo sempre con me le chiavi di casa
Maria -. Era sempre contento, alla buona
dell’epoca. Altra presenza per sbrigare
più d’una, e leggeva».
perchè la signora Pina non voleva che
come dicono tutti».
La casa era scaldata con legna e carbone,
la disturbassi in certi momenti. Lei mi
Primo e la moglie Pina erano entrambi
Pina Kovacic nella sua camera da letto in Villa
c’erano i termosifoni: «Penso fosse il
dava ordini e io mi arrangiavo in tutto.
cattolici
Carnera, 1954
giardiniere ad occuparsi di questo,
Ma mi aiutava nei lavori, non facevo
domenica mattina andava a messa con
credenti:
«La
signora
la
43
i suoi ragazzi, si sedevano sempre sullo
lo vedevo andare in bicicletta a fare
Passata a trovare i miei genitori con
problemi perché i bauli erano grandi;
stesso grande banco della chiesa. Anche
ginnastica nei boschi vicino alla casa dei
il figlio di 10 mesi, andai a salutare in
ma il problema rientrò non appena
Primo, quando si trovava a Sequals
miei genitori. Ma c’è una cosa, in realtà
villa. Quel giorno la signora Pina era
saputo che quel bagaglio era di Primo
andava a messa con tutta la famiglia».
l’unica, che mi ha molto impressionato:
sola, contenta di vedere mio figlio:
Carnera. Era nell‘autunno del ’54, credo
Sulla fede di Carnera testimonia anche
stavo lavorando e Primo si era messo in
diceva che gli anni più belli li aveva
a settembre.
la figlia Giovanna Maria la quale dice
terrazza a prendere il sole. Aveva il dorso
vissuti quando i figli erano piccoli. Era
Li avevo fatti spediti a Genova, da lì
che suo padre era legato a Dio da un
nudo, si vedeva una grande cicatrice:
sempre elegante, quella è stata l’ultima
negli Stati Uniti perché in quel tempo
«rapporto intimo» che testimoniava con
era stata causata dall’esportazione di un
volta che l’ho vista. Ci scrivevamo, ho
Primo, Pina e i figli abitavano li».
le preghiere in famiglia durante i pasti
rene di cui non ero a conoscenza. Alla sua
imparato molto da lei».
e dopo cena quando, in solitudine, si
statura e possanza, invece, ero abituata
Un passo indietro e si ritorna al ’54,
ritirava in camera a pregare inginocchiato
fin da piccola». Maria Bit conserva un
alla partenza della famiglia Carnera
davanti al crocifisso.
ottimo ricordo anche della signora Pina:
verso l’America: «Ricordo di aver
Si diceva della semplicità del campione
«Dopo la partenza verso l’America nel
dovuto cercare i cavalli di Bolzan per
di Sequals. Di quel saluto che non faceva
’54, l’avevo rivista negli anni ‘60: era il
caricare i bauli da portare in stazione
mai mancare. Quand’ero ragazzina
mese di agosto, ero sposata da 2 anni.
a Spilimbergo. Mi avevano creato
45
PIETRO MAZZIOL
ÂŤPer realizzare la bara delle dimensioni di Primo gli operai avevano lavorato tutta la notteÂť
47
Il giorno della morte di Carnera, il 29
a diffondere la notizia del decesso di
di rivolgersi alla ditta Ardens per il servizio
giugno del 1967, era la festa di San Pietro,
Carnera». Arrivato in camera, al primo
di carro funebre. Accantonato questo
l’onomastico del cugino di Primo: «Uscito
piano della villa, su richiesta della
problema, rimaneva da risolvere quello
dalla chiesa parrocchiale di Sequals, dopo
signora Pina, moglie di Primo, e assieme
della bara. Ma tra quelle in commercio,
la santa messa delle 10.30 - racconta Pietro
a Caterina, moglie di Francesco Carnera,
adatte alle dimensioni di Carnera non ce
Mazziol -, avevo saputo della morte di
cugino di Primo dalla parte del padre,
n’erano. Non rimaneva altro che rivolgersi,
Primo avvenuta solo qualche minuto
Mazziol aveva vestito la salma. Nel
secondo Fabris, a una ditta di Bassano del
prima, verso le 11.30: le voci si erano
pomeriggio, invece, si era dedicato alla
Grappa. «Gli operai hanno lavorato anche
sparse in paese in un batter d’occhio».
ricerca della bara adatta alle dimensioni
di notte» aveva riferito il datore di lavoro
Nato il 24 giugno 1934 a Sequals, dove
Appresa la triste notizia, si era diretto
del campione. In villa si trovava Romano
al falegname di Sequals.
risiede, è cugino di Primo Carnera. Suo padre,
immediatamente in villa Carnera: «Al
Fabris, uno dei due falegnami del paese
In attesa dei funerali, Pietro aveva vegliato
Bonaventura Mazziol, era zio di Primo, fratello
cancello d’uscita c’era Enzo Tortora -
(l’altro era proprio uno della famiglia
la prima notte della morte tra giovedì 29
della nonna di Carnera. Pietro racconta della
prosegue Pietro - giunto a Sequals per
Mazziol) che forniva le bare.
e venerdì 30 giugno del 1967 alternandosi
morte di Primo, del recupero del carro funebre
intervistare Primo: inconsapevolmente
I due si erano diretti a Udine dalla signora
con i parenti di Primo. La seconda, invece,
e della bara per il funerale
era diventato il primo dei giornalisti
Agnese Carnera che aveva loro suggerito
Carnera era stato trasferito al piano terra.
49
ANNA MAZZIOL
«Primo se la godeva quando andava a dormire dai nonni»
51
Seduta su una sedia, dentro il cortile di
avergli dato il caffè un sorso alla volta,
stava via molto. Tornava a Sequals
«Parlava in friulano. Nella nostra lingua
casa, a Sequals, in attesa del pranzo, si
con il cucchiaino - afferma la signora
contento, gli impegni agonistici e
chiedeva un po’ di tutti. A meno che non
concede volentieri. Dell’amato cugino,
Anna -, mentre era disteso sul letto della
i viaggi all’estero non gli avevano
ci fosse qualche giornalista, lui preferiva
Primo Carnera, parla col sorriso. Anna
sua camera». Qualche ora lo separava
consentito di godersi fino in fondo la
sempre comunicare in friulano».
Mazziol, classe 1919, non dimentica
dalla morte: «Alle 8 era già ridotto male,
sua casa». Così la signora Anna Mazziol
E, aggiunge, «se la godeva ad andare a
nulla. «Non è scontato, non sempre si
alle 8.30 si era rotto il tumore che aveva
delinea un tratto indelebile di Carnera:
dormire dai nonni. Era legato, inoltre,
sente così libera» testimonia la figlia,
dentro - sono le parole testuali della
«Quando era ammalato, dalla camera
alla casa di Mazziol, la madre di Primo,
é cugina di Primo Carnera. Suo padre,
Teodora Foscato.
cugina Anna -. La situazione peggiorava
vedeva gli alberi che si trovavano fuori.
sorella di mio padre. Anche quando era
Giovanni Battista, e la mamma del pugile,
Il primo pensiero è datato 29 giugno
continuamente ed alle 11.30 morì».
Amava molto il suo paese, la sua gente.
sulla camera da letto, ammalato, aveva
Giovanna, erano fratelli. Nata il 29 ottobre
1967: erano le 7 del mattino, qualche ora
»Aveva una forza terribile – ribadisce
Andava al Bottegon a giocare a briscola
sempre il desiderio di uscire e state
del 1919, porta a braccetto con sé gli indelebili
dopo il fisico del pugile friulano aveva
la cugina - se l’avesse utilizzata tutta
o a bocce: lui se la godeva così. Era
con la sua gente». «Puaret» (poverino)
ricordi di Primo. Tra questi il caffé che gli ha
ceduto di fronte alla malattia.
avrebbe ucciso più di qualcuno. Ma
semplice, non complicato. E’ morto con
esclama Anna in friulano con lo sguardo
dato il 29 giugno del 1967, alle 7 del mattino,
Lei gli aveva portato l’ultimo caffè:
era sempre dominato dal buon senso,
il suo sentimento».
rivolto a chissà quale orizzonte.
qualche ora prima della sua morte. L’ultimo
«Primo stava già molto male. Poteva
dall’intelligenza e dal cuore».
Un legame che trasmetteva anche
caffé.
anche sedersi, ma ricordo bene di
«Negli ultimi tempi della sua vita non
dialogando con la lingua della sua terra:
53
LUIGINO VIEL
«A Sequals, in via San Giovanni, era stato programmato un incontro di lotta libera. Carnera aveva devoluto l’incasso per illuminare la piazza del paese»
55
«Era febbraio del 1954, c’era l’ottavario
poi intento a seguire la predica». E’
«stretto» nel 1965: «Quell’anno - spiega
dei morti. Alla sera, nell’asilo di via
il siparietto che aveva aperto le porte
Viel - avevo acquistato il terreno
San Giovanni dove un tempo abitava
della conoscenza tra Luigino Viel e il
di proprietà di Carnera in via San
Carnera, si ascoltava la predica del
campione di Sequals.
Giovanni, dirimpettaio alla casa dello
parroco, monsignor Giuseppe Dalla
Il signor Viel conserva nitidi ricordi,
zio di Primo, Bonaventura Mazziol:
Pozza. Ecco il mio primo incontro con
come quello che risale all’episodio
un’operazione svolta in poco tempo
Primo. Arrivava camminando piano, a
avvenuto nel 1957: «Amico dei militari
grazie alla signora Pina Kovacic, moglie
Nato ad Aviano l’8 settembre del 1933, si è
friulana donatori di sangue) di cui è stato
tratti il terreno era ghiacciato. “Signor
della Base americana di Aviano, Primo
del pugile e, al tempo, notaio pubblico a
trasferito a Sequals nel febbraio del 1953.
presidente per 33 anni, ha inventato lo slogan
Primo” ricordo di avergli detto. “Cui
andava spesso a trovarli. A Sequals era
Los Angeles, registrato all’Ambasciata.
Proprietario delle scarpe di Primo Carnera
«festival delle rose», nome attribuito alla sagra
sotu (chi sei)” la sua risposta. Ero
stato programmato un incontro di lotta
Come testimoni erano intervenuti anche
esposte alla Cantina Al Bottegon, locale che il
che a maggio si svolge a Sequals, e ha vinto la
imbarazzato, feci il nome di Giovanin
libera, in via San Giovanni, e i militari
Bonaventura Mazziol, zio di Primo che
pugile frequentava spesso quando si trovava
rosa d’oro. Viel ha costruito la casa su un terreno
della cooperativa, così era chiamato
erano venuti in massa a vederlo. Carnera
mi regalò le scarpe calzate da Carnera
a Sequals, Viel è stato operatore delle centrali
in via San Giovanni acquistato da Carnera
Giovanni Rossi, mio futuro suocero
aveva devoluto l’incasso per illuminare
negli anni ’30 (sono esposte nel locale
idroelettriche del Meduna, nel 1963 ha fondato
ed è stato parte attiva nell’organizzazione dei
(al tempo ero fidanzato con sua figlia).
la piazza di Sequals».
Al Bottegon), e il parroco di Sequals,
la sezione di Sequals dell’Afds (Associazione
funerali di Primo.
“Lo conosco” aveva detto Carnera,
Il rapporto tra i due si era fatto più
monsignor Dalla Pozza».
57
Impegnato nel tessuto sociale del paese
- dice Viel -. Mi ricordo quell’uomo: era
Circa
un
mese
dopo
dal
ritorno
attraverso il volontariato, il signor Viel
più giacca che persona ormai, distrutto
dall’America, il 29 giugno del 1967,
era stato coinvolto nell’organizzazione
dalla malattia».
il cuore di Carnera aveva smesso di
dei funerali di Carnera: è questo
Comin, il medico condotto del Comune
battere: «Romano Fabris, personaggio
l’ultimo episodio che racconta del
di Sequals, aveva seguito le ultime fasi
molto conosciuto in paese al quale aveva
campione di Sequals. Ma parte da
della vita del campione. Il sindaco era
dato molto, falegname di professione,
lontano, da quel indimenticabile 22
Vincenzo Faion, le due principali attività
ci aveva convocato per organizzare
maggio del 1967: l’area della stazione
di volontariato quella della Società
le onoranze funebri. Il sindaco Faion
ferroviaria di Casarsa era affollata di
Operaia Somsi presieduta da Luigi
chiedeva un supporto, ma era stato il
gente che attendeva l’arrivo di Carnera.
Martinuzzi e dell’Afds (Associazione
Presidente della Società Operaia Somsi,
Gravemente malato e consapevole di
friulana donatori di sangue).
Luigi Martinuzzi, a concedermi la delega
essere giunto alla fine dei suoi giorni,
per gestire le esequie. Il feretro della
Primo aveva voluto trascorrerli nella sua
salma era stata portata in chiesa da sei
amata terra. «Ero andato a Casarsa con
Nino Benvenuti e la famiglia Carnera al
volontari (compreso Enrico Odorico di
Mendez Toson, amico e collega di lavoro
funerale di Primo.
cui forniamo una testimonianza a parte),
59
tutti donatori di sangue di Sequals, ma
che fosse lui ad avere quell’onore».
e un tenente dei carabinieri, in parte Loi
i ragazzi selezionati erano dodici. La
Di lì a poco, all’arrivo in cimitero, la
e Benvenuti. Dicevano che la corona,
data del funerale - prosegue il signor
sgradita, inaspettata sorpresa. «La fossa
prelevata dalla banca e poi riportata
Viel - era stata rinviata di un giorno per
scavata - racconta Viel - era troppo
in banca alla fine della celebrazione,
consentire a Umberto, figlio di Primo
piccola per fare entrare la bara, rimasta
valeva 90 milioni di vecchie lire, mica
Carnera, di poter vedere il padre, ma non
la notte del 2 luglio nella chiesetta
pochi a quei tempi».
era stato comunque possibile. Presenti,
dell’ossario. La mattina presto, verso
Il signor Rui aveva svolto qualche lavoro
invece, Nino Benvenuti e Duilio Loi. Il
le 7, ero intervenuto con alcuni colleghi
in villa Carnera: «Con mio padre Toni,
funerale si era tenuto il 2 luglio. Luciano
operai della Snia, la ditta in cui lavoravo,
giardiniere che si occupava sempre della
Rui, cittadino di Maniago, durante la
per adattare lo spazio alle dimensioni
villa, ero stato sul tetto a pulire i nidi».
celebrazione delle esequie aveva portato
della bara».
la cintura conquistata da Carnera al
Luciano Rui, classe 1938, residente a
campionato del Mondo. Luciano era il
Maniago, al tempo 29enne, ricorda
chiesetta con la cintura in mano fino a che
donatore di sangue più giovane e più
l’episodio: «Arrivati in cimitero il
la gente non se n’era andata via. Vicino a
prestante fisicamente, avevo voluto io
parroco mi aveva fatto rimanere nella
me, per protezione, c’erano un capitano
Luciano Rui
61
ERMES ZORZINI
ÂŤSpesso ero fuori del Bottegon, quando Primo arrivava sembrava di vedere avanzare una montagna: una scena da cartone animatoÂť.
63
Alcuni aneddoti li conserva intatti Ermes,
arrivare al locale. Spesso mi trovavo
nella sua villa: «In treno percorreva la
figlio di Arturo. «Cosa ci racconta?».
all’esterno, sulla porta - prosegue il
linea Venezia-Udine, quindi scendeva
Si gira e sorride. A due passi dalla sua
signor Ermes -: sembrava di vedere
a Casarsa e in taxi arrivava al Bottegon.
abitazione c’è il Bottegon, la memoria
avanzare una montagna. Sono scene che
Era notte fonda ma dal fronte strada
sembra riavvolgere in un istante il
si assistono nei cartoni animati».
– testimonia Zorzini – Primo tirava sassi
nastro dei ricordi. E’ un rewind che lo
Zorzini fa riferimento a diversi episodi
sulla finestra della camera per svegliare
è stato titolare della «Cantina Al Bottegon» di
porta agli anni ’50: «La cosa più bella -
che ruotano attorno a uno dei leit motive
Dante Lizier, il titolare del locale prima
Sequals da fine anni ’50. Zorzini racconta che
dice Zorzini - era quando Al Bottegon
della vita del pugile di Sequals: l’amore
della gestione di mio padre, e in friulano
a quei tempi, quando ritornava nel suo paese
venivano i turisti e trovavano Carnera.
per la sua gente, per il suo paese. «Era il
gli chiedeva: “Atu una ciamara?”
natale dall’America, in cui risiedeva, Primo
A una ragazza che voleva conoscerlo,
1950, Mike Buongiorno conduceva Lascia
(Hai una camera?). La risposta era
Carnera frequentava spesso il locale: amava
Primo aveva stretto la mano ma troppo
o raddoppia e aveva invitato Carnera a
affermativa, a lui avrebbero aperto a
giocare a carte e trascorrere qualche ora in
forte da far piegare la giovane fan. La
Milano come ospite. Già il giorno dopo
qualsiasi ora, così Primo si fermava due
compagnia degli amici. Era uno dei momenti
sua forza era inaudita: ricordo che
incontravamo Primo a Sequals».
notti».
che gli spalancavano quel suo sorriso solare.
schiacciava le noci con le dita di una
Quando tornava in Italia senza la
La vita di Carnera era alimentata dagli
mano. E faceva impressione vederlo
famiglia, il gigante non dormiva sempre
affetti, dalla semplicità. «Ricordo -
65
prosegue Zorzini - che un gruppo di
lo testimonia nel ripercorrere l’arrivo
niente da fare per salvarlo. Anche la
non potevo dire di no e la facevo entrare
amici del Coro di Camino al Tagliamento
a Casarsa, il 22 maggio del 1967, del
moglie Pina aveva acconsentito: “Porti,
dal portone posteriore».
era venuto a Sequals per incontrare
campione gigante: Primo, visibilmente
porti pure”. A Primo avevo versato il
Enzo Tortora era stato il primo giornalista
il campione. In quel periodo il pugile
affaticato e consumato dalla malattia,
vino nel bicchiere che chiedeva quando
a dare la notizia della morte del pugile
abitava con la nonna. A lei i visitatori
voleva trascorrere a Sequals gli ultimi
veniva al locale. Ricordo bene le sue
di Sequals: «Era corrispondente per
avevano detto di riferire a Primo della
scampoli della sua esistenza. Quel
parole: “Finalmente torno a respirare
la Nazione di Firenze, il suo intento
loro presenza. Carnera, sentendo tutto,
giorno Zorzini era presente all’affollata
l’aria del Friuli”».
era quello di intervistare Carnera.
liquidò i giornalisti che lo stavano
stazione dei treni di Casarsa in attesa
Diverse migliaia di persone erano
Ma gli avevano detto che non poteva
intervistando: “Scusate, vado con la mia
di Carnera, ma lo incontrò a Sequals.
accorse ai funerali. Era il 1° luglio del
riceverlo. Poco dopo Primo era morto
gente”».
«Seduto su una carrozzina, non aveva
1967, faceva caldo ma tutti i locali del
e Tortora aveva telefonato dal Bottegon
Lucido fino alla fine dei suoi giorni,
esitato a chiedermi: “Ei Bottegon, atu
paese avevano deciso all’unanimità di
in rovesciata (il costo della chiamata
Primo, sorretto da una forza interiore
partat une butiglie di chel bon” (Ei
chiudere per lutto: «Nessuno lo aveva
è a carico del mittente) all’Ansa e alla
straordinaria, non si perdeva d’animo
Bottegon, hai portato una bottiglia di
imposto, ci sembrava un gesto di rispetto
Nazione di Firenze. Intanto le campane
nemmeno negli ultimi difficili e dolorosi
quello buono?). La malattia gli impediva
verso Carnera e la sua famiglia. Ma alla
suonavano a morto».
momenti della sua vita. Ermes Zorzini
di bere alcolici ma ormai non c’era più
molta gente che chiedeva di assetarsi
67
FULVIA TOSSUT
«Quando ritornava dall’allenamento, Primo beveva uno o due tazze di batuda»
69
Fulvia Tossut, classe 1926, è moglie del
- ne beveva una o due tazze».
E’ impiegata in posta a Gorizia”. Era
casaro di Sequals. Racconta che negli
La signora Tossut racconta quindi le
Pina Kovacic.
anni ’46-47 Primo Carnera andava a
origini della conoscenza tra Primo
Durante il pranzo nuziale il signor
correre lungo le colline di Sequals per
Carnera e Pina Kovacic, futura moglie.
Grandis, testimone di nozze, aveva
allenarsi. «Partiva la mattina presto dalla
«Mio zio Giovanni Bertin, detto «il
pronunciato il discorso a Primo e a Pina.
sua villa e passava davanti la nostra
sultan» (in friulano, soprannome per
«E mio zio - specifica la signora Tossut
latteria, posta sotto la collina, dove
indicare il comportamento austero e
- aveva detto a Primo: “Questo si che
Nata nel 1926, è moglie del casaro di Sequals.
facevamo il formaggio e lavoravamo il
severo) era gran amico di Primo oltre
è un gran uomo”. Mia zia, la moglie
Ricorda che Primo Carnera, al ritorno dagli
latte per Sequals e Solimbergo (frazione
che maestro di mosaico. Era emigrato
di Bertin, era sua comare, testimone di
allenamenti lungo le colline del paese, passava
di Sequals). Carnera arrivava e diceva:
in America e in Germania. Con lui
nozze, e santola di Giovanna Maria, la
a bere la «batuda», un derivato residuo dalla
“Casaro, quando torno indietro vengo
c’era anche uno dei signori Nardini di
figlia di Primo».
lavorazione del burro. Ma racconta anche le
a bere la batuda”, un derivato residuo
Gorizia che avevano un bar vicino al
origini della conoscenza tra il campione e Pina
dalla lavorazione del burro. Quando
monumento centrale di Gorizia. Proprio
Kovacic, sua futura moglie.
ritornava dall’allenamento entrava in
Nardini aveva parlato a Carnera di una
latteria e – ricorda la moglie del casaro
ragazza alta e bella: ”Ti andrebbe bene.
71
ENRICO ODORICO
ÂŤDormiva nella camera della mia casa, al primo piano, quella che ha per orizzonte il MedunaÂť
73
«Ho un bellissimo ricordo di Primo.
sorella del padre di Enrico, frequentava
della maestra - si legge la testimonianza
Quando tornava a Sequals - racconta
la scuola di Primo Carnera: era stata
della mamma di Picotti -, ma ricordo
Enrico Odorico - era spesso nostro
compagna di classe e di banco alle
bene quella volta della mosca: devi
ospite.
sulla
elementari. Proprio dai racconti di sua
sapere che mentre la maestra spiegava
camera al primo piano, quella che ha
mamma, Picotti ricorda alcuni episodi:
lui, con la penna dal tipico vecchio
per orizzonte il Meduna. Mangiava
«A mia madre avevo chiesto come mai
pennino cercava d’infilzare le mosche
molte volte qui. Il legame con la mia
fosse stata persino compagna di banco di
che si posavano sul banco: ce n’erano
famiglia era vero, intenso, sincero. Si
Carnera. Lei mi rispondeva così: “Vedi
tante! Io lo rimproverai sottovoce: basta
scrivevano, si mandavano i regali, in
Alberto, io ero un po’ chiacchierona e
copâ moscjes, Primo! Pore’ besties (basta
particolare con la moglie Pina e i figli
la maestra mi imponeva di condividere
ammazzare mosche, Primo! povere
Umberto e Giovanna. Non si trattava di
il banco con Primo che, invece, era
bestie!). E lui: Ce, pore’ besties! A’ puàrtin
amicizie create dalla mondanità, ma che
assai riservato e taciturno”. I racconti
malaties, mostru! Prima sul ledàn e dopo
è figlio di Orfeo, amico di Carnera che è stato
arrivavano da lontano».
sono scritti in un’edizione del 1997 del
uchì, sul nestri banc! (Cosa, povere
padrino di sua figlia. Primo andava a casa sua,
Il signor Odorico è cugino di Alberto
giornalino di Castelmonte: «Parlavo
bestie!
sono diversi gli aneddoti che racconta.
Picotti. La madre di quest’ultimo,
poco con lui, dovevo ubbidire all’ordine
Prima sul letame e poi qui, sul nostro
Gli
piaceva
dormire
Portano
malattie,
perbacco!
75
banco!). Aveva ragione. Un’altra volta
lo ricordo bene quando per strada si
Nelle processioni o ai funerali si vedeva
al di là del Meduna. Saliti entrambi sul
l’oceano / per tornare nella terra che ti
mi confidò che la mamma non poteva
sentiva cigolare una bicicletta, ebbene
emergere chiaramente la sua testa e le
carro fra i pochi sacchi di granoturco,
aspetta, / nel verde del tuo Sequals: /
più mandarlo dal fornaio a prendere il
era lui, con io suo enorme peso che
sue possenti spalle in mezzo al corteo e
mentre lo zio dava una voce ai cavalli
per una culla di terra benedetta / sotto
pane poiché lui arrivava a casa con la
cavalcava la sua fragile bici. Una sera
nelle adunanze dell’Azione cattolica, che
io, lesto, scattai loro una foto con la mia
il tuo cielo friulano).
borsa vuota: aveva sempre una fame da
venne a trovarci a casa dello zio Orfeo
frequentava assiduamente. Se capitava
piccola macchina a fuoco fisso». Alberto
Enrico Odorico, infine, si sofferma su
lupi..Suo papà era emigrato in Egitto
- è Picotti che parla -, si sedette un po’
che si sedesse davanti a me...non vedevo
Picotti conclude con la poesia dedicata a
alcuni particolari: «Ricordo che Primo
mentre il mio era in Danimarca. Tutti
troppo decisamente sulla sedia e ne
altro che la sua schiena enorme. Quando
Carnera nella parlata friulana di Sequals,
era ghiottissimo di baccalà che mio
per il mondo quelli di Sequals!».
fracassò lo schienale: per quanto tempo
mi dava la mano, la sua mi avvolgeva
suo paese natale dove aveva voluto
padre comprava e mia madre, cuoca
Nello stesso giornale Picotti si riporta
ancora vidi per casa quella sedia con lo
fino a mezzo avambraccio. In un giorno
tornare per morire: «...Davôr la vûs dal
eccezionale, lo preparava aiutata anche
indietro di molti anni, all’aprile del
schienale legato col fil di ferro. Nella
della primavera 1945 - prosegue lo scritto
côr che uchì ti clama / tu pàssis encjamò la
da Primo impegnato a mescolarlo
1945, rifacendosi a un episodio che ha
chiesa parrocchiale Carnera aveva un
- quando mancava pochissimo alla fine
Granda Aga / par tornâ ‘n da la cjera ch’a
con le sue mani grandi per togliere il
visto per protagonisti Primo Carnera
banco riservato, un po’ speciale, più
della guerra, si accordò con mio zio
ti speta, / ‘n dal vert dal cjò Sequals: / par
mantecato. E girava la casa. Erano i
e Orfeo Odorico, padre di Enrico. «Sì,
grande del normale, distanziato dagli
Orfeo (che disponeva di carro e cavalli)
una cuna di cjera benedetta / sot il cjò cêl
primi anni ‘50».
altri. No, non per distinguersi, ma solo
per andare assieme al mulino di Arba,
furlan». «Ascoltando la voce del cuore
per adattarlo alla sua corporatura.
un paese distante qualche chilometro,
che qui ti chiama /attraversi ancora
Alberto Picotti
77
GIANNI ed ELVIO CARNERA
ÂŤA Londra, appena arrivato, andava alla messa della domenica mattina nella chiesa cattolica di San Pietro frequentata da italiani che lo accoglievano con grandi manifestazioni di affettoÂť
79
«La villa è bellissima, la ricordiamo
ricordi indelebili - prosegue Elvio -. Il
quasi uguale a quella frequentata
primo risale al 1941: nel bagno avevo
durante la nostra infanzia». Gianni ed
trovato il corpo senza vita di nonno
Elvio, figli di Secondo Carnera, uno
Sante, papà di Primo. Un episodio
dei fratelli di Primo di cui sono nipoti,
che porto sempre con me, ero un
avvolgono il nastro dei ricordi e, seduti
bambino di soli quattro anni, lo choc
nel soggiorno di villa Carnera, a Sequals,
fu forte. Il secondo ricordo riguarda
Gianni ed Elvio Carnera sono figli di Secondo
una parola di inglese, a dieci anni hanno fatto
raccontano le sensazioni in cui sono
la visita, qui a Sequals, a Primo, di
Carnera, fratello di Primo di cui sono nipoti.
ritorno in Inghilterra dove vivono tutt’ora con
immersi. «Qui ho trascorso la mia luna
Max Schmelling, un altro grande
Elvio è nato a Sequals il 22 aprile del 1937,
le loro famiglie.
di miele nel 1958. Dormivamo al primo
campione della boxe, (tedesco, primo
mentre Gianni a Londra il 6 giugno del 1940
piano, nella camera posta sulla destra»
europeo campione del mondo dei pesi
dopo che il padre vi era emigrato per lavoro.
dice Elvio. In quel periodo Primo e la
massimi dal 1930 al 1932)». E non solo
Durante la II guerra mondiale sono tornati
sua famiglia vivevano negli Stati Uniti,
questo. Un uomo coerente, capace di
in Italia, qui hanno frequentato le prime classi
non tornavano spesso in Italia. «Alla
delle scuole elementari. Senza sapere neanche
villa mi sento legato soprattutto da due
Primo Carnera e Max Schmelling.
81
dire no a una carriera militare allettante
che a quel tempo, nel 1943, aveva sei
fine carriera Louis era finito in miseria
consentendogli di vivere molto bene per
il mondo tre volte, parlava diverse
forma. Mi ricordo bene, invece, quando
in nome dei suoi principi. Lo narra la
anni - se anch’io volevo diventare un
e aveva potuto fronteggiare evidenti
il resto dei suoi giorni. Schmelling aveva
lingue: l’italiano, il francese, l’inglese,
veniva in Inghilterra per la lotta libera:
storia che il più anziano dei nipoti di
boxer. Parlava un italiano perfetto,
difficoltà
alla
quindi cercato di ripagare con la stessa
lo spagnolo e un pò di tedesco. «Si era
abitavamo a Soho, un quartiere di
Primo ricorda: «Erano anni di guerra.
ma non solo quello mi raccontava mio
generosità di Schmelling che si recava
generosità quell’avversario che anni
educato da solo viaggiando e parlando
Londra in centro città».
Se Schmelling si fosse dimostrato più
zio Primo: Quell’uomo parla bene il
in America a portare dei soldi alla sua
prima lo aveva aiutato senza chiedere
con le persone. Scriveva anche poesie
Secondo, padre di Elvio e di Gianni e
accondiscendente con il nazismo, Hitler
tedesco, il francese, l’italiano e l’inglese,
famiglia. Il campione tedesco aveva
nulla in cambio.
e leggeva molti libri. Non è banale -
fratello di Primo Carnera, dirigeva il
lo avrebbe portato nel palmo della sua
e se la cava bene anche con lo spagnolo.
anche finanziato le spese dei funerali per
«Zio Primo - aggiunge Elvio - non
dice il nipote -: conosciamo emigranti
Gennaro’s restaurant, uno dei locali più
mano: da sergente, il campione tedesco
E’ l’uomo più intelligente che abbia mai
la morte dell’amico Louis. «Ecco, questo
parlava mai né del periodo della guerra
italiani che dopo molti anni a Londra
famosi della città e possedeva quote
avrebbe potuto ricoprire i gradi di
incontrato.
era Max Schmelling» afferma Elvio. Per
né di politica, ma il regime, che sfruttava
non sanno parlare l’inglese e non si
azionarie di un club notturno frequentato
colonnello o generale. Ma niente da
Morto nel 2005 a 99 anni, Schmelling
la cronaca va detto che Joe Louis, al
la sua fama e autorità di campione, lo
preoccupano nemmeno di farlo. Zio
dai personaggi più importanti del
fare: coerente con le sue idee divergenti
era grande amico anche di Joe Louis
termine della II guerra mondiale, con
costringeva a non sottrarsi. Era anche
Primo, invece, utilizzava il tempo che
cinema e del teatro di quel periodo. Uno
al movimento tedesco, Schmelling era
(considerato il più grande campione
la Germania dilaniata dalla sconfitta,
simpatizzante di inglesi, americani e
aveva a disposizione per studiare e per
dei registi di cinema più importanti
rimasto un semplice soldato mandato
del mondo dei pesi massimi, detentore
aveva fatto arrivare a Max Schmelling,
partigiani che giravano per Sequals».
imparare. Quando era a casa, a Sequals,
di Londra aveva chiesto a Secondo di
in Italia in guerra». Incontrato in villa
del titolo dal 1937 al 1949) avversario
suo rivale sul ring, la rappresentanza
Anche Primo, che tra gli impegni della
negli anni 1942-’43, si allenava in
telefonare a Primo per chiedergli di
mi aveva chiesto - sottolinea Elvio
sia di Carnera che di Schmelling. A
di una famosa azienda americana
boxe e della lotta libera aveva girato
palestra ma lo faceva solo per tenersi in
recitare in un suo film. «Nel 1954, in
economiche
grazie
83
Inghilterra, le riprese. Zio Primo aveva
dell’esercito, grande amico di mio zio e
era la moglie Pina, il suo manager che si
londinese, lo chiamava anche più volte
trascorso sei settimane a Londra per
persona onesta, gli aveva detto: “Vieni
occupava dei suoi interessi e lo assisteva
l’anno per la lotta. «Quand’era a Londra
girare “kid for two Farthings” (diretto
negli Stati Uniti, la pratica della lotta
nelle scelte con l’appoggio di McCoy.
per gli incontri di catch si allenava al Joi
da Carol Reed e vincitore della Palma
libera sta riprendendo”». Era l’inizio di
La sua attività nella lotta funzionava in
Blooms, un posto vicino a Soho dove
come miglior film a Cannes nel 1955).
una nuova avventura per il gigante di
questo modo: in ogni Nazione Primo
abitavamo noi - dice Elvio -. Si allenava
Anche io e mio fratello eravamo stati sul
Sequals laureatosi campione del mondo
aveva dei promoters locali che lo
con altri lottatori ma senza farsi male:
set ad Earls street dove c’erano Diana
in Australia, a Melburne, il 18 febbraio
chiamavano per i match o tournee in
era tutto già preparato».
Dors, Tiger Jo Robinsons ed altri attori
del 1957.
diverse città di una stessa Nazione. Lui
Quella sua seconda carriera aveva
dell’epoca. Al tempo lo zio era uno degli
L’ex colonnello americano Babe McCoy,
arrivava in ogni parte del Mondo con
portato
uomini sportivi più pagati del mondo:
esperto del settore oltre che avvocato,
un contratto già firmato, si allenava per
l’Australia, gli Stati Uniti, tutto il sud
guadagnava 100 mila dollari l’anno».
quindi persona in grado di interpretare
alcuni giorni, combatteva nella serata
America, il Giappone e perfino la Cina:
Quel periodo era stato l’ultimo trascorso
al meglio i contratti, lo aveva diretto e
concordata e poi ripartiva per un’altra
insomma, il giro del Mondo in luoghi
dalla famiglia di Primo Carnera a
gestito. Ma una delle fortune di Primo
meta della tournee oppure si recava in
molto frequentati dagli emigrati italiani
un’altra Nazione per altri spettacoli.
pronti a sostenere Primo Carnera
Jack
durante i suoi match.
Sequals prima del trasferimento negli Usa. «Un colonnello, tale Babe McCoy,
Carnera e il catch
Solomons,
il
suo
promoter
Primo
a
girare
l’Europa,
85
«A Londra, appena arrivato - racconta
stesso hotel, il Reagents Palace Hotel, a
ma mangiava di tutto. Io e mio padre
«Elvio ha conosciuto mio zio meglio di
di varie sigle mondiali dal 1993 al 2004)
composto su nostro zio il libro «Primo,
ancora il nipote -, alla domenica andava
Piccadilly, e mio padre spariva per un pò
andavamo a raccogliere i funghi da
me perchè è più vecchio. Io lo conobbi
aveva realizzato un paio di scarpe. La
the story of man Mauntain Carnera,
a messa nella chiesa cattolica di San
di giorni quando lui arrivava. Ho visto
pulire prima, seccare poi, e conservare
solo a Londra - prosegue Gianni -. Ogni
lunghezza del piede era la stessa di
world
Pietro frequentata da italiani che lo
poco tempo fa l’hotel: c’è ancora, sempre
in attesa del suo arrivo».
tanto con la nostra famiglia venivamo
quella di Carnera (16 secondo la taglia
L‘avevamo portato in visita a Sequals
accoglievano con grandi manifestazioni
uguale. Era vicino a casa nostra».
«Eravamo fortunati perché abitavamo
a
inglese, 52 italiano) che però aveva la
e in Villa. Mullaly era venuto due volte
di affetto. Io sono stato parecchie
«Lo zio era un uomo semplice, umile,
in centro, vicino al club dove avevano
le vacanze estive. In una di quelle
pianta più larga.
nel paese natale di zio Primo per capire
volte con mio fratello e mio padre ad
felice tra la sua gente - interviene l’altro
cominciato a suonare Cliff Richards,
occasioni mio padre Secondo e il terzo
Al tempo Primo si faceva fare le scarpe
e ricercare materiali utili per la stesura
attenderlo al suo arrivo. Era sempre una
nipote, Gianni -: gli bastava vedere suo
Tommy Steel e tanti altri cantanti
dei fratelli Carnera, Severino, avevano
su misura negli Stati Uniti oppure in
del testo nel quale siamo citati anche io
grande festa e non solo per gli emigranti
fratello e i suoi nipoti per essere contento.
diventati in seguito famosi. Ora Soho, il
fatto la tomba di famiglia nel cimitero.
Italia, a Roma, ad esempio da Gatto.
e mio fratello».
italiani ma anche per gli inglesi che
Quando veniva a trovarci, mia mamma
nostro vecchio quartiere, è diventato più
Se ricordo bene era il 1950».
Che Primo Carnera abbia spopolato
forse ricordavano i suoi incontri di boxe
gli cucinava le sue pietanze preferite:
un centro «artistico» (intende dire a luci
Gianni produce scarpe su misura in un
anche in America non è certo una
in Inghilterra contro Reggie Meen, Jack
pastasciutta e cibi tipici friulani. Gli
rosse) frequentato anche dalla malavita.
prestigioso negozio nel centro di Londra;
sorpresa. «Circa dieci anni fa siamo
Stanley, Franz Diener, Jim Maloney e
piacevano lo spezzatino di vitello con
E pensare invece che quando eravamo
in vetrina sono esposte quelle di Primo
tornati a Sequals con Frederic Mullaly,
Sam Gardner. Zio Primo - conclude
i funghi e la polenta, il baccalà e il
piccoli le porte di casa si lasciavano
e di Lennox Lewis. Per quest’ultimo (ex
scrittore per il Daily Mirror, il News
Gianni
“bisat in umid” (l’anguilla in umido),
aperte».
campione del mondo dei pesi massimi
of the world e il Daily mail che aveva
-
alloggiava
sempre
nello
Sequals
qualche
mese
durante
heavyweight
champion».
87
SEVERINO FABRIS
«Primo mi raccontava la sua vita, tutto quello che gli passava in testa. Insisteva sull’importanza del sacrificio»
89
Quand’era a Sequals, andava spesso
pollice lo devi tenere aderente al guanto;
infine 10 minuti di corda per un’ora e
nella palestra di villa Carnera ad
non aprirlo altrimenti rischi di rovinare
mezza circa di allenamento. Alla mattina
allenarsi con Primo. Ma ci tiene subito a
l’orecchio dell’avversario o renderlo
si faceva solo footing: partivamo dalla
precisare: «Io ero dilettante e mi allenavo
orbo”. E aggiungeva: “I diretti devono
villa in direzione Travesio, un percorso
con Primo – sottolinea Severino Fabris
partire come un colpo di frusta però
lungo 4-5 km circa. Scattavamo, a volte
(suo padre e la madre di Carnera erano
non devi mai girare il pugno mirando
andavamo in collina. Era un allenamento
cugini, figli di due sorelle) - perché
il sopraciglio per ferirlo: l’avversario in
intenso, quasi da professionista, molto
era un piacere stare con lui. Non mi
quel momento potrebbe avere più punti
duro, ma mi piaceva perché lo facevo
Nato a Sequals il 30 gennaio 1922, vive da
insegnò solo la boxe, ma soprattutto
di te, vincere per ferita non sarebbe
con Primo. Il sabato iniziavamo dopo
molti anni in Francia. Da Primo Carnera
la filosofia di vita: mi diceva che senza
onorevole”. Primo - sottolinea Severino
pranzo, la domenica ci allenavamo tutto
dice di avere imparato molto, per lui era un
sacrifici non si arriva da nessuna parte.
- mi insegnava tutto questo».
il giorno».
maestro di vita. Severino l’ha conosciuto bene
La sportività di Primo era esemplare».
Svolgevano assieme allenamenti intensi:
Il luogo prediletto dei loro incontri era la
sia sul fronte sportivo sia su quello umano. E’
Perché Carnera pensava, prima di tutto,
«Andavo ogni giorno in palestra, verso
palestra, in villa Carnera, realizzata ad
l’unico pugile rimasto ad aver combattuto con
all’incolumità
«Mi
le 14 o le 15: gli incontri erano da sei
hoc per gli allenamenti: «Primo mi dava
il campione di Sequals.
raccomandava sempre: “Severino, il
riprese, tre con lui e tre con il sacco,
i suoi guantoni. Era molto scrupoloso nel
dell’avversario:
91
coprirsi perché diceva che i punti deboli
coperta pesante sulla schiena e un catino
“Severino, la sete era talmente tanta che
di un pugile sono la mascella e il fegato.
sulle ginocchia, il sudore scendeva».
avevo voglia di bere le mie urine. Ne ho
Per abituarmi a proteggere la mascella mi
Quel sudore nato dal sacrificio di duri
passate..”».
faceva mettere un turacciolo e lavorare
allenamenti, lo specchio della vita
Ma l’episodio che aveva scosso la vita
di sinistro. Era un piacere vedere quel
del campione di Sequals: i risultati
del campione di Sequals era stata la
colosso con la corda, sembrava un
non arrivano dall’alto, sono frutto
morte di Ernie Schaff durante l’incontro
ballerino. Mi insegnava quella che un
dell’impegno
determinato.
disputato a New York il 10 febbraio
tempo si chiamava ginnastica svedese:
«In quei momenti – dice Severino –
1933: un pugno di Carnera aveva steso a
flessioni sulle ginocchia da distesi e
Primo mi raccontava la sua vita, tutto
terra il pugile che morì. Gli accertamenti
braccia piegate».
quello che gli passava in testa. Insisteva
avevano stabilito la causa del decesso:
«Ci
sull’importanza del sacrificio. Pensate
Schaff era affetto da un problema
sedevamo a bordo ring con una bella
che nel corso della sua carriera di
precedente alla riunione, non avrebbe
pugile venne rinchiuso in camera senza
dovuto salire sul ring.
acqua per impedirgli di bere perché
Seppur scagionato, Primo non riusciva
doveva dimagrire e sudare. Mi diceva:
a darsi pace: «Un giorno - prosegue
Era
la
fine
dell’allenamento:
La palestra di Villa Carnera.
costante,
93
Severino
-
mi
disse:
“Non
puoi
reazione di Carnera: un suo diretto mi
disse: “Tas macaco, tu vens vie e co ti
immaginare cosa si prova ad uccidere
aveva causato la perdita di un dente.
ses li tu ses in America... (taci, vieni via
un uomo”. Dopo quell’episodio Primo
Alla fine eravamo entrambi dispiaciuti
e quando sei lì sei in America)...”. Ma
non utilizzò più, nel ring, tutta la forza
dell’accaduto».
conoscevo già la mia futura moglie con
che aveva nella braccia per paura di fare
I due erano molto legati, tant’è che
la quale partii qualche tempo dopo per
del male e di ripetere simili tragedie».
Carnera aveva provato a portare Severino
la Francia».
Era molto sensibile e generoso: «La
in America: «Avevo detto a Primo
Severino aveva combattuto 4-5 incontri:
terza domenica di gennaio del ’46 si
che lo avrei aiutato negli allenamenti
«Il primo al Moretti di Udine contro
era disputata una riunione di giovani
ma che non avrei seguito la via della
Collarino. Mi allenavo per ridurre
boxer conclusa con un’esibizione: io
boxe: anch’io avevo paura di fare del
il mio peso da 82-83 a 79 kg: a ogni
contro Primo a cui avevo rifilato, alla
male agli avversari. Ma lui mi incitava
seduta - afferma Severino - diminuivo
terza ripresa, un diretto al viso. Un
a continuare, a non temere e andare
di un kg, una volta addirittura di 1,75
gesto istintivo contro un amico. Ma
avanti. A maggio del ’46 avevo già fatto
kg. Accortosi della mia emozione per
Primo Carnera contro Ernie Schaaff il 10
non avevo avuto nemmeno il tempo di
qualche incontro, lui stava partendo
il primo incontro, Primo non aveva
febbraio 1933
pentirmene tanto fulminea era stata la
per l’America quando, in friulano, mi
esitato a sostenermi. Un altro incontro
95
l’avevo
combattuto
di
sedie sul ring in segno di protesta. Per
disparità costruendo un ring più alto
Da quel momento Severino si era dato
Primo:
i
un pneumatico si era bucato. Mancava
Udine: si era concluso in parità, anche
fortuna avevo fatto in tempo a scappare.
di 15 centimetri su uno dei due lati, ma
al basket che la figlia praticava. «Da
bambini, ogni Natale a chi era povero
il crick per tenere l‘auto sollevata
in
Carnera».
Venuto a conoscenza dei fatti, Primo
non era agevole rimanere sempre sulla
46 anni sono nel circuito del basket,
faceva recapitare dei regali. Primo era
e provvedere alla sostituzione. Per
«Al successivo, invece, a Buia, Primo
me le aveva suonate di santa ragione
stessa parte: la prima ripresa era andata
non ho mai giocato ma ho sempre
buono. A Sequals il suo posto preferito
fortuna a bordo dell’auto c’era Carnera:
non era presente: quella volta il mio
sostenendo che a quell’incontro non
bene, la seconda il mio rivale mi aveva
fatto
molta
era il Bottegon. Lo frequentava spesso
aveva provveduto lui a fare le veci
compagno - specifica Severino - era Aldo
avrei dovuto andare. Per questo mi
costretto a scendere. Ricordo di aver
soddisfazione: sono stato designato per
quand’era in paese, con gli amici giocava
del crick tenendo da solo l’auto alzata
Zulian, un amico di infanzia. Assieme
aveva punito facendomi saltare un
subito un diretto potente che mi aveva
gli incontri Francia-Russia e Francia-
a carte: briscola o tre sette».
quel tanto che bastava per sostituire il
avevamo raggiunto in bicicletta il luogo
incontro programmato a Trieste».
mandato al di fuori delle corde: cadendo
Cecoslovacchia, ho fatto parte della
Si narra che Primo avesse sbriciolato
pneumatico».
dell’incontro. Il pugile avversario era di
I match successivi: a Sequals la rivincita
avevo battuta la testa in una tavola».
commissione sportiva disciplinare e mi
con
elenco
Altro episodio emblematico è quello già
Maiano, il campanilismo tra lui e Zulian
con Collarino, a Pordenone Fabris se l’era
Si parla del ’46: «Avevo iniziato con la
sono sempre occupato dei giovani che
telefonico, che alzasse tronchi da 130
apparso nelle pagine dei libri dedicati
aveva condizionato la riunione, poi
vista con Del Fabbro, un pugile di Buia:
boxe nel dopoguerra prima di partire
danno più soddisfazione degli adulti.
kg per spalla; insomma, era dotato
alla vita del campione di Sequals:
conclusa ingiustamente, e non si è mai
«Era alto 10 centimetri più di me, una
per la Francia: il lavoro era molto, non mi
Oggi seguo i pulcini. È un piacere e
di una forza inaudita. Un episodio
«Eravamo nel bosco, sul costone dietro
capito per quale motivo, con la vittoria
differenza enorme: non so come avessero
consentiva di proseguire con il pugilato.
finché posso resto: stando a contatto con i
lo ricorda bene Severino: «Durante
la collina, il Pedoli, a far legna per una
ai punti dell’avversario. Ricordo ancora
potuto consentire lo svolgimento del
Fu poi la nascita di mia figlia a chiudere
giovani mi sembra di non invecchiare».
il tragitto a Spilimbergo, su una Fiat
persona cara a Carnera. Con noi c’erano
oggi le ire dei tifosi che lanciavano
match. Avevano tentato di arginare la
definitivamente questa parentesi».
E qui il pensiero va subito all’amico
guidata dal signor Pasquali di Sequals,
anche Toni Zecchinon (padre di Beatrice),
quell’occasione
al c’era
Puccini
l’accompagnatore
con
le
«Anche
proprie
Carnera
mani
amava
un
97
e Aldo Castellan che trasportavano la
che aveva Carnera. Per non parlare della
verranno esposti in villa Carnera, sede
legna preparata nel carro. Toni tagliava
sua disponibilità: a lui piaceva rendersi
del futuro museo dedicato a Primo.
gli alberi, Carnera trasportava un tronco
sempre utile».
per spalla scendendo giù dalla collina,
Più e più volte Severino sottolinea di aver
io invece tagliavo i rami e cominciavo
ricevuto da Carnera un insegnamento
a caricare la legna. Di giorno stavamo
che ancor oggi mantiene custodito nello
caricando la legna sul carro quando la
scrigno della propria intimità: «Primo
ruota cominciò a sprofondare nel terreno.
era partito a 14 anni, aveva studiato
Un problema non da poco considerato
durante la guerra. La sua semplicità
il peso ingente: come fare? Aldo aveva
lasciava intravedere un uomo comune».
vincolato i cavalli al carro sollevato
Un ulteriore segno della sua presenza
da Primo quel tanto che bastava per
a Sequals Severino l’ha lasciata nel
liberare la ruota: è incredibile la forza
2006, in occasione dei festeggiamenti per il Centenario della nascita di
Severino Fabris
Primo Carnera donando i guantoni che
99
NINO BENVENUTI
conclusioni
ÂŤPrimo non era furbo, a lui interessava combattere sempre a viso apertoÂť
101
Carnera uomo, dentro e fuori il ring.
pugile furbo, astuto, che attraverso dei
essere umano».
Un campione di valori, di semplicità.
giochetti sul ring cercava di stuzzicare
L’episodio
Genuino e puro anche da adulto, «gigante
e innervosire Primo: era la sola arma
Bucarest, in Romania, dal cast del regista
tenero» come ama definirlo la figlia
che possedeva per vincere, cosa che
Renzo Martinelli durante le riprese di
Giovanna Maria. E’ il profilo che emerge
è riuscito a fare solamente perché
«Carnera-The walking mountain», il
dai racconti di chi ha potuto conoscere
Primo, cadendo, si lussò una caviglia.
lungometraggio dedicato alla vita di
Primo. Un quadro dal quale spunta, tra
In quelle condizioni - prosegue Nino -
Primo. «Sono stato anch’io a Bucarest -
gli altri, la sua profonda dignità: qualità
qualsiasi pugile si sarebbe fermato, lui
afferma Benvenuti -, ho recitato la parte
sfoderata in diverse circostanze, anche
invece no. E’ straordinario vedere dai
del secondo all’angolo di Max Baer
sul ring come ricorda Nino Benvenuti.
filmati come si alzava di scatto senza
assistendo alle sequenze di quello che è
«Sono stato il primo - dice Benvenuti
concedersi il tempo di riprendersi e di
accaduto.
- a fornire un’immagine tecnica di
appoggiare il ginocchio. Non aspettava
Il bravissimo Andrea Iaia, che recita
Primo Carnera. Ricordo soprattutto un
nemmeno gli 8 secondi del conteggio
la
match straordinario, quello contro Max
dell’arbitro. Questo è un coraggio
protagonista del lungometraggio, è
Baer (New York 14 giugno 1934), un
difficile da riscontrare in qualunque
riuscito a trasmettere il coraggio di
parte
è
di
stato
immortalato
Carnera
quale
a
attore
103
Primo: cercava di rialzarsi ma prima
sempre a viso aperto e non essere messo
su diversi fronti, compreso quello
dalle parole della moglie Pina: “E
di mettersi in piedi il suo avversario lo
al tappeto. Quando succedeva si rialzava
doloroso
nell’ultimo
adesso brindiamo ai due campioni del
colpiva da ogni parte e quindi le sue
all’istante, a quel punto l’avversario
mese di vita trascorso a Sequals dov’è
mondo italiani”. Eravamo soltanto noi
difficoltà aumentavano sempre più. Ma
lo colpiva ancora prima che lui fosse
morto quarant’anni fa, il 29 giugno
i 2 campioni italiani, ora sono rimasto
se si fosse giunti alla chiusura del match
tornato in posizione verticale».
1967. «Purtroppo l’ho visto steso su
solo io».
avrebbe vinto Carnera ai punti».
La conoscenza tra Nino e Primo ha
quel lettone enorme, in villa, a Sequals
Il brindisi non poteva nascondere
avuto origine alle Olimpiadi di Roma
- racconta un malinconico Benvenuti
l’amarezza di quei momenti: «Avevamo
Emerge qui un altro aspetto caratteriale
del 1960: «Era stata anche l’occasione
-: del suo peso originario era rimasta
aiutato Primo a rialzarsi, c’era la
del gigante di Sequals: «Primo non era
per conoscere sua moglie Pina e i suoi
la metà. Io tornavo da New York dopo
consapevolezza
furbo, non sfruttava nessun tipo di
figli Giovanna Maria e Umberto. Per me
la conquista del titolo mondiale contro
quel bicchiere sarebbe stato uno degli
situazione; a lui interessava combattere
Primo era un simbolo, il mio eroe, l’eroe
Emile Griffith. Accompagnato in stanza
ultimi. E a lui piaceva, come piace a me
di quei tempi tra quanti praticavano
da Pina, mi ero trovato solo con loro
e a noi friulani assaporare in compagnia
1967, Nino Benvenuti in visita a Villa Carnera,
il pugilato. Credo di essermi scelto
due perché lui non voleva nessun altro:
un buon vino: una tradizione che non
dal campione di Sequals, a pochi giorni dalla
l’esempio migliore da seguire».
un momento toccante, struggente, a cui
tutti capiscono. Quello in camera sua è
sua morte
Benvenuti ha conosciuto il campione
era seguito un brindisi accompagnato
un ricordo che porterò per sempre nel
della
malattia
che
probabilmente
105
cuore, nella mia anima».
ha lasciato un’immagine di italianità,
Dal rapporto con Carnera a quello con
di un uomo emigrante che, pur lontano
il suo paese natale il passo è breve.
da casa, è sempre rimasto legato alla
«Certamente mi sento legato a Sequals
sua terra». Infine, un desiderio: «Vorrei
- sottolinea Benvenuti -, per chi ha
poter essere il tramite, dopo Primo
vissuto questi momenti struggenti non
Carnera - conclude Benvenuti -, di
può non essere così. Ho conosciuto
questa immagine, di questo rapporto
Giovanna Maria e Umberto e ci siamo
con i valori primari della famiglia,
incontrati,
al
del proprio campanile, delle persone
telefono, siamo diventati un pò fratelli.
care con le quali rimaniamo legati per
Persona splendida è anche il sindaco di
sempre. Vorrei che l’esempio di Primo
Sequals, Francesca Piuzzo, che continua
venisse tramandato ai posteri per trarne
a organizzare eventi importanti per
un insegnamento a favore dei giovani».
ci
sentiamo
spesso
valorizzare al meglio la figura di Primo Carnera. Primo Carnera prima di me
107
Alberto Francescut
Marco Sartini
Christian Canderan
Nato a San Vito al Tagliamento nel 1974, è
Nasce a Pordenone nel novembre del 1969,
e sportivo.
Christian Canderan è nato a Spilimbergo nel
opere documentaristiche.
redattore de Il Popolo e collaboratore della
pugile dilettante dall’età di quattordici anni,
Partecipa da alcuni anni alle iniziative
1978 e risede a Meduno.
“Sequals ricorda il suo amato gigante - 2004”
Gazzetta dello sport. Diplomato in ingegneria
vice campione italiano ai campionati assoluti
promosse dalla Provincia di Pordenone e dal
Laureatosi nel 2002 in Cinematografia al DAMS
“Sulle orme di Gian Domenico Facchina -
elettronica all’Università degli studi di Udine,
di Sanremo nel 1992, ha all’attivo diverse
Comune di Sequals per la valorizzazione della
di Bologna intraprende successivamente la
2005”
è iscritto all’albo dei pubblicisti dal febbraio
presenze nella nazionale italiana, con la quale
figura di Primo Carnera e della Villa.
carriera di regista e produttore di documentari,
“Ricuars di una sera di Mai -2006”
2003. Appassionato di Primo Carnera, da
conquista due prestigiose medaglie in tornei
film fiction (NEI TUOI OCCHI, un films sulle
qualche anno è impegnato nella ricerca di
internazionali.
leggende delle nostre terre, con la straordinaria
“Con i pugni e con il cuore” è il suo secondo
aneddoti sulla vita del pugile di Sequals.
Si laurea in architettura allo I.U.A.V. di
partecipazione di Bruno Pizzul) e pubblicità
lavoro sulla figura di Primo Carnera.
Venezia nel marzo del 1999, con una tesi in
industriali.
collaborazione con il CONI della Regione
Moltre
Veneto sugli impianti sportivi. Dal 2000 svolge
elogi e riconoscimenti anche in ambito
la professione di architetto, occupandosi sia di
internazionale.
interventi pubblici che privati a carattere civile
Per il Comune di Sequals ha realizzato varie
sue
produzioni
hanno
ricevuto