GE - OIK S nuovi territori nuovi territori
2009
il terzo veneto per la competizione internazionale
Le voci ricorrenti di un Veneto caotico, fatto di villette e capannoni, con una pianura disgregata, cresciuta senza una vera identità, sembrano talvolta far dimenticare il sostrato di valori culturali ed etici che sottendono ad un accelerato processo di sviluppo produttivo ed insediativo, qual’è quello che ha caratterizzato la storia recente del nostro territorio. Oggi soprattutto si parla molto di crisi economica e sociale: quasi non ci fosse più spazio per far emergere le spinte innovative, per grandi sfide che riportino in primo piano intelligenze, talenti e capacità creative e imprenditoriali, che rinnovino la volontà di tornare ad essere protagonisti del nostro tempo. E’ appunto dalla consapevolezza di un grande passato e di un’alta concentrazione di ingegni e attitudini organizzative che si origina la volontà di mettere in mostra ed incoraggiare tutti quegli interventi, piccoli e grandi, che rappresentano la nuova capacità competitiva del Veneto nello scenario nazionale ed europeo, quelle iniziative che lo identificano nel segno della qualità, dell’innovazione, della sostenibilità. Comunicare il Veneto (e il Nord-Est) come patrimonio di risorse territoriali da valorizzare e anche come opportunità d’investimento: questo è lo scopo di un’amministrazione regionale che non si limita a prefigurare uno scenario di sviluppo sostenibile, come rappresentato con i diversi strumenti urbanistici, ma intende dare spazio a una “politica del fare”, favorendo quelle alleanze e collaborazioni che di questa politica sono i veri protagonisti.
il Presidente della Regione del Veneto
Giancarlo Galan
il veneto ad un giro di boa
Valorizzare e promuovere un territorio non significa solo farne conoscere le risorse e le peculiarità distintive, ugualmente importante è registrare ed esaltare la progettualità, il fermento creativo che l’accompagna, quel fervore che non sempre si percepisce ma che lo rendono vivo, generando e stimolando la produzione di nuove idee e spinte al rinnovamento. Parte da qui l’idea di “GEO-OIKOS”, una rassegna di progetti/iniziative sul territorio che nell’attivare un dialogo tra le diverse istituzioni e i vari attori interessati, viene a configurarsi come un’efficace iniziativa di marketing territoriale necessaria a comunicare e interpretare le esigenze e gli obiettivi delle strategie di sviluppo della pianificazione urbana e territoriale. Oggi, in un momento di grande trasformazione della società veneta, dove la mancanza di una “rete” di collegamento tra le diverse istituzioni e i centri di produzione e ricerca rischia di compromettere l’evoluzione del sistema policentrico veneto generando tante diverse “separatezze”, mi è sembrato interessante offrire uno spazio di dialogo a tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di territorio, permettendo loro di illustrare e confrontare gli aspetti più significativi e innovativi della loro attività. Ringrazio pertanto quanti hanno partecipato alla prima edizione di questa rassegna, contribuendo con il loro prezioso contributo a originare quel contesto positivo di collaborazione e confronto, utile premessa per ogni azione di governo del territorio.
l’Assessore alle Politiche per il Territorio
Renzo Marangon
10
geo-oikos: la presentazione delle dinamiche del territorio
La recente legge regionale urbanistica n.11 del 23.4.2004 con le novità introdotte in termini di criteri e procedure per la formazione degli strumenti di “governo del territorio”, così come la realizzazione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, evidenziano la necessità di ispirarsi al “metodo del confronto e della concertazione” come strumento per perseguire, in modo coordinato e condiviso, scelte strategiche di assetto del territorio coerenti con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile e durevole del territorio, come auspicato da tutte le politiche ai diversi livelli. Esporre e valutare in una rassegna i lavori e i progetti territoriali, urbanistici, edilizi e ambientali più importanti del nostro territorio e delle nostre città, piccole e grandi, ha lo scopo di offrire uno spazio di confronto con l’obiettivo di ricercare una identità generale della realtà territoriale veneta, oltre che offrirsi come vetrina aperta alle altre regioni e all’Europa. Per poter conoscere, confrontare e valutare le diverse iniziative e progetti, si è ritenuto di promuovere l’organizzazione di uno spazio esposizione attrezzato nel quale enti pubblici, organizzazioni di categoria ed aziende, fondazioni culturali ed associazioni professionali possano illustrare la loro produzione più significativa su aspetti e tematiche interessanti il territorio. Perché Verona Trovandosi in una posizione strategica di cerniera all’incrocio dei due Corridoi Europei (I e V), Verona occupa una posizione geografica e logistica ideale per consentire un debutto di successo dell’evento e una sua proiezione territoriale di ampio respiro.
Mostrare il territorio: una fiera per conoscersi “Geo-Oikos. Nuovi Territori” (Veronafiere, 11-12 novembre 2009) è la prima edizione di un evento che sarà replicato annualmente e che ambisce a costruire progressivamente un partenariato di soggetti capaci di comunicare il Veneto, come patrimonio di risorse da valorizzare e attrattore di investimenti.
12
I numeri di quest’anno: Espositori: 138 Stand: 151 (6 Province, 21 Comuni, 5 Enti Parco, 6 Aziende ospedaliere, 39 Società private, 10 Studi professionali, ecc.) Spazio espositivo: 7000 mq circa Convegni/workshop presentati: 28
geo-oikos: un’avventura che aiuta il territorio
Quando la Regione del Veneto ha proposto alle Province l’iniziativa, l’adesione è stata immediata ed entusiasta da parte di tutti. Si è intravista l’opportunità di poter condividere conoscenze e “buone pratiche”. Siamo rimasti sorpresi: è stato molto di più. Ci è stata offerta la possibilità di parlare, discutere e confrontarsi su nuovi metodi di gestione del territorio, in parte stimolati da direttive europee, in parte generati dall’esigenza di dare risposte efficaci a nuove criticità ambientali e sociali evidenziate dalla crescita delle città e dal cambiamento degli stili di vita e delle relazioni sociali. La presenza di numerosi privati ed aziende miste con i loro programmi è stata l’occasione per riflettere su politiche di governo e uso del territorio in grado di gestire le matrici complesse, di promuovere l’innovazione all’interno delle amministrazioni pubbliche e di stimolare le responsabilità individuali e collettive e le forme di autogoverno e di cittadinanza attiva. La partecipazione è stata così ampia e ricca da potersi dire inaspettata. Queste esperienze pubbliche e private dei territori veneti, amalgamate tra loro e messe in mostra hanno fornito un nuovo esempio di collaborazione tra i vari attori della gestione del territorio capace di definire i nuovi orizzonti della nostra terra. Ed una delle motivazioni per cui Verona ha insistito per portare nella sede della propria fiera l’iniziativa è proprio la convinzione che il nuovo volo che spiccherà il “Veneto del terzo millennio” potrà iniziare solamente passando da Verona, città di snodo e congiunzione con il resto dell’Europa, smarcandosi dal ruolo e dall’immagine del nord-est operoso ma self-made e un po’ chiuso, tanto utile e fruttuoso per i risultati ottenuti sino ad oggi, ma che deve essere rielaborato come modello per i futuri orizzonti al fine di rimanere al passo ed oltre. L’auspicio e l’invito è di rivederci tutti e di più nel 2010.
il Presidente della Provincia di Verona
Giovanni Miozzi l’Assessore alla Pianificazione della Provincia di Verona
Samuele Campedelli
la fiera ospita il territorio
Veronafiere è il primo organizzatore diretto di rassegne in Italia e il secondo per fatturato. Tra i settori nei quali è leader, vi sono quelli del building, movimento terra, arredo-design, energie rinnovabili con rassegne di primario livello (Samoter, Marmomacc, Abitare il Tempo, Legno & Edilizia, Progetto Fuoco, Solarexpo, Green Building; saloni dei Beni e delle Attività Culturali e del Restauro, Construction Day). L’obiettivo dell’Ente è quello di essere una piattaforma per l’internazionalizzazione del sistema imprese e uno strumento di supporto alle Istituzioni e associazioni di categoria per l’attuazione di piani coordinati di promozione e sviluppo. Nel tempo, ha attivato una proficua collaborazione con numerosi dicasteri, mentre con la Regione del Veneto e la Provincia di Verona ha sviluppato un’articolata partnership che, in occasione di Geo Oikos, si è manifestata nella sua completezza. Da un lato, infatti, l’Ente è diventato attuatore di un importante progetto fieristico che ha inteso mostrare il Veneto che verrà, promuovere il Nord Est, fare di Verona un ideale ponte con le regioni e province limitrofe, creare una rete in grado di attrarre intelligenze e risorse economiche. Dall’altro, ha preso parte alla rassegna in qualità di soggetto interessato e protagonista di questo sviluppo, attraverso l’esposizione delle proprie più recenti realizzazioni e dei progetti futuri, che hanno trovato ulteriore impulso con il varo del nuovo piano industriale 2010-2014 che porterà la Fiera di Verona ad avere uno dei quartieri più moderni e funzionali d’Europa.
il Presidente Ente Fiera
Ettore Riello
regione veneto
un nuovo percorso per il governo del territorio ptrc 2009 piano territoriale regionale di coordinamento Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Servizio Pianificazione Territoriale
20
Il “Sistema degli obiettivi di progetto” è stato inteso fin da subito come una tavola di piano a pieno titolo in quanto matrice di tutta la cartografia, e non solo, del nuovo PTRC del Veneto. L’ottica era quella di individuare chiaramente i temi del Piano. Essi sono risultati essere: l’Uso del Suolo, la Biodiversità, l’Energia e l’Ambiente, la Mobilità, lo Sviluppo Economico, la Crescita Sociale e Culturale. La scelta dei temi era direttamente relazionata alla necessità di proteggere e disciplinare il territorio regionale per migliorare la qualità della vita in un ottica di sviluppo sostenibile. La necessità era inoltre quella di una coerenza con i processi di valutazione, di integrazione e sviluppo nello spazio europeo, nel rispetto della convenzione europea del paesaggio, e per accrescere la competitività territoriale. Stabiliti i temi del Piano, sono stati declinati degli Obiettivi Strategici e degli Obiettivi Operativi che hanno guidato l’ufficio di Piano nella stesura delle tavole per il Documento Preliminare, adottato con D.G.R. n.2587 del 7 agosto 2007, e tutti i successivi stati di avanzamento fino alla stesura definitiva adottata con D.G.R. n.372 del 17 febbraio 2009. Trasversalmente, tra gli Obiettivi Operativi si sono individuate delle Linee di Progetto specifiche che sono diventate anche esse delle tavole (Montagna del Veneto, Città Motore del Futuro) mentre la linea di progetto del Paesaggio si è configurata nel documento denomito Ambiti di Paesaggio, Atlante Ricognitivo, e nel dettaglio della cartografia del Sistema del Territorio Rurale e della Rete Ecologica. L’uso del suolo viene tematizzato in due tavole: “Uso del Suolo: Terra” e “Uso del Suolo Acqua”. Nella tavola “Uso del Suolo: Terra”, sulla base dei diversi caratteri dell’urbanizzazione e dell’agricoltura che vi si pratica, vengono individuate quattro categorie di aree: “aree di agricoltura periurbana”; “aree agropolitane in pianura”; “aree ad elevata utilizzazione agricola”; “aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa”. Si intende
così proporre alla pianificazione di livello inferiore uno strumento per un governo del processo di urbanizzazione attento alle esigenze dell’agricoltura e dello spazio agrario, del quale si riconosce il valore multifunzionale, economico, ecologico, sociale e culturale, il cui mantenimento è indispensabile per il futuro del territorio veneto. La tavola “Uso del Suolo Acqua” rappresenta cartograficamente il sistema della tutela delle acque: aree di produzione idrica diffusa di importanza regionale, fascia delle risorgive, laghi e idrografia generale regionale, dorsali principali del modello strutturale degli acquedotti, aree di laminazione, sorgenti e pozzi a servizio del pubblico acquedotto, siti con presenza di acqua geotermica, termale, o minerale idropinica, aree interessante dal bacino termale euganeo e siti con presenza di acqua minerale. Infine si individuano le aree di tutela e vincolo. La tavola “Biodiversità” raccoglie le azioni di piano volte a tutelare e accrescere la diversità biologica del territorio regionale, intendendo la Rete ecologica quale matrice del sistema delle Aree Ecologicamente Rilevanti della Regione Veneto. La Rete ecologica regionale è costituita in primo luogo dalle: Aree Nucleo, che presentano i maggiori valori di biodiversità regionale; esse sono costituite dai siti della Rete Natura 2000 e dalle Aree Naturali Protette; le aree nucleo sono connesse tra loro tramite i Corridoi Ecologici. Completano la Rete ecologica le Cavità Naturali. La tavola “Energia e Ambiente” raccoglie gli obiettivi strategici di piano volti a promuovere l’efficienza nell’approvvigionamento e negli usi finali dell’energia ed a incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, prevenire e ridurre i livelli di inquinamento di aria, acqua, suolo e la produzione di rifiuti. La Regione favorisce la realizzazione dei “Distretti di protezione civile” quali forme
ottimali di coordinamento intercomunale delle componenti operative del sistema regionale di protezione civile. Tavola “Mobilità”. Al fine di migliorare la circolazione delle persone e delle merci in tutto il territorio regionale, il PTRC promuove una razionalizzazione dei sistemi insediativi e delle reti di collegamento viario di supportoprimarie e secondarie. Il conseguimento di una maggiore efficienza complessiva del sistema viario regionale, passa attraverso alcune linee d’azione principali che prevedono il potenziamento dell’interscambio ferro - gomma fra servizi pubblici; un’offerta di trasporto basata sull’utilizzo dei mezzi pubblici, un sistema di parcheggi scambiatori, il Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale; la possibilità di accesso alle reti viarie principali. Lo sviluppo degli impianti di risalita e delle aree sciabili, quali componenti del sistema della mobilità regionale, si attua, previa una razionalizzazione del sistema esistente. La Regione riconosce nei sistemi aeroportuali di Venezia-Treviso e di Verona due poli (cittadelle aeroportuali) primari per lo sviluppo, favorendo l’interconnessione delle cittadelle aeroportuali con la Rete della Mobilità Veneta e prevedendo a tal fine specifici progetti strategici. Tavola “Industria”. Il PTRC individua i sistemi produttivi di rango regionale costituiti da un insieme di elementi di elevata complessità e specializzazione, che rivestono un ruolo strategico per l’economia del Veneto come risorsa per il futuro da utilizzare per dare competitività all’intero sistema. Territori urbani complessi si definiscono gli ambiti metropolitani caratterizzati dalla presenza di un insieme di aree produttive organizzate e dotate di un insieme di servizi rari quali strutture logistiche, centri ricerca, sedi universitarie, reti informatiche e telematiche, strutture consortili per lo smaltimento dei rifiuti, enti gestori organizzati, autorità portuali. Si definiscono
nella tavola: “Territori geograficamente strutturati”; “Territori strutturalmente conformati”; “Piattaforme produttive complesse regionali”; “aree produttive con tipologia prevalentemente commerciale” “strade mercato”. La Regione valorizza le eccellenze produttive mediante appositi interventi o progetti che ne assicurino lo sviluppo. Tavola “Sviluppo economico: turistico”. L’azione regionale nel settore turistico ha come interesse primario la creazione di una offerta turistica integrata in grado di coinvolgere e far convergere le diverse varietà di segmenti turistici nei singoli ambiti territoriali, allo scopo di proporre un’offerta diversificata di prodotti, anche creando un sistema di ricettività diffusa. La Regione, le Province ed i Comuni incentivano il turismo montano attraverso un corretto sviluppo della fruizione della montagna favorendo lo sviluppo e la riqualificazione del sistema ricettivo, degli impianti ricreativi e delle infrastrutture, anche a rete, funzionali al turismo montano. La Regione promuove infine la REV, Rete Escursionistica Veneta, come un insieme di piste ciclabili, canali navigabili e percorsi a cavallo a valenza regionale che, nel collegare i centri e le periferie, sia incentrata alla realizzazione di uno o più sistemi di circuiti tematici. Tavola “Crescita sociale e culturale”. La Regione riconosce il patrimonio storico e culturale quale elemento conformante il territorio ed il paesaggio e quale componente identitaria delle comunità che vi insistono, ne promuove la conoscenza, la catalogazione, la tutela e la valorizzazione in tutte le sue forme. La Regione tutela e promuove i beni storico-culturali singoli o complessi, nonché la diffusione delle iniziative a carattere culturale anche attraverso specifiche azioni progettuali. Le azioni progettuali sono articolate in tre categorie: attività puntuali, quando riguardano singole emergenze
TEMI E OBIETTIVI STRATEGICI
•Razionalizzare l’utilizzo della risorsa suolo
USO DEL SUOLO
•Adattare l’uso del suolo in funzione dei cambiamenti climatici in corso •Gestire il rapporto urbano /rurale valorizzando l’uso dello spazio rurale in un’ottica di multifunzionalità •Preservare la qualità e la quantità della risorsa idrica
•Assicurare un equilibrio tra ecosistemi ambientali e attività antropiche
BIODIVERSITA’
•Salvaguardare la continuità ecosistemica •Favorire la multifunzionalità dell’agricoltura •Perseguire una maggior sostenibilità degli insediamenti
•Promuovere l’efficienza nell’approvvigionamento e negli usi finali dell’energia e incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili
ENERGIA E AMBIENTE
•Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici
OBIETTIVI OPERATIVI
TAVOLE D’INDIRIZZO
1.1 Favorire la riqualificazione, la rifunzionalizzazione e l'adozione di criteri di reversibilità nelle aree edificate 1.2 Preservare gli spazi aperti 1.3 Controllare l'espansione insediativa delle "seconde case" nelle località turistiche 1.4 Favorire interventi finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico 1.5 Limitare l'utilizzo del suolo per finalità estrattive 1.6 Tutelare i varchi liberi da edificazione sulle coste marine e lacuali 1.7 Limitare l'espansione insediativa nelle aree collinari 1.8 Favorire modalità e processi di non impermeabilizzazione o ripermeabilizzazione dei suoli 1.9 Favorire la densificazione nella città e negli insediamenti urbani mediante procedure specifiche che garantiscano la qualità totale 1.10 Promuovere la limitazione del rimboschimento spontaneo nelle aree montane 1.11 Tutelare e valorizzare le aree con edilizia rurale sparsa esistente nelle zone montane 1.12 Controllare l'espansione insediativa dei fondovalle 1.13 Attuare interventi per il risparmio idrico e per preservare la risorsa acqua 1.14 Prevedere interventi strutturali, e non, per il riequilibrio del bilancio idrico e la salvaguardia del Deflusso Minimo Vitale e Indice di Funzionalità Fluviale
2.1 Favorire interventi finalizzati alla conservazione della biodiversità anche attivando opportuni programmi di monitoraggio 2.2 Aumentare la consapevolezza sulla biodiversità della popolazione residente in aree protette 2.3 Identificare e tutelare la rete ecologica regionale e contrastare la frammentazione degli ecosistemi 2.4 Tutelare il paesaggio agro-forestale storico culturale 2.5 Rafforzare il sistema dei parchi e tutelare gli ambienti deltizi 2.6 Riqualificare ambientalmente le aree di cava dimesse 2.7 Valorizzare le aree agricole e naturali perturbane 2.8 Favorire l'agricoltura di montagna e la sua innovazione 2.9 Favorire azioni di ripristino delle praterie alpine (prati e pascoli), ancheincentivando la riattivazione delle malghe storiche e delle piccole casere private, quale presidio del territorio
3.1 Programmare le nuove reti energetiche razionalizzando l'esistente e utilizzando le migliori te cnologie disponibili (BAT) 3.2 Incentivare l'uso di risorse rinnovabili per la produzione di energia 3.3 Incentivare la riduzione della produzione di rifiuti e ottimizzarne la gestione su tutto il territorio 3.4 Ridurre l'inquinamento da fonti diffuse 3.5 Contrastare il fenomeno di desertificazione e salinizzazione del suolo 3.7 Promuovere il risparmio e l'efficienza energetica nell'edilizia abitativa, negli insediamenti industriali, commerciali e per servizi 3.8 Contrastare e ridurre l'innalzamento termico delle città 3.9 Prevedere adeguati standard energetici nelle nuove costruzioni e promuovere la riduzione del fabbisogno termico degli edifici esistenti
•Prevenire e ridurre i livelli di inquinamento di aria, suolo e la produzione di rifiuti
•Stabilire sistemi coerenti tra distribuzione delle unzioni e organizzazione della mobilità
MOBILITA’
•Razionalizzare e potenziare la rete delle infrastrutture e migliorare la mobilità nelle diverse tipologie di trasporto
SVILUPPO ECONOMICO
4.1 Mettere a sistema gli aeroporti 4.2 Mettere a sistema la portualità 4.3 Mettere a sistema la rete degli interporti e promuovere la logistica 4.4 Razionalizzare le reti viarie in funzione del conseguimento di una mobilità efficiente di livello locale 4.5 Promuovere la navigabilità interna 4.6 Completare il sistema delle reti infrastrutturale di valenza nazionale ed interregionale e favorire la realizzazione della TAV 4.7 Progettare la leggibilità delle città e del territorio dalle infrastrutture
•Sviluppare il sistema logistico regionale
4.8 Implementare il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale quale elemento strategico della rete delle città venete 4.9 Migliorare l'accessibilità al sistema delle città e alle aree metropolitane 4.10 Migliorare le connessioni interne alle aree di montagna, tra la pianura e la montagna e nel contesto alpino transregionale e transfrontaliero
•Valorizzare la mobilità slow
4.11 Sviluppare e incrementare la rete della mobilità slow, della diportistica e delle aviosuperfici
•Migliorare la competitività produttiva favorendo la diffusione di luoghi del sapere della ricerca e della innovazione
5.1 Rendere coerenti e concomitanti le strategie per la riqualificazione dei sistemi produttivi e dei territori 5.2 Promuovere partnership tra ricerca e imprese 5.3 Razionalizzare le "strade mercato" e i grandi parchi polifunzionali e commerciali di livello regionale 5.4 Predisporre il territorio per le reti a banda larga, accessibilità alle reti telematiche e tecnologiche wireless 5.5 Valorizzare le proprietà demaniali regionali 5.6 Valorizzare e tutelare le risorse legate alla fruizione turistica e sviluppare le connessioni fra i vari segmenti 5.7 Incrementare la compatibilità ambientale dei sistemi produttivi
•Migliorare l’accessibilità alla città e al territorio
•Promuovere l'offerta integrata di funzioni turistico-ricreative mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari
5.8 Sviluppare le reti materiali (infrastrutture di trasporto e reti tecnologiche) e immateriali (sistema delle fiere, delle università, centri di eccellenza, network culturali), con attenzione all'integrità paesaggistica 5.9 Favorire nelle città la presenza di servizi alla residenza quali artigianato e commercio al dettaglio 5.10 Incentivare le iniziative economiche di vallata e quelle legate alle produzioni tipiche
•Promuovere l’inclusività sociale valorizzando le identità venete
CRESCITA SOCIALE E CULTURALE
•Favorire azioni di supporto alle politiche sociali •Promuovere l'applicazione della convenzione europea del paesaggio •Rendere efficiente lo sviluppo policentrico preservando l’identità territoriale regionale •Migliorare l’abitare nelle città
Linee di progetto montagna città paesaggio
6.1 Incrementare e migliorare i servizi alla persona con attenzione alle categorie svantaggiate 6.2 Ottimizzare la rete ospedaliera e socio-sanitaria 6.3 Incrementare lo sport come strumento di promozione culturale, sociale ed economica 6.4 Valorizzare e tutelare il patrimonio monumentale delle ville venete (i manufatti e i loro contesti aperti) 6.5 Valorizzare il sistema delle città murate 6.6 Favorire la realizzazione di parchi culturali e testimoniali 6.7 Estendere il concetto di salvaguardia ai manufatti di architettura moderna 6.8 Incrementare il potenziale competitivo dei sistemi urbani in un contesto europeo allargato 6.9 Favorire la qualità della costruzione dello spazio urbano 6.10 Favorire la qualità dell'abitare nelle periferie urbane, riqualificare il degrado urbano e contrastare il disagio abitativo 6.11 Contrastare lo spopolamento della montagna, dei centri storici e delle aree marginali sostenendo i servizi 6.12 Valorizzare le aree di confine nazionale ed interregionale
PTRC piano territoriale regionale di coordinamento
sistemi degli obiettivi di progetto
Assessorato alle Politiche per il Territorio Segreteria Regionale all’Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi
da vincolare e valorizzare, anche attraverso processi di trasformazione fisico/funzionale; atività lineari, quando riguardano percorsi culturali/testimoniali che trovano nella continuità la valenza territorialmente strutturante; attività areali, quando riguardano strutture diffuse che caratterizzano il territorio nel suo complesso. Linee di progetto: montagna del Veneto e città, motore di futuro. La Regione coordina le politiche territoriali allo scopo di favorire la competitività del territorio montano, caratterizzato da svantaggi geografici o naturali che aggravano i problemi dello sviluppo, riconoscendo e valorizzando il servizio che la montagna svolge nei confronti dell’intero territorio regionale e i maggiori oneri connessi con l’abitarvi. La Regione riconosce la specificità dei sistemi insediativi montani e promuove la valorizzazione delle attività della montagna all’interno delle reti di scambio e di relazioni di carattere regionale, la ricerca e l’innovazione nel settore della progettazione e della produzione edilizia attraverso l’uso di materiali ecocompatibili, il risparmio energetico, il corretto inserimento paesaggistico e le sistemazioni degli spazi aperti. La Regione valorizza le attività produttive sostenibili e compatibili con le specificità dei luoghi connesse alla rete infrastrutturale. La Regione riconosce alle città e ai sistemi delle città venete un ruolo centrale nella visione di sviluppo del Terzo Veneto, anche in relazione alle potenzialità offerte dai corridoi europei plurimodali, e individua l’organizzazione del sistema insediativo veneto come una Rete di Città, costituita dalla piattaforma metropolitana dell’Ambito Centrale, strutturata sulle città di Vicenza, Padova, Venezia, Treviso; dall’Ambito Occidentale di rango metropolitano con Verona, dall’Ambito Pedemontano; dall’Ambito Esteso tra Adige e Po; dalle Città Alpine; dalle Città Costiere lacuali e marine.
un nuovo percorso per il governo del territorio verso il piano paesaggistico regionale Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi
26
La definizione di paesaggio contenuta nella Convenzione Europea (Firenze-2000) rende impensabile scindere la pianificazione territoriale da quella del paesaggio al fine di porre l’attenzione sull’“insieme paesaggioterritorio” e non solo sui beni paesaggistici da salvaguardare. Pertanto il “Terzo Veneto”, anche in base alle indicazioni dell’Atlante Ricognitivo degli Ambiti di Paesaggio contenuto nel PTRC adottato, deve elaborare un nuovo modo più profondo e pervasivo di considerare il paesaggio. L’efficacia del Piano Paesaggistico Regionale dipenderà dalla capacità di interpretare i fenomeni del presente quali elementi strutturali e non accidentali: si tratta di costruire o rigenerare i paesaggi della contemporaneità e quelli dell’abbandono, accanto alla salvaguardia dei paesaggi di rilevanza universale. In attuazione del “Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio” è stato sottoscritto dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e dal Presidente della Regione del Veneto un Protocollo d’Intesa per l’elaborazione congiunta del Piano Paesaggistico Regionale; in questo contesto la Regione intende rappresentare anche i punti di vista delle istituzioni locali. Nel suddetto Protocollo si prende positivamente atto dei contenuti del PTRC adottato assumendo l’impegno all’elaborazione di un piano con specifica considerazione dei valori paesaggistici. A questo fine, dal settembre 2009, opera il Comitato Tecnico per il Paesaggio, con il compito di coordinare le azioni necessarie alla sua redazione. In particolare, si dovrà procedere alla completa ricognizione di tutte le aree soggette a tutela e definirne il contenuto precettivo puntuale, al fine di “integrare il paesaggio nelle politiche di pianificazione territoriale ed urbanistiche e in quelle a carattere culturale, ambientale, agricolo, sociale ed economico” (Conv. Europea) rispettando il principio di sussidiarietà e definendo le modalità di coordinamento con gli altri strumenti di pianificazione.
un nuovo percorso per il governo del territorio progetti strategici: un primo intervento, gli insediamenti di villa di andrea palladio Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Segreteria Regionale Cultura Direzione Beni Culturali
28
Il Progetto Strategico cui la Regione Veneto ha dato avvio con deliberazione n. 2214 dell’11 luglio 2006 “Le Ville di Andrea Palladio”, si pone come indirizzo principale quello di rappresentare una chiave di volta rispetto al passato, in cui l’attenzione era rivolta unicamente all’immobile, erroneamente concepito come separato dal contesto figurativo d’insieme. La villa viene concepita come un organismo architettonicamente rilevante, nonché la più importante manifestazione di quel sistema di proprietà terriere e di produzione agricola che tanto contava nella vita economica e sociale del tempo. Gli obiettivi prioritari del Progetto sono in primo luogo la salvaguardia dei contesti d’intorno, attraverso la limitazione e, laddove possibile, la rimozione delle destinazioni urbanistiche incongrue, con la possibilità di accedere a fondi europei. A tal proposito la Regione ha conferito un incarico ad un agronomo con lo scopo di condurre indagini approfondite volte a studiare il paesaggio storico di villa collegata anche al sistema agricolo. Il Progetto Strategico, quindi, è rivolto soprattutto alla ricomposizione dell’immagine ambientale dell’intorno di ciascuna delle ventiquattro Ville di Andrea Palladio, con la perimetrazione di ambiti di valorizzazione dei cespiti monumentali e delle loro pertinenze. L’ambito di valorizzazione è concepito come insieme di interventi per ridurre l’impatto degli eventuali elementi deturpanti e di azioni finalizzate alla riqualificazione dell’insieme. È noto purtroppo come alcuni contesti di villa siano stati irrimediabilmente perduti, compromessi da una cultura ancora poco consapevole del loro inestimabile ruolo di memoria identitaria della civiltà veneta, un esempio per tutti Villa Cornaro a Piombino Dese. Ve ne sono altri tuttavia, in cui è possibile intervenire, come Villa Pisani Ferri De Lazara a Bagnolo di Lonigo. In altri casi più fortunati, il contesto è ben conservato: ne è esempio Villa Zeno a Cessalto. Il lavoro progettuale verrà chiuso nell’arco dei prossimi sei mesi e in accordo con gli enti territorialmente competenti e con i proprietari stessi delle ville, pone come elemento centrale la ricerca di soluzioni operative e risorse sostenibili per la salvaguardia di un patrimonio che più di ogni altro appartiene al nostro essere veneti.
un nuovo percorso per il governo del territorio premio luigi piccinato per una qualità totale nel territorio Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi
30
La Regione del Veneto favorisce e riconosce i progetti, gli studi, i processi amministrativi, le pratiche e le realizzazioni pubbliche e private volte a tutelare, valorizzare e arricchire il paesaggio e le strutture insediative del territorio veneto con particolare riferimento alla città, ai sistemi viari e del verde in particolare tramite l’istituzione del premio intitolato a Luigi Piccinato che quest’anno è arrivato alla sua quinta edizione avendo premiato e segnalato oltre centocinquanta progetti. Il premio è articolato in tre categorie: premio per i giovani progettisti; premio per i progettisti; premio destinato a processi, strategie, progetti e pratiche messe in essere da pubbliche amministrazioni. I progetti presentati devono essere stati già approvati dalle amministrazioni competenti. Lo spazio di riferimento del premio è quello riguardante il territorio regionale del Veneto. Il concorso è riservato a progetti di carattere urbano o territoriale, di iniziativa pubblica o privata, realizzati, approvati o in corso di approvazione presso la pubblica amministrazione. La candidatura dovrà esclusivamente avere per tema la progettazione urbana, urbanistica e/o la pianificazione territoriale; sono ammessi talvolta al concorso interventi architettonici che abbiano però particolare rilevanza territoriale o che qualifichino in modo sostanziale lo spazio urbano. Il premio presenta un doppio sistema di valutazione: l’ammissione alla partecipazione è a cura del Comitato Scientifico mentre la premiazione e la segnalazione dei vincitori è a cura di una Giuria che viene nominata annualmente.
COMUNE DI LEGNAGO
premio per l’urbanistica e la pianificazione territoriale LUIGI PICCINATO QUARTA EDIZIONE
21 febbraio 2009 Teatro Salieri, Legnago, (VR)
mostra dei progetti ore 9.00 - 12.00 e 15.00 -18.00
21-22 febbraio 2009 Fondazione Fioroni Assessorato alle Politiche per il Territorio Segreteria Regionale all’Ambiente e Territorio
Direzione Regionale Pianificazione Territoriale e Parchi
patchwork STUDIaRCHITETTURA
un nuovo percorso per il governo del territorio evoluzione della gestione dei siti rete natura 2000 Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Servizio Reti Ecologiche e Biodiversità
32
Rete Natura 2000 è una rete a livello europeo di zone naturali protette istituite nel quadro della direttiva comunitaria n. 43 del 1992, denominata direttiva habitat, al fine di garantire la sopravvivenza a lungo termine delle specie di flora e di fauna e degli habitat più vulnerabili. Nel Veneto la rete si compone di 67 Zone di Protezione Speciale e di 102 Siti di Importanza Comunitaria; complessivamente sono presenti 128 siti con un’estensione di 414.675 ettari pari al 22,5% del territorio regionale. La dimensione di Rete Natura 2000 impone la necessità di sviluppare adeguate strategie di gestione del patrimonio naturalistico e ambientale mantenendo una stretta connessione con le dinamiche di pianificazione del territorio. In questa fase è in corso di completamento il processo di redazione dei piani di gestione per 35 Zone di Protezione Speciale del Veneto con il coinvolgimento di numerosi enti locali e territoriali assieme a tutti i portatori di interesse. L’individuazione di strategie di gestione espressione di processi pianificatori fortemente condivisi rappresenta l’elemento cardine per il raggiungimento dei migliori risultati in termini di conservazione, miglioramento e ripristino per le specie e gli habitat tutelati. La gestione di Rete Natura 2000 è di fatto una sfida per l’immediato futuro sia per il valore intrinseco della biodiversità sia per le possibili ricadute sul territorio e sulle comunità che ad esso sono in qualche modo legate. Non va dimenticata l’opportunità che accompagna questa sfida, un’occasione per migliorare l’ambiente di vita e il benessere delle persone, attraverso la valorizzazione dei territori anche quali luoghi per uno sviluppo che deve essere necessariamente sostenibile.
un nuovo percorso per il governo del territorio i parchi nella stagione del piano Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Servizio Parchi
34
Un crescente interesse lega i parchi della Regione del Veneto alla cultura ed alle tradizioni locali e ciò facilita la produzione di idee e progetti per valorizzare e conservare il loro territorio in un’ottica di sviluppo compatibile. Nel panorama del Terzo Veneto i parchi sono ambito preferenziale per la sperimentazione di una nuova e più armonica alleanza tra uomo e natura. L’aver individuato le aree a parco all’interno della Rete Ecologica nel disegno pianificatorio regionale comporta il superamento di un’idea “insulare” del parco a favore di un’idea di rete e di “intreccio” tra diverse funzioni materiali e immateriali, fatti naturali e fatti culturali, rimarcando così il concetto che la connessione di rete non è solamente quella che assicura i cicli vitali ma anche quella che assicura lo scambio delle vicende storicoculturali. In questa logica va ripensata la pianificazione ambientale dei parchi, per arricchirla di nuovi obiettivi e renderla coerente con gli indirizzi del nuovo Piano Territoriale Regionale di Coordinamento.
siti unesco del veneto cinque tesori, un’unica ricchezza Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Segreteria Regionale Cultura Direzione Beni Culturali
36
L’UNESCO in più occasioni ha riconosciuto nel Veneto la presenza di siti di eccezionale valore naturale o culturale per l’umanità. Nel giugno 2009 la “World Heritage List” si è arricchita di un altro importante gioiello del territorio regionale. Oltre ai quattro siti già istituiti per l’unicità degli aspetti culturali, il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha infatti dichiarato “Le Dolomiti” sito di eccezionale valore naturale. Le peculiarità geologiche e geomorfologiche si rinvengono in nove distinte aree di tre diverse regioni amministrative: Veneto, Trentino Alto–Adige, Friuli Venezia-Giulia. Oltre il 70% di tale patrimonio ricade in Provincia di Belluno, con diciotto vette di natura calcarea oltre i 3000 metri di quota, in cui si trovano eccezionali testimonianze del Triassico e rare formazioni geologiche. Degli altri quattro siti, il primo ad essere istituito fu “Venezia e la sua laguna” nel 1987, riconoscendo la città come un unico straordinario capolavoro architettonico in cui anche l’edificio più piccolo acquista valore per la presenza di opere del Giorgione, Tiziano, Tintoretto, Veronese e altri grandi pittori. Nel 1994 è stata la volta di “Vicenza e le Ville del Palladio”, per l’aspetto architettonico unico dato alla città dal Palladio con diversi edifici urbani e numerose ville limitrofe, e in seguito, nel 1997, è avvenuta l’iscrizione nella lista dell’”Orto botanico di Padova” in qualità di primo orto botanico del mondo (1545), con funzioni (centro per la ricerca scientifica) e struttura architettonica originali. Più recentemente (2000) la “Città di Verona” è divenuta patrimonio mondiale per l’elevato numero di monumenti Medioevali e Rinascimentali e per essere uno straordinario esempio di roccaforte militare.
progetto integrato fusina
Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Progetto Venezia
38
Il Progetto Integrato Fusina è un intervento su iniziativa regionale per la riduzione dell’inquinamento sversato in Laguna, che prevede la realizzazione di una piattaforma polifunzionale per il trattamento spinto degli scarichi di origine civile, delle acque urbane e meteoriche di Mestre, Marghera e dei 17 comuni del Mirese, degli effluenti industriali e delle acque di prima pioggia dell’area di Porto Marghera, nonché delle acque di falda inquinate drenate nel corso delle operazioni di bonifica dell’area di Porto Marghera. Lo scarico finale sarà in mare Adriatico, 10 km al largo di Lido-Malamocco. Oltre all’azione di disinquinamento, il PIF consentirà di affrontare in modo integrato alcune delle problematiche relative alla tutela della Laguna, quali: la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera, in costituendo una piattaforma polifunzionale per gli interventi di riqualificazione ambientale nell’ambito del Master Plan; l’ottimizzazione della gestione delle risorse idriche mediante il riuso per scopi industriali di acque depurate; la riqualificazione ambientale della Cassa di Colmata “A”, area umida per l’affinamento dei reflui di origine civile, in vista del loro invio a riutilizzo duale-industriale, che diventerà un’area fruibile a fini didattico-ricreativi. Da un punto di vista tecnico, il PIF prevede la differenziazione delle linee di adduzione all’impianto dei reflui di origine civile da quelli di origine industriale, mediante la realizzazione di una nuova rete di collettamento dei reflui di origine industriale che convoglia con linee separate gli effluenti industriali e le acque drenate nel corso delle operazioni di bonifica dell’area di Porto Marghera. La predisposizione del massimo volume possibile di invaso per i reflui sia di origine civile (50.000 mc per lo stoccaggio in tempo di pioggia o in situazioni di emergenza), sia di origine industriale (75.000 mc per lo stoccaggio, con sezioni separate per le acque di falda inquinate), a monte dei rispettivi trattamenti, costituisce una garanzia di stabilità nell’efficacia del processo e di controllo dell’operatività.
Una specifica variante al PIF, connessa alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma “Moranzani” consentirà, dopo eventuale trattamento di inertizzazione, la realizzazione di una serie di interventi di riqualificazione ambientale dell’area di Malcontenta, oltre al recupero ambientale di vecchie discariche per i rifiuti speciali ubicate in località Moranzani di Fusina, in Comune di Venezia, da utilizzarsi per la messa a dimora dei sedimenti “oltre C” - Prot. ‘93 provenienti dal ripristino dei fondali dei canali navigabili.
paesaggi terrazzati delle alpi progetto alpter www.alpter.net Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Urbanistica
42
Il progetto ALPTER, finanziato dal programma comunitario Interreg IIIB Spazio Alpino, è nato per studiare i problemi legati all’abbandono delle aree coltivate a terrazzamenti nelle Alpi. Una questione che solo recentemente ha attirato l’attenzione delle istituzioni, per conseguenze quali la scomparsa di terreno produttivo e l’aumento di rischio idrogeologico, la perdita di biodiversità e di un ricco patrimonio culturale. Il progetto dal 2005 al 2008 ha effettuato una raccolta di dati in 8 aree terrazzate in tutte le Alpi, dove è stata realizzata la mappatura dei terrazzamenti, la valutazione del rischio idrogeologico, insieme all’elaborazione di progetti operativi per il miglioramento della produzione agricola e la promozione turistica dei paesaggi terrazzati. Interventi di recupero sono stati realizzati nelle aree di studio per produrre alcuni esempi di recupero intelligente da presentare e diffondere. Allo stesso scopo è stato creato un network sul web che collega i molti soggetti coinvolti a livello europeo in questa tematica, per promuovere lo scambio di informazioni e la cooperazione. I risultati delle esperienze del progetto sono confluiti in due pubblicazioni, un ‘Atlante dei paesaggi terrazzati della regione alpina’ e un ‘Manuale per il recupero dei terrazzamenti’. Le attività sul territorio veneto si sono concentrate sull’area di studio del Canale di Brenta (Vi), avendo come partner operativi l’Università IUAV di Venezia e l’Università di Padova.
divas software di supporto per la valutazione ambientale strategica www.progettodivas.org Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Urbanistica
44
DIVAS è un sistema di supporto alle decisioni (DSS) pensato e realizzato per gli enti locali e i loro amministratori allo scopo di guidarli e supportarli nella complessa attività di sviluppo del processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Si tratta di uno strumento che favorisce l’integrazione della tutela e valorizzazione ambientale nella pianificazione urbanistica e territoriale, implementando in modo innovativo ed efficace il processo di VAS affiancando i tecnici nel normale processo di realizzazione della Relazione ambientale. DIVAS permette agli enti pubblici locali di elaborare il processo di VAS, garantendo: 1. la sicurezza di applicare una metodologia standard di analisi dei comparti richiesti dalla normativa, che rende trasparente e ricostruibile il percorso decisionale adottato e valutabile nella sua efficacia; 2. l’efficienza del processo decisionale attraverso la disponibilità di metodi di analisi certificati e informazioni attendibili, reperibili immediatamente da banche dati ambientali e territoriali riconosciute; 3. la riduzione dei costi relativi allo sviluppo di una procedura per la VAS; 4. la possibilità di un monitoraggio sistematico (art. 10, direttiva 42/2001/CEE) del raggiungimento degli obiettivi del piano. Il software è stato sviluppato nel 2008 nell’ambito di un progetto di cooperazione, finanziato dal nuovo programma transfrontaliero adriatico Interreg-CARDS/PHARE, i cui partner erano la Regione Veneto, la Regione Abruzzo e l’Università Cà Foscari di Venezia, insieme all’Università di Tirana e al Comune di Valona.
sistemi informativi territoriali strumenti per la programmazione e il controllo del territorio
Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Unità di Progetto SIT e Cartografia
46
La Carta della Copertura del Suolo della Regione del Veneto La Regione del Veneto ha attuato un programma per la realizzazione della Banca Dati della Copertura del Suolo a elevata accuratezza geometrica e tematica per istituire una base di riferimento per le scelte di programmazione territoriale ed ambientale e per il controllo dell’uso del suolo. Il programma di attività è stato attuato attraverso la realizzazione del progetto GSE Land-Urban Atlas, promosso e finanziato dalla Commissione Europea e dall’ESA (European Space Agency), basato sull’utilizzo e l’elaborazione d’immagini satellitari, con uno standard di qualità validato e certificato a livello europeo e con successivo progetto di approfondimento tematico, sviluppato mediante l’acquisizione della copertura del suolo per le aree extraurbane (suoli agricoli, foreste ed aree seminaturali, zone umide e corpi acquei) utilizzando dati telerilevati unitamente ad altre fonti ausiliarie di grande dettaglio. La realizzazione della Banca Dati Copertura del Suolo, ha consentito di produrre la Carta di Copertura del Suolo regionale (edizione 2009) sviluppata in 586 sezioni alla scala 1:10000. La legenda, molto dettagliata e composta da 174 classi, prevede una classificazione del territorio in linea con quanto indicato dal programma CORINE Land Cover. La definizione della legenda per i territori extraurbani, coniuga le specifiche europee CORINE univocamente determinate per i primi tre livelli gerarchici, con la rappresentazione peculiare delle classi d’interesse locale, riconducibile al 4° e al 5° livello di legenda in relazione alle informazioni contenute nei dati ancillari di riferimento.
Carta Tecnica Regionale Numerica: rilievo aerofotogrammetrico 2009 “Passante autostradale di Mestre” L’aggiornamento del database topografico del territorio interessato dal “Passante di Mestre”, è stato progettato e realizzato nel 2009, secondo le procedure dell’aerofotogrammetria e della costituzione dei database topografici (ripresa aerea, inquadramento plano-altimetrico, restituzione cartografica, strutturazione in database ed editing) in coerenza con le regole tecniche e le direttive nazionali ed europee in materia. Questa attività rappresenta un corretto utilizzo delle potenzialità e delle modalità fornite dallo sviluppo dei Sistemi Informativi Territoriali e del costante adeguamento alle nuove soluzioni software. Tali scelte consentono di poter aggiornare le banche dati del SIT anche per particolari parti del territorio e/o per specifiche tematiche.
censimento dei fenomeni franosi uno strumento al servizio della pianificazione territoriale Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Difesa del Suolo
50
Il Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia), promosso nel 1997 dal Comitato dei Ministri per la Difesa del Suolo ex lege 183/89, è nato dalla necessità di disporre di un quadro il più possibile completo sullo stato dei dissesti in Italia, con l’obiettivo di ottenere una migliore percezione della problematica “dissesto idrogeologico”. L’attuazione del progetto è stata demandata alle Regioni e alle Province autonome in conformità ad una serie di apposite convenzioni con il Servizio Geologico Nazionale L’attività di censimento ha permesso di creare uno strumento omogeneo e confrontabile a livello nazionale per la valutazione dello stato di dissesto e di costruire un archivio alfanumerico - cartografico - iconografico su base GIS. Attraverso la partecipazione al progetto nazionale, la Regione del Veneto, con la Direzione Difesa del Suolo ha trasferito l’esperienza IFFI su scala regionale, creando una banca dati basata su criteri standard di raccolta ed elaborazione. Grazie a questa operazione è possibile valutare lo stato dei dissesti in ambito locale, in modo da attivare una maggiore collaborazione tra chi opera sullo stesso territorio al fine di ottimizzare la pianificazione degli interventi. Recentemente, allo scopo di migliorare il flusso di dati tra i vari enti che si occupano di “dissesto idrogeologico”, su internet si è predisposto un sistema basato sulla raccolta delle segnalazione degli eventi franosi, attualmente condiviso con le province ed in futuro aperto ad altri soggetti interessati. Ad oggi, in Veneto si contano circa 9.500 frane per una superficie complessiva superiore a 220 kmq. La provincia con il maggior numero di dissesti è quella di Belluno con quasi 6.000 fenomeni. La banca dati regionale delle frane costituisce lo strato informativo principale per la definizione della pericolosità geologica nei Piani di Assetto Idrogeologico ed è uno dei tematismi del quadro conoscitivo messi a disposizione dall’Amministrazione Regionale per la redazione di PTCP, PAT e PATI.
interventi di difesa e riqualificazione del litorale veneto Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Difesa del Suolo
52
Le attività regionali di salvaguardia e valorizzazione delle coste si concretizzano in azioni finalizzate a contrastare l’erosione dei litorali, a preservare gli ecosistemi presenti e a consentirne l’utilizzo insediativo e la fruizione turistico ricreativa. Gli interventi in atto sono localizzati in tre aree distinte: Delta del Po, Litorale meridionale (foci Adige e Brenta) e Litorale orientale. Nel Delta del Po si è operato con particolare attenzione al fine di conservare gli ambienti lagunari, preziosi e delicati ecosistemi di transizione tra le terre ed il mare, nei quali si sviluppano importanti attività turistiche unitamente all’allevamento ittico e di molluschi. Si è intervenuti rinforzando e ripristinando gli scanni litoranei e favorendo un regolare scambio idrico tra la laguna e il mare attraverso lo scavo di canali e la creazione di velme e barene. Sulle foci di Adige e Brenta si è operato per contrastare l’erosione del litorale e i fenomeni di inquinamento delle acque costiere causato dagli apporti fluviali. Per il Brenta il Magistrato alle Acque, in accordo con l’Amministrazione Regionale, ha realizzato due pennelli permanenti alla foce. Per l’Adige la maggiore complessità della situazione ha consigliato di confermare una configurazione dell’armamento della foce di tipo provvisorio e sperimentale. Nel litorale orientale si sta intervenendo per contrastare la tendenza evolutiva in arretramento che caratterizza vasti tratti di arenile. Sulla base di uno specifico studio relativo al tratto di litorale compreso tra la foce del Piave e la foce del Livenza, è iniziata la realizzazione di un complesso di baie delimitate da pennelli in roccia e un’ampiezza minima della spiaggia di 30 m alla quale seguirà un intervento di ripascimento. Ulteriori studi hanno permesso di comprendere l’officiosità delle foci Baseleghe e Nicesolo, ai fini di garantire la navigazione e verificare le interazioni con la rete idraulica oltre a contrastare i fenomeni erosivi di particolare rilievo con interventi sperimentali.
interventi per la sicurezza idraulica mediante laminazione delle piene del torrente timonchio comune di caldogno, vi Segreteria Regionale Ambiente e Territorio Direzione Difesa del Suolo
54
Il progetto per la realizzazione di un’area di espansione delle acque di piena del torrente Timonchio, localizzato nel comune di Caldogno (VI), rientra tra gli interventi di sistemazione idraulica dell’area metropolitana di Vicenza per i quali la Regione del Veneto ha redatto il “Progetto preliminare e studio di compatibilità ambientale degli interventi necessari per la sistemazione idraulica dell’area metropolitana di Vicenza”. Tale piano si pone l’obiettivo di ridurre le situazioni di rischio idraulico che minacciano la città di Vicenza, dovute alle frequenti esondazioni dei fiumi Bacchiglione e Retrone nonché da altri corsi d’acqua minori appartenenti alla stessa rete idrografica. Una situazione particolarmente critica è quella che si viene a realizzare in pieno centro urbano a Vicenza, dove si uniscono le acque del Timonchio, che prende qui il nome di fiume Bacchiglione, e del Retrone. Altre situazioni critiche sono presenti in altri tratti della rete idrografica che interessano i comuni limitrofi. Al fine di risolvere queste problematiche sono stati proposti, negli ultimi decenni, numerosi interventi basati su diversi approcci progettuali, che tuttavia non hanno mai trovato pratica realizzazione a causa di opposizioni motivate per lo più da questioni di impatto ambientale. L’approccio che caratterizza il piano degli interventi della Regione, è quello di riportare il regime idrologico del bacino facente capo al fiume Bacchiglione, nei limiti di un assetto compatibile con l’esigenza di sicurezza di un territorio fortemente antropizzato, favorendo principalmente la creazione di aree di espansione delle acque di piena in modo da produrre benefici diffusi lungo l’intera estensione della rete fluviale. Interventi di questo tipo, oltre ai benefici connessi alla diminuzione del rischio idraulico, creano le condizioni ambientali idonee allo sviluppo di particolari ecosistemi, come zone umide o sviluppo di vegetazione boschiva, e possono portare alla riqualificazione di porzioni di territorio attualmente sfruttati a scopi produttivi.
nuovo polo scolastico per l’infanzia di noventa padovana, pd L.R. 3/2003, art.52 – azioni di intervento straordinario per l’edilizia scolastica Segreteria Regionale Lavori Pubblici Direzione Lavori Pubblici
56
Il nuovo Polo Scolastico è immaginato come un vero e proprio parco, fortemente rapportato con il contesto, in grado di tessere relazioni di continuità o discontinuità con esso, a seconda delle necessità. Tra gli elementi che caratterizzano il progetto, concepito come quello di un grande “mall” verde, vi è la particolare modellazione del terreno attraverso terrapieni e la presenza di un filare alberato che, quale elemento ordinatore, funge sia da barriera che da filtro. L’intervento edilizio è costituito da un corpo lineare con andamento longitudinale che unisce più elementi; vi trovano posto, in sequenza, la centrale termica e gli uffici amministrativi, il grande atrio di ingresso, il corpo di servizio alla Palestra. La Scuola Elementare si sviluppa nella parte più ad Est dell’area, attraverso un doppio corpo, giuntato a Sud, che si organizza intorno ad un giardino pertinenziale attrezzato (area giochi, pista per la corsa ecc.). Il fabbricato principale della Scuola, costituito da due piani fuori terra, ospita le aule, mentre in un secondo corpo a ridosso del terrapieno trovano posto i laboratori. La sala refettorio, a servizio anche della futura Scuola Materna, è collegata alla Scuola Elementare attraverso un elemento di distribuzione. Gli ambiti di refezione sono progettati per essere eventualmente ampliati evitando interferenze fra le utenze appartenenti alle diverse fasce di età.
fraglia vela malcesine, vr L.R. 2/2006, art.28 – azioni di intervento straordinario per l’impiantistica sportiva Segreteria Regionale Lavori Pubblici Direzione Lavori Pubblici
58
Il centro velico della Fraglia di Malcesine (VR), che si affaccia sul Lago di Garda, è realizzato su di un terreno di risulta e progettato allo scopo di integrarlo al meglio con il profilo del lago, raggiungendo un elevato grado di mimetismo che segue l’andamento del versante della collina. Si tratta infatti di un edificio bassissimo privo di spigoli dalle forme arrotondate e sinuose, completamente coperto da un manto vegetale: un corrugamento verde del piazzale con una lunga e bassa fessura aperta verso il lago. Dalla strada è percepibile solo una lunga collina verde circondata dalle barche in rimessa. Legno, vetro, pietra ed “erba” a formare una grande carena di nave rovesciata, questi sono i materiali impiegati per una struttura sportiva legata al vento che trova nel rapporto con gli elementi naturali una sua ragione insopprimibile di esistenza. Grazie alla considerevole superficie coperta (1.147 mq), l’edificio è in grado di ospitare tutte le innumerevoli destinazioni e funzioni necessarie al funzionamento di una grande “macchina da vela” con le sue regate mondiali, la storica e sempre più qualificata scuola di vela, le sue manifestazioni ed eventi. La nuova darsena, ubicata nel golfo a nord in sostituzione dei filari di boe, completamente realizzata in pontili galleggianti ancorati con pavimentazione lignea ed a bassa sporgenza dalla superficie dell’acqua, risponde adeguatamente alle notevoli richieste di ormeggio velico. I parcheggi trovano posto in una struttura a due piani, incassata quasi completamente nel terreno, utile anche per il rimessaggio invernale, al coperto, delle barche.
recupero conservativo del forte s.viola, comune di grezzana, vr L.R. 6/1997, art.78 – contributi in materia di beni immobili, non statali, soggetti alle disposizioni del D.Lgs 42/2004 Segreteria Regionale Lavori Pubblici Direzione Lavori Pubblici
60
Il Forte S.Viola si inserisce in un ideale “percorso dei forti” (Monte Tesoro, Masua), parte di una politica di generale valorizzazione dell’area da un punto di vista sia ambientale che storico. Posto sulla sommità di un’altura tra la Valpantena e la Val Squaranto, costruito tra il 1904 ed il 1913, questo forte rappresenta uno degli esempi più significativi e tecnologicamente avanzati di sistema difensivo del tempo. La struttura era dotata di un osservatore telescopico per la direzione del tiro e di 4 pozzi coperti da cupole corazzate, ricavati in uno spesso banco di calcestruzzo. Erano presenti, inoltre, sistemi di ventilazione, riscaldamento ad aria ed estrazione dei fumi dei cannoni. Mentre il fronte del forte a più piani risultava in gran parte interrato, il fronte di gola (facciata posteriore) era scoperto e provvisto di feritoie per la difesa ravvicinata. Il progetto di recupero prevede l’integrazione e il ripristino della muratura esistente, ricostruendo l’originario profilo dei vani, sia dal punto di vista volumetrico, che delle aperture. All’interno, sul fronte di gola, si prevede la realizzazione di uno spazio bar e di una sala polifunzionale, con i relativi blocchi servizi per l’incontro e l’accoglienza di visitatori e gruppi. I locali adibiti a deposito, sotto le cannoniere, saranno destinati a diventare degli spazi espositivi, mentre in altri ambienti, opportunamente bonificati, il forte diventerà “museo di se stesso”, valorizzando in tal modo la principale funzione di tipo difensivo. Con l’occasione è prevista anche la pulizia del fossato che circonda il fronte di gola ed il ripristino della tessitura muraria perimetrale.
chiesa longobarda della ss. trinità di cappella maggiore, tv L.R. 6/1997, art.78 – contributi in materia di beni immobili, non statali, soggetti alle disposizioni del D.Lgs 42/2004 Segreteria Regionale Lavori Pubblici Direzione Lavori Pubblici
62
La chiesa è ubicata a circa 500 metri a Sud-Est dalla riva sinistra del fiume Meschio, in prossimità del luogo dove alcune antiche vie, dopo il guado del fiume, si riunivano in un unico tracciato, ancora esistente, per entrare in Ceneda e Serravalle. L’importanza e la rilevanza storica della chiesa è stata tale da determinare la toponomastica del luogo denominato appunto “territorio della cappella”. Edificata nelle sue forme attuali nella seconda metà del XV secolo, la chiesa conserva affreschi eseguiti a cavallo dei secc. XV e XVI, incorpora anche strutture murarie ed affreschi databili dal VI al X sec.. La sacrestia è stata ricostruita nella 1^ metà del XVII sec. La chiesa aperta al culto è inoltre utilizzata per incontri e conferenze di carattere religioso e culturale. L’intervento ha riguardato il restauro e consolidamento della chiesa della SS. Trinità, anche se di fatto i lavori eseguiti hanno interessato il rifacimento delle pavimentazioni interne della chiesa con opere di consolidamento di parti di intonaco interno, deumidificazione delle strutture in elevazione, adeguamento dell’impianto elettrico. Nel corso dei lavori, su indicazione della Soprintendenza Archeologica, è stata eseguita un’indagine archeologica su tutta l’area interna. Tutti i reperti sono stati catalogati, mentre le strutture interrate sono state protette con sabbia e geotessuto per eventuali future indagini.
la protezione civile il centro funzionale decentrato della regione del veneto
Segreteria Regionale Lavori Pubblici Unita’ di Progetto Protezione Civile
64
Il Centro Funzionale Decentrato (CFD) della Regione del Veneto, istituito con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27 febbraio 2004 e successive modifiche e integrazioni, è strumento per la gestione delle allerte idraulicihe e idrogeologicihe nel territorio regionale. I centri funzionali sono nati con l’intenzione di porre la prevenzione come elemento fondamentale per una corretta gestione delle emergenze. Il CFD opera una funzione di allertamento territoriale attraverso l’avviso di criticità, classificata in 4 diversi livelli: assente, ordinaria, moderata ed elevata, a cui corrispondono diversi effetti al suolo e, in modo non univoco, correlati stati di allerme. Nell’ambito della criticità idraulica, sono classificati fenomeni di piena che interessano bacini idrografici di grandi dimensioni (Po, Adige, Brenta-Bacchiglione, Piave, Livenza e Tagliamento). Nell’ambito della criticità idrogeologica sono classificati i fenomeni di frana, colate rapide e problematiche idrauliche legate alla rete idrografica minore e ai sistemi fognari al servizio delle aree urbane. L’attività si suddivide nelle fasi di: - previsione, cioè di valutazione delle condizioni meteorologiche, nivologiche, idrologiche, idrauliche e geomorfologiche attese, nonché dei possibili effetti sull’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’ambiente; - monitoraggio e sorveglianza, dell’evento meteo-idrologico ed idrogeologico in atto e previsione a breve dei relativi effetti attraverso il nowcasting; - supporto alla gestione dell’emergenza.
chiesa di s. marco a l’aquila la regione del veneto in prima linea per il recupero della chiesa
Segreteria Regionale Lavori Pubblici Unita’ di Progetto Protezione Civile
66
A seguito del sisma che il 6 aprile 2009 ha colpito la città dell’Aquila, la Regione Veneto ha “adottato” la Chiesa di S. Marco. La chiesa risultava fortemente danneggiata dal terremoto: il cielo dell’abside crollato, crollata la volta dell’aula, fortemente compromessa la statica degli spiccati con crolli localizzati nella zona absidale e tra le finestre del claristorio. Altre fratture in facciata e sulle murature del transetto. Sotto le macerie sono rimaste le opere d’arte che la chiesa custodiva, quali gli affreschi crollati assieme alla muratura che li sosteneva, pale d’altare, buona parte dell’organo seicentesco, ma anche oreficerie ed arredi. La statica delle strutture si è aggravata a causa del continuo ripetersi, nel corso dell’estate, delle scosse telluriche. Ben due ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri hanno affidato alla Regione Veneto la messa in sicurezza della chiesa. La Regione è intervenuta nel corso del 2009 con due stanziamenti, per un totale di 367.000,00 Euro.Il progetto per la messa in sicurezza della chiesa, redatto nell’immediatezza dell’evento, prevedeva la realizzazione di un ponteggio di forza per il contenimento della zona absidale, fortemente lesionata, oltre ad una serie di puntellamenti localizzati, per evitare che l’immobile rovinasse verso l’esterno. Per far fronte alla messa in sicurezza interna, al recupero delle opere d’arte, ai lavori di ricostruzione e di restauro della chiesa si è ipotizzato una spesa di 5 milioni di euro, programmati in tre anni, che dovrebbero garantire dapprima la sicurezza interna della chiesa, al fine di poter operare per il consolidamento delle strutture ed il successivo recupero delle opere d’arte. La progettazione e le fasi operative per la messa in sicurezza ed il restauro della chiesa si avvale della collaborazione di un gruppo di lavoro diretto dal professor Claudio Modena del Dipartimento di Costruzioni e Trasporti dell’Università di Padova.
contratti di quartiere II programmi innovativi in ambito urbano
Segreteria Regionale Lavori Pubblici Direzione Edilizia Abitativa
68
Le linee d’intervento del programma innovativo in ambito urbano prevedono la realizzazione di alloggi da destinare all’ edilizia residenziale pubblica e delle opere di urbanizzazione per riqualificare i quartiere degradati e favorire l’occupazione e l’integrazione sociale. L’azione regionale, attivata con la collaborazione finanziaria del Competente Ministero, è stata rivolta alla rivalutazione dei quartieri degradati delle Città mediante la riqualificazione socio – urbanistico ambientale dei siti abbandonati, dei contenitori dismessi e delle infrastrutture precarie, mediante l’attivazione di procedure complesse che sostanzialmente prevedono: il coinvolgimento di una pluralità di operatori (enti pubblici e società private); l’attivazione di diverse risorse finanziarie (pubbliche e private); l’attivazione di molteplici tipologie di intervento (nuova costruzione, manutenzione, recupero edilizio e ristrutturazione urbanistica). Le varie iniziative attivate nell’ambito dei Contratti di Quartiere II, promosse e coordinate dai Comuni, permettono di rivalutare alcune realtà diffuse nel territorio, provvedendo contestualmente a migliorare la qualità della vita anche sotto il profilo sociale, e ad integrare la presenza commerciale e quella civica, adibita al servizio del cittadino. Sono stati finanziati 9 comuni (Padova, Rovigo, Venezia, Verona, Este, Montagnana, Vigonza, Chiampo e Vittorio Veneto) e si prevede, a conclusione delle opere, la realizzazione di 184 nuovi alloggi ed il recupero edilizio di 430 alloggi con un finanziamento complessivo pari ad euro 79.750.430,03 di cui euro 30.187.650,75 della Regione Veneto ed il restate da parte del Ministero delle Infrastrutture.
fondo immobiliare etico veneto casa – fondo immobiliare per l’housing sociale nel veneto
Segreteria Regionale Lavori Pubblici Direzione Edilizia Abitativa
70
Il problema abitativo si è allargato negli anni dalla fascia più debole della popolazione a quella cosiddetta “fascia grigia” che presenta un reddito troppo elevato per accedere all’Edilizia Residenziale Pubblica, ma insufficiente per poter reperire sul libero mercato un abitazione dignitosa ed adeguata alle proprie necessità familiari. Per aiutare i cittadini che presentano nel Veneto queste problematiche abitative - giovani coppie, studenti, giovani lavoratori fuori sede, anziani, etc. - è stato costituito un Fondo Immobiliare etico denominato “Veneto Casa” con lo scopo di coinvolgere capitali pubblici e privati nella messa a disposizione di alloggi e residenze per studenti in locazione a canone calmierato. Il Fondo, la cui durata è pari a 25 anni, è stato promosso da Regione Veneto, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e Fondazione di Venezia. Ai promotori, come soci del Fondo, possono affiancarsi altri soggetti pubblici e privati con il medesimo interesse ad avviare iniziative di housing sociale nel Veneto. Le quote del Fondo possono essere sottoscritte sia in denaro che tramite apporto in natura (terreno/edificio). La gestione del Fondo “Veneto Casa” è affidata a Beni Stabili Gestioni SGR, uno dei principali gestori di Fondi in Italia facente parte di uno dei più importanti gruppi immobiliari a livello internazionale. Dal punto di vista operativo, la SGR è invece coadiuvata da un Advisor Tecnico - Abitare Veneto Srl – che si configura come primo e continuativo riferimento del Fondo per investitori e operatori pubblici del territorio. Per gli operatori pubblici il Fondo può rappresentare un importante strumento per l’avvio di iniziative di housing sociale sul territorio.
la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale nuovo ospedale s.angelo di mestre, ve Segreteria Lavori Pubblici Direzione Edilizia a Finalità Collettive
72
La Direzione Edilizia a Finalità Collettive è una struttura incardinata nella Segreteria Lavori Pubblici della Regione del Veneto. Il suo ruolo è quello di trait d’union tra le competenze dei lavori pubblici e le specifiche esperienze nel mondo della sanità e del sociale. L’attività della Direzione è quella tipica dei lavori pubblici e consiste nell’approvazione dei progetti e nel monitoraggio della realizzazione delle opere, fortemente coordinata con la programmazione regionale nel settore della salute e dell’assistenza alle persone. La struttura si rapporta quindi con svariati soggetti e tipologie edilizie del comparto socio-sanitario sia pubblico che privato. La rassegna esposta ha sintetizzato tale specificità classificando e illustrando le suddette tipologie edilizie nelle quali si concretizza il lavoro della Direzione. La Direzione si occupa anche degli aspetti relativi all’applicazione delle norme qualitative per l’autorizzazione alla costruzione delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. La Direzione collabora con i vari livelli istituzionali per la formulazione di direttive ed indicazioni tecniche per la progettazione del settore sanitario e socio-sanitario. La Direzione supporta altresì l’attività del Commissario Delegato, nominato con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3349 in data 16 aprile 2004, per ripristinare funzionalmente l’Ospedale “Magalini” di Villafranca (VR), reso inagibile dall’incendio verificatosi il 23 marzo 2003.
il sistema infrastrutturale della regione del veneto un piano di interventi per uno sviluppo sostenibile del territorio Segreteria Regionale Infrastrutture e Mobilità Direzione Infrastrutture
74
Negli ultimi 10 anni la Regione Veneto ha messo a punto un Piano di interventi infrastrutturali, a sostegno della mobilità, per garantire uno sviluppo sostenibile del proprio territorio e per costituire un supporto al proprio sistema economico. Sia nel settore autostradale e stradale che in quello ferroviario e della logistica il programma degli interventi è stato caratterizzato da importanti risultati in termini di avanzamento delle progettazioni e della realizzazione delle opere. Basti pensare alla realizzazione del Passante autostradale di Mestre, al completamento della A28, ai lavori in corso per il completamento della Valdastico sud, al recente avvio della concessione per la Superstrada Pedemontana Veneta ed infine all’avvio delle procedure di approvazione per l’Autostrada regionale Nogara-mare Adriatico, il GRA di Padova ed il Sistema delle Tangenziali venete da Peschiera del Garda a Padova. Nel settore ferroviario l’impegno maggiore è stato profuso per l’avvio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. Spesso si è fatto ricorso alle nuove tecniche del project financing, coinvolgendo capitali privati, per consentire la realizzazione di opere che le sole risorse pubbliche non sarebbero in grado di sopportare, mentre la programmazione, l’approvazione ed il controllo degli effetti degli interventi sull’ambiente e sul territorio in generale rimane in capo alla Amministrazione regionale.
passante autostradale di mestre una strada e un simbolo per il veneto in europa Segreteria Regionale Infrastrutture e Mobilità Direzione Infrastrutture
76
Il Passante di Mestre è un’opera autostradale che interessa le province di Venezia e Treviso e costituisce un by-pass per uno dei nodi autostradali più critici dell’intero Paese. Costruito fra il 2004 ed il febbraio 2009 ha rappresentato una sfida sia per le avanzate tecnologie utilizzate sia per i tempi di realizzazione contenuti. La forte antropizzazione dell’area metropolitana veneta ha comportato la necessità di realizzare un’opera con lunghi tratti in trincea e galleria artificiale per contenere l’impatto ambientale. Il ricorso al cosiddetto Passante verde ha poi consentito il miglior inserimento nel contesto territoriale attraversato. Oggi i 33 km di autostrada a 3 corsie per senso di marcia rappresentano un elemento portante del sistema autostradale veneto e del potenziamento del Corridoio V, asse trasportistico est-ovest fondamentale per avvicinare sempre più il Veneto alle altre Regioni europee.
sistema ferroviario metropolitano regionale nell’area metropolitana diffusa centrale veneta (s.f.m.r.) obiettivi, stato di attuazione e prospettive future Segreteria Regionale Infrastrutture e Mobilità Direzione Infrastrutture
78
Uno dei principali obiettivi che la Regione Veneto sta perseguendo è la riduzione del deficit di infrastrutture di trasporto; le iniziative intraprese al riguardo sono state indirizzate oltre che alla previsione di quelle grandi infrastrutture stradali, anche ad una riorganizzazione modale degli spostamenti, puntando ad un miglior utilizzo del trasporto su ferro. In questo quadro un posto di grande rilievo è assunto dall’attivazione del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR), con la cui realizzazione si intende non solo migliorare le prestazioni del modo ferroviario nell’area centrale veneta, ma soprattutto costruire un sistema di trasporto col più alto livello di complementarietà tra ferro e gomma, in grado di ridurre significativamente la congestione delle strade, l’inquinamento atmosferico e acustico, l’incidentalità, garantendo collegamenti veloci, confortevoli e sicuri tra la residenza, il luogo di lavoro, di studio e di svago. Il SFMR del Veneto si configura come un insieme coordinato di interventi sulla rete e sugli impianti ferroviari esistenti, avente i seguenti obiettivi: garantire buoni livelli di mobilità della popolazione veneta in un contesto territoriale a struttura policentrica; migliorare la qualità dei servizi regionali di trasporto collettivo in modo da renderli competitivi con il trasporto individuale; contribuire al contenimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico generati dalla mobilità; aumentare la sicurezza del trasporto garantendo collegamenti veloci, affidabili e sicuri. Le tratte interessate alla prima fase di attuazione sono:Venezia-Mestre-Quarto d’Altino;Mestre-Treviso; Mestre-Padova; Padova-Castelfranco Veneto; Mestre-Mira Buse; Mestre-Castelfranco Veneto. La conclusione dei lavori della prima fase è prevista entro il 2010. La seconda fase di attuazione riguardera’ le tratte Quarto d’Altino-San Donà-Portogruaro, Treviso-Conegliano, Castelfranco-Vicenza e Padova-Monselice. La Regione inoltre ha predisposto la progettazione preliminare di tutte le rimanenti linee della III fase di attuazione del SFMR (linee che toccano Vicenza, Treviso, Rovigo, Schio, Bassano, Montebelluna, Oderzo, Chioggia).
superstrada pedemontana veneta
Segreteria Regionale Infrastrutture e Mobilità Direzione Infrastrutture
80
La Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, parte dalla A4 in corrispondenza del casello autostradale di Montecchio Maggiore (Vi) e, dopo aver intersecato la A31, termina nella A27 a Spresiano (Tv), con un percorso complessivo di circa 90 km.. L’intervento è inserito nelle procedure di cui alla Legge Obiettivo. Il progetto della SPV non riguarda solo la realizzazione di una superstrada ma ha l’obiettivo di riordinare e riorganizzare l’intero sistema viario del territorio di riferimento per migliorare i livelli complessivi di qualità e sicurezza in funzione delle esigenze della mobilità e dello sviluppo a livello locale. L’inserimento sul territorio della SPV consentirà modificazioni sostanziali all’assetto della mobilità sia sui territori prossimi al tracciato sia sull’intero Nord-Est, producendo la gerarchizzazione dell’intero sistema viario. L’intervento permetterà una migliore accessibilità, facendo sì che gli attori locali possano raggiungere in modo più diretto ed in tempi più brevi i mercati esterni, sottoponendoli al tempo stesso alle spinte competitive provenienti dall’esterno. La forte antropizzazione che caratterizza il nord-est e la conseguente carenza di spazi ha determinato la necessità di operare scelte progettuali congruenti con il quadro della viabilità complessiva. Rappresentativa è la scelta di integrare nel progetto la variante alla SP246 e al sistema SR248 e SP “Nuova Gasparona” prevedendo il loro riutilizzo come asse superstradale e al tempo stesso mantenendo la loro funzione locale come viabilità non a pedaggio. Proprio per relazionare questa importante infrastruttura con il paesaggio ed evitare così che il Corridoio V rappresenti soltanto un “corridoio” di passaggio per TIR o frotte di turisti europei in transito, è stato deciso di affiancare al progetto della SPV uno studio paesistico di area assai più ampia, per capire meglio l’inserimento dell’opera nel suo contesto.
enti e istituzioni a carattere regionale
commissario delegato
per l’emergenza socio economico ambientale relativa ai canali di grande navigazione della laguna di venezia
84
L’accordo di Programma “Vallone Moranzani” La soluzione dell’emergenza creatasi dalla riduzione della profondità utile dei canali portuali di Venezia, che ha costretto la Capitaneria di Porto ad impedire il transito nel canale Malamocco - Marghera alle navi con pescaggio superiore a 30’, è stato trovata dal Commissario delegato, ing. Roberto Casarin, grazie all’Accordo di Programma Vallone Moranzani. La sottoscrizione dell’Accordo avvenuta il 31.03.2008, promossa dalla Regione del Veneto ad integrazione della concessione per la realizzazione e gestione del Progetto Integrato Fusina, è stata la conclusione di un procedimento partecipativo che ha visto coinvolte tutte le pubbliche amministrazione locali, nazionali e la popolazione residente, offrendo la soluzione a costi sostenibili per la gestione dei sedimenti contaminati e congiuntamente realizzando un’opera di riqualificazione e compensazione del territorio, tramite interventi su/sulla: - viabilità comunale, provinciale, regionale e statale interessante l’area tra Fusina, Malcontenta e Marghera, al fine di separare il traffico industriale e commerciale da quello locale, con contestuale realizzazione di piste ciclabili; -rete idraulica che presenta situazioni di insufficienza e sofferenza, con creazione di bacini di allagamento controllato attrezzati a bosco; - interramento di quattro elettrodotti da 230 – 380 KV di Terna e di un elettrodotto da 132 KV di Enel trasmissione; - delocalizzazione del deposito di carburanti ed oli combustibili della San Marco Petroli, ubicato a ridosso dell’abitato di Malcontenta; - riqualificazione ambientale di una vecchia discarica dismessa a ridosso dell’abitato di Malcontenta mediante la realizzazione di un parco urbano; - creazione di una più ampia cintura verde nel quadrante sud occidentale di Marghera, da punta Fusina al casello dell’autostrada A4 in località Villabona.
venezia / laguna difesa dalle acque alte e protezione ambientale
Magistrato alle acque di Venezia
86
Da oltre vent’anni la laguna di Venezia è interessata dal più imponente intervento di difesa dal mare e riqualificazione ambientale attualmente in corso nel mondo. Un’opera di salvaguardia necessaria per dare una risposta alle emergenze portate drammaticamente alla luce dalla devastante alluvione del 4 novembre 1966. A seguito di quest’ultima lo Stato Italiano ha avviato un’impegnativa e complessa opera di salvaguardia, affidandone la realizzazione al Magistrato alle Acque di Venezia - organismo lagunare del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture - tramite il concessionario Consorzio Venezia Nuova. Per proteggere e riqualificare la laguna, sono stati ricostruiti 45 km di nuove spiagge e 8 km di dune, circa 1.500 ettari di velme e barene, sono state recuperate 12 isole e attuati gli interventi per il miglioramento della qualità di acque e sedimenti mettendo in sicurezza 5 ex discariche e sistemando 40 km di sponde dei canali industriali nell’area di Porto Marghera. Per la difesa dalle acque alte, insieme agli interventi di difesa locale degli abitati, lo Stato ha adottato il Sistema Mose, un’innovativa opera di ingegneria idraulica in fase di realizzazione alle tre bocche di porto, i varchi che collegano la laguna con il mare. Il sistema è costituito da schiere di paratoie mobili poste sul fondale che, all’annuncio di una marea sostenuta, si sollevano sino a creare una barriera. A evento di marea concluso le paratoie rientrano nei loro recessi. Il Mose è stato progettato per fronteggiare maree sino a tre metri e garantirà la sicurezza della laguna anche in previsione di un innalzamento del mare di 60 cm. Per consentire l’attività portuale quando le barriere sono in funzione sono stati realizzati porti rifugio e conche di navigazione. Si sta anche attuando la riqualificazione dell’area nord dell’Arsenale, dove saranno insediate le attività di gestione dell’ecosistema e di manutenzione del Sistema Mose.
arpav agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del veneto
Arpav
88
L’ARPAV – Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale del Veneto, istituita con Legge Regionale 18 Ottobre 1996 n. 32, è l’ente strumentale della Regione Veneto ad alta specializzazione in materia ambientale. L’Agenzia opera per “…la tutela, il controllo, il recupero dell’ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva, perseguendo l’obiettivo dell’utilizzo integrato e coordinato delle risorse, al fine di conseguire la massima efficacia nell’individuazione e nella rimozione dei fattori di rischio per l’uomo e per l’ambiente”. (art. 1 L.R. 32/96). Attua la prevenzione ambientale attraverso una continua attività di ricerca, di formazione, d’informazione e di educazione ambientale e la protezione dell’ambiente attraverso i controlli e i monitoraggi ambientali che tutelano la salute dei cittadini e la sicurezza del territorio avvalendosi di professionalità con specifiche competenze tecnico-scientifiche attraverso un approccio multidisciplinare ai temi e problemi ambientali e alla realizzazione dei compiti attribuiti. Dalla data di istituzione dell’Agenzia ruoli e funzioni sono stati profondamente rinnovati, aggiornati e potenziati dall’evolvere della legislazione in tema ambientale, sia attraverso l’attribuzione di nuovi e rilevanti compiti, che si aggiungono a quelli tradizionali, sia con una decisa affermazione della sua natura di Ente funzionale alla governance dello sviluppo sostenibile del territorio e dell’economia in Veneto. In questo contesto cresce e si rafforza il ruolo di partner tecnico - scientifico con gli interlocutori naturali del governo, in primis della Regione del Veneto ma anche delle Province e dei Comuni, nel rappresentare e gestire le Politiche a favore dell’ambiente.
sistemi territoriali società al servizio del territorio
Sistemi Territoriali Spa
90
Cenni storici Società creata dalla Regione Veneto per favorire lo sviluppo del traffico fluviale, commerciale e turistico, attraverso la progettazione, costruzione, manutenzione e gestione delle necessarie infrastrutture, (conche e ponti mobili). La società agisce quale concessionario della Regione Veneto che ne detiene la totalità del pacchetto azionario. La ferrovia Adria-Mestre Dal 2002 Sistemi Territoriali ha acquisito la Ferrovia Adria Mestre che fece parte del gruppo della “ex Veneta”. Fu aperta all’esercizio dapprima con la tratta Piove di Sacco Adria (3/2/1916) e poi successivamente con la tratta Piove di Sacco Mestre (28/10/1931); attualmente è l’unica linea ferroviaria della “ex Veneta” in servizio nella Regione Veneto. Gestione contrassegni natanti da diporto Da febbraio 2003, su incarico della Regione Veneto, Sistemi Territoriali ha realizzato e gestisce una banca dati dei contrassegni di identificazione dei natanti da diporto ed il rilascio, in tempo reale, delle targhe necessarie per la navigazione della Laguna Veneta Navigazione interna Dal 2005 Sistemi Territoriali S.p.A. si occupa della manutenzione e gestione di linee navigabili Regionali e opere. Fa inoltre capo a Sistemi Territoriali il mantenimento delle quote di navigazione di alcune uscite a mare. Principali opere in corso di realizzazione per l’adeguamento della linea po - brondolo alla 5° classe cemt: Nuova conca di Brondolo; Nuova conca di cavanella d’Adige Destra; Nuova conca di Cavanella d’Adige Sinistra Litoranea veneta La Società è attualmente impegnata nella realizzazione del progetto “litoranea Veneta-costa Slovena-Progetto di valorizzazione del territorio compreso tra Venezia e la costa Slovena”.
venezia-padova un protocollo d’intesa per il rafforzamento della capacità competitiva delle città di venezia e di padova come fattore di sviluppo del nord est Comune di Padova e Comune di Venezia
92
MOTIVAZIONI Il sistema Venezia-Padova rappresenta già oggi un sistema potenzialmente integrato, ancorché non codificato, di insediamenti e ambiti urbanizzati, territori con diverse funzionalità, aree insediative produttive. Per assecondarne il ruolo di cuore metropolitano della regione le due città sottoscritto un protocollo di collaborazione. Alcuni dei temi di interesse comune sono: - promuovere il sistema paesaggistico-ambientale: rete dei parchi, greenways e connessioni per la valorizzazione degli ecosistemi urbani; - promuovere e valorizzare le Blueways, idrovia, e grande sistema della portualità di Venezia, Lido, sistema turistico di qualità; - promuovere il distretto industriale-economico Padova-Venezia. Portualità, interporto, logistica e corridoio plurimodale; - promuovere il distretto culturale evoluto dell’alta formazione e ricerca Padova-Venezia. Promuovere la sinergia e l’integrazione delle diverse forme di turismo. PROSSIMI PASSI Il protocollo asseconda una tendenza già prevista nel P.T.R.C. della Regione Veneto. Prossimamente verranno costituiti dei tavoli operativi per 4 sistemi ritenuti strategici: - sistema sanitario; - sistema della formazione superiore e della ricerca; - sistema della logistica; - sistema degli eventi internazionali e cultura.
mo.s.a.v. modello strutturale degli acquedotti del veneto
Veneto Acque S.p.A.
94
Il Modello strutturale degli Acquedotti del Veneto consiste nell’individuazione degli schemi di massima delle principali strutture acquedottistiche della regione, nonché delle fonti da salvaguardare per risorse idriche per uso potabile, al fine di razionalizzare i sistemi idro-sanitari (acquedotti e depurazioni) veneti con chiari obiettivi di funzionalità e di economia, ma anche di sicurezza dei relativi servizi. In sostanza l’obiettivo finale è quello di garantire ai cittadini piena e sicura disponibilità di un prodotto indispensabile quale l’acqua potabile, nonché il suo riutilizzo dopo l’uso. Condizione fondamentale per raggiungere efficacemente tali obiettivi è la gestione unitaria degli acquedotti, delle fognature e degli impianti di depurazione corrispettivi, considerandoli momenti successivi di un unico percorso di uso dell’acqua, percorso chiamato appunto “ciclo integrale dell’acqua”. Obiettivo prioritario del Modello è quello anzitutto della rimozione degli inconvenienti causati dall’eccessiva frammentazione delle strutture acquedottistiche attuali, mediante l’accorpamento massiccio dei piccoli e medi acquedotti, onde ricavare consistenti effetti di economia di scala e di risorsa, nonché di funzionalità. Altro obiettivo che viene perseguito è quello dell’interconnessione delle grandi e medie condotte di adduzione esistenti, per mezzo del quale il sistema acquedottistico veneto diventerà di tipo reticolare, cioè capace di eliminare i rischi funzionali delle condotte ed i rischi di fallanze delle fonti, migliorando sensibilmente l’affidabilità del servizio. Centro nevralgico del Mosav è lo Schema Acquedottistico del Veneto Centrale (SAVEC), la cui progettazione, esecuzione e gestione è di competenza di Veneto Acque S.p.A.
città murate valorizzare un patrimonio storico
Associazione delle città murate del Veneto
96
37 Comuni, la Regione Veneto e la sezione regionale di Italia Nostra costituiscono l’Associazione delle Città Murate del Veneto che ha la sede legale a Monselice – via del Santuario 11 e la sede della Presidenza presso il Comune di Cittadella – via Borgo Treviso 5. L’Associazione si propone di promozione di tutte le iniziative volte alla conoscenza, tutela, salvaguardia, conservazione e valorizzazione delle Città Murate, nel loro contesto urbanistico ed ambientale. Grazie alla legge regionale n. 3/2003 – recentemente rifinanziata, i Comuni hanno potuto mettere in atto una concreta politica di recupero dei beni storico/architettonici restituendoli all’uso della collettività e promuovendo una serie di interventi per la loro valorizzazione; l’opera non è conclusa e tanto deve essere ancora fatto ma la strada intrapresa è quella giusta. Cinte murarie medioevali, rinascimentali e forti austriaci possono così essere visitati ed utilizzati per l’uso collettivo e non solo; l’Associazione ha in programma una serie di iniziative che valorizzeranno ancora di più il ricco patrimonio storico/architettonico ed ambientale del Veneto, prima fra tutte la candidatura tra i siti di pregio dell’UNESCO.
fondazione mazzotti istituzione e service culturale della marca trevigiana
Fondazione Mazzotti
98
La Fondazione Mazzotti nasce in memoria di uno dei più importanti studiosi del Novecento veneto; ad oggi svolge un’azione di sensibilizzazione diffusa ai temi della salvaguardia del patrimonio culturale, di monitoraggio e formazione degli addetti ai lavori, di progettazione e realizzazione di eventi. Un’esperienza ventennale che vanta collaborazioni con alcune tra le più prestigiose istituzioni trevigiane, regionali e nazionali, e si avvale del contributo di professionalità altamente qualificate che fanno della Fondazione un network di professionisti unico sul territorio. Il Centro di Documentazione Giuseppe Mazzotti conserva un lascito di oltre 10.000 voci bibliografiche, raccolte di periodici e letteratura grigia, l’archivio personale di Giuseppe Mazzotti e la straordinaria fototeca, che raccoglie una documentazione unica sul territorio e sulle Ville Venete, ricca di oltre 120.000 immagini. La Fondazione Mazzotti progetta e realizza eventi, mostre, convegni e seminari tematici, occupandosi sia del coordinamento scientifico, che della comunicazione e dell’allestimento, al fianco di importanti istituzioni pubbliche e private del Veneto. Da oltre un decennio si occupa del monitoraggio costante delle istituzioni museali venete, offrendo loro supporto nella progettazione e realizzazione dell’attività ordinaria e straordinaria. È, inoltre, sede del Coordinamento Regionale ICOM per il Veneto e segreteria operativa della Conferenza Permanente delle Associazioni Museali. La Fondazione Mazzotti realizza attività di studio e ricerca sul paesaggio e i beni culturali in stretta collaborazione con le istituzioni sul territorio; progetta e realizza inoltre corsi di aggiornamento professionale rivolti agli operatori culturali.
edilizia sviluppo territorio dibattito per il territorio
Ance Veneto
100
EST, acronimo di Edilizia Sviluppo Territorio, è la rivista bimestrale del sistema Ance Veneto, l’Associazione regionale degli imprenditori edili, distribuita in 5 mila copie tra imprenditori, rappresentanti delle Istituzioni pubbliche, del mondo finanziario, della società civile del Veneto. EST offre uno spazio di dibattito e opinione per discutere del territorio e del suo sviluppo secondo alcune parole chiavi quali progresso, innovazione, tecnologia, modernità, rispetto dell’ambiente e della qualità della vita. La rivista è un progetto culturale che si declina in un percorso guidato e che ha come riferimento un’idea, o meglio un’idealità. Un territorio ideale che ha nelle sue città la sua forza. Un percorso che vuole richiamarsi al Rinascimento e che trova in luoghi simbolici la propria sostanza. EST indica un territorio reale, quello del Veneto di oggi, e al contempo uno spazio ideale come il Veneto che vogliamo; segnala una direzione, verso oriente, verso un’area destinata allo sviluppo e a cui l’economia del Veneto da sempre guarda e che si va allargando a Nord come a Sud; vuol dire esserci per essere protagonista; afferma il ruolo dell’edilizia quale motore dell’economia. EST è media partner di Geo-oikos. Una partnership che testimonia la vicinanza della rivista ai temi del territorio e ai suoi protagonisti. Nell’ambito della manifestazione fieristica veronese lo stand di EST ha ospitato i progetti più innovativi di 5 aziende edili: Carron, Edilbasso, Maltauro, Costruzioni Orizzonte e Ive. Sul sito www.estmagazine.it il dibattito si sposta poi sul web: la rivista è infatti anche un social network, una piattaforma interattiva dove commentare gli articoli e discutere dei temi affrontati o da affrontare, stringere amicizie, proporre progetti e idee.
“il veneto che vogliamo… è una città ben fatta”
Confcommercio Veneto
102
Vogliamo un Veneto dove il tessuto economico di ogni suo Comune sia opportunamente valorizzato e “viva” una funzione propria di un Centro che stimola e coordina l’economia di un’area estesa e connessa al mondo globale. Vogliamo un Veneto che renda le città e i paesi luoghi degli scambi, ricercati da chi vuole la professionalità del servizio, il contatto umano e provi, per questo, amore per l’ambiente urbano. Vogliamo un Veneto dove si realizzi una sana e corretta concorrenza tra operatori economici, un Veneto che stimoli la libertà d’intraprendere il futuro e la crescita del territorio ma dove si eviti il libertinaggio economico che fa venir meno la tutela del consumatore e svalorizza le eccellenze. Vogliamo un Veneto dove ogni centro urbano, è una Piazza delle Relazioni con una sua estetica, con una propria identità urbanistica con un’anima commerciale e di servizi per la gente. Vogliamo un Veneto capace di ricreare sempre l’equilibrio di una città ben fatta, ieri come oggi, modello per l’Europa.
i parchi del veneto
progetti “dolomiti no-barriers” e “via della pace” accedere alla natura con diverse abilità motorie e sulle più ardite vie della storia
Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo
106
Il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo si caratterizza per ambienti calcarei di media ed alta montagna aspri e rocciosi, percorsi da una importante rete di strade, anticamente in uso ai Regolieri per l’accesso ai pascoli di altitudine e successivamente implementata da una più capillare rete di mulattiere e sentieri a servizio delle postazioni e fortificazioni di fronte della Grande Guerra, site spesso in luoghi di difficile accesso. Attualmente, il territorio del Parco Naturale è meta di frequentazione escursionistica fra le più rinomate al mondo e conta ogni anno centinaia di migliaia di visitatori, che sostengono l’economia turistica della valle. Per la fruibilità di ogni area naturale protetta l’accessibilità è punto qualificante dell’offerta; per le Dolomiti d’Ampezzo in particolare essa si pone come il principale obiettivo di valorizzazione e conoscenza e su di essa la gestione ha puntato da sempre, in termini di investimento di risorse e di promozione, sia dal punto di vista culturale, sia per gli aspetti della sicurezza. Ove il Piano Ambientale dell’area protetta ha considerato compatibile la rete dei percorsi turistici con gli assetti naturali del territorio, l’offerta di una gamma diversificata di opportunità di accesso è dunque una delle missioni principali che il Parco d’Ampezzo si prefigge.Vi sono quindi itinerari sempianeggianti di fondovalle, adatti a tutti i tipi di frequentazione e a tutte le stagioni, anche come itinerari per lo sci nordico, uno dei quali è stato reso agibile anche ai portatori di handicap, con un progetto realizzato nel 2007 in collaborazione con l’Associazione “Dolomiti No-Barriers”. Si tratta dell’anello di Pian de ra Spines, che attraversa ambienti boscati e detritici attorno all’alveo alluvionale del torrente Boite.Sono stati inoltre ripristinati itinerari di guerra estremamente arditi, in gran parte tagliati nella roccia strapiombante, che permettono di accedere a postazioni di alta quota, situate in punti strategici ed altamente panoramici; uno di questi percorsi è stato completamente ristrutturato nel 2006, in collaborazione con il Parco Naturale di Fanes, Senes e Braies, con trincee, ponti, passerelle e cavi metallici di sicurezza; non si tratta di una via ferrata vera e propria, ma di un sentiero attrezzato, denominato “Via della Pace”, alla Croda del Vallon Bianco; il sentiero si sviluppa su creste a 2600-2700 metri di quota a cavallo del confine fra le due aree protette e delle valli di Fanes e Travenanzes.
nuovo giardino botanico parco in val del mis
Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
108
Il Piano per il parco - ex L. 394/91 (Legge quadro sulle Aree protette), strumento attraverso il quale l’Ente Parco persegue la tutela dei valori naturali ed ambientali che la legge gli affida, disciplina, tra gli altri contenuti, anche i “sistemi di attrezzature e servizi per la gestione e la funzione sociale del parco” ed i “sistemi di accessibilità […] con particolare riguardo ai percorsi, accessi e strutture riservati ai disabili, ai portatori di handicap e agli anziani”. In linea con le previsioni di Piano, l’Ente Parco ha inteso qualificare ulteriormente il sito, già punto privilegiato per la didattica naturalistica, con la creazione di un giardino botanico dedicato alla flora del Parco. L’idea di realizzare un giardino botanico nella Valle del Mis, uno degli accessi principali del Parco, esplica gli intenti dell’Ente di fornire prontamente al visitatore un “biglietto da visita”, un campionario significativo delle specie vegetali dell’intero territorio, con finalità scientifiche e didattiche. La flora del Parco è notoriamente ricca e di elevato valore fitogeografico e costituisce motivo di richiamo, non solo per esperti botanici, ma anche per semplici appassionati. Tenendo conto delle esigenze e della molteplicità di utenti, si è inteso realizzare un progetto in grado di garantire la completa accessibilità dei luoghi per favorire l’osservazione di specie d’alta quota anche a chi non può intraprendere difficili e faticose escursioni. Ciò ha comportato un coinvolgimento di competenze diverse e complementari, capaci di mediare tra difficoltà poste dall’ambiente naturale, esigenze espresse dagli utilizzatori, finalità scientifiche e didattiche e necessità di garantire le istanze prestazionali enunciate dalle normative vigenti. Fondamentale è stata poi la realizzazione di un apparato informativo completo e accessibile a tutti, relativo agli spazi interni dell’aula didattica ed esterni del giardino.
malga derocon a erbezzo area floro-faunistica del parco naturale regionale della lessinia
Parco della Lessina Comunità Montana della Lessinia
110
L’Area Floro-faunistica di Malga Derocon, di circa 55 ettari, si trova a nord di Erbezzo in una piccola valle che confluisce nel Vajo dell’Anguilla, ove ha inizio la Foresta dei Folignani. L’ambiente è quello tipico dell’alta Lessinia dove le malghe rappresentano la principale unità fondiaria in cui è suddiviso il territorio. Tutta l’Area, caratterizzata dalla presenza di numerose emergenze faunistiche e floristiche e appartenente a una SIC-ZPS, è classificata come zona di Riserva Naturale del Parco Regionale della Lessinia. I 30 ettari di recinto faunistico ospitano: esemplari di cervo, capriolo, camoscio e marmotta; il nuovo Centro di recupero della fauna selvatica, che accoglie animali debilitati o feriti e dal 2007 anche una stazione permanente di inanellamento a scopo scientifico dell’avifauna selvatica. Nei pressi del baito, l’edificio al centro della malga, è presente un Giardino Botanico con 60 nicchie naturali costituite da altrettante specie botaniche. Percorrendo i sentieri interni si incontrano alcuni alberi monumentali presenti anche all’esterno dell’Area. Risalendo il Monte Scriccio, in cima al quale esiste una delle poche stazioni di Stella alpina (Leonthopodium alpinum) presenti sull’altopiano, si trovano i Faggi della Riserva di Malga Derocon. Nell’Area, Centro di Educazione Ambientale della Comunità Montana della Lessinia che la gestisce, vengono effettuate attività didattico-culturali promosse dal Parco quali visite guidate per gruppi e gite scolastiche. Un altro elemento di interesse naturalistico è il carsismo. Malga Derocon si estende infatti sui fianchi di una valle fluviocarsica oggi priva di acqua superficiale per la presenza di inghiottitoi drenanti l’acqua in profondità.
da rosta a rosta un cammino per sant’angelo sul sile
Parco del Sile
112
Il progetto “da Rosta a Rosta” ha inteso recuperare e valorizzare i luoghi più significativi del Parco del Sile all’interno del Comune di Treviso: le “roste molitorie” ovvero i “salti” d’acqua ove si edificavano i mulini, sia in fabbricato singolo che in complesso di più edifici. Il “salto” contenuto nella rosta permetteva all’acqua di azionare il complesso delle ruote, generando l’energia necessaria al movimento dei meccanismi interni al mulino. “Da Rosta a Rosta” vuole ricordare e ripensare la storia e le tradizioni legate ai mulini e ai muneri, collegando ciò che resta di questa “filiera dell’energia”, al fine di rendere visibile e visitabile una parte del patrimonio culturale del Sile. Uno degli obiettivi del Parco è quello di realizzare un insieme di percorsi (a piedi, in bici, in barca) che rafforzino il concetto di fruizione del territorio del Parco così sintetizzabile “dalle sorgenti alla laguna fino al mare”. La strategia di attuazione è stata quella di recuperare gli antichi tracciati già utilizzati in passato per “riconvertirli” a sentieri ciclopedonali. Oltre al recupero della ex ferrovia, si evidenzia il corposo lavoro di recupero delle antiche “alzaie” da Treviso fino a Portegrandi. Le “alzaie” erano le stradelle arginali percorse dai buoi che trainavano i Burci, le grandi barche del Sile utilizzate per trasportare le merci più svariate. Anche gli itinerari dei “muneri” costituiscono patrimonio culturale del distretto dell’acqua legato al Sile. Con ciò assume grande rilevanza anche l’aspetto religioso e spirituale – da sempre legato alle lavorazioni di terra e di acqua – dei Cammini religiosi come le antiche rogazioni.
cantieri forestali nel parco progettare e realizzare nel rispetto della natura
Parco dei Colli Euganei
114
Istituito con L. R. 10.10.1989 n.38, il Parco comprende, totalmente o in parte, 15 Comuni e si estende per circa 18.694 ettari. Sono presenti al suo interno i maggiori rilievi collinari della Pianura Padana che si ergono, nettamente isolati, a sud-ovest di Padova. La particolare ubicazione e genesi vulcanica, i diversi orizzonti climatici, la presenza attiva dell’uomo fin dai tempi più remoti, rendono il Parco unico per le sue ricchezze naturali, paesaggistiche, ambientali, culturali ed artistiche. L’Ente Parco dispone di 40 operai forestali suddivisi in squadre edili e squadre boschive che realizzano opere di ingegneria naturalistica all’interno del territorio del Parco, interventi progettati internamente dall’Ente. Si possono distinguere principalmente 3 grandi gruppi di progetti realizzati: progetti Sentieri, progetti Frane e progetti Boschivi. All’interno di questi tre grandi contenitori sono stati e vengono realizzati tutt’ora interventi per la valorizzazione, tutela e promozione del territorio nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio. Sentieri, aree di sosta, fontane, capitelli, muri di contenimento e altro ancora per valorizzare un territorio caratterizzato da natura e paesaggio, sempre con un occhio di riguardo, quando possibile, nei confronti di persone diversamente abili.
delta del po progettare sulla terra più giovane d’italia
Parco Delta del Po
116
Il Po è il fiume più lungo d’Italia. Nei suoi 652 Km di corso, dalla sorgente alla foce, attraversa quattro regioni ( Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto) sfociando a delta nel mare Adriatico. Il Delta del Po, propaggine più avanzata della Pianura Padana verso est, è il risultato dell’azione di fiume, mare, terra e uomo. Fu nel 1604 che, sotto il dogato di Marino Grimani, i Veneziani realizzarono il “taglio di Porto Viro”, opera idraulica di straordinaria importanza che indirizzò le acque del fiume in un nuovo alveo appositamente scavato, verso sud-est, per scongiurare l’interramento della laguna di Venezia e il suo porto. Nacque così il delta moderno. Il territorio che si è originato è caratterizzato da ambienti in costante evoluzione che, nel corso del tempo, modificano il loro aspetto. Nel territorio del Delta natura, storia, tradizione, cultura ed arte si intrecciano offrendo al visitatore un paesaggio sorprendente: uno dei più vasti complessi di zone umide del Mediterraneo e fra i più importanti d’Europa dal punto di vista paesaggistico, dove si distinguono vari ambienti, ognuno con caratteristiche peculiari. Il territorio del Parco interessa tutto il Delta del Po, dal fiume Adige a nord, al mare a est, al Po di Goro a sud e a ovest fin dalla diramazione dal Po di Venezia. L’area effettivamente tutelata comprende i vari rami del Po (Po di Maistra, Po di Venezia che all’estrema foce diventa Po di Pila, Po di Tolle, Po di Gnocca, Po di Goro) con le relative zone golenali, le dune fossili, pinete e formazioni boschive litoranee, i paleoalvei, parte delle lagune e delle valli salmastre dei litorali e degli scanni.
Attività Per secoli gli abitanti del Delta del Po sono rimasti legati alla natura del territorio e a tutto ciò che essa era in grado di offrire: materiali poveri quali giunco, carice, canna palustre, tifa che, con arte e ingegno, venivano lavorati e trasformati in oggetti utili per la casa, il lavoro, il gioco. La maggior parte del Delta è rappresentata da territori di recente bonifica utilizzati, soprattutto, ad agricoltura intensiva. Preponderante è la monocoltura (mais, frumento, soia, erba medica) anche se non mancano colture orticole e viti-vinicole. È presente anche la risicoltura con eccellenti risultati, soprattutto in termini qualitativi. Equiparabile all’attività agricola vi è la peculiare e tradizionale “vallicoltura”, paragonabile all’acquacoltura, estensiva, con una cospicua produzione ittica di specie pregiate (Anguilla, Orata, Branzino e varie specie di Cefali). La fascia costiera deltizia è, invece, da sempre caratterizzata da un’itticoltura incentrata oggi, soprattutto, sulla “piccola pesca” e sulla pesca costiera al pesce azzurro, al cosiddetto “bianco”, ai molluschi ed ai crostacei. L’attività turistica è fortemente legata agli aspetti balneari nel tratto costiero e ad aspetti storici ed ambientali del territorio, con molteplici iniziative e possibilità di visita ed escursione ad indirizzo naturalistico-culturale. Altre esperienze di turismo sono legate alla enogastronomia.
Luoghi Il Parco del Delta del Po è un territorio complesso, forse anche difficile da scoprire fino a fondo. Sembra un vero labirinto d’acqua: è il luogo dove “la terra non comincia e il mare non finisce”, si dice, per far comprendere che i confini del Delta sono evanescenti. Questi sono luoghi dai forti contrasti che trasmettono seduzione, magia e meraviglia. La connotazione prioritaria del Parco del Delta del Po è naturalistica ma indubbiamente gli aspetti ambientali sono in stretta connessione con gli importanti e continui interventi dell’uomo sul territorio. La millenaria presenza dell’uomo ha, infatti, lasciato significative testimonianze nel paesaggio deltizio. Nella varietà di ambienti e manufatti che insieme creano il paesaggio, ve n’è uno che è il simbolo di ciò che la gente del Delta, gente laboriosa e gentile, ha fatto e farà per costruire e conservare questa terra: l’idrovora di Cà Vendramin, sede del Museo Regionale della Bonifica. Svariati sono i luoghi dove la natura si presenta nella sua migliore “naturalità”: il Giardino Botanico Litoraneo del Veneto di Porto Caleri e la Golena di Cà Pisani, le dune fossili e l’area della Riserva Naturale Bocche di Po. Nell’entroterra, invece, s’incontrano borghi antichi e affascinanti, come il centro storico della città di Adria, che ha dato il nome al mar Adriatico, e sede del Museo Archeologico Nazionale che accoglie reperti etruschi e celtici, greci e romani, Loreo, già caposaldo della Serenissima, e San Basilio, antica località di sosta lungo la via Popilia, ora Centro Turistico Culturale.
belluno
tre progetti di sviluppo tutela delle architetture del ‘900, aeroporto di belluno, nuova scuola gabelli
Comune di Belluno
124
Il Comune di Belluno si è posto l’obiettivo di valorizzare il passato, vivere il presente, sviluppare il futuro. Valorizzare il passato: le architetture del ‘900 patrimonio recentemente censito nell’ambito delle analisi propedeutiche al PTRC e al PTCP, in alcuni casi già tutelato anche dal vigente PRG sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nella redazione del PAT. Vivere il presente: Tempestività, intuizione, innovazione, celerità, collaborazione e buone pratiche amministrative hanno garantito il risultato. In soli trentotto giorni di lavoro, è stato progettato e realizzato il nuovo edificio scolastico al Parco Città di Bologna, nel cuore della città, che per alcuni anni dovrà sostituire la prestigiosa scuola Gabelli inagibile. “La scuola nel Parco ed il Parco nella Scuola” affianca alle finalità educative e scolastiche il rapporto con l’ambiente creando uno spazio unico a misura di bambino. Tale ideale situazione è la medesima che, nel lontano 1936 la maestra Pierina Boranga impose per le nuove scuole elementari del Centro Città (Aristide Gabelli), realizzando uno dei più significativi esempi di edilizia scolastica del ‘900. Sviluppare il futuro: La storia dell’aeroporto di Belluno nasce sul finire della prima guerra mondiale ed ha visto il suo apice alla fine degli anni ottanta con la redazione di molteplici studi per lo sviluppo dello stesso. Negli anni recenti è stata promossa l’attività di regolazione dell’ambito aeroportuale in sinergia con l’E.N.A.C. arrivando nel 2009 ad approvare, tra i primi comuni in Italia, il Piano di Rischio Aeroportuale, che permetterà la progettazione delle infrastrutture aeroportuali attraverso la redazione di un PUA pubblico-privato.
rete ecologica natura 2000 redazione dei piani di gestione delle aree zps nel territorio del feltrino ed elaborazione di alcune azioni strategiche di sviluppo sostenibile Comunità Montana Feltrina
126
La rete Natura 2000, prevista in attuazione delle Direttiva Comunitaria Habitat, coinvolge una buona parte del territorio della Comunità Montana Feltrina, con la presenza di numerose aree SIC e ZPS; per tre di queste l’Ente sta predisponendo i piani di gestione: si tratta delle ZPS “Massiccio del Grappa ”, “Versante sud delle Dolomiti Feltrine”, “Lago di Busche – Vincheto di Cellarda – Fontane”. “Il piano di gestione delle ZPS è uno strumento di pianificazione del territorio che ha come obiettivo fondamentale la salvaguardia della struttura e della funzione degli habitat e la conservazione a lungo termine delle specie, tenendo al contempo in adeguata considerazione i fattori socio-economici che insistono in ambito locale..” . Il processo di redazione del piano di gestione di una ZPS si struttura in un percorso logico che, a partire dal “Quadro Conoscitivo”, definisce i “fattori di pressione” a cui conseguono “minacce” specifiche su habitat e specie; individua gli “obiettivi di gestione” e, attraverso la “strategia di gestione”, fornisce gli strumenti per il conseguimento degli obiettivi. Lo sforzo che la Comunità Montana Feltrina sta effettuando in sede di pianificazione è quello di verificare le modalità e attivare gli strumenti attraverso i quali le azioni previste dai piani (Regolamentazione (RE); Gestione attiva (GA); Incentivazione (IN); Programma di monitoraggio e ricerca (MR); Programmi didattici (PD)) possano trovare completa ed organica attuazione. Per far ciò è necessario che tutte le potenzialità del Regolamento CE 1698 e successive modifiche e integrazioni vengano esplorate, con l’attivazione nel PSR della Regione Veneto delle specifiche misure dedicate alla rete Natura 2000 e implementando quelle già in essere con nuove e specifiche sottomisure, integrando anche, ove necessario, l’elenco delle azioni potenzialmente attivabili.
centro socio-sanitario ulss 01 un punto di riferimento per i cittadini del cadore
Ulss n.1 - Belluno
128
Il progetto del Centro Socio-Sanitario nasce dall’esigenza di organizzare una struttura per l’accoglienza di anziani non autosufficienti nel Cadore, zona priva di strutture di questo tipo. Il nuovo Centro Socio-Sanitario è stato progettato comprendendo anche una nuova Residenza Sanitaria Assistita – RSA a Pieve di Cadore: un nuovo punto di riferimento per le persone provenienti dai dintorni di Cortina, e di Belluno, accessibile dalla strada comunale Pieve – Pozzale. La progettazione ha tenuto conto di una serie di fattori imprescindibili, primo fra tutti il contesto di riferimento, fattore chiave per la riuscita del progetto: sono stati considerati gli edifici preesistenti, la conformazione e l’altimetria dell’area. La nuova RSA si sviluppa su livelli differenti: un piano interrato, 3 piani fuori terra e il piano sottotetto. È dotata di 114 posti letto suddivisi in 22 camere singole e 46 camere doppie. I posti letto sono equamente suddivisi fra il primo e il secondo piano. Al piano terra invece sono collocati le altre funzioni del centro: servizi sanitari e riabilitativi, di salute mentale e il centro diurno psichiatrico. Il sottotetto accoglie la foresteria, la sede del distretto socio-sanitario e la neuropsichiatria infantile. La caratteristica particolarmente rilevante della struttura è la completa autonomia delle funzioni integrative all’attività della RSA che rimane autonoma in ogni sua attività ed indipendente senza alcuna interferenza, quindi, con le altre attività dislocate nel complesso. Cronologia 2005 – 2007 Importo opere € 8.247.280,28 Progettisti Studio Ing. Bono, Pool Engineering spa,TIFS Ingegneria srl, Area Tecnica Vigne Associati Impresa costruttrice Giovanni Panaro spa
porta vescovo dolomiti resort nuovo sistema di visita per il comprensorio sciistico di arabba
Società funivia Arabba
130
La località turistica di Arabba rappresenta un caso di eccezionale valore nel panorama dolomitico che incrocia i confini di Veneto e Trentino Alto Adige. Se da un lato è già nota agli appassionati dello “sci a tutti i costi” per la qualità delle proprie piste, non lo è ancora ad altre fasce d’utenza (famiglie, turisti wellness, ecoturisti, …) che invece potrebbero scoprire in essa elementi di grande interesse, capaci anche di far loro prolungare il soggiorno. Al fine di intercettare il bisogno di queste nuove utenze Sofma S.P.A., soggetto proprietario e gestore del comprensorio turistico “Porta Vescovo Dolomiti Resort”, ha deciso di promuovere l’attivazione di un nuovo sistema di visita che possa integrare le infrastrutture in un contesto rinnovato dal punto di vista dell’immagine. Un primo affresco di progetto proiettato al 2030 immagina un completamento di “Porta Vescovo Dolomiti Resort” in ragione della sua storia naturale, ambientale, perfino geologica, ma anche delle nuove necessità che un turismo avanzato richiede. I segni nel territorio lasciati dalle piste da sci congiungono i tre luoghi principali del comprensorio: Arabba, il luogo dell’orientamento a valle. E’ la stazione di valle, luogo dell’informazione logistica su sentieri (estivi), piste (invernali) e dati ambientali. Pescoi: il luogo della rappresentazione e delle attività a mezza quota. La stazione intermedia si insedia in corrispondenza dello “scalino geologico” che marca il salto di paesaggio tra monte e valle. Con l’apertura del nuovo ristoro “Cesa da Fuoch” essa diviene il luogo dei servizi per un tempo libero multi-target e multi-età. Porta Vescovo, il luogo della contemplazione sulla cima. La stazione di monte è già oggi il luogo dello sguardo, il luogo lento, in cui l’uomo sana l’incessante esigenza di guardare lontano. Compito del progetto sarà quello di amplificare tale condizione, proponendo nuove grafiche informative, tattili ed emozionali.
a servizio degli enti locali e del territorio gestione del dato e del metadato
Società informatica territoriale Srl
132
La Società Informatica Territoriale s.r.l. ha sede a Belluno, in via Masi Simonetti n. 20, è stata costituita il 14 aprile 2006 ed è una società strumentale a totale capitale pubblico composto da: - Provincia di Belluno 27 % - Consorzio Bim Piave Belluno 24 % - Bim Gestione Servizi Pubblici SpA 20 % - Bim Infrastrutture Spa 15 % - Comunità Montana Agordina 2% - Comunità Montana Cadore, Longaronese, Zoldo 2% - Comunità Montana Comelico e Sappada 2% - Comunità Montana Cortina - Val Boite 2% - Comunità Montana dell’Alpago 2% - Comunità Montana Feltrina 2% - Comunità Montana Valbelluna 2% La Società in sintonia con i contenuti del Decreto Bersani D.L. 4 luglio 2006, n. 233 esegue per tutti i Soci, e quindi per l’intero territorio della Provincia di Belluno, le attività legate a servizi informatici e informativi con particolare attenzione ad una gestione unitaria del dato o metadato, e al suo continuo aggiornamento. La Società è inoltre è in possesso della certificazione ISO 9001.
padova
la provincia e il suo territorio governance e progetti di valorizzazione
Provincia di Padova Urbanistica e Pianificazione Territoriale Ambiente
136
“Dal P.T.C.P. ai P.A.T.I. : un percorso di coerenza” La Provincia di Padova, sulla scorta delle strategie del proprio strumento di coordinamento territoriale, (P.T.C.P.) si è proposto come Ente interlocutore nei confronti dei Comuni per la promozione e il coordinamento di attività di rilevante interesse provinciale e che consiste nell’elaborazione, in regime di copianificazione con i Comuni e la Regione, dei Piani di Assetto del Territorio Intercomunale (P.A.T.I.). Le strategie territoriali del P.T.C.P. sono state quindi il cardine per la redazione dei P.A.T.I. nei quali la Provincia di Padova ha inteso investire. Sono stati pertanto avviati 9 P.A.T.I. tematici coinvolgenti 90 Comuni in un percorso di coerenza dove le scelte strategiche, relative ai temi affrontati in modo condiviso, sono state definite dal P.T.C.P.. Piano Provinciale Piste Ciclabili La Provincia di Padova si è dotata dal 2002 del piano Provinciale Piste Ciclabili. Le linee progettuali generali prevedono di privilegiare gli ambiti di maggior interesse naturalistico, recuperare argini di fiumi o infrastrutture esistenti dimesse (ex ferrovie), perseguire la sicurezza e l’accessibilità dei percorsi, oltre alla loro organizzazione di rete, evitando interventi frammentari e discontinui. Intendono infine favorire la partecipazione e la collaborazione di Enti locali e Associazioni, con lo scopo di rendere la rete ciclabile parte integrante degli strumenti urbanistici e della programmazione di fasi successive di realizzazione. Al momento attuale (2009) dei tredici percorsi previsti quattro sono stati realizzati o in fase di realizzazione e due sono in fase di progettazione.
strategie del pat pat di padova: programmatico e strutturale
Comune di Padova
138
Il nuovo piano di assetto della città, programmatico e strutturale, si fonda sulle indicazioni strategiche individuate dal “Documento Preliminare”, che ha avviato la fase di partecipazione per il piano. Le tavole strategiche del P.A.T. si configurano come linee guida per la redazione delle 4 tavole “formali”. La città che si muove delinea il sistema infrastrutturale e della mobilità sostenibile della città futura. La città che respira rappresenta il sistema ambientale, esistente e programmato per costruire la centralità della rete ecologica urbana. La città delle opportunità individua il sistema dei grandi servizi urbani: il sapere (i poli universitari, il polo della ricerca all’interno della Z.I.P., i poli scolastici di livello superiore). La città delle centralità fornisce l’indicazione degli Ambiti Territoriali Omogenei richiesti dalla legge regionale. La città che cambia rappresenta le strategie programmate, articolate sia per il medio-breve che per il medio–lungo periodo. Vi sono temi e visioni che vengono proposti alla discussione, al fine di meglio chiarire e rappresentare “la città del futuro”. La visione di medio–lungo periodo è stata arricchita da alcune strategie emerse dalla partecipazione che ha evidenziato “ambiti strategici generatori di trasformazioni nel medio lungo periodo”. Il P.A.T. contiene un dimensionamento calcolato sulla base del fabbisogno che porterà la città ad una popolazione di 240.000 residenti (come nel 1978), una capacità insediativa strategica finalizzata all’attuazione degli obiettivi, politiche, azioni di natura strategica, che il P.A.T. non dimensiona e propone per il medio–lungo periodo. Cornice di riferimento per la grande Padova è la città metropolitana policentrica a cui si fa riferimento nelle pagine 176-177.
collaborare con il territorio infrastrutture, beni culturali, materiali e sperimentazioni
Università degli studi di Padova Metadistretto Veneto Dei Beni Culturali
140
Infrastrutture strategiche: valutazione, manutenzione, riparazione, adeguamento di ponti e viadotti Università degli Studi di Padova Nell’ambito di accordi e convenzioni stipulate con gli enti gestori della rete stradale, il gruppo di ricerca del Prof. Modena, presso il Dipartimento di Costruzioni e Trasporti, si occupa di effettuare indagini in situ su ponti e viadotti, predisporre sistemi di monitoraggio ed effettuare analisi statiche e dinamiche del comportamento strutturale. I dati raccolti ed i risultati delle elaborazioni confluiscono in un database per la gestione e manutenzione delle opere. Il gruppo indaga inoltre sugli effetti della vulnerabilità sismica dei ponti, considerando anche gli effetti socio-economici causati dal loro danneggiamento ed elaborando metodi per indicare agli enti gestori la priorità di adeguamento Beni Culturali e rischio sismico: metodologie integrate per la protezioni dei beni culturali dal rischio sismico Università degli Studi di Padova Il gruppo di ricerca del Prof. Modena, presso il Dipartimento di Costruzioni e Trasporti, nell’ambito di convenzioni stipulate con soprintendenze ed enti pubblici e di progetti di ricerca europei (NIKER – 7FP) si occupa di sviluppare e validare materiali e tecnologie innovative per la protezione dei Beni Culturali dal rischio sismico. La metodologia adottata integra indagini in situ, analisi strutturali e di vulnerabilità sismica, metodi avanzati di monitoraggio e sistemi di “early-warning”, tecniche di intervento e metodi di progettazione ottimizzati al fine di ottenere il miglioramento sismico delle strutture storiche sulla base di una effettiva conoscenza del comportamento strutturale, minimizzando gli interventi.
Materiali cementizi e leganti idraulici: caratterizzazione, modeling, sperimentazione in laboratorio e casi studio Università degli Studi di Padova Presso l’Università degli Studi di Padova è stato istituito il CIRCe – Centro interdipartimentale di ricerca per lo studio dei materiali cementizi e dei leganti idraulici, promosso dal Dipartimento di Geoscienze e dal Dipartimento di Costruzioni e Trasporti. Le finalità principali sono la promozione e lo svolgimento di ricerche interdisciplinari che coinvolgono i materiali per l’edilizia, le infrastrutture ed il restauro dei beni architettonici, la promozione della formazione e dell’attività di divulgazione scientifica nel campo dei materiali cementizi e delle miscele leganti in generale e l’approfondimento e l’analisi delle problematiche di ricerca applicative su materiali e miscele leganti con l’ottimizzazione delle tecniche di caratterizzazione dei materiali dalla nanoscala alla macroscala. Metadistretto Veneto Dei Beni Culturali Il Metadistretto Veneto dei Beni Culturali, riconosciuto dalla Regione del Veneto in base alla Legge Regionale n. 8 del 2003 e n. 5 del 2006, si presenta come un unicum all’interno del panorama dei distretti italiani, in quanto unico distretto produttivo legato al settore dei beni culturali. Al Metadistretto hanno aderito oltre 285 imprese attive in tutta la regione (restauro e conservazione, produzione di materiali, museologia e museotecnica, valorizzazione, sistemi digitali, etc.) e 24 fra enti e istituzioni (università, centri di ricerca, associazioni di categoria, etc.) Lo scopo principale del Metadistretto è di promuove e coordinare progetti a livello nazionale ed internazionale, favorendo la collaborazione fra le aziende e le istituzioni che operano nel settore.
green park uomini e idee, territorio e progetti, parchi e industrie
Confindustria Padova - Sapi Spa
144
Tutto in un’unica pubblicazione. Idee, proposte, critiche, indirizzi e suggestioni sulla progettazione dei luoghi ad uso produttivo e sul loro rapporto con il territorio e il paesaggio. Una raccolta di interviste, curate dall’urbanista Steve Bisson, che interpretano i tratti essenziali dell’evoluzione nel modo di fare impresa nel territorio veneto. Un confronto accorto e perspicace tra alcuni architetti ed urbanisti sul destino degli spazi lavorativi e dell’edilizia industriale. I risultati del progetto “Open Source”, un incubatore di idee sulla riqualificazione e sviluppo delle aree produttive, promosso con la collaborazione di INU Veneto. Immagini che, ispirate da criteri progettuali orientati al rinnovamento del rapporto architettura e lavoro, anticipano trasformazioni sempre più sinonimo di mitigazione, recupero, riuso dei luoghi di lavoro ma anche trasformazione di forme, funzioni, spazi e materiali. E ancora, parchi e industrie. Le traiettorie evolutive nel riposizionamento competitivo di alcuni territori in Europa. Esperienze diverse ma accomunate dalla capacità di promuovere e sostenere una visione precisa per lo sviluppo. Dal recupero di aree dismesse nell’area della Ruhr alla crescita strategica di Lione, fino alla riconversione e rilancio in chiave ecosostenibile di Torino. Il rilancio delle aree industriali come occasione per attrarre nuove imprese e migliorare la qualità e l’immagine delle città.
una gestione innovativa impegno economico, sociale e ambientale
Consorzio Zona Industriale di Padova
146
Il Consorzio ZIP - che ha realizzato e da oltre mezzo secolo gestisce la zona industriale di Padova (10.500.000 mq, circa 1.500 aziende) - fornisce servizi infrastrutturali per il sostegno e lo sviluppo delle sue importanti presenze industriali. Esempio significativo è la costruzione, al confine tra la città e la ZIP, di un innovativo Centro d’infanzia per 80 bambini dai 3 mesi ai 6 anni. Una struttura complessa e di elevata qualità ambientale (classe energetica A) al servizio dei lavoratori della zona, che sarà operativa da settembre 2010. 2.500 mq la superficie di intervento, 1.000 mq quella coperta. Iniziata nella medesima area verde anche la realizzazione della sede della Fondazione Fenice con un Centro di formazione e annesso ostello, a completamento del Parco delle energie rinnovabili. L’intervento, avviato per sensibilizzare le imprese e i cittadini sul tema energetico, si sviluppa su una superficie complessiva di 50.000 mq. Zip sta inoltre promuovendo l’aggregazione di un importante Polo della Ricerca nel cuore della zona industriale. Lo scopo è la realizzazione di un luogo d’incontro tra impresa e ricerca. In quest’area, di 165 mila mq, che già ospita i laboratori del Cnr e del Consorzio Rfx (esperimenti sulla fusione nucleare controllata), sorgeranno 50.000 mq di laboratori destinati a realtà che si occupano di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico e 10.000 mq di laboratori della Fondazione Città della Speranza per la ricerca sulle neoplasie infantili. Il progetto prevede inoltre 50.000 mq a spazi comuni quali parcheggio (25.000 mq), piastra a servizi (5.000 mq) e piazza ed aree verdi (20.000 mq), oltre ad un sistema di Global Facility Management.
il bacino termale euganeo una risorsa unica al mondo
Gestione unica BIOCE
148
Il termine “Bacino Termale Euganeo “ sottende l’espressione di “Bacino Idrominerario Omogeneo dei Colli Euganei (B.I.O.C.E.)”. L’estensione del B.I.O.C.E., stimabile in circa 23 kmq comprende, in un ambito generale di salvaguardia dell’assetto ambientale ed idrogeologico, il territorio dei Comuni di Abano Terme, Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Due Carrare, Galzignano Terme, Monselice, Montegrotto Terme, Teolo e Torreglia. L’areale del B.I.O.C.E. è suddiviso in 137 concessioni minerarie. Le potenzialità recettive del territorio si fondano sull’esistenza di circa 100 stabilimenti termali. Il quantitativo totale di fluido termale emunto nell’anno 2008 è stato calcolato in 15,3 milioni di metricubi. La Gestione Unica del B.I.O.C.E. è una emanazione Regionale, istituita con D.P.G.R. n. 1586 del 18.07.1991, che, oltre a gestire i rapporti tra concessionari e Regione, svolge un’attività di amministrazione delle concessioni minerarie riguardante i quantitativi d’acqua edotti, le analisi delle acque, le somministrazioni, le nuove perforazioni, il controllo delle miniere e la sicurezza dei cantieri. Nelle attività legate al termalismo tre fattori rivestono fondamentale importanza: l’acqua termale, univocamente riconosciuta per le sue proprietà terapeutiche; fangoterapia come elemento finale di un processo che coinvolge fattori indispensabili per l’utilizzo nella pratica medica. Lo studio dell’utilizzo geotermico della risorsa come possibile fattore finale di un processo volto alla valutazione delle potenzialità energetiche legate alle acque termali.
energia pulita per i comuni risparmio energetico e sviluppo sostenibile
AnciSa Srl
150
AnciSa Srl, con sede a Rubano (PD), è il braccio operativo dell’Anci Veneto nato per progettare e proporre servizi agli Enti Locali. In ambito energetico, tra i vari servizi, si distingue in particolare il PCEE (Piano Economico Energetico Comunale) che, se adottato dal Comune, consente di ridurre di almeno il 50% i costi complessivi dell’energia consumata dalle proprietà comunali, senza che il comune spenda un euro di più di quanto sta spendendo attualmente, ricorrendo all’intervento delle ESCo (Energy Service Company) per gli interventi e gli investimenti. Con la riduzione del consumo di energia e l’uso delle fonti rinnovabili nel Comune si ottengono benefici in termini ambientali (riduzione emissioni CO2 e particolato) e anche sociali (opportunità di lavoro). I Comuni nell’adottare il PCEE dimostrano consapevolezza dell’esigenza di seguire un percorso “sostenibile” sia per l’ambiente, sia per il patrimonio pubblico e, inoltre, sia per gli aspetti economici e sociali. Oggi, con il PCEE proposto dall’AnciSa, è possibile realizzare non solo gli investimenti per ristrutturare edifici e infrastrutture esistenti ma anche gli impianti di produzione energetica (solare termico, fotovoltaico, bioenergie, ecc.). In entrambi i casi gli investimenti fatti dalle ESCo o dal Comune stesso vengono ammortizzati attraverso il risparmio che permettono. Ogni Comune può porsi l’obiettivo di raggiungere “l’autonomia energetica” con tutto quello che ne consegue: minori spese, minore impatto ambientale, maggiore disponibilità e risorse per altri progetti. Il Comune inoltre con il PCEE può assicurarsi entrate extra utilizzando gli incentivi previsti dal conto energia e dalle leggi vigenti.
verso una edilizia sostenibile ideare edilizia residenziale pubblica coniugando sostenibilità ambientale e qualità architettonica a costi contenuti
Cavazzana Franco & C. Sas
152
La Cavazzana raccoglie al suo interno un gruppo di lavoro multi disciplinare coordinato dalla struttura tecnica. Nel campo dell’edilizia convenzionata ha sperimentato interventi ricadenti nelle province di Padova e Rovigo . Nell’ultimo decennio si sono realizzati più di 150 alloggi nei Comuni di Abano Terme, Bagnoli di Sopra, Tribano, Rovigo e Polesella. Gli strumenti urbanistici di riferimento sono stati piani di iniziativa pubblica o interventi riguardanti piani di lottizzazione privata di seguito convenzionata per interventi specifici. Ultimamente si stanno realizzando accordi di programma per specifici interventi da realizzare con le Amministrazioni Comunali. Metodologicamente si cerca la stesura di piani particolareggiati che definiscono un “manifesto urbano” per organizzare pienamente i salti di scala e assicurare coerenza tra il progetto complessivo e le singole proposte architettoniche. Ogni progetto è una autentica sfida in relazione al quadro normativo locale e Regionale con particolare riferimento ai finanziamenti. Sempre più prende peso il ricorso a tecniche di bioarchitettura che parte dell’analisi del sito, la relazione del verde, la creazione del sistema ciclo pedonale carraio, l’esposizione degli edifici, l’attenzione alla risorsa idrica, l’utilizzo dei materiali il più possibile eco compatibili, e infine il contenimento energetico diventato oramai una priorità. Attraverso questi punti si sintetizzano gli obiettivi e le attese dei nuovi progetti in cantiere. Ogni intervento ha i suoi costi, per le aree, molto dipende dai costi di cessione e dalle opere di urbanizzazione che spesso prevedono la realizzazione di opere secondarie complementari, (centro civico, asilo, sale polivalente…). In ogni caso gli interventi convenzionati hanno di fatto una loro limitazione imposta per convenzione e solitamente prevedono una riduzione in termini di prezzi di vendita o di locazione che variano dal 20-25% rispetto al mercato.
modello di ripristino ambientale vanderia, miniera bertozzo
CementizilloS.p.A.
154
Nell’area dei Monti Berici, nel cantiere minerario “Vanderia”, all’interno della concessione mineraria Bertozzo in comune di Sarego (VI) è stato applicato un modello di ripristino ambientale. Tale concessione riguarda l’estrazione di materiali prima categoria quali caolino e bentonite, derivati circa 40 milioni di anni fa da fenomeni di argillificazione di rocce basaltiche avvenuta in condizioni subaere. Il cantiere è ubicato in un’area pedecollinare a vocazione agricola. La Cementizillo S.p.A. è subentrata nel 1991 al precedente concessionario ed ha radicalmente cambiato il precedente piano di coltivazione che prevedeva fronti subverticali di difficile ricomposizione ambientale. Il nuovo progetto ha previsto versanti moderatamente inclinati ed un piano di ricomposizione ambientale indirizzato a rispettare la vocazione agricola dell’ambito locale. La realizzazione di tale progetto ha riproposto l’armonico assetto ambientale e paesaggistico locale che vede l’alternarsi del vigneto con il prato stabile contornato da siepi ed alberate. Sono state utilizzate, per gli interventi di forestazione, specie autoctone di provenienza certificata tra le quali Frassino, Magaleppo, Sanguinella, Bagolaro, ecc. Le linee morfologiche dolci e curvilinee si raccordano senza soluzioni di continuità con l’intorno paesaggistico. Lo stato finale dei luoghi non suggerisce la recente presenza di un cantiere minerario.
“alonte” e “costa” sostenibilita’ ambientale dell’attivita’ estrattiva
Cementeria di Monselice S.p.a.
156
La Cementeria di Monselice S.p.A. presenta degli esempi di sostenibilità ambientale dell’attività estrattiva mostrando il recupero funzionale di due aree estrattive delle quali una in attività e la seconda esaurita. Il primo caso è rappresentato dalla cava di calcare denominata “Alonte” sita in comune di Alonte (Vi), ubicata lungo le porzioni inferiori del versante occidentale dei Monti Berici in un’area a vocazione agricolo forestale. La cava, articolata in quattro lotti di coltivazione, vede esauriti i lavori minerari nei primi due lotti, con il terzo attualmente oggetto di coltivazione. I lavori di ricomposizione, iniziati già alcuni decenni or sono, sono immediatamente successivi ai lavori di coltivazione ed hanno portato alla completa riforestazione dei versanti settentrionale ed occidentale. Affinati nel tempo, gli ultimi interventi hanno visto l’impiego nei rimboschimenti sia dell’irrigazione artificiale, con il sistema goccia a goccia, sia della protezione delle piantine mediante l’utilizzo di shelter e disco pacciamante. Il secondo caso, cava “Costa” in comune di Arquà Petarca, ha visto la restituzione di un’area alla fruizione naturalistico ambientale nei Colli Euganei. La tecnica estrattiva utilizzata in questo sito, uno scavo a fossa a gradoni discendenti, ha consentito di nascondere sempre i lavori di coltivazione alla visuale esterna e consentito di lasciare alle spalle dei fronti di produzioni settori esauriti nei quali intervenire con il ripristino ambientale. Il versante orientale di cava, sviluppato lungo il pendio che fa capo al Monte Ricco si presenta oggi completamente riforestato e non mostra alcun segno della passata attività, mentre il fondo cava, anch’esso oggetto di opere di riqualificazione ambientale, presenta percorsi ciclo-pedonali agevolmente transitabili accompagnati da filari alberati.La ricomposizione ambientale è terminata nel 2006 in armonia con quanto previsto per questo sito dal Piano Cave del Parco Regionale dei Colli Euganei.
siti estrattivi di trachite sostenibilita’, innovazione, qualita’
Martini Costruzioni S.r.l.
158
La Martini Costruzioni S.r.l. è una prestigiosa e rinomata azienda che opera nel settore dell’estrazione e lavorazione della Trachite Zovonite. L’estrazione della Trachite Zovonite, così definita perché unicamente proveniente dalle cave di Zovon – Padova, viene effettuata dalle cave di proprietà “La Speranza” e “Monte Altore”. Sotto la guida di uno staff altamente professionale e dinamico, la ditta Martini Costruzioni S.r.l. si è imposta sul mercato non solo per l’estrazione di tale esclusiva pietra ma anche per la successiva progettazione, realizzazione e posa di manufatti in trachite ed in altre pietre, marmi ed affini. Le tematiche della qualità, innovazione e sostenibilità, rappresentano per Martini Costruzioni il corretto metodo di affrontare le sfide di un mercato globale che chiede all’impresa un costante impegno in tali termini. Il principio della sostenibilità dell’attività estrattiva è una riconosciuta consapevolezza che viene esercitata nel particolare contesto ambientale dei Colli Euganei, ove si collocano i propri bacini estrattivi. A riprova di ciò, in questa sede, la ditta presenta un esempio di sostenibilità ambientale dell’attività estrattiva mostrando gli interventi di rimodellamento morfologico e vegetazionale, eseguiti negli ultimi anni \nell’ambito della cava di trachite “La Speranza”. La cava, posta lungo il versante settentrionale del Monte Altore in Zovon (PD), è attualmente in attività e vi si estrae la “Trachite Zovonite”. Negli ultimi anni si è voluto intervenire lungo il settore nord orientale con la duplice finalità di aumentare la sicurezza del versante e consentire una rivegetazione dello stesso al fine ridurne l’impatto visivo. Per questo motivo si è ridotta la pendenza del versante con interventi di consolidamento attraverso la posa di rete metallica e gabbionate di sostegno. Il rinverdimento è stato assicurato attraverso l’idrosemina a spessore e l’impianto nella parte inferiore del versante di talee di salice. Oggi, a due anni dagli interventi, l’area interessata si presenta completamente rivegetata e inserita nel contesto paesaggistico ed ambientale circostante.
rovigo
ptcp di rovigo piano territoriale di coordinamento provinciale
Provincia di Rovigo
162
Il PTCP elaborato dalla Provincia in ossequio al nuovo ordinamento dettato dalla legge regionale 11/2004, fornisce un quadro razionale di sviluppo del territorio e costituisce un punto di riferimento per i soggetti economici, sociali e culturali, sia pubblici che privati, che vi operano. Fondamentale è l’impegno del piano a mantenere in equilibrio le esigenze della natura, che ovunque permea il territorio provinciale, e quelle della crescita economica, vitale per la comunità, considerandole come le facce di una medaglia, specificando le direttrici lungo le quali deve svilupparsi la seconda, nel rispetto di quei valori ambientali e paesaggistici che costituiscono gli elementi identitari del Polesine. Il Piano presta attenzione alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio. La loro protezione impone, come obiettivi connessi, la difesa del suolo e la tutela dal rischio idrogeologico, a garanzia degli insediamenti residenziali e produttivi. I temi trattati dal Piano sono sei, studiati secondo una logica di sistema in grado di offrire una visione integrata ed organica della realtà, quali: - il Sistema della Difesa del Suolo relativo alla natura litologica, geologica, di sicurezza idraulica e idrogeologica; - il Sistema delle Infrastrutture e della Mobilità, per le infrastrutture materiali, immateriali, alla mobilità lenta e al trasporto pubblico; - il Sistema della Biodiversità, per la rete ecologica; - il Sistema del Primario, per il settore agricolo e settore ittico; - il Sistema del Produttivo, per gli insediamenti industriali, artigianali, commerciali e della logistica; - il Sistema Insediativo Residenziale, che formula indicazioni e proposte in merito alle organizzazioni urbane.
urban_laboя terzo veneto: rovigo e il suo futuro
Comune di Rovigo
164
Il progetto strategico previsto all’art.26 della LR11/04 è stato approvato dalla GRV con delib. n°1872 del 13.06.09. L’obiettivo di questo progetto è riuscire a realizzare, nella parte nord di città, una delle azioni strategiche più significative ed innovative contenute nel P.A.T.: URBAN-LABOЯ Il polo fieristico-universitario-tecnologico-scientifico , di servizi , ricerca e sviluppo nanotecnologie. L’area e i suoi luoghi La campagna laboratorio (1) Carrare: la corte ritrovata (2) Oltre il muro:la città senza recinto(3) Il parco dei ricordi negati (4) Vivere en plein air (5) L’officina per la città(6)La città vetrina (7) Universo tascabile:la città molecola (8) La fabbrica del pensiero (9) In bicicletta fino al fiume:l’erbario (10) La città che sale(11) La porta Nord: Benvenuti (12) Il territorio interessato si estende su circa 192 ettari ed è composto da tre comparti L’area interessata dal progetto strategico URBAN_LABOЯ sarà oggetto di Accordo di programma ai sensi dell’art.7 della L.R.11/04 che verrà promosso dal Comune di Rovigo con la partecipazione della Regione Veneto e della Provincia di Rovigo. L’accordo contemplerà il coordinamento delle azioni, dei tempi, la definizione delle modalità, l’individuazione dei finanziamenti ed ogni altro adempimento necessario alla realizzazione delle previsioni in esso contenute. L’accordo potrà contemplare anche la partecipazione dei privati proprietari delle aree interessate definendone ruolo e competenze. Con l’accordo si procederà alla redazione del Masterplan che dovrà contenere le linee d’indirizzo atte ad indire un concorso internazionale di progettazione.
porto viro città cantiere 1999-2009 dieci anni di lavori che hanno cambiato il comune
Comune di Porto Viro
166
Di seguito sono elencati 3 progetti realizzati e 1 progetto in fase di elaborazione: Piazza Marconi. Il progetto già realizzato ha rimodulato lo spazio pubblico e la viabilità della piazza principale dell’ex Comune di Donada. Il costo complessivo dell’intervento è stato di € 1.180.000 di cui € 807.000 finanziato dalla Regione. Cittadella dello sport: Il progetto prevede la realizzazione di un’area della superficie di 4 ettari , situata lungo la strada statale n. 309 (Romea). Sono già stati ultimati i lavori urbanizzazione, la piscina comunale. ll nuovo palazzetto dello sport, ultimato nel 2009, è stato finanziato dalla Fondazione Cariparo ed è a servizio dei comuni del Delta., .Nel 2010 sarà completato lo stadio comunale. Piscina: è un esempio di realizzazione di impianto natatorio in parternariato pubblico/privato. L’impianto del costo complessivo di € 3.500.000 è in funzione dal 2005. Ex macello: il progetto prevede la ristrutturazione ed ampliamento dell’ ex macello per realizzare una rete turistica di valorizzazione dell’archeologia industriale del parco del delta Po. L’intervento è costato è € 1.500.000 di cui € 1.050.000 finanziato dalla Regione Veneto. Collettore Padano Polesano: il progetto di riqualificazione paesaggistico ambientale e riuso strategico del collettore padano polesano è finalizzato alla fruizione turistica-ricreativa delle aree coinvolte e degli ambiti ad esso connessi. L’idea progetto che ha generato l’intervento deriva dai risultati del concorso di idee di progettazione denominato “Il fiume e la città L’importo complessivo del progetto 1° stralcio è di 2.000.000 di cui € 1.000.000 finanziato dalla Regione Veneto.
ficarolo e gaiba promozione artistica – culturale e valorizzazione turistica del territorio
Comune di Ficarolo e Gaiba
168
Il progetto presentato alla fiera di Verona mira a far conoscere il territorio dell’Altopolesano dei due comuni rivieraschi al fiume Po. La visita delle eccellenze paesaggistiche, che caratterizzano i due territori tra loro limitrofi, fanno da sfondo allo scenario artistico e culturale sviluppato in secoli di storia. Per Gaiba l’elemento fulcro della sua nascita è rappresentato dall’antico Monastero di San Lorenzo conosciuto oggi come “Le Caselle”, abitato dei frati Benedettini che nel XI secolo si incaricarono della bonifica di queste terre. Nel XI secolo divenne sede di Ludovico Casella, referendario di Borso d’Este. Il più importante monumento storico di Ficarolo è Villa Giglioli, fatta costruire alla fine del 1500 dalla famiglia ferrarese degli Arienti. Per tre secoli fu proprietà di diverse casate aristocratiche, fino all’Ottocento quando fu ceduta alla famiglia Giglioli, una delle più potenti del Polesine. L’intero sito archeologico si sviluppa nelle zone di Chiunsano, Chiesazza e Vela, nella campagna tra Gaiba e Ficarolo. I ritrovamenti coprono un intervallo di tempo che va dal II secolo a.C. fino al VI secolo d.C. e riguardano una necropoli di oltre trenta tombe d’epoca paleocristiana ed una grande villa rustica. La scoperta più prestigiosa è indubbiamente quella denominata “Dama di Chiunsano”, l’unico esempio di sepoltura femminile nella provincia di Rovigo e una delle cinquanta di popolazioni barbariche in Italia. Le valenze artistiche e culturali sono rappresentate dai ritrovamenti dei manoscritti di Francesco Ravelli, storico e letterato di Ficarolo.
l’evoluzione del settore sanitario la riqualificazione dell’edilizia sanitaria nel polesine
Azienda Ulss 18 Rovigo Azienda Ulss 19 Adria, RO
170
Il progetto dell’Azienda Ulss 18 di Rovigo prevede un intervento da 30 milioni di euro compreso all’interno dello Studio di Fattibilità generale per adeguamento edilizio e tecnologico dell’Ospedale “S. Maria della Misericordia” di Rovigo per la realizzazione dei seguenti nuovi volumi: - una piastra polifunzionale tecnologica chirurgica e radiologica; - un nuovo ingresso all’area ospedaliera costituito da una ampia “main street” e una torre elevatori con obbiettivo l’accoglienza dell’utenza. La superficie in pianta interessata dalla costruzione della nuova piastra polifunzionale tecnologica e del nuovo ingresso (main-street e torre elevatori) è circa di 4.500 mq. Il progetto dell’Azienda Ulss 19 di Adria consiste in una riqualificazione edilizia, strutturale ed organizzativa dell’intero complesso degli edifici di proprietà in un’ottica di organicità dell’offerta sanitaria e dell’integrazione ospedale- territorio. Le strutture prese in considerazione in tale piano sono, infatti, oltre alle strutture del “vecchio ospedale” e del “monoblocco”, anche le sedi territoriali del distretto articolate nei quattro centri socio- sanitari di Adria, Porto Viro, Taglio di Po e Porto Tolle, e il dipartimento di prevenzione. I primi interventi in programma riguardano la riqualificazione dell’area ospedaliera con l’edificazione della “palazzina dei servizi”,del Centro Salute Mentale, del Punto Nascita e la riqualificazione dei centri territoriali con la ristrutturazione delle loro strutture e la realizzazione di nuovi complessi come Centri Diurni e Comunità Alloggio. In particolare la “palazzina dei servizi” (vedi foto), che sarà eretta al posto del vecchio magazzino, ospiterà in un corpo unico i poliambulatori, il punto prelievi, i servizi di, emodialisi, laboratorio analisi e anatomia patologica, il centro trasfusionale, la direzione medica ospedaliera, il servizio infermieristico, e la mensa per i dipendenti.
polesine, vita di qualità piattaforma logistica, energia e vie d’acqua da vivere
Consorzio per lo sviluppo del Polesine - Consvipo
172
Con il progetto fotovoltaico in polesine realizzato dal Consorzio per lo Sviluppo del Polesine e dalla Provincia di Rovigo si è inteso utilizzare l’energia solare, in alternativa alle fonti tradizionali di energia, per la produzione di energia elettrica, attraverso la conversione fotovoltaica, in 58 edifici, principalmente scuole e municipi, di proprietà di 38 Comuni della provincia di Rovigo. Il progetto si pone come scopo anche la promozione e la divulgazione dei risultati ai fini della diffusione della cultura del risparmio energetico, dell’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia di ultima generazione e, più in generale, della promozione dello sviluppo sostenibile. La potenza dei singoli impianti varia da 5 a 60 KWp, mentre, la potenza complessiva degli impianti installati è pari a 998 KWp.. In termini ambientali, ad impianti installati e funzionanti, si eviterà l’emissione in atmosfera di circa 650 ton./anno di CO2 eq.. Il progetto per la valorizzazione turistica del sistema fluviale della destra Adige mira alla creazione di un percorso cicloturistico lungo i 79 Km dell’argine destro del corso atesino che da Badia Polesine porta al mare. L’obiettivo consiste nel preservare e valorizzare le peculiarità territoriali, storiche, culturali ed enogastronomiche dell’area rivierasca ricadente nei comuni di Badia Polesine, Lendinara, Lusia, Rovigo, S.Martino di Venezze, Pettorazza Grimani, Loreo, Rosolina e Cavarzere. attraverso la realizzazione di itinerari fisici, culturali e turistici per la visitazione e la conoscenza del territorio. Le azioni e gli interventi proposti sono: percorso multimodale pedonale, ciclabile, ippico e fluviale attrezzato; punti di supporto con stazioni di noleggio biciclette; infrastrutture nodali; creazione di percorsi ciclabili lungo le vie d’acqua minori, i centri abitati; creazione di aree turistico-informative nei comuni coinvolti; riconfigurazione paesaggistica di alcuni tratti; ricostruzione e naturalizzazione del paesaggio agrario.
Con il progetto integrato per la valorizzazione turistica del sistema fluviale della sinistra po si è inteso realizzare un sistema di percorsi ambientali, ciclabili, di attracchi fluviali, di azioni di valorizzazione paesaggistica e urbana del territorio in ambito veneto, interessando i comuni di Melara,Bergantino, Castelnovo Bariano, Castelmassa, Calto, Salara, Ficarolo, Gaiba, Stienta,Occhiobello, Canaro, Polesella, Guarda Veneta, Crespino, Villanova Marchesana e Papozze. La dorsale ciclabile arginale, che si sviluppa per circa 90 km., è l’elemento che caratterizza il progetto, dove, le principale opere in corso consistono in attracchi fluviali e servizi per la nautica, aree per servizi culturali, ricreativi e sportivi, aree di visitazione e valorizzazione ambientale, percorsi ambientali ciclabili, ciclabili e pedonali. Il progetto integrato per la valorizzazione del sistema fluviale fissero - tartaro - canalbianco - po di levante coinvolge 16 Comuni della provincia di Rovigo: Pincara, Trecenta, Bagnolo di Po, Canda, Castelguglielmo, San Bellino, Fratta Polesine, Villamarzana, Frassinelle, Arquà Polesine, Bosaro, Rovigo, Fiesso Umbertiano, Polesella, Ceregnano e Gavello, i quali, condividendo l’obiettivo di valorizzare l’asta fluviale hanno deciso di integrare le singole progettualità, predisponendo un’unica proposta nell’ottica di favorire lo sviluppo economico del territorio attraverso un’offerta turistica che punta alla valorizzazione di un patrimonio ambientale, naturalistico e culturale. L’asta fluviale, oltre ad essere una importante via navigabile per il trasporto merci, rappresenta un complesso paesaggistico di straordinario valore, composto dal fiume, rive alberate, boschi, nonché da manufatti opera dell’uomo quali ville, musei, idrovore, mulini, complessi rustici, chiese e capitelli. Gli interventi che si andranno a sviluppare nel territorio riguardano la realizzazione di attracchi fluviali piste e percorsi turistici ciclo- pedonali, aree funzionali per la sosta, aree sosta camper, area verde attrezzato, percorsi arginali, percorsi di visitazione, opere di valorizzazione e restauro monumentale.
delta del po e sue lagune interventi di risanamento idraulico–ambientale dei bacini vallivo-lagunari
Consorzio di bonifica delta del Po Adige
176
Il termine bonifica ci porta a pensare alla destinazione ad uso agricolo o produttivo di terre allagate, ma significa anche attività di risanamento igienico e ambientale dei territori coinvolti. Proprio sotto quest’ultimo profilo, il Consorzio di bonifica Delta Po Adige che opera in una delicata area umida della pianura veneta, tra i fiumi Po e Adige, ha ben presto compreso che i suoi interventi non potevano limitarsi alla sola difesa del suolo dalle acque, ma anche al risanamento dei suoi corpi idrici interni destinati dall’uomo alle attività di pesca e di acquacoltura. Il sistema lagunare del Delta del Po costituisce, infatti, una importante risorsa per l’economia polesana e veneta, ma necessita di continui interventi di vivificazione e regimazione delle acque che rendano l’attività ittica conveniente e compatibile con la tutela ambientale e idrologica delle lagune. D’altronde, alla fine degli anni ’80 le lagune deltizie si trovavano in uno stato di preoccupante degrado ambientale, causato dal noto fenomeno della “eutrofizzazione”. Le conseguenze furono la moria di molluschi e pesci, il peggioramento della qualità della vita della popolazione residente e la riduzione dell’uso turistico e ricreativo delle spiagge, la mortificazione di attività economiche come la pesca, l’itticoltura e la molluschicoltura. Il Consorzio avviò inizialmente (1985 – 1990) una serie di studi e ricerche sulle strategie di intervento per rendere compatibile la compresenza delle attività economiche con le problematiche idrologiche e ambientali, successivamente, negli anni ’90, predispose una serie di progetti esecutivi, utilizzando finanziamenti europei (P.I.M.), con l’obiettivo di eliminare lo stato di degrado delle lagune deltizie.
Gli interventi realizzati sono consistiti in: - dragaggio dei canali lagunari; - adeguamento delle bocche lagunari di comunicazione con il mare; - manufatti di regolazione; - rinaturalizzazione di scanni e barene con piantumazione di specie vegetali alofite. Nello specifico, l’attività del Consorzio ha coinvolto la laguna di Barbamarco, la laguna di Vallona e la laguna di Caleri, nonché la Sacca degli Scardovari. Sulle specifiche tematiche lagunari, il Consorzio ha realizzato convegni con la partecipazione di esperti e studiosi, quali quelli relativi alla “Vivificazione delle Lagune e delle Valli dell’Alto Adriatico” in data 01/06/1995 e “Le lagune del Delta del Po. Ripristino e valorizzazione di un territorio” in data 08/05/1998. Il Consiglio regionale del Veneto, sensibile alle problematiche emerse, è intervenuto con una norma specifica (art. 29, legge regionale n. 7/1999), affidando ai Consorzi di bonifica Delta Po Adige e Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento la gestione e l’esercizio delle opere realizzate nelle lagune del Delta del Po e di Caorle, autorizzando la presentazione di progetti di manutenzione finalizzati a garantire l’assetto idrodinamico delle correnti di marea nelle lagune e per garantire la funzionalità delle opere. Gli interventi sulle lagune, così come l’attività di gestione, hanno prodotto notevoli benefici, tanto sotto l’aspetto produttivo come in ambito di tutela ambientale, mentre annualmente la Giunta regionale del Veneto assicura i finanziamenti necessari per garantire una costante ed efficace opera di manutenzione. Inoltre, i dragaggi e gli interventi sulle bocche e sugli scanni hanno consentito di sviluppare la navigazione nell’ambito delle numerose lagune del Delta.
terminale adriatic lng nuova energia per l’italia
Terminale Gnl Adriatico
180
Terminale GNL Adriatico Srl è la società che ha progettato, realizzato e gestisce la prima struttura offshore al mondo in cemento armato per la ricezione, lo stoccaggio e la rigassificazione di gas naturale liquefatto (GNL). E’ stata costituita nel 2005 da Qatar Terminal Limited (45%) – affiliata di Qatar Petroleum, ExxonMobil Italiana Gas (45%) – società del gruppo ExxonMobil - ed Edison (10%). Il Terminale ha una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi l’anno, corrispondente a circa il 10% del consumo nazionale di gas e svolgerà un ruolo significativo nell’aumentare e diversificare le fonti di importazione di energia in Italia, contribuendo in questo modo alla sicurezza e alla competitività dell’approvvigionamento energetico del Paese. Il Terminale è costituito da una struttura in cemento armato (GBS - Gravity Based Structure), posata sul fondo del mare a una profondità di circa 29 metri. All’interno del GBS, si trovano i due serbatoi di stoccaggio del GNL da 125.000 metri cubi ciascuno. Sulla sommità del GBS sono collocati l’impianto di rigassificazione - composto da pompe, compressori criogenici e da vaporizzatori per il GNL e gli impianti ausiliari, quali il modulo per la produzione di energia elettrica con le turbine a gas. Il terminale è dotato di strutture per l’ormeggio e lo scarico del GNL, progettate e realizzate per accogliere in sicurezza navi metaniere di diversa stazza, anche in caso di condizioni meteo-marine severe. La struttura è dotata anche di un modulo alloggi per ospitare il personale, che assicura l’operatività e la manutenzione dell’impianto 24 ore al giorno. L’impianto è lungo complessivamente 375 metri e largo 115 metri. Il ponte principale si trova 18 metri sopra il livello del mare, mentre la torcia raggiunge gli 87 metri.
tecnologia al servizio dell’ambiente
Bellelli Engineering Srl
182
Bellelli Engineering sviluppa e fornisce impianti di generazione azoto per il settore petrolifero. L’utilizzo dell’azoto è mirato all’abbattimento dei gas serra nelle torce collocate nei siti di estrazione di olio e gas. L’azoto viene iniettato nella miscela di gas diretta alla torcia.
macroarea di arqua’ polesine e villamarzana, ro
Iniziative Immobiliari Industriali S.p.a.
184
Situata lungo la S.S. n. 434-Transpolesana, nei comuni di Arquà Polesine e Villamarzana in provincia di Rovigo, la nuova area industriale assume carattere altamente tecnologico, con qualità peculiari che la rendono particolarmente interessante per aziende di medie dimensioni, leader specialmente nei settori dell’alta tecnologia, interessate ad una collocazione logistica nel Nord-Est d’Italia e quindi ad una posizione strategica rispetto all’Europa e ai paesi dell’Est. Quest’area, che si trova lungo la Transpolesana, strada che raccorda le province di Verona e Rovigo con la “Romea”, gode di un’eccezionale localizzazione in quanto è vicina all’Interporto di Rovigo e alla ferrovia ed è ben collegata, nel raggio di 50 Km. a strutture logistiche internazionali quali il porto e l’aeroporto di Venezia, la Zip e l’Interporto di Padova, la Zai, l’Interporto e l’aeroporto di Verona, l’Interporto e l’aeroporto di Bologna. La compagnia societaria garantisce competenze specifiche: i comuni di Villamarzana ed Arquà Polesine costituiscono una garanzia riguardo l’impatto sociale ed ambientale. I principali punti di forza del progetto sono: - la vicinanza (circa 500m) al casello di Villamarzana sull’autostrada A13 di Bologna - Padova; - le dimensioni dell’area - 1.400.000 mq - che consentono la realizzazione di lotti di terreno con superfici rilevanti (si edificheranno lotti di circa 12.000 mq medi), la superficie fondiaria è pari a circa 810.000 mq. - la previsione di infrastrutture qualificanti per l’area (es. completa cablatura), nonchè di centri servizi (alloggi, punti di ristoro, aree commerciali, business center, centri di formazione a distanza): per i centri servizi sono previsti circa 21.000 mq, per le aree ad attrezzature comuni 29.000 mq; - strade per 92.000 mq circa; parcheggi per 87.000 mq; verde 310.543 mq; - il contenuto prezzo della vendita dei lotti industriali.
residenza delle risorse messa a valore del territorio del delta del po
Arch. Marietto Laurenti
186
Questo approccio progettuale ha come obiettivo la valorizzazione e il rafforzamento della capacità attrattiva di uno dei vari scenari territoriali che costituiscono la “Risorsa Delta”: Cà Vendramin. Luogo di eccellenza per i suoi caratteri forti di attrazione culturale e ambientale, diventa modello esportabile in altre zone del Delta, rivitalizzando le diverse specificità dei luoghi e riconducendo l’insieme degli interventi in un contesto unitario attraverso una pianificazione che unisca il governo del territorio con il turismo culturale per costruire uno sviluppo fondato sulla competitività del proprio patrimonio territoriale e sulla qualità delle risorse. La proposta progettuale utilizza gli elementi che caratterizzano il sito quali la struttura dell’idrovora, i fiumi, il complesso della corte rurale, le case sparse, presenti inserendoli all’interno di un tessuto connettivo formato da percorsi e attività funzionalmente collegati che lo “completano”, attraverso un’adeguata organizzazione, creando un contesto spaziale in grado di ospitare, promuovere e sostenere nel tempo le numerose testimonianze di carattere storico, culturale e ambientale. Il Delta acquisisce un “centro”: la “Residenza delle risorse”, un’area di addensamento di funzioni ed attività qualificate, punto di riferimento morfologico e simbolico, dotato di strutture funzionalmente organizzate ed architettonicamente riconoscibili, luogo centrale di comunicazione con tutto il territorio, ricco di possibilità d’incontro, il cui punto di forza è la messa a valore del prodotto territorio-ambiente attraverso la valorizzazione delle peculiarità del sistema territoriale.
sistemazione di piazza xx settembre a rovigo variante al prg per il centro storico
PROJECT scarl - Rovigo
188
Profilo metodologico, architettonico, funzionale Il progetto interessa l’area di Piazza XX Settembre e completa il programma, avviato dall’Amministrazione Comunale, relativo alla parte nord-est della città con il recupero del Cimitero Israelitico e di Piazzale Soccorso. La riqualificazione dell’intera area, oggi adibita a “parcheggio selvaggio” prevede la completa pedonalizzazione togliendo il traffico veicolare davanti al principale tempio cittadino con interventi di pavimentazione e di sistemazione a verde. I percorsi pedonali si sviluppano lateralmente alla cavea a verde centrale per terminare da un lato nel grande sagrato davanti all’ingresso della Rotonda e dall’altro nella nuova piazza pubblica su via Silvestri. Particolare attenzione è stata posta nel rapportarsi con cittadinanza e residenti attraverso numerosi incontri di presentazione dei lavori. Obiettivi, strategia ed esiti attesi L’obiettivo è la restituzione alla città di un’area centrale oggi non sufficientemente valorizzata, che con la presenza del Tempio della Rotonda rappresenta un importante riferimento architettonico e turistico. La strategia usata è stata quella di individuare dei siti alternativi per il parcheggio delle autovetture (il nuovo multipiano) e rendere appetibili i nuovi spazi alla mobilità pedonale e all’aggregazione anche prevedendo la possibilità di svolgere manifestazioni all’aperto (mercatini, concerti, ecc.). L’attesa è quella di creare uno spazio vivo e gradevole che attiri i cittadini e i turisti e nel contempo migliori la qualità della vita dei residenti. Iter amministrativo seguito dal Progetto Project-financing, di cui agli articoli 37 bis e seguenti della Legge n° 109/94.
interventi di riqualificazione nel centro storico di minerbe, vr piano particolareggiato per il centro storico
PROJECT scarl - Rovigo
190
Profilo metodologico, architettonico, funzionale L’area della Piazza è parte del complesso urbano che costituisce il centro funzionale, rappresentativo e simbolico della città di Minerbe. Il nuovo assetto propone un valido equilibrio tra necessità della mobilità veicolare, parcheggi ed esigenze del tempo libero, gradevolezza dell’ambiente e degli spazi urbani, scambi e relazioni sociali, in particolare riferimento ai più giovani e agli anziani. Con questi obiettivi è stata realizzata la piazza centrale del paese, sino ad ora semplice parcheggio per le auto, conferendo la dovuta dignità alla Chiesa di San Lorenzo e individuando un nuovo punto di aggregazione per la cittadinanza. Particolare attenzione è stata posta nel rapportarsi con la cittadinanza e con i commercianti con numerosi incontri di presentazione dei lavori. Obiettivi, strategia ed esiti attesi: L’obiettivo da cogliere è ridare dignità urbana ai luoghi centrali del capoluogo legando tra loro le principali attività pubbliche presenti (il municipio, il centro civico, la chiesa di San Lorenzo e le attività commerciali), privilegiando la mobilità pedonale. Gli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione nel CS, la valorizzazione del nucleo storico-culturale della città e l’adeguamento dei servizi, hanno determinato un nuovo scenario urbano indispensabile alla creazione di nuove risorse in un quadro di progressivo miglioramento della qualità e dello stile di vita degli abitanti. Iter amministrativo seguito dal Progetto I lavori di riqualificazione, suddivisi in cinque stralci funzionali, si sono sviluppati nell’arco di quattro anni e sono oggi in fase di completamento.
treviso
ptcp di treviso dal piano al progetto
Provincia di Treviso Servizio Urbanistica Pianificazione Territoriale e S.I.T.I.
194
La riforma urbanistica veneta del 2004 rivoluziona il modo di concepire gli strumenti urbanistici di nuova generazione, affermando la volontà di perseguire obiettivi di sviluppo e di riordino che siano in linea con la definizione europea di “Sviluppo Sostenibile” . Il piano si basa prevalentemente su indirizzi qualitativi, continuamente verificabili ed attenti alle esigenze di tutela e valorizzazione delle risorse ambientali e storico culturali, nonché di riordino del sistema insediativo, senza mai perdere di vista le esigenze delle parti sociali ed economiche. La Valutazione Ambientale Strategica, introdotta dalla Direttiva 2001/42/CE quale strumento per la costruzione sostenibile dei processi di pianificazione territoriale, accompagna il piano in ogni sua fase, favorendo così scelte progettuali misurabili rispetto alle possibili alternative e capaci di conseguire gli effetti desiderati e delineati negli scenari di progetto. Sulla base di questi presupposti, il P.T.C.P. di Treviso, dopo aver valutato le maggiori criticità del territorio, definisce indirizzi progettuali e normativi con particolare riguardo al riordino delle aree produttive e delle relative infrastrutture, alla riqualificazione del rapporto urbano – rurale e del territorio aperto, al sostegno della naturalità, al risparmio energetico, alla promozione delle fonti rinnovabili e allo sviluppo delle città metropolitane. Tale approccio metodologico vede amministratori e tecnici impegnati nel perseguimento e nella verifica della qualità delle scelte di piano, anche attraverso il confronto partecipativo con il sistema sociale.
provincia di treviso: nuova sede nuovi uffici nel complesso di Sant’ Artemio Provincia di Treviso Settore Nuova Viabilità - Progetto Sant’Artemio
196
All’interno del parco urbano della Storga, presso il complesso dell’ex ospedale neuropsichiatrico di S. Artemio, sono stati realizzati i nuovi uffici dell’Ente Provincia di Treviso per complessivi 20.000 mq distribuiti in 13 edifici. L’obiettivo strategico perseguito, oltre a sviluppare l’esigenza di accorpare in un’unica sede tutti gli uffici provinciali, è stato dettato dalla volontà di riqualificare un’area periferica di notevole interesse storico, ambientale e naturalistico. Il progetto sviluppato a partire dallo studio di fattibilità, attraverso la fase di progetto preliminare, definitivo sino alla fase di appalto integrato, è stato improntato alla conservazione degli immobili e del disegno formale del parco. Le procedure amministrative sono iniziate nell’anno 2004, con l’acquisto del complesso architettonico per poi protrarsi nei due anni successivi con la redazione delle varie fasi del progetto affidate ad un raggruppamento esterno di professionisti aggiudicatari del bando di gara europeo per la stesura del progetto definitivo. A seguito dell’ultima fase di progettazione esecutiva, affidata con appalto integrato ad un Associazione Temporanea di Imprese, sono stati avviati i lavori a partire da gennaio 2007 per i successivi 900 giorni. Seguendo il cronoprogramma stabilito l’opera è stata conclusa nel luglio 2009, permettendo di gestire anche la fornitura degli arredi ed il successivo trasferimento del personale dell’Ente nel mese di settembre dello stesso anno. L’importo complessivo dei lavori, finanziati mediante Prestito Obbligazionale (BOP), ammonta a circa 46 milioni di Euro nel rispetto del quadro economico previsto nella fase iniziale di valutazione dell’opera.
paesaggi che cambiano forme diverse di paternariato
Comune di Vittorio Veneto
198
Vittorio Veneto realtà urbana polisensa, nasce nel 1866 unendo due città storiche Ceneda e Serravalle. Da una parte Serravalle la cui conformazione è considerata “opera chiusa”, dall’altro Ceneda con molti spazi liberi. Vittorio Veneto è altro ancora: realtà urbana con un centro amministrativo, a metà tra le due antiche realtà con funzioni e struttura diverse. Il Comune, dopo l’approvazione del PRG nel 1995, attiva un processo di trasformazione urbana. Il PRG è corredato da un Piano Guida che anche senza riscontro normativo ha fissato le linee per il recupero dei principali edifici vetero-industriali situati lungo il Fiume Meschio: un sistema di integrazione territoriale, una rifunzionalizzazione degli edifici attraverso il recupero dei significati più profondi, come l’acqua. Alla fine degli anni ‘90 inizia la trasformazione urbana mediante l’intervento pubblico di realizzazione di un percorso ciclo-pedonale lungo il Fiume e l’approvazione di PUA e PIRUEA. Oltre all’intervento pubblico, si consolidano forme di paternariato pubblico-privato che consentono una significativa trasformazione della parte di città verso il fiume: da retro a fronte, da limite a punto di incontro. Nel 2000 Vittorio Veneto è attore nella formazione del Piano d’Area Vittoria Valle. La Città individua una propria mission: Vittorio Veneto fa rete nel Territorio dell’Alta Marca.E ancora, da scala territoriale ad urbana. Nel 2004, con l’adesione al Bando di Ministero Infrastrutture e Regione Veneto Contratti di Quartiere II, prende avvio la programmazione del recupero urbano di un ambito storico degradato. Il Progetto a Serravalle vince un finanziamento di circa 8.000.000 €, volano per una trasformazione con forme di Paternariato, Pubblico-Pubblico e Pubblico-Privato di oltre 25.000.000 €.Oggi Vittorio Veneto, riconosce di essere parte di un modello di Città per il Terzo Veneto: Città motore del Futuro che trova una sua collocazione all’interno della Pianificazione di Livello superiore PTRC e PTCP di Treviso, attivando contestualmente la predisposizione del proprio PAT. Vittorio Veneto, Comune dell’I.P.A. Terre Alte della Marca Trevigiana, coordina la redazione del master plan territoriale delle piste ciclabili. La mobilità ciclabile diventa un modo per fruire il territorio, conoscerlo, leggerne le peculiarità che caratterizzano l’identità.
un territorio competitivo unindustria treviso per le imprese e la comunità
Unindustria Treviso
200
Unindustria Treviso interpreta il proprio ruolo di rappresentanza delle imprese quale componente attiva del confronto sociale e stabilendo strette relazioni con la comunità locale ed il territorio. Questa scelta – legata anche alla natura di ‘capitalismo di persone che caratterizza la provincia di Treviso – ha portato l’Associazione a realizzare negli ultimi anni una serie di progetti di particolare rilievo in diversi ambiti di interesse strategico per il territorio: dalla realizzazione di alloggi per lavoratori non residenti, a quella di asili nido nelle aree industriali (modello poi riprodotto anche nell’area del recente terremoto abruzzese), al progetto per la riqualificazione delle aree produttive a quello per la realizzazione di un sistema di termovalorizzazione dei rifiuti speciali non pericolosi fino alle molte iniziative per la valorizzazione del patrimonio culturale e dell’identità locale. L’Associazione punta naturalmente anche a valorizzare le imprese associate attraverso iniziative di comunicazione (dal Repertorio alla rivista Areo) oltre che con modelli di marketing avanzato (Card Unindustria Treviso) che si inseriscono nell’offerta di servizi e di assistenza nei diversi ambiti della gestione aziendale a disposizione di tutti gli associati. Filo comune di queste iniziative è la presenza visibile delle imprese – rappresentate da Unindustria Treviso – per dare continuità al loro contributo fondamentale nello sviluppo del territorio in chiave di nuovo posizionamento competitivo. Unindustria Treviso ha l’obiettivo di essere, in modo integrato, partner delle imprese e partner del territorio, in un comune impegno per lo sviluppo in un contesto economico globalizzato.
progetto universita’ interventi di fondazione cassamarca
Fondazione Cassamarca
202
La FONDAZIONE CASSAMARCA persegue scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico nei settori della ricerca scientifica, dell’istruzione, dell’arte, della sanità, dei beni culturali e ambientali, delle attività culturali, mantenendo le finalità originarie di tutela delle categorie sociali più deboli e di contributo allo sviluppo sociale del territorio. Area Metropolitana Villa Albrizzi Franchetti - Casier / Preganziol Nell’ambito di un progetto generale di riassetto e riqualificazione del territorio della provincia di Treviso, di concerto con gli Enti locali, il progetto sintetizza la tutela di un patrimonio storico (la Villa e il parco), lo sviluppo culturale (l’Università e l’Auditorium di Rafael Moneo), la pianificazione infrastrutturale (Terraglio e nuova viabilità provinciale). Area Appiani - Treviso L’area, già sede delle storiche fornaci, è situata nelle immediate vicinanze del centro storico, in una posizione strategicamente importante ma fin ora scarsamente valorizzata. L’intervento della Fondazione, con il progetto dell’architetto svizzero Mario Botta, introduce una forte valenza pubblica, grazie al trasferimento di importanti servizi e uffici, alla grande piazza, al verde pubblico. Complesso S.Leonardo - Treviso L’intervento della Fondazione Cassamarca ha riportato a Treviso, dopo 700 anni, l’Università. Il progetto è stato possibile grazie all’acquisizione degli immobili da destinare a sede universitaria e, quindi, alla sottoscrizione di Convenzioni con le Università di Padova e Ca’ Foscari di Venezia. Le due sponde del Sile, e idealmente i due atenei, sono collegati da un ponte di legno progettato, come tutto il complesso, dall’architetto Paolo Portoghesi.
compendio di villa emo progetto di restauro e riqualificazione funzionale
Credito Trevigiano Fondazione Villa Emo - Antico Brolo
204
Il complesso monumentale di Villa Emo a Fanzolo di Vedelago TV, copre una superficie totale di circa 280.000 mq. Esso è coperto da un vincolo monumentale (ex Lege 1089/39), e classificato Zona A Centro Storico nel PRG del Comune di Vedelago. Il nucleo principale e rappresentativo è costituito dalla Villa e dalle Barchesse con relativo parco a cui si affiancano i luoghi del lavoro - la Fattoria e la Filanda, a ovest – e le abitazioni dei contadini - il Borgo a sud. Il Credito Trevigiano, in linea con i propri principi di difesa, conservazione e valorizzazione del patrimonio collettivo, individua nel complesso di Villa Emo un polo di accentramento ed espansione, con un ottimo equilibrio tra necessità dimensionali e qualità degli spazi. La linea generale su cui si basa il progetto assume la caratterizzazione dei corpi edilizi come elemento guida delle scelte fondamentali, trasformandone i vincoli in risorse e occasioni progettuali: obiettivo fondamentale è garantire la sostenibilità dell’intera operazione, secondo le categorie della compatibilità, reversibilità e conservazione. Lo schema generale del progetto, recuperando le caratteristiche tipologiche e formali dell’impianto originale, individua nella Villa lo spazio della rappresentatività, nella Fattoria e nella Filanda il luogo del lavoro, nel Borgo il luogo dei servizi, nel verde gli spazi della relazione tra proprietà e contesto.
monigo: residenze convenzionate e sostenibili un progetto iuav per treviso
Ater di Treviso
206
Nell’anno 2007 il C.d.A. dell’ATER di Treviso ha approvato un accordo di collaborazione con l’Università IUAV di Venezia per lo sviluppo di un progetto di ERP convenzionata con caratteristiche innovative nell’area PEEP 7.2 di Monigo in Comune di Treviso. I 45 alloggi sono suddivisi in 2 fabbricati rispettivamente a 4 e a 3 piani ed hanno una profondità di circa m. 16 in cui si sviluppa trasversalmente la cellula abitativa che si articola secondo una maglia strutturale regolare rappresentata da setti portanti in legno ed elementi di connessione verticale in cls. I due edifici presentano un orientamento S/E e N/O consentendo lo sfruttamento degli apporti solari anche in inverno attraverso l’utilizzo di logge - giardini d’inverno. Strategie sostenibili SISTEMA DISTRIBUTIVO FLESSIBILE Le cellule abitative occupano rispettivamente 1, 2 o 3 campate strutturali in relazione alla dimensione dell’alloggio, creando un sistema flessibile nella definizione del taglio delle unità. L’utente finale potrà assemblare 1, 2 o 3 cellule strutturali ed acquistare così un alloggio per 2, 4 o 6 utenti, divisibile anche in futuro, in un alloggio medio e uno piccolo. TETTO VERDE E RECUPERO DELL’ACQUA PIOVANA Sistema di recupero dell’acqua piovana per l’annaffiatura e il tetto verde estensivo(mitigazione microclimatica, fissaggio delle polveri, isolamento termico). GEOTERMIA La produzione di energia frigorifera e termica è centralizzata e demandata a 2 pompe di calore scambianti direttamente con il terreno attraverso sonde geotermiche. COLLETTORI SOLARI Sfruttamento dell’energia solare immagazzinata per mezzo di circa 100 mc di collettori solari.Il sistema solare utilizza una fonte di energia rinnovabile ed è in grado di sopperire in estate al 100% del carico termico per la produzione di acqua calda sanitaria.
alloggi ecosostenibili strutture prefabbricate in legno: un progetto di matteo thun a motta di livenza
Ater di Treviso
208
Su proposta della Direzione Tecnica, il C.d.A. dell’ATER di Treviso, nell’anno 2003 decide di avviare la realizzazione di un edificio di ERP sovvenzionata con caratteristiche di sostenibilità e biocompatibilità,mediante l’impiego di un sistema costruttivo prefabbricato in legno. A tal fine viene indetta una selezione a curriculum per la progettazione preliminare e definitiva dell’edificio in questione, nella quale risulta vincitore il progettista l’Arch. Matteo Thun di Milano. L’edificio sorge in una zona PEEP del Comune di Motta di Livenza e presenta una struttura prefabbricata in legno a 3 piani su pilotis, per un’altezza totale di 10 m, che si sviluppa attorno ad un cortile “verde” contenente la scala e il ballatoio di accesso. La progettazione è orientata al risparmio energetico: il legno consente un ottimo isolamento estivo ed invernale, un notevole contenimento dei tempi e dei rifiuti di cantiere, nonché rappresenta una fonte rinnovabile (foreste a rimboschimento protetto, Sist. Casa Fiemme). Il frangisole permette di avere un’ottima ventilazione e un raffrescamento naturale nel periodo estivo, mentre funge da barriera al vento nel periodo invernale.
alloggi sperimentali con struttura prefabbricata a s.bona un progetto di d. schiesari dell’università di trento
Ater di Treviso
210
Nell’intento di sperimentare nuove soluzioni nel modo di progettare e realizzare alloggi di edilizia residenziale pubblica, nella zona PEEP 6.3 di S. Bona, nell’ottobre del 1999 il Consiglio di Amministrazione dell’ATER DI Treviso affida all’ing. Domenico Schiesari di Padova, professore a contratto presso l’Università di Trento, l’incarico per la progettazione di un edificio residenziale per complessivi 24 alloggi, con caratteristiche innovative consistenti nell’utilizzo di tecnologie costruttive a secco, impiegando cioè sistemi composti prodotti industrialmente ed assemblati in cantiere per realizzare strutture portanti verticali ed orizzontali, chiusure verticali, partizioni interne ed esterne. L’organismo edilizio nasce con il preciso obiettivo di sperimentare soluzioni tecnologiche d’avanguardia, con l’utilizzo di componenti e materiali assemblati a secco, determinando un’immagine complessiva degli edifici maggiormente contemporanea rispetto agli interventi di tipo tradizionale effettuati fino a questo momento in ambito ERP dall’ATER di Treviso. Sono state impiegate le risorse tipiche della produzione prefabbricata con l’obiettivo di semplificare l’attività di cantiere (che risulta“a secco” anziché “umido”) velocizzandone i tempi complessivi ed aumentando di conseguenza la sicurezza ed il risparmio di energia “grigia” delle varie fasi operative sull’area. L’edificio è organizzato mediante un reticolo modulare di cm 480 x 480 ed è costituito da due corpi ravvicinati, entrambi a quattro piani fuori terra, ciascuno fornito di corpo scale ed ascensore indipendenti, per un volume totale di circa 11.300 mc.
casa aita nascera’ a crespano la casa di riposo del futuro
Casa di riposo Aita
212
La riconversione e l’ammodernamento dell’ospedale di Crespano del Grappa prevede la realizzazione di 2 nuclei per anziani non autosufficienti per 50 posti letto totali, ed è costituito da un piano interrato e 3 fuori terra. Si sono mantenute alcune porzioni di fabbricato di rilevanza storica, realizzate verso la fine del 1800 e alcune parti realizzate negli anni sessanta, garantendo una particolare connotazione agli ingressi vetrati e all’assetto distributivo. Il progetto prevede la collocazione di tutti i locali tecnici al piano seminterrato. Al piano terra invece si troveranno i locali di soggiorno e vari spazi adibiti ad attività comune di tutti i nuclei della Casa di Riposo. Tali locali, immersi nel verde e facilmente raggiungibili godranno della bellezza del parco. Nei due piani superiori si collocheranno le camere per gli ospiti, con tutti i locali necessari per rendere il reparto autonomo e funzionale. Ogni reparto sarà di 25 posti letto. Si privilegeranno le camere a due letti con la possibilità di garantire delle camere singole su richiesta. L’impiantistica è ispirata a moderni criteri di risparmio energetico. Lo scopo è ricreare, per gli ospiti, un ambiente di vita il più possibile vicino alle loro necessità quotidiane. Con questa progettazione la Casa di Riposo Aita vuole dare una risposta moderna e attenta ai bisogni delle persone in stato di necessità, privilegiando un percorso di qualità sia strutturale- impiantistico sia dal punto di vista umano. Per la realizzazione di tutta l’opera si prevede un periodo di 900 giorni. Il costo è di 7.500.000€ finanziato dalla Giunta Regionale con delibera n. 371/05 per 6.000.000€.
cittadella della salute valdobbiadene: si completa il piano di riconversione ospedaliera del trevigiano
Istituti di soggiorno per anziani San Gregorio
214
Accordo di programma per la riconversione dell’ex complesso ospedaliero G.Guicciardini in struttura per anziani non autosufficienti, pazienti psichiatrici e per funzioni sanitarie distrettuali. DPGRV 428/2003 e DPGRV 233/2007. Attori dell’accordo: Regione Veneto, Comune di Valdobbiadene, Azienda Ulss n°8, Istituti di soggiorno per anziani San Gregorio (ente attuatore). Dalla chiusura dell’ospedale, avvenuta nel 1999, alla posa della prima pietra del nuovo centro servizi per anziani non autosufficienti, avvenuta a maggio del 2009. Il 31.07.2009, con la consegna dei lavori delle fasi A e B che si concluderanno in 720 gg, ha preso avvio un’opera tanto attesa dalla popolazione di Valdobbiadene. La cittadella della salute comprendera’ un nuovo centro servizi per anziani non autosufficienti (con problemi di tipo fisico e/o psichiatrico) per 202 p.l., una ristrutturata sede distrettuale (dell’Azienda Ulss n°8), un nuovo corpo di collegamento che ospitera’ attivita’ di riabilitazione e rieducazione funzionale quali palestra, vasca terapeutica, ambulatori e servizi vari, tre sale di diagnostica nonche’ lo stazionamento dell’ambulanza nelle 24 ore. Il tutto sia a servizio della popolazione che degli ospiti degli Istituti San Gregorio. Il costo totale degli interventi descritti ammonta a 21,5 milioni di euro. Il finanziamento e’ assicurato da un contributo di 9 milioni di euro, stanziati dalla Legge Finanziaria del 1988 e assegnati nel 2008 con Decreto Ministeriale (Salute e Politiche Sociali), dal ricavato di alienazioni di beni immobili non piu’ utilizzati a fini istituzionali, da contributi degli Istituti San Gregorio provenienti sia da fondi propri di bilancio, sia attraverso la formula dell’appalto misto. Prog. e D.L.: Ing. Sebastiano Favero Esecuzione lavori: A.T.I. Guerrato/Comarella/Bortoluzzi R.U.P.: Dr. Bruno Mondini
panorama trevigiano futuro e nuove destinazioni dei siti estrattivi
ATEC Associazione Trasportatori e Cavisti
216
A.T.E.C. – Associazione Trasportatori e Cavisti (Treviso), nasce a Treviso nei primi anni settanta e consta in origine di 30 Aziende di Cavatori e Trasportatori del Trevigiano. Nel corso degli anni qualche piccola realtà aziendale è venuta a mancare, altre si sono sviluppate e accorpate tanto che attualmente la provincia di Treviso è la più rappresentativa nel panorama estrattivo Regionale. L’Associazione si prefigge di realizzare gli interessi delle imprese associate, di rappresentare il settore delle attività estrattive e di autotrasporto di materiale inerte, di favorire i rapporti con le Istituzioni, la Pubblica Amministrazione, le Organizzazioni Economiche, Politiche e Sindacali. Lo scopo principale è stato sempre quello di accentuare la solidarietà tra gli Associati e la collaborazione con l’opinione pubblica anche in presenza di atteggiamenti non sempre teneri nei confronti dei cavatori. Da anni infatti si assiste al proliferare di polemiche sempre più accese quando si parla di cave, di nuove cave, di escavazioni in genere. Tutto questo nei confronti dei cavatori, delle Amministrazioni Locali che ospitano siti estrattivi, degli Enti autorizzatori e di controllo. Questa conflittualità ha origine da un certo tipo di attività estrattiva che ci ha lasciato, in eredità, fino agli anni settanta, situazioni talvolta pesanti dal punto di vista paesaggistico. L’avvento della Legge 44/82 ancora vigente in tema di escavazione, ha imposto un nuovo modo di scavare,
nuovi limiti per estensione e profondità, ma soprattutto ha previsto un progetto di ricomposizione o di ripristino delle cave esaurite in armonia con il territorio di appartenenza. Il Piano Regionale Attività di Cava (P.R.A.C.) di prossima approvazione, sarà caratterizzato dalla valenza centrale che la ricomposizione ambientale e il riuso dei territori escavati avranno nella approvazione dei nuovi progetti.
218
Un secondo aspetto non meno importante del nuovo Piano sarà l’accorpamento di cave e siti estrattivi contigui mediante l’abbattimento dei setti divisori. Questa metodologia consentirà il reperimento di notevoli quantitativi di materiale inerte senza aprire nuove cave, mentre la dimensione del sito così raggiunta, potrà configurarsi come una vera e propria depressione del territorio in presenza di scarpate di scavo con pendenze insignificanti. All’interno di questi siti si potranno progettare attività ludiche, produttive e industriali ben lontane dalle banali ricomposizioni ambientali ad uso agricolo pur previste dalla precedente legislazione. La rassegna fotografica esposta nella manifestazione GEO OIKOS rappresenta un primo chiaro esempio di come si possa procedere in questa direzione. A.T.E.C. Treviso ha già iniziato questo percorso.
(La foto nella pagina precedente è di Corrado Piccoli; la foto in alto a sinistra e quella nella pagina a fianco sono di Corrado Piccoli gentilmente concesse da Fondazione Benetton Studi e Ricerche; la foto a sinistra è di Franco Lazzarin)
venezia
strategie per la provincia nuove responsabilità dalla legge all’urbanistica
Provincia di Venezia
222
Dal 2010 la Regione del Veneto affiderà alla Provincia di Venezia le deleghe per l’urbanistica. Un compito ed una responsabilità nuove che la nuova amministrazione intende svolgere in modo innovativo e col massimo della condivisione. Sette sono gli argomenti strategici sui quali avviare un confronto di progettualità con istituzioni, cittadini, operatori sociali ed economici: - l’habitat con l’assunzione della centralità dell’acqua come elemento informatore per la costruzione di un sistema paesaggistico ambientale sostenibile; - la mobilità metropolitana con l’obiettivo di un sistema infrastrutturale efficiente e una mobilità adeguata ai cambiamenti intervenuti con l’affermarsi della città diffusa; - la costa, nella sua evoluzione in “città costiera”, collegata alla metropoli reticolare; - lo sviluppo della nuova “forma-città; - il nuovo ruolo economico europeo, segnato dalle grandi infrastrutture (corridoio V, autostrade del mare, Alta veolcità/capacità ferrioviaria); - il nodi strategici del nuovo tessuto terziario e produttivo, come elementi forti della sua riconosciuta dimensione metropolitana; - la cultura e l’identità, con lo sviluppo di un processo che agganci saldamente la dimensione culturale all’identità e al senso di appartenenza. (Foto di Mario Fletzer)
pat di venezia soddisfare il presente senza compromettere il futuro
Comune di Venezia
224
In linea generale il PAT del Comune di Venezia persegue: - la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio a partire da alcuni elementi strutturanti del territorio come il sistema lagunare, il sistema dei corsi d’acqua della terraferma, i litorali del Lido e di Pellegrina; - la tutela, il recupero e la valorizzazione dei Centri Storici, anche come momenti fondanti dell’organizzazione insediativa del territorio, così come il sistema delle fortificazione della terraferma e delle isole minori; - la promozione della Città nell’area vasta come luogo di eccellenza dei servizi per le persone e le imprese; - la riqualificazione dell’ambiente urbano, rimuovendo elementi detrattori e di degrado e costituendo occasioni per il rafforzamento delle centralità; - il riconoscimento e la valorizzazione delle specificità di cui il territorio è composto; - la prevenzione e la riduzione dei rischi connessi all’uso del territorio e alle sue risorse, per la sicurezza degli abitanti e la difesa idrogeologica dei suoli. Il Piano di Assetto del Territorio si propone di garantire e soddisfare le esigenze del presente, senza compromettere la conservazione e l’utilizzo futuro delle risorse del territorio, con particolare riferimento a quelle non riproducibili, limitando in particolare lo spreco del territorio stesso.
piano di assetto del territorio terra di confine tra mare e laguna
Comune di Cavallino-Treporti
226
Nel 1999 il Comune di Cavallino-Treporti si è reso amministrativamente autonomo dal Comune di Venezia e il presente Piano di Assetto del Territorio costituisce la prima espressione pianificatoria del nuovo ente, essendo la precedente datata e di non completa attuazione. Il territorio del comune si situa in un contesto di grande importanza dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Non a caso infatti è interamente oggetto di vincolo paesaggistico ai sensi del D. Lgsv. 42/04 e rientra estensivamente in ambiti SIC e ZPS. Si colloca a nord est della Laguna di Venezia ed è delimitato dalle acque del mare, della laguna e del fiume Sile. In una lingua di terra di 44 km quadrati, trovano spazio diversi ambiti territoriali ed habitat di rilevanza ambientale, un comparto ortofrutticolo specializzato, una tra le più grandi e avanzate aree per il turismo all’aria aperta d’Europa, alcuni ambiti puntuali strategici di interscambio terra-acqua, porte per un sito turistico di importanza mondiale, il centro storico di Venezia, un litorale continuo lungo 13 km e un sistema di valli da pesca, borghi rurali e fortificazioni ancora in larga parte da valorizzare. Gli obiettivi di valorizzazione, salvaguardia e sviluppo costituiscono i criteri informatori del nuovo strumento strategico, che rimanda ad una serie di azioni mirate puntuali di dettaglio, attraverso schede di programmi complessi e progetti di rilevanza strategica. La definizione in ATO integrate tende a valorizzare le singole frazioni in cui è suddiviso il sistema insediativo locale, facendone emergere vocazioni e specificità. Il Pat è stato adottato nel settembre 2009.
chioggia città delle acque un repertorio di progetti per uno sviluppo sostenibile
Comune di Chioggia
228
Città di Chioggia, Il sindaco della Città di Chioggia Dott. Romano Tiozzo Pagio Assessore alla pianificazione urbanistica, edilizia privata Arch. Perini Carlo Il Consorzio di Promozione Turistica Lungomare Adriatico 101, 30015 Sottomarina (VE), tel: 041.401846 - 041.401068, sito: www.conchioggiasi.com I partecipanti alla mostra Azienda Speciale Porto di Chioggia; Cap. Oscar Nalesso; Ministero delle Infrastrtutture e dei Trasporti, Magistrato alla acque di Venezia; Consorzio Venezia Nuova; Università IUAV di Venezia; IUAV studi e progetti-ISP s.r.l.; Immobiliare Euterpe Srl Chioggia; I.S.A. S.p.A. Padova; Immobiliare S. Antonio Srl Padova; Immobiliare Euterpe Srl Chioggia; Ditta Giove s.r.l.; Bielo Group - Immobiliare; NIEZ S.r.l.; Slow Lagoon; Chioggia Yacht Group; Marina Chioggia Sud S.r.l.; BISATO s.r.l.; Studio Mar; Studio Prof. Arch. Bruno Minardi; Studio A4plus - arch. Stefano Alonzi - VENEZIA; Studio Prof. Arch. Alberto Ferlenga, arch. Filippo; Orsini; Studio Geom. Renzo Tiozzo; Studio Arch. Jassim Laflaf; Studio VDV; Studio Ing. Pierdomenico Pregnolato; Studio Ing. Pierluigi Moro.
Modificazione del territorio e riqualificazione urbana: la città che cambia Situata ad ovest del centro storico della città di Chioggia, l’isola dei Saloni è di notevole interesse in quanto risulta facilmente raggiungibile dalla terraferma, dalla laguna e dal centro storico. L’area presenta una varietà di attività e funzioni: fabbriche dismesse e abitazioni, il porto commerciale in via di trasferimento a Val da Rio, attività commerciali e cantieristiche, quindi traffico navale e veicolare. L’isola oggi, interessata da nuovi progetti già approvati o in itinere, per la sua specifica collocazione e i particolari campi di attività, presenta una forte propensione ad un diverso e rinnovato rapporto con la città e pertanto richiede oltre ad una riqualificazione ambientale anche una ridefinizione degli spazi funzionali. Una serie di interventi si collocano proprio in quelle aree interessate dalle prime grandi trasformazioni industriali. Non a caso, infatti, i grandi vuoti funzionali nati dalle dismissioni, sono i luoghi di questo rinnovato interesse per l’Isola dei Saloni, investita da una seconda grande ondata di modernizzazione. Interventi sostanziali per le nuove destinazioni d’uso e le trasformazioni derivanti riguardano il PIRUEA approvato in luogo dell’ex cementificio, il PIRUEA in fase di concessione edilizia collocato nell’area ex Adria Docks, il PIRUEA nell’area Parodi, lo studio di fattibilità urbanistico della revisione del Piano Regolatore Portuale del porto di Chioggia e il masterplan MIS approvato dal consiglio di amministrazione dell’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia. Altri interventi interessano la dotazione di standard a favore dell’insediamento residenziale esistente e delle nuove realizzazioni.
Innovazione dell’economia turistica L’economia turistica è certamente importante, ma ad oggi presenta alcune criticità intrinseche (stagionalità ridotta, difficoltà nella promozione dell’immagine, ecc.) e alcune difficoltà relative alla convivenza con le altre funzioni urbane. Uno degli obiettivi dell’Amministrazione è quello di supportare le necessarie politiche di sviluppo del turismo come settore economico trainante con progetti di sostegno e promozione. Occorre investire su “nuovi” turismi e qualificare l’offerta turistica con servizi di qualità. E’ possibile in questo modo integrare le strategie di sviluppo economico delle aree rurali e di rafforzamento della maglia insediativa minore, con ipotesi di rafforzamento della trama ambientale e di moltiplicazione dei paesaggi (e della biodiversità) per fornire al contempo un’offerta turistica differenziata, una struttura ricettiva più capillare e con varie alternative. Altro elemento di grande rilievo è quello della valorizzazione dell’offerta culturale della Laguna. Proporre Chioggia quale centro del turismo di qualità che mette in valore i patrimoni diffusi e fragili della laguna sud, consentirà sia di utilizzare l’attrattività di una città d’arte internazionale come Venezia per proporre al turista un’offerta culturale, gastronomica, ludico-ambientale peculiare e attrattiva, sia di distaccarsi nella gestione di un’offerta che spazia tra mare, cultura, ambiente, tradizione, ecc. dal modello del turismo di massa e del “mordi e fuggi”. Una particolare attenzione va certamente rivolta al rapporto con l’acqua legato alla nautica da diporto, che si può sviluppare in ambito lagunare e fluviale.
Innovazione nell’economia del mare, della laguna e dei canali Quello che l’Amministrazione di Chioggia si pone è un obiettivo strategico primario, fondato sull’idea di fare di Chioggia una città nella quale elementi di qualità e fattori di unicità già presenti e riconoscibili vengano assunti come materiali-guida del suo assetto futuro. L’ipotesi di fondo è che la città disponga delle risorse necessarie per assurgere a ruolo di centro di riferimento per l’intera area meridionale della Regione, proponendosi come luogo di relazione tra ambiti e sistemi insediativi differenti, utilizzando quale elemento chiave quello della valorizzazione (in termini qualitativi, di maggiore disponibilità e controllo) della risorsa acqua. Le acque che caratterizzano il territorio comunale – quelle lagunari, marine, fluviali – nelle loro differenti specificità vengono assunte, secondo questa visione del futuro, quali maggiori punti di forza e risorse per lo sviluppo del sistema locale. Considerando le acque come caratteristica dominante nel territorio comunale, si ritiene che il loro controllo e la loro messa in valore possano conferire una qualità maggiore e più diffusa alla vita di coloro che quotidianamente risiedono, lavorano, studiano, attraversano questi luoghi, dai cittadini, ai turisti, ai city users. Per questo motivo, superando quelle che sono oggi le difficoltà nell’uso e nella gestione di questa risorsa, sembra necessario riportare la gestione delle risorse idriche al centro delle politiche di sviluppo di tutto il territorio, immaginando il futuro di Chioggia come “città delle acque”.
vision per eraclea esplorazioni progettuali
Città di Eraclea (VE)
In collaborazione con Architetti Urbanisti Associati, Landlab studio associato, studio Enrico Marcato (VI), studio Luca Zanella Ingegnere (UD), Gruppo A12 (MI)
236
La nuova vision delineata nel Piano di Assetto del Territorio di prossima adozione si articola nelle seguenti 5 azioni: Parco del litorale e polo nautico Alto Adriatico: vanno considerati sinergicamente i vari ambiti (porto, area SIC, litorale), le diverse funzioni (residenza, servizi, turismo, riqualificazione ambientale) e le connessioni tra i diversi elementi e il territorio circostante. In questo quadro va perseguita la realizzazione di un parco integrato per sviluppare le tre vocazioni di Eraclea: - turismo ecosostenibile e delle emergenze ambientali (pineta, bandiera blu…); - turismo della nautica e della portualità (litoranea veneta e nuovo porto); - turismo connesso alle attrezzature sportive (golf, equitazione, ciclotursimo…). Riqualificazione Eraclea mare: dare identità alla vocazione turistica di Eraclea Mare attraverso il riordino degli spazi pubblici e la riqualificazione dei volumi anche con il coordinamento tra i diversi operatori pubblici o privati. Riuso patrimonio edilizio delle bonifiche verso la creazione di un albergo diffuso: un sistema di interventi volti al riuso e valorizzazione del patrimonio edilizio in zona agricola all’interno di un progetto di promozione e fruizione integrata del territorio dell’entroterra di Eraclea per l’accoglienza in chiave turistica, enogastronomica, culturale e naturalistica differenziando l’immagine di Eraclea da quella dei comuni limitrofi. Le identità dei centri frazionali: predisporre un programma di interventi per la riqualificazione e promozione dei centri frazionali di Stretti, Ca’ Turcata, Valcasoni, Pontecrepaldo, Torre di Fine e Brian valorizzando le aree centrali contrastando il fenomeno di “periferia diffusa”.
mira - l’acqua progetti integrati di restauro del territorio
Comune di Mira
238
“MIRA – L’ACQUA” è il titolo dell’esposizione con cui il Comune di Mira illustra alcune esperienze di progettazione-pianificazione che hanno coinvolto i soggetti pubblici e privati che il Comune si è proposto di “mettere in rete” per aumentare il valore e l’efficacia delle singole iniziative. Il territorio Comunale è infatti fortemente connotato dalla presenza dell’acqua che qui più che altrove assume cento forme e nomi ed è all’origine delle principali trasformazioni territoriali. Riscoprire l’acqua, la cui funzione pare oggi dimenticata e dedicarvi la giusta attenzione, significa innanzitutto comprendere il valore di questa primordiale risorsa ambientale, economica e socio-culturale. La pianificazione strategica integrata con l’esperienza del PRUSST e ora del PAT, è il contesto in cui viene collocato questo obiettivo. Il progetti esposti rappresentano situazioni diverse per esplicitare le potenzialità dell’approccio tematico: - l’acqua come itinerario storico-culturale, rappresentata dal Naviglio Brenta, connotato dal susseguirsi di Ville tra cui Villa Contarini dei Leoni, recentemente recuperata come ulteriore spazio culturale; - l’acqua per il restauro del paesaggio, obiettivo assunto dal Progetto Giare, e dal progetto del Parco umido della Cassa A che trattano il tema della depurazione ricreando ambienti di interesse ambientale e ricreativo; - l’acqua per progetti didattici coinvolgenti scuole e popolazione in Cassa D/E per sviluppare la sensibilità verso l’ambiente; - l’acqua per i progetti di sviluppo turistico sostenibile alle foci del Brenta dove l’acqua non è solo utile per lo sviluppo della nautica ma la principale attrattiva del contesto.
san donà di piave laboratorio del contemporaneo
Comune di San Donà
240
Da tempo si dibatte sulla necessità di intervenire con efficaci politiche di contrasto al degrado urbano nelle nostre città. Le amministrazioni pubbliche e gli esperti del settore hanno “fissato” alcuni punti essenziali: - la riqualificazione degli spazi pubblici; - l’inserimento di nuove funzioni e di attività culturali; - la realizzazione di aree verdi attrezzate; - il recupero degli edifici pubblici e privati degradati, anche attraverso interventi di demolizione e ricostruzione del patrimonio obsoleto, da realizzare con standard elevati di qualità energetica, tecnica e ambientale. Con una prospettiva diversa, alcuni movimenti di cittadini sostengono la necessità di promuovere politiche di contrasto al degrado urbano anche attraverso la cura e l’abbellimento di spazi aperti anche di piccola dimensione: aree interstiziali nella città contemporanea, quali aiuole spartitraffico, cortili pubblici abbandonati, aree residuali della viabilità, retro di edifici pubblici o privati,vere e proprie intercapedini cittadine. La riqualificazione degli spazi minori e marginali contribuisce a cambiare positivamente l’immagine della città. La città contemporanea è un sistema composto da spazi urbani (vuoti) poco omogenei per carattere e dimensione, e da edifici (pieni) molto diversi tra loro per forma e funzione. Una frammentazione che produce nelle sue microstrutture complessità, variazione, segni particolari, sensazioni diverse: una sorta di anarchia che però attrae. Si tratta di riconoscere a questa condizione il valore di espressione culturale, manageriale, politica della società che ha generato la città stessa e non un valore di casualità che deve necessariamente essere sanato. In una città complessa, la varietà delle sue parti costituisce una ricchezza. La preziosa diversità dei frammenti che la costituiscono non deve essere a tutti i costi annullata,ma piuttosto utilizzata come attrazio-
ne, pur nella verifica della compatibilità con la macro struttura dettata dal Piano Strategico (PAT). La riflessione teorica sulla “città contemporanea” è ancora agli inizi. Tuttavia è chiaro che non si tratta solo di materia per urbanisti. Al contario,investe molti saperi: dalla economia alla geografia, dalla sociologia all’antropologia, dalla psicologia alla filosofia. Il ridimensionamento in questi anni del ruolo demiurgico e omnicomprensivo della disciplina urbanistica ha portato alla valorizzazione del processo di “gestione” della città: dalla dimensione della pianificazione alla dimensione della progettazione fisica dei luoghi. In questo scenario è chiaro che l’Ammistrazione pubblica diventa soggetto centrale nella trasformazione della città contemporanea, si riappropria del “fare” operando una sintesi tra le diverse culture (del recupero, della conservazione, della difesa dell’ambiente, della tutela e del rinnovo dei beni culturali, ecc..) con interventi dimensionalmente molto diversi. In questo senso l’Amministrazione comunale di San Donà di Piave rappresenta un’esperienza significativa di lavoro sulla città, un vero e proprio laboratorio del contemporaneo. Appartiene ad una dimensione propriamente strategica il progetto di riqualificazione della dell’area di via Pralungo. La nuova stazione del Servizio Ferroviario Metropolitano Regionale è l’infrastruttura che genera la riqualificazione di una grande area industriale in dismissione, ubicata nel cuore della città, così come il progetto di ridisegno di una parte rilevante del Centro Storico, attuato con il Piano Particolareggiato di via Marconi, è stato pensato come occasione di riqualificazione urbana a grande scala. Molti gli interventi di riqualificazione di spazi pubblici (centrali e periferici) effettuati, molte volte con forme e funzioni sicuramente innovativi. Sono esempi significativi il Parco progettato dall’architetto Cino Zucchi, o la nuova Piazza IV Novembre realizzata in collaborazione con il designer Massimo Giuntoli.
Interventi significativi sono quelli che hanno introdotto nuove funzioni all’interno della città: si pensi al Caffè Letterario, con la spettacolare cupola realizzata dall’architetto Toni Follina, diventato baricentro degli spazi culturali per i giovani; il giardino dell’architetto Ruggero Baldasso e la nuova sala espositiva (in costruzione) dell’architetto Vittorio Longheu. Rappresentano nuove funzioni anche il centro per la terza età “Colora il tuo tempo” ,in via Libertà; lo spazio riservato alla prima infanzia, con annessa biblioteca, di via Gorizia; il Nuovo Teatro, che sorgerà al posto del vecchio cinema Astra, su progetto dell’architetto portoghese Byrne. Nuovi edifici di elevata qualità, molti dei quali di giovani architetti, spesso ottenuti attraverso la demolizione di strutture vecchie fatiscenti, sono stati realizzati e presentati alla rassegna Geo-Oikos di Verona testimoniando sicuramente la concretezza del “fare”. Ma la nuova immagine della città passa anche attraverso l’opera di un gruppo di persone appartenenti al servizio comunale del verde pubblico, i quali,come dei “guerrilla gardening”, contrastano quotidianamente il degrado urbano con un’opera continua di “manutenzione” di spazi urbani che, da marginali e insignificanti,acquistano un ruolo di primaria importanza, testimoniato nella rassegna Geo-Oikos dalla macchina fotografica di Luca Casonato.
università iuav di venezia un ateneo radicato nel territorio veneto
Università IUAV di Venezia
244
L’Università Iuav di Venezia è dedicata all’insegnamento della progettazione di tutto ciò che riguarda gli spazi e l’ambiente abitati dall’uomo: edifici, città, paesaggi, ma anche oggetti d’uso quotidiano, eventi culturali, teatrali, multimediali e grafica. L’ateneo è articolato in tre facoltà: Architettura, Design e arti, Pianificazione del territorio. Iuav ha attivato corsi di laurea triennale in scienze dell’architettura, management del progetto, arti visive e dello spettacolo, disegno industriale, design della moda, pianificazione urbanistica e territoriale; corsi di laurea specialistica in architettura, design, progettazione e produzione delle arti visive, scienze e tecniche del teatro, pianificazione della città, del territorio e dell’ambiente, sistemi informativi territoriali e telerilevamento (modalità teledidattica). La Scuola di dottorato comprende i dottorati di ricerca in Composizione architettonica, Storia dell’architettura e dell’urbanistica, Urbanistica, Pianificazione territoriale e politiche pubbliche del territorio, Scienze del Design, Nuove tecnologie e informazione territorio e ambiente, Teorie e storia delle arti, dottorato europeo di architettura e urbanistica Quality of design, dottorato internazionale Villard d’Honnecourt. Il Sistema dei laboratori, dotato di attrezzature all’avanguardia e competenze a elevato grado di specializzazione, comprende laboratori di cartografia e GIS, fotogrammetria, fisica tecnica ambientale, scienza delle costruzioni, analisi materiali antichi, supporto al progetto, multimedia, scienze della terra, fotografia, informatica, oltre a un Archivio delle tecniche e dei materiali per l’architettura e il disegno industriale.
9 CO RT I N A D ’ A M P E Z Z O
1 ANDRAZ
1 B O R C A DI C A D O R E
1 ALLEGHE 3 C I B I A N A DI C A D O R E
29 B E L LU N O 1 P O N T E N E L L E A L PI
12 F E LT R E 20 V I T T O R I O V E N E T O
2 E N EG O
13 P E D E M O N TA N A
2 VALDOBBIADENE
1 P O RT O B U F F O L È 4 SUSEGANA 106 T R E V I S O 17 O D E R Z O 1 S A N P O LO DI PI A V E 2 MASER 14 M O N T E B E L LU N A 7 A S O LO
14 M A R O S T I C A
122 V I C E N Z A
2 ALTIVOLE
34 C I T TA D E LL A
4 P O N T E DI PI A V E
26 C A S T E L F R A N CO V E N E T O 4 ISTRANA
2 THIENE 8 VALDANGO
29 G A R DA 207 PA D O V A 5 C A M P O S A M PI E R O
175 V E R O N A 6 CHIAMPO 2 SANT’AMBROGIO DI V A L P O L I C E L L A 1 LAZISE
1 BUSSOLENGO
9 PI A Z Z O L A S U L B R E N TA
4 ARZIGNANO 5 MONTECCHIO MAGGIORE
6 NOALE
2 SOAVE
8 CO LO G N A V E N E TA
761 V E N E Z I A
15 C A V A L L I N O / T R E P O RT I
2 LEGNARO
7 MONTEGROT TO TERME 31 C H I O G G I A
15 M O N S E L I C E 13 E S T E 2 CEREA 7 LEGNAGO
10 M O N TA G N A N A 22 R O V I G O 3 L E N DI N A R A
2 ROSOLINA
3 B A DI A P O L E S I N E 1 A R Q UA P O L E S I N E
2 ADRIA
6 P O RT O V I R O
2 T R E C E N TA 2 F R AT TA P O L E S I N E
43 J E S O LO
5 M A R CO N
2 STRA 4 ABANO TERME
3 V I L L A F R A N C A DI V E R O N A 1 R O N CO A L L ’ A DI G E
6 ERACLEA
6 MIRA
4 LIMENA 4 S A N B O N I FA C I O
2 S A N D O N À DI PI A V E 9 C A O R L E
1 CASIER 1 CASALE SUL SILE 1 RONCADE 1 PREGANZIOL 11 MO G L I A N O V E N E T O
9 MIRANO 6 S PI N E A
2 V IGONZA
6 PESCHIERA DEL GARDA
2 V A L EG G I O S U L M I N C I O
23 P O RT O G R UA R O
1 MONFUMO
19 S C H I O
3 BRENZONE
24 CO N E G L I A N O
34 BA S S A N O D E L G R A P PA
3 V A L DA S T I CO
2 M A LC E S I N E
1 SARMEDE
1 FOLLINA
3 ASIAGO
1 P O RT O T O L L E
L’Università Iuav di Venezia è l’unico ateneo italiano dedicato interamente al progetto. Formare i futuri progettisti significa lavorare per migliorare la qualità dell’ambiente costruito, del territorio, delle città: per migliorare in modo rilevante, dunque, la qualità della vita. Per l’Università Iuav il progetto non è solo conoscenza, esercizio critico, innovazione, ma anche responsabilità sociale. Questa responsabilità e questa attenzione si esercitano prima di tutto nei confronti del territorio in cui l’ateneo è radicato. Iuav si impegna da sempre a promuovere la cultura della qualità delle trasformazioni territoriali, ambientali e architettoniche nel Veneto; a valorizzare e sviluppare il rapporto con il mondo professionale, con il sistema produttivo e istituzionale; a formare figure professionali che soddisfino le esigenze di innovazione e trasformazione del territorio. I temi della sostenibilità, paesaggio, mobilità, infrastrutture, innovazione, urbanistica, beni culturali sono al centro di un numero rilevante di ricerche condotte da Iuav sul territorio Veneto. Workshop e laboratori didattici portano gli studenti a fare esperienza nel vivo della regione, presso imprese o istituzioni partner alle quali resta, al termine, un patrimonio permanente di conoscenze, di dati, di progettualità. Negli ultimi dieci anni, migliaia di tesi di laurea hanno avuto come oggetto di studio il Veneto. Iuav lavora in collaborazione con 30 soggetti pubblici e 53 privati nel solo territorio veneto.
venezia: un ospedale moderno nuovo padiglione jona avrà anche l’elisuperficie
Az Ulss 12 Veneziana
248
Un cuore moderno per l’ospedale monumentale del centro storico. Dopo aver realizzato il nuovo ospedale dell’Angelo a Mestre, l’azienda sanitaria veneziana è impegnata nella ricostruzione del Padiglione Jona al Ss. Giovanni e Paolo di Venezia. Visto il risultato positivo di Mestre, l’Ulss 12 ripercorre la strada del project financing. Il partner privato - che gestirà per 21 anni alcuni servizi ospedalieri non sanitari - è costituito dalla società di progetto Nov, che riunisce Siram (capofila), Consorzio cooperativo costruzioni, Gemmo, Sacaim, Ingegneria biomedica S. Lucia, Consorzio veneto cooperative, Studio Altieri. Il costo dell’intervento è di 47 milioni di euro, di cui 21 a carico dell’Ulss 12. Il tempo previsto per la costruzione è di 2 anni e mezzo. Il nuovo edificio – 10 mila mq con un volume di 44 mila metri cubi - avrà sei piani e ospiterà le degenze di ginecologia e ostetricia, medicina, pneumologia, nefrologia, medicina, reumatologia, geriatria e lungodegenza riabilitativa per un totale di 192 posti letto. Sul tetto poggerà la piattaforma dell’elisuperficie (31 metri di diametro) per atterraggi e decolli diurni e notturni. Per collegare i vari edifici del Civile sarà realizzata una “piazza” coperta in materiale trasparente che diventerà al piano terra punto di incontro e snodo per i visitatori, mentre malati e personale si muoveranno lungo una passerella aerea protetta. La prima fase dei lavori sarà la demolizione di parte dell’edificio esistente. Infatti, accanto alle nuove edificazioni, saranno conservate la sagoma del prospetto sul lato laguna e parte della facciata interna. Il rivestimento esterno in materiali tradizionali legherà stilisticamente il passato e il presente.
valle vecchia un nuovo significato di bonifica
Consorzio di Bonifica “Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento”
250
Il comprensorio di Valle Vecchia-Dossetto, Zona di Protezione Speciale e S.I.C., è un’area di 700 ettari posta in gran parte sotto il livello del mare, situata tra i centri urbani di Caorle e Bibione ed è uno degli ultimi tratti di litorale non urbanizzato dell’Alto Adriatico. Nel 1994, conformemente a quanto previsto per l’area da P.T.R.C., P.T.P., P.A.L.A.L.V.O. e dal P.R.G., la Regione Veneto ha deciso di intraprendere un ambizioso programma di interventi di riqualificazione ambientale, progettati ed eseguiti per stralci successivi dal locale Consorzio di Bonifica. Le finalità del programma mirano ad esaltare le potenzialità ambientali e paesaggistiche di Valle Vecchia e della Laguna di Caorle, a rivitalizzare i flussi lagunari interrotti dal prosciugamento operato nel corso del ‘900, ad arricchire, diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica del territorio favorendo l’integrazione fra turismo ambientale e il contesto rurale in cui Valle Vecchia è inserita. Gli attori coinvolti nell’operazione, oltre alla Regione Veneto, sono il Comune di Caorle, l’Azienda Veneto Agricoltura per le opere di forestazione e di fruizione turistica e il Consorzio di Bonifica “Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento”, per le opere di valorizzazione ambientale a carattere idraulico. Il programma d’intervento su Valle Vecchia è il paradigma del nuovo ruolo dei Consorzi di Bonifica sul territorio, dettato dall’evoluzione del concetto di “bonum facere”: non più il perseguimento della salvaguardia idraulica come fine ultimo della propria attività, ma mezzo per conseguire la valorizzazione ambientale come elemento di crescita socio-economica e culturale di un territorio.
opPORTunità di sviluppo venezia marittima porto marghera
Autorità Portuale di Venezia
252
Con i suoi oltre 30 milioni di tonnellate annue di traffico merci e grazie ad una posizione geografica strategica come potenziale gateway europeo per i flussi commerciali che da e verso l’Asia attraversano il Mediterraneo e sfruttano lo sviluppo del traffico feeder e il Canale di Suez, il Porto di Venezia gode di un hinterland– il Nordest d’Italia – che è il più importante bacino economico-produttivo a livello nazionale, con un alto grado di internazionalizzazione produttiva e commerciale, servito da un’offerta logistico-infrastrutturale che copre ogni modalità di trasporto e che può contare anche sulla prossimità dei valichi transalpini e sul fatto di trovarsi all’incrocio tra tre corridoi lungo i quali saranno realizzate le nuove reti ferroviarie ad alta velocità e capacità. Per trasformare tale centralità geografica in centralità economica e coglierne quindi le opportunità, l’Autorità Portuale di Venezia nel periodo 2008-2011 ha definito un Piano di interventi sia sulle infrastrutture che sui processi portuali del valore complessivo di oltre 500 milioni di Euro destinati per 367 milioni al potenziamento/valorizzazione dell’infrastruttura portuale e per 174 milioni all’ampliamento degli spazi. Si procederà alla realizzazione nell’area Montefibre di un nuovo terminal container (600 mq), capace di accogliere ulteriori 600/800.000 TEU rispetto ai 300.000 attuali; alla realizzazione di un nuovo terminal a Fusina dedicato al traffico Ro-Ro, che consentirà a regime, di raggiungere circa 400 mila toccate grazie anche all’attivazione di nuove linee nazionali e da e per il Mediterraneo; infine completare l’offerta ai passeggeri con la costruzione di una nuova stazione che sorgerà sulla banchina Isonzo, un garage con posti dedicati ai croceristi, la stazione intermedia del People Mover.
aeroporto marco polo da scalo aeroportuale a nodo intermodale
Aeroporto di Venezia Marco Polo, SAVE Spa
254
Nel novembre 2008, la Commissione Europea, nell’ambito del programma comunitario TEN-T, ha approvato la richiesta di co-finanziamento avanzata dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e da SAVE, in qualità di soggetto attuatore, per la redazione dello studio di fattibilità inerente lo sviluppo del Marco Polo da scalo aeroportuale a nodo intermodale. La Commissione ha riconosciuto la strategicità degli interventi proposti, ai fini dello sviluppo delle interconnessioni tra diverse modalità di trasporto nell’ambito delle reti europee. L’obiettivo dello studio avviato da SAVE, società di gestione dell’aeroporto, e commissionato a One Works, è quello di verificare la fattibilità tecnica, economica e gestionale di un polo di interscambio modale aria/ ferro/gomma/acqua, in ambito aeroportuale, come già previsto dal Piano di Sviluppo, di verificarne la compatibilità con l’ambiente e il territorio e di delinearne i passi per la realizzazione, identificando i fabbisogni di risorse sia pubbliche che private. Il nodo intermodale previsto è costituito da una nuova stazione ferroviaria ipogea a cui si connettono diverse infrastrutture di trasporto, quali la bretella di collegamento con il Sistema Metropolitano Ferroviario Regionale, la linea ferroviaria AV/AC Venezia-Trieste, la metropolitana sub-lagunare per Venezia, la darsena acquea, il People Mover di connessione con l’aerostazione, il sistema dei parcheggi d’interscambio e dei servizi complementari. Il nodo intermodale conterrà un mall commerciale in grado di valorizzare le funzioni di interconnessione (terminal passeggeri, parcheggi, stazione ferroviaria), che saranno collegate visivamente e funzionalmente tra loro.
forte marghera - act4ppp transnational action for public private partnership
Marco Polo System G.E.I.E.
256
Solo in pochi paesi europei il partenariato tra Pubblico e privati è diventato un veicolo consolidato di sviluppo. Nella maggior parte delle città e delle regioni, i PPP sono visti con curiosità o con diffidenza. A fronte di ciò, molte città e molte regioni in Europa sono sempre più in difficoltà nel fornire servizi pubblici, nel realizzare infrastrutture, nell’offrire alloggi sociali o nello sviluppare aree dismesse. Il progetto ACT4PPP, con un partenariato di 17 soggetti provenienti da sette diversi paesi dell’Unione Europea punta a costruire una piattaforma per le città e le regioni di tutta l’Europa Centrale funzionale allo scambio di esperienze e di know-how atta ad incentivare e favorire l’applicazione delle migliori pratiche di collaborazione pubblico privato. Il progetto è co-finanziato dal programma CENTRAL EUROPE lanciato dalla Commissione europea per promuovere lo sviluppo regionale e la competitività dei paesi interessati e terminerà nel 2011. Dodici i progetti pilota che verranno sviluppati, tra i quali, per l’Italia, la costruzione di una partnership pubblico privata per il recupero e il riutilizzo di forte Mareghera. Partner del progetto: BVLEG-Berlino (Leader), Città di Graz (A), Università di Graz (A); Città di Ostrava (CZ), Città di Rostock (D), EGS (D), LEG Thuringen (D), Whonstadt (D), DV-Deutscher Verband fur Wohnungswesen (D), Lamoro-Agenzia di Sviluppo (I), Marco Polo System g.e.i.e. (I), Città di Bedzin (PL), Città di Poznan (PL), Città di Sopot (PL), BIC Bratislava (SK), IER Lubiana (SLO), RPG Real Estate www.act4ppp.eu
II progetto pilota: Forte Marghera una grande opportunità per il Veneto Forte Marghera è il più importante ed antico dei forti della terraferma veneziana, parte della della Piazza di Difesa Marittima di Venezia che conta più di cento siti realizzati tra il 1400 e i primi del 1900. Il forte si trova nella zona di gronda a ridosso della zona industriale, a presidio delle vie di comunicazione che portano al centro storico. La sua apertura alla città può costituire una connessione vitale tra terraferma e laguna, opportunità unica per una originale lettura ed interpretazione del territorio veneziano attraverso il suo vasto sistema difensivo storico, dislocato tra terraferma, laguna e litorale. Il Comune di Venezia ha recentemente acquistato il forte dal Ministero della Difesa e, nell’ambito del percorso volto al suo recupero e riutilizzo, Marco Polo System g.e.i.e ha avuto commissionati rispettivamente dal Comune di Venezia e dalla Regione del Veneto, uno studio per le prime linee guida per il recupero dei forti del Campo Trincerato di Mestre ed un piano di Marketing territoriale specifico su forte Marghera. Ha inoltre seguito l’iter per la manifestazione d’interessi pubblicata nel giugno 2008 dal Comune di Venezia rivolta a soggetti privati interessati all’utilizzo delle aree di Forte Marghera nel quadro di valorizzazione urbana e architettonica del complesso ex militare. Come partner nel progetto ACT4PPP, Marco Polo System ha l’obiettivo di supportare l’amministrazione comunale veneziana, attraverso un progetto pilota che con una fase di interlocuzione pubblica con la città e la realizzazione di un masterplan per il recupero urbano del forte, mira al riuso del complesso di Forte Marghera attraverso un partenariato tra amministrazione pubblica e privati.
greenways delle venezie paesaggi, borghi…e l’economia della mobilità dolce
Iniziative Insula Sas di Pescarollo Roberto & C
260
Il progetto è localizzato tra Veneto e Friuli Venezia Giulia. Gli strumenti urbanistici di riferimento sono: il Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, che all’art.5 individua il Piano Strategico “Greenway Boschi e Fiumi della Repubblica di Venezia”(DGR 118/C.R del 4.08.09); il Piano Turistico Territoriale della Provincia di Treviso di cui al DGP 247/78712/2009 del 21/07/2009; il Piano Particolareggiato di iniziativa Pubblica (P.P.i.P) “Contrada Castello” di cui alla delibera C.C. n.10 del 25.02.2005 Portobuffolè (TV); il Piano Integrato di Riqualificazione Urbanistica Edilizia Ambientale “Borgo Vallonto” della DGR 2818 del 12.09.2006. I progetti preliminari già approvati, allo stato attuale sono: - GiraMonticano, settembre 2009, nelle sette Amministrazioni rivierasche, per un importo complessivo di € 1.145.093; - Noncello-Mare progetto, in fase di approvazione e cofinanziamento dalla Regione FVG, per un importo complessivo € 2.090.000; - Ciclabile Vallonto-Fontanelle di connessione tra GiraLivenza e GiraMonticano, progetto approvato nel 2004, per un importo complessivo € 3.200.000; - GiraLivenza nel Comune di San Stino di Livenza (VE): progetto approvato ciclabile “Cà Cottoni”, luglio 2007, per complessivi € 91.673; progetto approvato ciclabile “Della Via Annia”, agosto 2008, per complessivi € 585.000; progetto approvato per il restauro del “Ponte della Provincia”, luglio 2007, per complessivi € 1.150.000; - Piano P.P.i.P del Borgo “Contrada Castello”, intervento edilizio situato nel Centro Storico di Portobuffolè (Tv), per un importo complessivo di € 10.000.000; - Piano P.I.R.U.E.A. “Borgo Vallonto” nel Comune di Fontanelle (Tv) , importo complessivo € 8.000.000.
M9 venezia-mestre un nuovo polo culturale per una nuova mestre
Fondazione di Venezia
262
Il progetto M9 ha iniziato a delinearsi nel 2005, per poi raggiungere l’assetto attuale tra il 2007 e il 2008, quando la Fondazione di Venezia ha acquisito nel centro di Mestre tre lotti contigui, situati tra le vie Poerio, Brenta Vecchia e Pascoli, e inclusi in un piano di recupero di iniziativa pubblica. È in quest’area di oltre 8.000 mq che la Fondazione intende realizzare M9, polo culturale che comprenderà il Museo del ’900 Venezia-Mestre (museo di nuova generazione dedicato alle grandi trasformazioni occorse nel XX secolo), uno spazio espositivo polifunzionale per mostre temporanee, una mediateca-archivio ed un auditorium per convegni, conferenze e presentazioni. A corredo delle attività culturali e didattiche, si prevede la presenza dei più moderni servizi al pubblico e di ampie aree commerciali e ricreative. M9 si caratterizza, dunque, come un articolato e innovativo complesso di funzioni, capace di restituire alla comunità mestrina uno spazio storico nevralgico, da secoli precluso alla cittadinanza, prima perché convento, poi perché area militare. Il progetto architettonico (condiviso con Regione del Veneto, Comune di Venezia, Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna e Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, attraverso la sottoscrizione di un Accordo di Programma - L.R. 35/2001) prevede la realizzazione di un edificio con funzioni museali (8.000 mq f.t. più 2.700 mq interrati), di un’area dedicata a servizi al pubblico (300 mq) e di un centro commerciale (4.000 mq). Il concorso architettonico si concluderà nel primo semestre del 2010 e i lavori partiranno nel 2011. L’inaugurazione del polo è prevista per il 2014. L’investimento complessivo, sostenuto per intero dalla Fondazione, ammonta a circa 100 milioni di euro.
progetti rinascita del lido di venezia
Est Capital Sgr
264
RealVenice è il fondo immobiliare di EstCapital Group dedicato a Venezia. Il fondo ha ad oggi investito in oltre 100.000 mq di SLP in importanti progetti riqualificazione e sviluppo di immobili, fra cui i prestigiosi alberghi Excelsior e Des Bains al Lido di Venezia e le spiagge Excelsior, Des Bains e Quattro Fontane e il Ex Forte di Malamocco che verrà convertito in Bio-Island e Wellness Resort. Venice Lido Waterfront Development è il progetto con cui si intende rinnovare l’immagine dell’Isola d’Oro Veneziana, in stretta collaborazione con le amministrazioni pubbliche, realizzando un importante piano di investimenti per oltre 400 milioni di Euro, grazie a vari gradi d’intervento. EstCapital Group e Four Seasons Hotels sono partner nel rinnovo e sviluppo degli storici Hotel Excelsior e Des Bains, che culminerà col lancio dei Four Seasons Hotel al Lido di Venezia, caratterizzati da 165 camere e suite nell’Hotel Excelsior e residenze servite da Four Seasons presso il Des Bains. Per la valorizzazione dell’Hotel Excelsior sono impiegati oltre 90 milioni di euro, che verranno utilizzati per la completa ristrutturazione nel biennio 2010-2011 e la riapertura in concomitanza della Mostra del Cinema nel 2011, evento internazionale da sempre ospitato in questo hotel. Il Des Bains, invece, sarà trasformato in appartamenti residenziali di lusso con annessi completi servizi alberghieri di altissima qualità (SPA, meeting, ristorante, aree per bambini, piscine, servizi in camera, colazione, ristorazione personalizzata).
nuova sede ca’ foscari facoltà di scienze fisiche matematiche naturali - via torino, mestre
Arch. Giovanna Mar
266
E’ in corso di realizzazione il nuovo complesso per la Facoltà di Scienze FF.MM.NN. dell’università veneziana di Ca’ Foscari, in attuazione del “Piano di Recupero d’iniziativa pubblica per l’Università di Via Torino a Mestre”. L’area d’intervento coincide con i comparti edificatori 8 e 10. L’intervento si articola in due piani interrati che occupano interamente i due comparti edificatori (18.000mq) e 7 corpi di fabbrica fuori terra, specializzati per funzione e per utenze (circa 27.000mq). Questi edifici sono strutture di tre o di quattro piani, con tipologia in linea, differenziati per lunghezza e orientamento sul lotto, ma accomunati dal “segno industriale” ottenuto grazie ai lunghi ballatoi metallici esterni ad ogni livello e dai cavedi tecnologici, sempre esterni, grandi “canne fumarie” che scandiscono in modo ritmico le facciate. Unica eccezione è costituita dall’edificio D. Nuova porta ideale e funzionale dell’area universitaria, si compone di due corpi di fabbrica: una grande “spina” distributiva di nove piani con pareti trapezie costituite da una facciata ventilata in zinco titanio di colore grigio scuro, ed un volume trasparente e regolare di sette piani, realizzato con facciate vetrate a montanti e traversi con sistema di schermatura composto da frangisole orientabili. Al suo interno ospiterà le funzioni pubbliche principali: l’accoglienza, un auditorium da 300 posti, la biblioteca, gli uffici della Presidenza oltre a 24 aule didattiche. Nell’attuale configurazione il Campus può ospitare circa 2000 studenti ma, grazie alla sua modularità, è in grado di sostenere successive evoluzioni organizzative. L’intervento è suddiviso in due lotti funzionali: la Fase 1 attualmente in corso-per un costo di circa €46.000.000 interamente finanziato–ha come termine dei lavori previsto la fine del 2009; la Fase 2–un investimento di circa €25.000.000 ancora da finanziare-richiederà, avviati i lavori, circa 20 mesi.
jesolo pineta: merville complesso residenziale frontemare immerso nel verde
Cogetrev Spa
268
MERVILLE è un complesso residenziale costruito in un’area frontemare della pineta di Jesolo Lido. Voluto da COGETREV Spa, progettato dagli architetti portoghesi Gonçalo Byrne e João Ferreira Nunes (quest’ultimo si è occupato dei due parchi di circa 50.000 metri quadrati) e realizzato dall’impresa Setten Genesio Spa, è composto da una torre che si staglia nel cielo per 24 piani, completamente vetrata, da tre edifici di quattro piani, un’area commerciale lungo Viale Oriente, due posti auto interrati ed una cantina per unità, quattro piscine riscaldate, saune, zone relax e palestra. 140 unità residenziali frontemare dalla vista mozzafiato e con il lusso di casa. La seconda pelle di vetro della torre, colorata di varie tonalità di azzurro, crea una barriera ai raggi solari pur permettendo una visuale impeccabile. La seconda pelle invece dei tre edifici di quattro piani immersi nel parco privato sono rivestiti di pannelli di listelli di cedro canadese. Questo gioco di listelli di legno veticali continua anche all’interno dei vani scala senza badare a spese. Lussuosi anche i materiali interni, dai pavimenti in listoni di rovere spazzolato o teak trattato, oppure in pietra chiara mediterranea delle Chianche, simile a sabbia, fino ai pavimenti delle terrazze flottanti in teak grezzo, con i vetri delle finestre degli appartamenti completamente vetrati da pavimento a soffitto. Clima ideale all’interno degli appartamenti per la combinazione tra impianto geotermico, fotovoltaico e recupero di calore delle pompe uniti ai pannelli radianti posti a soffitto. Porte interne a tutta altezza e battiscopa a filo del muro. Ecocompatibilità, risparmio, benessere e relax, un mix seducente.
riqualificazione urbana il rilancio della città passa attraverso la trasformazione degli spazi non più funzionali
PRO.TEC.O. SOC.COOP.A.R.L.
270
La riconversione di aree dismesse diventa il motore della trasformazione delle città. PROTECO ha affrontato temi socio-economici disparati, con interventi vincolati a caratteri di luoghi diversi. A Jesolo, laboratorio di grandi trasformazioni edilizie, in piazza Drago si declina la modernizzazione della città. Un vuoto urbano, impropriamente definito piazza, si trasforma grazie a due nuove torri di 20 piani, in un grande spazio pubblico, dove il tema conduttore dell’acqua trasfigura un luogo di transito in nuovo spazio di riferimento. In “Bafile 360”, riconversione in residenze di un’ex discoteca affacciata su via Bafile, il fabbricato di 10 piani delinea due grandi vele, altro emblema della metamorfosi. Le nuove infrastrutture sono spesso occasione per ripensare l’accesso alle città. Così, a San Donà di Piave, la circonvallazione offre a PROTECO il destro per modificare il ruolo della periferia e ridisegnare il nuovo accesso urbano di “Porta Nord”. La riconversione del sistema produttivo è il tema fondante del cambiamento, che porterà nei prossimi anni alla ricollocazione delle più importanti attività terziarie della città. L’impianto progettuale si basa sull’integrazione di un corso d’acqua con un grande parco terminante su una piazza. Nuovi percorsi e spazi collettivi integreranno vecchie preesistenze architettoniche con i servizi pubblici. Altrettanto interessante, seppur diversa, è l’esperienza di PROTECO con l’arch. Renato Rizzi a Danzica, Polonia, dove, con il nuovo teatro Elisabettiano, ricostruirà il margine urbano delle memorie, sul medesimo luogo della sinagoga e del teatro elisabettiano seicentesco, entrambi distrutti. Qui materiali e forme colloquieranno con i monumenti e la città storica, anche grazie ad una copertura mobile posta sopra la sala teatrale, secondo gli schemi tipici del teatro shakespeariano. PROTECO si è misurata con le necessità della trasformazione urbana, avendo l’ambizione di contribuire a disegnare la città del futuro.
quartiere “brenta nova” un intervento di trasformazione urbana tra storia, sviluppo e riqualificazione del territorio
Tombola Costruzioni Srl
272
Il Progetto nasce dalla volontà dell’Amministrazione Comunale di riqualificare l’area compresa nella frazione di Calcroci; questa parte del territorio, sviluppatosi negli anni ’50-’60 a ridosso della Stazione Ferroviaria, era caratterizzata da un sistema insediativo discontinuo, con costruzioni unifamiliari realizzate per lo più “in proprio”, sui terreni resisi disponibili, e di facile accessibilità, a seguito dell’interramento del canale artificiale “Brenta Nova”. Il Progetto Generale del Piano di Riqualificazione ha voluto intervenire su questo sistema insediativo, attraverso la realizzazione di un insieme di strade, di aree a verde e di percorsi pedonali e ciclabili, che potessero ricucire il tessuto urbano esistente e riorganizzare tutta l’area di intervento. Il Progetto del quartiere “Brenta Nova”, che rappresenta il nucleo centrale del Piano di Riqualificazione, si è posto l’obiettivo di realizzare un intervento edilizio che, coniugando semplicità ed espressività, potesse inserirsi nel contesto riproponendo quelle immagini e suggestioni tipiche della cultura del luogo. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Veneto all’interno del Programma Regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica 2001-2003; il sistema costruttivo è stato incentrato su un prevalente utilizzo di materiali ecocompatibili e finalizzato all’ottenimento di un significativo risparmio energetico.
valorizzare il territorio pila del riso - fossalta di portogruaro, ve piazza s. michele – quarto d’altino, ve
Ater di Venezia
274
Edificio dell’800 per pulire il riso delle campagne adiacenti, restaurato conservandone i caratteri costruttivi. Completerà il recupero del complesso voluto nel ‘700 da Alvise Mocenigo perché gli abitanti fossero autonomi per quanto servisse loro. Recupero della vecchia piazza, in accordo con l’Amministrazione Comunale, con costruzione di due edifici indipendenti ad uso commerciale, direzionale e residenziale per complessivi n. 29 alloggi, n. 10 negozi e n. 4 uffici oltre a n. 100 posti auto.
obiettivo sostenibilità eAmbiente a supporto delle scelte sul territorio
eAmbiente Srl
276
eAmbiente Srl è una società virtuosa di consulenza e ingegneria ambientale attiva oggi in Italia e all’estero. La società ha il proprio start-up nel 2004 all’interno del Parco Scientifico Tecnologico VEGA di Venezia e in pochi anni si palesa come una realtà in forte crescita che fonda la sua mission sul core business “capire, progettare e gestire l’ambiente”. La società è presente con 3 sedi in Veneto – Venezia, Castellavazzo, Conegliano - e una sede internazionale a Bruxelles – per seguire da vicino i canali europei di finanziamento. “La nostra responsabilità ambientale e sociale nasce dalla profonda convinzione che solo le azioni cambiano il mondo” spiega la Presidente dr.ssa Gabriella Chiellino. A GEO-OIKOS è presente con una panoramica di propri casi affrontati in vari settori: 1. Città Sostenibile: eA è coordinatore scientifico del progetto dedicato allo sviluppo sostenibile in ambito urbano all’interno di ECOMONDO. L’incarico con Rimini Fiera è nato anche grazie all’esperienza nell’implementazione di sistemi concreti di gestione del territorio (es. DIVAS). 2. Paesaggio e riqualificazione ambientale: eA segue interventi ubicati in aree a tutela paesaggistica mediante stesura di Relazioni paesaggistiche ai sensi del DPCM 12.12.2005. A questo spesso accompagna l’elaborazione di progetti di mitigazione e riqualificazione da eseguirsi con le tecniche dell’ingegneria naturalistica. 3. Energia e territorio: eA segue da diversi anni l’iter autorizzativo di impianti di produzione di energia da FER consolidando la sua esperienza in tutti i settori: delle biomasse agricole e forestali al fotovoltaico, dall’eolico all’idroelettrico occupandosi di impianti in Veneto e in altre Regioni.
progetto integrato fusina acqua, risorsa rinnovabile
Sifa Soc. Cons. P.A.
278
Il Progetto Integrato Fusina comporta l’evoluzione dell’attuale impianto di depurazione di Fusina in piattaforma multifunzionale, adeguando i processi biologici e introducendo trattamenti primari chimico-fisici seguiti da fitodepurazione sui flussi di sfioro. Qui vengono trattati tutti gli scarichi civili e le acque di pioggia di Mestre, Marghera e del bacino del Mirese (quasi 100.000 m³ al giorno) oltre agli scarichi industriali e le acque di falda inquinate derivanti dai sistemi di messa in sicurezza del Sito di Porto Marghera. L’acqua depurata e rinnovata - fino a 75.000 m³ al giorno - viene, poi, restituita per usi industriali agli impianti di raffreddamento, consentendo, così, di riservare l’acqua che sgorga dalle risorgive venete ad uso potabile. Il Progetto Integrato Fusina, darà vita presso i bacini di fitodepurazione che si estendono su un’area di 150 ettari a sud di Fusina ad un’oasi per usi ricreativi , sportivi e di educazione ambientale. E’ in costruzione una nuova rete di adduzione di acqua industriale di riuso per le industrie di Marghera: in particolare per i 4 impianti termoelettrici che necessitano di ingenti quantità d’acqua per il raffreddamento. Sono in costruzione anche le barriere impermeabili lungo i canali portuali per impedire l’ erosione dei suoli inquinati di Porto Marghera ed il flusso di acque inquinate sotterranee verso la laguna . Verrà ultimata una condotta separata lungo i marginamenti con cui vengono avviate a Fusina per un trattamento specifico le acque drenate dalle falde inquinate dell’intera area industriale, E’ inoltre in corso la posa della condotta del diametro di 160 centimetri, lunga 20 km, per il recapito finale in mare delle acque eccedenti le capacità di riuso, a valle dei post-trattamenti correttivi previsti presso l’impianto di depurazione di Fusina. Questo grande sistema idrico-logistico è stato concepito come un “ciclo di riuso aperto” che riduce di oltre la metà il volume di scarico finale.
terre e fanghi trattamento dopo l’attività di scavo in laguna
Alles Spa
280
ALLES S.p.A. è una società che opera da oltre un decennio principalmente nell’ambito del trattamento e dello smaltimento delle terre e dei fanghi provenienti dalle attività di scavo eseguite nel contesto della Laguna di Venezia, al fine di mantenere un alveo di canali lagunari che garantisca il ricambio delle acque per un corretto equilibrio ambientale, la navigabilità, gli scambi commerciali ed industriali e la presenza imprenditoriale della cantieristica. ALLES S.p.A. adotta una rigorosa politica aziendale che le ha consentito di ottenere la certificazione del Sistema di Gestione Ambientale e del Sistema di Gestione per la Qualità secondo le Norme UNI EN ISO 14001 ed UNI EN ISO 9001. Oltre al trattamento e smaltimento di rifiuti fangosi e terre di scavo attraverso un impianto gestito direttamente, ALLES S.p.A. svolge attività di trasporto rifiuti per conto terzi, intermediazione e consulenza per lo smaltimento, gestione di un servizio di pesa pubblica. Inoltre ALLES S.p.A. è titolare di una discarica autorizzata dalla Regione Veneto. ALLES S.p.A. è in grado di individuare con chiarezza le esigenze dei propri Clienti, traducendole prima in requisiti tecnici precisi, e poi in servizi estremamente personalizzati. Il personale di ALLES S.p.A. è costantemente aggiornato e sensibilizzato verso problematiche inerenti la sicurezza e la salvaguardia ambientale. La realizzazione di un continuo miglioramento delle proprie performance ambientali e qualitative, così da poter ridurre possibili cause di inquinamento e preservare le risorse disponibili, è l’obiettivo perseguito giorno per giorno da ALLES S.p.A. a beneficio dei Clienti, del Personale, della Comunità e del Territorio.
canali portuali di grande navigazione
Tressetre s.c.p.a.
282
Tressetre S.c.p.A. è una società consortile nata a seguito dell’aggiudicazione definitiva (a inizio 2007) della gara in Project Financing indetta dal Commissario Straordinario fanghi, avente ad oggetto lo “scavo dei canali portuali di grande navigazione sino alla quota intermedia di -11 m, manutenzione preordinata a garantire il mantenimento di detta quota e connessa messa a dimora dei sedimenti dragati, anche mediante realizzazione di nuove opere con capacità non superiore a 3.000.000 di metri cubi”. Tra i soci di Tressetre sono stati individuate le società ALLES S.p.A. e Ing. E. Mantovani S.p.A. quali soggetti esecutori delle attività che prevedono la realizzazione in due anni circa dello scavo dei canali portuali fino alla quota di -11 m e la costruzione di un nuovo sito di conferimento nell’area di laguna immediatamente a est dell’esistente isola delle Tresse, per mettervi a dimora i sedimenti scavati. Alla fine dell’estate 2008 si completavano le operazioni di realizzazione del nuovo sito di conferimento mentre le attività di scavo dei canali volgevano a conclusione con la fine dello stesso anno. Dal mese di dicembre 2008 Tressetre gestisce anche le attività di messa a dimora dei sedimenti lagunari svolte nel limitrofo sito di Isola delle Tresse. In data 28 marzo 2009 la Capitaneria di Porto di Venezia ha disposto i nuovi limiti di pescaggio per le aree oggetto del Project sancendo così il raggiungimento degli obiettivi di progetto e l’avvio della fase di manutenzione del fondale. A seguito di Perizia di Variante su richiesta dell’Autorità Portuale nel primo semestre 2009 si è avuto l’inizio dello scavo anche dei bacini 1 e 2 e la costruzione di nuove arginature sul sito.
ricerca nel nostro territorio una realtà d’eccellenza al servizio delle imprese
Venezia Tecnologie Spa
284
Venezia Tecnologie SpA è una società le cui azioni sono ripartite equamente tra Eni e VEGA, il Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia. La missione consiste nello svolgimento di attività di ricerca e sviluppo di tecnologie per conto proprio e/o di terzi, ed attività complementari. Le competenze pregresse sono maturate nell’ambito dei materiali, dallo sviluppo di processi produttivi alla loro caratterizzazione ed a studi applicativi. La struttura comprende laboratori dotati di raffinate attrezzature sia per lo sviluppo di processi su scala laboratorio e pilota che di caratterizzazione dei materiali. L’Azienda offre servizi di supporto tecnologico a terzi nell’ambito delle proprie competenze, tra i quali: - caratterizzazione di materiali, fisica, chimica, morfologica; - failure analysis, valutazione aspetti corrosione; - controlli sulle materie prime. La Società ha partecipato a numerosi progetti, co-finanziati dalla Regione Veneto, rivolti allo sviluppo di tecnologie dei materiali e/o al loro trasferimento alle PMI. Alcuni recenti esempi: - Nuovi materiali eco-compatibili per applicazioni sull’arredo lagunare; - TINA - Tecnologie Innovative per la realizzazione di NAnocompositi polimerici; - Stampi - Iniezione di materie plastiche: metodi di valutazione di materiali per stampi. L’Azienda ha anche condotto attività di ricerca nell’ambito dell’Accordo di Programma per l’Idrogeno a Marghera: - Sistemi innovativi di accumulo di idrogeno; - Attività sperimentali per l’allestimento di un vaporetto ad idrogeno; - realizzazione e gestione per conto di Veneto innovazione, del Centro Idrogeno, struttura a disposizione di terzi per la conduzione di attività di ricerca sulle tematiche dell’idrogeno.
gruppo sapio impegno nella ricerca
Sapio S.r.l. produzione idrogeno ossigeno
286
Il Gruppo Sapio opera nel settore dei gas tecnici e medicinali da oltre 85 anni. Nato a Monza nel 1923, Sapio è oggi un gruppo industriale i cui prodotti e servizi sono offerti sia al mondo manifatturiero industriale e artigianale sia a quello della sanità pubblica e privata. La costante attenzione del Gruppo Sapio verso la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica ha portato undici anni fa alla nascita del Premio Sapio per la Ricerca Italiana, un esempio concreto di divulgazione, promozione e valorizzazione della ricerca in Italia. Il know-how acquisito nel corso degli anni e l’impegno del Gruppo nella ricerca sono oggi a supporto dei principali progetti sviluppati da Università, Centri di Ricerca Pubblici e Privati, Enti e Istituzioni. Oggi il Gruppo Sapio è quel soggetto imprenditoriale che: - Costituisce insieme a partner autorevolissimi la società consortile Hydrogen Park operativa a Porto Marghera con l’obiettivo di realizzare interventi strutturali per rendere operativi progetti di ricerca e progetti applicativi, finalizzati alla dimostrazione dei benefici dell’utilizzo dell’idrogeno come vettore energetico, ambientalmente compatibile. Ne è un esempio il Progetto Idrogeno in Azienda. E’ la sperimentazione all’interno dello stabilimento Sapio di Porto Marghera di tecnologie di microgenerazione di energia elettrica e calore con celle a combustibile PEM da 5 kW e di mini impianti di rifornimento per mezzi alimentati ad idrogeno. - Ha dato vita al processo Bio2Remediation che attraverso l’insufflazione di ossigeno stimola la biodegradazione aerobica di composti inquinanti presenti nei sedimenti. Bio2Remediation è stato applicato nella laguna di Ortebello, nella laguna di Venezia e presso l’Arsenale di Venezia. - Ha ideato la tecnologia Soilution per la bonifica sostenibile di siti contaminati da Cromo esavalente.
marghera e l’idrogeno attività e mission
Hydrogen Park Società consortile a responsabilità limitata
288
HydrogenPark è una Scarl i cui soci sono Enel (53%), Sapio, Venezia Tecnologie, Vega, Confindustria Venezia, Berengo, SAE Impianti, Arkema. La sua Mission è: “La realizzazione a Marghera di attività dimostrative sulle varie possibilità di utilizzo dell’idrogeno, finalizzate ad acquisire tutte le informazioni utili per l’evoluzione delle varie tecnologie disponibili, e per la loro applicazione industriale o civile”. I presupposti per il perseguimento di tale Mission sono: - rilevante disponibilità di idrogeno, proveniente dalle unità produttive presenti nel polo petrolchimico di Marghera; - la presenza nel polo di strutture industriali che già gestiscono la filiera completa dell’idrogeno e che garantiscono un approfondito know how anche per la sua applicazione sia per il settore stazionario sia per quello dei trasporti. A seguito della stipula dell’Accordo di Programma tra il Ministero dell’Ambiente e la Regione Veneto per la realizzazione del Distretto per l’Idrogeno a Marghera finanziato con 10 milioni di euro, Hydrogen Park ha promosso tra i propri soci la presentazione di 8 progetti, di cui 5 sono stati portati a conclusione. I progetti attuati sono: - Enel: Sviluppo di tecnologie innovative di produzione di idrogeno e elettricità da carbone e biomasse. - Enel: Sviluppo di cicli zero emissione a combustione di idrogeno - Enel: Sistemi innovativi di accumulo dell’idrogeno - Venezia Tecnologie: Attività sperimentali per l’allestimento di un vaporetto ad idrogeno - Sapio: Sperimentazioni all’interno di stabilimenti produttivi, di tecnologie di microgenerazione di energia elettrica e calore con celle a combustibile e di mini impianti di rifornimento per mezzi alimentati ad idrogeno.
bonifiche ambientali progettazione e realizzazione
S.T.A. S.r.l.
all’ambiente 290 S.T.A. Servizi Tecnologici Ambientali è un’azienda italiana attiva dal 1988 oggi leader nel settore della consulenza e delle bonifiche ambientali si occupa, tra l’altro, di caratterizzazioni e monitoraggi ambientali, progettazione, installazione e gestione di impianti di bonifica per falde e suolo. STA è certificata dal 1988 secondo la norma ISO 9001 e nel 2002 ha ottenuto la certificazione SOA categoria OG12. Dal 2006 l’azienda è certificata anche in base alla norma ISO14001. La STA è iscritta alla Categoria 9 (bonifica di siti) dell’Albo Gestori Ambientali ai sensi dell’art.212 D.Lgs. 152/06 e al Trasporto rifiuti in conto proprio ex art.212 comma 8 D.Lgs. 152/06 e s.m.i.. L’azienda si è dotata, nel corso degli anni, di una struttura di progettazione e realizzazione di impianti di “pump & treat”, “soil vapour extraction” e altre tecnologie innovative applicabili ai siti inquinati da idrocarburi e da altre sostanze inquinanti. STA eroga un’articolata gamma di servizi specializzati quali: caratterizzazioni di siti contaminati, analisi di rischio sanitario-ambientale sito-specifica, progettazioni di interventi di bonifica, realizzazione e gestione di sistemi di bonifica, monitoraggi delle attività di bonifica di suoli e acque di falda contaminati. La STA offre le migliori tecnologie attualmente disponibili per la bonifica e la messa in sicurezza sia di suoli che di acqua di falda contaminati da composti organici ed inorganici. Tra le varie tecnologie attualmente in uso, quali Pump&Treat, Air Sparging Trattamenti chimico-fisici, Soil Vapour Extraction, Multi Phase Extraction e Bioventing, la STA offre anche soluzioni innovative nel campo dei trattamenti termici e del fitorisanamento.
verona
ptcp di verona un metodo per condividere le scelte di sviluppo sostenibile sul territorio
Provincia di Verona
294
Il PTCP è uno strumento di pianificazione di area vasta, posto a livello intermedio tra il livello pianificatorio regionale e quello comunale, in grado di fornire una rappresentazione condivisa del territorio provinciale delineandone i percorsi di sviluppo sostenibile e le possibili scelte progettuali strategiche di tipo insediativo, ambientale e socio-economico. Il PTCP si propone come riferimento per tutti i centri decisionali, anche non pubblici, operanti sul territorio provinciale, superando il ruolo di strumento per la sintesi delle conoscenze sul territorio e assumendo quello di strumento in grado di armonizzare e raccordare le pianificazioni espresse dai Comuni e dagli altri soggetti interessati, con la finalità specifica di contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini. Attualmente la Provincia di Verona sta concludendo la redazione del progetto di piano sulla base di analisi condivise che hanno permesso la realizzazione di importanti basi informative indispensabili per la pianificazione, tra le quali le previsioni macroeconomiche degli insediamenti produttivi, il sistema di rilevazione e simulazione del traffico veicolare su tutto il territorio provinciale, l’aggiornamento delle carte geologiche, la ricognizione delle aree ambientali di pregio, il completamento dell’informatizzazione degli strumenti urbanistici comunali. Contemporaneamente è stato avviato il processo di concertazione in coerenza con il principio ispiratore del piano: realizzare una società “capace di futuro”, in grado di pianificare il proprio territorio attraverso il metodo della condivisione e della partecipazione preservando la qualità e la riproducibilità delle risorse naturali.
strategie per la città verso il piano degli interventi a verona
Comune di Verona
296
L’approvazione nel 2008 del Piano di Assetto del Territorio ha rappresentato una tappa fondamentale per la città di Verona, assicurando una cornice strategica condivisa entro cui articolare gli obiettivi e le scelte che presiedono l’azione amministrativa. I progetti qui presentati costituiscono i primi importanti tasselli nel quadro del Piano degli Interventi in fase di elaborazione: 1. Programma complesso delle ex-Caserme Santa Marta e Passalacqua, un ampio comparto interno alle Mura Magistrali recentemente acquisito al patrimonio comunale; il progetto coordina le esigenze di espansione dell’Università di Verona con una nuova offerta residenziale pubblica e privata, fornendo risposte alla cronica carenza di verde e servizi nel quartiere storico di Veronetta. 2. Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa privata per la riqualificazione delle ex-Cartiere di Verona, una vasta area dismessa tra il fiume Adige e la Stazione ferroviaria di Porta Nuova, che ospiterà un parco e nuove funzioni direzionali e commerciali. 3. inserita fra le grandi opere strategiche del PTRC della Regione Veneto, Verona - Città della Musica è un progetto culturale, prima ancora che urbanistico, che mira a rafforzare la vocazione musicale della città attraverso la realizzazione a Verona Sud di un grande polo internazionale dedicato al mondo giovanile. Si tratta di straordinarie occasioni di rigenerazione urbana - in grado di affrontare situazioni di degrado sociale e ambientale irrisolte - e di preziose opportunità di rilancio economico e culturale per la nostra città e la sua area metropolitana. Questi tre progetti ben rappresentano l’aspirazione ad una proficua cooperazione tra investimenti privati e pubblica amministrazione, cui spetta un imprescindibile ruolo di regia e di tutela del bene comune.
centro guida sicura città della sicurezza, dei motori e del tempo libero
Comune di Bussolengo
298
L’amministrazione comunale di Bussolengo, nel quadro delle iniziative sociali da attuare nel suo mandato amministrativo, sente la necessità di operare una scelta responsabile che affronti il complesso problema della sicurezza stradale. In quest’ottica, è maturata la convinzione della necessità di una iniziativa, appunto di “Guida Sicura”, che non vuol insegnare a governare l’alta velocità di guida ma a riconoscerne gli effetti in tutte quelle condizioni in cui le reazioni, agli eventi imprevisti, sono soggette ad una istintiva incapacità di governo del veicolo. La presenza in “Fiera di Verona” è quindi la “Promozione di un Prodotto” che stimoli una iniziativa con finalità sociali che a sua volta attivi opportunità alle quali aggregare consensi economici ed operativi compatibili con le previste funzioni alla “Guida Sicura” come: logistica e direzionalità, ricettività, ristorazione, tempo libero, funzionali al mondo dei motori. Descrizione dell’impianto: Il progetto “Guida Sicura” si sviluppa su un area di circa mq. 400.000. Trova ubicazione in adiacenza alla strada regionale n°11 e fronteggia l’area commerciale sia di Bussolengo che di Sona. La “pista” si articola su una superficie di circa mq 150.000 ed è in grado di sviluppare, per dimensioni e tecnologie previste, quanto di più avanzato nelle richieste per lo svolgimento di questa attività. Inserita ad ovest del “Sistema metropolitano veronese” l’area è facilmente raggiungibile sia da Verona sia dai comuni della “cintura” con maggior peso insediativi e concentrazione di attività e servizi.
mensa scolastica dossobuono scrigno di vetro sospeso sul giardino Comune di Villafranca di Verona abda architetti
300
L’amministrazione comunale di Villafranca ha commissionato allo studio abda architetti di Brescia il progetto per la mensa scolastica di Dossobuono: un padiglione in ferro e vetro (apparentemente) sospeso in addizione al plesso scolastico esistente, “aprendosi” sui tre lati liberi affacciati sul giardino. L’addizione si sviluppa su un solo livello rialzato sulla quota di campagna, ristabilendo in questo modo, rispetto all’esterno, un corretto punto di vista per i piccoli fruitori. L’aula libera, aggettante rispetto al seminterrato, accoglie lo spazio di refezione per gli studenti e il corpo servizi per la preparazione dei cibi; all’esterno due rampe asimmetriche la raccordano alla quota del giardino e da qui due corpi scala scendono al piano seminterrato dove sono ricavati spazi accessori. All’interno lo spazio è scandito da una sequenza di gradi portali che sostengono la copertura piana; la luce filtra attraverso una cortina di piante di bambù poste all’interno della doppia parete vetrata lungo tutto il perimetro. I percorsi, la continuità e discontinuità degli spazi, il rapporto interno/esterno hanno assunto nel progetto la stessa cura. L’idea inizialmente – dal racconto dello stesso architetto – era in parte diversa da quella poi realizzata: “una facciata doppia con delle lamelle-frangisole di rosso Verona. Esigenze di contenimento dei costi hanno fatto si che si optasse per la doppia “pelle” in glass; poi diventato vetro serigrafato evocando lo schema del codice a barre”. All’interno il colore bianco – dominante anche all’ esterno – è contrapposto a quello del pavimento in rovere. Tutti gli spazi sono trattati con un rivestimento fonoassorbente in cartongesso.
padiglione centro risi futuro della fiera del riso di isola della scala
Ente Fiera Isola della Scala Srla
302
Il “Centro Risi” è un progetto ideato dal Comune di Isola della Scala e realizzato con la procedura dell’appalto concorso. La struttura polifunzionale, che è in corso di realizzazione in località Bastia e di cui si servirà anche l’Ente Fiera di Isola della Scala, ospiterà eventi come la Fiera del Riso, mostre, concerti, manifestazioni sportive. Immerso in un parco servito da una pista ciclabile, l’edificio si estenderà su una superficie di 4.880 mq. e la copertura sarà realizzata con travi lenticolari in legno lamellare della luce massima di 56 m. circa. Questo permetterà alla struttura di avere all’interno un unico grande spazio modulabile con pareti mobili a seconda delle necessità espositive e consentirà anche di organizzare manifestazioni come concerti e spettacoli per le quali è stato previsto un ampio palco nell’area nord dell’edificio. All’interno della struttura troverà spazio un volume a doppia altezza che ospiterà cucine fisse, uffici, una piccola sala riunioni e servizi igienici, accessibili sia dall’interno che dall’esterno. Il perimetro dell’edificio avrà ampie facciate vetrate che coinvolgeranno quasi completamente tutti i prospetti. La realizzazione dell’opera sarà resa possibile grazie ai contributi della Regione Veneto e della Banca Popolare di Verona. La struttura nasce con una variante del Prg, denominata “Centro Risi” e adottata con delibera nel febbraio del 2005 dal consiglio comunale.
caserma santa marta recupero a cura dell’università di verona
Università degli studi di Verona
304
La Caserma di Santa Marta, Panificio e Silos di Ponente, realizzata a Verona nel quartiere di Veronetta dagli austriaci, alla fine dell’800 per produrre il pane da distribuire ai militari sparsi su ampi territori, ritorna ad essere animata dai giovani studenti dell’Università. Il progetto di conservazione e la direzione dei lavori di questi due enormi e complessi edifici si sta svolgendo a cura di IUAV studi&progetti di Venezia, progetto architettonico Massimo Carmassi, coordinamento generale: Marino Folin, direttore lavori: Mario Spinelli e coordinamento tecnico: Maria Rosaria Pastore. Il Silos di Ponente è già stato recuperato con una spesa di circa 8 milioni di euro per una superficie di circa 2.000 mq. Ospita circa 870 posti, ripartiti su tre piani, le aule ai piani terra e primo sono state ricavate all’interno di “scatole di vetro” al fine di rendere perfettamente visibile l’impianto architettonico originario senza compromettere la funzionalità degli spazi didattici. Il prof Carmassi in una sua relazione dice: “all’interno della scatola muraria dell’edificio ottocentesco si pongono dunque nuove scatole, destinate ad accogliere le aule didattiche, in vetro e quindi permeabili alla vista” Per il Panificio sono in corso i lavori che prevedono una spesa di circa 35 milioni di euro per una superficie di circa 22.000 mq. Ospiterà laboratori,aule,dipartimenti, studi e biblioteca ripartiti su cinque piani. Il prof Carmassi in una sua relazione ribadisce l’importanza di: “… lavorare per conservare integralmente l’assetto spaziale e materiale del complesso inserendovi le funzioni richieste dalla committenza secondo una organizzazione razionale rispettosa delle numerose normative, in grado di valorizzarne le qualità architettoniche.”
nuovo polo chirurgico un unico edificio per tutte le chirurgie dell’ospedale civile maggiore
Azienda Ospedaliera - Istituti ospedalieri di Verona
306
L’Azienda Ospedaliera di Verona è costituita da due ospedali (il Civile Maggiore di Borgo Trento ed il Policlinico di Borgo Roma) che forniscono un totale di circa 1.800 posti letto e conta oltre 5.000 dipendenti. Il primo consistente passo per l’adeguamento di entrambe le strutture, ma anche l’avvio di processi di integrazione tra i due nosocomi della città, è rappresentato dalla costruzione di un nuovo Polo Chirurgico da circa 500 posti letto che, una volta ultimato (data prevista 25 marzo 2010), accorperà in un unico edificio tutte le Chirurgie dell’Ospedale Civile Maggiore. La tipologia dell’edificio è basata su un modulo strutturale di metri 8x8 che si sviluppa su 6 piani (+1 tecnico) e che racchiuderà 27 sale operatorie + 6 dedicate al day surgery (7650 mq), aree di degenza (27.800 mq), di diagnosi e cura (33.695 mq) ed un’area direzionale (7650 mq), per una volumetria totale di 107.100 mq. Il progetto, che ha preso il via il 5 luglio 2004 e del valore di 212.543.195,00 euro, è stato finanziato in parte da capitale pubblico ed in parte da capitale privato stanziato dalla Fondazione Cariverona. Questo intervento è inserito in una più ampia riqualificazione ambientale dell’intera area ospedaliera di Borgo Trento, che vede il recupero dell’area centrale a parco finalizzato al raggiungimento di un rapporto equilibrato tra gli edifici ospedalieri oggetto di ristrutturazione e quello di nuova realizzazione. La logica che guida il progetto architettonico è quella di ridisegnare, all’interno dell’area ospedaliera, l’organizzazione sanitaria con riferimento alla città, evidenziando la presenza di un impianto unitario e, soprattutto, del concetto di “urbanità”.
aeroporto catullo di verona collegamento aerostazione con il centro città di verona mediante il “people mover”
Aeroporto Valerio Catullo Spa
308
L’iniziativa nasce nell’ambito della ricerca di uno sviluppo efficiente ed alternativo di trasporto sostenibile dedicato, inquadrabile all’interno di una pianificazione infrastrutturale coordinata a servizio del territorio. La proposta, in linea con un servizio integrato ferro/gomma, riveste caratteristiche proprie di metropolitana di superficie. Il modello di esercizio mira a potenziare il servizio pubblico su gomma–autolinee, attraverso un coordinamento efficace in termini di frequenza delle corse, con parametri di cadenza a ripetizione costante per le varie fasi del giorno (es. ai minuti 0,15,30,45) ma tuttavia strettamente connesse nella loro distribuzione giornaliera, ai volumi di traffico aereo gravanti sull’aeroporto. Il tracciato in studio prevede la realizzazione di una linea di servizio metropolitano di superficie tipo “People Mover” a propulsione elettrica, per un tratto di lunghezza complessiva di circa 7,5 km, il cui complesso di partenza risulta essere in adiacenza al sedime aeroportuale, dove è prevista l’istituzione di una nuova e moderna stazione di scambio, collegata con l’aerostazione mediante ascensori e tapis-roulants. L’itinerario immagina un primo tratto verso nord per aggirare il centro di Dossobuono fino ad incrociare il Polo Quadrante Europa, e da qui con una curva a 90° ci si dispone ad Est creando la direttrice di comunicazione diretta con il centro della città. Si intende dare corpo all’iniziativa in seno ad uno scenario di breve/medio termine (2014-2018).
camera di commercio verona pubblicazioni realizzate dal servizio studi e ricerca
Camera di commercio I.A.A. Verona
310
Il Servizio Studi e Ricerca della Camera di Commercio di Verona promuove la conoscenza delle dinamiche economiche del territorio veronese attraverso la realizzazione di studi e statistiche su tutti gli aspetti dell’economia scaligera. Svolge una intensa attività di raccolta di dati al fine di diffondere tra gli operatori locali, sia pubblici che privati, un patrimonio di conoscenze che siano un efficace strumento di azione per sviluppare l’interesse generale delle imprese e della collettività. Nel corso dell’anno vengono organizzati numerosi incontri di presentazione dei risultati delle ricerche realizzate. Tutte le pubblicazioni sono consultabili online all’indirizzo www.vr.camcom.it. E’ possibile, inoltre, visualizzare nella sezione “Statistiche comunali” i principali dati economici dei 98 Comuni veronesi. Pubblicazioni - Anno 2009: - Anteprima sui rapporti commerciali Verona – Mondo 2008: - Rapporto 2009 sull’economia veronese; - I bilanci delle società di capitali della provincia di Verona - Prof.ssa Bettina Campedelli - Università degli Studi di Verona; - I bilanci dei distretti della provincia di Verona - Dott. Silvia Cantele - Università degli Studi di Verona; - Bollettino di statistica della provincia di Verona - n. 2/2008; - I distretti e i comparti produttivi della provincia di Verona - 2008; - Sistema Informativo Excelsior - Le previsioni occupazionali e i fabbisogni professionali per il 2009 - Sintesi dati provinciali; - Fuori dal Comune - La Camera di Commercio incontra il territorio 2009: Pianura Veronese, Sud-Ovest veronese, Est veronese, Valpolicella-Valpantena-Lessinia, Baldo-Garda.
recupero delle radici culturali rinaturalizzazione dell’area fluviale delle vallette di cerea
Consorzi di bonifica riuniti di Verona
312
L’intervento di rinaturalizzazione riguarda un tratto dell’antico alveo del Fiume Menago in loc. Vallette di Cerea (VR). Lungo tale paleo-alveo sono riscontrabili ambiti a diversa valenza ambientale. Il più pregiato riguarda senz’altro l’oasi protetta della “Riserva Naturale della Palude del Brusà”, mentre per l’area oggetto di intervento si vorrebbe perseguire l’obiettivo di una fruibilità più allargata. Senza peraltro divenire il classico parco urbano, l’intervento è stato pensato per consentire alla cittadinanza di rimpossessarsi di quegli spazi d’acqua che un tempo rappresentano i veri lineamenti caratteriali delle terre di bonifica della pianura veronese. Il contesto urbanistico, inoltre, ne determina una funzione di naturale cerniera e di ponte tra gli importanti comparti urbani del capoluogo e della loc. di San Vito. Questa funzione viene, tra l’altro, esaltata dalla passerella ciclopedonale realizzata su pali che attraversa in direzione est-ovest l’intera area fluviale. E’ stata di fatto creata una nuova zona umida con superficie acquea complessiva pari a circa 40.000 mq e con profondità variabile fino a 4 metri. Inoltre sono state poste a dimora oltre 4.600 specie arboree ed arbustive esclusivamente autoctone presenti in passato dei boschi planiziali della pianura veronese. Vaste porzioni sono state lasciate libere di ospitare la tipica vegetazione spontanea delle zone paludose, quali canne e carici. Particolare attenzione è stata rivolta alla scelta delle specie utilizzate per la semina dei prati fruibili; gli ecotipi selezionati consentiranno di formare un fitto tappeto erboso molto resistente al taglio ed al capestio. Il progetto ha visto la collaborazione del Consorzio di Bonifica Valli Grandi e Medio Veronese ed è stato finanziato in parti uguali nell’ambito dei fondi CIPE, dalla Regione Veneto e dal Comune di Cerea. L’importo totale lavori è di 2.200.000 €, dei quali circa 700.000 € ricavati dalla vendita del materiale torboso scavato.
consorzio zai interporto masterplan quadrante europa
Consorzio Zai - Interporto Quadrante Europa
314
Il Consorzio ZAI è un ente pubblico economico che promuove e sostiene lo sviluppo economico di Verona da oltre 60 anni. Alla sua giurisdizione sono state riservate quattro zone: l’area industriale “Zai Storica”, l’area industriale “Zai Due-Bassona”, l’area dell’”Interporto Quadrante Europa”, l’area dell’”Innovazione tecnologica Marangona” per complessivi 10 milioni di mq. Il Consorzio ZAI intende presentare concrete opportunità di investimento sul territorio veronese, attraverso due progetti che prevedono lo sviluppo di un’ area dedicata alla logistica ed una dedicata all’insediamento di aziende high tech. LOGISTIC AREA “INTERPORTO QUADRANTE EUROPA” Il progetto di espansione della zona logistico-interportuale da 2,5 a 4,2 milioni di mq prevede la realizzazione di nuove piattaforme logistiche per 500.000 mq, oltre ad incrementare le infrastrutture intermodali. E’ già stato realizzato il terzo modulo Terminal (inaugurato il 1° ottobre 2009) dotato di un sistema tecnologico all’avanguardia e unico in Italia. L’investimento complessivo previsto è di circa 500 Milioni di Euro. HIGH TECHNOLOGY & INDUSTRY AREA “MARANGONA” Il progetto prevede lo sviluppo di un’area di 1,5 milioni di mq destinata all’insediamento di aziende high-tech, centri di ricerca e di produzione innovativa. L’area è collocata in posizione strategica in adiacenza all’Autostrada A4, all’Aeroporto V. Catullo ed alla Fiera di Verona.
motorcity dal veneto una sfida internazionale
Autodromo del Veneto Spa
316
Motorcity è una sfida entusiasmante avente l’obiettivo di completare l’offerta turistica del nostro Paese consentendo all’Italia di porsi sul mercato mondiale del turismo con un prodotto nuovo che la renderà più competitiva e attrattiva. La filosofia che ha ispirato la definizione del progetto di “Motorcity” nella sua conformazione odierna è quella di realizzare un intervento il cui fine è quello di integrare la capacità di attrazione della città di Verona e del suo territorio migliorando, nel contempo, la qualità della vita di chi in esso vive, lavora o semplicemente lo visita per turismo. La zona gode della vicinanza del Lago di Garda, meta turistica molto ricercata dagli stranieri provenienti soprattutto dal nord Europa e nota non solo per l’offerta vacanziera, ma anche per la vicinanza di Gardaland, il parco divertimenti maggiormente visitato in Italia e uno tra i più famosi in Europa. La posizione baricentrica rispetto all’ampia piattaforma della pianura padana, la vicinanza di Venezia, il cui fascino e la cui storia sono innegabili e irrinunciabili magneti per tutti i flussi turistici che confluiscono nel nostro paese, la città di Verona, che con l’Arena è sempre al centro delle offerte culturali del “bel paese”, e in ultimo la grande tradizione gastronomica che tutti nel mondo ci invidiano, sono la base di partenza per rendere maggiormente competitivo ed attraente questo territorio affiancandolo alle altre capitali del turismo italiano ed europeo.
Il progetto “Motorcity” è un progetto innovativo di alta qualità tra i più grandi in Europa, dedicato allo sport, al tempo libero, attività di ricerca, commercio e turismo. Esso nasce dalla scelta della Regione Veneto di realizzare una struttura dedicata alla pratica dell’automobilismo e del motociclismo agonistico e dei servizi a queste funzioni correlati. Motorcity sarà realizzata su un’area di circa 450 ha (di proprietà della Società), sulla quale sorgeranno: il nuovo Autodromo del Veneto, un parco divertimenti tematico, una struttura commerciale di nuova concezione, il Motor Show room, una vetrina di auto e moto che ospiterà i modelli delle principali case produttrici, un polo ricettivo di circa 1.000 stanze, un Parco scientifico e tecnologico con residenze dedicate, spazi espositivi e museali, un centro di formazione di alta specializzazione. Motorcity è localizzata in una posizione strategica nel nord-Italia, all’incrocio di due fondamentali vie di comunicazione (A22 Modena-Brennero–A4 Milano-Venezia) corrispondenti ai due corridoi europei Berlino-Palermo e Lisbona-Kiev. L’area è situata tra i comuni di Vigasio e Trevenzuolo. In particolare si trova a: 15 minuti dal centro di Verona, 10 minuti da Aereoporto di Verona, 15 minuti dalla stazione Alta Velocità. Inoltre, un casello autostradale dedicato e il progetto della nuova metropolitana di superficie collegheranno Motorcity con aeroporto e centro città e renderanno quest’area facilmente raggiungibile sia con mezzi pubblici che privati. La variegata offerta di attività rivolte al turismo ed al tempo libero consentono a Motorcity di offrire una nuova proposta capace di intercettare nuovi e tradizionali flussi turistici dando vita nel contempo a nuovi posti di lavoro per oltre 10.000 persone.
Motorcity in cifre Motorcity è una nuova città che nasce con l’intento di dare vita a un polo d’attrazione in grado di fornire nuove chiavi interpretative sul tema della città, dell’uomo moderno e delle sue nuove necessità ricreative e di relazione. Cuore pulsante di Motorcity è l’Autodromo del Veneto, una pista che sarà omologata dalla FIA e dalla FMI, di lunghezza variabile tra i 5000 e i 7000 metri. Fiore all’occhiello di questo circuito sarà la compresenza di altri tracciati dedicati a svariate competizioni quali cross per auto e moto, supermotard, kart, drift, rally e guida sicura. Una concezione gestionale fortemente innovativa dunque che vuole realizzare in questa arena dei motori un vero e proprio parco dedicato agli eventi motoristici. Questi i numeri del progetto: Sup. occupata da edifci Sup. scoperta o libera SUP. TOTALE COMPARTO
1.080.000(23%) 3.500.000 (77%) 4.580.000 (100%)
AREE E FUNZIONI PUBBLICHE Autodromo 1.000.000 (22%) Verde piantumato con 50.000 nuovi alberi 1.300.000 (28%) Parcheggi per 44.000 posti auto 1.100.000 (24%) strade, marciapiedi, ciclabi 350.000 (9%) TOTALE AREE E FUNZIONI PUBBLICHE 3.750.000 (83%)
L’ambiente e l’energia Il progetto di Motorcity è caratterizzato da edifici che, con ampie superfici vetrate, zone verdi e specchi d’acqua, dialogano col territorio integrandosi nell’ambiente. I materiali, le finiture, i giardini pensili, si ispirano alla bio-architettura. La risposta al fabbisogno energetico è elemento qualificante ed innovativo del progetto; l’utilizzo di fonti “fossil-free” con particolare attenzione a quelle rinnovabili come il solare, attraverso un esteso parco fotovoltaico, ed il geotermico sfruttando la grande presenza di acqua nella zona, garantiscono il risultato dell’autosufficienza energetica, sia elettrica che termica. Questo permetterà un abbattimento del 60% dei consumi energetici, e quindi delle emissioni in atmosfera. L’insieme del sistema (solare, getermico, teleriscaldamento) e la qualità energetica degli edifici permetteranno a Motorcity di perseguire l’obiettivo di una riduzione dei consumi energetici superiore al 36% rispetto ad un sistema tradizionale. Le emissioni dell’intero sistema, confrontato ad un sistema tradizionale, prevedono:-20 % di NOx; -88 % di PM10 (primario); -48.3 % di CO2. Tale risultato permetterà al sistema energetico di Motorcity di raggiungere l’importante obiettivo 20/20/20, direttiva europea nei confronti dell’attuazione della seconda fase del Protocollo di Kyoto. Il progetto prevede la realizzazione di tutti gli edifici in Classe B di CasaClima, con una parte pregiata del residenziale in classe A. Infine il ciclo dell’acqua e i suoi possibili usi sono stati studiati per il massimo risparmio attraverso la captazione ed il riciclo dell’acqua piovana. Una rete “duale” ne sancisce la regolamentazione attraverso la separazione tra i consumi per uso umano e quelli per uso civile e irriguo.
mobilita’ sostenibile A22: terza corsia – intermodalità – mobilità e idrogeno
Autostrada del Brennero
324
Alla cultura dello spreco irreversibile, l’A22 contrappone quella della mobilità sostenibile, di modalità di trasporto alternative alla gomma e dello sfruttamento delle energie “rinnovabili”. Il progetto di A22 tecnicamente più impegnativo ed ambizioso fra quelli atti ad offrire nel contempo maggiore sicurezza, fluidità del traffico e limitazione dell’impatto ambientale è sicuramente quello relativo alla realizzazione della terza corsia tra Verona e l’intersezione con l’A1 a Modena. Il progetto prevede l’allargamento della corsia di emergenza (dagli attuali 2,50 m a 3,50 m) e il suo possibile utilizzo come quarta corsia di marcia, permettendo non solo di ridurre i fenomeni di congestione, ma soprattutto di incrementare considerevolmente la sicurezza per gli utenti. Saranno ampliate anche le piste di accelerazione/decelerazione per un totale di n. 33 interventi, aumentate le piazzole di sosta con interdistanza di 500 m, nonché le colonnine SOS. Primaria importanza rivestono inoltre la riconfigurazione e l’adeguamento normativo e funzionale dello svincolo con l’A4 e con l’A1, la realizzazione di barriere antirumore per circa 62 km e di un sistema di raccolta, trattamento e smaltimento delle acque di piattaforma. Autostrada del Brennero SpA investe, inoltre, con tre Società partecipate (S.T.R. – R.T.C. – Lokomotion), nella ferrovia per sostenere l’economia, salvaguardare l’ambiente e garantire maggior sicurezza. Sono 32 i treni merci mossi ogni giorno tra Verona e Monaco di Baviera, ovvero 172.000 semirimorchi l’anno. La Società, certificata UNI EN 14000, investe inoltre in progetti di produzione ed utilizzo di energie alternative per il trasporto stradale; è il caso, per esempio, della realizzazione del primo impianto pilota per la produzione e distribuzione dell’idrogeno, previsto a Bolzano Sud.
galleria di base del brennero la cerniera dell’europa
Galleria di base del Brennero - B.B.T. SE
326
Il valico del Brennero è un via trasporto di grande attrattiva, e questo non solo dal punto di vista storico. Ancora oggi questo valico alpino rappresenta il collegamento nord-sud più importante all’interno dell’Unione Europea. Ogni anno oltre due milioni di mezzi pesanti e complessivamente più di dodici milioni di vetture attraversano il Brennero. Inoltre, attraverso questa tratta vengono trasportate annualmente circa 50 milioni di tonnellate nette di merci. Su incarico della Repubblica d’Austria, della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea (UE), la società “Galleria di Base del Brennero Brenner Basistunnel BBT SE” si occupa della progettazione e della costruzione della Galleria di Base del Brennero, la parte centrale dell’asse ferroviario trans-europeo Berlino-Verona/ Milano-Bologna-Napoli-Messina-Palermo. Questa galleria è iscritta al primo posto della lista dei progetti TEN prioritari redatta dall’UE. La Galleria di Base del Brennero sarà lunga 55 km e collegherà Innsbruck a Fortezza. Consiste di due canne principali, un cunicolo esplorativo e tre posti multifunzione. L’ultimazione è prevista per l’anno 2020/22. Contemporaneamente all’entrata in esercizio della Galleria di Base del Brennero è prevista l’attivazione delle linee di accesso nord e sud, tra Verona e Monaco.
funivia malcesine-monte baldo un progetto europeo per l’ambiente e per il turismo
Funivia Malcesine - Monte Baldo
328
Il turismo è motore vitale dell’economia italiana ed europea. Il Lago di Garda, per le bellezze naturali, da secoli è un forte richiamo per il turismo europeo e mondiale. Il Monte Baldo, che è stato proclamato“Giardino d’Europa” per la straordinaria flora (oltre trenta specie di orchidee) e fauna (dalle diverse specie endemiche) è il naturale completamento di tanto splendore. La Funivia Malcesine – Monte Baldo, unica al mondo con cabine interamente rotanti (per ammirare il panorama a 360 gradi), che collega in dieci minuti il Lago con la sommità baldense, è la scelta strategica del Consorzio Pubblico fra Provincia e CCIAA di Verona e Comune di Malcesine, per la promozione di qualità del turismo internazionale. È una struttura d’eccellenza che offre, accanto a soluzioni tecniche e di sicurezza d’avanguardia, ambienti e servizi d’accoglienza di qualità. Il raggiungimento dell’obiettivo è stato celebrato da UNIONCAMERE del Veneto con il premio “Marco Polo” e dallo Stato con l’inaugurazione dell’impianto da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
impianto fotovoltaico magazzino automatizzato alimentato ad energia solare
Grandi Molini Italiani Spa
330
Quello di Coriano Veronese è un impianto storico della molitoria italiana che sorge su di una antica struttura della fine del 700, allora funzionante ad acqua. Prima dell’arrivo di Grandi Molini Italiani lo stabilimento era stato gestito dalla famiglia Brena. I Brena avevano un piccolo impero agroindustriale comprendente un molino, una riseria, un pastificio ed un panificio. All’inizio degli anni ’90 per mancanza di competitività il destino dell’impianto sembrava essere segnato e la chiusura inevitabile. Questo avrebbe significato mettere in ginocchio il paese di Coriano che da sempre vive attorno al molino. GMI ha però deciso di utilizzare il talento di alcuni valenti mugnai capaci di trainare i giovani puntando sui prodotti per la grande distribuzione. Nel 1999 lo stabilimento conosce un’altra rivoluzione con il “Progetto Columbus”. Da quel progetto nasce una fabbrica altamente tecnologica ed automatizzata, un modello esemplare di capacità di evoluzione e di miglioramento nel tempo. I magazzini sono stati completamente automatizzati sia in fase di stoccaggio che di trasporto dei pallet di farina grazie ad una piccola flotta di veicoli automatici filo guidati con batterie di accumulo. Lo stabilimento oggi è capace di macinare 400 tonnellate di grano al giorno (100.000 all’anno) che trasforma in circa 100 milioni di confezioni di farina all’anno, circa il 35% di quanto venduto in Italia in questo canale. L’ultimo tassello per completare il progetto era rendere autosufficiente il magazzino anche dal punto di vista energetico. Per questo GMI, in accordo con la propria Missione, ha dato il via al “Progetto Wall-E”: un impianto fotovoltaico da 255,24 kWp installato su tutta la superficie dei magazzini permette a tutto il reparto di movimentazione prodotti finiti di essere autosufficiente sotto tutti gli aspetti compreso quello energetico. In particolare (e da qui il nome del progetto) grazie all’impianto fotovoltaico funzionano 24 ore su 24 dei robot che spostano in maniera automatizzata i pallet di farina e si ricaricano con il sole analogamente al piccolo robot “Wall-E”, protagonista dell’omonimo film animato della Disney, che per muoversi sfrutta proprio l’energia solare. Questo modello di movimentazione oltre che esempio di risparmio ed attenzione verso gli sprechi è entrato in funzione alla fine del 2008.
nasce “aquardens” parco termale italiano del benessere
Aquardens Spa
332
Incastonato come una pietra preziosa tra le bianche vette del Monte Baldo e la mite sponda veronese del lago di Garda, a solo 12 chilometri dalla città di Verona, nasce a Pescantina, in Valpolicella, Aquardens, il Parco Termale Italiano del Benessere. Con un’estensione di 60.000 metri quadrati, Aquardens rappresenta la risposta italiana ai più famosi centri termali del benessere presenti in Europa. Felicemente collocato a 5 Km dal Casello autostradale Vr Nord, sull’asse Autostradale Milano Venezia Brennero Modena, Aquardens è un vero e proprio parco del benessere, il cui progetto creativo di sviluppo, ideato dall’architetto Marzorati di Milano, prevede due macro aree ben distinte : a) relax e divertimento, b) congressualità e ricettività. Nel primo step, i cui lavori vedranno presto il via, è previsto un centro benessere, un parco termale,una direzione sanitaria oltre che servizi ausiliari e complementari, un’area congressi ed eventi, negozi e ristoranti. Nel secondo verrà realizzata una struttura alberghiera, un Pala Aquardens per convegni ed eventi, una beauty farm e una clinica estetica che vedrà la presenza dei più grandi chirurghi estetici italiani e non solo. Dal punto di vista geologico, l’area di riferimento di Aquardens, è attraversata da un sottosuolo ricco di vapori ad elevata pressione e temperatura; non a caso il nome dato dagli antichi Romani “località Fossa Fumara”. Sotto il profilo naturalistico, l’area che circonda le Terme, si inserisce nel contesto della Valpolicella, caratterizzato da un’ampia diffusione di terreni coltivati a vite, in un’area lambita a valle dal fiume Adige e a soli 15 chilometri in direzione nord-ovest, dal Lago di Garda. La Valpolicella, già conosciuta a livello mondiale per la qualità e unicità dei suoi vini, rappresenta una preziosa sinergia con Aquardens per lo sviluppo di pacchetti turistici dedicati a cultura e arte (Verona), relax e svago (Aquardens), oltre ad interessanti percorsi enogastronomici. Il Parco termale Aquardens,immerso nel verde e completamente dedicato al benessere e al relax, utilizzando e potenziando le proprietà terapeutiche della natura con un efficace sistema di erogazione dei servizi, assicura ai suoi ospiti armonia, equilibrio e coerenza dell’offerta nel suo complesso, attraverso una preziosa sinergia con il territorio che mira a rafforzare l’immagine di uno spazio naturale in cui ritrovare il proprio benessere psico-fisico, piacevolmente immersi in un contatto diretto tra cultura e natura.
progetti per il veneto vogliamo cucire stile, tecnologia e cultura
JTS engineering Srl
334
JTS si pone come una realtà di progettazione capace di rispondere alla crescente domanda di servizi altamente qualificati da parte dell’imprenditoria veneta e non. L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di offrire non solo la progettazione e la realizzazione di studi nel campo dell’architettura, ma soprattutto servizi tecnici integrati e multidisciplinari di alto profilo, applicando criteri di sostenibilità ambientale. Oggi i developers si rivolgono alle grandi firme dell’architettura italiana ed estera per qualificare i loro investimenti, ed in queste occasioni noi offriamo loro la nostra capacità di saper integrare l’idea, la creatività con l’esecuzione dell’opera; ci proponiamo per aiutarli con l’obiettivo di “TRASFORMARE IDEE IN COSTRUZIONI”. Verona Forum - Verona ZAI. Progetto Piano Urbanistico Attuativo: JTS engineering srl. Progetto architettonico: MARIO BELLINI ARCHITECT(S). Progetto definitivo ed esecutivo: MBA e JTS engineering srl. Direzionale, commerciale, alberghiera, ricreativa, Slp totale: mq 22.269. Cascina Verde - Cittadella della salute e dello sport - Villafranca di Verona. Piano urbanistico, Progetto architettonico, definitivo, esecutivo, Direzione Lavori: JTS engineering srl. Commerciale, alberghiera, direzionale, laboratori di ricerca e di analisi, Slp insediabile: mq 27.319 Corte Brolo Antico - Verona San Zeno. Piano urbanistico attuativo, Progetto architettonico, definitivo, esecutivo, Direzione Lavori: JTS engineering srl. Residenze private, Slp totale: mq 1.642 Villa Vecelli Cavriani – Mozzecane (VR). Rilievo grafico e topografico, indagini stratigrafica degli affreschi, indagini dei materiali lapidei: JTS engineering srl. Progetto preliminare, definitivo, esecutivo, Direzione Lavori e Direzione Artistica: JTS engineering srl. Realizzazione di ristorante con albergo ed uffici direzionali
ecoparco d’adige piacenza d’adige
Real Estate Serenissima Spa
336
Il Gruppo RES nasce nel 2002 dal conferimento del patrimonio immobiliare di Autostrada BS/PD. R.E.S. è quindi nata come property company, per poi evolversi in holding di partecipazioni immobiliari. In particolare la società ha organizzato la propria attività immobiliare in 4 aree: gestione di fondi immobiliari attraverso Serenissima SGR,servizi di project management attraverso Res Sviluppo Immobiliare ,servizi di property/facility management attraverso Res Gestione Immobiliare, investimenti diretti attraverso società veicolo o partnership. Ecoparco D’Adige nasce dalla collaborazione tra il Ponte, società controllata da Real Estate Serenissima spa ed i comuni di Piacenza D’Adige e Sant’Urbano. Il progetto si sviluppa su un’area di 240.000 mq situati al centro delle provincie di Padova, Vicenza e Rovigo. Ecoparco è adiacente alla nuova autostrada A31, in prossimità del casello di Piacenza D’Adige, è possibile raggiungere Vicenza e l’autostrada A4 in 20 minuti ed arrivare a Verona o Padova in soli 40 minuti. In direzione sud si possono raggiungere Rovigo in 10 minuti e Ferrara in 30. In meno di 1 ora, quasi 3 milioni di persone possono usufruire dell’offerta commerciale e dei servizi di eccellenza presenti in Ecoparco D’Adige, lasciando inalterato il regime del traffico locale grazie all’utilizzo dell’uscita autostradale dedicata. Caratteristiche dell’immobile: Area Logistica/Industriale S.L.P.: mq 49.000 Area Artigianale S.L.P.: mq 14.500 Area Commerciale S.L.P.: mq 2.600 Area Direzionale S.L.P.: mq 2.600 Area Ricettiva S.L.P.: mq 3.000 Area Vivaio S.L.P.: mq 400 Totale S.L.P.: mq 72.100
verona forum la nuova città inizia da qui
Real Estate Cis Spa
338
Real Estate CIS identifica nuove iniziative di sviluppo ad alto valore socio-economico, predisponendo i piani tecnici, economici e finanziari; si occupa poi di sviluppare, realizzare e commercializzare i progetti immobiliari, gestendo l’intero processo grazie ad una struttura che integra al proprio interno diverse competenze e ad una rete di relazioni esterne che forniscono servizi in outsourcing. Verona Forum è l’intervento di riqualificazione dell‘area dell’ex Foro Boario, adiacente alla Porta Ovest della Fiera di Verona. Progettato dall’Arch. Mario Bellini, che ne ha connotato con chiaro segno l’architettura e la funzionalità, sarà di fatto il primo intervento di grande pregio nella zona di Verona sud. Il progetto prevede la realizzazione di un hotel, uffici, esercizi commerciali, un grande centro fitness, un’area verde di 9.400 mq, e oltre 1.000 posti auto pertinenziali e pubblici nei due livelli interrati. L’attenzione alla sostenibilità dell’intervento ha portato a dotare l’immobile delle più moderne tecnologie disponibili, diventando il vero riferimento per lo standard adottato. Terziario Fitness Area Verde Hotel
9.000 mq 5.100 mq 9.400 mq 160 camere
polo europa un progetto che integra tutte le attività della filiera agroalimentare
S.P.A.L.T. S.r.l. immobiliare
340
Polo Europa è un intervento di sviluppo situato nel comune di Trevenzuolo, nell’hinterland veronese, a soli 4 Km dal casello della A22 di Nogarole Rocca. Si tratta di un importante progetto che ricomprende un’area di oltre 1.300.000 mq e che prevede la realizzazione di un mix funzionale che coniugherà ricerca, produzione, esposizione, logistica avanzata e attività accessorie tenendo come linee guida il territorio in cui si inserisce e l’eco sostenibilità, dando inoltre l’importante opportunità alle aziende di avere spazi in un polo che integra tutte le attività della filiera agroalimentare, massimizzando così le economie di scala. Gli edifici avranno una s.l.p. complessiva di oltre 500.000 mq: Espositivo Logistico Area della ricerca Agroindustria Direzionale Ricettivo Residenziale Artigianale
131.000 mq 110.000 mq 79.300 mq 98.000 mq 47.000 mq 22.000 mq 17.000 mq 10.000 mq
residenza quadrivium “edificio evoluto” sul lago di garda
Crb Srl Costruzioni Residenziali Brianza
342
La residenza “Quadrivium” è una realizzazione unica e suggestiva per la sua ubicazione e la sua posizione; sorge sulla sponda veronese del Lago di Garda, a meno di 1 Km dal centro storico di Peschiera del Garda in zona collinare panoramica e facilmente raggiungibile. Il progetto prevede la realizzazione di unità immobiliari destinate sia ad abitazione principale che come seconda casa o come “bene rifugio” d’investimento. Le parti comuni come le aree verdi e la piscina a sfioro sono studiate da un’apposita società d’Architettura dei giardini e del paesaggio. Gli alti standard costruttivi impiegati faranno ottenere a questi edifici la Certificazione Energetica in Classe B. Chi si rivolge al Gruppo Bertelli può contare su una struttura che opera da 19 anni nel settore edilizio con a disposizione 45 persone interne, 53 studi di professionisti esterni, 22 studi notarili, 19 imprese di supporto e 13 agenzie assicurative. Visita il sito WWW.GARDAQUADRIVIUM.IT Nel termine Evoluto c’è la mission dell’azienda che si prefigge di creare case eccellenti dove s’incontrano tradizione ed innovazione che generano valore nel tempo. L’attività quotidiana del Gruppo Bertelli si fonda su quattro pilastri, quattro valori che abbiamo chiamato le 4 E del Gruppo Bertelli e sono i valori nei quali crediamo, ci riconosciamo e che condividiamo con i nostri clienti al fine di rendere loro un servizio Il nostro impegno quotidiano, come azienda Etica e sostenibile, è rivolto alla realizzazione di abitazioni nel rispetto dell’ambiente per dare un mondo migliore ai nostri figli; con Entusiasmo mettiamo a disposizione la nostra esperienza al fine di far vivere una grande Emozione ai nostri clienti Esaudendo i loro sogni.
vicenza
cultura e sviluppo: un unicum provincia di vicenza terra dei mestieri e dell’arte
Amministrazione Provincia di Vicenza
346
La crescita della competitività e dell’attrattiva che la Provincia di Vicenza può offrire si lega alla qualità dello sviluppo territoriale, con attenzione ala sostenibilità ambientale. Questo è il leitmotiv su cui è basata la proposta del nuovo PTCP, rappresentato dallo schema-direttore (poster-plan). Per contribuire allo sviluppo culturale, economico, e far fronte alle moderne esigenze formative, la Provincia di Vicenza, con la Fondazione Cariverona, sta realizzando la nuova sede universitaria. Già funzionante nell’anno accademico 2009-10 per 1500 studenti di Economia, sorge su una superficie di oltre 16.000 mq, destinata a triplicare alla conclusione dell’intervento. L’iniziativa della realizzazione di itinerario ciclabile nel sedime della ferrovia dismessa Treviso-Ostiglia (parte di un più articolato progetto di livello interprovinciale) vede la compartecipazione attiva della Provincia di Vicenza assieme ai Comuni di Grisignano di Zocco, Montegalda, Montegaldella, Nanto, Castegnero, Mossano, Barbarano Vicentino, Villaga, Sossano e Orgiano, per valorizzare le peculiarità territoriali tipiche dei Comuni coinvolti. La pianura alluvionale vicentina è un serbatoio d’acqua fra i più importanti d’Italia, le cui riserve stanno però diminuendo. L’obiettivo della Provincia è il riequilibrio del bilancio idrico, sia con campagne di sensibilizzazione sul risparmio della risorsa, sia con progetti di ricarica attiva della falda. In tema di valorizzazione del paesaggio la Provincia presenta un grande progetto di riqualificazione di un’area di oltre 20 ettari alle sorgenti del fiume Bacchiglione.
idee in comune vicenza capoluogo e i comuni contermini
Comune di Vicenza - Comune di Dueville Comune di Longare - Comune di Monteviale
348
Il PAT di Vicenza Vicenza, con il PAT, vuole affermare il proprio ruolo di capoluogo attraverso uno disegno progettuale che assume il ruolo della città pubblica come chiave per il ridisegno del territorio attraverso la ridefinizione e/o il potenziamento di nuove funzioni di eccellenza (culturali, economiche o di servizio alla popolazione). Il Piano propone un doppio livello di riorganizzazione funzionale della città: uno dove Vicenza gioca la sua immagine su scala regionale, nazionale e internazionale, l’altro in cui la ricomposizione dei tessuti della città esistente è orientata alla qualità di vita. Nel PAT la struttura della città si ridisegna attraverso tre elementi: il sistema storico-ambientale, il sistema della mobilità, il sistema delle frazioni. Dalla forma del sistema ambientale, preservando gli ambiti di pregio da ogni previsione non compatibile, si è definito lo spazio trasformabile al cui interno l’organizzazione della mobilità ridisegna la struttura portante delle relazioni funzionali fra i nuovi poli dello sviluppo e della riqualificazione. L’idea che si propone è quella di una città aperta verso il territorio e articolata al suo interno, passando da un modello monocentrico a un modello multipolare in cui le frazioni da periferie diventino nuclei di un contesto più ampio che offra servizi e attrattività anche ai territori dei comuni confinanti. Operativamente il Piano intende stimolare e indirizzare le iniziative degli operatori privati assumendosi il compito di promuovere le condizioni per l’attuazione, con la realizzazione di infrastrutture a forte valenza urbana oppure con nuove regole e incentivi alla trasformazione minuta e alla riqualificazione diffusa. (foto in alto e tavola pagina accanto)
Il concorso di idee ex-Lanerossi di Dueville Nel 2009 il Comune di Dueville ha bandito un concorso d’idee per la riqualificazione dell’ex fabbrica Lanerossi e del parco Baden Powell, un’area di 54.000 mq nel centro del paese. L’iniziativa è il frutto di un’approfondita riflessione sul valore di testimonianza storica e sociale della grande fabbrica costruita da Gaetano Rossi fra il 1905 e il 1920, di cui si prevede il riuso in maniera estensiva. Per dimensione e posizione l’intervento ha grandi potenzialità per il rinnovamento del nucleo storico di Dueville: vi troveranno spazio servizi culturali e assistenziali, attività commerciali e residenze. Al vincitore Jacopo Zanchi di Venezia, scelto fra oltre 100 progetti proposti, sarà affidato il piano urbanistico, in collaborazione fra Comune, proprietario di gran parte dell’area, e privati.
Il restauro della Basilica Palladiana Dopo gli importanti lavori realizzati nel dopoguerra per far fronte ai danni causati dai bombardamenti, è stato avviato un complesso e articolato intervento di restauro della Basilica Palladiana per dotarla dei necessari adeguamenti impiantistici e per garantire la preservazione statica di strutture e finiture. Il progetto opera una riqualificazione funzionale del monumento e del sistema delle piazze circostanti, ponendo attenzione agli accessi per riattivare una fluidità di movimenti sull’intero piano terra da tutti i lati del fabbricato. Ultimati i lavori, la Basilica sarà restituita alla città che potrà godere di un nuovo spazio espositivo multifunzionale in grado di ospitare eventi di altissimo livello, dove le eccellenze e le vocazioni della città potranno esercitare un ruolo propulsivo per tutta la comunità.
(immagine in alto)
(foto pagina accanto)
352
Il PAT di Longare Il Comune di Longare, collocato in un ambito territoriale di particolare rilevanza sia in termini insediativi che ambientali-paesaggistici, è elemento di rilievo nel sistema collinare dei Monti Berici e dell’ambito fluviale del Bacchiglione. Il Comune è parte di un ecosistema e un patrimonio storico-culturale di pregio, messi a repentaglio da attività estrattive invasive, inducendo all’abbandono e al degrado del nucleo storico di Costozza. Il PAT recentemente adottato si pone in continuità con gli strumenti previgenti, verificando le proprie scelte strutturali e gli scenari sulla base di una specifica Valutazione Ambientale Strategica. Ne consegue che i nuovi indirizzi di sviluppo di Longare corrispondo al triplice criterio di sostenibilità ambientale, economica e sociale, al fine di non consumare le risorse oltre la loro disponibilità o capacità di rinnovamento. (foto a sinistra e in basso a destra) Il PAT di Monteviale Il PAT di Monteviale si propone come obiettivo primario la limitazione del consumo di risorse non rigenerabili, primo tra tutti il territorio. Ciò significa in primo luogo operare sul costruito che rappresenta un patrimonio ricco che il piano vuole rifunzionalizzare e riqualificare in chiave urbana per ottenere anche un miglioramento della qualità dell’abitare. In quest’ottica diventa importante mantenere gli spazi liberi all’interno del costruito per i quali il piano valuta attentamente le possibilità di utilizzo. Accanto a ciò il piano riconosce necessario l’agire sul sistema paesaggistico/ambientale aperto con una più coraggiosa pianificazione degli spazi verdi rivolta alla progettazione del verde piuttosto che alla sua semplice protezione. Il piano si rivolge ai cittadini dando risposta alle loro esigenze abitative e ricreative. (foto pagina accanto)
pati ovest vicentino strategie di riqualificazione territoriale
354
Comuni di Gambellara, Montebello V.no, Montorso V.no e Zermeghedo in collaborazione con Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Architetti Urbanisti Associati, Landlab studio associato, Dolomiti studio, studio Marchetto, studio Zecchinato(VI), studio Luca Zanella Ingegnere (UD)
Il PATI di Gambellara, Montebello V.no, Montorso V.no e Zermeghedo interessa i quattro comuni della parte meridionale della Val Chiampo (propaggine dei Lessini) attestati sull’asse del torrente Chiampo e sul corridoio plurimodale Vicenza-Verona, appartenenti al distretto della Concia e al comprensorio dei vini DOC di Gambellara. Particolarmente significativa la presenza del fascio infrastrutturale del Corridoio europeo V comprendente la strada regionale n. 11 (Postumia), l’autostrada A4 e la ferrovia Milano-Venezia ai quali si aggiungeranno il sistema delle tangenziali Brescia-Padova e l’autostrada Pedemontana Veneta che, insieme al tracciato dell’Alta Velocità in via di definizione, faranno del nodo di Montebello uno dei poli più importanti e non solo su scala regionale. Il PATI promuove il riordino insediativo e la riduzione della conflittualità tra le aree produttive e le aree residenziali attraverso: - una vasta area di ammortizzazione (progetto k-non…) tra il sistema pedecollinare residenziale e il sistema produttivo attestato sulla SP ValChiampo e la Sr 11; - la creazione di una zona produttiva intercomunale dove trasferire le attività incompatibili (e le opere incongrue) con il contesto insediativo residenziale o paesaggistico da realizzare attivando gli strumenti di un accordo di programma territoriale e sistemi perequativi per garantire la sostenibilità economica degli interventi;- indirizzi per il controllo dinamico delle trasformazioni che incentivi l’innovazione tecnologica in linea con le prospettive del progetto Giada (Bilancio Ambientale Positivo – BAP). Il PATI, con procedura concertata, è stato adottato nel gennaio 2009 ed è in corso l’approvazione regionale.
palazzo diamante edificio in classe A+ (R.E.C: di Schio Valdagno)
Comune di Schio Molinaro Architettura
356
L’edificio, progettato dalla Molinaro Architettura secondo i parametri di bioedilizia e sostenibilità, è il primo che risponde alla classe più alta (A+) prevista dal nuovo R.E.C. del 2008 di Schio e Valdagno, in cui è definito un sistema d’incentivazione volumetrica, economica e di merito per diffondere l’edilizia sostenibile. Dal punto di vista urbanistico il progetto è stato autorizzato con un P.U.A. di iniziativa privata con un livello di dettaglio tale da poter procedere alla realizzazione tramite super D.I.A. I lavori sono appena iniziati e la loro conclusione è prevista per il 2012. Palazzo Diamante è formato da tre appartamenti, lo studio dell’architetto e un attico duplex. Il piano interrato ospita garages, cantine e vani tecnici. E’ orientato in maniera ottimale per usare al massimo le potenzialità dell’ambiente e ridurre i consumi di energia e combustibile: gli spazi nei quali si svolge la maggior parte della vita abitativa sono rivolti a sud, sud-est, sud-ovest, mentre quelli con minor necessità di luce e calore sono collocati a nord, facendo da cuscinetto verso il fronte freddo. La produzione di acqua calda ed energia è realizzata con pannelli solari integrati nei parapetti, e un impianto termico centralizzato a condensazione entra in funzione quando il fabbisogno aumenta. I giardini pensili e le pareti verdi verticali sul lato nord aiutano l’isolamento termico e migliorano la vivibilità delle abitazioni e dell’ambiente circostante, applicando in scala ridotta alcuni principi del metodo HERBY™. I maggiori costi di fabbricazione verranno ammortizzati entro i primi 12 anni della struttura, grazie all’economie di gestione previste per questo tipo di edifici.
nuovo polo ospedaliero unico costruzione del nuovo polo ospedaliero sito a santorso provincia di vicenza
U.L.S.S. n°4 “Altovicentino”
358
La costruzione del nuovo ospedale unico dell’Alto Vicentino, che ha preso il via con la posa della prima pietra nell’ottobre 2008, rappresenta la fase conclusiva di un lungo iter amministrativo. La contestualizzazione del modello, già totalmente caratterizzato dalla declinazione delle esigenze funzionali con le peculiarità dell’area, ha portato quindi alla definizione di un sistema composto da un edificio principale destinato alle funzioni sanitarie e dell’accoglienza, formato da quattro piani fuori terra, un piano seminterrato, uno interrato e da altri due edifici di minori dimensioni che ospitano rispettivamente le aree tecnologiche ed il servizio mortuario. L’ospedale di Santorso, che sorgerà in un’area di circa 180.000 mq., ha una superficie sanitaria di circa di 72.500 mq., prevede 460 posti letto (di cui 58 tecnici, 40 di terapia intensiva e area critica), è dotato di 246 camere di degenza di particolare ampiezza (32 mq. circa), ha 15 sale operatorie e 8 sale endoscopiche. Il filo conduttore è stato la ricerca della massima flessibilità organizzativa resa possibile da una progettazione di superfici interne immediatamente disponibili per nuovi servizi e nuovi usi, tutte le pavimentazioni dell’edificio con una portata di 1000 kg./mq., aree di degenza e tecniche completamente trasformabili. Il costo netto dell’opera è di 120.000.000,00 € coperto da un finanziamento regionale per 71.460.000 €, la restante quota sarà finanziata dal concessionario società Summano Sanità S.p.A.
esperienze di progetto legame con le origini e knowhow internazionale
Studio Altieri spa
360
La famiglia Altieri ha giocato un ruolo importante nel campo dell’ingegneria in Italia – e in Veneto in particolare - sin dal 1898. Passando attraverso tre generazioni, lo Studio è cresciuto fino all’attuale assetto: con più di 155 impiegati, una produzione 2008 superiore a 18 MIL Euro, è in grado di rispondere a tutte le richieste - dalla fase concettuale fino alla gestione dei lavori in cantiere - nel campo dell’idraulica, della sanità, dell’edilizia civile, dei trasporti, dei lavori marittimi ed ambientali. Il principale obiettivo è la soddisfazione dei committenti ottenuta analizzando esigenze iniziali e caratteristiche del mercato, verificando i vincoli di legge, nel rispetto delle indicazioni della qualità aziendale ed della gestione delle attività secondo il Project Management. I principali aspetti che hanno consentito alla Studio Altieri di partecipare con successo alla realizzazione di alcuni fra i più importanti progetti pubblici a livello locale, nazionale ed internazionale sono: - elevato livello di specializzazione (ospedaliera nel campo dell’architettura e dell’ingegneria civile; di applicazione di tecnologie all’avanguardia nel campo dell’ingegneria idraulica; nel campo dell’ingegneria ambientale per il trattamento acque finalizzato non tanto alla depurazione, quanto al recupero per usi non potabili, anticipando soluzioni tecniche obbligate nel prossimo futuro; grandi infrastrutture stradali in finanza di progetto nel campo dell’ingegneria dei trasporti); - dinamismo e versatilità della struttura organizzativa; - capacità di gestione autonoma di progetti complessi; - presenza sul territorio (3 sedi in Italia e 5 all’estero in Polonia, Algeria, Serbia, Bosnia, UAE).
recuperi cave d’argilla territori recuperati e da recuperare
C.G.A. - Consorzio Gestione Argille
362
L’attività estrattiva delle argille per laterizi nella Regione Veneto è del tutto diversa rispetto a quella adottata per i materiali di gruppo “A” (sabbie e ghiaie), in quanto le argille costituiscono un materiale la cui fase estrattiva é caratterizzata: - da una minima temporaneità di occupazione del territorio (spesso pochi anni) - dalla totale e subitanea restituzione all’agricoltura dei fondi scavati, con effetti negativi sulla produzione agricola assai limitati. Queste peculiarità dell’attività estrattiva dell’argilla, spesso diametralmente opposte a quelle delle sabbie e ghiaie, non devono indurre ad una banalizzazione degli interventi di ripristino. Di qui la progettazione di interventi significativi laddove il concentrarsi dell’attività estrattiva passata ha lasciato segni indelebili di impatto sul territorio, interventi finalizzati ad un ripristino territoriale teso al miglioramento dei luoghi ed alla fruibilità pubblica dei siti recuperati. Esempio di tali progettazioni é il “Parco Urbano” di Ronco all’Adige (VR), mentre la cava “Costalunga-Menegazzo” di Possagno è la prima cava di argilla del Veneto certificata ISO 14001 “che rispetta l’ambiente”. Il “C.G.A. – Consorzio Gestione Argille” di Monte di Malo (VI), costituito nel 1990, - raggruppa tutte le fornaci del Vicentino, del veronese e del padovano, nonché il gruppo “I.C.P. – Industrie Cotto Possagno S.p.a.” di Possagno - gestisce e coordina gran parte dell’attività di cava di argilla nel Veneto. - si pone nei confronti degli Enti coinvolti nell’attività di cava come efficace interlocutore soprattutto per quanto riguarda il controllo dell’attività e la garanzia dell’effettivo recupero ambientale delle aree interessate dall’escavazione.
espositori e contatti
a
AEROPORTO DI VENEZIA MARCO POLO SPA SAVE
AEREOPORTO VALERIO CATULLO SPA
Viale G. Galilei, 30/1 30137 TESSERA (VE)
37070 CASELLO DI SOMMACAMPAGNA (Verona)
Tel. 0412 606211 Fax. 041 2606
Tel. 045 8095721 / 045 8095341 Fax. 045 8619044
pubrel@veniceairport.it www.veniceairport.it
presidenza@aereoportoverona.it 254
308
ALLES SPA AZIENDA LAVORI LAGUNARI ESCAVO SMALTIMENTI
STUDIO ALTIERI SPA
ANCE VENETO
Via Della Pila, 119 30175 MARGHERA (VE)
Via Colleoni, 52 36016 THIENE (VI)
Via San Marco, 3870 30124 VENEZIA
Tel. 041 5385166 Fax. 041 5380292
Tel. 0445 375300 Fax. 0445 375375
Tel. 049 8766628 Fax. 049 8765560
info@alles.it www.alles.it
protocollo@studioaltieri.it www.studioaltieri.it
info@anceveneto.it www.anceveneto.it
280
360
100
ANCISA SRL
AQUARDENS SPA
ARAV - ASSOCIAZIONE ATER VENETO
Via Rossi, 35 35030 RUBANO (PD)
Via Ospedaletto, 8 37026 PESCANTINA (VR)
Via Piazza Pozza, 1/c 37123 VERONA
Tel. 049 8979033 Fax. 049 8979037
Tel. 045 941155 / 335 7573580 Fax. 045 941089
Tel. 045 8062491 Fax. 045 8062433
ancisa@ancisa.it www.ancisa.it
enrico.ghinato@studiogrinato.net
suppi@ater.vr.it www.atervr.it
332
150
208>212,274
ARPAV
ASSOCIAZIONE CITTA’ MURATE DEL VENETO
ATEC ASSOCIAZIONE TRASPORTATORI E CAVISTI
Via Matteotti, 27 35137 PADOVA
Via del Santuario, 11 35043 MONSELICE (PD)
Largo I maggio 3/2 31020 FONTANE DI VILLORBA (TV)
Tel. 049 8767694 Fax. 049 8767682
Tel. 049 9413475
Tel. 0422 470398 Fax. 0422 470411 dalzilioinerti@tin.it
fmeneghini@arpa.veneto.it
88
96
216
AUTODROMO DEL VENETO SPA
AUTORITA’ PORTUALE DI VENEZIA
AUTOSTRADA A22 BRENNERO
Via delle Industrie, 19/D 30175 MARGHERA (VE)
Via Santa Marta,Fabbricato 13 30123 VENEZIA
Via Berlino, 10 38121 TRENTO
Tel. 0413967211 / 0376 1671111 Fax. 041 5383605 / 0376 245222
Tel. 041 5334238 Fax. 041 5334254
Tel. 0461 212611 Fax. 0461 234976
martinodalloca@studioconsulenza.org www.autodromodelveneto.it
apv@port.venice.it www.port.venice.it
a22@autobrennero.it www.a22.it
AZIENDA OSPEDALIERA VERONA
U.L.S.S. 1 BELLUNO
AZIENDA U.L.S.S. N°4 ALTOVICENTINO
P.le Stefani, 1 37126 VERONA
Via Feltre, 57 32100 BELLUNO
Via Rasa, 9 36016 THIENE (VI)
Tel. 045 8121505 Fax. 045 8301522
Tel. 0437 516111 Fax. 0437 27717
Tel. 0445 389111 Fax. 0445 370457
www.ospedaliverona.it
dir.generale@ulss.belluno.it www.ulss.belluno.it
urp@ulss4.veneto.it www.ulss4.veneto.it
316
306
252
128
324
358
AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA
AZIENDA U.L.S.S. 17
AZIENDA ULSS 18 ROVIGO
Via don Federico Tosatto, 147 30174 MESTRE (Venezia)
Via Salute, 14/b 35042 ESTE (PD)
Viale 3 martiri,89 45100 ROVIGO
Tel. 041 2608090 Fax. 041 2608006
Tel. 0429 788434 Fax. 0429 788620
Tel. 0425 3931 Fax. 0425 394618
serviziotecve@ulss12.ve.it
clemente.toniolo@ulss17.it
www.azisanrovigo.it
248
170
b
AZIENDA ULSS 19 ADRIA
COMUNE DI BELLUNO
Piazza degli Etruschi,9 45011 ROVIGO
Piazza Duomo, 1 32100 BELLUNO
Tel. 0426 940111 Fax. 0426 940546
Tel. 0437 913109 Fax. 0437 913240
direzione.generale@ulss19adria.veneto.it www.ulss19adria.veneto.it
170
gcasagrande@comune.belluno.it
www.comune.belluno.it
124
BELLELLI ENGINEERING SRL
BERTELLI COSTRUZIONI SPA
COMUNE DI BUSSOLENGO
Via A. Meucci, 232 45021 BADIA POLESINE (RO)
Viale degli artigiani, 8 25030 CASTELCOVATI (BS)
Piazza Nuova, 14 37012 BUSSOLENGO (VR)
Tel. 0425 595074 Fax. 0425 590372
Tel. 030 7080284 Fax. 030 7080269
Tel. 045 6769993 Fax. 045 6754511
info@bellellieng.com www.bellellieng.com
info@bertellicostruzioni.it www.bertellicostruzioni.it
ridolfik@comune.bussolengo.vr.it www.comune.bussolengo.vr.it
c
182
342
298
CAMERA DI COMMERCIO I.A.A. DI VERONA
CASA DI RIPOSO “AITA”
Corso Porta Nuova, 96 37122 VERONA
Via IV novembre, 30 31017,CRESPANO DEL GRAPPA (TV) Tel. 0423 931811 Fax. 0423 93 1816
Tel. 045 8085011 Fax. 045 594648
310
direttore@casadiriposoaita.it www.casadiriposoaita.it
212
COMUNE DI CAVALLINO TREPORTI
CAVAZZANA FRANCO & C. SAS
CEMENTERIA DI MONSELICE SPA
Piazza papa Giovanni Paolo II, 1 30013 CAVALLINO TREPORTI (VE) Tel. 041 2909775 Fax. 041 968755
Via Corollo, 10 35020 TRIBANO (PD)
Via Locatelli, 20/a 24121 BERGAMO
Tel. 049 5342288 Fax. 049 9589147
Tel. 035 3888511 Fax. 035 3888535
urbanistica@comunecavallinotreporti.it www.comune.cavallinotreporti.ve.it
cavazzana@tin.it
cementerie@cementeriedimonselice.it www.cementeriedimonselice.it
CEMENTIZILLO SPA
COMUNE DI CHIOGGIA
COMUNITA’ MONTANA FELTRINA
Via Caldevigo, 14 35042 ESTE
Corso del Popolo 30015 CHIOGGIA (VE)
Via Carlo Rizzarda, 21 32032 FELTRE (BL)
Tel. 0429 601700 Fax. 0429 600471
Tel. 041 5534066 Fax. 041 5534068
Tel. 0439 3331 Fax. 0439 333222
152
226
info@cementizillo.it www.cementizillo.it
154
228
156
segreteria.comunità@feltrino.bl.it www.feltrino.bl.it
126
CONFCOMMERCIO VENETO
CONFINDUSTRIA PADOVA
CONSORZIO DI DELTA PO ADIGE
Via Don F. Tosatto, 59 30174 VENEZIA MESTRE (VE)
Via E. P. Masini, 2 35131 PADOVA
Via Pordenone, 6 45019 TAGLIO DEL PO (RO)
Tel. 041 974022 Fax. 041 959244
Tel. 049 8227111 Fax. 049 8227100
Tel. 0426 399711 Fax. 0426 346137
confveneto@tin.it
info@confindustria.pd.it www.comune.rovigo.it
bonifica@deltapoadige.it www.deltapoadige.it
102
144
BONIFICA
176
CONSORZIO DI BONIFICA “PIANURA VENETA TRA LIVENZA E TAGLIAMENTO”
CONSORZI DI BONIFICA RIUNITI DI VERONA
CONSORZIO PER LO SVILUPPO DEL POLESINE - CONVIPO
Viale Venezia 30026 PORTOGRUARO (VE)
Piazza San Nicolò, 3 37121 VERONA
Viale delle industrie, 53/b 45100 ROVIGO
Tel. 0421 275100 Fax. 0421 272455
Tel. 045 8002620 Fax. 045 8006256
Tel. 0425 412576 Fax. 0425 419410
protocollo@pianuraveneta.it
consorzio@valligrandi.it
consvipo@consvipo.it www.consvipo.it
www.pianuraveneta.it
250
312
172
C.G.A. CONSORZIO GESTIONE ARGILLE
CONSORZIO ZAI INTERPORTO QUADRANTE EUROPA
CREDITO TREVIGIANO FONDAZIONE VILLA EMO-ANTICO BROVO
Viale del Lavoro, 6 36030 MONTE DI MALO (VI)
Via Sommacampagna, 61 37137 VERONA
Tel. 0445 607951 Fax. 0445 584973
Tel. 045 8622060 Fax. 045 8622219
Via Stazione, 5 31050 FANZOLO DI VEDELAGO (TV) Tel. 0423 476334 Fax. 0423 487043
consorzio@argille.org
consorzio.zai@quadranteuropa.it www.consorziozai.it
info@villaemo.tv.it www.comune.rovigo.it
362
d
DRAGO SRL
Piazza Drago 30016 JESOLO LIDO (VE) Tel. 0421 382114 Fax. 0421 386126 drago@dragoimmobialire.it
314
e
204
EAMBIENTE SRL
CITTA’ DI ERACLEA
EST CAPITAL SGR SPA - FONDO REAL VENICE
Via Pordenone, 9 30175 MARGHERA (VE)
Piazza Garibaldi, 54 30020 ERACLEA (VE)
Via Carlo Leoni, 7 35139 PADOVA
Tel. 041 5093820 Fax. 041 5093886
Tel. 0421 234270 Fax. 0421 234255
Tel. 049 657884 Fax. 049 8751517
info@eambiente.it www.eambiente.it
urbanistica@comune.eraclea.ve.it
sp@estcapitalgroup.it www.eastcapital.it
f
276
236
264
FEDERAZIONE ORDINI ARCHITETTI DEL VENETO
FLOWERS GLOVES SRL
Via Isola del Tronchetto, 14 30135 VENEZIA
Via Monte Fiorino, 13 37057 SAN GIOVANNI LUPATOTO (VR) Tel. 045 8750888 Fax. 045 8750660
Tel. 0444 325715 Fax. 04444 545794 architettivicenza@archiworld.it
segreteria@flowersgloves.it www.flowergloves.it
COMUNE DI FICAROLO
FONDAZIONE CASSAMARCA
FONDAZIONE GIUSEPPE MAZZOTTI PER LA CIVILTA’ VENETA
Via Battisti, 139 45036 FICAROLO (RO)
Piazza S. Leonardo, 1 31100 TREVISO
Via Angelo Marchesan, 11/a 31100 TREVISO
Tel. 0425 708072 Fax. 0425 708393
Tel. 0422 513100 Fax. 0422 513210
Tel. 0422 346066 Fax. 0422 325372
www.fondazionecassamarca.it
info@fondazionemazzotti.org www.fondazionemazzotti.org
info@comune.ficarolo.ro.it
168
202
FONDAZIONE DI VENEZIA
FUNIVIA MALCESINE-MONTE BALDO
Dorsoduro,3488 30123 VENEZIA
Corso Porta nuova, 96 37122 VERONA
Tel. 041 2201211 Fax. 041 2201219
Tel. 045 592434 Fax. 045 593818
segreteria@fondazionedivenezia.org www.fondazionevenezia.org
atfmalcesinemontebaldo@virgilio.it www.fnniviedel baldo.com
262
328
g
98
GESTIONE UNICA DEL BACINO IDROMINERARIO OMOGENEO DEI COLLI EUGANEI
COMUNE DI GAIBA
GALLERIE DI BASE BRENNERO BBT SE
Via Provinciale, 38 45030 GAIBA (RO)
Piazza stazione, 1 37057 BOLZANO
Via Pietro d’Abano, 18 35031 ABANO TERME (PD)
Tel. 0425 709926 Fax. 0425 709725
Tel. 0471 062200 Fax. 0471 062211
Tel. 049 8668129 Fax. 049 8666300
info@comune.gaiba.ro.it
info@bbt-se.com.it www.bbt-se.com
info@gestioneunica.it www.gestioneunica.it
168
h
GRANDI MOLINI ITALIANI SPA
DEL
326
HYDROGEN PARK SCARL
Via Aldo Moro, 6 45100 ROVIGO
Via delle industrie, 19 30175 MARGHERA (VE)
Tel. 0425 209111 Fax. 0425 209150
Tel. 041 5499111 Fax. 041 935601
info@grandimolini.it www.grandimolini.it
gperini@uive.it
330
148
288
i
INIZIATIVE IMMOBILIARI INDUSTRIALI SPA
INIZIATIVE INSULA SAS
Via Roma, 6 45031 ARQUA’ POLESINE (RO)
Via delle industrie, 19 b 30175 MARGHERA (VE)
Tel. 0425 452057 Fax. 0425 453874
Tel. 041 930255 Fax. 041 930255
info@itre.it
iniziativeinisola@gmail.com
260
184
I.P.A.R. ISTITUTI DI SOGGIORNO PER ANZIANI “SAN GREGORIO”/AZIENDA ULSS N.8
COMUNE DI ISOLA DELLA SCALA
Via dei Capuccini,2 31049 VALDOBBIADENE (TV)
Via Vittorio Veneto, 4 37063 ISOLA DELLA SCALA (VR)
Tel. 0423 9778 Fax. 0423 976093
Tel. 045 6631911 Fax. 045 6630170
protocollo@istitutisangregorio.it
info@comune-isola.it www.comune-isola.it
214
302
j
l
JTS ENGINEERING SRL
MARIETTO LAURENTI
Via Lussemburgo, 9 a 37069 VILLAFRANCA DI VERONA (VR) Tel. 045 6305869 Fax. 045 6305839
Via Mantovana, 67 45014 PORTO VIRO (RO)
info@jts.vr.it www.jts.vr.it
m.laurenti@awn.it
m
Tel. 0426 632397 Fax. 0426 364770
334
186
Magistrato alle Acque di Venezia
MAGISTRATO ALLE ACQUE DI VENEZIA
STUDIO ARCHITETTI MAR
San Polo, 19 30124 VENEZIA
Via Castellana, 60 30174 ZELARINO (VE)
Tel. 041 794111
Tel. 041 984477 Fax. 041984026
info@magisacqueit www.magisacque.it
mar@studioarchmar.it www.studioarchmar.it
86
266
MARCO POLO SYSTEM GEIE
MARTINI COSTRUZIONI SRL
COMUNE DI MAROSTICA
Via Cà Corner-S.Marco, 2662 30124 VENEZIA
Via Dante Alighieri, 74 35030 ROVOLON (PD)
Via Livio Testa, 17 36063 MAROSTICA (VI)
Tel. 041 2501718 Fax. 041 2501720
Tel. 049 5227254 Fax. 049 5226080
Tel. 0424 479200
info@marcopolosystem.it www.marcopolosystem.it
martinicostruzioni@trachite.com www.trachite.com
segreteria@infomarostica.it www.comune.marostica.vi.it
256
158
MERVILLE-COGETREV SPA
METADISTRETTO VENETO DEI BENI CULTURALI
COMUNE DI MIRA ASSESSORATO URBANISTICA
Piazza G. Ancillotto, 10 31100 TREVISO
Vega Park, Via delle Libertà, 12 30175 MARGHERA (VE)
Piazza IX Martiri, 3 30034 MIRA (VE)
Tel. 0421 368477 Fax. 0421 363610
Tel. 041 5093011 / 041 50933046 Fax. 041
Tel. 041 5628269 Fax. 041 5628312
info@merville.it www.merville.it
distrettobbcc@vegapark.ve.it
info@comune.mira.ve.it www.comune.mira.ve.it
268
140
238
COMUNE DI MONTEBELLO VICENTINO
p
PROVINCIA DI PADOVA
Piazza Italia, 1 36054 MONTEBELLO VICENTINO (VI) Tel. 0444 648164 Fax. 0444 440111
Piazza Antenore, 3 35121 PADOVA
tecnico@comune.montebello.vi.it www.comune.montebello.vi.it
urbanistica@provincia.padova.it
Tel. 049 8201783 Fax. 049 8201716
354
136
COMUNE DI PADOVA - SETTORE PIANIFICAZIONE URBANISTICA
PARCO NAZIONALE DOLOMITI BELLUNESI
PARCO NATURALE DOLOMITI D’AMPEZZO
Via Fra Paolo Sarpi, 2 35100 PADOVA
Piazzale Zancanaro, 1 32032 FELTRE (BL)
Via del parco, 1 32043 CORTINA D’AMPEZZO (BL)
Tel. 049 8204638 Fax. 049 8204644
Tel. 0439 3328 / 0439 332909 Fax. 0439 332999
Tel. 0436 12206 Fax. 0436 12269
segreteria.urbanistica@comune.padova.it www.padovanet.it
info@dolomitipark.it
info@dolomitiparco.it
138
108
106
PARCO NATURALE REGIONALE DELLA LESSINIA
PARCO NATURALE REGIONALE DEL FIUME SILE
PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI
Piazza Borgo, 52 37021 BOSCO CHIESANUOVA (VR) Tel. 045 6799211 Fax. 049 6780677
Via Tandura, 40 31100 TREVISO
Via Rana Ca Mori, 8 35042 ESTE (PD)
Tel. 0422 321994 Fax. 0422 321839
Tel. 0429 632911 Fax. 0429 601368
parcocultura@lessinia.verona.com www.lessiniapark.it
info@parcosile.it www.parcosile.it
info@parcollieuganei.com www.parcocollieuganei.com
PARCO REGIONALE DELTA DEL PO
COMUNE DI PORTO VIRO
PROJECT SCARL SOCIETA’ PROFESSIONALE DI PROGETTAZIONE
Via G. Marconi, 6 45012 ARIANO NEL POLESINE (RO) Tel. 0426 372202 Fax. 0426 373035
Piazza della Repubblica, 23 45014 PORTO VIRO (RO)
Via Mure Ospedale, 21 45100 ROVIGO
Tel. 0426 325711 Fax. 0426 633342
Tel. 0425 24864/ 0425 22998 Fax. 0425 423201
info@parcodeltapo.org www.parcodeltapo.org
lavori.pubblici@comune.portoviro.ro.it
info@project.191.it
110
116
www.comune.portoviro.ro.it
112
166
114
188
PRO.TEC.O.SOC.COOP.A.R.L.
r
REAL ESTATE SERENISSIMA SPA
Via Cesare Battisti, 39 30027 SAN DONA’ DI PIAVE (VE)
Via E. Fermi, 2 37135 VERONA
Tel. 0421 54589 Fax. 0421 54532
Tel. 045 9692760 Fax. 045 9692764
proteco@proteco.cc
emanuele.pepoli@serenissimasgr.it www.serenissima.srg
270
336
RECIS S.P.A.
REGIONE DEL VENETO SEGRETERIA REGIONALE AMBIENTE E TERRITORIO
REGIONE VENETO - SEGRETERIA REGIONALE INFRASTRUTTURE E MOBILTA’
Corso Vittorio Emanuele, 55 37069 VILLAFRANCA (VR)
Calle Priuli, Canareggio, 99 30123 VENEZIA
Via C. Baseggio, 5 30170 MESTRE (VE)
Tel. 045 6304354 Fax. 045 6309234
Tel. 041 2792089 Fax. 041 2792086
Tel. 041 2794667/ 041 2794680 Fax. 041 2794670
recis@cis-vr.it www.cis-vr.it
carla.spolaor@regione.veneto.it www.regioneveneto.it
segr.inframob@regione.veneto.it
338
20
74
REGIONE DEL VENETO SEGRETERIA REGIONALE LAVORI PUBBLICI
PROVINCIA DI ROVIGO
COMUNE DI ROVIGO
Calle Priuli, Canareggio, 99 30123 VENEZIA
Via Ricchieri detto “Celio”, 10 45100 ROVIGO
Via Badalomi, 31 45100, ROVIGO
Tel. 041 2792030 Fax. 041 2792796
Tel. 0425 386859 Fax. 0425 386850
Tel. 0425 206400 Fax. 0425 206751
segr.llpp@regione.veneto.it www.regioneveneto.it
area.territorio@provincia.rovigo.it www.provincia.rovigo.i
fiorenzaronsisvalle@comune.rovigo.it www.comune.rovigo.it
ENTE PUBBLICO COMUNE DI SAN DONA’DI PIAVE
SAPIO SRL
Piazza Indipendenza, 13 30027 SAN DONA’ DI PIAVE (VE)
Via S. Pellico, 48 20052 MONZA
Tel. 0421 590400 Fax. 0421 590411
Tel. 039 8398359 Fax. 039 836068
danilo.gerotto@sandonadipiave.net www.sandonadipiave.net
gruppo@sapio.it
s
56
162
240
164
286
COMUNE DI SCHIO 2 STUDIO MOLINARO ARCHITETTURA SRL
S.I.F.A. SOC.CON SPA
SISTEMI TERRITORIALI SPA
Piazza Statuto, 16 36015 SCHIO (VI)
Viale Sansovino, 7 30171 MESTRE (VE)
Piazza Zennellato, 5 35131 PADOVA
Tel. 0445 691363 Fax. 0445 691306
Tel. 041 5321433 Fax. 041 5329162
Tel. 049 774999 Fax. 049 774399
luisa.camini@comune.schio.vi.it www.comune.schio.it
info@sifa-pif.it
parazzi@sistemiterritorialispa.it
356
278
90
SOCIETA’ FUNIVIA ARABBA MARMOLADA “SOFMA SPA”
S.P.A.L.T. SRL
S.T.A. SRL - SERVIZI TECNOLOGICI AMBIENTALI
Via G. Marconi, 31 32030 FONZASO (BL)
Via Napoleone,11 37010 AFFI (VR)
Via delle Industrie, 191 b 30175 MARGHERA (VR)
Tel. 0439 5052 Fax. 0439 56443
Tel. 041 5093560 Fax. 041 5093692
sofma@gorzagri.it www.portavescovoskiresort.it
federica.becherini@psta.it www.sta.it
130
340
290
t
TERMINALE GNL ADRIATICO
TOMBOLA COSTRUZIONI SRL
Via Stradonazzi, 9 45014 PORTOVIRO (RO)
Via Baruzzi, 12 a 35129 PADOVA
Tel. 047 5471035 Fax. 0426 361600
Tel. 049 8643436 Fax. 049 8642542
lisaroncon@adriaticing.it www.adriaticing.ing
tombola.costruzioni@libero.it
TRESSETRE S.C.P.A.
PROVINCIA DI TREVISO
Via della Pila, 119 30175 MARGHERA (VE)
Via Cal di Breda, 116 31100 TREVISO
Tel. 041 5385166 Fax. 041 5320292
Tel. 0422 656884 Fax. 0422 421324
info.tressetre@gmail.com
mlagreca@provinciatreviso.it
282
180
272
u 194
UNINDUSTRIA TREVISO UNIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI TREVISO
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PADOVA
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI VERONA
Piazza Sant Andrea, 10 31100 TREVISO
Via 8 Febbraio, 2 35122 PADOVA
Via dell’Artigliere, 10 37129 VERONA
Tel. 0422 2941 Fax. 0422 412437
Tel. 049 8275111 / 049 8273131 Fax.
Tel. 045 8028903 Fax. 045 8028029
economico@unindustriatv.it www.unindustria.treviso.it
redazioneweb@unipd.it
coordinamento.comunicazione@ateneo.univr.it
www.unipd.it 200
UNIVERSITA’ IUAV DI VENEZIA
v
140
www.univr.it
VENETO ACQUE SPA
Via Tolentini Santa Croce, 191 30135 VENEZIA
Viale Sansovino, 7 30171 MESTRE (VE)
Tel. 041 2571819 / 041 2571825 Fax. 041 2571738
Tel.041 5322960 Fax.041 5329162
comesta@iuav.it www.iuav.it
info@venetoacque.it www.venetoacque.it
244
304
94
PROVINCIA DI VENEZIA - SETTORE PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
COMUNE DI VENEZIA
VENEZIA TECNOLOGIE SPA
Via Forte Marghera, 191 30173 MESTRE (VE)
San Marco, 4137 30124 VENEZIA
Via delle Industrie, 39 30175 PORTO MARGHERA (VE)
Tel. 041 2501974 Fax. 041 2501990
Tel. 041 2446019 Fax. 041 2446032
Tel. 041 2516411 Fax. 041 2516460
territorio.urbanistica@provincia.venezia.it
pianostrategico@comune.venezia.it www.comune.venezia.it/pianostrategico
segreteria@veneziatecnologie.it www.veneziatecnologie.it
222
224
PROVINCIA DI VERONA- SERVIZIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E S.I.T.
COMUNE DI VERONA
PROVINCIA DI VICENZA
Via delle Franceschine, 10 37122 VERONA
Piazza Bra, 1 37121 VERONA
Via ContrĂ Gazzolle, 1 36100 VICENZA
Tel. 045 9288328 Fax. 045 9288358
Tel. 045 8077535 Fax. 045 8077511
Tel. 0444 908262 Fax. 0444 908490
gianluigiscamperle@provinciavr.it www.portale.provincia.vr.it
pianificazione.territoriale@comune.verona.it www.comune.verona.it
info@provincia.vicenza.it www.provincia.vicenza.it
294
296
284
346
COMUNE DI VICENZA
COMUNE DI VILLAFRANCA
COMUNE DI VITTORIO VENETO
Via Corso Palladio, 98 a 36100 VICENZA
Via corso Garibaldi, 24 37069 VILLAFRANCA (VR)
Piazza del Popolo, 14 31029 VITTORIO VENETO (TV)
Tel. 0444 221111 Fax. 0444 221550
Tel. 045 6339391/ 045 6339353 Fax. 045 6339142
Tel. 0438 569501 Fax. 0438 57212
urbanistica@comune.vicenza.it www.comune.vicenza.it
ufficiotecnico@comune.villafranca.vr.it
urbanistica@comune.vittorioveneto.tv.it
300
348
z
ZIP - CONSORZIO ZONA INDUSTRIALE E PORTO FLUVIALE DI PADOVA Via Galleria Spagna, 35 30127 PADOVA Tel. 049 8991811 Fax. 049 761156 info@zip.padova.it www.zip.padova.it
146
www.comune.vittorio-veneto.tv.it
198
programma eventi 11 novembre 2009 10,30 auditorium verdi
Accoglienza del Presidente della Fiera di Verona, Ettore Riello Proiezione del video “Un veneto che guarda avanti” Saluto di benvenuto del Presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi “Geo-Oikos: una iniziativa per dare competitività al territorio” Assessore Regionale alle Politiche per il Territorio, Renzo Marangon “Pensare il Veneto oltre la modernità” Rettore Istituto Universitario di Architettura di Venezia, Amerigo Restucci “Riflettori sul Terzo Veneto” Presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan
12,30 12,45 piazza dei signori
Visita alla Rassegna
12,45 piazza delle erbe
“Progetti e iniziative della Provincia di Treviso” Assessore Provinciale, Franco Conte
13,00
“La città sostenibile. Esperienze dalle realtà più virtuose e pianificazione sostenibile in Veneto” a cura di EAMBIENTE
sala piccinato
“Protocollo d’intesa VE-PD per un rafforzamento della capacità competitiva delle due città come fattore di sviluppo del Nord-Est” Assessore Comunale di Venezia, Gianfranco Vecchiato e di Padova, Mauro Bortoli
14,00 sala mozart
“Greenways Boschi e fiumi della Repubblica di Venezia” workshop a cura di Iniziative Insula
14,00 auditorium verdi
“Il Veneto, lo Sport, gli Impianti”- Convegno a cura della Regione Veneto - Direzione Lavori Pubblici con la presenza dell’Assessore Regionale Massimo Giorgetti
14,30 sala piccinato
“I piani di gestione per le zone di interesse comunitario: nuovo strumento per armonizzare tutela e sviluppo” workshop a cura della Regione Veneto, Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, con il contributo della Fondazione Cariverona
14,30 piazza delle erbe
“Il restauro della chiesa di S.Marco a L’Aquila” a cura della Regione Veneto, Unità di Progetto Protezione Civile, con la presenza dell’Assessore Regionale Elena Donazzan
14,30
“Insieme per disegnare la nostra Verona” convegno a cura della Provincia di Verona
sala salieri
14,30 piazza dei signori
“I parchi: una risorsa per lo sviluppo di una soft economy” incontro dell’Assessore Regionale Flavio Silvestrin con gli attori economici e sociali
14,30 sala blu
“Il Veneto che si muove” convegno a cura della Regione Veneto, Direzione Infrastrutture con la presenza dell’Assessore Regionale Renato Chisso
14,30 sala respighi 16,00 sala vivaldi
“L’esperienza regionale di copianificazione:un progetto per la sostenibilità” convegno a cura della Regione Veneto, Direzione Urbanistica con la presenza dell’Assessore Regionale Renzo Marangon “Dalle Valli Grandi al Benaco: uno sguardo sul territorio” presentazione del volume a cura dei Consorzi di Bonifica Riuniti di Verona
12 novembre 2009 10,00 auditorium verdi 10,00 sala respighi
“Verona, nodo logistico europeo” Convegno a cura della Provincia di Verona con la presenza del Presidente Giovanni Miozzi
10,00 sala blu
“A vent’anni dalla Carta Archeologica del Veneto - Progetti e lavori in corso nelle città e nei territori del Veneto” Giornata di studio a cura della Regione Veneto, Direzione Beni Culturali
10,00
piazza dei signori
“Edoardo Gellner: i 100 anni di un architetto veneto” a cura della Federazione Ordine Architetti del Veneto
10,00
piazza delle erbe
“Progetti e iniziative della Provincia di Rovigo” incontro con il Presidente della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili
10,00
sala mozart*
“Territorio, Urbanità, Programmazione: la proposta di Confcommercio Veneto”
“I lavori pubblici nel Veneto - 2008” Convegno a cura della Regione Veneto, Direzione Lavori Pubblici
11,00 sala piccinato
“Interventi complessi di difesa del suolo” workshop a cura della Regione Veneto, Direzione Difesa del Suolo, con la partecipazione dell’Assessore Regionale Giancarlo Conta
12,00 piazza dei signori*
“Progetti e iniziative della Provincia di Venezia” incontro con il Presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto
12,00
“Progetti e iniziative della Provincia di Verona” incontro con l’Assessore Provinciale Samuele Campedelli
piazza delle erbe*
12,00 sala mozart*
“Una sola priorità: garantire la certezza dei tempi di attuazione dei progetti” workshop a cura di ANCE Veneto - Est
14,00 piazza dei signori*
“Presentazione del progetto Vallone Moranzani” a cura del Commissario delegato per l’emergenza socio-economico-ambientale relativa ai canali portuali di grande navigazione della laguna di Venezia
14,30 sala mozart*
“Ruolo delle fondazioni nella riqualificazione del territorio mediante progetti di interesse culturale” workshop a cura delle Fondazioni Bancarie del Veneto
14.30 sala piccinato*
“Strategie e interventi per la tutela della laguna di Venezia” convegno a cura della Regione Veneto, Direzione Progetto Venezia
14,30 sala respighi*
“Le azioni per la tutela del territorio” convegno a cura della Regione Veneto, Direzione Tutela Ambiente
14,30
piazza delle erbe
“Una casa per i meritevoli” a cura della BSG, Società di gestione del Fondo Immobiliare Etico Veneto Casa
15,00 piazza delle erbe
Tre progetti del Comune di Verona per migliorare la città: incontro con l’Assessore all’Urbanistica Vito Giacino e con l’ Assessore all’Edilizia Privata, Alessandro Montagna
15,00 piazza dei signori*
“Interventi complessi di difesa del suolo” workshop a cura della Regione Veneto, Direzione Difesa del Suolo, con la partecipazione dell’Assessore Regionale Giancarlo Conta
15,30
“Il futuro tra pianificazione sostenibile ed energia da fonti rinnnovabili” a cura di EAMBIENTE
piazza dei signori
17,30 piazza veneto*
BRINDISI DI RINGRAZIAMENTO E DI ARRIVEDERCI AL 2010 con la presenza del Presidente della Regione del Veneto Giancarlo Galan
indice
il terzo veneto per la competizione internazionale il veneto ad un giro di boa geo-oikos: la presentazione delle dinamiche del territorio geo-oikos: un’avventura che aiuta il territorio la fiera ospita il territorio
regione del veneto
un nuovo percorso per il governo del territorio: ptrc 2009 un nuovo percorso per il governo del territorio: verso il piano paesaggistico regionale un nuovo percorso per il governo del territorio: progetti strategici un nuovo percorso per il governo del territorio: premio luigi piccinato un nuovo percorso per il governo del territorio: evoluzione della gestione dei siti natura 2000 un nuovo percorso per il governo del territorio: i parchi nella stagione del piano siti unesco del veneto: cinque tesori, un’unica ricchezza progetto integrato fusina paesaggi terrazzati delle alpi: progetto alpter divas: software di supporto per la valutazione ambientale strategica
7 9 11 15 17 19 20 26 28 30 32 34 36 38 42 44
sistemi informativi territoriali: strumenti per la programmazione e controllo del territorio censimento dei fenomeni franosi: uno strumento al servizio della pianificazione territoriale interventi di difesa e riqualificazione del litorale veneto interventi per la sicurezza idraulica mediante laminazione delle piene del torrente timonchio nuovo polo scolastico per l’infanzia di noventa padovana, pd fraglia vela malcesine, vr recupero conservativo del forte s.viola, comune di grezzana, vr chiesa longobarda della ss. trinità di cappella maggiore, tv la protezione civile: il centro funzionale decentrato della regione del veneto chiesa s.marco a l’aquila: la regione del veneto in prima linea per il recupero della chiesa contratti di quartiere II: programmi innovativi in ambito urbano fondo immobiliare etico: veneto casa - fondo immobiliare per l’housing sociale nel veneto la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale: nuovo ospedale s.angelo di mestre, ve il sistema infrastrutturale della regione del veneto: un piano di interventi per uno sviluppo sostenibile del territorio passante autostradale di mestre: una strada e un simbolo per il veneto in europa sistema ferroviario metropolitano regionale nell’area metropolitana diffusa centrale veneta (s.f.m.r.) superstrada pedemontana veneta
46 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80
enti e istituzioni a carattere regionale
83
commissario delegato per l’emergenza socio economico ambientale relativa ai canali di grande navigazione della laguna di venezia laguna / venezia: difesa dalle acque alte e protezione ambientale arpav: agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale del veneto sistemi territoriali: società al servizio del territorio venezia-padova: un protocollo d’intesa per il rafforzamento della capacità competitiva delle città di venezia e di padova come fattore di sviluppo del nord est mo.s.a.v. - modello strutturale degli acquedotti del veneto città murate: valorizzare un patrimonio storico fondazione mazzotti: istituzione e service culturale della marca trevigiana edilizia sviluppo territorio: dibattito per il territorio “il veneto che vogliamo…è una città ben fatta”
84 86 88 90 92 94 96 98 100 102
i parchi del veneto
progetti “dolomiti no-barriers” e “via della pace”: accedere alla natura con diverse abilità motorie e sulle più ardite vie della storia nuovo giardino botanico: parco in val del mis malga derocon a erbezzo: area floro-faunistica del parco naturale regionale della lesssinia da rosta a rosta: un cammino per sant’angelo sul sile cantieri forestali nel parco: progettare e realizzare nel rispetto della natura delta del po: progettare sulla terra più giovane d’italia
belluno
tre progetti di sviluppo: tutela delle architetture del ‘900, aeroporto di belluno, nuova scuola gabelli rete ecologica natura 2000: redazione dei piani di gestione delle aree zps nel territorio del feltrino ed elaborazione di alcune azioni strategiche di sviluppo sostenibile centro socio-sanitario ulss 01: un punto di riferimento per i cittadini del cadore porta vescovo dolomiti resort: nuovo sistema di visita per il comprensorio sciistico di arabba a servizio degli enti locali e del territorio
padova
la provincia e il suo territorio: governance e progetti di valorizzazione strategie del pat collaborare con il territorio: infrastrutture, beni culturali, materiali e sperimentazioni green park: uomini e idee, territorio e progetti, parchi e industrie gestione innovativa: impegno economico, sociale e ambientale il bacino termale euganeo: una risorsa unica al mondo energia pulita per i comuni: risparmio energetico e sviluppo sostenibile verso una edilizia sostenibile: ideare edilizia residenziale pubblica coniugando sostenibilità ambientale e qualità architettonica a costi contenuti modello di ripristino ambientale: vanderia, miniera bertozzo “alonte” e “costa”: sostenibilita’ ambientale dell’attivita’ estrattiva siti estrattivi di trachite: sostenibilita’, innovazione, qualita’
105 106 108 110 112 114 116 123 124 126 128 130 132 135 136 138 140 144 146 148 150 152 154 156 158
rovigo
161 162 164 166 168 170 172 176 180 182 184 186 188 190
treviso
193 194 196 198 200 202 204 206 208 210 212 214 216
venezia
221 222 224
ptcp di rovigo: piano territoriale di coordinamento provinciale urban_laboя: terzo veneto: rovigo e il suo futuro porto viro città cantiere: 1999-2009 dieci anni di lavori che hanno cambiato il comune ficarolo e gaiba: promozione artistica – culturale e valorizzazione turistica del territorio l’evoluzione del settore sanitario: la riqualificazione dell’edilizia sanitaria nel polesine polesine, vita di qualità: piattaforma logistica e vie d’acqua da vivere delta del po e le sue lagune: interventi di risanamento idraulico–ambientale dei bacini vallivo-lagunari terminale adriatic lng: nuova energia per l’italia tecnologia al servizio dell’ambiente macroarea di arqua’ polesine e villamarzana, ro residenza delle risorse: messa a valore del territorio del delta del po sistemazione di piazza xx settembre a rovigo: variante al prg per il centro storico interventi di riqualificazione nel centro storico di minerbe, vr: piano particolareggiato per il centro storico
ptcp di treviso: dal piano al progetto provincia di treviso: nuova sede paesaggi che cambiano: forme diverse di paternariato un territorio competitivo: unindustria treviso per le imprese e la comunità progetto università: interventi di fondazione cassamarca compendio di villa emo: progetto di restauro e riqualificazione funzionale monigo: residenze convenzionate e sostenibili, un progetto iuav per treviso alloggi ecosostenibili: strutture prefabbricate in legno, un progetto di matteo thun a motta di livenza alloggi sperimentali con struttura prefabbricata: a s. bona un progetto di d. schiesari dell’università di trento casa aita: nascera’ a crespano la casa di riposo del futuro cittadella della salute: valdobbiadene: si completa il piano di riconversione ospedaliera del trevigiano panorama trevigiano: futuro e nuove destinazioni dei siti estrattivi
strategie per la provincia: nuove responsabilità dalla legge all’urbanistica pat di venezia: soddisfare il presente senza compromettere il futuro
piano di assetto del territorio: terra di confine tra mare e laguna chioggia città delle acque: un repertorio di progetti per uno sviluppo sostenibile vision per eraclea: esporazioni progettuali mira - l’acqua: progetti integrati di restauro del territorio san donà di piave: laboratorio del contemporaneo università iuav di venezia: un ateneo radicato nel territorio veneto venezia: un ospedale moderno, nuovo padiglione jona avrà anche l’elisuperficie valle vecchia: un nuovo significato di bonifica opPORTunità di sviluppo: venezia marittima, porto marghera aeroporto marco polo: da scalo aeroportuale a nodo intermodale forte marghera - act4ppp: transnational action for public private partnership greenways delle venezie: paesaggi, borghi…e l’economia della mobilità dolce M9 venezia-mestre: un nuovo polo culturale per una nuova mestre progetti: rinascita del lido di venezia nuova sede ca’ foscari: facoltà di scienze fisiche matematiche naturali - via torino, mestre jesolo pineta: merville, complesso residenziale frontemare immerso nel verde riqualificazione urbana: il rilancio della città passa attraverso la trasformazione degli spazi non più funzionali quartiere “brenta nova”: un intervento di trasformazione urbana tra storia, sviluppo e riqualificazione del territorio valorizzare il territorio: pila del riso - fossalta di portogruaro, ve; piazza s. michele - quarto d’altino, ve obiettivo sostenibilità: eAmbiente a supporto delle scelte sul territorio progetto integrato fusina: acqua, risorsa rinnovabile terre e fanghi: trattamento dopo l’attività di scavo in laguna canali portuali di grande navigazione ricerca nel nostro territorio: una realtà d’eccellenza al servizio delle imprese gruppo sapio: impegno nella ricerca marghera e l’idrogeno: attività e mission bonifiche ambientali: progettazione e realizzazione
226 228 236 238 240 244 248 250 252 254 256 260 262 264 266 268 270 272 274 276 278 280 282 284 286 288 290
verona
293 294 296 298
ptcp di verona: un metodo per condividere le scelte di sviluppo sostenibile sul territorio strategie per la città: verso il piano degli interventi a verona centro guida sicura: città della sicurezza, dei motori e del tempo libero
mensa scolastica dossobuono: scrigno di vetro sospeso sul giardino padiglione centro risi: futuro della fiera del riso di isola della scala caserma santa marta: recupero a cura dell’università di verona nuovo polo chirurgico: un unico edificio per tutte le chirurgie dell’ospedale civile maggiore aeroporto catullo di verona: collegamento aerostazione con il centro città di verona mediante il “people mover” camera di commercio di verona: pubblicazioni realizzate dal servizio studi e ricerca recupero delle radici culturali: rinaturalizzazione dell’area fluviale delle vallette di cerea consorzio zai interporto: masterplan quadrante europa motor city: dal veneto una sfida internazionale mobilita’ sostenibile: A22, terza corsia - intermodalità - mobilità e idrogeno galleria di base del brennero: la cerniera dell’europa funivia malcesine-monte baldo: un progetto europeo per l’ambiente e per il turismo impianto fotovoltaico: magazzino automatizzato alimentato ad energia solare nasce “aquardens”: parco termale italiano del benessere progetti per il veneto: vogliamo cucire stile, tecnologia e cultura ecoparco d’adige: piacenza d’adige verona forum: la nuova città inizia da qui polo europa: un progetto che integra tutte le attività della filiera agroalimentare la residenza quadrivium: “edificio evoluto” sul lago di garda
vicenza
300 302 304 306 308 310 312 314 316 324 326 328 330 332 334 336 338 340 342
cultura e sviluppo: un unicum - provincia di vicenza terra dei mestieri e dell’arte idee in comune: vicenza capoluogo e i comuni contermini pati ovest vicentino: strategie di riqualificazione territoriale palazzo diamante: edificio in classe A+ (R.E.C: di Schio Valdagno) nuovo polo ospedaliero unico: costruzione del nuovo polo ospedaliero sito a santorso provincia di vicenza esperienze di progetto: legame con le origini e knowhow internazionale recuperi cave d’argilla. territori recuperati e da recuperare
345 346 348 354 356 358 360 362
espositori e contatti
365
GE - OIK S
Regione del Veneto
in collaborazione con
Coordinatore evento Segretario Regionale Ambiente e Territorio Roberto Casarin Responsabile evento Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi Romeo Toffano Promozione e marketing territoriale Carla Spolaor Segreteria organizzativa Francesca Franzin con la collaborazione di Annamaria Menegazzi e Roberto Berveglieri
Province del Veneto Coordinamento interprovinciale Provincia di Verona Area Funzionale programmazione e Sviluppo del Territorio Elisabetta Pellegrini, Elisabetta Gasparrini e Gianluigi Scamperle Provincia di Padova Settore Urbanistica e Patrimonio Luigi Rizzolo, Roberto Anzaldi, Andrea Farinelli e Alessia Sanavio Provincia di Rovigo Area Territorio e Trasporti Claudio Zerbinati, Paolo Marzolla, Cinzia Paolucci e Chiara Monesi Provincia di Treviso Servizio Urbanistica Marco Parodi, Silvia Roma e Maria Grazia La Greca Provincia di Venezia Settore Pianificazione Territoriale Alberto Nardo, Massimo Pizzato, Luca Trabuio, Giancarlo Fanton e Paolo Gabbi Provincia di Vicenza Settore Urbanistica Roberto JosĂŠ Bavaresco, Davide Salerno, Andrea Contin e Vanna Baccarin
Segreteria operativa Veronafiere Gian Paola Pedretti, Francesca Zivelonghi e Jara Bombana Progetto di allestimento e comunicazione PATCHWORK studiArchitettura Fotografia Stefano Minuz, Artigiana Immagini Coordinamento editoriale Francesco Zampiero con la collaborazione di Francesco Guidi Colombi e Cecilia Carraro
Il volume Nuovi Territori è a cura di Davide Longhi
ringraziamenti
per la collaborazione e l’impegno prestati nell’organizzazione della manifestazione La Segreteria Regionale Lavori Pubblici: Direzione Lavori Pubblici; Direzione Edilizia Abitativa; Direzione Edilizia a Finalità Collettive; Unità di Progetto Protezione Civile; La Segreteria Regionale Infrastrutture e Mobilità: Commissario Straordinario per l’Attuazione dell’Intesa generale quadro nel Settore dei Trasporti art. 7 e 18 L.R 1/97; Direzione Infrastrutture; La Segreteria Regionale Cultura: Direzione Beni Culturali, Della Segreteria Ambiente e Territorio: Direzione Urbanistica, Direzione Progetto Venezia, Direzione Difesa del Suolo, Direzione Tutela Ambiente, Unità di Progetto Sistema Informativo Territoriale e Cartografia , Direzione Geologia e Attività Estrattive.
Tutte le immagini sono state fornite dai diversi espositori che ne garantiscono la proprietà dei diritti d’autore. Tali diritti sono stati concessi per la realizzazione della pubblicazione.
arrivederci a novembre 2010