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L’Elezione, 1/15

L’ELEZIONE di Charles Haddon Spurgeon «Ma noi siamo in obbligo di rendere del continuo grazie di voi a Dio, fratelli amati nel Signore, perché Iddio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione dello Spirito e la fede nella verità. A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro Evangelo, onde giungiate ad ottenere la gloria del Signor nostro Gesù Cristo» (2 Tessalonicesi 2:13,14). Anche se sull'argomento non ci fosse che quest'unico testo nella santa Parola di Dio, penso che noi tutti dovremmo essere tenuti a ricevere e riconoscere la veracità della grande e gloriosa dottrina che Dio, dall'eternità si è scelto una sua famiglia. Sembra però esserci contro questa dottrina un inveterato pregiudizio e, sebbene la maggior parte delle altre dottrine vengano bene o male accolte dai cristiani professanti, alcune con cautela, altre con gioia, tuttavia questa sembra essere la più ignorata e la più avversata. In molti dei nostri pulpiti sarebbe considerato persino un grave peccato ed un tradimento pronunciare un sermone sull'elezione, perché -a dire di alcuni- non sarebbe un discorso 'pratico'. Questo atteggiamento, però, è un errore che non onora la verità. Tutto ciò che Dio rivela ha una finalità precisa. Non c'è nulla nella Scrittura che non possa, sotto l'influenza dello Spirito Santo, essere trasformato in un discorso pratico, perché «ogni Scrittura è ispirata da Dio, e quindi utile...» per qualche scopo di utilità spirituale. E' vero che questo argomento non può certo essere modellato in un discorso sul libro arbitrio -lo sappiamo molto bene- ma può essere tuttavia finalizzato all'annunzio dell'immeritata grazia di Dio, e la 'pratica' che si basa sull'annunzio della grazia è la pratica migliore, quando le vere dottrine dell'immutabile amore di Dio vengono presentate con tutto il loro peso al cuore sia di santi che di peccatori. Alcuni di voi, turbati al solo sentire pronunziare questa parola, diranno: "Va bene, ascoltiamo ora che cosa ha da dire questo predicatore. Metterò da parte i miei pregiudizi". Non chiudete subito le vostre orecchie per dire: "Sono cose complicate". Complicate o no, dovremmo forse tacere la dottrina che Dio ha rivelato? Con quale autorità decidi che una cosa possa essere detta ed un'altra no? Guai a coloro che si fanno beffa della sapienza di Dio o si mettono a sindacare l'opportunità di ciò che Dio rivela. Mettete dunque da parte i vostri pregiudizi: ascoltate con calma, ascoltate spassionatamente: ascoltate ciò che la Scrittura ha da dire; e quando ricevete la verità, se Iddio si sarà compiaciuto di rivelarla e di manifestarla alla vostra anima, non abbiate vergogna di professarla apertamente. Confessare di avere sbagliato ieri è solo riconoscere di essere più saggi oggi, farà onore al vostro giudizio, e mostrerà che state migliorando nella conoscenza della verità. La Bibbia deve avere il primato, ed il predicatore deve esservi sottoposto. Per predicare non dobbiamo stare al di sopra della Bibbia, ma dobbiamo predicare con la Bibbia sulla testa! Dopo tutto quello che abbiamo predicato, siamo sempre più


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