Recensione

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I XVII

Martedì 4 giugno 2013

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Lecce

VIVILACITTÀ

CONGEDO

LUPO

«Fantastica Lecce!», parola di Cazzato

I colori di «Kora» narrati da Elisabetta Liguori

n Un’edizione tra le più copiate e plagiate, tra quelle più usate nelle pubblicazioni, nei blog e nelle tv, parola di editore. Ci riferiamo al fortunato libro di Mario Cazzato «Guida della Lecce fantastica» (Congedo, 194 pagine, 10 euro), giunto alla sua seconda ristampa. Il noto studioso offre, al curioso lettore, un sussidio strano, incredibile, insolito, enigmatico, imprevedibile, dissacrante per conoscere la capitale salentina del barocco. [din.lev.]

n «Kora. Una storia a colori» è il titolo dell’agile volume di Elisabetta Liguori (Lupo, 30 pagine, 10 euro), illustrato dai bellissimi disegni dello spagnolo Carlos Arrojo. Un piccolo e intenso libro (in foto), edito in collaborazione con il Comune di Soleto, «che sa avvolgere ed emozionare il lettore», ha scritto l’assessore Rita Durante. In realtà l’autrice, esperta in problematiche minorili, vi ha racchiuso un messaggio forte e pieno di speranza.[din.lev.]

PENSA ORIGINALE E DOCUMENTATA RICERCA DI SILVANA ARCUTI, DOCENTE ALL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO

STORIE La copertina del volume scritto da Silvana Arcuti e pubblicato da Pensa nella collana «Paideia» diretta da Hervè Cavallera

Donne di strada nel Medioevo «Segnate a vista» in oscuri ghetti di DINO LEVANTE

N

ella Divina commedia Dante Alighieri, volutamente, non ne ha scritto. Non le mette in uno dei tanti gironi dell’Inferno perché, in quel periodo, erano considerate «pietose». Meno di nulla, picchiate, vituperate, violentate, allontanate, ghettizzate, insomma non facenti parte del contesto sociale. Ci riferiamo alle prostitute, alle bagasce, volgarmente chiamate puttane; a chi esercita, da secoli, il più antico mestiere dell’umanità. A quel fenomeno, che ha attraversato le vicende, la storia più in generale, dinastie e papati compresi, e che ancora oggi è alquanto attivo, sebbene sotto mentite spoglie, ha dedicato una dettagliata ricerca Silvana Arcuti, docente di Storia medievale nell’Università del Salento. I risultati di quel lungo lavoro sono ora confluiti nel volume Segnate a vista. Donne di strada nel Medioevo (Pensa MultiMedia, 156 pagine, 16 euro), inserito nella collana «Paideia», diretta da Hervé A. Cavallera. Ci fu anche un pe-

IL TESTO

La Chiesa propose modelli alternativi come Maria Maddalena

Manni Memorie e racconti di Carmela Fiore. Vivere sul mare è una fortuna, in sé. Così come a Otranto vive Carmela Fiore, autrice della raccolta di racconti «Storie in bianco e nero» (Manni, 160 pagine, 15 euro). Fortunata doppiamente perché da anni coltiva la passione della scrittura. Con lo stesso editore ricordiamo i libri di poesie «Su carta di cielo» (‘98) e «Il rumore del tempo» (2005), e in prosa «Impronte» (2001). In quest’antologia di 19 racconti, la narratrice «ha raggiunto il punto più profondo della memoria», scrive Antonio Errico nell’introduzione. [din.lev.]

riodo durante il quale si distinse la donna lussuriosa, che ricerca il solo piacere della carne, e dunque peccaminosa, dalla semplice prostituta che vende il suo corpo per indigenza, per lavoro e per sopravvivere, dunque perdonabile. Inoltre la frequentazione delle donne «di facili costumi» si tollerò e si condivise, divenendo addirittura una sorta di scuola per la virilità maschile. In maniera scorrevole e documentata, grazie all’utilizzo di fonti inedite rare e difficilmente reperibili, il testo della Arcuti ricostruisce la condizione delle donne che «non meritavano rispetto alcuno», collocandola nel più ampio contesto sociale e dottrinale, giuridico e teologico. E proprio la Chiesa ebbe modo di proporre modelli alternativi e da imitare, basti pensare a Maria Maddalena, il tipico modello di donna redenta che diventa santa, esempio per le altre. Nell’appendice viene riproposto il Segno delle meretrici, saggio pubblicato nel 1890 dal letterato e giurista genovese Giulio Rezasco (1813-1894), un significativo contributo alla storia della marginalità femminile

Come rivisitare lo Strutturalismo Quaderno di Versus a cura di Caputo

nelle città italiane medioevali. Le storie di quei particolari ceti umili ed emarginati, di quelle donne che vivevano come frange sociali neglette, non avevano suscitato particolari interessi fra gli studiosi e rimanevano confinate nell’ambito della semplice curiosità erudita. Una riabilitazione storica, anche contro i femminicidi.

l Si intitola «L’albero e la rete. Ricognizione dello Strutturalismo», il quaderno numero 115 di «Versus» (Bompiani, 130 pagine, 15 euro). La rivista quadrimestrale di studi semiotica, diretta dal noto cattedratico e scrittore Umberto Eco, è stata interamente curata da Cosimo Caputo, docente di Semiotica all’Università del Salento. Il periodico internazionale di filosofia e teoria dei linguaggio, fondato nel 1971, oltre all’introduzione e ad un saggio di Caputo, ospita contributi dei docenti universitari Daniele Gambarara ed Emanuele Fadda

In volo verso l’amore Un romanzo di Giovanna Politi pubblicato da Kimerik l La lotta alla monotonia quotidiana, l’insoddisfazione, l’eterna ricerca di un significato della vita, e su tutto l’amore, quello con l’iniziale maiuscola. Emma Regoli è il personaggio principale del recente romanzo di Giovanna Politi Chi vola basso non può toccare il cielo (Kimerik, 104 pagine, 12 euro). Una singolare impiegata di provincia, apparentemente innamorata del giovane Paolo, con il quale sta da due anni. Tutto procede un po’ stancamente, si trascina, con una vita senza pulsioni, priva di stimoli innovativi che la rendono piacevole e al tempo stesso imprevedibile. Il cambiamento nei giorni prece-

IL VOLUME Pagine di Politi

denti al Natale, quando si attua un vero piano di rivolta, come una sorta di atto rivoluzionario: lascia Paolo e abbandona il lavoro fisso. Superati gli atteggiamenti protettivi tanto della ottimista madre quanto dell’adorabile padre, si gira pagina, si sceglie di fare di testa propria, nel bene e nel male. Emma coltiva la passione per la scrittura, dà vita a un romanzo, vivendo un travaglio interiore non privo di colpi di scena e di sorprese che meraviglieranno il lettore. La narrazione elegante e raffinata, intercalata da aforismi della stessa autrice, porterà all’evolversi della crisalide. [din.lev.]

(Calabria), Sémir Badir (Liegi), Francesco Galofaro (Centro universitario bolognese di etnosemiotica), Francesco Bellucci (Siena). I testi partono dalla rilettura dell’opera di Ferdinand de Saussure e dagli sviluppi che la semiotica ha avuto nel secondo Novecento, tenendo conto di un’analisi più completa e avveduta degli scritti dei maestri fondatori «imponendo una rivisitazione dello Strutturalismo o una ricognizione che non esclude una rifondazione», scrive Caputo. Completa il volume monografico la sezione «Segnalazioni e recensioni». [din.lev.]

Capone Gli «ospitalieri» in Terrasanta . Teutonici, di Malta, del Santo Sepolcro, sono stati tanti i militari guidati dalla stella cometa della fede. I soldati che hanno combattuto seguendo la propria coscienza sono al centro del volume di Orazio Ferrara «Il saio e la spada. Ordini cavallereschi e ospitalieri medievali» (Capone, 130 pagine, 10 euro). L’autore, siciliano trapanese vissuto in provincia di Salerno, è salentino d’adozione. Nel Medioevo i monaci-guerrieri rappresentarono l’estrema difesa della cristianità in Terrasanta come ai confini d’Europa (tra gli ospedalieri da ricordare quelli di S. Antonio Abate). [din.lev.]


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