Studium educationis Anno XIII – numero 1 – febbraio 2012

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STUDIUM EDUCATIONIS Anno XIII – numero 1 – febbraio 2012


– Anno XIII – n. 1 – febbraio 2012 Rivista quadrimestrale per le professioni educative

Direttore Responsabile

Comitato Scientifico

Comitato di Referee

Diega Orlando Cian

Sergio Angori Roberta Caldin Giorgio Chiosso Gino Dalle Fratte Renato Di Nubila Luciano Galliani Mario Gennari Alberto Granese Sira Serenella Macchietti Umberto Margiotta Anna Marina Mariani Giuseppe Milan Giuliano Minichiello Diega Orlando Cian Jean-Pierre Pourtois Roberto Roche Olivar Luisa Santelli Beccegato Milena Santerini Concetta Sirna Carla Xodo Giuseppe Zago Giuseppe Zanniello

Giuditta Alessandrini Paolo Calidoni Mirella Chiaranda Augustin Escolano Benito Alberto Granese Maria Luisa Iavarone Daniele Loro Susanna Mantovani Marco Milella Ferdinando Montuschi Carlo Nanni Agostino Portera Peter Stöger

Peer-review

Gli articoli ricevuti dalla Redazione sono sottoposti, in forma anonima, al parere di due membri del Comitato di Referee, le cui decisioni sono inappellabili. In caso di richiesta di integrazioni o correzioni, gli articoli sono rinviati agli autori, che dovranno apportare le modifiche necessarie. Ringraziamento ai referee

L’elenco dei referee che hanno effettivamente collaborato alla rivista viene reso noto nell’ultimo numero di ogni anno (senza specificare in quale numero della rivista e per quali articoli) come ringraziamento per la collaborazione fornita e come forma di trasparenza rispetto al procedimento adottato. Studium Educationis, fondata e diretta da Diega Orlando, oggi professore emerito di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Padova, è uscita come bimestrale, con regolarità, dal 1996 a tutto il 2000. A partire dall’anno successivo ha assunto cadenza quadrimestrale. Quattro anni fa la rivista è passata dalla casa editrice Cedam alla casa editrice Erickson, giungendo infine, a partire dal 2011, alla casa editrice Pensa MultiMedia. Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1520 del 19 luglio 1996 ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line)


Coordinamento Editoriale

Comitato di Redazione

Segreteria di Redazione

Diega Orlando Cian Mino Conte Emma Gasperi Giuseppe Milan Emanuela Toffano Giuseppe Zago Orietta Zanato

Giuseppe Milan (caporedattore) Luca Agostinetto Mirca Benetton Chiara Biasin Carla Callegari Alessandra Cesaro Mino Conte Emma Gasperi Paola Milani Emanuela Toffano Patrizia Zamperlin Orietta Zanato

Luca Agostinetto luca.agostinetto@unipd.it Hanno collaborato all’editing

Margherita Cestaro Marialuisa Damini

Numero a cura di

Giuseppe Milan e Luca Agostinetto

Editore Pensa MultiMedia Editore s.r.l. – Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce tel. 0832.230435 – fax 0832.230896 info@pensamultimedia.it – www.pensamultimedia.it Abbonamenti Enti / Scuole / Istituzioni: Italia euro 60,00 • Estero euro 80,00 • online 50,00 Privati: Italia euro 45,00 • Estero euro 65,00 • online 35,00 Studenti universitari: Italia euro 30,00 • Estero euro 50,00 • online 20,00 Le richieste d’abbonamento e ogni altra corrispondenza relativa agli abbonamenti vanno indirizzate a: Licosa S.p.A. – Signora Laura Mori – Via Duca di Calabria, 1/1 – 50125 Firenze Tel. +055 6483201 - Fax +055 641257 La rivista, consultabile in rete, può essere acquistata nella sezione e-commerce del sito www.pensamultimedia.it

È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata


INDICE

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Milena Santerini Adozioni internazionali: cultura dei diritti dell’infanzia e formazione dei genitori María Nives Tapia La solidaridad como pedagogía: la propuesta del “aprendizaje-servicio” Marco Catarci La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini

Anna Granata Nuovi italiani, generatori di intercultura Davide Viero L’esperienza del sostegno. Sguardi pedagogici oltre le pratiche

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Giuseppe Milan L’età meravigliosa e difficile. Quale educazione? 95 Luca Agostinetto Il lavoro educativo residenziale con gli adolescenti 107 Diego Ottolini Adolescenti a rischio tra emergenza e rottamazione dell’io: la relazione educativa oltre il know-how delle tecniche in un progetto di cooperazione in Africa

119 Gino Dalle Fratte COMUNITÀ. Una “voce” raccolta nella storia e nella teoria dell’educazione, della formazione e della pedagogia

131 Mino Conte Educazione senza educatori o educatori senza educazione?


135 Patrizia Zamperlin Museo dell’educazione. Crescere nel Polesine dell’Unità

137 Summer school SIREF 2011, Rovereto 12-14 settembre 2011 139 EDUCA, da evento a laboratorio permanente 141 First Global Conference: Creating Cultural Synergies Setting Intercultural Competence to Work in a Changing World

143

(a cura di) Carla Callegari Luigi Pati Sergio Bellantonio

Milena Santerini • Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Maria Nieves Tapia • Centro Latinoamericano di Apprendimento e Servizio Solidale Marco Catarci • Universit degli Studi Roma Tre Anna Granata • Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Davide Viero • I.C. “Ungaretti”, Altissimo, Vicenza Giuseppe Milan • Università degli Studi di Padova Luca Agostinetto • Università degli Studi di Padova Diego Ottolini • CESVI Gino Dalle Fratte • Università degli Studi di Padova Mino Conte • Università degli Studi di Padova Patrizia Zamperlin • Università degli Studi di Padova



Adozioni internazionali: cultura dei diritti dell’infanzia e formazione dei genitori

di Milena Santerini

Abstract Il saggio intende fornire una prospettiva di lettura pedagogica del fenomeno dell’adozione, nello specifico dell’istituto dell’adozione internazionale. A partire da una accurata rassegna di quelle fasi che dal 1998 ad oggi hanno segnato l’evoluzione di tale istituto, si intende, da un lato, offrire un’attenta analisi relativa alle implicazioni e alle caratteristiche della cultura delle adozioni internazionali dal punto di vista del paese di origine; dall’altro, affrontare il delicato e cruciale tema della formazione, preparazione e crescita della coppia italiana, soprattutto in senso interculturale, come elemento importante nello sviluppo di una nuova “fiducia generativa”. Parole chiave adozione internazionale, pedagogia interculturale, diritti dell’infanzia, formazione, genitorialità

The essay deals with the topic of the creation of the italian couple; it starts from a detailed historical review of the evolution of the international adoption and it analyses the positions of different countries. It examines the topic especially from the intercultural point of view as growth element for a new confidence in being parents. Key words International adoption, intercultural pedagogy, rights of the child, training, parenting

© Pensa MultiMedia Editore srl ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Studium Educationis • anno XIII - n. 1 - febbraio 2012


La solidaridad como pedagogía: la propuesta del “aprendizaje-servicio”

di María Nieves Tapia

Abstract Una cultura della fraternità e della cooperazione può essere promossa dallo sviluppo della metodologia e dei progetti dell'apprendimento-servizio nelle scuole, nelle istituzioni pedagogiche, nelle università e nelle organizzazioni giovanili. L'apprendimento-servizio si pone come un approccio all'apprendimento esperienziale, un'espressione dei valori e della pratica dell' altruismo, che provoca un processo di reciprocità sociale ed educativa tra gli studenti e le persone per le quali si impegnano, tra i programmi educativi e le organizzazioni "di comunità" con le quali operano. In questa prospettiva appare necessaria la formazione dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e dei leaders della comunità. Parole chiave apprendimento-servizio, comunità, formazione

The growth of a fraternal and cooperative culture can be promoted through the development of service-learning methodology and projects in schools, higher educational institutions, universities and youth organizations. Service learning appears to be an approach to experiential learning, an expression of values and service to others, which determines the purpose, nature and process of social and educational exchange between learners (students) and the people they serve, and between experiential education programs and the community organizations with which they work. It is necessary to provide training to school principals, teachers and community leaders for the development of community educational projects and pro-social attitudes. Key words Service-learning, community, training

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La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini

di Marco Catarci

Abstract L’articolo approfondisce la pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, evidenziando come tale proposta non si traduca nella semplice assenza di violenza, ma implichi piuttosto una modalità e un impegno trasformativo della realtà: una nonviolenza dalla quale deve necessariamente scaturire un percorso di “liberazione” dall’esclusione, dalla marginalità, dalla violenza. In questa prospettiva, la pace non si costruisce solo attraverso il rifiuto di cooperare alla preparazione e all’esecuzione della guerra, propugnando il disarmo e la resistenza nonviolenta, ma anche mediante fondamentali azioni educative. Confrontarsi con il pensiero di Aldo Capitini – e con le esperienze educative che egli ha promosso – consente allora di ritrovare un’idea di educazione che sia attività di acquisizione di un sapere inteso, soprattutto, come “competenza per il cambiamento”. Parole chiave educazione, nonviolenza, cambiamento sociale, cittadinanza attiva, apertura culturale The article focuses on Aldo Capitini’s nonviolence pedagogical theory, highlighting that such a proposal does not involve the mere absence of violence; instead, it implies a form of struggle, a way and a commitment of transforming reality: a nonviolence from which it must necessarily rise a path of “liberation” from exclusion, marginality and violence. In this perspective, peace can’t be built up only by refusing of co-operating in war, but also day by day through education. As a result, dealing with the thought of Aldo Capitini – and with educative experiences he promoted – allows to find an idea that education is, above all, an activity of acquiring knowledge as “skill of changing”. Keywords education, nonviolence, social change, active citizenship, cultural openness

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Nuovi italiani, generatori di intercultura

di Anna Granata

Abstract Crescere tra due lingue e due culture sarà presto una caratteristica diffusa in Italia, dove un bambino su tre nelle grandi città nasce da genitori stranieri. Questo articolo, basato su una ricerca etnografica in pedagogia interculturale condotta presso le associazioni dei giovani delle seconde generazioni nella città di Milano, indaga la crescita, le strategie identitarie e la capacità di giungere a una definizione plurale di sé entro questa generazione. Molti dei giovani intervistati hanno mostrato la loro capacità di non perdere le origini, e allo stesso aderire pienamente alla società italiana. Infine, l’articolo propone alcune linee-guida per l’educazione interculturale, a partire dalla lezione che questa generazione di “pionieri involontari” dell’Italia multiculturale ci può offrire. Parole chiave seconde generazioni, competenze interculturali, strategie identitarie, identità biculturale, educazione interculturale Growing up between two languages and two cultures will be soon a general trend in Italy where one in three children, living in the major cities, is born of immigrant parents.This article, based on intercultural education approach and an ethnographic research, investigates growth, identity strategies, plural self-definitions of ethnic young people, and reflects upon their ability to not lose memory and identity, but to embrace other horizons. People belonging to two or three cultures could develop some specific intercultural competences very useful to live in a global society. Finally, the article proposes guidelines for intercultural education, from this key-generation experience. Key-words Second generation of immigrants, intercultural competences, identity strategies, bicultural identity, intercultural education

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L’esperienza del sostegno. Sguardi pedagogici oltre le pratiche

di Davide Viero

Abstract L’articolo prende in esame un corso universitario per insegnanti di sostegno con l’obiettivo di realizzare una valutazione complessiva dell’esperienza dal punto di vista pedagogico. L’intento è di oltrepassare la finitezza e la frammentarietà del dato per ricomprenderlo nella sua unità. In una sezione viene analizzato il lessico incontrato e in un’altra vengono presi in esame i testi e le modalità di lavoro. Complessivamente emerge la generale perdita della trascendenza, ossia il riferimento ad una dimensione ulteriore tendente all’universalità, dove dovrebbe radicarsi ogni aspetto. Questo sradicamento si presenta sotto le spoglie dell’appiattimento sul contesto, dell’oggettivazione e di un soggettivismo deresponsabilizzato. Si rileva così il cambio di statuto epistemologico della pedagogia, che diventa disciplina tecnica, volta all’uso di strumenti. Parole chiave analisi pedagogica, insegnante di sostegno, oggettivazione, appiattimento sul contesto, soggettivismo The article considers an academic course for learning support teacher, with the scope to realize a general valuation of this experience from a pedagogical point of view.The underlying purpose is to go beyond the finiteness and the fragmentation of the experience in order to reconstitute its theoretical unit. In the first part lexicon is taken into account. Successively, didactical material and methods are analyzed. Overall, it is pointed at a pervasive loss of transcendence, namely at a total absence of every reference to a further universal dimension where theoretical analysis should take root. It is hence noticed that that theoretical eradication is disguised as objectivity and, at the same time, as irresponsible subjectivity. On these bases, it is discussed the changing epistemological character of pedagogy, which has become a technical discipline, dedicated at the use of instruments. Key words pedagogical analysis, learning support teacher, objectification, levelling on the context, subjectivism

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L’età meravigliosa e difficile. Quale educazione?* di Giuseppe Milan

Abstract La complessa realtà dell'adolescenza viene trattata secondo un'ottica pedagogica, lungo tre direzioni di approfondimento: comprendere gli elementi fondamentali della sfida educativa che si manifesta nella realtà odierna dell’adolescenza; chiarire l’orizzonte delle finalità alle quali orientarci; delineare strategie pedagogiche coerenti e, in particolare, mettere a fuoco l'importante compito degli adulti come figure di riferimento. Parole-chiave adolescenza, educazione, adulti

The complex reality of the adolescence is treated from a pedagogical perspective, following three lines of examination: understanding the basic elements of the educational challenge now occurring in the adolescence; defining the purposes and the aims of the search; outlining consistent pedagogical strategies, in particular the important duty of the grown-up people. Key-words adolescence, education, adults

* Questo contributo presenta ampi riferimenti a quanto già trattato dall’Autore nel testo, curato insieme a Ezio Aceti, “L’epoca delle speranze possibili”, edito nel 2011 dall'editrice Città Nuova – Roma.

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Il lavoro educativo residenziale con gli adolescenti

di Luca Agostinetto

Abstract Il contributo analizza le specificità del lavoro educativo di carattere residenziale con gli adolescenti. A partire dal caso di un servizio, vengono considerate le necessità che portano alla soluzione residenziale e come tali necessità si innestino in una delicata fase di crescita per la persona: l’adolescenza. In relazione a ciò, vengono quindi discussi gli aspetti focali che devono caratterizzare la qualità del servizio, vale a dire la chiarezza del progetto pedagogico e la congruenza di quello educativo, la speciale continuità della relazione educativa nel tempo della quotidianità e due strumenti rappresentati dalla metodologia progettuale e dall’equipe educativa. Parole chiave educazione residenziale, adolescenza, progetto pedagogico, metodologia progettuale, equipe The contribution analyses the peculiarities of the residential educational work with teenagers. Starting from a service case study, the needs leading to the residential solution are considered examining how they enter a delicate phase of growth for the person: the adolescence. In this regard, the focal aspects that must characterize the quality of the service are then discussed, namely the clarity of the pedagogical project and the congruence of the educational one, the special continuity of the educational relationship within everyday life, and two instruments represented by the design methodology, and by the educational equipe. Key words Residential education, adolescence, pedagogical project, design methodology, equipe

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Adolescenti a rischio tra emergenza e rottamazione dell’io: la relazione educativa oltre il know-how delle tecniche in un progetto di cooperazione in Africa

di Diego Ottolini

Abstract A partire da un’esperienza di cooperazione internazionale in Kenya,viene presentata l’emergenza educativa di una nuova generazione di adolescenti “problematici”, in bilico tra mondi culturali diversi. Sei anni di lavoro nel sistema della giustizia minorile in stallo su tecniche che conducono alla rottamazione dell’io di bambini/e e adolescenti a rischio hanno permesso di elaborare percorsi educativi che integrano la cura nell’istituzione e la cura di comunità. La relazione educativa emerge come la chiave di volta per transitare i servizi pubblici istituzionali e territoriali dal relativismo del know-how educativo alla legittimazione della responsabilità educativa di una rete di attori catalizzati dalla figura dell’educatore. Parole-chiave relazione educativa, Kenya, adolescenza, cura nell’istituzione, cura di comunità The educational emergency of an incoming generation of “difficult” adolescents being at the threshold of diverse cultural worlds is introduced and discussed starting from the practice of an international cooperation project in Kenya. Six years of work within the local Juvenile Justice System stagnated on techniques which fragment the psychological identity of children and adolescents at risk have allowed developing educational programmes which integrate institutional and community care. Key-words Educative relationship, Kenya, Adolescence, Institutional care, Community care

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