Studium Educationis n. 1 2013

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STUDIUM EDUCATIONIS Anno XIV – numero 1 – febbraio 2013

Il nuovo Liceo di Scienze umane Numero monografico


– Anno XIV – n. 1 – FEBBRAIO 2013 Rivista quadrimestrale per le professioni educative

Direttore Responsabile

Comitato Scientifico

Comitato Editoriale

Diega Orlando Cian

Sergio Angori Roberta Caldin Giorgio Chiosso Gino Dalle Fratte Renato Di Nubila Luciano Galliani Anna Genco Sira Serenella Macchietti Umberto Margiotta Anna Marina Mariani Giuseppe Milan Giuliano Minichiello Jean-Pierre Pourtois Roberto Roche Olivar Luisa Santelli Beccegato Milena Santerini Concetta Sirna Carla Xodo Giuseppe Zago Giuseppe Zanniello

Giuseppe Milan (caporedattore) Luca Agostinetto Mirca Benetton Chiara Biasin Carla Callegari Alessandra Cesaro Mino Conte Emma Gasperi Paola Milani Emanuela Toffano Patrizia Zamperlin Orietta Zanato

Peer-review

Gli articoli ricevuti dalla Redazione sono sottoposti, in forma anonima, al parere di due membri del Comitato di Referee, le cui decisioni sono inappellabili. In caso di richiesta di integrazioni o correzioni, gli articoli sono rinviati agli autori, che dovranno apportare le modifiche necessarie. Studium Educationis, fondata e diretta da Diega Orlando, professore emerito di Pedagogia generale e sociale presso l’Università di Padova, è uscita come bimestrale, con regolarità, dal 1996 a tutto il 2000. A partire dall’anno successivo ha assunto cadenza quadrimestrale. Quattro anni fa la rivista è passata dalla casa editrice Cedam alla casa editrice Erickson, giungendo infine, a partire dal 2011, alla casa editrice Pensa MultiMedia. Autorizzazione del Tribunale di Padova n. 1520 del 19 luglio 1996 ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Finito di stampare febbraio 2013 È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata


Comitato di Referee

Giuditta Alessandrini Sergio Angori Roberta Caldin Paolo Calidoni Mirella Chiaranda Giorgio Chiosso Gino Dalle Fratte Renato Di Nubila Agustin Escolano Benito Luciano Galliani Anna Genco Alberto Granese Maria Luisa Iavarone Daniele Loro Sira Serenella Macchietti Susanna Mantovani

Umberto Margiotta Anna Marina Mariani Giuseppe Milan Marco Milella Giuliano Minichiello Ferdinando Montuschi Agostino Portera Jean-Pierre Pourtois Roberto Roche Olivar Luisa Santelli Beccegato Milena Santerini Concetta Sirna Carla Xodo Giuseppe Zago Giuseppe Zanniello

Segreteria di Redazione

Luca Agostinetto luca.agostinetto@unipd.it

Numero a cura di

Diega Orlando Cian Giuseppe Zago

Hanno collaborato all’editing

Margherita Cestaro Marialuisa Damini

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È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata


INDICE

5

Editoriale Diega Orlando Cian e Giuseppe Zago

7

Giorgio Chiosso Dalle Magistrali alle Scienze umane

17

Enrico Berti Il concetto di Scienze umane oggi: la prospettiva filosofica

33

Alberto Granese Il concetto di Scienze umane oggi: la prospettiva pedagogica

49

Giuseppe Zago Fra tradizione e cambiamento: il docente di Scienze umane nella Scuola italiana del Novecento

69

Maria Teresa Moscato Il docente di Scienze umane: profilo culturale e formazione metodologica

85

Paolo Calidoni Didattica delle Scienze umane

113 Giuseppe Serafini La pedagogia all’interno delle Scienze umane 123 Diega Orlando Cian A proposito di pedagogia nel Liceo delle Scienze umane 135 Carla Callegari, Emma Gasperi Testimonianze di docenti di Scienze umane: un’indagine esplorativa


Diega Orlando Cian e Giuseppe Zago

Con questo numero monografico sul Liceo delle Scienze umane (che non ha ancora completato il suo ciclo, essendo stato avviato nel 2010), la Rivista intende affrontare una lacuna che Giorgio Chiosso, autorevole membro della Commissione ministeriale incaricata di progettare il nuovo Istituto, lamenta nel suo intervento di apertura: il silenzio, quasi totale, dei pedagogisti nella discussione sulle Indicazioni didattiche (o, più precisamente, sulle “Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali”, come recita la normativa), a differenza della presenza – vivace e interessata – dei cultori di altre scienze umane. Il problema appare di grande rilevanza culturale e le Indicazioni sarebbero state probabilmente diverse se ci fosse stato un intervento più deciso da parte della comunità dei pedagogisti. La prevalenza assegnata alla dimensione storico-educativa rispetto a quella pedagogica (le ragioni di questa scelta sono esposte con lucidità e onestà intellettuale da Chiosso) comporta indubbiamente qualche rischio e può dare spazio a interpretazioni critiche di vario segno. A una lettura superficiale potrebbe sembrare perfino una ripresa, culturalmente non motivata e ormai di fatto superata, della prospettiva gentiliana. Ma oggi, la pedagogia dispone di una sua struttura epistemologica, con specifici nuclei fondamentali, anche se, come in tutte le scienze – e in particolare nelle scienze umane – le correnti di pensiero sono diverse e le interpretazioni spaziano da quelle personalistiche fino alle prospettive del postumano. La lamentata mancanza di una specifica e autonoma presenza del discorso pedagogico nelle Indicazioni (a differenza di quella, bene e analiticamente sottolineata, di qualche altra scienza umana) può creare anche altri equivoci, come la considerazione che tutto ciò che all’uomo è “dato” dall’esterno (e analizzato da varie scienze) possa “determinare” – e non solo, come è ovvio, condizionare – l’educazione, ridotta a una serie di strategie di funzionamento psichico, sviluppate entro determinate situazioni storico-sociali. Se ciò fosse, propriamente, non si potrebbe parlare né di educazione né di pedagogia. Indubbiamente i problemi sono vari e molteplici e non riguardano


solo la pedagogia o le scienze dell’educazione, ma vanno considerati nel più vasto quadro delle scienze umane. Per questo, il fascicolo si apre con due interventi di ampio respiro: Enrico Berti e Alberto Granese, con sensibilità diverse, discutono la stessa espressione “scienze umane” ed esaminano l’oggetto, i metodi e i rapporti fra le discipline che (a torto o a ragione) vengono comprese in questa definizione. I contributi successivi affrontano invece tematiche di interesse pedagogico e scolastico: dalla evoluzione storica della figura del docente di scienze umane nel Novecento (Giuseppe Zago), al profilo culturale che viene ad assumere oggi nel nuovo Liceo (Maria Teresa Moscato). La prospettiva didattica è al centro dell’intervento di Paolo Calidoni che inquadra nell’attuale sistema di istruzione e formazione l’insegnamento delle scienze umane e ne presenta l’articolazione curricolare e metodologica. Il rapporto della pedagogia con le scienze umane viene quindi esaminato, in chiave epistemologica, da Giuseppe Serafini e le scelte curricolari relative all’insegnamento della pedagogia sono discusse criticamente da Diega Orlando. Pur nella varietà e nell’ampiezza dei contributi proposti, la Rivista non pretende certamente di aver esaurito questa problematica né di aver dato una sistemazione definitiva al dibattito. Molto più modestamente, si è inteso offrire un serio contributo su un argomento che meriterebbe sicuramente maggior attenzione da parte della comunità dei pedagogisti. Almeno un cenno va riservato infine agli insegnanti che operano nel nuovo Liceo: la libertà che viene lasciata alla loro progettualità e alla loro azione didattica fa bene sperare per una lettura non riduttiva o semplicistica delle Indicazioni. Ai docenti ci rivolgiamo pertanto e con loro vorremmo anche instaurare un dialogo, per aiutarli ma anche per essere aiutati a comprendere i loro sforzi e le loro idee, di cui abbiamo un saggio nelle Testimonianze, raccolte da Carla Callegari e Emma Gasperi, che chiudono questo fascicolo.Vorremmo trovare in loro degli alleati affinché la Pedagogia possa rafforzare il suo impegno teorico-pratico e la Scuola possa rispondere alla sua primaria finalità di formare ragazzi liberi, capaci di custodire e dare significato e senso alla loro vita.


Dalle Magistrali alle Scienze Umane

di Giorgio Chiosso*

Abstract Il saggio delinea la lunga e complessa transizione dall’Istituto magistrale al Liceo delle Scienze Umane con particolare riguardo all’insegnamento della Pedagogia nel contesto della materia multidisciplinare delle Scienze Umane. Presenta inoltre il quadro entro il quale il nuovo liceo può costituire una valida opportunità propedeutica per tutti i giovani interessati a professioni di servizio alla persona. Parole chiave liceo, scienze umane, pedagogia politica scolastica This papers reconstructs the long and complex transition form the so-called isitituto magistrale to the new liceo delle scienze umane, with particular reference to the teaching of pedagogy in the wider context of human sciences. A high school focused on human sciences represents a good opportunity of education for the students interested in social work. Key words high school, human sciences, pedadogy, school administration

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Docente di Pedagogia generale e Storia della pedagogia nell’Università di Torino, ha pubblicato studi sulla storia scolastica in Italia tra Otto e Novecento e, in particolare, sulla presenza educativa dei cattolici. Recentemente ha diretto due importanti ricerche sull’editoria per la scuola e per l’infanzia. Nel 2010 ha partecipato ai lavori della Commissione ministeriale incaricata di elaborare le Indicazioni Nazionale per i licei, con specifica responsabilità per la parte relativa al Liceo delle Scienze Umane.

© Pensa MultiMedia Editore srl ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Studium Educationis • anno XIV - n. 1 - febbraio 2013


Il concetto di Scienze umane oggi: la prospettiva filosofica

di Enrico Berti*

Abstract L’articolo prende le mosse dall’uso linguistico dell’espressione “scienze umane”, rilevandone l’ambiguità. Indi considera i precedenti storici di divisione delle scienze; discute l’ambito, cioè l’oggetto, delle scienze umane e la lista delle discipline che possono essere comprese sotto tale denominazione (psicologia, sociologia, antropologia culturale, linguistica, demografia, economia, scienze giuridiche, scienze politiche, scienze pedagogiche), escludendo da esse la filosofia; riporta i dibattiti sul metodo delle scienze umane e si interroga sul loro scopo, evocando a tale proposito il concetto aristotelico di filosofia pratica. Parole chiave uso linguistico, divisione delle scienze, oggetto, metodo, filosofia pratica

The article starts from the linguistic use of the expression “human sciences”, stressing its ambiguity.Then it considers the historical precedents of the division of the sciences, it discusses the competence sphere, i. e. the object, of the human sciences and the list of the disciplines which can be included in it (psychology, sociology, cultural anthropology, linguistic, demography, economy, law sciences, political sciences, pedagogical sciences), excluding from it philosophy; it refers the debates on the method of human sciences and asks questions about their scope, recalling the Aristotelian concept of practical philosophy. Key words linguistic use, division of the sciences, object, method, practical philosophy

*

Già professore di storia della filosofia nelle università di Perugia, Padova, Ginevra, Bruxelles, Lugano, socio nazionale dell’Accademia Nazionale dei Lincei e membro della Pontificia Accademia delle Scienze, già presidente nazionale della Società Filosofica Italiana e attualmente presidente dell’Institut International de Philosophie (Parigi).

© Pensa MultiMedia Editore srl ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Studium Educationis • anno XIV - n. 1 - febbraio 2013


Il concetto di Scienze umane oggi: la prospettiva pedagogica

di Alberto Granese*

Abstract Vi sono buone ragioni per non separare le scienze della natura dalle scienze dell’uomo. La stessa evoluzione delle scienze fisiche nel XX secolo depone a favore di quella che è stata definita una “nuova alleanza”. Anche gli sviluppi recenti del dibattito epistemologico, caratterizzato da una “delegittimazione” della razionalità “classica”, considerata poco flessibile e “dispotica”, inducono a ripensare una formula di separazione che vorrebbe giustificarsi sulla base dei privilegi riconosciuti alle discipline empiriche e “dimostrative” e negati alle discipline argomentative e interpretative. Parole chiave apprendimento, epistemologia, modelli filosofici, razionalità, trasversalità There are many good reasons not to separate human sciences from natural sciences. Even the development of Physics during the 20th century gives evidence in favour of the so called “new alliance”. Furthemore, the recent developments of the epistemological debate, which has been marked by a certain “delegitimation” of the “classical” rationality, considered somewhat “rigid”, leads us to rethink a form of separation which justifies itself on the ground of the privileges acknowledged to the empirical and “demonstrating” branches of learning which are instead denied to “argumentative” and “interpretative” ones. Key words learning, epistemology, philosophical system, rationality, transversality

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Professore emerito nell’Università di Cagliari, nella quale è succeduto al suo Maestro, Aldo Capitini, tenendo la cattedra di Pedagogia generale e sociale e ricoprendo per decenni l’incarico di responsabile dell’Istituto di Pedagogia già diretto dal suo Maestro. È succeduto al Prof. Giovanni Maria Bertin nell’insegnamento di Filosofia dell’educazione presso l’Ateneo bolognese. Si è occupato di filosofia analitica, di epistemologia, di storia, di filosofia e di pedagogia.

© Pensa MultiMedia Editore srl ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Studium Educationis • anno XIV - n. 1 - febbraio 2013


Fra tradizione e cambiamento: il docente di Scienze umane nella scuola italiana del Novecento

di Giuseppe Zago* Abstract Il contributo ricostruisce la evoluzione della figura del docente di scienze umane nella tradizione scolastica italiana e individua due modelli culturali e professionali. Con la riforma Gentile del 1923, sorge un modello docente a forte caratterizzazione filosofica, destinato a durare per quasi mezzo secolo. Con gli anni Settanta, emerge invece un modello professionale di tipo multidisciplinare, molto più aperto alla considerazione di tutte le scienze umane, che, non senza incertezze e aggiustamenti, è giunto fino ai nostri giorni. Nella normativa scolastica la selezione e il reclutamento dei docenti di Scienze umane sono stati articolati, dopo la riforma gentiliana, in due classi di concorso che, sia pur con vari aggiornamenti, sono ancora in vigore. Parole chiave docente (formazione e reclutamento), scienze umane, scuola italiana (liceo classico, istituto magistrale) The aim of the paper is to describe how the role of humanities teacher developed in the Italian school and to detect the main models from a cultural and professional point of view. The first model developed after the so called “riforma Gentile” (1923), and had a peculiar philosofical attitude.The second model (from the Seventies until now), has a multidisciplinary attitude and is more open to the whole spectrum of human sciences. After the “riforma Gentile”, in Italian school humanities teachers are recruited within two differents “classi di concorso” (different categories in open competitive exams), still effective with various revisions. Key words teacher (training, recruitment), human sciences, italian school

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Docente di Storia della pedagogia e dell’educazione nel Dipartimento di filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata (FISPPA) dell’Università di Padova, ha condotto varie ricerche su autori e problemi della pedagogia, con particolare riferimento all’ultimo secolo. Ha insegnato nella Scuola di specializzazione interateneo per la formazione degli insegnanti della scuola secondaria (SSIS) del Veneto e attualmente insegna nei Corsi del Tirocinio formativo attivo (TFA).

© Pensa MultiMedia Editore srl ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Studium Educationis • anno XIV - n. 1 - febbraio 2013


Il docente di Scienze umane: profilo culturale e formazione metodologica

di Maria Teresa Moscato* Abstract Il testo analizza il profilo culturale richiesto al docente di scienze umane, partendo dal profilo generale di competenze delineato per questo indirizzo liceale dalla riforma della secondaria superiore del 2010. Ricostruisce anche le tappe di evoluzione della precedente tradizione culturale e didattica degli istituti Magistrali, e lo sviluppo accademico delle scienze dell’educazione, al cui interno gli aspiranti docenti si sono formati negli ultimi venti anni, e rispetto al quale l’indicazione ministeriale contiene una prospettiva rinnovata, sottolineando la necessità che ogni docente guadagni consapevolezza personale dei propri orientamenti teorici. Aggiunge infine una riflessione sulle esigenze di sviluppo professionale del docente, attribuendo un ruolo privilegiato e strategico alle competenze comunicative. Parole chiave liceo scienze umane, istituto magistrale, scienze dell’educazione, insegnanti (formazione degli) The text analyzes the cultural outline actually requested to the teachers of Human Sciences, starting with the general student’s profile of competencies outlined in the new upper secondary school reform law in 2010. The text also reconstructs the stages of evolution of previous cultural and educational tradition of Istituti Magistrali, and academic development of educational sciences, in which teacher’s students have been trained in the last twenty years. According to the A., the new Ministerial direction contains a renewed perspective, and it needs that all teachers gain personal awareness of their theoretical orientations. Finally, the A. adds a reflection on the professional development needs of teachers, stressing the strategic and privileged role of communication skills. Key words human sciences lyceum, teacher’s high school, educational sciences, teacher’s training

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Maria Teresa Moscato è professore ordinario di Pedagogia generale e Teoria e pratica della Formazione presso la scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna. È stata Docente e Coordinatore dell’area comune della Scuola di Specializzazione per Insegnanti Secondari di Bologna dal 2001 al 2008. I suoi studi più originali riguardano le figure archetipiche e il pensiero narrativo con riferimento all’educazione e alla trasformazione adulta. Ha sviluppato, integrando riflessione teorica ed esperienza concreta, saggi specifici sull’insegnamento e la formazione dell’insegnante. I suoi studi più recenti riguardano la religiosità e la sua formazione.

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Didattica delle Scienze umane

di Paolo Calidoni* Abstract Il saggio intende riflettere criticamente sulle implicazioni didattiche della recente istituzione dell’insegnamento di ‘Scienze Umane’ nel sistema scolastico italiano. La ricerca affronta il tema con analisi e letture a livello macro (articolazione del sistema di istruzione e formazione), meso (impostazione del curricolo) e micro didattico (impostazione della rel-azione e mediazione d’insegnamento-apprendimento). L’analisi evidenzia il carattere singolare, composito ed atipico del liceo e dell’insegnamento delle Scienze Umane ed il saggio si conclude con la proposta di una riconsiderazione della didattica in forma integrata e attenta ai bisogni dei giovani ‘digital natives’. Parole chiave curriculum, sistema scolastico, competenze, istruzione, formazione This essay intends to critically reflect on the pedagogical implications of the recently established subject “Scienze Umane” (Human Sciences) in the Italian secondary school curriculum. The research deals with this issue through analysis at different didactic levels. At the macrolevel, it investigates the articulation of the training and education system, whilst at the meso level the curriculum structuring is deeply examined. Finally, the micro level involves analysis of the teaching-learning connection and mediation. The study highlights the unique, heterogeneous, and atypical features of the subject and Liceo delle Scienze Umane, and ends with the suggestion that the didactic should be reconsidered in an integrated form for and with ‘digital natives’. Key words curriculum, school system, competences, education, training

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Già insegnante e dirigente tecnico del ministero dell’istruzione, pubblicista, presidente del Comitato di Valutazione del Sistema Educativo del Trentino.

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La pedagogia all’interno delle scienze umane

di Giuseppe Serafini*

Abstract Queste pagine intendono giustificare l’esistenza di un punto di vista pedagogico tra i molti (quelli delle scienze umane e della filosofia) dai quali è possibile indagare l’universo dei fenomeni educativi. Un punto di vista su e per quel fare che è l’educare (nel senso più ampio del termine). Parole chiave scienze umane, pedagogia, didattica, epistemologia, educazione These pages intend to justify the existence of a pedagogical view among the many (those of the human sciences and of the philosophy) from which it is possible to investigate the universe of the educational phenomena. A point of view on and for that to do that it is the to educate (in the broadest sense of the word). Key words human sciences, pedagogy, didactics, epistemology, education

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Professore ordinario di Storia della Pedagogia presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione interculturale di Arezzo (ex Facoltà di lettere e filosofia), dell’Università di Siena. La sua ricerca si è mossa su alcune linee direttrici principali: la filosofia dell’educazione, l’epistemologia pedagogica, la storia della pedagogia e dell’educazione che taglia trasversalmente tutti gli altri ambiti.

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A proposito di pedagogia nel Liceo delle Scienze umane

di Diega Orlando Cian*

Abstract Questo scritto ha lo scopo di riflettere , in modo critico, sui contenuti dell’insegnamento di Pedagogia – identificato con Storia della pedagogia – rispetto a quelli, ad esempio, di Psicologia, in riferimento anche alla Metodologia della ricerca. Si conclude con la proposta di un laboratorio di vita personale, per rendere anche i ragazzi protagonisti della loro educazione. Parole chiave pedagogia, storia della pedagogia, psicologia, metodi di ricerca, laboratory

The aim of this paper is to critically reflect , in the italian secondary school curriculum, on the role of Education – identified with History of education – through comparative analysis with curriculum of other Human Sciences (Psychology, for example), and to ask question on models of the methods of research. In conclusion this article proposes a laboratory of personal life for student’s education. Key words education, history of education, psychology, methods of research, laboratory

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Professore emerito dell’Università di Padova ha condotto varie ricerche su alcuni classici della pedagogia, su tematiche del linguaggio, di pedagogia dell’infanzia, dell’adolescenza, di epistemologia pedagogica e di metodologia della ricerca.

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Testimonianze di docenti di Scienze umane: un’indagine esplorativa

di Carla Callegari, Emma Gasperi*

Abstract Il contributo presenta i risultati di un’indagine esplorativa, condotta con lo strumento dell’intervista semi-strutturata, con la quale si sono volute sondare le opinioni di alcuni insegnanti di scienze umane riguardo alla Riforma dei licei – applicata nella scuola italiana a partire dall’anno scolastico 2010/2011 – e la loro percezione relativamente alla sua realizzazione. Nell’intervista sono stati presi in considerazione alcuni nuclei tematici come la struttura e l’organizzazione del liceo, l’impianto pluridisciplinare e storico delle Indicazioni, il punto di vista dei docenti sugli studenti e le convinzioni degli insegnanti di scienze umane sul loro ruolo in questa nuova realtà. Dall’indagine emergono alcuni punti di forza e criticità della legge di Riforma e delle sue prime attuazioni, proposti come spunti di riflessione e ripensamento a quanti, a vario titolo, si occupano di scuola. Parole chiave liceo, docenti, scienze umane, riforma, autonomia The essay presents the results of an exploratory research, conducted with the instrument of the semi-structured interview, which purpose was to investigate the opinion of some teachers of the humanities concerning the reform of secondary schools – applied to the Italian school system from school year 2010/2011 – and their perception about its implementation. In the interview were taken into account some key topics such as the structure and organization of the school, the system of multi-disciplinary and historical indications, the point of view of teachers about students and human sciences teachers’ beliefs about their role in this new reality. The survey highlights some strong and weak points of the Reform Law and its initial implementation, proposed as ways to think and rethink for those who, for various reasons, deal with school. Key words secondary schools, teachers, humanities, reform law, autonomy

*

La stesura di questo contributo è da attribuire a Carla Callegari per i paragrafi 1 e 2, a Emma Gasperi per i paragrafi 3 e 4, a entrambe per la Premessa e la Conclusione. Carla Callegari è ricercatore confermato di Storia della Pedagogia presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova, dove insegna Storia della pedagogia e educazione comparata. Emma Gasperi è ricercatore confermato in Pedagogia generale e sociale presso il Dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia Applicata dell’Università di Padova, dove insegna Metodologia della ricerca pedagogica.

© Pensa MultiMedia Editore srl ISSN 1722-8395 (in press) / ISSN 2035-844X (on line) Studium Educationis • anno XIV - n. 1 - febbraio 2013


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