Storia e libertà

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collana diretta da FRANCA PAPA


COMITATO SCIENTIFICO Franca Papa (Università di Bari) Franco Cassano (Università di Bari) Marcello Montanari (Università di Bari) Giuseppe Cascione (Università di Bari) Lars Lambrecht (Università di Amburgo) Alison Adams (Università di Glasgow) Liana de Girolami Cheney (Università Lowell-Boston, Massachussets) I volumi di questa collana sono sottoposti a un sistema di double blind referee


CARLO SCOGNAMIGLIO

Storia e libertĂ Quattro passi con Hegel e Tolstoj


ISBN 978-88-6760-088-5 2013 © Pensa MultiMedia Editore s.r.l. 73100 Lecce • Via Arturo Maria Caprioli, 8 • Tel. 0832.230435 25038 Rovato (BS) • Via Cesare Cantù, 25 • Tel. 030.5310994 www.pensamultimedia.it • info@pensamultimedia.it


Il pensiero storico è l’autocoscienza di questa vita (B. CROCE)



Sommario

Prefazione

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1. Il pensiero e la storia 1.1 Storia del pensiero e pensiero sulla storia 1.2 Tra filosofia della storia e storicismo 1.3 Res gestae e historia rerum gestarum 1.4 Attualità della storia 1.5 Dalla narrazione al pensiero

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2. Le categorie della storia 2.1 L’essenziale e l’inessenziale 2.2 La ragione nella storia del mondo 2.3 Lo spirito è libero? 2.4 Teleologia storica 2.5 Finalismo e libertà

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3. La forza e la libertà 3.1. La comprensione del determinante nella storia 3.2. L’orizzonte delle possibilità 3.3. La responsabilità morale

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Prefazione

L’obiettivo generale di questo saggio si riflette nell’ambizione di questionare alcuni dei più tormentati problemi attinenti il nostro rapporto con la storia. Ma non solo. Sebbene il dibattito storiografico novecentesco si sia sviluppato attorno a nuclei tematici concernenti la professione storica in senso stretto, i suoi strumenti di lavoro, il suo oggetto e le sue difficoltà, l’ipotesi da cui partire è quella di una natura più strettamente filosofica, se non metafisica, quale sfondo del dibattito storiografico stesso. Con ciò non si vuole affermare che gli storici di professione siano poco attenti al quadro problematico in cui inanellano i propri ragionamenti, ma, come mostra un recente e importante lavoro di Carlo Ginzburg dedicato al difficile tema della verità storica1 – che dopo alcune decine di pagine riservate al rapporto tra storia e finzione si trasferisce sul più “saldo” terreno dell’esemplificazione storiografica – troppo velocemente la riflessione categoriale è decisa dall’esperienza documentaria. Ciò dipende da un’ormai consolidata differenza procedurale e quasi assiologica tra il lavoro dello storico e quello del filosofo. Ma è anche frutto di una specializzazione dei saperi del tutto tipica dei nostri tempi. È invece l’oscillazione tra sguardo ontologico e approccio

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C. GINZBURG, Il filo e le tracce. Vero falso finto, Feltrinelli, Milano 2006.

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PREFAZIONE

storiografico a caratterizzare metodologicamente la struttura di questo contributo, è la dimensione categoriale del discorso e del fatto che qui si vuole studiare. Lavorare sulla nozione di storia, definirla, decifrarla, è un impegno filosofico, ma anche storico, ove sia lecita questa distinzione. E con ciò, si vede bene, siamo già entrati nel merito della questione, poiché se è vero che la modulazione del rapporto tra filosofia e storia cade con precisione in un itinerario evolutivo di storia delle idee, è altrettanto riconoscibile come quest’ultimo possa esser posto e pensato soltanto alla luce di una considerazione teorica di ciò che è storia. Il reciproco rinvio tra storia e filosofia è così l’oggetto privilegiato del primo capitolo, mentre nei successivi saranno poste gradualmente una serie di questioni categoriali ed elementari (nel senso di una progressiva illuminazione degli elementi chiave del discorso storico) sulle quali si ritiene necessario aprire o riaprire una più profonda considerazione, fino a problematizzare l’inevitabile ma insidiosa relazione tra discorso storico e problema morale. Mi è difficile preannunciare la tesi conclusiva di questo libro, come piace fare agli studiosi anglosassoni, per via di un’insicurezza soggettiva, o forse per un’enigmaticità interna alla cosa stessa. Ma posso quanto meno provare ad adeguarmi a un più pragmatico stile anticipatorio. Questo breve testo non vuole girare a vuoto, sebbene il lettore possa avere l’impressione di un’argomentazione circolare. Il libro è infatti concepito per generare al termine della lettura una suggestione finale, che sottrae reciprocamente, allo storico e al filosofo, ogni possibile orgoglio di status. La storia, crocianamente, è pensiero e azione. E tuttavia nessuna identificazione è pienamente plausibile; tutto è faticoso e si manifesta nella sua estrema complessità. La dialettica, da sola, pare inadeguata al compito di decifrazione. I problemi, come sempre, residuano. L’esistenza delle difficoltà è il compito di ogni ricerca filosofica, ed è in sé, direbbe Agostino, quel cercare che è già trovare, e non sa serrare il ragionamento, sperando semmai di dischiuderlo. La volontà morale, alfine, troverà il suo spazio risolutivo. 10


PREFAZIONE

Sono grato a Simonetta Pensa per la consueta disponibilità e l’entusiasmo con cui accoglie questo mio terzo libro nel suo catalogo, dando prova di un coraggio non ordinario nell’attuale panorama editoriale. Un grazie speciale a mia moglie e mio figlio, per l’amore di cui mi circondano, e per la serena compagnia che mi hanno assicurato e che continuano generosamente a offrirmi.

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