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RASSEGNA ITALIANA DI
CRIMINOLOGIA nuova serie
Studi e Ricerche di Criminologia Clinica Psicologia e Psichiatria forense Sociologia della devianza Politica criminale
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RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA Organo Ufficiale della Società Italiana di Criminologia
Direzione Tullio Bandini - Roberto Catanesi Comitato di consulenza scientifica Consiglio Direttivo e Comissione Scientifica Società Italiana di Criminologia Comitato di direzione Uberto Gatti Salvatore Luberto Giovanni Battista Traverso Giancarlo Nivoli Luigi Ferrannini Ernesto Ugo Savona Ugo Fornari Francesco Maisto Adolfo Ceretti Alessandra Luzzago Pietrantonio Ricci Oronzo Greco Luigi Lanza Adolfo Francia Marco Marchetti Coordinatore di redazione Oronzo Greco Redazione Felice Carabellese Ignazio Grattagliano Barbara Gualco Giuseppe Troccoli Antonia Valerio Segreteria: Di.M.I.M.P. - Sez. di Criminologia Università degli Studi di Bari Tel. 080 5478282 - Fax 080 5478248
Amministrazione
Pensa MultiMedia Editore s.r.l. Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce info@pensamultimedia.it - www.pensamultimedia.it La rivista può essere acquistata nella sezione E-commerce del sito www.pensamultimedia.it Consultabile in rete all’indirizzo web www.pensamultimedia.it È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico, non autorizzata Stampato da Pensa MultiMedia Editore s.r.l. nel mese di luglio 2009 Impaginazione ed editing: Pensa Multimedia Editore s.r.l. Progetto grafico: Vittorio Contaldo Registrazione presso il Tribunale di Milano in corso di attribuzione
Abbonamenti
Enti: Italia € 72,00 - Estero € 108,00 Privati: Italia € 60,00 - Estero € 98,00 Soci SIC: Italia € 45,00 - Estero € 75,00 Le richieste d’abbonamento e ogni altra corrispondenza relativa agli abbonamenti vanno indirizzae a: Licosa S.p.A., Signora Laura Mori Via Duca di Calabria, 1/1 50125 Firenze Tel. +055 6483201 - Fax +055 641257 ©2009 Pensa MultiMedia Editore s.r.l. Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce
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RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA Organo Ufficiale della Società Italiana di Criminologia
Amministrazione Direzione SOCIETÀ ITALIANA DI CRIMINOLOGIA Pensa MultiMedia Editore s.r.l. Tullio Bandini - Roberto Catanesi
Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce Organi direttivi
info@pensamultimedia.it - www.pensamultimedia.it
Comitato di consulenza scientifica Consiglio Direttivo e Comissione Scientifica La rivista può essere acquistata nella sezione E-commerce Società Italiana di Criminologia Presidente Revisori dei Contidel sito www.pensamultimedia.it Roberto Catanesi (Bari)
Comitato di direzione Uberto Gatti Vice-Presidenti Salvatore Luberto Ugo Fornari (Torino) Giovanni Battista Traverso Salvatore Luberto (Modena) Giancarlo Nivoli Ernesto Ugo Savona (Milano) Luigi Ferrannini Ernesto Ugo Savona Ugo Fornari Presidenti Onorari Tullio Bandini (Genova) Francesco Maisto Francesco Carrieri (Bari) Adolfo CerettiGianluigi Ponti (Milano) Alessandra Luzzago Mario Portigliatti Barbos (Torino) Pietrantonio Ricci Oronzo GrecoSegretario Luigi Lanza Adolfo Ceretti (Milano) Adolfo Francia Marco Marchetti Tesoriere Isabella Merzagora (Milano)
Coordinatore di redazione Oronzo GrecoConsiglieri
Adolfo Francia (Varese) Redazione lvan Galliani (Modena) Uberto Gatti (Genova) Felice Carabellese Oronzo Greco (Lecce) Ignazio Grattagliano Alessandra Luzzago (Pavia) Barbara Gualco Marco Marchetti (Campobasso) Giuseppe Troccoli Pietrantonio Ricci (Catanzaro) Antonia Valerio Gaetana Russo (Messina) Giovanni Battista Traverso (Siena)
Segreteria: Di.M.I.M.P. - Sez. di Criminologia Università degli Studi di Bari Tel. 080 5478282 - Fax 080 5478248
Anna Coluccia (Siena) Consultabile in rete(Brescia) all’indirizzo web Carlo Alberto Romano www.pensamultimedia.it Tiziana Sartori (Parma) È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata compresa la fotocopia, Scientifica anche a uso interno o didattico, Commissione non autorizzata Presidente: Stampato da Pensa MultiMedia Editore s.r.l. GianCarlo Nivoli (Sassari) nel mese di luglio 2009
Bruno Assumma (Napoli) Impaginazione ed editing: Pensa Multimedia Editore s.r.l. Vittorio Contaldo JuttaProgetto Birkhoffgrafico: (Varese) Francesco Bruno (Salerno) Registrazione il Tribunale di Milano Ernesto Calvanesepresso (Milano) in corso di attribuzione Felice Carabellese (Bari) Laura De Fazio (Modena) Andrea Di Nicola (Trento) Abbonamenti Barbara Enti: Gualco Italia €(Firenze) 72,00 - Estero € 108,00 (Sassari) Liliana Lorettu € 60,00 - Estero € 98,00 Privati: Italia Pierpaolo Martucci Soci SIC: Italia €(Trieste) 45,00 - Estero € 75,00 Maurizio Marasco (Roma) Le richieste e ogni altra corrispondenza Gemma Marottad’abbonamento (Roma) relativa agli abbonamenti Mastronardi (Roma) vanno indirizzae a: Vincenzo LicosaPietralunga S.p.A., Signora Laura Mori Susanna (Modena) Via Duca di Calabria, 1/1 Scardaccione (Chieti) Ermenegilda 50125 Firenze Verde6483201 (Genova)- Fax +055 641257 Alfredo Tel. +055 ©2009 Pensa MultiMedia Editore s.r.l. Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce
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RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA Organo Ufficiale della Società Italiana di Criminologia
Direzione Amministrazione SOCIETÀ ITALIANA DI CRIMINOLOGIA Pensa MultiMedia Editore s.r.l. Tullio Bandini - Roberto Catanesi
Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce Elenco Referees
Comitato di consulenza scientifica Consiglio Direttivo e Comissione Scientifica Società Italiana di Assumma Criminologia Bruno (Napoli) Jutta Birkhoff (Varese)
Comitato diCristiano direzione Barbieri (Pavia) Uberto GattiErnesto Calvanese (Milano) Felice Carabellese (Bari) Salvatore Luberto AdolfoTraverso Ceretti (Milano) Giovanni Battista Rosagemma Ciliberti (Genova) Giancarlo Nivoli Carlo Cipolli (Bologna) Luigi Ferrannini Anna Coluccia (Siena) Ernesto Ugo Savona Roberto Cornelli (Milano) Ugo Fornari Luisella De Cataldo Neuburger (Milano) Francesco Maisto Laura De Fazio (Modena) Adolfo Ceretti Francesco De Stefano (Genova) Alessandra Luzzago Andrea Di Nicola (Trento) PietrantonioStefano Ricci Ferracuti (Roma) Oronzo GrecoUgo Fornari (Torino) Luigi Lanza Adolfo Francia (Varese) Adolfo Francia Ivan Galliani (Modena) Marco Marchetti Uberto Gatti (Genova) Annamaria Giannini (Roma) Mario (Milano) Coordinatore diGrandi redazione Oronzo GrecoOronzo Greco (Lecce) Barbara Gualco (Firenze) Redazione Liliana Lorettu (Sassari) Salvatore Luberto (Modena) Felice Carabellese Alessandra Luzzago (Pavia) Ignazio Grattagliano Maurizio Marasco (Roma) Barbara Gualco Marco Marchetti (Campobasso) Giuseppe Troccoli Gemma Marotta (Roma)
Antonia Valerio
Segreteria: Di.M.I.M.P. - Sez. di Criminologia Università degli Studi di Bari Tel. 080 5478282 - Fax 080 5478248
info@pensamultimedia.it - www.pensamultimedia.it La rivista può essere acquistata nella sezione E-commerce del sito (Trieste) www.pensamultimedia.it Pierpaolo Martucci Isabella Merzagora (Milano) Consultabile in rete all’indirizzo web GianCarlo Nivoli (Sassari) www.pensamultimedia.it George Palermo (Nevada) Pietralunga (Modena) ÈSusanna vietata la riproduzione, anche parziale, Pietrantonio Ricci (Catanzaro) con qualsiasi mezzo effettuata compresa Albertoanche Romano laCarlo fotocopia, a uso(Brescia) interno o didattico, non autorizzata Gaetana Russo (Messina) Giuseppe Sartori (Padova) Stampato da Pensa MultiMedia Editore s.r.l. Tiziana Sartori (Parma) nel meseUgo di luglio 2009(Milano) Ernesto Savona Gilda Scardaccione (Chieti)Pensa Multimedia Editore s.r.l. Impaginazione ed editing: Giovanni Battista Traverso (Siena) Progetto grafico: Vittorio Contaldo Simona Traverso (Siena) Alfredo Verdepresso (Genova) Registrazione il Tribunale di Milano inVittorio corso diVolterra attribuzione (Bologna)
Abbonamenti
Enti: Italia € 72,00 - Estero € 108,00 Privati: Italia € 60,00 - Estero € 98,00 Soci SIC: Italia € 45,00 - Estero € 75,00 Le richieste d’abbonamento e ogni altra corrispondenza relativa agli abbonamenti vanno indirizzae a: Licosa S.p.A., Signora Laura Mori Via Duca di Calabria, 1/1 50125 Firenze Tel. +055 6483201 - Fax +055 641257 ©2009 Pensa MultiMedia Editore s.r.l.
Via A.M. Caprioli, 8 - 73100 Lecce
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s OMMARIO 01 EDITORIALE Dal micro al macro e ritorno Ernesto U. Savona
ABSTRACT
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CRIMINOLOGIA Alternative al carcere: la Intensive Probation e un esempio di trattamento intensivo efficace Giovanni Cellini
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Morire di fame, oggi. Funzionamento (e fallimento) dei sistemi di protezione e tutela per l’infanzia Isabella Berlingerio, Carmen Zelano
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Problemi etici della predizione. Prevenzione della delinquenza precoce Cristiano Barbieri, Alessandra Luzzago
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Disimpegno morale, mass media e casi di cronaca nera Silvia Pepe, Pierluigi Cordellieri, Anna Maria Giannini, Roberto Sgalla, Claudio Di Stefano
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Alcune considerazioni su natura umana, socialità e prevenzione della criminalità Marco Marchetti, Francesca Baralla
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CRIMINOLOGIA CLINICA Le condotte di stalking. Aspetti vittimologici e analisi di due casi emblematici Pierpaolo Martucci, Rita Corsa
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PSICHIATRIA E PSICOLOGIA FORENSE Le conflittualità nelle separazioni coniugali: aspetti psicopatologici e rischi per i minori Annalisa Ritucci, Ignazio Grattagliano, Vincenzo Orsi
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Gli effetti psichici dell’abuso sessuale sui minori: una review sistematica della letteratura Oronzo Greco, Roberto Maniglio 175
NORME REDAZIONALI
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editoriale DITORIALE 01
Ernesto U. Savona
DAL MICRO AL MACRO E RITORNO Il titolo di questo editoriale è “dal micro al macro e ritorno”. Sono le direzioni della criminologia che si è occupata per molto tempo di singoli autori e singoli comportamenti criminali (criminologia clinica) per arrivare poi a fenomeni macro come società, economia, diritto e che oggi si trova di fronte alla possibilità di fare una sintesi tra macro e micro. Perché e come? La criminologia italiana, e non solo, si è occupata molto dell’autore di reato e della sua propensione a delinquere e meno dell’evento criminale e delle opportunità che l’hanno prodotto che si sviluppano in luoghi fisici o virtuali. Abbiamo inseguito per molto tempo i “perché” dei comportamenti criminali trascurando i “dove” e i “come” senza capire che si tratta di domande che non si escludono ma al contrario sono complementari. Si è trattato di una direzione di ricerca a percorso unico che è stata alimentata dal paradigma della sanzione penale come deterrente. Abbiamo creduto tutti, e per troppo tempo, che la prevenzione dei comportamenti criminali passasse per l’accertamento della colpevolezza e quindi per la condanna dell’autore. Abbiamo trascurato che, soprattutto in Italia, gli autori noti sono una netta minoranza per gran parte dei reati e che, quella scarsa capacità deterrente, che la sanzione penale possiede per default, è resa inutile dal ritardo della sua applicazione, spesso per esigenze di giustizia. Abbiamo anche trascurato che la gran parte delle opportunità a delinquere si concentrano in determinati spazi o luoghi (hot spot) e che il comportamento criminale avviene quando si incontrano nello stesso luogo e nello stesso momento un potenziale autore, un obiettivo desiderabile (persona o cosa) e un guardiano inesistente o incapace [Cohen and Felson, 1979; Felson, 1986, 1994] Il risultato, confermato da moltissime ricerche, è che in pochi luoghi si concentrano molti reati e non per caso. [Sherman et al. 1989] Per prevenire la criminalità varrebbe la pena, quindi, concentrarsi su quei luoghi che producono opportunità e che, come per gli autori di reato, hanno una “carriera criminale” nel senso che fino a quando questi luoghi non verranno disarticolati con azioni preventive, continueranno a produrre criminalità [Sherman, 1995]. Mettendo per un momento da parte il “perché” e concentrandosi sul “dove”, cioè gli hot spot, viene automatico il problema del “come”, cioè delle modalità con le quali i criminali commettono i loro reati. Possono essere quelle usate per commettere un furto o una rapina, o un omicidio oppure quelle per organizzare una frode o trafficare droga. E per modalità occorre intendere quell’insieme di strategie, azioni, tecniche, strumenti che sono orientate all’obiettivo del comportamento criminale. L’analisi delle caratteristiche del “dove” e del “come” sono importanti perché, proprio partendo da queste conoscenze ed approfondendole con dati sempre più precisi, si possono sviluppare interventi che tendono ad intervenire lì dove si formano le opportunità. Se in un hot spot si sviluppa un intenso spaccio di droghe e poi, come spesso avviene, si sviluppano comportamenti violenti facilitati da ubriachezza, un’attività di prevenzione della polizia può servire a scoraggiare la domanda e l’offerta di droghe e quindi a disarticolare il mercato. Così come la proibizione di vendere alco-
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lici dopo una certa ora, oppure l’obbligo di servirli in bicchieri di carta può ridurre le conseguenze sulle vittime di risse. Sono esempi di prevenzione situazionale, cioè tutte quelle tecniche che, poggiando su tre teorie di base (scelta razionale, attività di routine e modelli di comportamento) individuano, a secondo delle diverse situazioni, i modi per ridurre le opportunità criminali. I successi pratici di questo approccio nel risolvere i problemi della criminalità hanno innescato un circuito tra dati sempre più precisi raccolti sul territorio, ricerca sempre più precisa sulle modalità di commissione dei reati, sviluppo di tecniche sempre più sperimentate per prevenirli e analisi del loro impatto per capire gli effetti. I benefici di questo circuito hanno influenzato molte delle attività di polizia che oggi si svolgono in molti paesi. Si tratta di tecniche dapprima sperimentate su reati appropriativi poi su quelli violenti e da più recente si discute sulla loro estensione a reati complessi come la criminalità organizzata [Savona 2009] o il terrorismo [Clarke e Newman 2006]. Questo approccio è stato guardato con sospetto per la sua troppa praticità ed è stato criticato sia per le sue premesse culturali che per gli effetti prodotti, riconducibili più ad uno spostamento della criminalità che ad una sua riduzione. Sicuramente la prevenzione situazionale propone un filo diretto tra spiegazioni della criminalità ed interventi per ridurla e, proprio per questo, considera sterile un approccio che si chiede solo i “perché “del comportamento criminale, che sono numerosi e in continuo cambiamento nel tempo e nello spazio. Si tratta di fattori non tutti empiricamente controllabili e, quando riconoscibili come predittori di alcune forme di criminalità, come l’età e la distribuzione del reddito, mancano politiche credibili che direttamente possano intervenire per cambiarli. In assenza di questo filo diretto tra le spiegazioni dei comportamenti criminali e interventi per ridurli, le politiche di prevenzione rischiano di esaurirsi nella giustizia penale. Prevenzione speciale e prevenzione generale diventano i due assi portanti di una prevenzione fondata sulla capacità di scoraggiamento della sanzione penale verso chi ha già commesso un reato o avrebbe intenzione di farlo. Interventi che in USA hanno una deriva custodialistica con un uso massiccio dell’incarcerazione e in Europa sono mediati dalle esigenze umanitarie di rieducazione del reo. In ambedue i casi con costi economici e sociali di grandi dimensioni. Infatti l’uso della giustizia penale a scopo di prevenzione spesso ha un costo nel funzionamento dello stesso apparato giudiziario, ma ha, anche, un costo sociale che proviene dalle conseguenze dell’evento criminale, che spesso è già avvenuto, e del quale si vuole evitare la ripetizione. Nel discutere di riduzione delle opportunità criminali la prevenzione situazionale tende, invece, ad evitare che l’evento accada e quindi ad evitarne le conseguenze sulle persone e sulle cose. Il secondo blocco di critiche riguarda il fenomeno del displacement o dello spostamento degli effetti. Si dice spesso che gli interventi negli hot spot non fanno altro che spostare i comportamenti criminali da un luogo all’altro, con il risultato finale di mantenere le cose come stanno. Si tratta di un pre-giudizio lento a morire. Le ricerche che hanno misurato gli effetti dello spostamento sono arrivate alla conclusione che gli interventi sugli hot spot producono più spesso effetti di diffusione dei benefici nello spazio e nel tempo che effetti di spostamento della criminalità da un luogo all’altro [Clarke e Weisburd 1994 p. 169]. È successo, cioè, che interventi diretti ad alcuni luoghi per ridurre le opportunità per rapine o violenze o alla disarticolazione di mercati locali di spaccio di droghe e prostituzione abbiano propagato gli effetti benefici di questa prevenzione ai luoghi vicini. Infatti lo spostamento automatico delle opportunità criminali contraddice tutte le ricerche che spiegano come nei mercati del vizio (crimini senza vittime) i venditori debbano stabilire rapporti fiduciari con i compratori e con tutti i soggetti operanti nello stesso spazio o luogo. Rapporti che non si ripetono automaticamente in un altro luogo se non dopo molto tempo e fatica. Va poi considerato che anche in quei casi in cui lo spostamento avviene in un altro
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luogo questo può anche avere vantaggi in termini di percezione di sicurezza. Una cosa è spacciare droga e consumarla nei giardini pubblici popolati da famiglie e bambini, altra cosa è spostare in luoghi meno innocui questo mercato. C’è ancora molta ricerca da fare nel settore e questa ricerca si potrà fare se le informazioni statistiche sulla criminalità nei diversi luoghi e quindi a livello micro (quartieri, condomini, zone) saranno precise. I paesi che praticano interventi di questo tipo raccolgono questi dati e li mettono a disposizione di tutti coloro che vogliono conoscere la geografia criminale della città, come ad esempio avviene a Londra (http://www.londonprofiler.org/). In Italia, dove perdura una prospettiva centralizzata nelle politiche per la sicurezza, i dati sono ancora poco disaggregati e, quando lo sono come il sistema SDI del Ministero dell’Interno, il luogo dell’evento è un dato raccolto in modo incerto e del tutto inaffidabile. Le indagini di vittimizzazione poi, a parte la loro periodicità quinquennale, si sviluppano prevalentemente su aggregazioni regionali del tutto inutili a capire che cosa succede in un luogo preciso. Ma il problema è soprattutto culturale. Fin quando rincorreremo con le nostre ricerche la spiegazione della propensione a delinquere e di conseguenza la polizia cercherà di catturare i delinquenti il “dove” del reato non sarà di alcun interesse e nessuno raccoglierà i dati necessari a comprenderne il significato. Anzi sono immaginabili alcune resistenze al cambiamento dirette a lasciare tutto com’è. Occorre, infatti, essere consapevoli che spostare l’attenzione dagli autori dei reati ai luoghi comporta cambiamenti culturali ed organizzativi di notevole portata, soprattutto nell’organizzazione degli apparati di pubblica sicurezza. Organizzati finora su base provinciale e comunale, con perimetri di azione che, nell’incertezza delle competenze, spesso si sovrappongono e si duplicano, dovranno, in futuro, organizzarsi rispetto alle diverse domande di sicurezza che sono diverse tra città e città e diverse all’interno della stessa città e spesso diverse tra quartieri. Occorreranno moduli organizzativi flessibili capaci di capire il “dove” e il “come” a livello micro. E allora, gli interventi saranno più immediati ed efficaci e di conseguenza migliorerà la raccolta di dati più precisi e, forse, quelli che di noi si chiedono i “perché” dell’azione criminale, aggiorneranno le proprie mappe cognitive integrando i “perché” con i “dove” e i “come”. Siamo partiti dal micro del singolo delinquente, siamo andati al macro dei grandi fenomeni sociali che caratterizzano i comportamenti criminali e siamo ritornati al micro dei luoghi. Tutto per capire di più della criminalità ed intervenire meglio per ridurne le conseguenze.
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Bibliografia
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CLARKE R., NEWMAN G. (2006): Outsmarting the Terrorists, Praeger Security Intl.,Westport. CLARKE R., WEISBURD D. (1994): “Diffusion of Crime Control Benefits: Observations on the Reverse of Displacement”, in: CLARKE R.V. (a cura di): Crime Prevention Studies, Vol. 2. Monsey, NY: Criminal Justice Press. COHEN L.E., FELSON M. (1979): “Social Change and Crime Rate Trends: A Routine Activity Approach”, American Sociological Review n. 44 pp. 588-605. FELSON M. (1986): “Linking Criminal Choices, Routine Activities, Informal Control, and Criminal Outcomes”, in: CORNISH D., CLARKE R.V. (a cura di): The Reasoning Criminal: Rational Choice Perspectives on Offending, Springer-Verlag, New York, NY. FELSON M. (1994): Crime and Everyday Life: Insight and Implications for Society. Pine Forge Press, Thousand Oaks, CA. SAVONA E. U. (2009): “The Infiltration of Italian Organised Crime in the Public Construction Industry”, Paper presentato al seminario su Situational Prevention of Organized Crime, Jill Dando Institute, Windsor, Marzo 23-25, 2009. SHERMAN L., GARDIN P.R., BUERGER M.E. (1989): “Hot Spots of Predatory Crime: Routine Activities and the Criminology of Place”, Criminology , n. 27 pp. 27-55. SHERMAN L. (1995): “Hot spots of Crime and Criminal Careers of Places” in Eck J.E., WEISBURD D. (eds): Crime and Place, Crime Prevention Studies. vol. 4 Criminal Justice Press., Monsey, NY.