Carolea Event - International Conference Paradigms

Page 1

Italian Pavilion “Resilient Communities” 17. International Exhibition of Architecture - Biennale of Venice

promoted by Department of Architecture and Territory UniRC and ABITAlab

Digital/Human International Conference curators Consuelo NAVA and MosĂŠ RICCI

11 june 2021 | 4:00 -5:30 p.m.

[In Venice + Zoom conference] Live on Facebook “Resilient Communities_Venezia”

"Effort in transition is..."

paradigms


Dove?/ Where?

A che ora?/ What time?

Padiglione Italia “Comunità Resilienti” alla 17. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia _ Laboratorio Peccioli

h. 16:00-17:30/ 4:00-5:30 p.m.

Italian Pavilion "Resilient Communities" at 17. International Architecture Exhibition of Biennale di Venezia _ Laboratorio Peccioli

Quando?/ When?

Come?/ How? In presenza (spazio conferenze) + webinar (zoom conference) In presence (conference space) + webinar (zoom conference)

11 giugno 2021 / 11 june 2021

credits Carolea Event è l’evento programmato per il progetto/libro "S2Home_ Digital/Human: effort in transition", Sezione in Mostra dal 22 maggio al 13 giugno 2021, diretto da Consuelo Nava e Mosé Ricci e promosso dal Dipartimento di Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e ABITALab Carolea Event is the event planned for the project/book "S2Home_ Digital/Human: effort in transition", section on exhibit from 22 May to 13 June 2021, directed by Consuelo Nava and Mosé Ricci and promoted by the Department of Architecture and Territory of the Mediterranean University of Reggio Calabria and ABITALab Event website: https://www.pmopenlab.com/s2-home-carolea

paradigms #technological_exaptation | #landscape_exaptation | #water_design | #quality_of_living | #soil_design | #innovative_materials | #climate_design | #upcycling_design | #impact_design #advanced_architecture | #urban_technologies | #manufacturing_design | #community_design

Ne discutiamo con/ Discussion with:

Curatori / Curators: Consuelo Nava, Mosé Ricci Relatori / Invited speakers: Irene Curulli, Alberto De Capua, Matteo di Venosa, Francesca Giglio, Alessia Leuzzo, Domenico Lucanto, Giuseppe Mangano, Mathilde Marengo, M. Federica Ottone, Andrea Procopio, Chiara Rizzi​ Invitati speciali / Special invited guests: Antonino De Masi, Alessandro Melis Introduzione / Introduction: Adolfo Santini


paradigms

INDEX INCIPIT

05

#technological_exaptation [C.Nava]

06

#landscape_exaptation [M.Ricci]

08

#water_design [I.Curulli]

10

#quality_of_living [A.De Capua]

12

#soil_design [M.di Venosa]

14

#innovative_materials [F.Giglio]

16

#climate_design [A.Leuzzo]

18

#upcycling_design [D.Lucanto]

20

#impact_design [G.Mangano]

22

#advanced_architecture [M.Marengo]

24

#urban_technologies [F.Ottone]

26

#manufacturing_design [A.Procopio]

28

#community_design [C.Rizzi]

30

3


Ph. courtesy A. Palermiti (PMopenlab)

4


INCIPIT

"Effort in transion is..." Viviamo dentro l’impronta ecologica del più grande equivoco socio-tecnico di tutti i tempi. Mentre la tecnica produceva una quantità di oggetti che superavano le componenti naturali, la tecnologia lavorava per depositare, dentro il vivere fisico e virtuale dell’umanità, l’internet delle cose. Il digitale e l’umano non si scambiano più prodotti ma servizi e l’identità di entrambi muta, alla ricerca di un’autenticità che dura il tempo del loro prossimo sorpasso, insieme sono chiamati ad alleggerire il pianeta. Le ore/uomo a disposizione delle comunità, tra capacità delle macchine e abilità umane, muovono “lo sforzo della transizione”, che non richiede applicazione ma gestione, non ambisce all’univocità ma alla complessità, non si manifesta nell’adattamento ma sulla cooptazione. S2HOME, è il paradigma ecologico e industriale di questa sfida ai cambiamenti climatici, è una casa fatta a macchina per scenari della transizione, la possibilità di sopravvivenza per comunità resilienti. [C.N.] Project as a performance (performance vs. function) è il paradigma della tecnologia abilitante declinata come principio concettuale di estetica operativa. Il progetto performance - versus il progetto della funzione significa porre al centro dell'idea di cambiamento non l'uso ma il risultato innovativo percepibile sul piano ecologico, ma non solo. In definitiva, il principio della performance proietta le discipline del design nell'età contemporanea, rendendole il terminale o l'interfaccia di un sistema di relazioni ambientali, fisiche o immateriali che ne sostengono l'esistenza. È la ri-contestualizzazione dell'idea progettuale all'interno di uno spazio di intervento nuovo (e non necessariamente materiale). [M.R.] We live within the ecological footprint of the greatest socio-technical misunderstanding of all time. While technology produced a quantity of objects that surpassed the natural components, technology worked to deposit, within the physical and virtual living of humanity, the internet of things. The digital and the human no longer exchange products but services, and the identity of both changes, in search of an authenticity that lasts the time of their next overtaking, together they are called upon to lighten the planet. The man-hours available to communities, between machine capacities and human skills, drive the "effort of transition", which does not require application but management, does not aspire to uniqueness but to complexity, does not manifest itself in adaptation but in cooptation. S2HOME, is the ecological and industrial paradigm of this challenge to climate change, it is a machine-made house for transition scenarios, the possibility of survival for resilient communities. [C.N.] Project as a performance (performance vs. function) is the paradigm of enabling technology declined as a conceptual principle of operational aesthetics. The performance-versus-function project means putting at the centre of the idea of change not the use but the innovative result perceptible on an ecological level, but not only. Ultimately, the principle of performance projects the design disciplines into the contemporary age, making them the terminal or interface of a system of environmental, physical or immaterial relationships that sustain their existence. It is the re-contextualisation of the design idea within a new (and not necessarily material) intervention space. [M.R.]

5


Technological Exaptation Technological Exaptation Technological Exaptation

Concept drawings on possibilities for transformation of use and function of existing waste space in the first use, of the Stanley Dock Tobacco Warehouse building in Liverpool's North Docks District. (source: C.Nava)

6


consuelo

nava ESATTAZIONE TECNOLOGICA Nel rapporto evolutivo/innovativo degli scenari in transizione, esiste una particolare condizione di “pre-attazione”, quale forma dell’exaptation tecnologica, per come attribuibile alle differenti capacità che si producono, con una piattaforma umana/digitale. È il caso della trasformazione di “tecnologie esistenti”, che hanno svolto un ruolo e ne possono svolgere un altro, cooptando forme, processi e parti di una funzione non più operabile. È tutto inaspettato e cieco il potere di indurre all’exaptation da parte della specie biologica-umana, mentre è plausibile che fenomeni di prevedibilità, possano verificarsi in una qualche forma di adattamento non di risposta, ma di precondizione nell’esprimere capacità tecnologiche-digitali. Una nuova possibilità di modellare la realtà, è possibile, facendolo con uno sforzo che richiede relazioni e tempo in processi complessi, tipici dell’open innovation e delle tecnologie abilitanti, capaci di esprimersi in una narrazione sempre più perfomativa della trasformazione dell’ambiente, sotto la pressione di una ecologia senza natura e per un pool di eventi e di azioni sempre più esattive. La ricerca di nuovi linguaggi e di nuove tassonomie, formula nuove parole e nuovi discorsi, in cui l’umano e il digitale insieme sfidano la transizione in atto, secondo “un’esattazione dell’esattazione”.

TECHNOLOGICAL EXAPTATION In the evolutionary/innovative relationship of transition scenarios, there is a particular condition of "pre-aptation", as a form of technological exaptation, as attributable to the different capacities produced, by a human/digital platform. This is the case of the transformation of “existing technologies”, which have played one role and can play another, co-opting forms, processes and parts of a function that can no longer be operated. The power to induce exaptation on the part of the biological-human species is entirely unexpected and blind, while it is plausible that phenomena of predictability may occur in some form of adaptation, not as a response, but as a precondition for expressing technological-digital capabilities. A new possibility of modelling reality, is possible, doing so with an effort that requires relationships and time in complex processes, typical of open innovation and enabling technologies, capable of expressing themselves in an increasingly perfomative narrative of the transformation of the environment, under the pressure of a natureless ecology and for a pool of events and actions that are increasingly exactive. The search for new languages and new taxonomies, formulating new words and new discourses, in which the human and the digital together challenge the transition underway, according to an “exaptation of exaptation”.

7


LANDSCAPE EXAPTATION LANDSCAPE EXAPTATION LANDSCAPE EXAPTATION

Panagia Hozoviotissa monastery XI sec Amorgos (Gr) (source: M. Ricci)

Ex Cava Romana - Ponza (Ita) (source: M. Ricci)

8


mosè

ricci LANDSCAPE EXAPTATION Il paesaggio è il principale dispositivo cognitivo per le discipline del progetto. Il sistema di conoscenza del Paesaggio -basato sulla totalità e sulla mobilità del soggetto, oltre che sulla sua indissolubilità rispetto all’oggetto- è l’unico che soddisfa le condizioni epistemologiche che il nostro tempo richiede. Se si vuol capire come funziona il mondo materiale bisogna partire dal Paesaggio. E’ il solo contesto possibile per i progetti dello spazio fisico. Sostituisce l’idea moderna di territorio. Nel Paesaggio, come nella Rete, non ha senso la proiezione della realtà su un piano orizzontale con un’unica misura metrica lineare e con un’idea cronologica del tempo che passa. Il Paesaggio come la Rete è rotondo. Tiene insieme l’innovazione, l’azione sociale e la narrazione. Come la Rete il Paesaggio è definito dalla molteplicità degli sguardi e delle azioni. La natura e le tracce apparentemente casuali del presente e delle epoche precedenti si fondono in un tempo lento denso di significati e persone che continuamente lo reinterpretano inventando Paesaggi. Sentiamo la necessità di imparare dal Paesaggio come unico contesto olistico per i nostri progetti, come punto di vista sul domani.

LANDSCAPE EXAPTATION Landscape is the main cognitive device for the project disciplines. The Landscape system of knowledge - based on the subject totality and mobility, as well as on its indissolubility in respect to the object - is the only one that responds to the epistemological conditions that our time requires. If we want to finally understand how the material world works, we have to start learning from the landscape. It is the only possible context for the project of the physical space we live. The Landscape replaces the modern idea of territory. In the Landscape, as in Internet, the projection of the realm on a horizontal plane with a single linear metric measure and with a chronological idea of the time passing absolutely makes no sense. The Landscape, like the Net, is round. It brings together innovation, social action and narratives. Like the Net, the Landscape is defined by the multiplicity of gazes and actions. Nature and the apparently random traces of the present and the past merge in a slow time full of meanings and people who continually reinterpret it inventing Landscape. We feel the need to learn from the Landscape as the solo holistic context of our projects, as a point of view on tomorrow.

9


WATER DESIGN WATER DESIGN WATER DESIGN

The land-water edge. The shoreline as design generator. Students’ workshop, Gdansk University of Technology 10/5/2019 (source: I. Curulli)

10


irene

curulli WATER DESIGN ‘Water design’ riguarda il rapporto tra il terreno solido della certezza e il terreno fluido dell'incertezza e dell'immaginazione. ‘Water design’ mette in discussione il discrimine tra terra e acqua includendo l’instabilità climatica e la sfida topografica. ‘Water design’ modifica i termini della discussione sul design ponendo le basi di un linguaggio specifico che accetta il modus operandi temporale, viene a patti con la pioggia e la marea, trattiene o drena l'acqua in modalità variegate. ‘Water design’ vs. ‘design with water’ enfatizza il potere dell'acqua di creare nuovi valori, nuove economie e nuovi stili di vita. Ne consegue che l'Acqua progetta nuovi paesaggi transitori basati sul principio del cambiamento e della coesistenza. In tal modo, l’Acqua non solo crea un ambiente resiliente, ma ne rende tali gli abitanti. ‘Water design’ rende sfumati i confini tra le comunità ed esplora la nostra relazione con i paesaggi fluidi / di transizione.

WATER DESIGN Water design deals with the threshold between the firm ground of certainty and the fluid ground of uncertainty and imagination. It calls into question the act of separation between land and water by welcoming the vagaries of the climate and the challenge of topography. Water design diverts the terms of discussion on design and sets the basis of a distinct language: it accepts the temporal modus operandi, ‘negotiates’ with rain and tide, holds or drains water in multiple ways. ‘Water design’ vs. ‘design with water’ emphasizes the power of water to create new values, new economies and new lifestyles. Thus, Water designs new landscapes of transition driven by the principle of change and co-existence. In so doing, Water creates not only a resilient environment, but even strengthens dwellers’ resiliency. ‘Water design’ fades community boundaries and explores our relationship with fluid/transitional landscapes.

11


QUALITY OF LIVING QUALITY OF LIVING QUALITY OF LIVING

Monitoring and improving quality of urban life (source: A. De Capua)

12


alberto

de capua QUALITY OF LIVING Quartieri degradati, luoghi progettati senza tener conto di chi li abiterà. La gente esclusa dalle dinamiche di trasformazione, smette di esserne artefice e di opporsi ai processi di sistema. Ciò ha alterato il concetto di abitare, separando la capacità di poter utilizzare un luogo con quella di avere familiarità con i luoghi, negandone l’appartenenza. La sopravvivenza dipende dalla capacità di reinterpretare l’uso degli spazi mettendo a sistema interessi e opportunità di diversa natura. E’ il momento di riflettere da cosa dipende la qualità di abitare. Verso quali direzioni indirizzare le nostre preoccupazioni: la protezione della salute? Gli impatti delle trasformazioni? Il cambiamento culturale per sostenere le generazioni future? Dobbiamo muoverci verso la vera sfida dell'architettura che verrà: un cambiamento radicale che comprenda l'armonizzazione tra i bisogni dell’uomo e concetti come trasformazione urbana e ambiente, necessità produttive e sostenibilità. Affrontare le questioni del vivere contemporaneo, esplorare metodi e tecniche per migliorare la qualità della vita, riconoscendo la complessità e la lotta per questa ambizione.

QUALITY OF LIVING Degraded neighbourhoods, places designed without considering who will inhabit them. People are excluded from the dynamics of transformation, they stop being creators and opposing the system's processes. This has altered the concept of living, separating the capacity to be able to use a place from the capacity to be familiar with it, denying belonging to it. Survival depends on the ability to reinterpret the use of space by bringing together different interests and opportunities. It is time to reflect on what the quality of living depends on. In which directions should we direct our concerns: the protection of health? The impacts of transformations? Cultural change to support future generations? We must move towards the real challenge of the architecture of the future: a radical change that includes harmonising human needs with concepts such as urban transformation and the environment, productive needs and sustainability. Addressing the issues of contemporary living, exploring methods and techniques to improve the quality of life, recognising the complexity and the struggle for this ambition.

13


SOIL DESIGN SOIL DESIGN SOIL DESIGN

Alexander von Humbolt, Vulcano di Chimborazo, 1807

14


matteo

di venosa SOIL DESIGN Soil Design è una locuzione polisemica in relazione ai molteplici significati dei termini di cui si compone. Il suolo non coincide solo con le classi e le granulometrie della materia; non è lo spazio in between né, tanto meno, l’entità numerica riportata nelle statistiche astratte sul consumo di suolo. Il suolo è il corpo della natura: possiede una propria conformazione genetica, un proprio habitat. E’ uno strato a sezione variabile dove si svolgono le complesse interrelazioni tra i differenti “orizzonti” che connettono il sottosuolo e alla biosfera. Dobbiamo immaginare il suolo come una “zona critica” e dinamica; uno spazio a quattro dimensioni che narra l’evolversi del tempo profondo entro cui si intrecciano i sistemi naturali, dal clima alle vite degli umani e non umani. Il suolo è oggi malato. Il progetto può esserne la cura se si confronta con la complessità dei suoi processi vitali. Si tratta di misurasi con gli spessori plurimi del suolo ed affermare una nuova “speranza progettuale”.

SOIL DESIGN Soil Design is a polysemic locution related to multiple meaning of terms of which it’s composed. The Soil it doesn’t coincide only with the classes and grain size of material; it isn’t the space in between, it’s not even the numerical entity reported in the abstracted statistics of soil consumption. The soil is the body of nature: with its own genetic conformation and its own habitat. The soil in a changing section layer in which complex interactions take place between different soil horizons that connect the sub-soil with the biosphere. We have to imagine the soil like a dynamic and critical zone; a four-dimension space that tells the deep time evolution in which intertwine the natural system, from climate to human and non-human lives. Nowaday the skin of planet is sick. The Design can be the cure, provided it compares with its life processes. The Design has to measure with the multiple soil thickness to state a new a “planning hope”.

15


INNOVATIVE MATERIALS INNOVATIVE MATERIALS INNOVATIVE MATERIALS

Ernst Haeckel, 1904. Lithograph of an ophidea, a type of echinoderm similar to a starfish

16


francesca

Giglio INNOVATIVE MATERIALS Nell’era dell’adattamento 1 ai cambiamenti climatici e del Decoupling Natural Resource, i materiali innovativi assumono una nozione sempre piu’ liquida, multidisciplinare, non delimitabile a campi applicativi specifici. Lo “sforzo in transizione” dei materiali innovativi assume il cambiamento in atto delle interazioni tra organismo e ambiente. Potenziando l’intersezione tra biologia e tecnologia, le nuove frontiere nell’ingegnerizzazione dei materiali spingono oltre gli stati statici degli stessi e caratterizzano gli stati adattabili e attivi in differenti fasi temporali. Secondo processi Design Driven di biofabbricazione, una nuova materia vivente da manipolare (self growing material) - molecole, cellule, matrici extracellulari - si sperimenta e si replica nei suoi processi naturali di autoriparazione e autorigenerazione (self repair, self regeneration), definendo nuovi codici di performance del progetto.

INNOVATIVE MATERIALS In the era of climate change adaptation and natural resources decoupling, innovative materials assume an increasingly liquid, multidisciplinary notion, not delimited to specific application fields. The "effort in transition" of innovative materials assumes the ongoing change in the interactions between organism and environment. By enhancing the intersection between biology and technology, new frontiers in materials engineering push beyond the static states of materials and characterize adaptive and active states in different temporal phases. According to biofabrication Design Driven Processes, a new living matter to be modified (self-growing material) - molecules, cells, extracellular matrices - is experimented and replicated in its natural processes of self-repair and self-regeneration, defining new codes of design performance.

1)

Con riferimento al documentario sui cambiamenti climatici che invita a ‘resettare’ il sistema. Si tratta di “L’era dell’adattamento”, prodotto dalla campagna Global Reboot (resettaggio globale), che invita cittadini di tutto il mondo ad agire per rivoluzionare il sistema economico e sociale in cui viviamo. Referring to the documentary on climate change that calls for 'resetting' the system. This is 'The Age of Adaptation', produced by the Global Reboot campaign, which calls on citizens around the world to take action to revolutionise the economic and social system in which we live.

17


CLIMATE DESIGN CLIMATE DESIGN CLIMATE DESIGN

Exaptation and co-optation in climate design. (source: A. Leuzzo)

18


ALESSIA

lEUZZO CLIMATE DESIGN Risulta piuttosto deterministico il rapporto tra il design per il clima e l’adozione di strategie di adattamento e mitigazione; tuttavia, è solo possibile avvicinarsi alla previsione esatta della transizione, seppur fortemente sintomatica, di assetti influenzabili quanto lontani tra loro, come nel climate design. Climate design quindi descrive forme di design, in funzione di cambiamenti globali, non a causa di un clima che cambia, ma in funzione di quanto quel cambiamento sta modificando e in che modo. È in tale scenario che il Climate design si configura come paradigma di co-scienza, sia nella dimensione transdisciplinare che richiede, sia nella possibilità di essere compreso quando sono ridefiniti i significati dei rapporti tra tecnica e società per l’architettura, il territorio e le sue comunità. Di fatti, accogliendo la gestione proattiva degli assetti naturali e umani, attraverso processi di ricerca produce uno sforzo digitale e umano di previsione e gestione, nelle dimensioni tecniche e sociali del vivere. La sfida ai cambiamenti climatici è l’esempio maggiore di un‘esattazione di fatto mai raggiungibile, un continuo rimodulare, un design in divenire nel brevelungo termine, che ridefinisce i prodotti performativi come servizi efficienti e le tecnologie abilitanti per sistemi tecnologici avanzati. In questo nuovo umanesimo, così definito, il formato umano/digitale è capace di potenziare la cooptazione delle discipline utili, sfruttando l’agilità digitale di gestire informazioni per ampliare la sensibilità umana delle comunità in transizione.

CLIMATE DESIGN The relationship between climate design and the adoption of adaptation and mitigation strategies is rather deterministic; however, it is only possible to come close to accurately predicting the transition, albeit strongly symptomatic, of influential and distant assets, as in climate design. Climate design therefore describes forms of design, as a function of global changes, not because of a changing climate, but as a function of how much that change is changing and in what way. It is in this scenario that climate design is configured as a paradigm of coscience, both in the transdisciplinary dimension that it requires and in the possibility of being understood when the meanings of the relationships between technology and society are redefined for architecture, the territory and its communities. In fact, by welcoming the proactive management of natural and human assets, through research processes it produces a digital and human effort of prediction and management, in the technical and social dimensions of living. The challenge of climate change is the greatest example of a de facto never attainable exactness, a continuous remodelling, a design in the making in the short to long term, redefining performative products as efficient services and enabling technologies for advanced technological systems. In this new humanism, thus defined, the human/digital format is capable of enhancing the co-option of useful disciplines, exploiting the digital agility of managing information to broaden the human sensitivity of communities in transition.

19


UPCYCLING DESIGN UPCYCLING DESIGN UPCYCLING DESIGN [G.H.G. Embodied (kg CO₂-eq)] [G.H.G. Replacements (kg CO₂-eq)] [G.H.G. End of Life (kg CO₂-eq)] [G.H.G. Recycle (kg CO₂-eq)] [G.H.G. UpCycle (kg CO₂-eq)]

LIFE-CYCLE

CIRCULARITY RESILIENCE IMPACT

ADVANCED DESIGN

Radical Exaptation

UPCYCLING DESIGN

Radical exaptation and upcycling design. (source: D.Lucanto)

20


domenico

lucanto UPCYCLING DESIGN Nella biosfera non esistono scarti, non esistono rifiuti, le automazioni delle quali la natura si serve per mantenere la circolarità dei suoi cicli, si ripetono e si adattano preservando il valore delle loro componenti, aumentandolo quando queste possono proliferare evolvendosi in sistemi complessi. Il riciclo, nell’ambito della tecnosfera, è sicuramente uno strumento valido per la mitigazione degli impatti, tuttavia non è sufficiente ad operare un cambiamento sistemico e radicale nel modo di intendere la transizione ecologica nell’ambiente costruito. L’upcycling mira al ripristino della circolarità delle risorse nei processi legati alla produzione dell’architettura, trasferendola sia in sistemi capaci di accogliere componenti provenienti da processi di riciclo, sia in sistemi avanzati di natura biologica per avvicinarsi ad un’idea radicalmente ecologica del progetto. L’approccio proto-tipologico consente, nella sperimentazione, di combinare nello spazio cyberfisico (nelle relazioni tra digitale e umano) i diversi aspetti interdisciplinari legati all’innovazione del progetto sostenibile. Lo sforzo in transizione si realizza nella gestione circolare dei materiali da costruzione che, nel loro duplice trasferimento, come modello digitale e prototipo esportabile, ottimizzano sia gli aspetti tecnologi-morfologici, sia le prestazioni energetico-ambientali, attraverso il progetto della flessibilità dei suoi caratteri. L’upcycling design traduce nella pratica sperimentale quelle qualità ambientali che permettono la cooptazione delle componenti, quindi l’evoluzione dei sistemi abilitati ad aumentare il loro valore ambientale, misurando l’innovazione nella capacità del progetto tecnologico di restituire un’alta e complessa prestazione ecologica.

UPCYCLING DESIGN In the biosphere there are no waste, there is no scrapes, the automations that nature uses to maintain the circularity of its cycles, repeat and adapt while preserving the value of their components, increasing it when these can proliferate, evolving into complex systems. Recycling, in the context of the technosphere, is certainly a valid tool for the mitigation of impacts, however it is not sufficient to make a systemic and radical change in the way of understanding the ecological transition in the built environment. Upcycling aims to restore the circularity of resources in the processes related to the production of architecture, transferring it both to systems capable of accommodating components from recycling processes, and to advanced systems of a biological nature to approach a radically ecological idea of the project. The proto-typological approach allows, in experimentation, to combine in the cyber-physical space (in the relationship between digital and human) the various interdisciplinary aspects related to sustainable project innovation. The effort in transition is carried out in the circular management of building materials which, in their double transfer, as a digital model and exportable prototype, optimize both the technological-morphological aspects and the energetic-environmental performance, through the project of the flexibility of its characters. Upcycling design translates into experimental practice those environmental qualities that allow the co-optation of components. Therefore, they allow also the evolution of systems enabled to increase their environmental value, measuring innovation in the ability of the technological project to return a high and complex ecological performance.

21


IMPACT DESIGN IMPACT DESIGN IMPACT DESIGN

G. Mangano's Elaboration on figure from Naboni E & Havinga L.C. (2019), "Regenerative Design in Digital Practice: A Handbook for the Built Environment", Eurac ed. Bolzano, and Oceanix City, BIG (2020)

22


GIUSEPPE

MANGANO IMPACT DESIGN L’impact design è la ricerca di nuovi sistemi di relazione che possano rafforzare lo stato di salute degli ecosistemi antropici e naturali, affinché questi possano evolvere insieme. Adottando pratiche innovative di “codesign rigenerativo”, attraverso nuovi codici progettuali che utilizzano processi, strumenti, tecnologie aperte e collaborative, lo “sforzo in transizione” diventa il calibro per valutare gli aspetti performativi del progetto, quando questo genera un “impatto netto positivo” (net positive impact), oltre il rallentamento del tasso di degrado e la riduzione degli effetti negativi sull’ambiente costruito. Un nuovo strumento di processo e di progetto, nell’era della crisi climatica, in cui la sfida globale che siamo chiamati ad affrontare riguarda in maniera transdisciplinare la sfera ambientale, sociale, economica ed umana (The four pillars of sustainability).

IMPACT DESIGN Impact design is the search for new systems of relationships that can strengthen the health of anthropogenic and natural ecosystems, so that they can evolve together. By adopting innovative practices of "regenerative co-design", through new design codes that use open and collaborative processes, tools, technologies, the "effort in transition" becomes the gauge to evaluate the performative aspects of the project, when it generates a "net positive impact", beyond slowing down the rate of degradation and reducing the negative effects on the built environment. A new process and design tool in the era of the climate crisis, in which the global challenge we are called upon to face concerns the environmental, social, economic and human spheres in a transdisciplinary manner (The four pillars of sustainability).

23


ADVANCED ARCHITECTURE ADVANCED ARCHITECTURE ADVANCED ARCHITECTURE

Banner of Master in Advanced Architecture - MAA - IAAC Barcelona

24


MATHILDE

MARENGO ADVANCED ARCHITECTURE La disciplina dell'Architettura Avanzata è emersa dalla comprensione che l'architettura non è piÚ solo legata al mondo fisico, ma con la rivoluzione digitale, il mondo digitale gioca un ruolo essenziale, fondendo l'architettura con le potenzialità della tecnologia, e facendola progredire. L'architettura avanzata permette agli spazi e agli ambienti in cui viviamo di funzionare e rispondere alle contingenze, alle sfide e ai bisogni basati sulla loro capacità di elaborare le informazioni, e che questa capacità sia intrinsecamente incorporata nella loro materialità o impregnata attraverso processi esterni. L'Architettura Avanzata guarda oltre i confini tradizionali dell'architettura, attraversando non solo il digitale e il fisico, ma anche le discipline e le scale di funzionamento in modo sistematico. Questo le permette di diventare l'arena con cui noi, come progettisti, possiamo rispondere alle impreviste sfide ambientali, economiche e sociali che il nostro mondo affronta oggi, fondendo scienza, design e tecnologia.

ADVANCED ARCHITECTURE The discipline of Advanced Architecture emerged from the understanding that architecture is no longer only related to the physical world, but with the digital revolution, the digital world plays an essential role, merging architecture with the potentials of technology, and advancing it. Advanced architecture enables the spaces and environments we inhabit to perform and respond to contingencies, challenges and needs based on their capacity to process information, be this capacity inherently embedded in their materiality or imbued through external processes. Advanced Architecture looks beyond the traditional boundaries of architecture, crossing not only between the digital and the physical, but also between disciplines and across scales of operation in a systemic manner. This allows it to become the arena with which we, as designers, can respond to the unforeseen environmental, economical and social challenges our world faces today, by merging science, design and technology.

25


URBAN TECHNOLOGIES URBAN TECHNOLOGIES URBAN TECHNOLOGIES

Urban technologies design (source: F. Ottone)

26


federica

ottone TECNOLOGIE URBANE La nuova visione dello spazio urbano, ora anche in funzione di una maggiore rispondenza alle emergenze sanitarie, vede protagonista lo spazio aperto, come scenario di rappresentazione della città e delle sue “complessità e contraddizioni”. All’interno di essa i “luoghi” urbani costituiscono un “sistema” di spazi nei quali un fattore imprescindibile di qualità è rappresentato dal comfort, ovvero da quello stato di benessere percettivo che da sempre, e senza rendercene pienamente conto, ha decretato più volte il successo di una piazza, di un viale, di un cortile. Le tecnologie applicate al raggiungimento degli obiettivi legati al comfort urbano possono potenziare il sistema di relazioni con gli edifici, agendo sui sistemi di interfaccia tra spazio aperto e spazio confinato, tra pubblico e privato. Le tecnologie urbane operano a diverse scale e con diverse forme rappresentative che daranno luogo ad un nuovo linguaggio all’interno delle città, ancora tutto da interpretare.

URBAN TECHNOLOGIES The new vision of urban space, that now has also become essential in creating a better responsiveness to health emergencies, establishes the open space as a protagonist, a scenario for the representation of the city and its “complexities and contradictions”. Within it, urban "sites" constitute a "system" of spaces in which comfort is an essential quality factor, by which we mean the state of perceptive well-being that has always, and without fully realizing it, influenced the success of a square, an avenue, a courtyard. Technologies applied to the achievement of urban comfort objectives can enhance a system of relationships between buildings, acting on the interface systems between open space and confined space, between public and private spheres. Urban technologies operate at different scales and with different representative forms, and will determine a new language within cities, yet to be fully understood.

27


mANUFACTURING DESIGN mANUFACTURING DESIGN mANUFACTURING DESIGN

Design and prototype manufacturing for S2_Home (source: A.Procopio)

28


andrea

procopio MANUFACTURING DESIGN Il “Design for Manufacturing” ottimizza la produzione e rende più agili i processi, ma abilita anche un nuovo modello di interazione uomo macchina. Lo “sforzo in transizione” tra umano e digitale, si concretizza nei principi della fabbricazione digitale e nei processi produttivi innovativi, dove lo scambio di flussi di informazioni e dati tra uomo e macchina viene spinto dalle strumentazioni di produzione digitale 4.0. Un approccio che ha, alla base, una serie di principi che permettono di gestire la complessità dei componenti e/o dei sistemi, massimizzando la loro funzionalità e riducendo i tempi di sviluppo, sia nella fase di prototipazione che in quella di produzione e, nel caso di sistemi complessi, nella fase di assemblaggio. La trasformazione digitale in atto sta ridisegnando completamente i modelli di fabbricazione, l’uso e la funzione dei dispositivi tecnologici e, in questo scenario, interviene sull’evoluzione della transizione ecologica e del design avanzato, che la trasferisce ai sistemi e agli spazi per l’abitare.

MANUFACTURING DESIGN 'Design for Manufacturing' optimises production and makes processes more agile, but also enables a new model of human-machine interaction. The 'effort in transition' between human and digital is embodied in the principles of digital manufacturing and innovative production processes, where the exchange of information and data flows between man and machine is driven by the tools of digital production 4.0. This approach is based on a series of principles that make it possible to manage the complexity of components and/ or systems, maximising their functionality and reducing development times, both in the prototyping and production phases and, in the case of complex systems, in the assembly phase. The ongoing digital transformation is completely redesigning the manufacturing models, the use and the function of technological devices and, in this scenario, it intervenes in the evolution of ecological transition and advanced design, which transfers it to systems and spaces for living.

29


community DESIGN community DESIGN community DESIGN

Convivium Park - Project poster (Source: C.Rizzi)

30


CHIARA

RIZZI COMMUNITY DESIGN Community design è l’arte di rendere sostenibili gli habitat umani adattandoli ai bisogni di protezione, di sostentamento, di svago, economici e sociali delle persone. (Hall&Porterfield, 2001) Si riferisce alle capacità della comunità, all'influenza combinata dei sistemi sociali che ne fanno parte e alle risorse collettive che possono essere utilizzate per affrontare i problemi e ampliare le opportunità della comunità. La capacità delle comunità si compone di tre domini: cosa possiedono, come agiscono e per chi lo fanno. (Asha et al., 2016) Convivium è un concetto chiave per incrementare le capacità delle comunità. Coerentemente con i significati etimologici della parola convivum, tale concetto si basa sulla convivenza, sullo scambio di conoscenza e sulla condivisione di esperienze. Si tratta di un paradigma progettuale orientato allo sviluppo del senso di comunità definito come sentimento di appartenenza alla comunità, influenza reciproca, supporto e connessione emotiva condivisa (McMillan &Chavis,1986)

COMMUNITY DESIGN Community design is the art of making sustainable living places both thrive and adapt to people’s needs for shelter, livelihood, commerce, recreation and social order. (Hall&Porterfield, 2001). It refers to community capability, the combined influence of a community’s social systems and collective resources that can be applied to address community problems and broaden community opportunities. Community capability consists of three domains, which synergistically support community empowerment: what communities have; how communities act, and for whom communities act. (Asha et al., 2016) Convivium is a key concept for developing community capabilities. According with different meanings of the word, it is based on living together, sharing knowledge and enjoying experiences. It is a designing paradigm for developing the sense of community defined as the feeling that members have of belonging, a feeling that members matter to one another and to the group, and a shared faith that members' needs will be met through their commitment to be together. (McMillan &Chavis,1986) References Kenneth B. Hall, Gerald A. Porterfield, Community by design new urbanism for suburbs and small communities (2001) Asha S. G., Kerry S., Vrinda M. & Veena S., Synergies, strengths and challenges: findings on community capability from a systematic health systems research literature review. BMC Health Serv Res 16, 623 (2016) McMillan D.W. e Chavis D. M. (1986), Sense of community: A definition and theory. Journal of community psychology, 1986 Wiley Online Library

31


Ph. courtesy A. Palermiti (PMopenlab)

32


33


Italian Pavilion “Resilient Communities” 17. International Exhibition of Architecture - Biennale of Venice

Visit Carolea Event page

https://www.pmopenlab.com/s2-home-carolea


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.