PEPPO BIANCHESSI
BONUS
TRACKS
OTHER PAINTINGS
LEAVES OF GRASS - FOGLIE D’ERBA Sliced Walt Whitman’s poems book on wood Ritagli del libro di poesie di Walt Whitman su legno 35x35 ca.
65 Straitjackets 65 Camicie di forza 65 origamis folded from the Formulary of CNS drugs on wood 65 origami ricavati da fogli del Prontuario dei Farmaci del SNC su legno
(thanks to Nobue and Toshiko for the origami)
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LAST SUPPERS - ULTIME CENE Da lontano parrebbe solo una grande riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo ma, avvicinandosi, ci si accorge che è composta da migliaia di lettere: è un lunghissimo elenco di condannati a morte (solo degli ultimi anni) negli Stati Uniti e del menu delle loro Ultime Cene. Siamo soliti considerare il cibo come sostentamento, come piacere, come ‘carburante’, come passione e perfino come ossessione televisiva, sotto forma di una programmazione bulimica a base di cuochi più o meno professionali... È un lavoro che esplora il rapporto con il cibo in un momento terribile e ‘definitivo’. Queste liste forniscono diverse informazioni sui prigionieri: c’è chi sceglie cose che probabilmente aveva solo sognato fino ad allora, c’è chi ha bisogno di consolazione e si rifugia nei cibi dell’infanzia. c’è chi non ha mangiato altro che junk food per tutta la vita e c’è chi sceglie di non scegliere fino alla fine... Da ognuno dei ‘menu’ dei condannati emerge un’umanità, banale o speciale che sia, all’opposto della disumanità di quello che li aspetta di lì a poco.
We are used to treat the food as sustenance, as pleasure, as “fuel”, as a passion and even obsession as television, in the form of bulimic-based programs with more or less professional chefs... This Last Supper is made by a list of the food chosen from a hundred condemned to death in the United States as a last meal and explores the relationship with the food in a terrible and “definitive” moment. Some people choose things that probably only dreamed until then, there are those who need consolation and refuge in the foods of childhood. there are those who did not eat much that junk food for life and there are those who choose not to point to the end ... From each of the “menu” of the condemned humanity emerge, trivial or that it is special, unlike the inhumanity of what awaits them shortly thereafter.
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