giurisprudenza
“Nuovi strumenti di verifica delle indagini eviterebbero nuov
deve poter essere messo in discussione: nell’impostazione di qualunque processo, l’avvocato dell’accusato interviene pochissimo, per cui diventa un interrogatorio a senso unico da cui non possono emergere altri punti di vista e possono esserci verifiche che cadono al di là dell’opinione del magistrato”. Possiamo immaginare di estendere la collegialità del tribunale dei minori agli altri tribunali? “Assolutamente sì: quando il caso riguarda i minori, la questione è più delicata e quindi il procedimento giudiziario è impostato con un’attenzione diversa. Se, invece, un adulto è, in fin dei conti, presunto colpevole, egli entra in un meccanismo impossibile, perché non c’è un confronto, poiché il magistrato è orientato alla ricerca della prova della colpevolezza dell’imputato. È profondamente sbagliato il fatto che l’accusato debba trovarsi nella condizione di disto-
vittime della magistratura stessa. C’è stato il caso recente di un magistrato spostato da Cosenza a Torino, perché non in linea con le direttive di Gratteri. Ma il fatto che il potere giudiziario colpisca non significa che lo faccia volontariamente”.
gliere la mente del magistrato dalla sua presunta colpevolezza”. Può fare un esempio di un caso giuridico e di un caso amministrativo in
cui la legge non è uguale per tutti? “Gli imputati non sono le uniche vittime del sistema giuridico. Ci sono anche casi di magistrati invisi alla magistratura che sono stati
Dove nasce la stortura su cui si è strutturata l’indipendenza del potere giudiziario? “Dal fatto che la magistratura, in quanto garante della libertà, non va messa in discussione: non è prevista l’obiezione agli atti della magistratura, perché è un potere di garanzia necessario alle relazioni sociali. Eppure, ci dev’essere qualcuno che giudica il giudicante. La garanzia del potere giudiziario è un’antinomia (coppia di proposizione opposte, ma entrambe vere, ndr) che si annulla da sé: la garanzia diventa il contrario, perché c’è bisogno del giudizio, ma non si tiene conto dell’umanità di chi giudica. Per questo motivo, si può parlare di un uso ingiusto della giustizia”. Un sistema giuridico in cui la certezza della pena non dipende dalla particolare condizione socio-economica dell’imputato riuscirebbe a convertire gli italiani al garantismo? “La certezza della pena, così come richiesta dalle masse popolari, è solo uno schema mentale che risente
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