Image Mag anno II numero 04 - Estratto

e 10,00

Luglio Agosto 2013

anno II n.04

Canon EOS 70D nuovo sistema AF e video al top

Nikon 800 mm il “gigante� per riprese incredibili

foto

imaging

video

fine arT

Storie di fotografi e di fotografia

Workshop nel Mondo pronti

per le cave di marmo e le Seychelles?

Colombo

Un grande fotografo che ha dedicato la sua straordinaria vita professionale alla Formula 1 uno diventando il testimone oculare della storia delle corse automobilistiche.

Adrenalina, sport e foto Abbiamo voluto dedicare gran parte di questo numero estivo di Image Mag alla fotografia sportiva e, in particolare, a quella che ha gli sport motoristici per protagonisti, ospitando nella nostra Cover Story un eccezionale professionista di nome Ercole Colombo, un vero mito nel mondo della F1 che ha scattato con la sua macchina centinaia e centinaia di gare, ritraendo piloti, automobili e i dettagli più spettacolari del “Circo” dei motori. La rivista con molta probabilità sarà ancora nelle vostre mani quando inizieranno i preparartivi per il più importante e prestigioso avvenimento motoristico italiano del quale Ercole è testimone appassionato: il Gran Premio di Monza (6, 7 e 8 settembre) una delle classiche del Campionato Mondiale di Formula 1.

Uno dei contributi più importanti alla costruzione del mito delle corse automobilistiche è stato senza dubbio quello dei fotografi che hanno consegnato al grande pubblico e alla storia immagini epiche.

Forse non in molti sanno che la prima ripresa fotografica di sport, tuttora conservata presso la Royal Library di Windsor, risale al 1855. Un autore ignoto ritrasse due pugili in attesa di sfidarsi. Nel giro di pochi decenni ogni disciplina sportiva fu raccontata per immagini (la prima foto di calcio scattata da Roger Fenton è del 1857) e divenne argomento di cronaca ed elemento sempre più importante nella cultura popolare. Naturalmente, la fotografia sportiva dell’epoca pionieristica, basata soprattutto su inquadrature posate ed enfatiche, era molto diversa dagli scatti di oggi fatti di dinamismo esaltato e di inquadrature spettacolari, di otturatori che lavorano a un decimillesimo di secondo, di super tele 800 mm e di flash stroboscobici. Quello sportivo è uno tra i generi fotografici più impegnativi che richiede un ben dosato mix di perizia tecnica, talento e “colpo d’occhio” come sottolinea Marco “Speed King” Guidetti, protagonista della sezione LifeStyle con le sue adrenaliniche immagini dedicate al MotoGP. Ecco perché siamo particolarmente orgogliosi di presentarvi le pagine che seguono. A questo punto, come sempre, non ci resta che augurarvi buona lettura e buona fotografia.

Mauro Fabbri

(

“Fotografare è una maniera di vivere.

Ma importante è la vita, non la fotografia”.

Ferdinando Scianna

)

FOTO

IMAGING

VIDEO

FINE ART

STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

Image Mag è la prestigiosa rivista bimestrale interamente dedicata alla fotografia e ai suoi interpreti.È l’espressione del desiderio di parlare ad appassionati di fotografia usando la lingua degli appassionati di fotografia. Una rivista che presenta immagini stupefacenti realizzate da celebri professionisti e lavori di appassionati che compongono gli epici portfolio, cuore e anima di questo straordinario magazine.

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FERRARA

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COLOMBO

un grande fotografo nato ai margini dell’autodromo di Monza, che ha dedicato la sua vita professionale alla Formula 1 diventando il testimone oculare della storia delle corse. Un creatore di immagini con la passione per i motori, le auto e la pista

COLOMBO

un grande fotografo nato ai margini dell’autodromo di Monza, che ha dedicato la sua vita professionale alla Formula 1 diventando il testimone oculare della storia delle corse. Un creatore di immagini con la passione per i motori, le auto e la pista

cover story I grandi protagonisti del palcoscenico fotografico

Abbiamo incontrato Ercole Colombo nel suo studio. Lo spazio, ampio e accogliente, racconta la sua vita: quella condotta a bordo pista e non solo.

Sulle pareti tanti caschi, tutti ordinati appoggiati sugli scaffali. Sono quelli di quei mitici eroi che, negli anni, hanno “indossato” un’auto per portarla oltre, al di là di un limite dove non esistono né paura, né coraggio ma solo quella spinta che vorresti non si fermasse mai, anche quando la strada si stringe, scartando di lato, lungo un rettilineo infinito. Tra i caschi riconosciamo i nomi, persino i disegni e la grafica. L’impatto è forte, pur sullo scaffale. L’emozione raddoppia solo sfiorandoli con un dito. Del resto, dei piloti quando corrono si vede praticamente solo quello insieme ai guantoni. Il resto è macchina, muscolo e acciaio insieme: cuore e rombo, olio e calore. Poi leve, pulsanti, luci, alettoni, tutti diventati corpo unico.

Il pilota è la macchina, questo è il punto: si fonde con essa, la plasma, ne segue il destino, ne segna il destino. Per il fotografo una doppia responsabilità: interpretare un gesto umano che diventa metallo, subito dopo. E può essere sorpasso, curva, frenata, staccata ma anche fiamme, fumo, lamiera contorta, dolore.

A Ercole Colombo il merito di aver raccontato tutto questo, per anni, nel dettaglio con cura e passione. Dobbiamo a lui se certi episodi sono diventati memoria e leggenda grazie a immagini in cui Ercole ha saputo fra trasparire la vita, l’amicizia, la passione per un mondo. Tante sono le esistenze che ha visto passare e tutte possono rivivere su quello scaffale e dentro le sue immagini regalandoci un istante che è per sempre.

Ercole, quando hai iniziato a fotografare?

Nel 1970. Prima ero un fotoamatore, come mio padre. Lui scattava in bianco e nero e spesso dipingeva le sue foto.

Possedeva una Voigtländer, che ogni tanto lasciava a me. Io la usavo con rispetto, come si trattasse di una reliquia. Ricordo anche che mi portava spesso alle corse, così è nata la mia seconda passione: quella per i motori. Ho iniziato a saltare le reti (come facevano in molti a quel tempo), frequentando sempre più spesso il circuito di Monza. Quando sono riuscito ad accomunare F1 e fotografia, tutto è parso naturale: come anche le soddisfazioni che sarebbero seguite.

Ercole Colombo

Nato e cresciuto a pochi passi dall’autodromo di Monza, il fotografo brianzolo approda al mondo della fotografia nel 1970.

Da allora segue per le più importanti testate italiane e straniere le manifestazioni motoristiche, fino a diventare uno dei più assidui e attenti testimoni sulle piste di tutto il mondo nel raccontare con l’obiettivo le storie della F1. A Silverstone nel 2009 taglia il traguardo del 600° Gran Premio di Formula1 vissuto da professionista. Ercole Colombo può essere definito una delle memorie storiche della F1 e nel corso degli anni ha firmato per la parte fotografica una trentina di libri sul mondo dei motori.

Tu sei un autodidatta?

Sì, anche se c’è stato un periodo nel quale ho studiato molto; credo durante il 1969. Io avevo un’altra grande passione: lo sci. Tant’è vero che dall’80 al ’92 ho seguito il “circo bianco” in Coppa del Mondo, nei Mondiali, alle Olimpiadi.

Purtroppo, però, mi fratturai una gamba in maniera scomposta. Lavoravo nel gruppo Montedison allora e i miei colleghi mi portarono tanti libri, tutti di fotografia. Tra questi c’era il “Libro della Fotografia” di Andreas Feininger: l’ho letto d’un fiato e assimilato fino in fondo.

A un certo hai terminato la convalescenza e...

Con i primi soldi, ho comprato un piccolo teleobiettivo.

Poi mi sono fabbricato da solo dei tubi di prolunga per la macro rudimentali ma efficienti. Stampavo da solo, anche le diapositive. Allora andava molto il bianco e nero ed era quello che volevano i giornali. Ricordo che, a un certo punto, portavo con me dei vasettini con le soluzioni per sviluppare il colore il tutto assieme a un piccolo scanner. Che dire? Ho vissuto tutti i cambiamenti della fotografia! Mi dicevo sempre: “Il giorno che arriva il computer vado in pensione”. Invece sono stato uno dei primi a passare al digitale.

La tua è stata vera passione, quindi?

Tutto nasce da una grande, grandissima passione.

Hai avuto dei modelli ispiratori?

Ai tempi non era facile attingere all’esempio ispiratore di modelli, anche perché il mondo delle corse non ne offriva.

Esistevano i fotografi giornalisti - Franco Lini, ad esempio - o altri colleghi - vedi Barbieri o Bonatti - che però non potevano lasciare il segno. Diciamo che mancava la specializzazione, pur in una relativa abbondanza di professionisti dello scatto.

© foto di Ercole Colombo

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Come hai iniziato la tua carriera?

Con le corse minori. Fai vedere che sai comportarti bene in pista, che non commetti “stupidate” e pian piano arrivano i pass con gli accrediti. Le corse sono pericolose e non si può rischiare. Poi è arrivata la Formula 2 e tutto il resto.

Un’alternativa? Essere assunto da un’agenzia come

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lifestyle

rumors, tendenze e personaggi al centro del mirino

“DESIDERAvO

IL MOTORINO”

È uno dei migliori fotografi di sport.

Le sue passioni fin dall’adolescenza? la fotografia e le moto!

Voleva convincere la mamma a regalargli il motorino, per questo motivo Marco Guidetti ha iniziato a fotografare moto. La ragione ci è piaciuta, perché originale: fotografando una corsa avrebbe dimostrato che i centauri, pur cadendo, non si facevano male. È il destino di tutte le scelte importanti: la loro motivazione viene sempre circoscritta in un episodio lontano, curioso, quasi irriconoscibile.

Non vogliamo contraddire Marco, ma siamo certi che una carriera così lunga e prolifica abbia trovato, nel tempo, basi ben più solide. È vero, il nostro era a bordo pista col padre, ma la passione l’ha trovata da solo: studiando, informandosi, imparando a “capire” la luce: “Vera materia prima del mestiere”.

Lui ci ha parlato di fotografia, di studio e banco ottico, di fotocamere conservate con cura, di modelli ispiratori diversi, di tanti sport. Questo per dire che Marco Guidetti è un fotografo, prima ancora che interprete del mondo delle due ruote. La sua passione lo ha portato a migliorarsi sempre, dimostrando come la fotografia rappresenti un punto di ripartenza e mai uno d’arrivo.

Siamo convinti che il meglio debba ancora venire, perché dall’archivio di Marco possono prendere vita i racconti di un’era, di una generazione di sportivi. Questo non dipende tanto dalla longevità della sua carriera, quanto dal valore dei singoli scatti. Ognuno di loro porta una firma indelebile che può fungere da elemento legante per il racconto, appunto.

Noi confidiamo che Marco voglia vagare per il mondo ancora a lungo, questo a dispetto dell’af-

fetto che lo lega saldamente alla propria famiglia. Lo desideriamo noi, ma crediamo la pensino allo stesso modo gli interpreti del mondo sportivo a lui caro. Certe volte gli interpreti dello sport arrivano a esserne parte integrante, come in un circo che si muove di città in città. E qui sta un ulteriore merito di Marco: ha capito un mondo e potrà raccontarlo a lungo. Il tutto per quel motorino che speriamo gli abbiano regalato.

il colpo d’occhio è la qualità necessaria: non devi tornare a casa senza gli episodi salienti di una gara

pagina sedici

Quando hai iniziato a fotografare?

Ho preso la fotocamera in mano nel 1976, a quattordici anni, durante una corsa di moto: perché mio padre frequentava quell’ambiente. In realtà ero lì per convincere mia madre a comprarmi il motorino, visto che i piloti cadevano e non si facevano niente.

Sei riuscito nel tuo intento? Hai convinto tua madre?

Fortunatamente, sì! Me lo hanno comprato.

Ed è nata la passione per la fotografia...

Naturale. Del resto, quando faccio una cosa mi impegno al meglio. Al tempo, iniziai a studiare, leggere, informarmi: sfruttando tutti i mezzi disponibili, che poi consistevano essenzialmente nelle riviste del settore. Le macchine fotografiche erano meccaniche e non esisteva l’autofocus, così ritrarre delle moto in corsa non era semplice. Avevi bisogno di focali lunghe e anche la manualità risultava importante. Io comunque ho affrontato la fotografia a tutto tondo, frequentando un corso per lavorare in studio col banco ottico e

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IL MOTORINO”

È uno dei migliori fotografi di sport.

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Voleva convincere la mamma a regalargli il motorino, per questo motivo Marco Guidetti ha iniziato a fotografare moto. La ragione ci è piaciuta, perché originale: fotografando una corsa avrebbe dimostrato che i centauri, pur cadendo, non si facevano male. È il destino di tutte le scelte importanti: la loro motivazione viene sempre circoscritta in un episodio lontano, curioso, quasi irriconoscibile.

Non vogliamo contraddire Marco, ma siamo certi che una carriera così lunga e prolifica abbia trovato, nel tempo, basi ben più solide. È vero, il nostro era a bordo pista col padre, ma la passione l’ha trovata da solo: studiando, informandosi, imparando a “capire” la luce: “Vera materia prima del mestiere”.

Lui ci ha parlato di fotografia, di studio e banco ottico, di fotocamere conservate con cura, di modelli ispiratori diversi, di tanti sport. Questo per dire che Marco Guidetti è un fotografo, prima ancora che interprete del mondo delle due ruote. La sua passione lo ha portato a migliorarsi sempre, dimostrando come la fotografia rappresenti un punto di ripartenza e mai uno d’arrivo.

Siamo convinti che il meglio debba ancora venire, perché dall’archivio di Marco possono prendere vita i racconti di un’era, di una generazione di sportivi. Questo non dipende tanto dalla longevità della sua carriera, quanto dal valore dei singoli scatti. Ognuno di loro porta una firma indelebile che può fungere da elemento legante per il racconto, appunto.

Noi confidiamo che Marco voglia vagare per il mondo ancora a lungo, questo a dispetto dell’af-

fetto che lo lega saldamente alla propria famiglia. Lo desideriamo noi, ma crediamo la pensino allo stesso modo gli interpreti del mondo sportivo a lui caro. Certe volte gli interpreti dello sport arrivano a esserne parte integrante, come in un circo che si muove di città in città. E qui sta un ulteriore merito di Marco: ha capito un mondo e potrà raccontarlo a lungo. Il tutto per quel motorino che speriamo gli abbiano regalato.

il colpo d’occhio è la qualità necessaria: non devi tornare a casa senza gli episodi salienti di una gara

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Quando hai iniziato a fotografare?

Ho preso la fotocamera in mano nel 1976, a quattordici anni, durante una corsa di moto: perché mio padre frequentava quell’ambiente. In realtà ero lì per convincere mia madre a comprarmi il motorino, visto che i piloti cadevano e non si facevano niente.

Sei riuscito nel tuo intento? Hai convinto tua madre?

Fortunatamente, sì! Me lo hanno comprato.

Ed è nata la passione per la fotografia...

Naturale. Del resto, quando faccio una cosa mi impegno al meglio. Al tempo, iniziai a studiare, leggere, informarmi: sfruttando tutti i mezzi disponibili, che poi consistevano essenzialmente nelle riviste del settore. Le macchine fotografiche erano meccaniche e non esisteva l’autofocus, così ritrarre delle moto in corsa non era semplice. Avevi bisogno di focali lunghe e anche la manualità risultava importante. Io comunque ho affrontato la fotografia a tutto tondo, frequentando un corso per lavorare in studio col banco ottico e

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portfolio Simone Paglialonga

Tavole

Simone Paglialonga, “canonista” convinto, per realizzare queste immagini si è spostato dall’oceano alle vette alpine catturando le evoluzioni dei virtuosi della tavola, da surf o da snowboard: “Se penso alla descrizione del concetto di foto sportiva, definisco il genere come congelamento di un gesto atletico nella sua massima espressione. L’impegno inizia con la scelta dello spot e, se il punto è sfruttabile per praticare un trick degno di nota, si passa alla posizione della luce e, probabilmente, dopo giorni se non mesi, alla scelta di condizioni climatiche ideali”.

“I

Negozio Photop di riferimento: Andreella Photo - Busto Arsizio

miei lavori seguono la mia passione. Gli sport sono l’azione ma anche il sottile racconto di un mondo unico e parallelo. Nelle mie fotografie congelo gli attimi più espliciti della disciplina ma anche un contesto a cui appartengono. Gli scatti inclusi in questo portfolio seguono un mio percorso che è proseguito di pari passo alla scoperta di sport minori e meno conosciuti ma che sanno esprimere più di altri una cultura e una realtà a cui non siamo abituati a interagire nel nostro quotidiano. Al di là dello scatto finale, è impagabile la sensazione di complicità e collaborazione che si crea tra me e i soggetti: realtà ben distinte, ritmi e fatiche diverse unite per uno scopo comune. Un click che appaga entrambi parallelamente”.

© foto di Simone Paglialonga

pagina venti

portfolio Simone Paglialonga

Tavole

Simone Paglialonga, “canonista” convinto, per realizzare queste immagini si è spostato dall’oceano alle vette alpine catturando le evoluzioni dei virtuosi della tavola, da surf o da snowboard: “Se penso alla descrizione del concetto di foto sportiva, definisco il genere come congelamento di un gesto atletico nella sua massima espressione. L’impegno inizia con la scelta dello spot e, se il punto è sfruttabile per praticare un trick degno di nota, si passa alla posizione della luce e, probabilmente, dopo giorni se non mesi, alla scelta di condizioni climatiche ideali”.

“I

Negozio Photop di riferimento: Andreella Photo - Busto Arsizio

miei lavori seguono la mia passione. Gli sport sono l’azione ma anche il sottile racconto di un mondo unico e parallelo. Nelle mie fotografie congelo gli attimi più espliciti della disciplina ma anche un contesto a cui appartengono. Gli scatti inclusi in questo portfolio seguono un mio percorso che è proseguito di pari passo alla scoperta di sport minori e meno conosciuti ma che sanno esprimere più di altri una cultura e una realtà a cui non siamo abituati a interagire nel nostro quotidiano. Al di là dello scatto finale, è impagabile la sensazione di complicità e collaborazione che si crea tra me e i soggetti: realtà ben distinte, ritmi e fatiche diverse unite per uno scopo comune. Un click che appaga entrambi parallelamente”.

© foto di Simone Paglialonga

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portfolio Lamberto Gerini

© foto di Lamberto Gerini

© foto di Lamberto Gerini

L’

SUBURBIA

occhio attento sugli equilibri geometrici della composizio ne e il gusto per gli interventi di post-produzione, spinti a volte fino allo stravolgimento della struttura cro matica dell’immagine, caratterizzano il lavoro di Lamberto Gerini, un fotografo animato da una profonda passione per l’analisi del territorio. Le immagini presentate in queste pagine sono la se -

lezione di una lunga ricerca sulle architetture. “Ambienti urbani e suburbani, in cui la presenza umana aleggia senza mai comparire. Strutture architetto niche a volte reali a volte riflesse che concorrono a creare realtà oniriche e universi paralleli. Linee dure e razionali contrastate da strutture evenescenti e leggiadre che lanciano lo sguardo verso frammenti di cielo”.

Negozio Photop di riferimento : Foto De Angelis - Ancona

pagina ventisei

paginaventisette

portfolio Lamberto Gerini

© foto di Lamberto Gerini

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L’

SUBURBIA

occhio attento sugli equilibri geometrici della composizio ne e il gusto per gli interventi di post-produzione, spinti a volte fino allo stravolgimento della struttura cro matica dell’immagine, caratterizzano il lavoro di Lamberto Gerini, un fotografo animato da una profonda passione per l’analisi del territorio. Le immagini presentate in queste pagine sono la se -

lezione di una lunga ricerca sulle architetture. “Ambienti urbani e suburbani, in cui la presenza umana aleggia senza mai comparire. Strutture architetto niche a volte reali a volte riflesse che concorrono a creare realtà oniriche e universi paralleli. Linee dure e razionali contrastate da strutture evenescenti e leggiadre che lanciano lo sguardo verso frammenti di cielo”.

Negozio Photop di riferimento : Foto De Angelis - Ancona

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portfolio Alessandra Lamberto

Autoritratto “Adoro la Fotografia da sempre. Ritengo che la fotografia sia un vero e proprio modo di vivere, infatti non c’è un giorno, nella mia vita, in cui non trascini con me la mia macchina fotografica, ormai è la mia compagna di viaggio. Ovunque vada, feste, serate o passeggiate, la macchina è

sempre con me. Non credo me ne separerò mai, è l’ossigeno per i miei polmoni, la luce per i miei occhi e l’energia che fa pompare il mio sangue nelle vene. Per ogni persona c’è una vocazione, la mia è la fotografia. Spero con le mie foto di donare allegria, piacere ed emozioni”.

“Sono nata a Torino nel 1978. Mi sono laureata al DAMS. Amo profondamente la fotografia e scatto da quando avevo vent’anni e prima ancora, fin da piccola, anche con strumenti non professionali... ora la fotografia è la mia vita”.

Negozio Photop di riferimento: Grande Marvin - Torino

© foto di Alessandra Lamberto

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portfolio Alessandra Lamberto

Autoritratto “Adoro la Fotografia da sempre. Ritengo che la fotografia sia un vero e proprio modo di vivere, infatti non c’è un giorno, nella mia vita, in cui non trascini con me la mia macchina fotografica, ormai è la mia compagna di viaggio. Ovunque vada, feste, serate o passeggiate, la macchina è

sempre con me. Non credo me ne separerò mai, è l’ossigeno per i miei polmoni, la luce per i miei occhi e l’energia che fa pompare il mio sangue nelle vene. Per ogni persona c’è una vocazione, la mia è la fotografia. Spero con le mie foto di donare allegria, piacere ed emozioni”.

“Sono nata a Torino nel 1978. Mi sono laureata al DAMS. Amo profondamente la fotografia e scatto da quando avevo vent’anni e prima ancora, fin da piccola, anche con strumenti non professionali... ora la fotografia è la mia vita”.

Negozio Photop di riferimento: Grande Marvin - Torino

© foto di Alessandra Lamberto

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portfolio Flavio Ciarafoni

Notturni veneziani

© foto di Flavio Ciarafoni

F

lavio Ciarafoni è il vero appassionato di fotografia che scatta seguendo il suo istinto, il suo desiderio di celebrare un soggetto, il piacere che nasce dal creare immagini che appaghino prima di tutto il suo senso estetico. Ciarafoni infatti si dedica con uguale passione e talento alla fotografia di paesaggio e alla fotografia di natura, al bianco e nero e al colore. Tra i suoi soggetti preferiti c’è Venezia in tutto il suo pittoresco splendore.

“Con la serie di foto Venezia by Night ho voluto riprodurre alcune tra gli scorci più affascinanti della città, in quelle ore in cui i turisti non affollano gli spazi, cercando di dare una visione ancora più suggestiva e particolare di questo splendido luogo”.

“Come ho scattato queste foto? Utilizzando la mia Nikon D90, un obiettivo Tamron 17-50 mm f/2.8 impostando la fotocamera alla sensibilità più bassa possibile e montandola su un solido treppiedi. Un’attenta messa a fuoco manuale, telecomando per lo scatto e... tanto caffè e panini per rimanere sveglio tutta la notte”.

Negozio Photop di riferimento: Attualfoto - Trieste

paginatrentotto

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portfolio Flavio Ciarafoni

Notturni veneziani

© foto di Flavio Ciarafoni

F

lavio Ciarafoni è il vero appassionato di fotografia che scatta seguendo il suo istinto, il suo desiderio di celebrare un soggetto, il piacere che nasce dal creare immagini che appaghino prima di tutto il suo senso estetico. Ciarafoni infatti si dedica con uguale passione e talento alla fotografia di paesaggio e alla fotografia di natura, al bianco e nero e al colore. Tra i suoi soggetti preferiti c’è Venezia in tutto il suo pittoresco splendore.

“Con la serie di foto Venezia by Night ho voluto riprodurre alcune tra gli scorci più affascinanti della città, in quelle ore in cui i turisti non affollano gli spazi, cercando di dare una visione ancora più suggestiva e particolare di questo splendido luogo”.

“Come ho scattato queste foto? Utilizzando la mia Nikon D90, un obiettivo Tamron 17-50 mm f/2.8 impostando la fotocamera alla sensibilità più bassa possibile e montandola su un solido treppiedi. Un’attenta messa a fuoco manuale, telecomando per lo scatto e... tanto caffè e panini per rimanere sveglio tutta la notte”.

Negozio Photop di riferimento: Attualfoto - Trieste

paginatrentotto

paginatrentanove

portfolio Paolo Prestini Giovanissimo, si avvicina alla fotografia nel 2009 come autodidatta, dopo qualche mese inizia a collaborare con varie agenzie di Milano e si specializza in reportage sulla celebre vita notturna del capoluogo lombardo. Documenta le selezioni di Miss Mondo Italia e realizza i backstage di altri celebri concorsi di bellezza per poi dedicarsi anche agli scatti di sport.

Negozio Photop di riferimento: Photò 19 - Brescia

Cronache sportive

F

otografo freelance, Paolo Prestini da alcuni anni collabora con l’agenzia di eventi Mr. Fantasy, curando la documentazione della nightlife e dei beauty contest, e con l’agenzia Fotolive per la quale realizza i servizi di cronaca e sport che vengono

pubblicati dal quotidiano BresciaOggi. Le immagini di queste pagine raccolgono alcuni scatti enfatizzati da una post-produzione pensata per regalare al reportage sportivo uno stile non convenzionale. Prestini ha anche seguito e documentato le gare del pilota di moto Fabrizio Perotti sui circuiti italiani e europei.

paginaquarantaquattro

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portfolio Paolo Prestini Giovanissimo, si avvicina alla fotografia nel 2009 come autodidatta, dopo qualche mese inizia a collaborare con varie agenzie di Milano e si specializza in reportage sulla celebre vita notturna del capoluogo lombardo. Documenta le selezioni di Miss Mondo Italia e realizza i backstage di altri celebri concorsi di bellezza per poi dedicarsi anche agli scatti di sport.

Negozio Photop di riferimento: Photò 19 - Brescia

Cronache sportive

F

otografo freelance, Paolo Prestini da alcuni anni collabora con l’agenzia di eventi Mr. Fantasy, curando la documentazione della nightlife e dei beauty contest, e con l’agenzia Fotolive per la quale realizza i servizi di cronaca e sport che vengono

pubblicati dal quotidiano BresciaOggi. Le immagini di queste pagine raccolgono alcuni scatti enfatizzati da una post-produzione pensata per regalare al reportage sportivo uno stile non convenzionale. Prestini ha anche seguito e documentato le gare del pilota di moto Fabrizio Perotti sui circuiti italiani e europei.

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portfolio Elisabeth Ardouin

Vedute scozzesi Il 2013 è l’Anno della Natura in Scozia e quale modo migliore per sot tolineare la sontuosa e melanconica bellez za di questi paesag gi immor talati dall’obiet tivo di Elisabeth Ardouin che utiliz zare le parole del celebre fotografo paesag giasta inglese Colin Prior: “La Scozia ha una natura evocativa, che si esprime nei suoi panorami, nella sua mor fologia e nella sua luce, che supera qualunque altro luogo io abbia avuto il privilegio di fotografare. Molte delle aree della Scozia, come Eig g, Muck e Rum hanno un carat tere e un fascino propri e of frono ot time possibilità per fare esplorazione”.

© foto di Elisabeth Ardouin

Elisabeth Ardouin ama l’arte. I natali parigini hanno influenzato la sua formazione e il suo senso estetico. Oggi è insegnante di “moulage” presso l’AFOL di Milano, la tecnica di creazione degli abiti che permette di adattare le stoffe direttamente sul manichino ottenendo armonia ed equilibrio tra il tessuto e il disegno. La delicatezza nello stile e il gusto per le armonie traspare anche nel lavoro fotografico di Elisabeth, che ama ritrarre paesaggi di grande poesia.

Negozio Photop di riferimento : Photodiscount - Milano © foto di Elisabeth Ardouin

pagina cinquanta

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portfolio Elisabeth Ardouin

Vedute scozzesi Il 2013 è l’Anno della Natura in Scozia e quale modo migliore per sot tolineare la sontuosa e melanconica bellez za di questi paesag gi immor talati dall’obiet tivo di Elisabeth Ardouin che utiliz zare le parole del celebre fotografo paesag giasta inglese Colin Prior: “La Scozia ha una natura evocativa, che si esprime nei suoi panorami, nella sua mor fologia e nella sua luce, che supera qualunque altro luogo io abbia avuto il privilegio di fotografare. Molte delle aree della Scozia, come Eig g, Muck e Rum hanno un carat tere e un fascino propri e of frono ot time possibilità per fare esplorazione”.

© foto di Elisabeth Ardouin

Elisabeth Ardouin ama l’arte. I natali parigini hanno influenzato la sua formazione e il suo senso estetico. Oggi è insegnante di “moulage” presso l’AFOL di Milano, la tecnica di creazione degli abiti che permette di adattare le stoffe direttamente sul manichino ottenendo armonia ed equilibrio tra il tessuto e il disegno. La delicatezza nello stile e il gusto per le armonie traspare anche nel lavoro fotografico di Elisabeth, che ama ritrarre paesaggi di grande poesia.

Negozio Photop di riferimento : Photodiscount - Milano © foto di Elisabeth Ardouin

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IMAGING

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