Image Mag anno III numero 05 - Estratto

e 10,00

Settembre Ottobre 2014

anno III n.05

ESTRATTO

FOTO

IMAGING

VIDEO

FINE ART

STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

Uwe

Ommer

Indovina chi viene a cena…

Estate atipica, quella di quest’anno: piogge un po’ ovunque e freddo, tanto. In alcune zone sono cadute le ormai celebri “bombe d’acqua”, da non confondersi con gli antichi “gavettoni”, abitudine iniziata tempo addietro col ferragosto e poi perpetrata alla bisogna: caldo permettendo.

Insomma, quest’anno siamo tornati più volentieri, anche se poi l’odore di casa ha sempre esercitato una grossa attrattiva.

Lo si sentiva sin dal casello, quando già si cercavano le chiavi della porta e quelle dei pensieri, per ricominciare; come la scuola, che riparte proprio a settembre.

Auto incolonnate (con mamme annesse) collocano figli sonnolenti di fronte alle maestre in attesa. Noi che andavamo a piedi facciamo fatica a comprendere; e ci appare strano anche quello zaino da Sherpa (nuovo) con dentro la Treccani. Sarà. L’emozione però rimane. Ecco perché chi scrive scatta, ogni anno, una fotografia ai propri figli, il primo giorno di scuola. Non è l’unica ricorrenza che ritrae, perché tutte le famiglie invitate a cena vengono immortalate prima di rincasare: da vent’anni. Nulla di speciale, per carità; solo frammenti di un tempo che diviene: figli che crescono, coppie che si separano, altre che si formano. Vita.

Prima dell’estate, era stata organizzata una cena con una famiglia nuova. Solita premessa: “Il treppiede serve per uno scatto che faremo dopo”. Passa la serata e gli ospiti debbono scappare. Escono di fretta. Dopo poco, suona il campanello: “ A noi la foto no?”.

S’era sparsa la voce.

Buona fotografia

Mosè Franchi

(

“Non colui che ignora l’alfabeto, bensì colui che ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro”.

Laszlo Moholy-Nagy

(

Dove trovare Image Mag 2 EMME FOTO Via Sorio, 19 A - PADOVA (PD) www.2emmefoto.com

FOTO ESSE Via dei Mille, 14 - GROSSETO (GR) www.fotoesse.it

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ALLA ROTONDA Via S. Bernardino, 2 - ARCO (TN) www.allarotonda.com

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Nikon

66. NIKON D750

26. MARTA STURNIOLO RITRATTO GIOVANILE

Libertà a pieno formato.

32. MASSIMILIANO BASSI

Canon

38. DANIELE IURISSEVICH

67. EOS 7D MARK II

COVER STORY

PORTFOLIO

Per l’attimo fuggente.

FRAMMENTI SIMBOLICI

IL FARO DELLA VITTORIA

44. PIETRO ROVIDA IL FOTOGRAFO E LA MODELLA

50. LUCA ROSSATO

Dia Sotto le Stelle 62. INTERVISTA LIDO ANDREELLA

Uwe Ommer 4. GLI ANNI DI UWE OMMER Il Calendario Pirelli l’ha reso famoso in Italia (1984). Sono gli anni dell’euforia economica. Uwe cavalca quei momenti con stilemi propri, diventandone un testimone. Nei tempi a venire, cambierà orientamento: altri progetti e altre idee. Di certo è un fotografo che ha amato far propri i vari momenti storici, definendone i contorni.

L’ ALTRA COVER STORY

www.imagemag.it Direttore responsabile Mosè Franchi Comitato editoriale Mosè Franchi, Roberto Mazzonzelli, Stefano Messina, Massimo Reggia, Lido Andreella

pagina due

Realizzazione grafica Gino Durso Davide Lanzino Ilaria Nigro Stampa Cortona Moduli Cherubini S.r.l.

Image Mag è una pubblicazione Consorzio Gruppo Immagine

DONNE SOLE

PHOTOPGURU La luce in fotografia.

HI-PHOTO

UNO DI NOI

64. DE RERUM NATURA

72. PATTI SMITH

Dove, come e quando della fotografia naturalistica.

Le Roi de France est Italien Un fotografo parla di sé, del proprio lavoro, delle sue immagini. È Roberto Bettini. Quest’anno assieme al figlio Luca ha seguito il Giro di Francia e le imprese di Vincenzo Nibali. Tecnica ed emozione corrono di pari passo, per un racconto che diventa leggenda: com’è sempre stato per il ciclismo.

Progetto grafico Visiva S.r.l. - www.visiva-adv.it

56. ALESSANDRO CATTABRINI

L’inventore della manifestazione ci racconta le proprie emozioni dopo ventitré edizioni. È una storia nata dalla passione, portata avanti con responsabilità, avendo la fotografia sempre nel cuore.

16. ROBERTO E LUCA BETTINI

­­

LUOGHI INVISIBILI

Redazione Consorzio Gruppo Immagine Viale Andrea Doria, 35 20124 Milano Tel. 02/23167863 e-mail: info@imagemag.it

68. QUESTIONI DI LUCE

Cantante, poetessa, fotografa.

Patti fotografa scatta come ha sempre cantato o scritto, perché è riuscita a percorrere i confini della diversità.

1. EDITORIALE 14. CAFÉ FOTOGRAFICO

Notizie, anticipazioni e libri da non perdere.

70. EVENTI & MOSTRE

Mostre, eventi, manifestazioni, fiere, workshop e seminari.

I principali appuntamenti per i prossimi due mesi.

Prezzo copia 10,00 euro. Arretrati 20,00 euro.

Abbonamento a 6 numeri: ritiro in negozio Photop 35,00 euro / spedizione postale 52,00 euro Image Mag è una testata registrata presso il Tribunale di Milano con autorizzazione n. 237 del 1 Giugno 2012

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È proibita la riproduzione di tutto o parte del contenuto sen­za l’autorizzazione scritta dell’Editore.

L’Editore è a disposizione per regolare i diritti delle immagini i cui titolari non siano stati reperiti.

UWE OMMER GLI ANNI DI

pagina quattro

Š foto di Uwe Ommer

paginacinque

NON SI PUÒ PENSARE OGGI A COSA SCATTARE DOMANI; MEGLIO ASPETTARE L’ALBA DEL NUOVO GIORNO.

“C

osa resterà di questi anni ’80?”.

Così titolava una canzone dell’epoca. Si usciva dall’austerity del decennio precedente, per entrare in un periodo di eccessi: in ogni ambito. Erano i momenti della “Milano da bere”, dell’edonismo reganiano, dell’ottimismo di casa nostra. Del resto, il petrolio costava poco e il dollaro anche, così ci si poteva permettere qualche bizzarria, imitando i “paninari” e sognando nove settimane e mezzo con Kim Basinger.

Gli anni ’80 rimarranno il decennio della tecnologia, del nuovo femminismo, delle provocazioni, dell’esagerazione. In fotografia, quella glam, cadono gli ultimi veli. La donna si mostra senza ritrosia, con un atteggiamento spavaldo, disincantato, addirittura sfidante, ergendosi a simbolo utilizzabile. È il caso del Pirelli 1984 (The Cal, per intenderci) di Uwe Ommer, primo di una nuova era (la pubblicazione era stata sospesa nel 1974, per le note vicende relative alla Crisi del Golfo). L’elemento innovativo risiede nella costante presenza, visibilissima, dei prodotti da promuovere. Di fianco alla bellezza femminile, il disegno del battistrada delle gomme è percepibile in ogni immagine, anche se in maniera diversa. Le modelle sono “normali”, meno voluttuose che in passato, però coraggiose, fiere, libere e disincantate.

“Cos’è rimasto di quegli anni ’80?”. Certamente il ricordo di una fotografia dai colori saturi, proveniente spesso da diapositive leggermente sottoesposte, di un’elettronica sempre più addentro alle nostre fotocamere, di un’energia da preservare al loro interno: almeno fino a quando è durata la speculazione sull’argento dei fratelli Hunt. Crediamo che Uwe Ommer possa essere considerato un reale interprete di quel decennio, anche se avrà molto da dire negli anni a seguire. È il suo erotismo a dircelo, le tematiche allargate nelle quali si sviluppa: da “Exotic” sino a “Black Ladies”; perfino quella sperimentazione continua e assidua, portata avanti senza esitazioni (l’uso dei neon, degli specchi, delle sovraimpressioni).

Le cose cambieranno e i dieci anni a seguire rappresenteranno per il fotografo di Colonia l’inizio dei grandi progetti. Quello delle famiglie nel mondo lo impegnerà per oltre quattro anni.

Gli stilemi di Uwe restano ancora riconoscibili, ma sono cambiati i tempi. Non c’è più spazio per l’esagerazione, né il modo di provocare. Il mondo si sta globalizzando e per raccontarlo occorre allungare i tempi di lavoro e pure quelli della ricerca. Uwe lo farà e anche gli anni ’90 saranno i suoi, come i precedenti. Ma a noi piace pensarlo ancora alle Bahamas, intento a lavorare per il suo Pirelli. Lui ha fatto ripartire un mito, esaltando i contenuti di un’epoca ai quali si sono rifatti un po’ tutti, persino molti appassionati.La fotografia, sempre più democratica, accelerava anche per merito suo; e questo gli va riconosciuto.

Abbiamo rivolto a Uwe Ommer le domande di rito, per conoscerlo meglio.

pagina sei

FOTO

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FINE ART

STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

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L’ALTRA COVER STORY NUOVE TENDENZE ALLA RIBALTA DELLA FOTOGRAFIA

LE ROI DE FRANCE EST

pagina sedici

ITALIEN

Š foto di Luca e Roberto Bettini

paginadiciassette

PORTFOLIO Marta Sturniolo

RITRATTO

pagina ventisei

GIOVANILE

Š foto di Marta Sturniolo

paginaventisette

PORTFOLIO Massimiliano Bassi

FRAMMENTI SIMBOLICI È una realtà circoscritta, quella indagata da Massimiliano, anche quando il suo sguardo si allarga in un paesaggio tradizionale. Nelle sue opere si riconosce la ricerca, un lavoro assiduo che richiede applicazione: con lo strumento (la fotografia dallo scatto al ritocco), ma anche nelle idee.

Quest’ultime lo portano a cercare di continuo simmetrie, linee, iper – realtà. Nelle sue fotografie riesce ad andare oltre a tutto ciò che è tangibile, accompagnandoci in quel “giardino incantato” dov’è il simbolo a richiamare il sentimento, prima della retorica. È un ambito difficile, quello affrontato dal nostro: l’ovvio è a portata di mano, così come la forma scontata; ma la pratica (assidua, dicevamo) l’ha portato lontano, dove pochi frammenti (o sussurri?) ci aprono i cancelli della fantasia, senza limiti di sorta.

pagina trentadue

Š foto di Massimiliano Bassi

paginatrentatre

PORTFOLIO Daniele Iurissevich

La fotografia di reportage è soprattutto il racconto di una storia, ce lo diciamo spesso; allo stesso modo, ci ripetiamo di frequente come occorra capire esattamente cosa si desideri narrare. Alla base di tutto, poi, ci deve essere la conoscenza del contesto, degli ambiti, di tutti quegli elementi che compongono una sorta di sceneggiatura. Nel portfolio di Daniele non manca nulla: sia a livello compositivo, che strutturale. Lui ci ha portato a conoscere il “faro”, con la consapevolezza di chi apprezza ciò che sta facendo. Anche il sentirsi appagato per essere arrivato sul posto il giorno dell’apertura quantifica il desiderio narrativo. S’intuisce persino un certo distacco dal soggetto, quasi a lasciare spazio per chi guarderà. Del resto, il racconto avvicina alla storia, senza però svelarla completamente.

Per finire, la fotografia si compone di gesti responsabili: nei confronti del soggetto, ma dedicati pure a coloro che leggeranno le immagini. I meriti di Daniele sono anche qui.

pagina trentotto

Š foto di Daniele Iurissevich

paginatrentanove

PORTFOLIO Pietro Rovida

IL FOTOGRAFO E LA MODELLA

Š foto di Pietro Rovida

pagina quarantaquattro

Quando ci si trova di fronte a una ricerca come questa si può avere l’impressione che la sua realizzazione sia stata facile. Ovviamente la sensazione ha un certo fondamento perché Pietro Rovida si è mosso con sobrietà per realizzare un lavoro che scorre davanti ai nostri occhi con una linearità e una pulizia formale quasi sorprendenti. Le cose sono, in realtà, assai più complesse perché per arrivare a questo risultato occorre programmare con cura ogni aspetto della situazione costruendo un vero e proprio progetto che deve nascere necessariamente da un’ispirazione. “È un attimo che coinvolge la mente – spiega – dovuto a qualcosa di visto, sentito, sussurrato, un’emozione che è indispensabile saper cogliere”. C’è poi un aspetto più razionale che riguarda tutta l’organizzazione del lavoro, dalla scelta dei tempi (perché per ottenere questi risultati occorrono molte e faticose sedute) alla scelta dell’ambientazione. In questo caso, per esempio, gli accurati interni dell’agriturismo Cascina Reina nel territorio di Caravaggio, proprio per il fatto di conservare strumenti e arredi che evocano la società contadina di un non lontanissimo passato, diventano il palcoscenico ideale su cui muoversi. Ma il vero nodo centrale resta la relazione che il fotografo stabilisce con la modella perché solo a partire da questo è possibile realizzare non una singola bella fotografia ma un vero e proprio percorso espressivo. La scelta obbedisce per il fotografo un importantissimo momento perché non è solo la pur importantissima bellezza e l’indispensabile sensualità a giocare a favore della prescelta ma soprattutto la sua capacità di utilizzare il corpo per trasmettere tormenti, passioni, sentimenti, emozioni cariche di autentica profondità.

Con Michela Maridati, che qui assurge al ruolo di una vera e propria protagonista di una storia carica di suggestioni oniriche, il fotografo stabilisce un rapporto insieme delicato e complesso, frutto com’è di un’indispensabile complicità. Detto questo, gli è rimasta la necessità di affrontare un tema difficile com’è sempre stato quello del nudo senza farsi troppo influenzare delle suggestioni provenienti dalle opere di grandi autori – da Edward Weston a Helmut Newton, da Lucien Clergue a Franco Fontana, da Christian Vogt a Jeff Dunas – che hanno prodotto opere mirabili rimaste nel nostro immaginario. Pietro Rovida riesce a trovare una sua cifra personale tutta giocata su composizioni sempre molto delicate, dove si mescolano in un attento equilibrio garbo, eleganza e malizia.

Roberto Mutti

paginaquarantacinque

PORTFOLIO Luca Rossato

pagina cinquanta

Š foto di Luca Rossato

I Luoghi Invisibili sono quei posti che si trovano in ogni centro cittĂ e in tutte le periferie. Noi li sfioriamo ogni giorno, e ormai fanno parte del panorama: ecco perchĂŠ raramente li degniamo di uno sguardo. I luoghi invisibili sono le fabbriche abbandonate, le vecchie case ormai inservibili, gli ospedali dimenticati; tutti edifici una volta brulicanti di vita e di storie, ma ormai affidati al solo al ricordo di chi quei posti li ha vissuti veramente.

Eppure, se ti fermi un attimo a osservare, se ti prende la curiositĂ di sapere e decidi di varcare la soglia che divide questi edifici dal mondo, ti rendi subito conto che di storie da raccontare questi luoghi ne hanno ancora molte. Sono scritte sui muri, diverse da stanza a stanza, raccontate anche dagli oggetti abbandonati. Rappresentano storie di vita, storie di lotta e spesso storie di dolore.

paginacinquantuno

PORTFOLIO Alessandro Cattabrini

Donne sole

pagina cinquantasei

Š foto di Alessandro Cattabrini

paginacinquantasette

FOTO

IMAGING

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STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

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