e 12,00
04
Luglio Agosto 2018
anno VII n.04
FOTO
IMAGING
VIDEO
FINE ART
STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA
IMAGE MAG LUGLIO n AGOSTO 2018
Aldo
Fallai
ESTRATTO
Manuale cercasi Si discute spesso sulla fotografia: se ne parla, si riflette. Oggi poi c’è grande fermento. Ovunque spuntano Festival, incontri, Workshop, eventi, mostre. Del resto, tutti scattano; a tal punto che non si può più nemmeno parlare di linguaggio, ma semplicemente di “Lingua”, lessico, strumento per comunicare. La fotografia però non si presenta come univoca. Lo spettro è ampio. Si passa dall’uso “smart” del telefono, per arrivare al fine art dei più evoluti. Grossolanamente, si configurano due grandi mondi: quello dei social, da un lato; e quello della ricerca, dall’altro. Il primo è ancora nascente, energico, coinvolgente; privo di regole, però: quelle non scritte, che nascono dalla consuetudine del buon senso.
Il secondo prevede un avvicinamento almeno tecnico, quindi necessita di un amico compiacente, se non addirittura di un corso che apra agli utilizzi di base. Per imparare a fotografare, con la fotocamera in questo caso, esistono anche svariati manuali, pieni di tempi, diaframmi, ISO, composizione e via dicendo. Già il libretto d’istruzioni aiuta in tal senso. Quello che manca, oggi più che mai, è un atteggiamento riflessivo sull’immagine e sul suo interprete. Non occorrono solo trattati di fotografia, ma pubblicazioni che ne accolgano il significato. Un manuale del fotografo sarebbe utile in tal senso. Image Mag ci sta provando.
COVER STORY
EDITORIALE
QUESTIONE DI LIBRI
Per il fotografo, amatore o professionista che sia.
I testi che non dovrebbero mai mancare nei nostri scaffali.
Mosè Franchi
1. MANUALE CERCASI
68. LA BIBLIOTECA CHE VORREI
CAFÉ FOTOGRAFICO EVENTI&MOSTRE 14. PERSONE, FATTI, CURIOSITÀ Notizie da non perdere.
70. DA VEDERE & PER PARTECIPARE
Mostre, eventi, manifestazioni, fiere, workshop e seminari.
HI-END
60. LA VETRINA DELL’USATO
Aldo Fallai
4. LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA
L’ALTRA COVER STORY
L’usato, un’esperienza fotografica ricca d’opportunità.
62. CANON, NUOVI EF 70-200MM SERIE L
Si rinnovano due lenti classiche: le più amate.
COMUNITÀ FOTOGRAFICA
64. CORTONA ON THE MOVE, 8a EDIZIONE
Guia Besana
16. FICTION DI STORIE GIÀ ACCADUTE Comitato editoriale Mosè Franchi, Roberto Mazzonzelli, Francesco Cito, Stefano Messina, Massimo Reggia, Lido Andreella
www.imagemag.it Direttore responsabile Mosè Franchi Direzione artistica Massimo Reggia
Progetto grafico Visiva S.r.l. - www.visiva-adv.it Realizzazione grafica Gino Durso Davide Lanzino, Ilaria Nigro
UNO DI NOI
72. JESSICA LANGE
La ricordiamo in diversi film ma Jessica è sempre stata appassionata di fotografia.
PORTFOLIO
24. ARTURO LÒPEZ SPAJANI
POLAR BEAR, IL GHIACCIO, I CONTESTI
30. NICOLA ZACCARIA IL MISTERO DI SÉ
36. PIETRO FORTI VEDO ARTE
Image Mag incontra gli organizzatori Antonio Carloni e Arianna Rinaldo.
42. VITTORIO VALENTINI
66. BOLLICINE PER IL SONY PHOTO EXPERIENCE
48. GIORGIO PALMAS
L’evento ormai si ripete da anni tra amici, incontri, fotografia, bollicine (quelle giuste, però).
Stampa Cortona Moduli Cherubini S.r.l.
Distributore esclusivo per l’Italia Consorzio Gruppo Immagine
Image Mag è una pubblicazione Consorzio Gruppo Immagine
Periodicità bimestrale
Redazione Consorzio Gruppo Immagine Viale Andrea Doria, 35 - 20124 Milano Tel. 02/23167863 e-mail: info@imagemag.it
ARTE SU ARTE... RUGBY SHIVERS
54. STEFAN GORFER
TI SPUNTA UN FIORE IN BOCCA...
Image Mag è una testata registrata presso il Tribunale di Milano con autorizzazione n. 237 del 1 Giugno 2012
Prezzo copia 12,00 euro. Arretrati 20,00 euro. Abbonamento a 6 numeri: ritiro in negozio Photop 42,00 euro, spedizione postale 62,00 euro
È proibita la riproduzione di tutto o parte del contenuto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. L’Editore è a disposizione per regolare i diritti delle immagini i cui titolari non siano stati reperiti.
pagina uno
Image Mag è la prestigiosa rivista bimestrale interamente dedicata alla fotografia e ai suoi interpreti. È l’espressione del desiderio di parlare ad appassionati di fotografia usando la lingua degli appassionati di fotografia. Una rivista che presenta immagini stupefacenti realizzate da celebri professionisti e lavori di appassionati che compongono gli epici portfolio, cuore e anima di questo straordinario magazine.
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DOVE TROVARE IMAGE MAG ANCONA FOTO DE ANGELIS - PHOTOP Via Maggini, 84 - Tel. 071.2801945 FOTO DE ANGELIS - PHOTOP Corso Mazzini, 42 Tel. 071.2074257 FOTO DE ANGELIS - PHOTOP C.C. AUCHAN - Via Scataglini, 6 Tel. 071.2868583 LIBRERIA GULLIVER Corso G. Mazzini, 31 Tel.071.53215 PAPIER Via degli Orefici, 14 Tel. 071.54270 BOLOGNA OTTICA PAOLETTI - PHOTOP Via Clavature, 9/D Tel. 051.267656 OTTICA PAOLETTI - PHOTOP Piazza Maggiore, 3/F Tel. 051.225530 BRESCIA IMAGE ACADEMY Corso Garibaldi, 16 - Tel. 030.42070 LIBRERIA LA FENICE Via Solferino, 10 - Tel. 030.43020 PHOTÒ 19 - PHOTOP Via Solferino, 23 - Tel. 030.42070
BUSTO ARSIZIO (VA) ANDREELLA PHOTO - PHOTOP Piazza XXV Aprile, 11/B Tel. 0331.679350 CALTANISSETTA ELMA Via E. De Nicola, 25 Tel. 0934.552386 FOTO CURATOLO - PHOTOP Via Malta, 49 - Tel. 0934.595480 FALCONARA M. (AN) DE CAROLIS MATTEO TABACCHI RIV. 27 C.C. LE VILLE - Via Puglie, 8 Tel. 071.9175942 FOTO DE ANGELIS - PHOTOP C.C. LE VILLE - Via Puglie, 8/D Tel. 071.9173765 FERRARA FOTO PANDINI - PHOTOP Via Garibaldi, 121 Tel. 0532.202821 FIRENZE BONGI - PHOTOP Via Por S. Maria, 82-84 Tel. 055.2398811 EDICOLA SORBI Piazza della Signoria Tel. 055.287844
MESTRE (VE) PHOTO MARKET VIDEO - PHOTOP Via Giustizia, 49 - Tel. 041.915444 MILANO ANTEO S.P.A. Via Milazzo, 9 - Tel. 02.6597732 EXPOWALL Via Curtatone, 4 Tel. 393.8759532 F.O.D. - PHOTOP Via Padova, 175 Tel. 02.27209152 GALLERIA CARLA SOZZANI Corso Como, 10 Tel. 02.653531 LIBRERIA HOEPLI Via Hoepli, 5 Tel. 02.86487264 LIBRERIA POPOLARE DI VIA TADINO Via Tadino, 18 Tel. 02.29513268 LUMI SOC. COOP. LIBR. UNIVERSITARIE Via Carlo Bo, 8 Tel. 02.89159313 PHOTO DISCOUNT - PHOTOP Piazza De Angeli, 3 Tel. 02.4690579
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LIBRERIA MONDADORI Via Ramelli, 101 Tel. 059.454622
GRANDE MARVIN - PHOTOP Via Lagrange, 45 Tel. 011.5616411
LIBRERIE FELTRINELLI Via Cesare Battisti, 17 Tel. 059.222868
LIBRERIA FOGOLA Piazza C. Felice, 15 Tel. 011.535897
PADOVA 2 EMME FOTO - PHOTOP Via Sorio, 19/A - Tel. 049.8716044 PANDINO (CR) FOTO ATTUALITÀ CESNI - PHOTOP Via Umberto I, 39 - Tel. 0373.90255 PORRETTA TERME (BO) FOTO OTTICA MARCHI Piazza della Libertà, 74 Tel. 0534.22150
TRENTO ALLA ROTONDA - PHOTOP Via San Vigilio, 7 Tel. 0461.985317 TABACCHI-GIORNALI FEDRIZZI GEMA Via Mazzini, 8 - Tel. 0461.236436 TREVIGLIO (BG) FOTO ATTUALITÀ CESNI - PHOTOP Piazza Setti, 3 - Tel. 0363.49740
S. DONATO M.SE (MI) FOTOCOLOR MARIANI Via Matteotti, 1 - Tel. 02.36524798
TRIESTE ATTUALFOTO - PHOTOP Via dell’Istria, 8 Tel. 040.771326
TORINO EUROPHOTO - PHOTOP Corso Siracusa, 196/C Tel. 011.3115111
VENEZIA LIBRERIA LT2 TOLETTA Dorsoduro/Toletta, 1214 Tel. 041.5229481
LA RIVOLUZIONE SILENZIOSA
FALLAI pagina quattro
Š foto di Aldo Fallai - Giorgio Armani, autunno - inverno 1987 - 88
paginacinque
COVER STORY I GRANDI PROTAGONISTI DEL PALCOSCENICO FOTOGRAFICO
S
iamo a Firenze, fa caldo. Dalla stazione camminiamo verso Piazza della Repubblica. L’appuntamento è presso il caffè letterario “Le Giubbe Rosse”. Lì dobbiamo incontrare Aldo Fallai, il fotografo che ha favorito e interpretato la rivoluzione stilistica nella moda, dalla metà degli anni ’70 in poi. Arriviamo insieme, noi e “il Fallai”, come in un copione di un film. Lo riconosciamo subito e ne siamo emozionati. Giacca, gilet, pànama bianco: la sua eleganza è essenziale, spontanea, vissuta con garbo. Ci stringe la mano, invitandoci a entrare. Comprendiamo come Fallai non gradisca le interviste. Probabilmente non si tratta di un partito preso e nemmeno di un atteggiamento voluto e forzato. Siamo convinti che lui preferisca la profondità: del pensiero e delle idee; pertanto è molto meglio tacere, estraniarsi, evitare quei clamori che potrebbero annacquare la sostanza delle persone e delle cose. “Si può anche non dire nulla”, ha pronunciato in un’intervista, ma risulta un lusso che solo lui si può permettere. È forte della sua semplicità, dello stile che ha portato avanti, di quella ricerca arrivata alla persona ed esplosa nell’icona del tempo, della società, degli
© foto di Aldo Fallai - Carlo Bai body, 1999
pagina sei
atteggiamenti di una generazione. Aldo Fallai è stato il firmatario di un manifesto rivoluzionario, condiviso all’epoca da tanti stilisti coraggiosi e rampanti. Cambiava la donna, si modificava anche l’uomo: nulla sarebbe stato più come prima. E qui sta il punto forte del suo pensiero fotografico: l’aver contribuito a creare un punto di “non ritorno”, dal quale si poteva (e doveva) solo andare avanti. Ci sarebbe da parlare del suo sodalizio con Giorgio Armani, ma ne abbiamo paura. Non desideriamo vengano fuori, pur non volendo, elementi che richiamino alla leggenda: tipo quelli che si sono letti per i connubi tra Yves Saint Laurent e Helmut Newton, o Versace e Richard Avedon. Due persone, Aldo e Giorgio, si sono incontrate e hanno condiviso idee e progetti per anni. Uno dei due deve di più all’altro? Non ci interessa, non è importante. Ci bastano le immagini per comprendere come spesso le idee meritino il silenzio, soprattutto quando è la coerenza a portarle avanti, restituendo loro forza e coraggio. Meglio tacere: la rivoluzione arriva ugualmente. Aldo, quando hai iniziato a fotografare? E perché?
Dopo gli studi, capita di barcamenarsi. Avevo frequentato l’Istituto d’Arte di Firenze e facevo il grafico. Ovviamente scattavo fotografie, ma solo per me al tempo; con una Rollei. A una festa in maschera conobbi uno stilista che disegnava per un committente fiorentino. Mi chiese se avessi conosciuto un fotografo, perché aveva alcune pagine su Vogue a disposizione. Quello fu il mio primo vero lavoro di moda: lo stilista era Giorgio Armani. Un bell’inizio, potremmo dire... Ero fuori dal giro, ma i clienti aumentavano. Mi piaceva fare il fotografo, perché ogni giorno si affrontavano lavori diversi. Centesimi di secondo dedicati a soggetti differenti. Affittai il piano terra di un palazzo storico, alluvionato al tempo. Vivevo alla giornata. Scattavo di giorno e stampavo di notte. Ricordo il Pitti e le giornate a Milano. Prendevo la valigia, partivo, ma dopo due o tre giorni tornavo a Firenze. Sono sempre stato innamorato della mia città. Per tanti anni la vita è andata avanti così. La tua è stata passione per la fotografia? Sì, sin dall’inizio; però vorrei fare alcune precisazioni, perché il mio rapporto con
© foto di Aldo Fallai - Giorgio Armani, autunno - inverno 1992 - 93
pagina sedici
L’ALTRA COVER STORY NUOVE TENDENZE ALLA RIBALTA DELLA FOTOGRAFIA
FICTION DI STORIE GIÀ ACCADUTE Avevamo già incontrato Guia Besana, prima di quest’intervista tenuta via Skype. Lei aveva partecipato alla presentazione di “Chi sono io?” Autoritratti, identità, reputazione; il libro di Concita De Gregorio sulla fotografia al femminile. Sin da allora la fotografa ci aveva incuriosito, peraltro per poche e semplici cose: prima tra tutte, la facilità nel raccontarsi, la chiarezza nel parlare di se stessa. Oggi, con la voce che usciva dal Computer, abbiamo avuto delle conferme, con l’aggiunta di tante sorprese. È bella la sua storia, il viatico che l’ha accompagnata verso una fotografia che le corrispondesse. Da subito, diciamolo, non ha usato alcun opportunismo. È stata l’assistente di molti, rimanendo in silenzio, senza mai palesare un gesto d’orgoglio e nemmeno tentando di approfittare di una competenza crescente. Ha dialogato, con i suoi fotografi: a lungo e in profondità, spesso parlando di approccio, d’idee e pensieri; perché la sua ricerca era indirizzata altrove, se pure molto vicino. Ha portato borse, Guia, pesanti e piene di accessori. Crediamo non si vergogni nemmeno se per una volta la chiamiamo “garzone” e non più assistente. Col tempo, e con quanto vedeva, andava formandosi, dentro di lei, una sorta d’archivio: abbozzi di storie accadute e pronte per essere messe in scena, almeno come stimolo. Già il tempo, con Guia perde la sua dimensione. Perché le sue fiction vanno “in onda” quando lei vuole e non perché siano immediatamente accadute. Dentro ci sono le sue riflessioni, i suoi stati d’animo, pesino le sue paure. Sì, perché tutto è pronto: pensato prima di essere ritratto. E allora, ecco, vediamo comparire la sua scena: limpida di coraggio, seducente, comprensiva, tutta da leggere. Non è un caso che lei non produca icone, o “cavalli di battaglia” come li chiama. Nelle sue fiction i contenuti s’inseguono, quasi a convolute; giungendo però alla verità, al senso integro delle cose, senza illusioni o false ipocrisie. Guia ci racconta storie in parte già avvenute: non attinte nella sola memoria, ma nel processo che l’ha portata a comprendere se stessa, portando borse e raccontandosi, prendendosi tutto il tempo necessario.
© foto di Guia Besana
paginadiciassette
PORTFOLIO Arturo Lòpez Spajani
POLAR BEAR, IL GHIACCIO, I CONTESTI pagina ventiquattro
Š foto di Arturo Lòpez Spajani
paginaventicinque
PORTFOLIO Nicola Zaccaria
IL MISTERO
DI SÉ
pagina trenta
Io. Chi sono? È possibile tentare una risposta partendo dalla propria corporeità? Il corpo, nelle sue peculiarità fisiche e biologiche, ci accompagna per tutto l’arco dell’esistenza, raccontando la nostra storia personale, assolutamente originale e unica: una realtà tanto potente in termini di energia vitale e nel contempo così de-limitata dal tempo e dallo spazio. Svelare la propria corporeità attraverso lo scatto diviene vero atto di ricerca, nel senso che si traduce in un continuo ri-cercarsi, dando nuovo respiro alla vitalità che anima e nello stesso tempo alla fragilità che ferma. Partendo da visioni frammentarie del corpo che emergono da un’oscurità segreta, si arriva al graduale svelamento del volto: lì si concentra tutto il mistero del proprio essere. Da questa intensa riflessione nasce l’idea del porsi faccia a faccia col proprio volto: come uno specchio; la macchina fotografica ne riflette i tratti unici e irripetibili, in una sempre più crescente nudità. Dal buio alla luce, le forme e i dettagli si rivelano a poco a poco, per giungere allo svelamento più completo: «Io, davanti al mio volto». La visione allora diventa interrogazione, perché vedere in faccia se stessi comporta necessariamente disillusione. È atto che abbatte l’idealizzazione di sé, l’immagine propria abilmente costruita su misura. «Io, e il mio volto: lo guardo e lui mi ri-guarda; è una presenza che ora non può più non riguardarmi, a essa non posso più sottrarmi».
© foto di Nicola Zaccaria
paginatrentuno
PORTFOLIO Pietro Forti
VEDO ARTE
© foto di Pietro Forti - Andy Warhol
pagina trentasei
© foto di Pietro Forti - Lucio Fontana
Il rapporto tra arte e fotografia è stato discusso più volte. Qui non vogliamo entrare nel tema, anzi ci preme asserire come si possa fotografare l’arte, interpretandola addirittura. Un esempio eloquente è Ugo Mulas. Il suo libro “Fotografare l’Arte” è un capolavoro di alto interesse estetico, nel quale si sviluppa persino un dialogo intimo tra fotografo e artista (uno scultore, Pietro Consagra). Si potrebbero aggiungere altri esempi: Gianni Berengo Gardin e “Casa Morandi”, senza dimenticare Aurelio Amendola e le sue interpretazioni su Michelangelo e su altri artisti contemporanei. Pietro va oltre. Lui non indaga il senso artistico di sculture e pitture e nemmeno si occupa del rapporto tra autore e creazione. L’arte la scova: la cerca e la trova osservando il proprio quotidiano, in prossimità. Basta un dettaglio per scatenare la sua fantasia e quello che vede diventa un Renè Magritte, un Lucio Fontana o anche un Giorgio Morandi. Pietro ci insegna come la fotografia possa diventare terreno di contaminazioni, dove si fondono stimoli e interessi provenienti da più parti. Non solo, il suggerimento che riceviamo è quello per il quale la cultura diventa la benvenuta, proprio per scattare e decidere di farlo. Un grazie a Pietro, quindi.
paginatrentasette
PORTFOLIO Vittorio Valentini
Arte su Arte C’è voluto poco a entrare in confidenza con Vittorio Valentini. È bastato parlare e chiedere di fotografia, in semplicità. “L’arte dello scatto” occupa una parte importante nella vita del nostro, vissuta e coltivata su più fronti: collezionismo (libri e opere), letture, progetti. E proprio qui occorre mettere alcuni punti fermi sulla sua attività fotografica: nulla è lasciato al caso. Per lui conta il progetto, non solo l’idea illuminante. Deve “lavorare”, Vittorio, approfondire, ripetersi, ricercare: con un punto d’arrivo che si allontana sempre più. Crediamo anche come spesso possa prevalere lo sconforto alla gioia del Click; perché scattare è bello, ma occorre anteporgli un quando, un come e, per finire, il solito “perché”. Molto banalmente, ci viene da dire come per Vittorio la fotografia rappresenti una cosa seria. La facilità, l’immediato, l’abilità, sono componenti che mai faranno parte di lui; perché il progetto deve iniziare e chiudersi, nei tempi e nei modi della ricerca pura: non prima. Oggi conosciamo l’autore nel terreno più difficile, e forse maggiormente lontano dal suo modo di operare. Si tratta di scatti ottenuti mentre visitava mostre e artisti (altra sua passione). Ne è venuto fuori un progetto “d’archivio”, ricercato a ritroso, riavvolto sui desideri antichi nati per comprendere tematiche e linguaggi. Il lavoro però si chiude, raggiungendo un proprio apice. Non sarà difficile riconoscerne l’elemento legante, che poi sta in quella fotografia studiata, amata, coltivata, che per una volta si appoggia su altre forme espressive. Arte su arte? Certo, perché no. Sembra facile, ma occorre pensarci; in lunghe ore passate a indagare nel proprio archivio. Bene.
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Š foto di Vittorio Valentini - Scultura, Pagoda Wat Rong Khun - Tahilandia
paginaquarantatre
PORTFOLIO Giorgio Palmas
E PORTAG A E R N U M RE LE ESSE RE, COME SOM . O U V É N I À RUGBY, O DIVEN LE SINGOLARIT L U U S S L E O T N I ET O N PROG VIMENT LORO IRRIPETIB RAE: SCHEGGE U O È M N L I O A , ST SN ESPLOR RAFICA RANO LA FORMA, CHE E SHIVER S T G R Y S O E T B O V O G I M F U H I A R S NT DA ACCHIN . RUGBY TI, CHE DISGIU LO CHE M O L E V A I L P T L L R E A O COGLIE N ED SC C E SP T , A N A M R E R , L M U O A T A T L ES ITI FR LORA RO INCONTRO CON . IL TEMPO, EST RATORE INFINE L A D’INFIN A T N TO DIVE I. NELL’ ATERICO NDERSI. L’OTTU M , O S LO SCAT OLTI, EMOZION N . , INTE SI E FO O R V S A , N I G TO PURO E P E A I D R T P S O A S T C I O I N D L D O VE AL MENTO ENTO DI NEL LOR I E M V I C O V U M L O NO , LA IL M ORO SO O DI DEFINIRE COLORI PPOLA. L I . I , E N I N B O I SONO D M A C A A I R R B T S L’AZI I G N O F I N N I . I TT O GO CHIUDE ON SON ONTRI, I CONTA SI SCOR N I T E T S I O TAGLIA, S P I O U C EGGIA CATTI PR BY APPENA ACQ A CORSA, GLI S TROLLATA. H S C I S L G A E L N G .L ON RE E DEL RU ESTO MOTORIO LIBERA, NON C ARLA DIVENTA L O G E R A LE LG RF E ANCOR EMOZIONE, PE MENTE I N A T O I E Z L P O ’ M COM E QUELL DI UN E R E E I N L O I G S O CC ESPRES LUTO RA INE. O V A H GIORGIO O FATTO IMMAG MP DI UN TE
pagina quarantotto
Š foto di Giorgio Palmas
paginaquarantanove
PORTFOLIO Stefan Gorfer
Ti spunta un fiore in
bocca ... “Ti spunta un fiore in bocca”, così recitava una pubblicità anni ’70. Erano i tempi di Carosello e lo spot parlava di sorrisi. Il prodotto? Un dentifricio, ovviamente. Ben diversa è la situazione del “Fiore in Bocca” di Pirandello. Lì siamo nel Dramma Borghese, dove un malato grave (del fiore, appunto) dialoga con un interlocutore fortunatamente sano. Il tema? La vita: urgente, per chi deve lasciarla; più debole, per colui che la vive in maniera convenzionale. Di mezzo, nel dramma, c’è l’incomunicabilità: la difficoltà a comprendersi. Che si tratti di sorriso o della difficoltà a condividere, sempre di comunicazione si tratta: a livelli diversi e con differenti maniere per esprimersi. In un contesto come quello che abbiamo aperto, tra l’esplicito e l’incompreso, Stefan apre una via rinnovata, anche se solo in fotografia: forse un modello inedito per interpretare il proprio voyeurismo. Il fiore è lì per essere colto, quasi approfittandone. Diventa un richiamo, uno stimolo: quello che spesso la fotografia di oggi cerca (e trova?) nelle pose erotizzanti e ripetitive. L’idea è intelligente: è nuova. Ci è piaciuta. pagina cinquantaquattro
Š foto di Stefan Gorfer
paginacinquantacinque
COMUNITÀ FOTOGRAFICA
© foto di Carlotta Cardana
L’IMMAGINE DIVENTA PROGETTO
CORTONA ON THE MOVE - 8 EDIZIONE IMAGE MAG INCONTRA GLI ORGANIZZATORI a
ANTONIO CARLONI E ARIANNA RINALDO PARLANO DELL’EDIZIONE 2018 DEL FESTIVAL. IMAGE MAG SARÀ PRESENTE.
D
al 12 luglio al 30 settembre 2018 sarà aperta al pubblico l’ottava edizione del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move. Mostre, eventi e incontri con i grandi protagonisti del settore faranno parte dell’estate cortonese. Il festival è organizzato dall’associazione culturale ONTHEMOVE. La direzione artistica è di Arianna Rinaldo. Cortona On the Move è alle porte. Quando uscirà questo numero, sarà già trascorsa la prima settimana. Ci piaceva però dialogare con le persone che stanno affrontando gli ultimi istanti prima dell’esordio: quando tutto è pronto e sembra che manchi tutto. Antonio Carloni (Direttore Esecutivo) e Arianna Rinaldo (Direzione Artistica) hanno
paginasessantaquattro
accettato la nostra richiesta d’intervista. Ecco cosa ci hanno detto.
contemporaneità e innovazione; che rappresentano pur sempre un punto di forza.
Siete tesi, emozionati, agitati? [Arianna] [Antonio] Lo siamo tutto l’anno. Non esistono mai momenti liberatori.
[Antonio] A ogni edizione COTM offre delle novità. Da quest’anno, per la prima volta, il festival si arricchisce di una nuova sezione: ARENA - Video and Beyond, dedicata a video sperimentali, installazioni e opere transmediali, realizzate da fotografi che lavorano tra fotografia, film e tecnologia. La direzione artistica e la curatela sono affidate a Screen di Liza Faktor e Amber Terranova.
Qual è il cavallo di battaglia dell’edizione 2018 di COTM? [Arianna] Riguardo ai contenuti, mi sono voluta concentrare sulle donne, in maniera istintiva, ma anche consapevole. Il tema dei diritti è sempre in auge, così io ho deciso di offrire spazio alle donne professioniste. Non volevo un festival delle donne, ma dei momenti che potessero enfatizzare un loro ruolo fattivo in ambito fotografico. Per il resto, il mio punto di partenza per la selezione delle mostre coincide con le basi concettuali stesse del festival:
[Arianna] Cortona On The Move s’impegna anche così a seguire la fotografia nelle sue evoluzioni affascinanti e sorprendenti. Fotografia al femminile: non si rischia di farne un ghetto?
COMUNITÀ FOTOGRAFICA L’IMMAGINE DIVENTA PROGETTO
[Arianna] Non parlerei di fotografia al femminile. Solo alcune delle fotografe che interverranno parlano di donne; molte altre affrontano argomenti diversi. Non si può nascondere come “la fotografa” possa affrontare le tematiche con una sensibilità differente. Non è comunque questo il punto. Andava dedicato dello spazio e noi l’abbiamo fatto. Il Festival si presenta comunque molto equilibrato. Come reagisce Cortona all’avvicinarsi del Festival? [Antonio] L’evento è importante: il Festival si sente. Gli spazi sono ridotti, ma Cortona contribuisce per un cinquanta percento al successo della manifestazione. L’atmosfera diventa unica e il paese funge da cassa di risonanza. Del resto, non siamo imprigionati nel grigiore di una redazione. Ogni anno assistiamo al sorgere di eventi nuovi dedicati alla fotografia: non sono un po’ troppi? Cosa sta accadendo? E come reagisce COTM? [Antonio] C’è da fare un’osservazione. La fotografia è diventata il linguaggio di tutti, oltretutto si presenta come il media ideale per degli eventi. Siamo nati nel 2011, da poco quindi; ma anche noi abbiamo assistito al sorgere di molti nuovi festival. Per rispondere, abbiamo imboccato due strade diverse: l’internazionalità (di fotografi e editor) e la relazione. Stiamo formando un network collaborativo con altre manifestazioni: per migliorarci, crescere ancora, magari anche innovando.
[Arianna] Io sono contenta. La pletora di eventi non mi spaventa, anzi. Tutto dipende dall’atteggiamento. Alle volte occorre anche essere critici. La fotografia è diventata lingua? Bene, occorrono incontri che aprano dibattiti, discussioni; e anche momenti educativi, visite guidate, per le scuole soprattutto. Occorre creare uno spazio di riflessione, di conversazione. Noi di COTM desideriamo offrire un’esperienza che stuzzichi, provochi e faccia pensare, sulla contemporaneità e sul mondo della fotografia. Il linguaggio dell’immagine non fa ancora parte delle materie scolastiche... [Arianna] Si tratta di un peccato. In Italia mancano addirittura le terminologie: tutto diventa reportage, ma al suo interno abitano tanti generi e stili. COTM 2018, cosa vi aspettate come affluenza? [Antonio] L’evento vive in una località turistica. Ci accontentiamo dei trentamila visitatori dello scorso anno. Cortona più di tanto non può dare. Arianna e Antonio, personalmente, cosa portano in dote a COTM? [Antonio] Io sono un fotografo, ma qui mi trovo bene. La passione si esalta. [Arianna] Nella mia vita mi sono occupata di fotografia a tutto campo: dall’editing fotografico, alla curatela di mostre e progetti editoriali,
all’insegnamento. A New York ho diretto l’archivio dell’agenzia Magnum Photos. Mi sono trovata a leggere portfoli nei più importanti festival fotografici in Europa e nel mondo. La passione? C’è, eccome; ma la fotografia è un mestiere: il mio lavoro. Credo di poter offrire credibilità. Ringraziamo Arianna Rinaldo e Antonio Carloni per le loro parole. Naturalmente auguriamo a entrambi una buona riuscita del festival. Due parole vogliamo spenderle sull’associazione culturale ONTHEMOVE. Questa nasce nel 2011 con la missione di promuovere le arti visive e in particolare la fotografia. Dall’anno della fondazione, l’associazione organizza il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move. Dal 2015 all’associazione è stata affidata la gestione della Fortezza del Girifalco di Cortona e l’attività di ricerca di fondi per l’avanzamento del progetto in corso di restauro del bene, con l’obiettivo di farne un centro internazionale dedicato alla cultura, alle arti visive, alla fotografia. Image Mag, lo ripetiamo ancora, sarà presente alla manifestazione. Terrà un talk con Guia Besana (13 luglio ore 11 presso Palazzo Ferretti, Via Nazionale 45), poi prenderà parte, in qualità di lettore, al Portfolio Review (12, 13 e 14 luglio, sempre il Palazzo Ferretti).
© foto di Loulou d’Aki
© foto di Alena Zhandarova
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