Image Mag anno IX numero 01 - Estratto

Page 1

e 12,00

01

Gennaio Febbraio 2020

anno IX n.01

FOTO

IMAGING

VIDEO

FINE ART

ESTRATTO

STORIE DI FOTOGRAFI E DI FOTOGRAFIA

IMAGE MAG GENNAIO n FEBBRAIO 2020

Eolo

Perfido


Un anno olimpico Sarà un anno sportivo, il 2020: con le Olimpiadi giapponesi e gli Europei di calcio; quest’ultimi continentali anche nelle fasi finali, da disputarsi in varie sedi (debutto a Roma, finale a Londra). I giochi tornano a Tokio, per la seconda volta. L’edizione precedente si disputò nel 1964 e fu all’insegna della tecnologia e dei simboli. Per la prima volta i computer vennero utilizzati per tenere traccia dei risultati, le immagini furono trasmesse via satellite, i tempi si cronometrarono “elettricamente”. Il Tōkaidō Shinkansen (il Frecciarossa nipponico) entrò in servizio il 1º ottobre 1964, appena pochi giorni prima dell’inizio delle Olimpiadi. L’umanità intera si commosse vedendo correre l’ultimo tedoforo, Yoshinori Sakai, un ragazzo di 19 anni nato a

Hiroshima il 6 agosto del 1945, esattamente un’ora dopo l’esplosione della prima bomba atomica. Dopo le Olimpiadi romane, si ripartiva con premesse nuove, positive. Si percepiva l’alba di una nuova era. Sono immagini, quelle che popolano la nostra memoria: perché la fotografia c’era. E ci sarà anche quest’anno, a bordo campo, per raccontare leggenda: con lo specchio o senza. Dopo un 2019 di mirrorless, qualche novità è arrivata dalle “specchiate”. Vedremo come andrà a finire. Come nel ‘64 ritorna la fiducia: nei tempi e nell’immagine, per un’annata di svolta. In meglio, ovviamente. Felice anno ai lettori.

COVER STORY

EDITORIALE

Mosè Franchi

1. UN ANNO OLIMPICO

Ritorna la fiducia, per un’annata di svolta. In meglio, ovviamente.

CAFÉ FOTOGRAFICO 14. PERSONE, FATTI, CURIOSITÀ Notizie da non perdere.

QUESTIONE DI LIBRI

4. PASSIONE SOSTENIBILE

L’ALTRA COVER STORY

66. NOVITÀ NIKON

­­www.imagemag.it

Realizzazione grafica Gino Durso, Davide Lanzino, Ilaria Nigro

Direttore responsabile Mosè Franchi

Stampa Cortona Moduli Cherubini S.r.l.

Direzione artistica Massimo Reggia

Image Mag è una pubblicazione Consorzio Gruppo Immagine

26. LORENZO VANGI

L’ANIMA DI UNA CITTÀ, NELLA DISSOLVENZA DELL’UOMO

32. STEFANO MARASCHIO UNA STREET COMPOSTA

38. MARTA STURNIOLO INCONTRI NELLA GRANDE MELA

Una Reflex, una Bridge e un’ottica da sogno.

44. ROSSANA PELLEGRINO

COMUNITÀ FOTOGRAFICA

IL MOVIMENTO, IL GESTO, LA DANZA

68. UN LUOGO DI CULTO

Il Museo Nazionale della Fotografia Cinefotoclub Brescia.

Redazione Consorzio Gruppo Immagine Viale Andrea Doria, 35 20124 Milano Tel. 02/23167863 e-mail: info@imagemag.it

Prezzo copia 12,00 euro. Arretrati 20,00 euro.

Distributore esclusivo per l’Italia Consorzio Gruppo Immagine

Image Mag è una testata registrata presso il Tribunale di Milano con autorizzazione n. 237 del 1 Giugno 2012

Periodicità bimestrale

72. LA FOTOGRAFIA DALL’INCONSCIO

PORTFOLIO

HI-END

Progetto grafico Visiva S.r.l. - www.visiva-adv.it

UNO DI NOI

CONOSCIAMOLI MEGLIO

Irving Penn si può solo ammirare. Per imparare qualcosa da lui occorre tanta umiltà, ricorrendo alla semplicità. È “l’ingaggio” col soggetto a dover essere ricercato, l’essenza di ciò che si ritrae.

16. IL MATRIMONIO VA IN SCENA

Mostre, eventi, manifestazioni, fiere, workshop e seminari.

I testi che non dovrebbero mai mancare nei nostri scaffali.

62. LA FORZA DELLA SEMPLICITÀ

Oreste Pipolo

70. DA VEDERE & PER PARTECIPARE

David Lynch può essere considerato un artista poliedrico. Lui è regista, sceneggiatore, pittore, musicista, fotografo, designer.

24. LA BIBLIOTECA CHE VORREI

Eolo Perfido

EVENTI&MOSTRE

Abbonamento a 6 numeri: ritiro in negozio Photop 42,00 euro, spedizione postale 62,00 euro

50. ROSSELLA GIACOMELLI BALLATA DI VENEZIA

56. LAURA GIBELLINI FRAMMENTI MEDITERRANEI

È proibita la riproduzione di tutto o parte del contenuto sen­za l’autorizzazione scritta dell’Editore. L’Editore è a disposizione per regolare i diritti delle immagini i cui titolari non siano stati reperiti.

pagina uno


Image Mag è la prestigiosa rivista bimestrale interamente dedicata alla fotografia e ai suoi interpreti. È l’espressione del desiderio di parlare ad appassionati di fotografia usando la lingua degli appassionati di fotografia. Una rivista che presenta immagini stupefacenti realizzate da celebri professionisti e lavori di appassionati che compongono gli epici portfolio, cuore e anima di questo straordinario magazine.

42,00 euro

con ritiro rivista in negozio! Ritira la tua copia di IMAGE MAG presso il tuo negozio Photop di fiducia e risparmi 30,00 euro!

ABBONATI!

62,00 euro

con spedizione postale! Risparmi 32,00 euro sul prezzo di copertina! (spese postali 22,00 euro incluse)

Puoi acquistare la rivista in tutti i punti vendita elencati oppure puoi abbonarti in un negozio Photop: con ritiro in negozio o con spedizione postale direttamente a domicilio. Se preferisci puoi abbonarti o acquistare la rivista su www.imagemag.it Su www.imagemag.it è possibile acquistare anche i numeri arretrati.

Seguici su Facebook

facebook.com/ImageMagWeb

DOVE TROVARE IMAGE MAG ANCONA

BUSTO ARSIZIO (VA)

MILANO

TORINO

FOTO DE ANGELIS - PHOTOP

ANDREELLA PHOTO - PHOTOP

F.O.D. - PHOTOP

EUROPHOTO - PHOTOP

Via Maggini, 84 - Tel. 071.2801945

Via Carlo Porta, 2 - Tel. 0331.679350

Via Padova, 175

Corso Siracusa, 196/C

Tel. 02.27209152

Tel. 011.3115111

LIBRERIA HOEPLI

GRANDE MARVIN - PHOTOP

Via Hoepli, 5

Via Carlo Alberto, 49 - Tel. 011.5616490

FOTO DE ANGELIS - PHOTOP Corso Mazzini, 42 Tel. 071.2074257 LIBRERIA GULLIVER

CAMERANO (AN) FOTO DE ANGELIS - PHOTOP GROTTE CENTER - Via Campo Aviazione,17 Tel. 071.9697184

Corso G. Mazzini, 31 - Tel.071.53215 PAPIER Via degli Orefici, 14 - Tel. 071.54270

FALCONARA M. (AN) FOTO DE ANGELIS - PHOTOP C.C. LE VILLE - Via Puglie, 8/D

BOLOGNA

Tel. 071.9173765

OTTICA PAOLETTI - PHOTOP Via Clavature, 9/D Tel. 051.267656 BRESCIA IMAGE ACADEMY Corso Garibaldi, 16 Tel. 030.42070 LIBRERIA LA FENICE Via Solferino, 10 Tel. 030.43020 PHOTÒ 19 - PHOTOP

FERRARA

Tel. 02.86487264 MODENA FOTO DOTTI - PHOTOP Viale G. Storchi, 281 Tel. 059.821000 LIBRERIA MONDADORI Via Ramelli, 101

FOTO PANDINI - PHOTOP

Tel. 059.454622

Via Garibaldi, 121 - Tel. 0532.202821

LIBRERIE FELTRINELLI

FIRENZE BONGI - PHOTOP Via Por S. Maria, 82-84 Tel. 055.2398811 EDICOLA SORBI

LIBRERIA FOGOLA Piazza C. Felice, 15 - Tel. 011.535897 TRENTO ALLA ROTONDA - PHOTOP Via San Vigilio, 7 - Tel. 0461.985317 TABACCHI-GIORNALI FEDRIZZI GEMA Via Mazzini, 8 - Tel. 0461.236436 TREVIGLIO (BG)

Via Cesare Battisti, 17

FOTO ATTUALITÀ CESNI - PHOTOP

Tel. 059.222868

Piazza Setti, 3 - Tel. 0363.49740

PANDINO (CR) FOTO ATTUALITÀ CESNI - PHOTOP

TRIESTE

Via Umberto I, 39

ATTUALFOTO - PHOTOP

Tel. 0373.90255

Via dell’Istria, 8 - Tel. 040.771326

Piazza della Signoria - Tel. 055.287844 PORRETTA TERME (BO) MESTRE (VE)

VENEZIA

FOTO OTTICA MARCHI

LIBRERIA LT2 TOLETTA

Via Solferino, 23

PHOTO MARKET VIDEO - PHOTOP

Piazza della Libertà, 74

Dorsoduro/Toletta, 1214

Tel. 030.42070

Via Giustizia, 49 - Tel. 041.915444

Tel. 0534.22150

Tel. 041.5229481


Š foto di Eolo Perfido

pagina quattro


PASSIONE SOSTENIBILE

PERFIDO

paginacinque


COVER STORY I GRANDI PROTAGONISTI DEL PALCOSCENICO FOTOGRAFICO

C

onosciamo Eolo da anni, anche se lo incontriamo unicamente in estate, al Festival di Orbetello. Di lui ci ha sempre convinto la lucidità, anche nei momenti di convivialità. I suoi discorsi sono sempre logici, persuasivi, appropriati. Ecco sì, forse frequentandolo si potrebbe definire gli ambiti del fotografo moderno: colui che deve farsi largo per cultura, ma soprattutto con la consistenza. E lui è così: professionale perché inattaccabile, imponente, assoluto. Chi legge crederà che stiamo esagerando, ma forse è solo il suono delle parole a far sorgere il dubbio. È la storia di Eolo a confermarcelo. Approccia la fotografia tardi e, forse, per caso. La scintilla accende il fuoco sacro, ma lui non si scompone: lavora in altri ambiti e fotografa sempre di più. Vuole la quantità, come un musicista che solfeggi. La qualità arriverà dopo, se e quando sarà sostenibile. La passione, se c’è, deve dimostrarsi utile, coerente col tempo e i modi del momento, alimentando l’impresa. Le sorprese non mancano, però; perché quanto affermato fino ad adesso farebbe supporre a un percorso di compromessi, tra domanda e offerta. E invece, no. Eolo meraviglia: quando sperimenta e pure quando comunica; nel ritratto, come nel commerciale, per finire addirittura nella street. È lo sguardo oltre, a essere sostenibile; l’ispirazione e l’istinto, la direzione della visione. La sostenibilità diventa quindi un parametro di confronto, la misura del miglioramento. Rimane comunque anche una questione personale, come tutte le passioni del resto. Eolo, quando hai iniziato a fotografare e perché? Tardi, a ventotto anni: quando ho preso coscienza dello strumento. Prima la fotografia non faceva parte di me. Forse è stata una sfortuna, ma dedicavo poco interesse al mondo dello scatto. Ho iniziato per una motivazione banale: facevo un lavoro che mi faceva passare molto tempo dietro un monitor e fotografare mi consentiva di conoscere persone nuove. A un certo punto, è scattato qualcosa. Ho iniziato ad approfondire l’argomento leggendo e studiando. Un colpo di fulmine... Sì, ma devo dire che ho iniziato a lavorare presto, cioè poco dopo quell’esordio casuale: sapevo cosa fare per crescere e diventare importante. Vedi, occorre scattare tanto: conta la quantità e non solo la qualità. A tale proposito, pensa a un pianista: la situazione è la medesima. Ai tempi della pellicola, tutto era più difficile; ma io fui fortunato: un negoziante romano (Ernesto De Angelis) mi prese in simpatia e, la sera, permetteva che usassi la sua sviluppatrice. Successivamente mi sarei occupato anche della Camera Oscura. Scattavo oltre duecento rulli la settimana. Tutti i proventi del mio lavoro (mi occupavo d’altro, allora) li riversavo nella fotografia. Ero un fotografo della Domenica: un onnivoro che affrontava qualsiasi argomento.

pagina sei

© foto di Eolo Perfido



WEDDING PHOTOGRAPHY IL RACCONTO DELLE STORIE DI UN GIORNO

ORESTE PIPOLO

IL MATRIMONIO VA IN SCENA Per la nuova rubrica, debuttiamo con un doveroso omaggio, dedicato a un fotografo che più di ogni altro ha saputo trasferire i valori di una città (Napoli) nelle proprie immagini. Per Oreste Pipolo (scomparso nel febbraio 2015), gli sposi non rappresentavano unicamente un soggetto, divenendo altresì gli attori di una commedia tutta partenopea, fatta di slanci, passioni, sentimenti accesi, richiami regali. Nei suoi servizi, i regnanti (gli sposi) finivano per recitare assieme alla corte tutta. Un atto unico dove finiva per manifestarsi persino il contorno metropolitano: fatto di eccessi ed emergenze, verità e contraddizioni. Ne abbiamo parlato con Miriam e Ivana, le figlie di Oreste. “Papà ha rappresentato un pezzo della storia di Napoli”, ci dicono. “Era speciale, un istrione”, continuano. “S’interessava di tutto”. “Era un visionario”. “Oggi le cose sono cambiate, anche qui a Napoli”, affermano le due sorelle. “Ci si sposa con una famiglia già avviata”. “Hanno assunto maggior valore le Comunioni, diventate quasi una festa per debuttanti, questo nonostante la giovane età (nove anni) dei festeggiati”. Nelle parole emozionate di Miriam e Ivana emerge il ricordo del padre: appassionato, sin da ragazzo; vicino alla gente. Ora continuano a gestire lo studio paterno, dove Ivana, che ha sempre scattato di fianco al padre, ha oggi il ruolo più importante. Già, Oreste, da regista acclamato, il più delle volte entrava in scena, quasi da protagonista. Gli scatti? A quel punto diventavano monologhi o anche acuti di un melodramma fiabesco: voluto così dalla gente e interpretato felicemente dal fotografo napoletano.

pagina sedici


Š foto di Oreste Pipolo

paginadiciassette


paginaventisei


PORTFOLIO Lorenzo Vangi

L’ANIMA DI UNA

CITTÀ

,

NELLA DISSOLVENZA DELL’

UOMO

Si può subire il fascino da parte di chi non possiede un’anima capace? E se l’esercizio del fascino è praticato da una città immobile, è lecito concludere che dietro al suo peso materiale si nasconda quello di un’anima silenziosa? A me piace rispondere: “Si”. Creando una dissolvenza dell’uomo, cerco di spingere me stesso, e chi guarderà queste immagini, a cercare di percepire, subendola, l’anima di Parigi, con quel fascino completo che le arriva da lontano. Lorenzo Vangi © foto di Lorenzo Vangi

paginaventisette


PORTFOLIO Stefano Maraschio

Una street

COMPOSTA

© foto di Stefano Maraschio

pagina trentadue


paginatrentatre


PORTFOLIO

Marta Sturniolo

Incontri nella GRANDE MELA pagina trentotto


Š foto di Marta Sturniolo

paginatrentanove


PORTFOLIO Rossana Pellegrino

Il Movimento, il Gesto,

la Danza Š foto di Rossana Pellegrino

pagina quarantaquattro


L

a danza è armonia, ma anche impegno e rigore. I gesti nascono esprimendo la musicalità col corpo, interpretando ritmi e sonorità. Il movimento risulta logico, coerente, ma anche inatteso e sorprendente. Le scelte per tradurre tutto in fotografia sono in realtà poche. Occorre, diciamo, una conoscenza profonda di ciò che si va a ritrarre; ma, al di là di questo, si può congelare l’istante o farlo divenire nella sua costruzione.

Del resto, il movimento si configura come un intorno di momenti riguardanti lo stesso soggetto, raggruppati, nella danza, per coerenza musicale. Il “mosso” di Rossana nasce dalle considerazioni precedenti e riesce a fare emergere la musica che diviene gesto del corpo, interpretazione di sentimento. Potremmo quasi dire che lei ha danzato scattando, facendo propria la coreografia di scena.

C’è sostegno in quanto vediamo e le note quasi escono dalla stampa: nitide, nonostante l’evanescenza della tecnica utilizzata. Movimento, gesto e danza coabitano in questo portfolio, senza disunirsi mai. Avremmo voluto aggiungere ritmo e musica, ma fanno parte dei presupposti di un altro spartito: Rossana ha suonato il suo, e bene potremmo dire.

paginaquarantacinque


Venezia PORTFOLIO

Rossella Giacomelli

Ballata di

DOMENICA MATTINA, H.10.30. NON C’È TRAFFICO, NESSUNA CODA; E SI PARCHEGGIA PROPRIO LÌ, A DUE PASSI DAL PONTE DI CALATRAVA. È UN ATTIMO E TUTTO DIVENTA SURREALE. I GRADINI A SCENDERE E A SALIRE, LA BANCHINA DEI CANALI E I CANALI STESSI SI CONFONDONO IN UN’INCONSUETA E INDEFINITA UNIFORMITÀ CHE RENDE TUTTO STRANO, MA INCREDIBILMENTE INTIMO. MAI COSÌ POCHI TURISTI, MAI UNA VENEZIA SOLO DEI FIERI VENEZIANI, QUELLI CHE “S’INGINOCCHIANO SOLO PER PREGARE” E CHE RITROVIAMO TRA CALLI CHIESE E CASE A SALVARE, LIBERARE, PULIRE. NESSUNO ASPETTA GLI ALTRI: LORO SONO GLI ALTRI. FANNO IL POSSIBILE PER RIAPRIRE IL RISTORANTE PERCHÉ PER LA SERA HANNO DELLE PRENOTAZIONI. SONO LORO CHE CON TUTE, MUTE E STIVALONI POMPANO ACQUA SULL’ACQUA. PROCEDO CON GAMBALI E GALOSCE CHE ARRIVANO ALL’INGUINE. IL SILENZIO CHE MI AVVOLGE È RICCO DI SIGNIFICATI, ROTTO SOLTANTO DAL RUMORE DELL’ACQUA ASSORBITA DALLA TERRA. NON ESISTE LINEA DI DEMARCAZIONE. NON C’È ORIZZONTE VISIBILE E DEVI ESSERE MOLTO CAUTO PER NON SUPERARLO. LA CURIOSITÀ È FORTE. QUELLA DI ENTRARE IN OGNI PORTONE E VEDERE COSA C’È DENTRO, COSA È RIMASTO, COME TUTTO SI È TRASFORMATO; MA IL SENSO DI RISPETTO NEI CONFRONTI DI CHI STA VIVENDO QUESTA SITUAZIONE DISASTROSA MI PORTA A NON ESSERE TROPPO INVADENTE. È PALPABILE L’INTIMITÀ DI CHI NON CE L’HA PIÙ: MOLTE PORTE SONO APERTE, NON C’È PIÙ UN DENTRO E UN FUORI,

pagina cinquanta


L’ACQUA STA UNENDO TUTTO, PUR CREANDO UNA FRATTURA COSÌ EVIDENTE; QUALCHE PAROLA DI NECESSITÀ LASCIA SPAZIO E TEMPO AL FARE PIÙ CHE AL DIRE. POCHI, ANZI POCHISSIMI, SONO I LOCALI CHE HANNO GIÀ RIAPERTO, PER CUI ANZICHÉ MANGIARMI IL PANINO PORTATO DA CASA, DECIDO DI ENTRARE IN UNO DI QUESTI E PRANZARE LÌ, TRA GLI OPEROSI VENEZIANI. SCORRONO SOTTO I MIEI OCCHI SCENE DI VITA QUOTIDIANA IN UN CONTESTO CHE DI QUOTIDIANO NON HA PIÙ NULLA. ARRIVARE IN PIAZZA SAN MARCO NON È FACILE; LE GALOSCE INIZIANO A ROMPERSI, L’ACQUA ENTRA NEI GAMBALI CHE DIVENTANO PESANTI E SI FA SEMPRE PIÙ FATICA A TRASCINARLI. NEL FRATTEMPO LA PIAZZA VIENE TRANSENNATA, È IN ARRIVO LA MAREA: 160 I CENTIMETRI PREVISTI. MA RIESCO A INTRUFOLARMI ALL’ULTIMO MOMENTO E CIÒ CHE VEDO MI LASCIA SCONCERTATA: LA PIAZZA È UNA SILENZIOSA GIGANTESCA PISCINA, UN LAGO D’ACQUA SALATA SUI CUI BORDI I PALAZZI SI MOSTRANO NELLA LORO DOLENTE MAESTOSITÀ. DALLO SPROFONDO RIEMERGE IL LEONE DI SAN MARCO, MENTRE SOTTO UN CIELO PLUMBEO CHE NON PERDONA IL VENTO TESO SOFFIA L’ENNESIMO MESSAGGIO DELLA MADRE TERRA AI SUOI FIGLI DISTRATTI.

Rossella Giacomelli © foto di Rossella Giacomelli

paginacinquantuno


PORTFOLIO Laura Gibellini

FRAMMENTI MEDITERRANEI Dettagli, giochi di luce e di ombre, cromatismi multiformi che confluiscono in un’univoca percezione sensoriale: il mediterraneo, nei suoi colori, nelle sue manifestazioni più sensibili, delicate, nei suoi aspetti più intimi, personali, incontaminati. Un mosaico di particolari che, nel tempo immobile, nella loro dimensione sospesa, nella solitudine introspettiva, nella loro quiete onirica, nelle luci e nei particolari, configurano la mappa dei ricordi, di coloro che ne hanno accarezzato la bellezza, la fragilità del paesaggio, della natura, scorci emotivi della cultura mediterranea.

pagina cinquantasei


© foto di Laura Gibellini

La SCELTA diFranco Fontana

Da anni Franco Fontana tiene workshop in ogni angolo de mondo: delle avventure “tutta in salita”, dove gli studenti vengono spinti a essere liberi, a “rendere visibile l’invisibile che è dentro di loro”. È l’identità di ciascuno a saltar fuori, l’autonomia creativa che appartiene a tutti. Sono nati così “Quellzi di Franco Fontana”; che sicuramente rappresentano un movimento nuovo, un’ondata d’energia nel panorama della fotografia. Hanno seguito i Workshop del Maestro: alcuni di loro compiendo i primi passi, altri affermandosi; di sicuro tutti prendendo coscienza di se stessi. Il progetto parte da lontano, ma il proselitismo ha convinto il Maestro, ed anche tanti alunni, a rischiare; perché senza una posta in gioco non si arriva a nulla. Sono così nate tante mostre, tenute su tutto il territorio nazionale. Da questa volta, e per ogni uscita di Image Mag, Franco Fontana ci proporrà un autore tra “Quelli di …”. I fotografi che impareremo a conoscere hanno cercato di mostrare un loro mondo, viaggiando fuori e dentro loro stessi. Da parte nostra rimarrà la sensazione nell’aver allungato un viaggio, testimoni a nostra volta di quando gli autori erano lì, di fronte al loro “vedere”, col tempo che si è fermato per le ragioni dell’anima.

paginacinquantasette


CONOSCIAMOLI MEGLIO GLI AUTORI, IL LINGUAGGIO, LO STILE

IRVING PENN

LA FORZA DELLA SEMPLICITÀ PREMESSA È difficile “conoscere meglio” Irving Penn, perché non è facile afferrarne lo stile, lo sguardo fotografico, lo stesso pensiero. Le sue immagini procurano piacere, stupore, meraviglia; forse anche commozione; ma non si riesce ad andare oltre, se non descrivendo ciò che si vede. CHI ERA IRVING PENN Lui è conosciuto per le sue fotografie di moda, ritratto e still life, che hanno condizionato il modo d’intendere lo stile nel tempo che gli appartiene. Nel 1943 scatterà la prima Copertina di Vogue. Da quel momento passeranno davanti a lui tutte le più importanti celebrità - attori, artisti, personaggi dello spettacolo e della cultura - e i suoi scatti modificheranno addirittura l’immagine della rivista, ma avranno un impatto importante sull’intera fotografia di moda e di ritratto, condivisibile ancora oggi. Tutto ciò lo si deve, forse, alla sua semplicità d’animo. Penn rimarrà sempre lontano dalla celebrità, con la quale prenderà più volte le distanze; qualità quest’ultima che gli permetterà di non essere definito unicamente come un fotografo di moda. Qualsiasi soggetto lui avesse ingaggiato, il risultato sarebbe stato il medesimo: un’impostazione minimale, sommata a un’attenzione spiccata per i dettagli. LA RICERCA PERSONALE Come tutti i grandi, anche Penn fugge dal mondo che lo consacra. Porta avanti negli anni delle ricerche personali in ambiti lontani rispetto alla società moderna che vive commercialmente. Ecco quindi la documentazione di persone e comunità che vivono al di là dei margini consueti per lui. I viaggi intrapresi per Vogue costituiscono un’opportunità. Penn può realizzare degli shooting estemporanei della gente comune, quella che incontra per strada. Ne nascono ritratti anonimi, ottenuti all’interno del suo studio portatile, davanti allo stesso sfondo neutro che ha sempre caratterizzato le sue fotografie di

paginasessantadue

moda. I soggetti mostrano una forte presenza scenica, indossano gli indumenti usuali e portano con sé gli strumenti che compongono il loro lavoro. Vivono comunque in un mondo a parte: si esaltano perché risultano estraniati rispetto alla vita quotidiana. IRVING PENN E I RITRATTI Durante la collaborazione con Vogue, Penn ha ritratto numerose celebrità: artisti, scrittori e altre personalità rilevanti del tempo. Possiamo dire che ci ha consegnato uno spaccato della storia culturale del ventesimo secolo. Durante la prima campagna, vasta per portata, ha allestito ambientazioni insolite, dove i soggetti erano inseriti dentro un angolo stretto, formato da due pareti (Penn’s Corner). In altre occasioni, i personaggi si sarebbero seduti su un basamento coperto da un tappeto certo non ben conservato. Quest’atteggiamento indica il desiderio di Penn nel creare una frattura di spazio e tempo con la realtà. La persona ritratta si sarebbe trovata isolata, sola; ma libera di manifestarsi in una circostanza insolita, forse anche fastidiosa. Il risultato desta sorpresa, meraviglia. Salvator Dalì (New York, 1947) è seduto dentro il suo angolo. Manifesta un atteggiamento sfidante, accentuato dalle mani appoggiate sulle gambe, quasi per alzarsi. Lo sguardo è incuriosito e minaccioso al tempo stesso. Igor Stravinsky (New York, 1948) si colloca al vertice dell’angolo formato dalle pareti. Poggia il gomito sinistro al muro e porta la mano all’orecchio, come per ascoltare. Truman Capote (New York, 1948) appare sconsolato, come prigioniero dell’istante. È seduto e ha una sigaretta tra le dita. Spencer Tracy (New York, 1948) si trova a suo agio nell’angolo. Pare scherzare. Con la mano al mento si lascia sfuggire un leggero sorriso. Marcel Duchamp (New York, 1948) gestisce la sua posa alla pari: non manifesta né ansie,

tantomeno timori. Penn ha sempre evitato sfondi che potessero distrarre l’attenzione dal soggetto. Lui cercava l’essenza della persona che fotografava. Soleva dire: “Il viso umano è come la facciata di un palazzo; bisogna entrare, scavare, scoprire cosa c’è dietro”. “Le dodici modelle più fotografate” (New York, 1947) costituiscono l’elemento di congiunzione tra il ritratto e la moda. Tutte assumono una posa “da dipinto”, ma gli elementi di contorno non cambiano. L’ambientazione dello scatto per Penn non ha alcuna importanza. Per i ritratti classici (1948 - 62), lui ricorre a tagli decisi, con l’inquadratura che spesso termina sopra la linea degli occhi. In molte pose, si riesce a scorgere una figura geometrica triangolare, come anche in alcune fotografie di moda. LA MODA DI IRVING PENN Durante la lunga carriera di Penn in Vogue, la moda ha costituito una parte essenziale dei suoi incarichi. Negli anni ‘40, usando fondali di carta bianca e composizioni sorprendenti per enfatizzare la forma, introdusse uno stile conciso nella fotografia di moda che si discostava dagli ambienti ornati che avevano definito il genere del tempo. Oltre alle fotografie fatte in studio dal 1950 al 1995, Penn si recava spesso a Parigi per fotografare le collezioni di alta moda per la rivista. Fino alla fine della sua vita, Penn ha usato lo stesso sipario teatrale trovato per lui a Parigi nel 1950 come sfondo per trasformare una notevole varietà di soggetti in immagini senza tempo. Fin dall’inizio, Penn ha cercato di esprimere la forma scultorea dell’abbigliamento, facendo eco alla pittura, come i quadri di Giovanni Boldini (Philippe Garner, “Centennial”). I NUDI DI IRVING PENN Durante i fine settimana e la sera tra il 1949 e il 1950, Penn ha fotografato una serie di nudi. Ha catturato in primo piano modelle opulente e curve corpulente. Le ha stampate usando


CONOSCIAMOLI MEGLIO GLI AUTORI, IL LINGUAGGIO, LO STILE

”UN BUON FOTOGRAFO È UNA PERSONA CHE COMUNICA UN FATTO, TOCCA IL CUORE, FA DIVENTARE L’OSSERVATORE UNA PERSONA DIVERSA" paginasessantatre



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.