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Foto di Davide Cerati
facebook.com/Photop.Fotografia
LO SAPEVI CHE... 2013 PICCOLO MANUALE DI FOTOGRAFIA
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I TEMI TRATTATI NEL NOSTRO MANUALE, RAGGRUPPATI PER TIPOLOGIA. CLICCA PER UN ACCESSO DIRETTO ALL’ARGOMENTO. Fotografiamo le persone • IL MIO RITRATTO • LA PARTITA DI MIO FIGLIO • IL MIO BAMBINO Lo sguardo allargato • IL MIO PAESAGGIO • IL LUNATICO • IL MIO APPOSTAMENTO • ARCHITETTURA DELLA CITTA’ • SULLA NEVE Clima di Festa • FESTA DI LAUREA • IL SUO COMPLEANNO • LA SAGRA DI PAESE • IL BRINDISI
Il racconto fotografico • LA STREET PHOTO • IL SUO MATRIMONIO Questione di ritmo • IL TIME LAPSE • LA DISCOTECA Le Festività • I FUOCHI D’ARTIFICIO • I MERCATINI • IL PRESEPE VIVENTE • IL FOOD • LA TAVOLA IMBANDITA • L’ANNO CHE VERRA’ I nostri oggettI preferiti • IL COLLEZIONISTA • IL MONDO PICCOLO
LO SAPEVI CHE…
L’estate • AL MARE, IN PIENO SOLE Lo scatto estremo • IL MOTOCICLISTA Lo sguardo sensibile • LA NOTTE • ACQUA MOSSA • LA PIOGGIA Lo scatto del tifoso • ALLO STADIO Il ricordo della fedeltà • IL MIO CANE La stampa creativa • IL PRINTATICO
Lo sapevi che PHOTOP è un punto di riferimento per la fotografia? Lo sapevi che in ogni negozio potrai trovare professionalità, passione, servizio e consulenza? Lo sapevi che presso tutti i punti PHOTOP è possibile trovare un’offerta completa e conveniente? Non desideriamo delle risposte, perché i valori vanno messi in campo ogni giorno, e fatti percepire. Sta di fatto che PHOTOP si presenta con una rete di 30 negozi in Italia, dove la fotografia può essere vissuta da tutte le angolazioni, sempre ad alto livello però; dove qualsiasi esigenza potrà essere risolta, per via delle peculiarità di ciascuno: esperienza, competenza; ma anche assortimento, completo in tutti i reparti. C’è poi dell’altro, che sta nel rapporto col cliente: stretto, confidenziale, impostato sulla consulenza; dove anche il territorio ha la sua importanza, perché ogni punto PHOTOP espone il proprio volto, con responsabilità. Ecco allora un ulteriore passo in avanti, per il network e i Clienti: essere migliori, insieme; oltre i valori, al di sopra delle convenienze, alla fine di un percorso di consulenza. Entriamo nella fotografia, nell’immagine; ed è lì che la dialettica trova ampi spazi, per diventare progetto che si compie (il vostro), idea che prende vita. E’ un altro ambito, quello di cui stiamo parlando; che poggia sui valori, per andare più in alto: verso il meglio; questioni d’ambizione, ma anche di traguardi: da raggiungere insieme.
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UN PICCOLO MANUALE La fotografia è in continuo cambiamento. Non è una questione di tecnologia, piuttosto è il comportamento a modificarsi, il modello di riferimento, il soggetto a cui tendere; perché, a fronte di uno strumento che pare univoco e universale, si affiancano accessori complementari e specifici. Sono finiti i tempi di “luce sì, luce no”: quando si diceva “speriamo che venga”. Oggi tutto è possibile: nell’idea e nell’atteggiamento. A uno scatto estremo si è affiancato un ambito operativo che ieri non si poteva neanche immaginare. Catturiamo immagini al buio, in moto, sugli sci; ritraiamo feste a lume di candela. Non abbiamo mai la sensazione di un ostacolo, di un collo di bottiglia; e chiediamo di più all’attrezzatura e a noi stessi. Da tempo PHOTOP propone applicazioni fotografiche e la guida che segue ne rappresenta la continuazione logica. Non si tratta di un corso, ma di alcuni modelli (soggetto – progetto) messi in pratica, con i consigli necessari. La nostra fotografia merita di più, sin dai presupposti. E’ la qualità infinita delle apparecchiature a suggerircelo, per cui è meglio parlarne con persone qualificate, come i consulenti dei punti PHOTOP. Il piccolo manuale che segue potrà diventare un momento d’arrivo, ma anche un istante per il quale chiedere. I Personal Shopper vi stanno aspettando e a voi rimarrà solo da decidere il “quando” e “perché” fotografare; Del resto, se siete entrati in un punto vendita PHOTOP avete già in mano la soluzione più idonea a voi, e quindi il “come”. Il migliore.
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IL MIO RITRATTO.
Per chi vuole ritrarre le persone che ama e i volti che incontra. Un volto, le espressioni, la luce: questi gli elementi del ritratto. Da lì in poi interviene la nostra interpretazione, il gusto, il grado di conoscenza. Il 18 – 55 sulla EOS 1000D isola il soggetto, permettendo di sfocare lo sfondo; starà a noi decidere se connotarlo nel proprio ambiente o con degli oggetti che parlino di lui. La luce è determinante, anche in relazione ai caratteri somatici di chi ci sta di fronte; per usarla al meglio ci faremo aiutare dal Lastolite; magari avvicinandoci a una finestra, a una vetrata, o ponendo il soggetto in controluce e illuminando il volto di riflesso. Lo Studio Flexx ci fa posizionare la fotocamera dove vogliamo, così potremo parlare con chi ci è di fronte (o anche scattare) senza interrompere il nostro interagire con lui.
COSA FARE: aprire il diaframma e sfocare lo sfondo risulta essere la prassi. Per coloro che hanno dei nasi prominenti, meglio le inquadrature dal basso. E’ preferibile cercare un gesto, anche minimo: questo per caratterizzare il personaggio; il mento su due pugni chiusi e vicini, una mano sulla fronte, le dita tra i capelli, sono tutti dettagli che però fanno molto per il risultato finale.
70mm a f/5,6
1/40 sec.
ISO: 250
COSA NON FARE: non dobbiamo far provare imbarazzo a chi ci sta di fronte. Quasi tutti i soggetti disponibili non sono felicissimi nel farsi ritrarre. Meglio perciò essere chiari sul risultato che desideriamo ottenere. Gli occhi vanno sempre a fuoco (ci mancherebbe); nel caso di un tre quarti (e di poca profondità) la messa a fuoco va cercata sul primo occhio.
Per il MIO RITRATTO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: EOS 100D 18-55 IS STM REFLEX
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LL LR3031 PANNELLO
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STUDIO FLEXX TREPPIEDI
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IL SUO COMPLEANNO.
Per chi deve raccontare le feste e i momenti di gruppo, quelli da ricordare. 35 mm f/1,4 (a f/4)
1/30 sec.
ISO 800
Il festeggiato, la torta, le candeline. La gente intorno invita, applaude, commenta: sono le voci e i rumori di un piccolo teatro. Il video della NIKON 1 S1 può rappresentare la prosecuzione dello scatto, un arricchimento per ricordare; questo in abbinata al microfono ME-1. Il monopiede Manfrotto MM394 aumenta la stabilità, garantendo comunque agilità. Sì, perché dovremo essere in grado di muoverci rapidamente, questo per entrare nel vivo dei gruppi che si formano: quello della torta, ma anche gli altri (per i giochi, le chiacchiere, le risa). Ricordiamoci di intrudere, di far sì che la camera diventi quasi uno degli invitati; in caso contrario, rischieremmo di riprendere una festa “di lato”, in maniera asettica. Altre cosa importante è scegliere gli interpreti. In una festa c’è sempre un trascinatore, un leader: riprendiamolo assieme alle conseguenze che esercita sull’evento. In ogni caso, potremo chiedere a lui qualche iniziativa che ci pare adeguata: sollecitare un brindisi, un applauso o altro.
COSA FARE: usiamo ISO adeguate all’ambiente, verificando il tutto in maniera preventiva. Cerchiamo di non dimenticare nessuno e ricordiamoci che forse dovremo raccontare quell’evento con il video. Questo vuol dire immaginare dei capitoli ai quali attenersi. COSA NON FARE: evitiamo i repentini cambiamenti d’inquadratura; il video vive bene se ci sono delle immagini di passaggio “non fotografiche”. Allo stesso tempo, non abusiamo dello zoom: anzi, se possiamo, quasi dimentichiamocelo. Per avvicinarci, usiamo le gambe.
Per il SUO COMPLEANNO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit:
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NIKON 1 S1 11-27,5mm COMPACT SYSTEM CAMERA
ME-1 MICROFONO
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MM394 MONOPIEDE
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IL SUO MATRIMONIO.
Per chi è chiamato a raccontare un matrimonio da amico, per affetto. Siamo stati scelti, o forse noi abbiamo deciso prima di loro: ci hanno comunque chiesto un video durante il matrimonio. Conosciamo la coppia da anni e su questo poggia la richiesta: chi meglio di noi conosce gli sposi? Le loro manie ed emozioni? I loro parenti, gli amici, i conoscenti? C’è quindi un valore aggiunto molto atteso. SONY CX 410 permette di camminare, saltare, filmare laddove avvengono gli episodi più strani e curiosi: anche con luce debole. In ogni caso, l’illuminatore LS 144 potrà esserci d’aiuto nelle scene poco illuminate o anche quando una sorgente ci serve per scopi creativi. La temperatura di colore regolabile ci consentirà di essere coerenti, in ripresa, con l’atmosfera del momento. Non resta che riporre tutto nella Cullmann e obbedire alla nostra sensibilità. Per filmare coinvolgiamo tutti gli amici (o parenti) più disponibili. Il nostro sarà un bel regalo.
COSA FARE: prepariamoci. Dovremo arrivare alla cerimonia con un minimo di pianificazione, anche se il risultato finale dovrà essere spontaneo, divertente, emozionante. Immaginiamo le scene e, se possibile, facciamo un sopralluogo nella location che frequenteremo.
35 mm. a f/5,6
1/60 sec.
ISO 800
COSA NON FARE: cerchiamo di non fabbricare un video “ufficiale”, non è ciò che ci hanno chiesto. Cerchiamo anche di non chiedere ciò che non sia stato pianificato. Coinvolgiamo nelle riprese le persone più vicine (emotivamente) agli sposi.
Per il SUO MATRIMONIO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: HDR CX410 VIDEOCAMERA
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LED LS 144 FLASH
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MADRID MAXIMA 330 BORSA
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IL MIO BAMBINO.
Per chi vuole ritrarre il proprio bambino, i suoi gesti, i sorrisi. Il nostro bambino ci propone tante “prime volte”, ma anche un comportamento continuo e curioso, che muta di giorno in giorno. Spesso ci siamo trovati a sorridere e tante volte ci siamo detti: “Avessi avuto la fotocamera”. Una fotocamera sempre con sé deve essere trasportabile facilmente e la soluzione proposta (Nikon1 J3 10-30, con 30-110 e System Bag) risponde a questa esigenza, garantendo anche una straordinaria flessibilità operativa. La gamma di focali disponibili va ben oltre i fabbisogni, montate su una fotocamera dallo screen ampio e facilmente impugnabile. Le funzionalità disponibili con la Nikon 1 sono molteplici: ISO fino a 6400, stabilizzazione, effetti creativi (bella la funzione Best Moment), video a 1080p, suono di qualità. Il nostro bambino si ricorderà di noi quando rivedrà tutte le sue “prime volte”, ascoltando persino le parole azzardate; avrà anche modo di rivivere tutti quegli episodi che gli sono stati raccontati di continuo e che i genitori sono stati in grado di ritrarre, con la fotocamera sempre a portata di mano.
17-40 (a 40 mm.) a f/16 1/10 sec ISO: 100
COSA FARE: facciamo giocare il nostro bambino e poniamoci alla sua altezza (che brutte quelle immagini di figli schiacciati sul tappeto di casa!). Cerchiamo di essere pazienti e aspettiamo il momento giusto. Farci riconoscere da subito come fotografi porta a scarsi risultati. COSA NON FARE: dimenticare i dettagli. Il nostro bambino è bellissimo, ma spesso il tovagliolo sporco non gli rende ragione; così il girellino e le sedie del tinello sullo sfondo. Un pò d’ordine, del buon gusto e tanta semplicità ci possono aiutare.
Per il MIO BAMBINO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit:
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NIKON 1 J3 10-30mm COMPACT SYSTEM CAMERA
1 NIKKOR VR 30-110mm f/3,8-5,6 OBIETTIVO
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SYSTEM BAG BORSA
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LA PARTITA DI MIO FIGLIO.
Per chi ha dei piccoli campioni in casa e desidera raccontarne le gesta.
85mm a f/5,6
1/50 sec.
ISO: 1600
Non ci si può distrarre un attimo. Le competizioni tra bambini, sia al chiuso che all’aperto, spesso vivono di tempi allungati. Tutti corrono dietro la palla (calcio, basket), ma il gesto tarda a venire. Del resto, alle volte siamo agevolati dalle strutture; in altri casi non possiamo avvicinarci più di tanto. L’attenzione continua e le distanze ci impongono una focale lunga, quale il Tamron 70300 Di; quest’ultimo, alla massima focale, diventa un 450, se accoppiato alla fotocamera della soluzione (PENTAX K 50, con 18-55 WR). L’escursione dello zoom garantisce flessibilità d’uso, così potremo seguire la partita sia all’attacco, che durante le azioni difensive (da fondo campo); oppure ritraendo i giocatori quando sono vicini, o semplicemente dalla parte opposta rispetto a noi. I sette fotogrammi al secondo della Pentax sono “da foto sportiva”, ma nel nostro caso potrà servire anche la funzione video che la SLR rende disponibile. La stabilità risulta sostanziale, soprattutto alle lunghe focali. Per questo la soluzione propone il monopiede Benro A 28 T.
COSA FARE: nostro figlio ci accetta “come fotografi”? Di questo dovremo tenere conto, decidendo se essere intrusivi o rimanere un pò nascosti. Alziamo gli ISO di due stop, per aumentare la rapidità della fotocamera. La scelta della priorità di diaframmi risulta la più ovvia.
COSA NON FARE: mai dimenticare la palla! Qualsiasi sia lo sport praticato da nostro figlio, un gesto senza palla risulterebbe insignificante. Riduciamo la profondità di campo: dietro ai campi che frequentiamo non ci sono le curve degli ultras.
Per la PARTITA DI MIO FIGLIO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: K-50 KIT 18-55 WR REFLEX
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70-300 F/4-5.6 Di OBIETTIVO
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A28T MONOPIEDE
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IL MIO PAESAGGIO.
Per il paesaggista, colui che contempla con la fotografia. Ci vuole tanto tempo per dedicarsi al paesaggio, speso bene ovviamente. E’ il regno dei contemplativi, di coloro cha amano gli spazi aperti. Frequentemente occorre anche alzarsi prima dell’alba, questo per poter usufruire della luce migliore. L’aspetto compositivo è di primaria importanza, in questo genere; e lo zoom consente ampia flessibilità in quest’ambito. Il Manfrotto MK293A4-A3RC1 evita il micro mosso (sgradevole nel paesaggio, per la perdita del dettaglio) e aiuta la composizione, che può essere studiata con calma. In caso di agenti esterni sfavorevoli, la protezione per la fotocamera risulta sostanziale; ecco quindi venirci in aiuto l’ottima cappottina impermeabile Matin. Del resto non sempre un cielo minaccioso è sgradevole in foto (anzi!) e le strade subito dopo un acquazzone risultano lucide, dettagliate piacevoli; e poi c’è sempre il rischio di un arcobaleno, che è meglio non perdere.
COSA FARE: curare composizione e profondità di campo sono aspetti determinanti; oltre al fatto che sarebbe meglio rendere riconoscibile quanto ritratto con una presenza umana, se pur minima. Gli ISO andrebbero tenuti bassi (per il dettaglio), anche nel caso di notturni. COSA NON FARE: scattare nelle ore centrali. Contrasti troppo netti vanificherebbero il nostro lavoro. Col digitale, e le possibilità da esso offerte, è bello rischiare “l’ora blu”: quando, subito dopo il tramonto, si accendono le luci, ma il cielo è ancora del suo colore.
70-200 mm f/2,8 A f/5,6
1/400 sec.
ISO: 250
Per il MIO PAESAGGIO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: SLT-A58K 18-55 REFLEX
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MK293A4-A3RC1 TREPPIEDE
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MTN 7096 CAPPOTTINA IMPERMEABILE
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LA STREET PHOTO.
Per chi ha ama vivere l’ambiente metropolitano. La Street Photo è fatta di persone, simmetrie, curve, dettagli, architetture, curiosità. Colui che la pratica è come se volesse mettere ordine in un caos, attribuendo ruoli compositivi ai partecipanti di un teatro itinerante. Non c’è nulla di casuale nella Street; è il rigore che deve prendere forma: con inquadrature leggibili e formalmente corrette, pur in scene dove la “dinamica” dei soggetti è alta. Per quanto possa sembrare un paradosso, una buona composizione è il segreto di una “Street” condotta con cura. L’impugnatura aggiuntiva della Olympus OM – D (HLD-6) ci aiuta nei cambi d’inquadratura (doppio pulsante di scatto, per verticale e orizzontale), oltre a restituirci un’apparecchiatura maggiormente ergonomica; una cinghia “a spalla”, quale la Black Rapid Metro rende la fotocamera prontamente disponibile, anche quando siamo alla ricerca del soggetto migliore e non pronti allo scatto. Ricordiamo che anche questo genere metropolitano richiede tanta pazienza e, spesso, molte ore di attesa o di lungo peregrinare; il che impedisce un uso prolungato della fotocamera “al collo”.
COSA FARE: avvicinarsi al soggetto. Robert Capa diceva: “Se una foto non è buona, evidentemente non vi siete avvicinati abbastanza”. Il nostro soggetto principale deve prevalere sul resto, manifestarsi nella ripresa per quello che è, o anche molto di più.
17 - 40 mm f/1,4 (a 17 mm) 1/20 sec. ISO 1600
COSA NON FARE: messa a fuoco per uno scatto. L’AF deve seguire il soggetto, senza esitazioni. Altra cosa da evitare è l’avarizia negli scatti (difficile a trovarsi in era digitale); occorre “lavorare” molto attorno al soggetto, spesso cambiando l’inquadratura.
Per la STREET PHOTO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit:
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OM-D (E-M5) + 12-50MM COMPACT SYSTEM CAMERA
HLD-6 IMPUGNATURA
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METRO TRACOLLA
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I MERCATINI.
La SOLUZIONE PHOTOP per chi cerca i gesti e la complessità tra la gente. Il mercato è il paradiso del reportage: volti, gesti, sguardi; gente che osserva, prova, maneggia, contratta, chiede. La Nikon D 3200 è la compagna ideale, perché veloce, risoluta (24 mega pixel), dal display ampio. La modalità guida ne facilita l’utilizzo, assieme agli 11 punti di messa a fuoco. L’ottica in Kit (18 – 105 mm.) esalta la creatività: si passa da un grandangolo generoso, a un tele profondo; si può passare da scene d’insieme a ritratti intensi con rapidità. Il Flash Nissin Di 700 può essere un valido aiuto. Potente, copre ampiamente l’escursione focale dello zoom; in più dialoga con la fotocamera, esponendo in TTL. Se la scena è poco illuminata, il Nissin interviene; così come può schiarire le ombre, qualora i tendoni chiudano la luce. La BlackRapid Metro è la tracolla ideale per uno scatto di questo tipo. Confortevole, permette di afferrare la fotocamera in velocità: senza essere intrusivi in mezzo alla gente.
COSA FARE: è importante dedicare tanto tempo al singolo soggetto; occorre “vedere” l’immagine ancor prima di scattarla; e aspettare, a lungo, davanti l’immagine attesa. Il fotografo di reportage crea gli attimi, di certo non li caccia.
16 35 f/2,8 (a f/6,3) a 21 mm.
1/200 sec.
ISO: 500
COSA NON FARE: vagare alla ricerca dell’attimo. La fotografia sognata va attesa, con cura; magari anche chiesta. Se abbiamo visto un gesto che ci è piaciuto, facciamolo compiere ancora. Non nascondiamoci: siamo autori.
Per i MERCATINI, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: D3200 18-105 REFLEX
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METRO TRACOLLA
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Di 700 FLASH
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LA SAGRA DI PAESE.
Per raccontare un paese nel giorno più importante, quello della sagra.
17 - 40 mm f/4 (a 17 mm)
1/10 sec. ISO 800
Tutti noi siamo stati chiamati, almeno una volta, a ritrarre una sagra di paese. Non potrebbe essere diversamente, in una nazione come la nostra ricca di borghi e tradizioni antiche. La sagra, comunque, non è una semplice festa, ma un momento d’emozione collettivo. Tanta gente si raduna nello stesso posto e nel medesimo giorno: spesso rincontrandosi dopo anni. C’è poi la tradizione, a mettersi in mostra; e qui lo scenario si allarga: processioni, santi, sfide, cibi, costumi, damigelle, volti, anziani, bambini; ma poi, fuochi, falò e gente (tanta) lì anche solo per esserci. Il terreno è da reportage, agile peraltro; dove inquadrature differenti ci vengono proposte di continuo. È il campo d’azione della Fujifilm XM1 16-50, che consente riprese d’insieme ma anche dettagli chiusi, volti. Il problema dell’illuminazione spesso scarsa viene risolto dal flash Fujifilm EF 42, che possiamo utilizzare anche come sorgente di riguardo. Per le lunghe pose e i tempi lenti un piccolo treppiede (di facile trasportabilità) è fatto all’asso, come il Manfrotto Pixi proposto nella soluzione.
COSA FARE: cerchiamo l’emozione! Tante inquadrature possono colpire: un bimbo che sorride, lo sguardo di coloro che seguono i fuochi d’artificio, la vecchietta del paese che ammira il proprio paese addobbato a festa, le lacrime di un fantino che ha appena vinto il palio della sua contrada.
COSA NON FARE: Non limitiamoci a foto “prefabbricate”, già viste; se pure scattate dai grandi. La sagra è un tema vastissimo che non merita ripetizioni. Poi c’è del nostro, perché forse anche noi amiamo quel paese, e lo conosciamo a fondo.
Per la SAGRA DI PAESE una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: XM1 16-50 COMPACT SYSTEM CAMERA
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EF 42 FLASH
PIXI TREPPIEDE
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IL PRESEPE VIVENTE.
La SOLUZIONE PHOTOP per chi vuole ricordare il Natale con la tradizione.
24 – 70 f/2,8 (a f/4,5) a 24 mm.
1/40 sec.
ISO 2500
Flash
Il Presepe vivente rappresenta un momento di raccolta per la comunità. Ci sono le comparse e i tanti che guardano: il teatro dell’immagine si divide quindi in due e saremo costretti a cambiare spesso postazione. Il monopiede Bnero A35 ci viene in soccorso quando dobbiamo spostarci rapidamente. E’ leggero (360 g.) e facilmente trasportabile con annessa la fotocamera; ci aiuta negli scatti a basse ISO. La Sony Alpha 65 è la fotocamera elettiva per il Presepe vivente. Risoluta (24 mega pixel), veloce (10 fotogrammi al secondo), dal mirino elettronico luminoso, consente di trovare la giusta inquadratura: sia lato comparse, che nel versante degli spettatori. L’ottica 18 – 270 completa la soluzione, adatta com’è alle immagini d’insieme, ma anche ai primi piani. Non dimentichiamo che i personaggi del Presepe sono tanti e che tutti desiderano essere ritratti. E poi ci sono i bambini, i veri destinatari del Natale.
COSA FARE: è importante raccontare a fondo l’evento, senza dimenticare nulla e nessuno; anche uno scatto da dietro la capanna, con le comparse in silhouette, può raccontare molto. I soggetti sono tanti: genitori, bambini, famiglie; ma anche luci, candele, atmosfere.
COSA NON FARE: abusare con le ISO. La Sony si comporta bene alle alte sensibilità, ma un po’ di mosso non guasta, se contribuisce all’atmosfera. Meglio non isolare troppo i soggetti: un ritratto deve essere sempre connotato dal Presepe, sempre riconoscibile.
Per il PRESEPE VIVENTE, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: SLTA 65V BODY REFLEX
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18-270 F/3.5-6.3 STABILIZZATO OBIETTIVO
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A35 MONOPIEDE
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ALLO STADIO.
La SOLUZIONE PHOTOP per chi vuole raccontare la curva del cuore. Lo stadio è un soggetto straordinario, troppo spesso delegato a piccole compatte se non all’immancabile telefonino. I risultati però non accontentano mai, se non ricercati con una soluzione specifica quale quella PHOTOP. La fotocamera Panasonic DMC-FZ72 possiede un ultra grandangolare (20 mm.), ideale per riprendere la tifoseria di prossimità, magari mentre mostra sciarpe e vessilli; nel contempo, lo zoom si estende fino a un 60 X (l’equivalente di un 1200 mm!), il che non impedisce riprese sul terreno di gioco, magari nei momenti maggiormente emotivi (formazioni schierate, punizioni dal limite, rigori). La stabilizzazione ottica aiuta molto, ma il Nanomax 290 di Cullman può venirci incontro nelle inquadrature, quando si cerca la stabilità nella ricerca del taglio, soprattutto con la lunga focale. In caso di pioggia o intemperie, meglio avere con sé il rain sleeve di Op Tech; sta in una tasca.
24 – 70 mm. (a 70 mm.) a f/4,5
1/640 sec.
ISO: 5000
COSA FARE: utilizzare le giuste ISO; il terreno di gioco è bene illuminato, ma gli spettatori sono al buio. Non concentrarsi solo sulla partita. I gesti dei tifosi valgono un racconto: nel caso di un goal, prima di un rigore, all’ingresso dei calciatori. COSA NON FARE: usare il flash; raggiungere il terreno di gioco è impossibile. La regola, però, vale anche quando si ritraggono i compagni di curva: si rischierebbe di illuminare troppo i vicini, lasciando al buio gli altri. Il lampo poi rovinerebbe l’atmosfera.
Per ALLO STADIO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: LUMIX DMC-FZ72 COMPATTA
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NANOMAX 290+Testa TREPPIEDE
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RAINSLEEVE ANTIPIOGGIA
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FESTA DI LAUREA.
Per chi vuole ricordare la laurea del figlio o dell’amico. Tanti coetanei insieme, per un sorriso. Si chiude un ciclo, all’improvviso e nell’emozione. Meglio quindi operare bene, senza dimenticare nessuno: magari restituendogli in foto caratteri e comportamenti riconosciuti, in anni di frequentazione. Il flash è indispensabile, meglio se di buona potenza come il Metz 44 AF 1 (numero guida 44): isola i soggetti e non distrae; e poi, tendenzialmente, le feste di laurea si tengono al chiuso, dove sarebbe rischioso azzardare ISO alti per foto semi mosse. L’uso del Diffusore Lightsphere ammorbidirà la luce, rendendo fedeli gli incarnati. Il Metz, peraltro, dispone di parabola orientabile, il che rende possibile l’orientare la luce verso una parete o in direzione del soffitto; allo stesso modo, varia il fascio luminoso in relazione alla focale in uso; questo automaticamente. Tutti i gesti più comuni vanno ritratti: il brindisi, i cori, la lacrima d’emozione di qualche parente intervenuto. La Panasonic DMC-G5 con 14-42 ben si adatta a tale scopo, visto l’AF rapido e la sequenza di 6 fotogrammi per secondo di cui dispone.
COSA FARE: bilanciare il bianco per flash. Sollecitiamo i gruppi a farsi fotografare, senza dimenticare nulla: i sorrisi, le soddisfazioni legittime, gli amici insieme. Le foto che faremo valgono per una vita. COSA NON FARE: dasciare off la funzione occhi rossi. L’effetto “vampiro” è sempre alla portata, anche perché al chiuso le pupille si dilatano. Risulta poi sostanziale eliminare gli elementi di disturbo nell’inquadratura: la bottiglia vuote, le stoviglie sporche, i bicchieri accumulati.
35 mm f/1,4 (a f/4)
1/250 sec.
ISO 100
Per la FESTA DI LAUREA, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: DMC-G5 KIT 14-42 COMPACT SYSTEM CAMERA
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44 AF 1 FLASH
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LIGHTSPHERE DIFFUSORE
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LO SAPEVI CHE... 2013 AL MARE, IN PIENO SOLE.
Per chi ama la fotografia in spiaggia e l’atmosfera di “Sapore di Sale”. Ombrelloni, persone che prendono il sole, gente che gioca, bambini: questa è la spiaggia e va ritratta in pieno sole, quando anche il caldo diventa soggetto. Per i vanitosi, diciamo subito che il polarizzatore (quello del Digital Kit di Hoya) satura i colori ed esalta l’abbronzatura. Nelle inquadrature ambientate spesso si rischia il contrasto eccessivo tra luce e ombra: il pannello riflettente 55056 di Reporter ci aiuta in questo, illuminando le zone scure. Il filtro UV (sempre di Hoya) protegge la lente frontale ed elimina l’effetto dei raggi UV sull’immagine; e poi qualche schizzo è sempre possibile (non esageriamo), soprattutto se ci avviciniamo all’acqua: meglio se non va a colpire la lente frontale. In spiaggia, però, non rinunciamo alla creatività; oltre alle pose classiche, si possono ritrarre gli amici che corrono sulla sabbia bagnata o i bambini che giocano. In quest’ultimo caso ricordiamoci sempre di abbassare il punto di ripresa.
COSA FARE: usare basse ISO: la luce dell’estate ce lo consente. Componiamo bene: troppi elementi potrebbero fungere da disturbo. Non dimentichiamoci le curiosità: tipo le sedute di acquagym o i balli di gruppo al tormentone dell’estate. Sono ricordi che rimangono. COSA NON FARE: evitare la vignettatura (soprattutto montando il
polarizzatore con la focale a 18mm). La foto di gruppo dei bagnini va sempre scattata, magari vicino a quel pattino che abbiamo visto spesso all’orizzonte. Anche loro fanno parte del ricordo.
17-85mm (a 75 mm) a f/16
1/250 sec.
ISO: 100
Per il MARE una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: NEX F3 + SEL 18-55 COMPACT SYSTEM CAMERA
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DIGITAL FILTER KIT
55056 PANNELLO RIFLETTENTE
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SULLA NEVE.
La SOLUZIONE PHOTOP per chi ama lo sci o le passeggiate tra i boschi innevati. La neve fotograficamente comporta sempre dell’impegno: sia che la si affronti sportivamente, si che la si approcci durante delle passeggiate paesaggistiche. Occorre un’attrezzatura adeguata e funzionale, magari ben protetta come in una Lowepro Passport Sling. Si tratta di una borsa mono-spalla, che permette di passeggiare (o sciare) con l’ingombro sulla schiena, avendola poi rapidamente a disposizione di fronte ad un soggetto interessante. La Pentax K50 rappresenta la compagna ideale per chi voglia dedicarsi all’inverno d’altura. Accoppiata alla lente 18 - 55 mm WR si presenta come tuttofare anche sulla neve; fotocamera e obiettivo sono protetti da eventuali intemperie, sempre in agguato in montagna. I guanti in neoprene (Matin) completano la soluzione, indispensabili alle basse temperature, agili quanto basta per maneggiare la fotocamera e i suoi comandi. Non vi è la necessità di sfilarli durante la manovra dei comandi.
COSA FARE: bilanciare il bianco. Il menù della fotocamera aiuta in questo. Il non farlo porterebbe a dei risultati cromatici non desiderati, con foto tipicamente azzurrine. Esporre sul soggetto: il riverbero della neve potrebbe ingannare l’esposimetro.
18 - 105 (a 18 mm.) a f/16
1/200 sec.
ISO: 200
COSA NON FARE: approfittare dei rifugi solo quando si è deciso di non scattare per un po’ di tempo. La condensa dell’umidità appanna lente e oculare. Dimenticare una batteria di scorta (da tenere in tasca). La bassa temperatura collassa la carica.
Per SULLA NEVE, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: K-50 KIT 18-55 WR REFLEX
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GUANTI IN NEOPRENE
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PASSPORT SLING BORSA
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I FUOCHI D’ARTIFICIO.
La SOLUZIONE PHOTOP per chi ama i disegni pirotecnici nel cielo. Ci vuole un buon appostamento per fotografare i fuochi d’artificio. Il genere è il regno dei contemplativi, di coloro cha amano la grafica colorata su cielo nero. Occorre essere lucidi, durante lo scatto: perché lo spettacolo pirotecnico generalmente dura poco. L’aspetto compositivo non è importante, occorre fotografare il cielo con la fotocamera stabile su un treppiede. Il Manfrotto Befree è ideale in tal senso, perché agile, rapido, intuitivo nell’uso. Lo zoom Tamron 70 – 200 f/2,8 consente di cambiare rapidamente l’inquadratura, passando da un “totale” a uno scatto più dettagliato e ristretto. La Canon EOS 70D, rappresenta la fotocamera ideale. Il display orientabile aiuta l’inquadratura e consente di passare rapidamente dallo sguardo “in camera” a quello dal vivo, senza perdere alcun istante; ottima è la qualità del sensore (c-mos, 20 mega pixel) e la messa a fuoco. Il video in HD aumenta le potenzialità.
COSA FARE: è importante lavorare con i tempi di posa; si può procedere con uno scatto breve, ma anche con una posa di alcuni secondi. Sul cielo nero l’effetto sarà gradevole comunque. E’ meglio prepararsi al “finale”: lì il cielo si riempie di scie!
COSA NON FARE: inseguire i fuochi con l’inquadratura. Dobbiamo battezzare un pezzo di cielo e dedicarci maggiormente allo scatto. Inseguendo le scie non si ottiene nulla, rischieremmo di fotografare i fuochi mentre si dissolvono, vanificando tutto.
14 – 40 mm. (a 17mm.) a f/6,3 1/80 sec. ISO: 800
Per i FUOCHI D’ARTIFICIO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: EOS 700 BODY REFLEX
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70-200 f/2.8 non stab. OBIETTIVO
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BE FREE TREPPIEDE
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IL LUNATICO.
Per chi la luna la vuole veramente, anche solo in fotografia. COSA FARE: per il satellite terrestre, scattiamo all’aperto e con la Luna alta nel cielo. Per gli altri soggetti lontani valgono tutte le raccomandazioni dei lunghi fuochi: stabilità, composizione, anche cura dell’esposizione (non guasta mai).
Il lunatico vuole riprendere la Luna, ma anche osservare la natura o magari dedicarsi al bird watching. Insomma, lui guarda lontano; e di fino. La sua fotografia è attenta, precisa, dedicata, senza compromessi: perché il nostro vuole quello, e basta. Il prostaff 5 (82 mm.) è compatto e leggero; l’impermeabilità ne permette l’utilizzo anche nelle situazioni più difficili. La Coolpix310 garantisce qualità d’immagine. Entrambi poi si adattano a colui che ha la forza della contemplazione, la voglia di passare tanto tempo di fronte al soggetto desiderato. Anche per la luna valgono gli stessi valori: ci vogliono una bella serata (meglio scattare all’aperto), l’aria tersa, il clima giusto. Per il nostro satellite, ricordiamoci che si illumina per luce riflessa, dove la sorgente principale è il sole: la stella che usiamo per gli scatti diurni. I parametri espositivi non possono essere tanto dissimili.
COSA NON FARE: evitare di scattare con la Luna piena; meglio se calante o crescente. Il lato “dark” del satellite potrebbe apparire comunque, dando al soggetto quella rotondità che merita. 24-105mm (a 40 mm) a f/4
0’3 sec. ISO: 3200
Per il LUNATICO, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: COOLPIX P310 COMPATTA
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PROSTAFF 5 - 82MM BINOCOLO
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FSB-UC STAFFA DIGISCOPING
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LO SAPEVI CHE... 2013
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IL PRINTATICO.
Per chi ama la stampa e vuole riempirla di emozioni. Il printatico vuole raccontare le proprie emozioni, mettendole su carta. Non solo, lui trae spunto dalla stampa, ne fa una questione creativa. E’ il caso ad esempio delle foto a “mosaico” dove un soggetto viene riproposto “spezzettato” mediante tanti rettangoli di fotografie. Nel Kit, l’album aiuta la composizione della narrazione (quella classica); la Selphy restituisce qualità “professionale” e rapidità di utilizzo, anche nei casi più creativi. La soluzione è portatile e ci permette di esercitare ovunque la nostra creatività su carta: anche di fianco al soggetto. Come dire: creatività aggiunta. Pensiamo, ad esempio, alla facciata di una Chiesa reinterpretata con effetto mosaico, installata direttamente di fianco al portale. Ricordiamoci che una stampa è pur sempre un bel “memo”: si possono lasciare gli auguri alla persona cara sul magnete di un frigo; di fianco si può mettere la lista della spesa per immagini. E’ una questione di linguaggio, tutta da sviluppare.
COSA FARE: controllare ogni singola immagine, ma non dimentichiamoci delle
opportunità latenti, quelle inesplorate. Una fotografia dell’interno di un frigorifero vuoto, con dentro l’immagine di quando era pieno, racconta tante cose.
COSA NON FARE: non dimentichiamo alcune fasi del racconto e poi scegliamo le immagini con cura. La stampa non è la visione a video: essa riflette la luce e non si fa illuminare in trasparenza.
70-200mm f/2,8 (a 80 mm) 1/180 sec. ISO: 100
Per il PRINTATICO una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: IXUS 255 HS COMPATTA
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SELPHY CP900 STAMPANTE + CARTA 36 STAMPE
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ALBUM FOTOGRAFICO CLASSICO CON BOX • 60 PAG • 29X33 CM.
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IL COLLEZIONISTA.
Per chI dà vita agli oggetti ordinandoli con coerenza. La macrofotografia è una risorsa per il collezionista: consente di vedere da vicino gli oggetti, sotto un punto di vista inusitato e inconsueto. Ovviamente il “mondo piccolo” esige stabilità, perché tutti i dettagli debbono essere esaltati: nessuno escluso; un collezionista non vorrebbe mai veder privato un oggetto di una caratteristica distintiva. Ecco quindi l’utilità dello stativo da tavolo dello studio portatile Reporter. La luce è un altro elemento determinante, più dell’inquadratura: visto che tendenzialmente la composizione si ferma a quanto vogliamo riprendere, con pochissimi elementi di contorno. Le ombre debbono essere pressoché assenti (non ce le possiamo permettere, anche per questioni di spazio: visto che anche il campo inquadrato è piccolo). Lo studio portatile Reporter 55100 (un piccolo studio, con due led e luci circolari) elimina le ombre ed esalta i dettagli.
COSA FARE: usare l’autoscatto e alzare lo specchio, ove possibile. Con queste due operazioni vengono ridotte al minimo le vibrazioni parassite; non a caso, oggi molte fotocamere sono dotate di un self shot breve (2’’), impraticabile per le foto di gruppo. Bilanciare il bianco il relazione alla luce LED.
17-40mm (a 40 mm) a f/4,5
1/40 sec.
ISO: 1600
COSA NON FARE: usare diaframmi aperti. Ricordiamo
che quando ci avviciniamo al soggetto, la profondità di campo non è mai abbastanza; meglio “chiudere” il più possibile, quindi. Meglio non utilizzare ISO alti, evitando anche che altre sorgenti luminose possano interagire con quelle dello studio portatile.
Per il COLLEZIONISTA una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: D3200 18-55VR REFLEX
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60mm f/2.8G ED AF-S Micro NIKKOR OBIETTIVO
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ILLUMINATORI LED x2
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55100 STUDIO PORTATILE
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IL MONDO PICCOLO.
Per chi ama fotografare nostre passioni in miniatura. Ideale per i collezionisti o i modellisti. Possiamo ritrarre plastici, presepi, piccole cose, vasi di fiori, magari tutti da postare on line. Il mondo piccolo racchiude peraltro tante soddisfazioni, soprattutto quando alla base di tutto c’è un lavoro durato tanto tempo. Ovvio che alle piccole cose va restituita un po’ di vita, nel senso che il solo ingrandimento spesso non basta. Nel caso di un plastico, ad esempio, una visione d’insieme non guasterebbe, per poi entrare nei vari scenari. Se invece dobbiamo ritrarre delle piccole statue, facciamo sì che lo sfondo (pur sfocato) sia coerente. L’obiettivo macro Tamron SP AF60mm F/2 Di II LD [IF], avvicina e Illuminatore LED 48 A restituisce espressività ai soggetti. Non dimentichiamo che le ombre risulterebbero devastanti e sproporzionate rispetto a quanto stiamo fotografando, Il treppiede da tavolo Manfrotto MTT2-P02 conferisce stabilità (indispensabile); il comando a distanza permette lo scatto remoto, stabile. 17-40mm (a 29 mm) a f/4
1/32 sec.
ISO: 1600
COSA NON FARE: utilizzare diaframmi aperti, generare ombre troppo nette e invasive, porre il soggetto in un contesto inadeguato. Meglio anche no impedire che quanto fotografiamo non compaia nella giusta scala. E’ piccolo, ma deve risultare proporzionato all’ambiente che lo circonda.
COSA FARE: basse ISO, per maggiore dettaglio. Connotare
sempre i soggetti, con dei contorni adeguati, che ne siano testimonianza (una scena d’epoca per soldatini, statuette, presepi).
Per il MONDO PICCOLO una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: SP AF60mm F/2 Di II LD [IF] MACRO 1:1 OBIETTIVO
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LED 48 A ILLUMINATORE
MTT2-P02 TREPPIEDE
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02309 TIMER + REMOTO
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IL MOTOCLICLISTA.
Per chi ama la moto e i tragitti dedicati. Usandolo, si duplicano le emozioni. La moto è emozione: adrenalinica, a volte; paesaggistica in altri casi. In ogni caso, il mezzo meccanico è sempre l’interprete delle sensazioni. Grazie alla fotografia e al video, il proprio viaggio su due ruote può far rivivere le emozioni. La GoPro, piccola e poco ingombrante, può essere installata in varie parti della moto, con diversi punti di vista; la zaino Lowepro Slingshot AW ne aiuta il trasporto. La focale delle foto (video) camera è sufficientemente larga da potersi sbizzarrire nelle inquadrature. L’importante è non dimenticarsi della nostra motocicletta. Il manubrio che cambia direzione, i raggi che luccicano al sole, l’asfalto che corre sotto i nostri piedi, le “cambiate”: questi e altri sono i punti di vista di un racconto di assoluta emozione. Spesso può essere consigliabile compiere la stessa curva, con la GoPro installata in punti diversi: montando l’effetto raggiunto risulterebbe ragguardevole e professionale.
COSA FARE: montare la GoPro su varie parti della moto (manubrio, sospensione, etc); ma anche su casco o tenuta in mano dal passeggere. Quest’ultimo, poi, potrebbe variare l’inquadratura durante la ripresa (vento permettendo), ma sempre lentamente e con molta attenzione.
COSA
NON
FARE:
escludere moto o sue parti dall’inquadratura. Ricordiamoci che abbiamo a disposizione un grandangolo, che non tradurrebbe neanche la velocità. Dimenticare gesti consueti: la cambiata col piede, l’uso della frizione e così via: fanno parte del racconto.
200 mm. A f/5,6
1/250 sec.
ISO: 800
Per il MOTOCICLISTA una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: BLACK EDITION ACTION CAM
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STAFFE PER MANUBRIO
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SLINGSHOT ZAINO
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IL MIO APPOSTAMENTO.
Per fotografare senza essere visti. Ideale per i fotografi naturalisti. Fotografare senza essere visti: la SOLUZIONE richiama ovviamente a scene di natura, dove s’inseguono soggetti diffidenti e da non disturbare. Ci stiamo riferendo, ad esempio, alle nidiate sugli alberi o nei tronchi; o anche ai gruppi di animali abitudinari, quelli che frequentano ripetutamente quel determinato specchio d’acqua. Diciamo subito che l’appostamento andrebbe preparato con cura, ben prima di utilizzarlo: questo per far sì che il soggetto possa abituarsi. Allo stesso modo, dovremo abitare lo spazio ben prima che albeggi, in modo da evitare movimenti insoliti. I più solerti dicono anche di non utilizzare profumi intensi, ma forse stiamo esagerando. Nella SOLUZIONE, lo zoom “ampio” Sigma APO 120-400mm F4.5-5.6 DG OS HSM ci consente di variare le inquadrature; il treppiede Benro A500 con testa a due leve HD2 garantisce immagini ferme, vista la focale; la cappottina Matin assicura il mimetismo più completo; l’intervallometro permette di temporizzare gli scatti e può essere programmato a lavorare senza il fotografo vicino.
COSA FARE: controllare ogni singola immagine, ma non dimentichiamoci delle opportunità latenti, quelle inesplorate. Una fotografia dell’interno di un frigorifero vuoto, con dentro l’immagine di quando era pieno, racconta tante cose. COSA NON FARE: usare la messa a fuoco per uno scatto, 24 - 70 mm (a 24 mm.) a f/7,1
1/200 sec.
ISO: 100
muoversi repentinamente, rumoreggiare. Abusare della profondità di campo, anche se tutto dipende da soggetto. Una nidiata, ad esempio, rappresenta già uno scatto “al completo”, che va isolato dallo sfondo.
Per il MIO APPOSTAMENTO una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: APO 120-400mm F4.5-5.6 DG OS HSM OBIETTIVO
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A500 CON TESTA HD2 TREPPIEDE
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MQ-TC
INTERVALLOMETRO
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CAPPOTTINA MIMETICA
1.390
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ARCHITETTURA DELLA CITTÀ.
Per chi scruta la città, tra linee e costruzioni: nel paesaggio metropolitano. L’architettura di città richiede tempo, e dedizione. Bisogna camminare, ricercare, trovare la coerenza tra gli elementi di un paesaggio che vive nel tempo e non nelle stagioni. Una borsa comoda, come la Lowepro Passport Sling, risulterà di sicuro aiuto. L’aspetto compositivo diventa sostanziale nella fotografia d’architettura e lo zoom restituirà tutta la flessibilità di cui abbiamo bisogno: dal grandangolo per le vedute ampie, al medio tele per comprimere un pò le prospettive. La stabilità della fotocamera è un altro risultato da raggiungere, perché la foto di architettura non prevede mossi, neanche nelle dimensioni del micro. Il monopiede Manfrotto MM294A4 ci viene incontro, anche da un punto di vista compositivo: questo perché, il più delle volte, occorre spostarsi di pochi metri di lato, senza cambiare l’altezza della fotocamera da terra. Il monopiede facilita anche le panoramiche multi – scatto.
COSA FARE: la composizione è un aspetto determinante, nel rispetto di linee, curve, masse, proporzioni. Occorre prestare attenzione alla luce, particolarmente nella genesi delle ombre: evitando anche differenze eccessive d’illuminazione all’interno dell’inquadratura. Gli ISO andrebbero tenuti bassi. COSA NON FARE: scattare il paesaggio urbano con dei cieli vuoti (qualche nuvola ci aiuta nelle proporzioni). Un cielo plumbeo può addirittura valorizzare il senso del tutto. Meglio poi non essere precipitosi, e aspettare: durante le ore del giorno cambiano i colori delle costruzioni e appaiono riflessi che non ci aspettavamo.
17-40 (a 24mm.) a f/11
1/80 sec.
ISO: 400
Per l’ARCHITETTURA della CITTÀ una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: NIKON D600 24-85 REFLEX
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MM294A4 TREPPIEDE
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PASSPORT SLING II BORSA
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LA NOTTE.
Per chi ama la notte, dal tramonto all’alba, dove il buio “diventa luci”. Il mondo della notte rappresenta un set a parte. Tutto si esprime attraverso una propria specificità: i colori, i palazzi, le auto, i lampioni, persino la gente. C’è un “popolo” della notte, che possiamo raccontare in profondità. Il treppiede (Manfrotto Be Free) risulta fondamentale: per i fini compositivi, ma anche quando, tenendo bassi gli ISO, si desiderino i mossi (scie auto, ad esempio). La fotocamera e l’ottica della soluzione (CANON EOS 70D, con 18-135) garantiscono ampia operatività: poco rumore agli alti ISO (la EOS), libertà nella composizione (l’ottica). Occorre tanta pazienza per scattare di notte: momenti d’attesa che non possiamo trascorrere con gli occhi nell’oculare o con lo screen acceso; ecco perché la soluzione si correda anche con un telecomando (Canon RC 6): ci permetterà di aspettare il momento propizio per lo scatto, con la fotocamera ben salda sulla testa del treppiede; ovviamente viene eliminato anche il rischio del mosso: quello del nostro dito che preme il pulsante di scatto.
COSA FARE: l’inquadratura andrà curata a fondo. L’esposizione potrà
essere affrontata con ampia variabilità, anche per tentativi; soprattutto quando si usano tempi lunghi; sarà il risultato a convincerci. Attenzione al diaframma, se lo chiudiamo troppo i lampioni diventano stelline: ci piacciono?
17 - 40 mm f/4 (a 17 mm)
1/10 sec.
COSA NON FARE: Attenzione a non cadere nel “già visto”. Non aspettiamo solo il bel tempo, anzi. La città subito dopo la pioggia brilla di luce; con la neve è fantastica; la nebbia le restituisce mistero. Non esageriamo con gli ISO; il rumore non c’entra; andremo a perdere il fascino del mosso.
ISO 800
Per la NOTTE una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: EOS 70D + 18-135mm IS STM REFLEX
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IR-RC6 SCATTO
BE FREE TREPPIEDE
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1.689
ACQUA MOSSA.
Per chi fa dell’acqua il soggetto, anche come parte dell’inquadratura. L’acqua è un pò ovunque, anche nelle gite fuori porta. C’è il mare, ci sono fiumi e torrenti; il tutto condito da moli, pontili, archi, chiuse. Non dimentichiamo le fontane, che spesso incombono sui nostri viaggi “di cultura”, quasi senza che ce ne accorgiamo. L’acqua non vuole vie di mezzo: o la “fissiamo” con cura, fino all’ultima goccia (tempi d’esposizione brevissimi); oppure dobbiamo enfatizzarne lo scorrere (tempi d’esposizione lunghi). Non sempre però abbiamo vita facile. Un ruscello di montagna, incontrato durante una gita domenicale in pieno giorno, non ci consente tempi lunghi. Aspettare l’oscurità non sarebbe utile, verrebbero alterati i colori di erba e boscaglia. Un filtro neutro ci viene in aiuto (Filtro Hoya ND 64), consentendoci tempi lunghi a tal punto da rendere l’acqua come ovatta finissima, correttamente enfatizzata nel suo movimento. Il treppiede è indispensabile, ovviamente (BENRO A 250F + BH00); ed anche un buon sensore (Canon EOS 700D 18-55 IS STM)
COSA FARE: inquadrare bene, evitando scatti scontati e di poco effetto. L’acqua è spesso a corredo dell’ambiente, tralasciamo quindi gli esercizi di abilità. Non dimentichiamo poi altre opportunità: fontane, mareggiate, rigagnoli occasionali dopo piovaschi estivi.
70-200mm f/2,8 a f/22 (a 165 mm)
2,5 sec.
ISO: 100
COSA NON FARE: focalizzarsi troppo sul soggetto, dimenticando gli elementi a contorno. L’acqua mossa è bella se vicino possiamo osservare soggetti estremamente fermi. Una foglia d’autunno ben leggibile di fianco a una cascata (mossa) esalta l’estetica.
Per l’ACQUA MOSSA, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: EOS 700D + EF-S 18-55mm f/3.5- 5.6 IS STM REFLEX
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ND 64 FILTRO
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A 250 F + BH-00 TREPPIEDE
1.099
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LA PIOGGIA.
Per chi, con la pioggia, desidera rileggere luoghi, strade, città, situazioni. La pioggia è un pò come la notte: un habitat a sé; soprattutto se invernale, pomeridiana, copiosa. Le strade, deserte, brillano; i pochi passanti usano ombrelli colorati. Le auto lasciano scie, e gocce ne troviamo in ogni dove: magari sul vetro della nostra auto dove siamo andati a ripararci. Ci vuole pazienza, questo è certo; magari per cogliere il passante con l’ombrello rovesciato dal vento. Occorre però proteggere l’attrezzatura, facendo si che rimangano inalterate flessibilità e possibilità operative. In questo ci aiuta l’antipioggia Op-Tech Rainsleeve, col quale potremo scattare in tutta tranquillità. Anche la borsa per l’attrezzatura ha la sua valenza, perché lì debbono trovare riparo le nostre attrezzature, pure col tempo inclemente. La Manfrotto Bella V ci viene in soccorso. Questa può essere chiusa con la cerniera (massima protezione) o semplicemente con la fibbia (per un accesso più rapido). Ottima è la capienza per gli altri accessori. La fotocamera è sempre pronta all’uso. La soluzione si completa con la slr SONY SLT A58K 18-55; lo specchio semiriflettente consente un AF preciso e rapido.
COSA FARE: la pioggia è un ambiente da narrare, non
rappresenta soltanto il brutto tempo. Ci si dovrà concentrare sulle conseguenze della pioggia: l’ombrello che si rivolta, la coppia che corre, il tendone che gocciola. Alzare un pò gli ISO è buona norma: quando piove la luce non è molta.
18 – 105 (a f/11) a 18 mm.
1/320 sec.
ISO 3200
COSA NON FARE: non contestualizzare e agire frettolosamente. Quante persone sono costrette a saltare la pozzanghera che si forma vicino al marciapiede? Noi dovremo essere in grado di ritrarle tutte, magari facendo riflettere le persone nell’acqua.
Per la PIOGGIA, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit:
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SLT-A58K 18-55 REFLEX
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RAINSLEEVE ANTIPIOGGIA
BELLA V BORSA
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IL TIME LAPSE.
Per chi ama concentrare il tempo, raccontando ore in pochi minuti. Il Time Lapse ormai fa parte del linguaggio multimediale di oggi; questo perché alla portata e non solo appannaggio di pochi documentaristi. Il tempo sembra scorrere velocemente, perché raccolto a intervalli; e la realtà si appalesa per come non la conosciamo. Soggetti comuni sono: il fiore che sboccia, il giorno dall’alba al tramonto, le albe boreali. Particolarmente interessanti sono quei filmati che riguardano le costruzioni, dove dal nulla si vede erigere una casa, un ponte, una diga. La funzione “Riprese Intervallate” della Nikon D7100 consente di scattare una sequenza di foto a intervalli di tempo determinati (a scelta dell’utente) che poi possono essere uniti in un timelapse, tramite un software di montaggio. L’ampia escursione focale della lente proposta in Kit garantirà la massima creatività. Ovviamente la fotocamera dovrà essere collocata su un treppiede (ottimo il Manfrotto 190 X Pro B, con testa 804 RC2). Completa la soluzione lo scatto remoto Nikon MC - DC2.
17-40mm (a 29 mm) a f/9 1/160 sec. ISO: 100
COSA FARE: partire da un progetto, sempre. Se si è alle prime armi, privilegiare scene che si compiono completamente: una stanza vuota che si arreda, ad esempio. Importante è la scelta musicale a corredo: sempre di un movie si tratta.
COSA NON FARE: mai esagerare!
Il Time Lapse è linguaggio, ma deve concentrare il tempo: non spezzettarlo. Il rischio di “oggi le comiche” è dietro l’angolo. Dimenticare la musica è un altro difetto. Il Time Lapse è fatto anche di ritmo.
Per il TIME LAPSE, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: D7100 18-105 VR REFLEX
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MC - DC2 CAVO DI SCATTO
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190XPROB,804RC2 TREPPIEDE
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LO SAPEVI CHE... 2013
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IL MIO CANE.
Per chi ama il proprio cane, il suo sguardo, le corse, la fedeltà. COSA
È un amore antico, quello provato per il proprio cane; ancor più vero perché fatto di silenzi e piccoli comportamenti. Ma a noi il cane piace anche solo vederlo: mentre corre, salta, gioca con noi. E’ un mondo fatto di attimi, di piccole – grandi sensazioni, d’istanti e di sguardi, di emozioni continue. Non è facile raccontare tutto questo e nemmeno fabbricare dei ricordi. Canon PowerShot SX 50, proposta nella soluzione, ci viene incontro con la sua praticità. Lo Zoom ultra grandangolare 50x ci aiuterà nelle inquadrature, anche davanti la porta di casa; ma particolarmente utili saranno anche l’assistenza ottimizzata per l’inquadratura con zoom (Zoom Framing Assist) e la raffica ad alta velocità. L’importante è avere la fotocamera sempre con noi, senza che questo ci impedisca i momenti belli col nostro cane. La Canon DCC 850 fa il caso nostro: protegge la macchina e non ingombra.
FARE:
non dobbiamo dimenticare mai la fotocamera a casa. Il suo utilizzo deve diventare un gesto consueto anche per il nostro amico. Li capirà, dedicandoci lo sguardo che abbiamo sempre apprezzato e che ci chiude il cuore.
COSA NON FARE: mai strafare! L’uso
della fotocamera non deve chiedere al nostro cane una performance particolare. Fidiamoci dei momenti che lui può regalarci ogni giorno: sono quelli che abbiamo sempre apprezzato e che ricorderemo volentieri.
18-105mm (a 35 mm) a f/5 1/60 sec. ISO: 320
Per il MIO CANE, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: POWERSHOT SX 50 HS COMPATTA
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DCC 850 BORSA
LL LR 3041 PANNELLO
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IL FOOD.
Per chi ama ritrarre la genuinità, e le proprie creazioni in cucina. Affrontando il food, dobbiamo renderci conto che è la “nostra” fotografia a rendere una ricetta più o meno appetibile, facendola sembrare buonissima anche se magari all’assaggio è pessima. Insomma è la “nostra” fotografia a dover far venire l’acquolina in bocca. Teniamo conto che spesso è il dettaglio a fare la differenza (basta un piccolo pomodoro), e che molto si basa su composizione (anche scenica: tovaglie, posate) e luce. Il set luci DigiSiti, con due portalampade quadrupli a luce continua fluorescente, ci aiuterà a enfatizzare il piatto, ammorbidendone la visione. Lo scatto dovrà essere “stabile” e ci verrà incontro il Treppiede Vanguard Espod 233 AP (utile anche ai fini compositivi). La OMD con il 12 – 50 consente di scegliere l’angolo di composizione più adeguato per quel piatto. Ricordiamoci che la foto di food richiede tempo e pazienza, con in più un pizzico di fantasia. Anche la gola vuole il suo styling.
COSA FARE: puntare alla semplicità. Non fare la foto di tutta la tavola
apparecchiata, ma limitarsi a scegliere uno sfondo interessante e eventualmente uno o due accessori come un piatto abbinato, un cucchiaino o una tovaglietta.
COSA NON FARE: lasciare che il cibo perda il suo aspetto appetitoso, da “appena sfornato”. L’esempio più banale è il soufflè che dopo pochi minuti si sgonfia e diventa brutto o l’insalata che appassisce. Quindi è importante la rapidità. 100 mm a f/8
1/250 sec.
ISO 200
Per il FOOD, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: OM-D E-M5 KIT 12-50MM COMPACT SYSTEM CAMERA
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ESPOD 233 AP TREPPIEDE
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SET LUCI 2x700W
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LO SAPEVI CHE... 2013
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LA TAVOLA IMBANDITA.
La SOLUZIONE PHOTOP per ricordare la tradizione del pranzo natalizio. COSA FARE: è importante andare nel dettaglio, cogliendo i particolari curati in precedenza. Una candela, le posate, i piatti, lo stesso cibo vanno isolati nelle immagini. Naturalmente deve essere perseguita la profondità di campo, mai abbastanza nella tavolata intera.
Del Natale non si può dimenticare il pranzo, ma soprattutto la tavola imbandita. Siamo nello scatto di Food, dove occorre perseguire anche lo styling e la composizione davanti l’obiettivo. Il soggetto è composto da elementi di differente riflettenza.Abbiamo il lucido di piatti, vetri e stoviglie; in accoppiata con l’opaco delle tovaglie. Non solo, i colori sono variegati (il rosso può prevalere), il che impone un sensore definito e ricco di gamma tonale: quale quello della Pentax K 500. Ovviamente le luci vanno gestite con cura, magari privilegiando un’illuminazione mista: con una finestra che schiarisce e un lampadario che scalda. In mezzo il flash Metz 36AF5 può venirci in aiuto, anche nei controluce: tra il perlage dei flute. E’ potente, dalla parabola orientabile. Negli scatti d’insieme, il diffusore della Micnova ammorbidisce il lampo del flash. Il 18 – 55 mm agevola tutte le inquadrature necessarie.
24-70 mm (a 48 mm.) a f/16 0,8 sec.sec ISO: 125
COSA NON FARE: abusare con le ISO. La Pentax K500 si comporta bene alle alte sensibilità, ma la nitidezza deve essere assoluta. Meglio non abusare con le tavolate intere: le prospettive non aiutano, così come il resto dell’arredamento.
Per la TAVOLA IMBANDITA, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: K-500 KIT 18-55 WR REFLEX
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36 AF 5 FLASH
LIGHTSPHERE DIFFUSORE
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IL BRINDISI.
La SOLUZIONE PHOTOP per i momenti augurali che contano.
120 mm. a f/22
1/80 sec.
ISO 50
Flash
Il brindisi è un momento topico: di una festa, dell’ultimo dell’anno. Non dura molto, ma neanche troppo poco. Del resto, il gesto dei bicchieri che si toccano può essere anche chiesto: in una festa cadono gli imbarazzi della fotogenia. Occorre muoversi tra gli ospiti: riprendendo gruppi e coppie, alle volte anche singole persone; tutte con quel bicchiere augurale in mano. FUJI X-M1 con 16-50 è ideale in circostanze del genere. Sensore APS – C (grande quindi), per una qualità da 16 milioni di pixel; e poi l’ottica che consente (con un equivalente da 24 – 76 mm) di ritrarre gruppi e sorrisi, ma di isolare gesti, abbracci e baci. Il LED 144AS di LS ci aiuta a interpretare i momenti: isola il soggetto che desideriamo interpretare, lasciando al resto il compito di connotare l’atmosfera. La soluzione si completa con il riflettore Matin 5in1. Serve per i giochi di luce: quelli di un camino, di una lampada “calda”, di quell’albero natalizio illuminato.
COSA FARE: utilizzare le giuste ISO; mai rinunciare all’atmosfera del momento. Connotare sempre il tutto: anche nei tagli stretti; la festa deve essere riconoscibile. Una fotografia priva della complessità dovuta perderebbe significato.
COSA NON FARE: dimenticare qualcuno, rinunciando al coinvolgimento. Anche negli scatti con poche persone, o con una sola coppia, si deve percepire (e vedere) la sinergia di tutti. Il brindisi è bello insieme, con gli amici, anche in fotografia.
Per il BRINDISI una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: XM1 16-50 COMPACT SYSTEM CAMERA
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144 AS LED
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PANNELLO RIFLETTENTE 5IN1
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LO SAPEVI CHE... 2013
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L’ANNO CHE VERRÀ.
La SOLUZIONE PHOTOP per la foto dell’anno, quello che verrà. E’ uno scatto intimo, quello dell’anno che verrà; destinato a un portaritratti, magari a un calendario. Siamo noi che poggeremo lo sguardo su quell’immagine, spesso. Sì, perché per un anno (o più) ci vuole un contenuto speciale. Di solito si tratta di ritratti ambientati, che parlano di lei (o lui) in un posto straordinario e riconoscibile. La fotocamera dovrà essere essa stessa fonte di ispirazione: come la Olympus PEN E-PL3. Ha un sensore sensibile, un processore potente, ma anche una guida che ci porta laddove desideriamo intervenire nella foto; questo nei termini della saturazione cromatica, dell’atmosfera generale, della luminosità, dell’enfasi dei movimenti e dello sfuocato. La soluzione PHOTO comprende anche un treppiede Manfrotto Pixi. Piccolo e agile, lo si può avere sempre con sé. Nel nostro caso possiamo utilizzarlo per un autoscatto in due, magari pilotato da un telecomando universale Micnova. Sullo sfondo? Il posto dei nostri sogni.
COSA FARE: enfatizzare l’atmosfera del momento, la gioia, la complicità. Il contorno dovrà essere riconoscibile, anche per ciò che non si vede. Una fotografia priva della giusta complessità non potrebbe valere per un anno.
70 – 200 f/2,8 (a 80 mm.) a f/11
1/80 sec.
ISO: 100
COSA NON FARE: dimenticare qualcosa, rinunciando ai dettagli. Spesso basta poco per impedire che una bella foto diventi una buona immagine, rinunciando a un passante compiacente, a un cameriere cordiale, a quel taxi che ci ha accompagnato lì, dove volevamo.
Per l’ANNO CHE VERRÀ, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: PEN EPL-3 14-42 COMPACT SYSTEM CAMERA
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IR TELECOMANDO
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PIXI TREPPIEDE
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IN DISCOTECA.
Per chi ama frequentare i locali e la musica da ballare insieme. La luce nei locali notturni varia molto, è bene quindi utilizzare la priorità di diaframmi col diaframma alla massima apertura e un ISO abbastanza elevato, così eviteremo il fastidioso sfondo nero molto comune a questo tipi di fotografie. Per le immagini creative si possono abbassare gli ISO fino anche ad arrivare ad ISO 100 o ISO 200 ed utilizzare la priorità di tempi per fare scatti tenendo l’otturatore aperto anche 0,5” oppure 1” o anche valori più lenti. Panasonic G6 (con ottica 14-42) ci aiuta in tutto questo, particolarmente con l’AF “Low Light”. Per enfatizzare il movimento si può utilizzare il flash ma è importantissimo impostare il lampo sulla seconda tendina in questo modo le scie di luce non saranno davanti al soggetto ma saranno dietro il soggetto, come quindi ci si aspetta che siano. Il flash Metz Mecablitz 44 AF-1 D sarà molto utile per i nostri propositi: ha una copertura ampia e la parabola motorizzata. L’attrezzatura la trasporteremo con la comoda Tamrac Aria 3.
COSA FARE: utilizzare ISO alti (1600), diaframma aperto, tempi intorno a 1/8 - 1/15 di secondo. Recupereremo lo sfondo e anche qualche strisciata dei bianchi, con un effetto mosso piacevole e dinamico.
100 mm a f/5,6
1/125 sec.
ISO 400
COSA NON FARE: evitare gli sfondi neri (attenzione nel setup di macchina e flash). La discoteca va ripresa nella sua totalità e la conosciamo come un locale pieno di gente, che è uno dei valori aggiunti per le nostre immagini.
Per la DISCOTECA, una delle possibili FOTO-SOLUZIONI PHOTOP può essere questo kit: DMC-G6 KIT 14-42 COMPACT SYSTEM CAMERA
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44 AF 1 FLASH
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ARIA 3 MODELLO 5423 BORSA
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I NEGOZI
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