Nel cuore del Museo a cura di Roberto Mutti - preview -
Nel Cuore del Museo mostra prodotta da
photoSHOWall a cura di
Roberto Mutti
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NEL CUORE DEL MUSEO
Pur potendo contare su un’ampia zona espositiva che consente di soffermarsi ad osservare questa ricca collezione, molti pezzi non sono mai usciti dal magazzino in cui sono custoditi. Per recuperarli almeno alla vista è nato questo progetto che sfrutta la straordinaria capacità propria della fotografia di trasportare le immagini nello spazio e nel tempo e in tal modo gli oggetti hanno potuto “uscire” ed essere apprezzati nei loro molteplici aspetti. Per fare questo sono state coinvolte tre autrici che hanno messo in atto la loro creatività in still life di grande fascino. C’è una ragione precisa per cui un incarico di questo tipo è stato affidato a tre fotografe: lo sguardo femminile quando si trova di fronte alla meccanica non si fa condurre nei meandri del tecnicismo, non indaga sul funzionamento dei congegni ma tende a interpretare questo mondo con un taglio fortemente estetico, cosa che ha conferito ad oggetti che si pensavano inanimati un’inaspettata vitalità. F rancesca Moscheni da quella affermata professionista che è ha lavorato con grande perizia con le luci: in tal modo, un amperometro, un gruppo di isolanti, una ventola,
decontestualizzati ed emersi dal buio da cui sembrano osservarci, hanno assunto una nuova espressività diventando oggetti dotati di una misteriosa plasticità tutta da scoprire. Anche Giancarla Pancera ha indagato a lungo sulla forma degli strumenti, ha girato loro intorno come per interrogarli, indifferente alla terminologia tecnica dei cartelli che li accompagnano e finalmente si è fatta guidare da una fulminante intuizione: accostando oggetti che provenivano da diverse sezioni – dalla telefonia alla mineralogia – ha creato composizioni da cui sono nati volti, espressioni, figure antropomorfe in un gioco di assemblaggi che ricorda l’estetica di Arcimboldo. Maria Cristina Anelli ha scelto una strada diversa: si è posta di fronte a grandi e pesanti macchinari che le sono apparsi come dei grandi e inquietanti mostri o da strani personaggi dotati di occhi, corna, protuberanze e così li ha ripresi giocando con le prospettive, esasperando i cromatismi per accompagnarci in un mondo misterioso abitato da esseri che un po’ ci inducono timore e un po’ tenerezza. Il risultato di questa ricerca è un incrocio dialettico di sguardi: proprio facendo emergere il loro stile personale e la diversità delle scelte, le autrici qui dimostrano di essere complementari. Roberto Mutti
Nel cuore del Museo
Il Museo della Tecnica Elettrica di Pavia possiede un patrimonio di strumenti, apparecchi, congegni, oggetti capaci di appassionare sia gli esperti che sanno riconoscere antiche e recenti funzionalità sia i visitatori comuni guidati dalla pura curiosità.
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FRANCESCA MOSCHENI
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GIANCARLA PANCERA
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MARIA CRISTINA ANELLI
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Il Museo della Tecnica Elettrica ha l’obiettivo di presentare il patrimonio storico della tecnica elettrica ed il suo impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana. Inaugurato nel marzo del 2007 fa parte dell’Università di Pavia, in particolare del Sistema Museale d’Ateneo che è costituito da cinque musei, l’orto botanico e alcune collezioni facenti parte del patrimonio museale. Parte dalle origini e quindi dalle prime testimonianze di interazioni tra fenomeni elettrici e essere umano per arrivare alle applicazioni quotidiane il percorso di visita racconta la storia della tecnologia sviluppatasi per migliorare la vita degli esseri umani sfruttando una manifestazione della natura: l’elettricità. Il Museo della Tecnica Elettrica nel corso delle sue attività ha affrontato sempre nuovi ambiti di ricerca proponendo ai propri visitatori nuovi racconti, suggerendo nuove influenze e nuove fonti di esperienza con l’intento di perseguire la propria missione votata alla conservazione, ricerca e divulgazione della conoscenza della storia della tecnologia elettrica nel settore dei Beni Culturali.
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Dall’esercizio di tali attività emerge che la materia esposta e raccontata all’interno del museo è assolutamente interdisciplinare: ingegneria, fisica, filosofia, storia, sociologia, economia, architettura e arte; queste sono gli ambiti disciplinari che vengono declinati all’interno delle vetrine che si susseguono negli spazi espositivi, in particolare l’esposizione è suddivisa in 5 sezioni principali:
1. Le origini (dai primordi a circa il 1880) 2. L’elettricità si afferma (gli ultimi vent’anni circa del 19esimo secolo) 3. Elettricità per tutti (prima metà del 20esimo secolo) 4. L’elettricità ovunque (seconda metà del 20esimo secolo) 5. Da oggi al futuro Coerentemente a questa organizzazione la scelta degli oggetti è stata qualitativa e funzionale ad illustrare il percorso storico che attraversa ed unisce tra loro le cinque sezioni. Quindi, gli oggetti oltre ad un loro intrinseco valore scientifico e tecnico, sono connotati anche da un contenuto storico, assumono significato simbolico, icone di un periodo, dell’inizio e/o fine di una tecnologia, quasi fossero pietre miliari del percorso stesso. L’ingresso dell’arte della fotografia, declinato quale insieme di tecniche realizzative – le fotografie e il loro racconto - le tecniche costruttive – le macchine fotografiche – risponde a quell’esigenza di sviluppare l’interesse della ricerca storico, scientifica e sociale in tutti quei settori in cui l’elettricità, nelle sue manifestazioni fisiche, è stata implementata per contribuire alla costruzione del mondo dell’uomo. Dr. Francesco Pietra
Curatore del Museo della Tecnica Elettrica
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Galleria fotografica temporanea photoSHOWall presso il Museo della Tecnica Elettrica
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photoSHOWall è stato sviluppato nell’ambito del progetto SHOWall, Smart Hi Tech Open Wall, finanziato dal Bando “Smart Fashion and Design”, promosso da Unione Europea e Regione Lombardia come sistema innovativo nell’area del design, della moda, delle industrie creative e culturali. Università di Pavia è partner del progetto SHOWall. photoSHOWall è prodotto a Pavia da mtp arredamenti.
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www.photoshowall.com
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