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URBAN CENTER GALLERIA VITTORIO EMANUELE II Milano


racconto fotografico photoshowall events


a cura di

Maria Fratelli _ Mariella Brenna _ Enrico Gianni _ Lukas Janisch

21 maggio - 6 luglio 2018 INAUGURAZIONE

Urban Center Galleria Vittorio Emanuele II Milano


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È un’iniziativa nata dalla collaborazione tra il “CASVA gli archivi del progetto a Milano”, il Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani e l’URBAN CENTER del Comune di Milano realizzata nell’ambito del programma “I fantasmi del Novecento”. La mostra è stata prodotta da photoSHOWall®. La mostra CASVA SATELLITE/1 gli archivi del progetto al QT8, interpellando il materiale d’archivio, è l’occasione per riflettere sul futuro dell’istituto al QT8, quartiere sperimentale della città moderna che è oggi diventato una pagina della storia dell’architettura e del presente di Milano, quella stessa pagina di cui trattano gli archivi del progetto conservati al CASVA. Partendo dalla sua concezione, per opera dell’architetto Piero Bottoni, e la sua realizzazione sulle macerie della seconda guerra mondiale, la mostra ci conduce all’oggi, al progetto in fieri di insediare il CASVA nell’ex mercato del QT8.

Il CASVA, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, attualmente ospitato all’interno del Castello Sforzesco, è un Istituto culturale del Comune di Milano che accoglie gli archivi degli architetti e dei designer che hanno operato essenzialmente sul suolo lombardo.

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Nel tempo si è andato configurando come “archivio del progetto a Milano” diventando un centro di studi inerenti l’architettura, il design, la grafica, le arti figurative e le arti visive nel loro complesso, con particolare attenzione ai fenomeni culturali che a partire dai primi anni del Novecento hanno progressivamente formato la nostra società.


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Maria Fratelli, Mariella Brenna

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Eleonora Fiorani, Maria Fratelli


a cura di Maria Fratelli Mariella Brenna Lukas Janisch

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Enrico Gianni

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casva gli archivi

Gli archivi, accanto ai musei, formano una delle più importanti modalità che la nostra civiltà ha sviluppato per conservare le tracce dei progetti, delle intenzioni e delle relazioni che sottacciono alla realtà dell’oggi. L’archivio conserva i documenti senza volerli forzare in una storiografia data a priori ma, attraverso codici seriali, ne garantisce la reperibilità, l’accessibilità e la fruibilità quale chiave di accesso al nostro passato. Nell’archivio si scrivono storie e tassonomie. Con i suoi muri di carta e la polimatericità delle sue cose il CASVA è l’archivio del progetto a Milano, ci sono i disegni, le corrispondenze, i conti, i modelli, i prototipi autore per autore. Letti trasversalmente per argomenti, temi, confronti gli archivi danno evidenza del sistema di idee che ha prodotto la realtà.

La mostra, interpellando il materiale d’archivio, è l’occasione per riflettere sul futuro del QT8, quartiere sperimentale della città moderna che è oggi diventato una pagina della storia dell’architettura e del presente di Milano. Partendo dalla sua concezione, per opera dell’architetto Piero Bottoni, e la sua realizzazione sulle macerie della seconda guerra mondiale, la mostra ci conduce all’oggi con la proposta di insediare il CASVA nel mercato del QT8. La mostra indaga la storia del QT8 attraverso il racconto delle sue trasformazioni, ed in particolare delle latenze che queste trasformazioni producono in quello che avrebbe dovuto essere il suo centro, mai realizzato la cui valenza e forma è mutata, nelle fasi progettuali del quartiere tra le soluzioni più diverse. Con queste variazioni si è modifica nel tempo la definizione urbana del quartiere come il suo rapporto con il centro di Milano. Quanto infine realizzato si presenta oggi come una somma di servizi che hanno rinunciato al loro carattere “civico” integrale, originale: solo un mercato ed una chiesa si aggregano attorno al vuoto lasciato dalle molte proposte che si sono susseguite. Le valenze simboliche della collettività si sono si sono trasferite alla montagna di macerie, il Monte Stella. Cercare oggi una risposta per i problemi del QT8 significa misurare la distanza temporale tra le prime proposte ed i nostri tempi. L’archivio offre la possibilità di riempire la storia di questa latenza e fornisce possibili chiavi di accesso agli sviluppi futuri. Oltre ai fondi del CASVA (Vittorio Gregotti, Fredi Drugman, Virgilio Vercelloni) la mostra si avvale di materiali provenienti da altri archivi milanesi a testimonianza della rilevante presenza di istituti che si occupano di architettura a Milano. In particolare la Fondazione Triennale, l’Archivio Archivio Piero Bottoni, la Fondazione Vico Magistretti, l’Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana e la Cittadella degli archivi del Comune di Milano, che conservano testimonianze importanti e originali delle realizzazioni per il quartiere. Da questo studio nasce il progetto di fissare qui, nell’ex mercato, la nuova sede del CASVA come servizio alla comunità e nucleo di riferimento per la valorizzazione di tutto il ricco patrimonio architettonico e ambientale del quartiere.

sate ite

del progetto al QT8

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Fredi Drugman, Virgilio Vercelloni, Franco Buzzi Ceriani Documento di analisi per il progetto di massima per il Centro Civico , 1962-1965 Paesaggio Stampa con segni in matita e a penna, 121x34,5 AFD 44 b80 f2-9, CASVA gli archivi del progetto a Milano

casva sate ite /1

Milano vede una forte concentrazione delle istituzioni culturali nella sue cerchie più centrali. Anche le strutture nate negli ultimi anni contribuiscono a questa situazione, muovendosi in controtendenza ad una crescente rivalutazione dei quartieri più periferici. Servizi, verde e qualità di vicinato hanno già convinto molti milanesi a vivere fuori dal centro storico. Le istituzioni culturali sembrano essere soggette a maggiore inerzia.

gli archivi del progetto al QT8

In questa dialettica, tra centro e quartieri abitativi, un particolare ruolo tocca al quartiere del QT8, già quartiere sperimentale costruito con un impianto verde e servizi solidi, estremamente amato dai propri abitanti.

Sindaco Giuseppe Sala

Nasce storicamente come controproposta alla città monocentrica, trova l’apporto di numerosi architetti dell’Avanguardia del dopoguerra, consolidando un modello ideale con tutti i pregi dei più rinomati insediamenti campione europei come il Weissenhof a Stoccarda o il Werkbund Siedlung di Vienna. Costituisce ancora oggi un fortunato esempio di urbanistica e di progettualità moderna italiana, nonostante molte premesse siano oggi diventate anacronistiche.

Assessore alla Cultura Filippo del Corno

Il tesoro di 200.000 documenti e materiali d’archivio, che il “CASVA gli archivi del progetto” custodisce, racconta la storia delle più significative esperienze di architettura design e moda dal Novecento ad oggi, tra i più noti gli archivi di Luciano Baldessari, Roberto Sambonet e Vittorio Gregotti.

Dirigente Unità Case Museo e Progetti Speciali Maria Fratelli

Le sue potenzialità per ricerca, didattica, divulgazione culturale, che varcano i confini del territorio nazionale, sono fortemente limitati dalla mancanza di una sede operativa propria (oggi i depositi del CASVA sono in alcuni spazi ipogei del Castello Sforzesco). Per anni il mercato coperto, unico elemento del previsto Centro Civico del QT8, ha assolto alla mancata realizzazione di un vero cuore di servizi del nuovo quartiere progettato da Piero Bottoni per l’VIII Triennale. Con la chiusura del mercato il vulnus ha raggiunto dimensioni significative, per l’impianto urbanistico del quartiere, che solo grazie alla elevata qualità del contesto ed alla attiva partecipazione dei cittadini ha arginato un rapido declino. Il manufatto che mostra nella sua realizzazione tutte le qualità del quartiere che lo circonda, non può essere riutilizzato secondo il suo scopo originale, e deve continuare a costituire un punto di riferimento per gli abitanti. La straordinaria convergenza culturale tra la mission del CASVA, ed un intero brano di città, pensato come esposizione delle ambizioni urbanistiche e architettoniche dell’immediato dopoguerra italiano, una situazione nella quale il ‘contenuto’ dell’archivio trova idealmente una così esplicita continuazione nel suo contesto, offre l’opportunità per Milano di guardare con nuove prospettive alle istituzioni culturali decentralizzate. Legittimità e bisogno degli archivi storici, spesso incompresi, trova con questa collocazione una plausibilità invidiabile.

Mostra a cura di Maria Fratelli, Mariella Brenna, Enrico Gianni, Lukas Janisch

Direttore Cultura Giulia Amato

Ufficio Stampa Elena Maria Conenna

In collaborazione con Politecnico di Milano, Scuola di Architettura Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni Unità di ricerca AIMAC Architettura degli Interni, Musei, Ambiente Costruito del DAStU, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, coordinatore Luca Basso Peressut

Direttore Maria Fratelli Conservatore Chiara Fabi Staff Giulia Battistotti, Anna De Benedetto, Anna Chiara D'Aloia, Maria Caterina Donato, Adriana Ferrante, Elisabetta Pernich

Progetto grafico Emiliano Biondelli, Fabio Casirati, Enrico Delitala Ricerche d’archivio Mariella Brenna, Elisabetta Pernich, Caterina Zeffiro Progetto di allestimento Mariella Brenna, Enrico Gianni, Lukas Janisch Realizzazione allestimenti FotoSHOWall

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CASVA gli archivi del progetto a Milano Il CASVA, Centro di Alti Studi sulle Arti Visive, attualmente ospitato all’interno del Castello Sforzesco, è un Istituto culturale del Comune di Milano. Costituito nel 1999, ha iniziato a operare a partire dal 2002. Nel tempo è andato configurandosi come “archivio degli archivi degli architetti” che hanno operato essenzialmente sul suolo lombardo, ampliandosi poi in un centro di studi inerenti l’architettura il design, la grafica, le arti figurative e le arti visive.

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STUDI PER IL CENTRO CIVICO DEL QUARTIERE SPERIMENTALE OTTAVA TRIENNALE 1945 - 46 P. Bottoni, E. Cerrutti, M. Pucci, A. Putelli, 1946 Biblioteca del Progetto e Archivio storico - Archivio fotografico della Fondazione Triennale

A. Putelli Studio planimetrico del quartiere Triennale, 1946 TRN_QT8_PA_164 Archivio storico Triennale di Milano


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progettist de i en

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curatori m u il circuito di installazioni temporanee e permanenti photoSHOWallÂŽ produce e diffonde mostre in un formato piĂš accessibile, condivisibile, in una parola, visibile.

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www.photoshowallevents.com 27

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photoSHOWall è un sistema modulare per l’allestimento e la produzione fotografica, ideato da Davide Tremolada, utilizzato per realizzare spazi espositivi o installazioni. photoSHOWall è composto da moduli-cornice, di diverse dimensioni, sempre incassabili gli uni negli altri, che possono ospitare immagini intere o scomposizioni inedite. Una rete di installazioni permanenti o temporanee permette la diffusione dei contenuti delle mostre che aderiscono al circuito photoSHOWall. photoSHOWall è un sistema registrato, sviluppato nell’ambito del progetto SHOWall.

Il progetto SHOWall è realizzato con il sostegno di:

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ha prodotto la mostra

CASVA - SATELLITE/1

showroom mtp spazio | viale Brambilla 40, Pavia +39 0382 52 79 69

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gli archivi del progetto al QT8

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info@photoshowall.com www.photoshowall.com www.photoshowallevents.com


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