photoSHOWall - Contributi e Rassegna Stampa

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CONTRIBUTI e RASSEGNA STAMPA


In copertina Roberto Kusterle a Palazzo Bellisomi-Vistarino

Marzo 2020


CONTRIBUTI e RASSEGNA STAMPA


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Contributi

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“iGIGANTI” photoSHOWall Una cornice è quasi sempre concepita come un elemento accessorio il cui compito è quello di supportare l’opera in uno spazio, di conservarla, proteggerla da fattori esterni. Per tutte queste ragioni la parete photoSHOWall non può essere considerata anche quando ne sembra ricalcare l’esteriorità - una cornice. Si tratta, al contrario, di un sistema espositivo che stabilisce con le opere uno stretto rapporto dialettico grazie al quale si comprende come forma e sostanza si presentino come due aspetti complementari della stessa realtà. Questo progetto, grazie alla sua modularità, può adattarsi alle diverse esigenze espressive delle opere fotografiche ma può anche permettere loro una diversa fisicità. Il concetto base che caratterizza photoSHOWall è la possibilità di accostare i diversi moduli di cui è composto inserendoli in una struttura a capsule. Moduli progettati per accogliere le stampe su lamine di vari materiali montate a diversi gradi di profondità rispetto al filo facciata dell’installazione al fine di ottenere un effetto tridimensionale della composizione nel suo complesso mettendone anche in risalto alcune parti. Il manufatto così costruito può essere appoggiato ad una parete o diventare esso stesso muro autoportante (anche luminoso o contenitore). Come sempre succede ai progetti modulari, molte sono le scale possibili della realizzazione finale adattabili al soggetto e alla definizione delle fotografie utilizzate e al progetto allestitivo. Nella serie di installazioni “iGIGANTI” photoSHOWall, firmate anche da importanti autori non solo italiani, l’immagine ingrandita e scomposta è stata utilizzata per creare, in luoghi insoliti, visioni impreviste.

Roberto Mutti 7


La mostra in cartolina photoSHOWall (scritto per Voghera Fotografia 2018) Se la fotografia esce dai luoghi di esposizione (musei, gallerie) e di fruizione (carta stampata) e si diffonde nella città, diventa una forma di arte popolare e, se non vogliamo recuperare questo termine, legato ad esperienze artistiche degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, possiamo dire una forma di visione partecipata. Si crea una sinergia con l’ambiente urbano circostante e l’immagine vive una nuova vitalità, quella della partecipazione alla vita pubblica, agli scorci cittadini. Una nuova visione della fotografia d’autore, la cui fruizione, se la struttura ideata da photoSHOWall trovasse adeguata collocazione in ambienti urbani, potrebbe diventare diffusa. Alla base del progetto di photoSHOWall si può individuare una visione dinamica dell’immagine, non più univoca e uniforme, ma articolata e molteplice. La scomposizione delle singole fotografie è solo l’aspetto più evidente di queste immagini ricreate, dove la variabilità della combinazione consente una quasi infinita articolazione nel formulare nuovi spazi, nuovi campi visivi dove i dettagli possono assumere rilevanza rispetto all’insieme; ma è la stessa unità formale a subire una trasformazione intrinseca e strutturale per dare dinamismo alla fotografia che, per sua natura, è statica, assoluta e definitiva. Una gabbia visiva che moltiplica le possibilità del saper vedere. Per questa esposizione, virtuale, eppure concreta nella sua realizzazione con immagini vere degli autori presenti in Voghera Fotografia accostate a scorci, altrettanto realistici, della città ripresi per l’occasione, si è realizzata una formula di commistione fra più immagini; un’articolazione che propone una nuova cartolina: una doppia lettura delle opere originali dei sette fotografi. Si è voluto realizzare questo progetto speciale per evidenziare le infinite possibilità creative delle strutture di PhotoSHOWall e per verificare come la fruizione delle immagini può variare in base al contesto in cui vengono collocate e alla cornice con cui vengono presentate. Una riflessione sulla contemporaneità dove il cosa è stato sostituito dal come.

Renzo Basora 8


Pavia Foto Festival 2019 Quando si organizza una manifestazione, e nello specifico un festival fotografico, i contenuti che vengono trasmessi e il modo di comunicarli attraverso le esposizioni sono elementi complementari ugualmente importanti nell’elaborazione del progetto. La struttura photoSHOWall non è quindi soltanto un modo diverso di pensare una “cornice” delle fotografie ma un ulteriore elemento di riflessione che per un verso aiuta a comunicare in modo originale la creatività dell’autore e per l’altro induce a riflettere sugli elementi costitutivi della fotografia ora scomposta e quindi oggetto di una più attenta analisi. Il festival ha come obiettivo di diffondere in città la fruizione delle mostre che ne fanno parte promuovendone una visione partecipata dei contenuti e al tempo stesso la scoperta degli spazi che li accolgono. Ai luoghi di esposizione canonici (musei, gallerie) si affiancano spazi di prestigio dell’università, di enti, associazioni e aziende che rappresentano l’eccellenza del nostro territorio per permettere una visione diffusa della fotografia d’autore. La sinergia tra progetti fotografici e spazi che li ospitano colloca le immagini in mostra al centro di una nuova vitalità, quella della partecipazione alla vita pubblica, siano essi scorci cittadini o interni di collegio, di circoli, di spazi universitari, luoghi d’incontro e di lavoro. L’idea di fondo del festival è che la fruizione delle immagini può variare in base al contesto in cui vengono collocate e alla cornice con cui vengono presentate proponendo di fatto una riflessione su come questi trasformino l’oggetto della mostra. Oltre alla contaminazione con i luoghi, il festival propone una versione inedita di un’immagine per mostra, attraverso la sua scomposizione in un’installazione della serie “iGIGANTI” photoSHOWall che ne rompe l’univocità, articolandola in un insieme di singole fotografie, dividendola per campi visivi dove i dettagli possono assumere rilevanza rispetto all’insieme.

I due esperimenti, la contaminazione con i contesti e la scomposizione delle immagini, daranno infine luogo ad un’esposizione in cartolina virtuale, eppure concreta nella sua realizzazione, dove le immagini vere degli autori presenti in Pavia Foto Festival saranno immerse in scorci della città ripresi per l’occasione.

In ogni scomposizione è la stessa unità formale a subire una trasformazione intrinseca e strutturale operata al fine di dare dinamismo ad ogni singola fotografia che, per sua natura, è statica, assoluta e definitiva. Una gabbia visiva che moltiplica le possibilità del saper vedere.

Davide Tremolada Intraversato 9


Un festival diffuso (scritto per Pavia Foto Festival 2019) Esiste un costante incremento d’interesse, sia culturale sia sociale, per la fotografia che ne fa, ogni giorno di più, linguaggio comune eppure ancora poco studiato e catalogato. Appare chiaro che questa domanda debba essere soddisfatta con manifestazioni adeguate come qualità e varietà di proposte, con una diffusione territoriale capillare e comprensiva di nuovi spazi espositivi. Anche Pavia risponde a queste esigenze e per iniziativa di Davide Tremolada e della sua struttura photoSHOWall e con il coinvolgimento, come direttore scientifico, di Roberto Mutti, ecco che si realizza questa prima edizione di Pavia Foto Festival, come propaggine del più longevo Milano Photofestival. Si viene a creare una linea ideale che congiunge Milano, Pavia e Voghera (che da un anno ha il suo Voghera Fotografia), per trasferire competenze, conoscenze e occasioni per realizzare mostre, ma soprattutto avvicinarsi alle immagini con occhio nuovo, attento e critico: una visione che diventa sempre più articolata e ricercata nel desiderio di confronto con immagini che siano in grado di trasmettere messaggi e linguaggi contemporanei. Proposte che arrivano attraverso un’attenta selezione di autori, di temi e di sensibilità sociale. Le strutture di photoSHOWall si prestano, con la loro duttile articolazione, a portare le mostre in luoghi diversi e a creare spazi non contemplati nella classica mappa espositiva.

A questo punto i luoghi per esporre non mancano e i contenuti sono appannaggio di un gruppo di fotografi particolarmente attenti alle nuove forme dell’immagine fotografica.

La fotografia trova in questa occasione nuova vitalità, non solo per la capillare diffusione territoriale, ma nel nuovo linguaggio che queste strutture riescono a creare, con una visione diversa e articolata dello spazio visivo: un nuovo modo di vedere la fotografia.

Pavia diventa un tratto di quel percorso destinato a creare, con la fotografia, sempre nuovi momenti di avvicinamento e confronto.

Renzo Basora 10


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PAVIA PER LA FOTOGRAFIA (scritto per Pavia foto festival 2019) L’approdo quest’anno a Pavia di una manifestazione di livello nazionale quale Milano Photofestival è segno di come la città voglia “dire la sua”, dare un suo contributo di idee e di proposte in questo campo dell’espressione artistica: un campo relativamente giovane -la fotografia non ha ancora compiuto 200 anni- che appassiona soprattutto i giovani, che si manifesta in forme e stili molto differenti e innovativi: esattamente come tutti gli altri generi dell’arte, ma con un’ attenzione speciale sia all’evoluzione tecnica sia al veloce cambiamento della realtà che rappresenta. Per questo il medium fotografico appare oggi lo strumento più idoneo a trattenere (a stento) immagini, impressioni e sensazioni di una realtà che appare sempre più liquida, mutevole, provvisoria. Pavia vanta una buona tradizione fotografica nel ‘900 dai fratelli Nazzari a Guglielmo Chiolini, solo per citare i professionisti più noti, di cui conserva con rispetto e grande cura gli archivi storici: quelle sono immagini che raccontano di un mondo di (apparente) perfezione, di stabilità, dove tutto è ordinato, dalle architetture geometriche alla composizione dei gruppi sociali, dove la tecnica è controllata, le inquadrature sono nitide, stagliate dalla luce incisa, la messa a fuoco è perfetta.

La scommessa della fotografia, su cui da qualche anno Pavia ha puntato -con la creazione del SID (Spazio Immagine e Design) in Broletto, con l’eccellente serie di mostre nelle Scuderie del Castello, con il recente scambio artistico con la Cina-, trova nell’ampio programma espositivo del Foto Festival 2019, pensato e prodotto da photoSHOWall, un ulteriore, significativo tassello lungo un percorso di scambi e rapporti qualificanti tra la città, le sue istituzioni culturali e la creatività artistica. Come a dire che la fotografia può essere il trait d’union per esperienze di rinnovamento sia internamente, sia entro la rete dei rapporti internazionali che Pavia vanta dal suo lontano passato.

Le fotografie oggi in mostra a Pavia registrano invece un mondo fluido, di continuo movimento e di trasformazione, dove le persone più diverse si mescolano tra loro, dove forme ed elementi si scompongono e si riassemblano e nel loro modificarsi svelano messaggi nascosti, dove i punti di vista variano facendo variare e rinnovando la loro espressione, dove le imperfezioni e gli sfocati non tolgono valore all’immagine ma le conferiscono inedite suggestioni.

Susanna Zatti

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Jazz Photo Festival 2019 Proprio come nei migliori brani jazz, una mostra pensata per essere itinerante comporta contaminazioni, improvvisazioni, spirito di adattamento, capacità di dialogo, mantenimento di un obiettivo finale, un tema intorno al quale il viaggio nasce, si sviluppa, a volte in modo inaspettato, e a cui inevitabilmente torna per dirsi concluso. Il jazz è contaminazione di culture, capacità di ascoltare suoni e ritmi diversi, dialogo tra musicisti e strumenti che viaggiando si incontrano e creano territori comuni, musica e ritmo, dialogando e improvvisando, ascoltando e accogliendo, unendo radici lontane tra loro (blues, spiritual, ritmi africani, musica classica, sonorità nordiche, pause, silenzi) per creare un nuovo, emozionante e imprevedibile linguaggio: per chi lo crea e per chi lo ascolta. In Jazz Photo Festival di photoSHOWall musica e fotografia si incontrano nei ritratti realizzati da fotografi appassionati di musica jazz, dando vita a una mostra affascinante e intensa, che testimonia quanto questo genere musicale sia vivo, multiforme e in continua evoluzione: un viaggio continuo, un susseguirsi di variazioni e improvvisazioni, che pur allontanandosi dal tema originale non perdono mai le proprie radici e si arricchiscono ogni volta di nuova linfa. Buona visione.

Luca Cortese 13


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Estratto rassegna stampa

in collaborazione con De Angelis Press, Milano

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17 GRAFFI. PIAZZA FONTANA 50°

17 GRAFFI. PIAZZA FONTANA 50° Mostra fotografica a cura di Stefano Porfirio

L’ufficio stampa in numeri ˃ 64 pubblicazioni cartacee** e online ˃ 2 Televisioni per 3 servizi tg RAI Tre Lombardia (servizio tg con interviste varie + servizio in “Buongiorno Regione” con intervista a Stefano Porfirio) La7 (servizio tg) ˃ 8 Emittenti Radiofoniche per 7 interviste e 1 approfondimento Radio Popolare – servizio con intervista Stefano Porfirio Radio Classica – servizio con intervista Stefano Porfirio

CASA DELLA MEMORIA

Radio Tre Suite - servizio con intervista Stefano Porfirio

Via Confalonieri 14, Milano 7 – 20 dicembre 2019

Radio In Blu - servizio con intervista Stefano Porfirio Radio Lombardia - servizio con intervista Stefano Porfirio Radio Marconi - servizio con intervista Stefano Porfirio Radio Panda - servizio con intervista Stefano Porfirio

RASSEGNA STAMPA

Radio 2 Svizzera – servizio di approfondimento

A cura di De Angelis Press, Milano www.deangelispress.com

**Le pubblicazioni cartacee non sono aggiornate in quanto non è stato possibile fare l’abbonamento a un service come ad es. Eco della Stampa. Le uscite stampa sono dunque verosimilmente molte di più rispetto a quelle presenti in rassegna, anche alla luce dei due take Ansa del 5 e del 12 dicembre. Casa della Memoria Via F. Confalonieri, 14 | Milano www.casadellamemoria.it

Casa della Memoria Via F. Confalonieri, 14 | Milano www.casadellamemoria.it

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MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 LA PROVINCIA PAVESE

LA PIAZZA

MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE 2019 LA PROVINCIA PAVESE

LA PIAZZA

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I nostri eventi a ottobre

Spazio Provincia Pavese Quattro mostre, dibattiti e tanti incontri per tutti

La nobile arte e le sfide sul ring Immagini e oggetti della boxe pavese

Dopo l’esposizione per i 100 anni della Necchi (sabato l’ultima visita guidata) iniziative in collaborazione con associazioni, società sportive e le foto dei lettori

C

ompito di un giornale non è solo quello di informare, ma di stare in mezzo alla realtà locale. Mantenendo legami e relazioni nella società civile, collaborando con associazioni, gruppi sportivi, organizzazioni di volontariato, sindacali e di categoria. Questo abbiamo fatto nella primavera scorsa inaugurando la prima mostra allo Spazio Provincia Pavese. Una mostra dedicata ai cento anni della Necchi. Sabato si svolge l’ultima visita guidata (alle 17, prenotazioni sul sito www.laprovinciapavese.it). Poi resterà aperta solo per le scuole. Ma dalla prossima settimana la Provincia Pavese inizia a proporre alcune mostre con una lunga serie di eventi (dibattiti, presentazioni, confronti). La prima mostra sarà quella dedicata a jazz e fotografia che sarà inaugurata alle ore 18 del 3 ottobre. Nella nostra sala, grazie alla collaborazione ormai collaudata con PhotoSHOWall, si potranno vedere non solo le immagini della fotografa Alessandra Fuccillo, reduce dal tour di Mario Biondi, ma anche quelle dedicate al jazz e scattate dai fotoamatori dell’associazione Fiaf Città Giardino di Pavia e infine quelle realizzate in occasione dei concerti jazz di Dialoghi per due, sempre a Pavia. Non mancherà la performance di uno dei nostri più noti musicisti pop e jazz, Marco Scipione, che da anni è il sassofonista della band di Mario Biondi. Per un giorno, il 9 ottobre, usciremo dalla nostra redazione per raggiungere l’Isti-

tuto Maugeri. Nella sala lounge, come ormai avviene da un paio d’anni, si parlerà di fotografia e musica jazz. Sarà presente il fotografo Roberto Covi, autore di una delle più celebri fotografie mai scattate a Jeff Buckley, la cover dell’album “Mystery White Boy Tour”. Ad accompagnare musicalmente l’evento saranno la cantante Francesca Ajmar e il contrabbassista Tito Mangialajo Rantzer, a cui si aggiungerà la chitarra di Alberto Graziani. Segue la mostra sul pugilato in provincia di Pavia. Inaugurazione il 18 ottobre. Foto d’epoca e attuali. Da Giordano Campari, alla speranza

Musica, jazz, pugilato i luoghi della fragilità Un lungo racconto con il nostro giornale olimpica Rebecca Nicoli, ricordando il faro “Flash” Parisi, campione olimpico e mondiale. Con le immagini scattate a Pavia da Giuseppe Dezza (fotografo italiano che vive negli Stati Uniti) sarà allestita una mostra sulla fragilità. «Abbiamo deciso di far conoscere alla cittadinanza i tanti luoghi del dolore e della sofferenza che sfioriamo tutti i giorni senza riflettere - spiega Ruggero Rizzini, presidente di Ains –. Dormitori, mense, la Casa del giovane, l’arsenale. Ci passiamo davanti e non pensiamo a chi vive lì. Dimenticandoci che il confine tra stare bene e stare male, tra pover-

tà e benessere è molto sottile. Basta un nulla, come la perdita del posto di lavoro, che le persone sono costrette a rivolgersi alla Caritas, a chiedere il pacco di pasta. Noi con la Provincia Pavese vogliamo raccontare questi luoghi. E il nostro racconto passa attraverso le testimonianza di casi o soluzioni anche positive. Così, dopo l’inaugurazione con il fondatore della Casa della Carità di Milano don Colmegna e con don Franco Tassone, vogliamo proporre le esperienze di cooperazione di Ayamè e Italia Uganda. Per tornare a riflettere sul senso della cooperazione. Con Giorgio Casagranda, di Trentino solidale, vogliamo raccontare un’esperienza positiva. Partendo dalla distribuzione dei pacchi alimentari è nata un’autentica multinazionale della bontà». Lo Spazio Provincia Pavese darà poi ospitalità a due eventi organizzati nell’ambito del Festival dei diritti. Il 22 novembre (alle 17.30) ci sarà un incontro sulla Pavia del futuro (modello europeo di città sostenibile?). Un confronto tra il sindaco Fracassi e i consiglieri d’opposizione (ed ex candidati sindaci) Ilaria Cristiani, Massimo Depaoli, Vincenzo Nicolaio e i ragazzi di Friday for Future Pavia. Il 10 dicembre, (dalle 20.30 alle 22.30) si celebra la Giornata Mondiale dei Diritti Umani presentando il progetti di Funky Tomato, la filiera responsabile della raccolta dei pomodori. L’evento è organizzato in collaborazione con C.A.F.E. Costruire Adesso un Futuro Equo ed Emergency di Pavia. —

il progetto espositivo

Le “pareti” di photoSHOWall per avere uno sguardo diverso La società pavese di Davide Tremolada collabora con i festival di fotografia tra cui quelli Lodi, Voghera e Pavia insieme alla nostra testata PAVIA. Come ha ben spiegato

Roberto Mutti, critico fotografico, giornalista e curatore indipendente durante una serata del festival della fotografia di Voghera, «ci sono modi diversi di guardare la fotogra-

fia, e questo che avete davanti vi apre due possibilità: avere di fronte, nello stesso tempo, più immagini, oppure scoprirne dei particolari che vi erano sempre sfuggiti». Mutti parlava delle installazioni di phoSHOWall, la società di Pavia che collabora con la Provincia Pavese (ma non solo, ovviamente, nella realizzazione delle nostre mostre fotografiche. «La sfida di coinvolgere soggetti diversi all’interno di

un progetto fotografico di ampio respiro capace di stabilire una sinergia che valorizzi progetti, temi e contesti coinvolti, lanciata con Pavia Foto Festival – sottolinea Davide Tremolada, di photoSHOWall – continua in questi mesi attraverso eventi creati in collaborazione con la Provincia Pavese oltre che con gallerie, musei, enti e aziende. Segnaliamo la collaborazione con importanti festival e incontri na-

In collaborazione con l’Associazione pugilistica di Pavia ripercorreremo la storia di questa disciplina: partendo dal grande Giovanni Parisi PAVIA. Giovanni Parisi è il no-

le date

JAZZ E FOTO Giovedì 3 ottobre inaugurazione della mostra dedicata al jazz con le fotografie di Alessandra Fuccillo, quelle dell’associazione fotografica Città Giardino, con la performance musicale del sassofonista Marco Scipione.

PUGNI A PAVIA La storia del pugilato a Pavia dal periodo eroico al futuro, la speranza olimpica della boxe femminile Rebecca Nicoli. La mostra fotografica viene inaugurata il 18 ottobre. Seguiranno incontri su sport e salute e con Giacobbe Fragomeni, mondiale dei pesi massimi e vincitore dell’Isola dei famosi 2016.

SI PASSA E SI VA In occasione del Festival dei Diritti l’associazione Ains propone la mostra “Si passa e si va, i luoghi della fragilità” con fotografie di Giuseppe Dezza e 5 incontri. Inaugurazione il 9 novembre don Virginio Colmegna e don Franco Tassone.

IL NAVIGLIO OGGI Compie duecento anni il Naviglio pavese. Il 7 dicembre apre la mostra sulla sua storia e con le foto dei lettori (vedi articolo sotto).

zionali di fotografia. Manifestazioni che si caratterizzano per la filosofia inclusiva e che cercano, oltre alla contaminazione dei contenuti, quella con i luoghi espositivi. Per questo la produzione di mostre pensate per il circuito di gallerie fotografiche, più o meno temporanee, realizzato attraverso l’utilizzo delle pareti fotografiche photoSHOWall, ideate e prodotte a Pavia, nasce prima di tutto per essere ospitata dalla rete di installazioni e trovare nuovi palcoscenici. Più che il singolo evento espositivo l’obiettivo è di diffonde la fruizione delle mostre attraverso un tour che promuova una visione partecipata e diffusa dei contenuti e al tempo stesso la scoperta degli spazi che li accolgono». —

Tanto pubblico come sempre nello Spazio Provincia Pavese, qui nella foto in occasione di una visita guidata con i giornalisti alla mostra dedicata ai 100 anni della Necchi di Pavia

a dicembre

I duecento anni del Naviglio fotografie d’epoca e concorso PAVIA. Il Naviglio pavese com-

Davide Tremolada di fronte a una delle pareti di photoSHOWall

pie duecento anni: il 16 agosto era il giorno del suo anniversario, ricordando quel lontano 16 agosto 1819, quando l’arciduca Ranieri Giuseppe d’Asburgo Lorena, vicerè del regno Lombardo-Veneto, lo inaugurò con grandi festeggiamenti. La Provincia Pavese, in collaborazione con l’associazione fotografica Città Giardino, organizza una mostra nel-

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lo spazio di viale Canton Ticino (inaugurazione il 7 dicembre) e ha già promosso un concorso fotografico dal titolo “La vita sul Naviglio”, che ha preso il via il 20 agosto e si concluderà il 10 ottobre. Possono partecipare tutti, amatori e professionisti, a titolo gratuito. Le fotografie possono essere scattate con qualsiasi strumento fotografico, sia esso un cellulare o una macchina fotografica.

Ogni partecipante può inviare fino a massimo di 3 fotografie a colori o in bianco e nero, ognuna riguardante un soggetto diverso dall’altro. Una giuria selezionerà 13 fotografie che entreranno di diritto a far parte delle foto del calendario 2020 della Provincia Pavese (copertina e 12 mesi dell’anno). Altre 10 foto selezionate verranno inserite nel progetto come “segnalate dalla giuria”.

Il Naviglio potrebbe raccontare seicento anni di storia pavese. L’ultimo magano, o barca pavese, ha solcato le sue acque pigre nel 1965. Da allora, lungo i 33,1 chilometri del canale che unisce Milano a Pavia, è calato l’oblio. Sospesa definitivamente per legge nel 1978 la navigazione, il Naviglio pavese è tornato ad essere un semplice canale di irrigazione. Eppure le sue acque che scendono placide verso il Ticino e il Po, in un paziente viaggio verso il mare Adriatico, ne avrebbero di storie da raccontare. Sei secoli di un sogno, accarezzato per la prima volta dai Visconti, a metà del 1300, e consegnato alla città dagli Asburgo. Esattamente duecento anni fa. —

me del pugile italiano fra i più conosciuti nel mondo. Di umili origini, il vogherese Parisi trovò nella boxe il riscatto personale e umano, arrivando a vincere la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Seul 1988, il massimo per un atleta. La storia del pugilato è la storia degli uomini, ripercorrendola si rivive il senso e la determinazione di persone salite su di un ring che sembra sconfinato, finché non ci si trova sopra. L'avversario però non è (quasi) mai un nemico da abbattere, è solo un altro pugile che ha avuto a sua volta il coraggio di misurare se stesso su quel quadrato. Il pugilato è conosciuto come la noble art, perché insegna il rispetto, l'educazione e il senso del lavoro e dei sacrifici. Attraverso immagini ed oggetti la Provincia Pavese ha voluto ricostruire la storia della boxe pavese che è anche la storia della boxe italiana e nel mondo, perché le motivazioni che spingono a boxare si assomigliano tutte. La mostra che sarà inaugurata ad ottobre è il risultato finale di una attenta analisi dei pugili pavesi che sono passati professionisti, che hanno vinto o nei dilettanti o nei pro o, pur perdendo, hanno scritto pagine epiche. Libri, guantoni, fotografie, premi partendo dai primi del Novecento fino ad arrivare a scoprire che oggi sono le donne e coloro che sono figli dell'immigrazione a rappresentare il futuro di questa disciplina, dura, fatta di istanti che sembrano infiniti.

Giovanni Parisi

«E' un modo per ricostruire – spiega il presidente della Pugilistica Pavia Maurizio Niutta, fra i più attivi collaboratori della mostra – uno spaccato sociale che ripercorre la nostra società. Ricordare i tanti protagonisti della boxe pavese è un modo per ricordare la società che si è evoluta, ma trascurando aspetti che la boxe può proporre come di grande attualità, poiché la storia della boxe è fatta di umanità, solidarietà, educazione e compartecipazione». Giancarlo Mezzadra, anche lui un passato sul ring, è oggi fra coloro che più hanno fatto e seguito gli eventi della boxe pavese: «Mi fa molto piacere collaborare alla realizzazione della mostra, che ricorda i nostri pugili. Già oltre vent'anni fa scrissi un libro per lasciare un ricordo a chi verrà dopo di noi dei pugili di Pavia, segni tangibili come questa mostra aiutano a ricordare e mettono in luce aspetti e persone oggi quasi dimenticate». —

Il ponte del Naviglio pavese di fronte allo stadio comunale


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CON

FOTO FESTIVAL PAVIA È UN PROGETTO

CATALOGO DIGITALE

www.paviafotofestival.it www.milanophotofestival.it

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