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In this issue PhotoEditorial
in the cover “Collezione Raspini”
FairWay Ladies Golf, Lifestyle & Pleasure numero11 monthly Publisher & Owner: Massimo Pieranunzi Editore massimo@fairway.it Director Simone Serra direttore@fairway.it Editing redazione@fairway.it golf@fairway.it lifestyle@fairway.it turismo@fairway.it grafica@fairway.it photo@fairway.it Advertising adv@fairway.it Administration amministrazione@fairway.it FairWay Golf Lifestyle&Pleasure registered: Tribunale di Cagliari n° 22/08 del 09/09/2008
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Contents 26
Golf: Intervista
Francesca Piantanida 22 Golf Club
Terre Blanche
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LET
Lotta aperta per l’Order of Merit
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LET
LET: tutte le gare dell’estate 2013 44 Protagoniste
Charley Hull 80 Incontro con
Melissa Eaton 86
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Intervista
Angela Moresco
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Viaggi&Vacanze
Le Sirenuse 96 Travel
Il Faro di Capospartivento 106 Golf & Travel
Sueno Golf Resort 8
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Ecco, le scarpe della Solheim Ecco, leader mondiale nella produzione di calzature innovative, è il fornitore ufficiale della squadra europea della Solheim Cup 2013, per l’evento, ha realizzato scarpe in edizione speciale in esclusiva per le giocatrici ed il capitano della squadra. È la quarta volta che Ecco sponsorizza il team Europa, la società fornisce le scarpe non solo alle campionesse, ma anche ai caddies ed a tutto lo staff. La gara si terrà presso il Colorado Golf Club nei pressi di Denver, dal 13 al 18 Agosto. “ECCO fa parte da diverso tempo del gruppo di sponsor che sostengono la Solheim Cup, rendendola uno degli eventi golfistici più importanti del mondo”, dice Marc Anderman, European Solheim Cup Manager.
...e le cinture della Solheim Fornitrice ufficiale di cinture e fibbie della prossima Solheim Cup che si giocherà al Colorado Golf Club dal 16 al 18 Agosto, sarà la Druh. Le cinture verranno indossate dalle giocatrici di entrambe le squadre, quella europea e quella americana. Druh è fornitrice ufficiale di cinture per la Solheim Cup dal 2011, quest’anno ha lavorato con entrambi i capitani delle squadre per produrre una cintura personalizzata dal design unico, elegante e pratico. Il capitano degli Stati Uniti, Meg Mallon, ha contribuito in misura rilevante al design della cintura del Team USA, nella fibbia ha voluto integrare, insieme alle patriottiche stelle e strisce tipicamente americane, un ferro di cavallo porta fortunata. Il capitano della squadra europea, Liselotte Neumann, ha scelto invece di caratterizzare le 12 stelle dorate della bandiera dell’Unione europea con una fibbia di smalto blu cobalto abbinata a un cinturino di pelle in coccodrillo bianco. Druh ha già fornito le cinture alla squadra europea nel 2011, quando vinse il Trofeo a Killeen Castle in Irlanda. Quest’anno la squadra europea avrà bisogno di 14 punti per riconquistare la Solheim Cup negli Stati Uniti, mentre la squadra statunitense ne avrà bisogno di 14 e mezzo per riconquistare l’ambito Waterford Crystal. Dalla prima edizione, nel 1990, la squadra americana è in vantaggio per 8-4. Druh ha firmato recentemente un accordo anche per la fornitura delle cinture alla squadra europea di Junior Solheim Cup, che si svolgerà all’Inverness Golf Club di Denver, in Colorado, dal 13 al 14 agosto.
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Filiali operative
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Keep your time LUMINOR MARINA 1950 3 DAYS AUTOMATIC Il Luminor Marina 1950 3 Days Automatic è il primo orologio di Officine Panerai che presenta l’inedito abbinamento tra la cassa Luminor 1950 in 42mm di diametro e il quadrante bianco. Il movimento è il calibro a carica automatica con tre giorni di riserva di marcia P.9000, interamente realizzato nella manifattura Officine Panerai di Neuchâtel. Le forme della cassa in acciaio AISI 316L sono quelle che hanno reso il Luminor un’icona dell’orologeria sportiva internazionale, con il dispositivo a leva a protezione della corona di carica per garantire l’impermeabilità fino a 10 atmosfere. La finitura della cassa e della lunetta è lucida, a contrasto con quella del ponte proteggi corona. Il quadrante bianco del Luminor Marina 1950 3 Days Automatic valorizza al massimo la chiarezza e leggibilità, con grandi cifre nere in corrispondenza degli indici, finestra della data ad ore tre e il piccolo quadrante dei secondi ad ore nove, una caratteristica degli orologi Panerai fin dagli anni Quaranta. Il fondello in vetro zaffiro consente di ammirare il calibro Panerai P.9000, un movimento a carica automatica con tre giorni di riserva di marcia, due bariletti e la massa oscillante che ruota in entrambe le direzioni. La regolazione dell’ora avviene tramite uno speciale sistema che consente di spostare la relativa lancetta avanti o indietro a scatti di un’ora esatta, senza interferire con la marcia dei minuti. Il Luminor Marina 1950 3 Days Automatic è corredato da un cinturino in alligatore marrone con fibbia in acciaio satinato ed è fornito con lo strumento per la sostituzione del cinturino e il cacciavite in acciaio.
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Dal Green al Rosso Ernie Els Wine Collection... Ernie Els non è soltato uno dei migliori golfisti del mondo, ma è anche il creatore di una rinomata linea di vini apprezzata in tutto il mondo. Dalla passione di Ernie Els per l’eccellenza e i viaggi per il mondo, che si riflettono nei suoi eccellenti traguardi in ambito sportivo, nasce una produzione di vini di altissima qualità realizzata con la collabo razione del pluripremiato enologo Louis Strydom. Le estati calde e le fresche brezze oceaniche che caratterizzano l’area di coltivazione delle viti, sulle pendici del Monte Helderberg, nell’area nota anche come il Triangolo d’Oro di Stellenbosch (Sudafrica meridionale), conferiscono ai vini il tipico aroma caldo di frutta. I vini di Ernie Els sono perfetti dopo una partita sul green per animare una piacevole conversazione.
Oltre che per la passione e per qualità, Ernie Els ha voluto una linea vinicola che riflettesse anche la propria filantropia: una parte del ricavato dalla vendita di ogni bottiglis andrà a finanziare la ricerca sull’autismo.
La linea di vini di Ernie Els, in vendita presso Weinhandel Vinum www.weinhandel-vinum.de , è disponibile anche in Italia, per maggiori informazioni è possibile contattare Weinhandel Vinum che fornirà dettagli sui rappresentati nel territorio italiano.
a cura di Carlo Dedoni
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Photography Una Speciale edizione limitata: LEICA M9-P “Hermés Edition” Dopo la Leica MP e la Leica M7, questa è la terza di una serie di edizioni speciali di particolare valore nell’ambito del Sistema M ad essere realizzata in collaborazione con la nota maison parigina Hermès. La Leica M9-P ‘Edition Hermès’ viene proposta in edizione rigorosamente limitata. I pochi pezzi, lo specifico design del prodotto e un’eccellente finitura unitamente ai numerosi extra, la rendono un’edizione davvero speciale sotto ogni aspetto. Artigianato del più alto grado La Leica M9-P ‘Edition Hermès’ rappresenta la quintessenza di una lunga tradizione della maestria artigianale di Leica e Hermès. Pertanto appare logico che anche la pelle artigianale fornita da Hermès per il rivestimento della fotocamera sia applicata a mano. Il principio che guida la realizzazione di questo capolavoro è la precisione assoluta. La lussuosa pelle di Hermès Questa speciale edizione limitata Leica M9-P ‘Edition Hermès’ è straordinaria sotto ogni punto di vista. L’aspetto più in evidenza è la pelle di vitello ‘Veau Swift’ di colore ‘Ocra’, fornito da Hermès per il rivestimento in pelle della fotocamera Leica M9-P. Questo esclusivo rivestimento in pelle fornito da Hermès determina l’equilibrio cromatico dell’edizione speciale e perfeziona la sensazione tattile. La pelle sottile e flessibile viene applicata non solo al corpo della fotocamera, ma è anche impiegata per la sua tracolla.
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NOUDAR Jewels: Lusso e raffinatezza
Risale al 15 Febbraio scorso il lancio di Noudar Jewels alla settimana della moda di Londra, con un’esclusiva collaborazione assieme alla Felder + Felder Catwalk Show, presso la Somerset House. Il nome del marchio deriva da ‘Noudar’, antica parola araba che significa ‘oro’. Ideatrice del marchio è Noor Al Fardan, giovane designer di gioielli del Qatar, discendente da una delle famiglie pioniere nell’industria dei gioielli. Grazie alla famiglia e ad uno stage sotto la direzione artistica del Co-Presidente di Chopard, Caroline Scheufele, Noor ha iniziato la sua ascesa verso il successo con la realizzazione di un pezzo unico, un design esclusivo per Lady Gaga. Dopo aver tratto ispirazione da simboli e significati dell’eterna cultura araba (in particolar modo dal periodo rinascimentale), Noudar ha iniziato ad esplorare la moda occidentale e medio-orientale, coniugando arti, scienze, architettura e filosofia nella realizzazione di una collezione d’avanguardia. Il risultato è una collezione di lusso, provocante e raffinata. I gioielli Noudar sono influenzati dall’attrattiva che orologi e meccanismi esercitano sull’artista. Noudar ha sottolineato l’importanza che l’artigianato riveste nel donare un maggiore comfort, movimento e flessibilità alle sue creazioni, citando la famosa frase di Coco Chanel: “Il lusso deve essere confortevole altrimenti non è lusso”. La designer ha così imparato a realizzare gioielli dallo stile giocoso e audace allo stesso tempo, dando vita a creazioni intricate nella progettazione ma al contempo fresche per il pubblico cui sono destinate. Proprio quest’anno Noor ha vinto il premio per ‘miglior design alla moda’ agli awards tenutosi in Medio Oriente.
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Q&A Francesca Piantanida
commentatrice Sky
La prima cosa che mi incuriosisce sapere è se giochi a golf! Sì, gioco da quando ero ragazzina, mio padre mi ha praticamente costretta. A 13 anni mi portava in campo pratica alla Pinetina (dove siamo sempre stati soci) con scarsi risultati. Durante il primo anno d’università ho cominciato a prendere il golf sul serio. Di dove sei, cosa hai studiato e dove abiti? Sono di Gallarate. Ho frequentato il Liceo classico, in seguito la facoltà di lettere alla cattolica (110 e lode) con una tesi sui canali all news arabi con il prof. Giorgio Simonelli. Attualmente vivo a Milano da 7 anni. Precedenti esperienze lavorative? Studio Aperto; Telenova; Eurosport; Sportitalia; Skysport. È stato difficile entrare a far parte della redazione di Sky? Ci ho messo 4 anni. Provini e colloqui. Alla fine ci sono riuscita. Hai sempre lavorato nell’ambito del golf? Ho scritto di tutto. Volevo fare questo lavoro da quando avevo 6 anni e scrivevo giornalini. A 17 ho inziato alla Prealpina (cronaca bianca).
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C’è qualcuno che sogneresti di intervistare? Ho visto Tiger dal vivo alla Ryder del 2010. Non mi dispiacerebbe intervistarlo. I commenti avvengono dagli studi Sky oppure dai vari campi? Sempre dallo studio. Tranne all’Open d’Italia, a Torino, dove si trasferisce tutta Sky, studi compresi per le telecronache. Preferisci il lavoro in redazione oppure quello da inviata? Davanti alle telecamere oppure davanti a un computer? Preferisco decisamente quello fuori dalla redazione. Stare davanti alle telecamere è diventata un’abitudine, ormai è routine. Sei chiamata in causa sulle scelte editoriali? Sempre. Quanto conta l’aspetto nel tuo lavoro? Molto. Quanto tempo passi in redazione quotidianamente? Dipende, 8 ma anche 15 ore, secondo gli impegni.
Perchè il golf e non il calcio? Scelta ponderata oppure casualità? Passione e voglia di crearmi uno spazio tutto mio. È già pieno di calciofili!
Quale è stato il servizio che ti ha soddisfatta di più? Gli studi a Torino per l’Open d’Italia rimangono un bellissimo ricordo, ma anche quello al Celtic Manor nel 2010. Un sogno!
In che cosa consiste il tuo lavoro? Seguo e gestisco il confezionamento editoriale dall’inizio. Scrivo servizi, faccio interviste, decido la scaletta dello studio e poi conduco.
Qual è la cosa che ti piace meno del tuo lavoro? I tempi stretti e l’ansia di dover essere sempre perfetti.
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Come giudichi i colleghi con cui lavori? Fantastici. Ho un gruppo di lavoro unico ed è davvero una fortuna.
Talvolta, durante le telecronache, dal commento tecnico si passa al gossip. Cosa ne pensi? Dandogli il giusto spazio alleggerisce il commento e risulta piacevole. Qual è la cosa più simpatica che ti è accaduta durante una ripresa TV? Questo è davvero ridicolo: le luci dello studio erano fortissime. Il caldo insopportabile. C’era un leggero alone sulla giacca e durante la pubblicità mi hanno asciugata con il phon. Ricevi tanti sms dai telespettatori? Sono di più quelli positivi o quelli negativi? Diversi e sono quasi sempre molto carini a parte qualche raro apprezzamento pesante che, da donna, non è mai piacevole ricevere.
Qual è la cosa peggiore che qualcuno ti ha detto? Non saprei. Qual è stata l’ultima volta che hai pianto? Perché? Dopo un film che mi ha commosso. Cane o gatto? Cane. a cura di Giancarlo Rondolotti
Come ti vedi tra 10 anni? Nell’attuale posizione oppure hai un sogno nel cassetto? Spero di continuare a fare quello che amo, questo per me è il lavoro più bello del mondo. Cosa pensi del golf in Italia? Siamo ancora indietrissimo. Tre cose che porteresti in un’isola deserta? Me, mio marito e tanta serenità. Cosa tieni sul comodino? Gli occhiali da vista. Qual è la tua vacanza ideale? Itinerante e culturale. Parliamo di moda: cosa dovrebbe avere una ragazza nell’armadio? Quello con cui si sente comoda e a proprio agio. Ti piace lo shopping? Cosa ami comprare? Pantaloni e giacche sportive. Come definiresti il tuo stile? Semplice Gonna o jeans? Jeans. Sneaker o tacco a spillo? Sneaker. Come ti vestiresti ad una festa in maschera? Da uomo. Qual è il tuo difetto principale? Essere permalosa. Qual è la tua miglior qualità? Essere brillante. Quale colore preferisci? Blu.
foto di Roberto Carnevali
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Made in Ireland. Played Worldwide www.fmgolf.it
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Golf & Travel Faventia loca A Terre Blanche un resort e due campi spettacolari. a cura di Giancarlo Rondolotti foto: Terre Blanche Hotel, SPA, Golf Resort
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Il Pays de Fayence con i graziosi villaggi di Haut-Var è l’autentica carto-
300 giorni di sole in un’oasi di tranquillità per l’anima e lo spirito; ma
lina della Provenza. Castelli secolari, antiche pietre sbiancate da 360
soprattutto sono riuscito ad offrire un grande golf. I nostri percorsi sono
giorni di sole, piazzette rinfrescate da colossali platani, vicoli lastricati,
entrambi perfettamente inseriti nel paesaggio, sembra siano sempre
tetti di tegole rosse. Dicevano i Romani:“Faventia loca” che significa
stati lì. Si completano a vicenda. Come in tutte le favole, la storia di
“posto piacevole”, e questo è il nome che hanno scelto per la cittadina
Terre Blanche, è prima di tutto una storia d’amore. E come con tutte
di Fayence e il territorio circostante, tra terra e mare, composto da otto
le storie d’amore fatte per durare, è anche la storia di un rapporto
piccoli villaggi, dalle radici profondamente antiche, arroccati lungo la
intelligente: il rapporto tra l’uomo e il territorio.”
collina. Tra questi appunto Fayence, sul fianco della collina, che offre una fantastica vista panoramica sulla regione. Callian, dall’affascinante piazza “Honoré Bourguignon”, sviluppatosi a forma di cerchio, intorno al bel castello medievale. Dal punto più alto del villaggio si gode di una magnifica vista sul paesaggio circostante e il mar Mediterraneo. Seillans uno dei “Borghi più belli di Francia” dal colorato labirinto fiorito, dagli archi e l’antica pavimentazione. In questo contesto si inserisce Terre Blanche, 300 ettari di terreno, per amanti degli spazi verdi, dello sport e delle attività all’aperto. È un tipico villaggio provenzale, in armonia con la natura, che offre il meglio dell’autentica e selvaggia Provenza, a soli 35’ da Cannes e dalla “mitica” Costa Azzurra e a 45’ dall’aeroporto internazionale di Nizza. Alla fine degli anni 1990, Dietmar Hopp (imprenditore informatico tedesco, appassionato di sport e di golf in particolare) scoprì e si innamorò di questo sito, allora solo un appezzamento di terreno incolto sui resti di un precedente progetto mai avviato.“In mezzo al magnifico paesaggio della Provenza, ho realizzato un sogno, quello di vivere
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La STORIA Tutto cominciò nel 1974, quando una partnership, composta tra gli altri, dall’attore Sean Connery, da Jack Nicklaus e dalla proprietaria Marie-Eugène Bouge, tentò di dar vita a un primo progetto; purtroppo l’impatto ambientale non rispettava le severe norme. La storia della famiglia Bouge si intreccia strettamente con il sito e risale a Charles Bouge, colonnello imperiale nelle armate napoleoniche, che morì nel 1826 a Callian, dove è sepolto. Due generazioni più tardi, negli anni tra il 1850 e il 1860, il pronipote, Antoine, insieme al console di Svezia a Marsiglia, fecero costruire il castello, oggi visibile da alcune buche del percorso. Nel 1979 il nuovo proprietario, Camille Bouge, in totale disaccordo con il team di progettisti vendette la proprietà a Sean Connery, che si è impegnò a migliorare l’opera. Nonostante ciò, il consiglio comunale di Tourrettes, nel 1980, si dimostrò contrario a qualsiasi installazione golfistica, così i lavori furono interrotti. Il progetto riemerse nel 1984/1985, in seguito all’insediamento di un nuovo consiglio comunale. Sean Connery ottenne il diritto di edificare oltre 95.000 m² e l’autorizzazione a costruire un campo da golf 18 buche. Nel 1989/1990, l’attore vendette la proprietà, completa di permessi di costruzione, ad un gruppo di investitori svedesi, che a loro volta, dopo aver tentato di finanziare il progetto, vendettero nel 1999 al GRTB. GRTB modificò radicalmente il progetto, inserendo due campi da golf e dimezzando la parte costruita. I lavori cominciarono nel 2000. Oggi il resort dà lavoro a un centinaio di lavoratori ed è una realtà consolidata sul territorio. NATURA AL TOP “A un salto di rana” A Terre Blanche tutto è progettato per conservare la macchia provenzale e i suoi profumi. La convivenza con la natura garantisce sia l’autonomia dell’ambiente esistente che la protezione dello stesso. I materiali utilizzati per le costruzioni, per esempio, si fondono perfettamente con l’ambiente perché tipicamente provenzali: la pietra bianca, usata per la maggior parte degli edifici proviene dalle cave locali, la terra cotta (un’argilla rossa calda) che è presente nelle suite e nelle ville, la lana minerale, che rimane uno dei migliori materiali isolanti al mondo, non inquina ed è anallergica. E ancora, gli oli essenziali di lavanda e cipresso, che riempiono il centro benessere con la loro fragranza, il timo e il rosmarino delle tisane offerte in loco, insieme al tartufo e alle piante aromatiche che danno sapore alla cucina. Costruire significa anche generare macerie. A Terre Blanche vista la mancanza di suolo fertile, è stato creato un substrato a base di riciclaggio di sabbia, arricchita con torba e rifiuti organici, la terra rimossa da una zona è stata usata sistematicamente per occuparne un’altra. Tutte le macerie prodotte sono state riciclate e usate per le strade circostanti e i sentieri. Vivere in armonia con l’ambiente significa togliere solo ciò che è necessario. Una gestione eco-friendly, dotata di un sistema di irrigazione ecologico, un bosco pieno di alberi nativi, e una mandria di asini (vere e proprie mascotte) che “sorvegliano” bosco e sottobosco senza disturbare il biotopo e la fauna e che permettono di convivere in armonia con la natura. Flora e fauna infatti sono tra le caratteristiche più belle e preziose di Terre Blanche. In linea d’aria il lago Saint Cassien, vera e propria oasi naturale, è “a un salto di rana” da Terre Blanche: era doveroso conservare l’habitat naturale delle varie specie autoctone.
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IL COMPLESSO DELL’HOTEL: semplicemente il lusso L’hotel & Spa di Terre Blanche, già conosciuto come Four Seasons Resort Provence, è gestito, sin dalla sua inaugurazione nel 2004, dalla famosa catena alberghiera. Il 1° ottobre 2012, la struttura, divenne indipendente entrando a far parte del,“The Leading Hotels of the World”, gruppo che rappresenta più di 430 tra i migliori hotel, resort e centri benessere indipendenti al mondo. Terre Blanche Hotel Spa Golf Resort quest’anno è risultato “Golf Resort of the Year”. L’hotel dispone di 115 tra suites e ville, con superficie da 60 a 300 mq (veri e propri appartamenti) con terrazza privata dal panorama unico affacciato sulla natura circostante e sui villaggi dell’Alto Var.
A Terre Blanche la gastronomia è un’arte. Ci sono quattro ristoranti tra cui scegliere sapori e atmosfere. Oltre al ristorante della clubhouse ci sono La Faventia, un elegante ristorante dai pavimenti in rovere dalla tonalità color miele, arredato con materiali naturali, tovaglie bianche e luci soffuse: comodamente seduti, in un’atmosfera sobria, il relax lascia il posto alla conversazione. I quadri adornano le pareti, ma l’occhio è inesorabilmente attratto dalle grandi finestre e dall’incomparabile vista sui villaggi e il Pays de Fayence. In alternativa c’è il ristorante La Gaudina dove si può bere un drink e ordinare un boccone e ancora Le Tousco Grill, dall’atmosfera riposante, con i suoi arredi in legno chiaro e la fresca fontana, che offre semplici, squisiti e creativi piatti accompagnati dai famosi vini rosati della regione.
A fianco della collina, lasciato alle spalle l’ingresso, c’è una superba “bastide” color ocra di 3200 mq, è la grande SPA, circondata da cipressi, arbusti profumati e un grande giardino. Piscine, trattamenti per il corpo (by Sodashi o Ivo Pitanguy) per il viso, un hairdressing salooon (by Carita) fitness, relax, tutto offerto in modo raffinato con servizi di alta efficienza; gli ingressi per gli ospiti sono compresi nel pacchetto, in alternativa si possono acquistare entrate giornaliere a scelta tra le decine di proposte. IL GOLF: Terre Blanche vanta una vocazione sportiva internazionale di altissimo livello: la sua etichetta di“European Tour Destination” (unico resort francese a ricevere questo prestigioso marchio - insieme al Golf National, che ospiterà la Ryder Cup nel 2018) annovera come ambasciatore il pro Raphaël Jacquelin, uno tra i migliori giocatori europei, insieme alla partnership con la Federazione Golf francese. Tra Terre Blanche e Raphaël c’è una lunga storia di amicizia e di fiducia. Fa sempre un certo effetto sfidare 18 buche soprattutto se vi si organizzano importanti eventi internazionali, come quelli del LET o del Senior Tour. Il timore reverenziale e il rispetto sono d’obbligo sui campi di Terre Blanche che rientrano nell’élite europea, e lo si capisce subito dal cancello d’ingresso, dall’entrata al lussuoso resort o nella clubhouse. A Terre Blanche protagonista è il ‘gioco’! Il servizio di caddy master vi accoglie al parcheggio e, vi conduce alla clubhouse che si trova all’intersezione dei due campi e si raggiunge percorrendo un dedalo di stradine in discesa, tra suite e ville. La clubhouse, come qualsiasi altro luogo del resort, è spaziosa, confortevole e ricca di servizi di qualità. La tavolozza scura utilizzata per la sua decorazione,
crea una calda atmosfera e l’ha trasformata in un luogo di relax dove incontrare amici e godere di piaceri epicurei. Qui c’è uno dei ristoranti del resort, Les Caroubiers, dalla cui terrazza si può apprezzare una vista mozzafiato sui campi e sulla macchia circostante. In alternativa si può sorseggiare un cocktail presso l’attiguo lounge bar. La clubhouse offre anche una sala riunioni (max 20 persone) attrezzata con WiFi, schermo al plasma, videoconferenza. Pronti al gioco? Se non vi siete portati la vostra amata sacca potete noleggiare gli ultimi modelli di ferri TaylorMade così come le scarpe. L’uso del cart in inverno è opzionale (disponibili carrelli a mano) ma è obbligatorio in alta stagione, è dotato di un affidabile sistema GPS che indica la lunghezza del tratto che si sta per affrontare. Nessun problema se non avete fatto ‘la spesa’, durante la partita è possibile consumare un rinfresco o uno spuntino grazie al passaggio di un cart/ bar (lo abbiamo incontrato almeno un paio di volte durante le 18 buche). I due campi di Terre Blanche,“Le Riou”, dove a marzo si è giocato l’Open del Ladies European Tour Access Series e “Le Château”, che ospiterà un evento dell’European Senior Tour (unico in Francia) sono perfettamente integrati nell’ambiente. Ambedue, frutto dalla matita di Dave Thomas, e ispirati dall’ambiente circostante; si fondono perfettamente con il paesaggio, con le sue valli, le cascate, gli specchi d’acqua e le gole. Sono campi particolarmente ricercati per il loro alto livello estetico e tecnico, la loro manutenzione è irreprensibile durante tutto l’anno. Noi ci abbiamo giocato dopo l’Open femminile naturalmente in uno dei tanti weekend piovosi di questa brutta primavera.
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Fortunatamente la pioggia, pur abbondante, che cadeva a raffiche, in pochi minuti smetteva; i fairway e i green sopportavano egregiamente l’acqua e si asciugavano velocemente quanto le nostre sacche. Le Riou Course E’ uno spettacolare percorso di 6005 m con vista sui villaggi del Pays de Fayence che richiede una precisa strategia di gioco. Ha ripidi fairway e complessi green.“Le Riou” è un percorso tecnicamente impegnativo e divertente. Adatto a chi utilizza una gran varietà di colpi. L’accesso a questo campo è limitato ai membri del Club e ai loro ospiti e ai clienti dell’hotel. Chateau Course Inaugurato nel marzo 2004, tra le incantevoli colline della Provenza, “Le Château”, è uno dei più bei percorsi europei. Ha una lunghezza di 6616 m, si distingue per i suoi caratteristici ostacoli d’acqua; burroni; ampi e veloci greens, grandi bunker di sabbia bianca. Questo percorso impegnativo offre una splendida sfida che richiede precisione e abilità nel tiro lungo. Il green fee in alta stagione (da aprile al 1° ottobre) costa 170 euro per il percorso completo e 102 per 9 buche. Il prezzo include il cart, l’ingresso al driving range con due cestini di palline, una bottiglietta d’acqua, tee e asciugamanino. Si può risparmiare qualcosa giocando al tramonto:138 euro. Al termine del gioco, prima affidare le mazze ai Caddy masters, al vostro servizio per ritirarle e pulirle e riaccompagnarvi al parcheggio o nel resort, vale la pena dare un’occhiata al Proshop, che offre buone attrezzature e tra i migliori prodotti di abbigliamento o ancora capi logati «Terre Blanche» e «European Tour Destination». Il proshop si completa con lo showroom TaylorMade, dotato di un centro di riparazione e manutenzione e un laboratorio di calibrazione che utilizza i sistemi Trackman® e Select Fit, per l’adattamento e il montaggio su misura. The Training Center. Agli appassionati Terre Blanche offre un centro di formazione straordinario dalla tecnologia all’avanguardia in nome della performance, tanto da essere etichettato come “European Tour Performance Institute”. Il centro è aperto tutto l’anno sette giorni su sette a professionisti e dilettanti che vogliano migliorare il loro gioco. Ognuno può acquistare la formula più adatta alle sue esigenze, con lezioni giornaliere, oppure abbonamenti mensili. L’infrastruttura è dotata di 64 tees su due livelli all’aperto e di alcune postazioni indoor, un putting green al coperto e due all’aperto, due chipping greens e un driving range erboso con area bunker. Secondo Raphaël Jacquelin il Training center:“è più di un campo pratica, è una struttura completa dove trovare le condizioni ideali per allenarsi e ricaricare le batterie.” L’Albatros Golf Performance Center dispone anche di una sala fitness attrezzata con macchine d’allenamento fisico, specificamente adattate alle esigenze dei golfisti, oltre a una sala riunioni per un massimo di 30 persone con aria condizionata, schermo piatto e Wi-Fi. C’è anche un Proshop e lo showroom TaylorMade, con centro di riparazione, manutenzione e laboratorio di calibrazione.
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Non poteva mancare la David Leadbetter Academy, gestita da Alain ALBERTI, che durante tutto l’anno offre una vasta gamma di corsi (di gruppo o lezioni individuali) per giocatori di tutte le età e livelli: principianti, amatori, professionisti del PGA. L’Albatros Golf Performance Center, ha istituito anche una scuola di golf per bambini dai 5 ai 17 anni con il programma Juniors che include un ora e mezza di allenamento alla settimana, al di fuori delle vacanze scolastiche, comprensivo di accesso al centro di formazione tutto l’anno. Il centro si completa con il Biomecaswing Performance Centre - la conoscenza scientifica della biomeccanica applicata all’alta tecnologia - con analisi del movimento in 3D/ per la soluzione ai problemi dello swing (diagnosi morfologica, valutazione fisica, piastra della forza e analisi cinematica) il tutto con l’aiuto di un Personal Coaching.
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Considerazioni
Su “Le Riou” course abbiamo chiesto il parere ad alcune proettes che vi hanno giocato in marzo la prima gara del LETAS 2013. Le risposte sono riportate secondo il seguente ordine VV (Vittoria Valvassori - 11a classificata), AR (Anna Rossi - 14a) AA (Alessandra Averna - cut) MM (Martina Migliori - cut) Mireia Prat (spagnola 3a). - Quale voto daresti al percorso per difficoltà e bellezza paesaggistica? - Cosa è stata l’accoglienza? - Cosa pensi del fairway e del rough? - C’è una buca in particolare che ricordi? - Ti sono sembrate più difficili le front o le back nine? - Quale strategia suggeriresti all’amateur che volesse provarci.
VV: Da 1 a 10 direi 8 AR: Darei un 8 1/2 al campo, il percorso è bello e vario e sempre impeccabile. AA: Difficoltà 8 e bellezza 7 MM: percorso 9, difficoltà 8 (principalmente per i green che sono molto veloci). Bellezza paesaggistica 7 VV: Non sono stata all’hotel perché troppo caro AR: Tre anni fa c’era una convenzione con il tour e l’hotel e quindi abbiamo dormito nelle villette. Sono spettacolari: letti enormi, cuscini, doccia e vasca nel bagno gigantesco ed era pieno di prodotti di bellezza di ogni sorta. AA: l’accoglienza è buona, il proshop bello, così come la clubhouse, il bar/ristorante ha prezzi altissimi. Entrambe le volte in cui sono andata dormivo fuori quindi non conosco l’albergo. MM: Abbiamo soggiornato in un residence al di fuori dal golf
VV: Sono più difficili le seconde perché un po’ più strette e che ho giocato sempre con il vento. Comunque trovo sia un percorso ben bilanciato, si possono trovare buche facili o impegnative sia sulle prime che sulle seconde. AR: Forse sono leggermente più difficili le seconde. Sono un po’ più insidiose. AA: È difficile dire se siano più difficile le front o le back perchè entrambe presentano buche difficili e buche ‘di riposo’. MM: Più difficili le seconde, c’è la 11 che è un par 3 lungo con un green praticamente ingiocabile. Sono molto faticose tutte e 18 le buche. VV: Suggerimenti: una buona sessione di putting green prima di andare in campo!!! AR: Un consiglio: sicuramente un campo da giocare in un momento golfistico felice, e sui green direi giocare la palla lenta considerando molta più pendenza di quello che si pensa! AA: La vera difficoltà è sui green quindi il consiglio è di studiare al meglio il campo in modo da piazzare la palla in fairway ma soprattutto in green tenendo conto della pin position. MM: Per un amateur: molta pazienza e calma!! Sui green bisogna stare molto attenti alla velocità.
Mireia Prat: Amo il Terre Blanche. È incredibile! L’intero campo (fairways, tees e greens) è sempre in ottime condizioni e lo si può giocare al meglio. È molto impegnativo, devi giocare molto bene per ottenere un buon punteggio. Quest’anno sono finita 3a, partendo nell’ultimo giro dalla 15a posizione! Sono risalita di 12 posti nell’ultima giornata.
VV: Buone le condizioni di fairway e rough. Quando abbiamo giocato è piovuto molto quindi era un po’ fradicio ma, tutto sommato, in perfette condizioni nonostante la quantità di acqua scesa. AR: Il rough è abbastanza alto in alcuni punti ma giocabile, i fairway sono perfetti! Per quanto riguarda i green sono velocissimi e molto ondulati, belli ma difficili perché, purtroppo, non siamo abituati a quelle velocità! AA: Il fairway e il rough sono ben tenuti, il rough ha una giusta altezza . MM: Fairway spettacolare, molto basso e erba perfetta...rough basso, un pochettino più alto dei nostri fairway! VV: In generale trovo sia un bellissimo campo. AR: Mi piace la 9 che noi giochiamo par 5, raggiungibile con un ferro di seconda, ma con acqua a destra con il primo e di fronte al green che è piuttosto pendente! Lì puoi fare da 3 a molto di più! AA: La buca più difficile è la 13. Non è un par 4 molto lungo ma bisogna piazzare bene il tee shot, poi si tira un colpo cieco (il green è rialzato) al green che è su tre livelli e pende molto verso destra.. MM: La 9, pur non giocando bene sono riuscita a prenderla in 2 colpi tutti e due i giorni
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Con il British Open si è concluso il 13° evento stagionale del Ladies European Tour, ne mancano 10 all’atto conclusivo che si disputerà sul campo di Dubai dal 4 al 7 dicembre. Dopo la serie di gare oltre i confini continentali: Australia, Cina, Nuova Zelanda, Marocco e Sudafrica, da maggio si è rientrati in Europa per disputare i tornei in Olanda, Germania, Slovacchia, Spagna, Inghilterra e Scozia. E’ importante fare una distinzione tra i due periodi perché la seconda parte del Campionato è la vera essenza del LET. Da maggio a settembre, rimangono a lottare, evento per evento, le giocatrici che hanno deciso di battersi fino in fondo per l’Order of Merit. Fino a questo punto del campionato solamente l’australiana Karrie Webb e la sudafricana Lee Anne Pace hanno ottenuto più di una vittoria. La Webb nel primo torneo giocato in febbraio in Australia e nel recente Buckinghamshire; mentre Lee Anne Pace, in Turchia e in Spagna. Ma i loro risultati sono conferme! Il nome nuovo balzato alle cronache è quello di Charley Hull, 17enne inglese di Kettering. Non ha mai vinto, ma detiene un singolare primato, ha collezionato 5 secondi posti: Marocco (nella sua prima apparizione da pro in un torneo del LET) Sudafrica, Turchia, Olanda e Germania. Questa solida serie di risultati le è valsa un meritatissimo 4° posto nell’Order of Merit e la “wild card” per la prossima Solheim Cup.
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Da notare che vanta 4 partecipazioni in meno rispetto alla leader della classifica Pace o della 2a Gwladys Nocera. Questi risultati non sono una sorpresa vista la determinazione e l’impegno che Charley dedica al golf. Durante una nostra intervista in esclusiva, alla domanda: Quanto tempo dedichi quotidianamente all’allenamento? Ha risposto:“faccio conto ogni giorno di svolgere un qualsiasi lavoro per circa 8 ore. Quindi alterno gioco, pratica, ginnastica. Inoltre dedico del tempo alla preparazione mentale”; e alla domanda: Hai hobbies? Ha risposto:“il golf è tutto”! Se queste non sono maturità sportiva e determinazione!? Tutte differenti le vincitrici degli ultimi sei tornei. In Olanda successo per la 22enne Holly Clyburn, altra giovane promessa britannica; in Germania, in una gara dimezzata a causa delle condizioni atmosferiche ha alzato il trofeo la vincitrice dell’Order of Merit 2012, Carlota Ciganda; in Slovacchia vittoria per la francese Nocera; in Spagna successo per la Pace; all’ISPS Handa Karrie Webb, al British Open vittoria dell’americana Stacy Lewis. Periodo abbastanza opaco per le ragazze italiane, mai classificate tra le prime 10. La più regolare è stata Veronica Zorzi, che ha ottenuto quale miglior risultato il 12° posto in Slovacchia (oltre al 16° in Spagna e Olanda) e la 36a posizione nell’Order.
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Lotta “invernale” tra rookies inglesi (Amsterdam 24/26 maggio)
Primo successo, nel Ladies European Tour, al Deloitte Ladies Open in Olanda, giocato al The International di Amsterdam, per la 22enne rookie inglese, di Cleethorpes, nel Lincolnshire, Holly Clyburn (72- 7369=211; -8), grazie a una superba prestazione e ai 3 colpi di vantaggio sulla connazionale Charley Hull (72-73-69=214). La vincitrice della Curtis Cup (37.500 € la sua vincita) ha sfruttato la sua esperienza sui links padroneggiandosi nelle difficili condizioni atmosferiche: freddo (5°C durante i primi due giri e 10°C nell’ultimo round - più gelo che nel giorno di Natale in quella regione) e vento (raffiche fino a 20 miglia).“Sono sbalordita”, ha detto la vincitrice, che aveva ottenuto un successo in un torneo LETAS, in Spagna, poco dopo il passaggio al professionismo nell’ottobre scorso.“Ho giocato un buon golf praticamente per tutta la settimana. Ho cercato di non innervosirmi e non ho guardato quello che facevano le altre ragazze”. La Clyburn aveva iniziato la fase finale con 1 colpo di svantaggio dalla leader e il bogey sulla seconda buca l’aveva penalizzata, ma in seguito i birdies putt da 4,5 m e 3 m, rispettivamente alla quinta e sesta buca, le avevano permesso di prendere il comando con -7. In seguito aveva rafforzato la sua posizione con un birdie sul green della 12 grazie a un putt da 4,5 m in discesa. Racconta ancora:“Questo prova che posso vincere, mi trasmette fiducia e mi fa sperare di poter vincere qualcosa di più importante.” La Hull ha sottolineato, ancora una volta, la qualità del suo gioco, con il suo quarto 2° posto in altrettante partecipazioni al Ladies European Tour in questa stagione. Questo impressionante risultato ha permesso alla 17enne di Northamptonshire di guadagnare la prima posizione nella ISPS Handa Order of Merit, mentre la Clyburn, dopo questa vittoria, è salita all’8° posto (miglior posizione italiana quella occupata dalla Zorzi - 25° posto- con 20.224 euro).“Stavo giocando davvero bene oggi, lo dimostra il -7 in 11 buche”, ha detto la Hull. “Ho giocato alla grande nel vento; sto facendo 27 m in più con il mio nuovo driver, TaylorMade R1, di cui sono assolutamente innamorata.” Al 3° posto la svedese Carin Koch (73-71-71) con -2. La campionessa 2012, la spagnola Carlota Ciganda (71-71-74) era arrivata a 2 colpi dalla vetta, ma per colpa del triplo bogey sul par5 dell’ultima buca, è scesa a -3 e ha chiuso al 4° posto parimerito con l’australiana Bree Arthur (70-75-71) e la svedese Camilla Lennarth (66-73-77) leader alla partenza dell’ultimo round. La miglior giocatrice olandese, Christel Boeljon (70-72-77) ha chiuso parimerito con l’americana Hannah Jun al 12° posto; 14° posto per Veronica Zorzi (73-77-70=220) a 9 colpi dalla vincitrice, che nell’ultimo giro ha recuperato la bellezza di 30 posizioni. Ne hanno invece perse 11 Sophie Sandolo (74-73-77) e 24 Diana Luna (73-76-79) rispettivamente classificatesi al 35° e al 58° posto; 63a Margherita Rigon (79-73-79). Non ha superato il taglio Stefania Croce. Il Tour si sposterà la prossima settimana a Monaco di Baviera per il Ladies German Open presented by Audi, che si giocherà a partire da Giovedi al Golfpark Gut Häusern.
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Maltempo protagonista nel LET in Germania
(Monaco 30 maggio/2 giugno) Carlota Ciganda ha conquistato il suo terzo titolo nel Ladies European Tour vincendo l’UniCredit Ladies German Open presented by Audi, giocato al Golfpark Gut Häusern vicino a Monaco, dopo la disputa di uno spareggio, sul par3 della 15a buca, contro Charley Hull. Sotto una pioggia torrenziale, la Ciganda ha giocato un ferro 7 che è atterrato a circa 2m dalla buca, mentre la Hull, con un ferro 6, era arrivata a circa 6m dall’obiettivo. Le condizioni meteorologiche senza precedenti hanno causato l’interruzione della gara. A seguito delle forti precipitazioni, durante tutto il periodo, si è deciso di chiudere e non disputare i turni di gioco rimanenti e dichiarare la vincitrice del torneo, sulla base dei risultati dei primi due round completati: giovedi, 30 maggio e sabato 1 giugno. Dopo il giro regolare del giovedi, le condizioni meteo non hanno permesso all’intero field delle 126 concorrenti di affrontare il secondo turno venerdì e, quindi è stato effettuato un taglio a 70 giocatrici che sono scese in campo sabato. Purtroppo anche il tempo previsto per sabato e tutta la domenica non lasciava grandi speranze, così si è deciso di disputare uno spareggio domenica alle 12:30, per decidere chi, tra le due capoclassifica, si sarebbe aggiudicata il torneo. Nonostante la pioggia battente, nel corso delle due giornate, 12.000 spettatori hanno assistito all’incontro. Il numero è stato significativo anche durante la disputa dello spareggio, gli spettatori si sono distribuiti dal tee al green del par3. Lo sponsor UniCredit, ha generosamente accettato di pagare il montepremi completo piuttosto che dimezzarlo, il che significa che Ciganda ha guadagnato il primo premio pieno di 52.500 € e una vettura Audi Q5 del valore di 50.000 €. Dopo aver imbucato il putt vincente, Ciganda, che aveva festeggiato il suo 23° compleanno sabato, è stato accolta sul green, sotto una pioggia torrenziale, da amici e familiari che sventolavano la bandiera spagnola. L’ex numero uno europea di Pamplona in seguito ha dichiarato:“Ho chiesto al mio caddie di controllare la distanza alla buca. Mi ha detto che erano 149 m e sapevo che dovevo giocare il mio ferro 7, mi ero allenata a lungo proprio su quello. Ho fatto un gran tiro, ma sono stata molto fortunata a fare quel putt, i green non si sa mai come reagiscono, erano lenti, ma ho colpito un buon putt e ho vinto, sono molto felice!“ Lei e la Hull hanno legittimato le pretese di ottenere un posto nel team europeo 2013 per la Solheim Cup del prossimo agosto. Per la 17enne inglese Hull, questo è il quinto secondo posto in altrettanti tornei cui ha partecipato. Dopo l’abbraccio con il padre Dave sul green, Charley ha dichiarato:“Quando riuscirò a vincere?” La giovane promessa ha poi aggiunto:“Spero solo che il risultato possa contare per la Solheim, perché ho voglia di giocare! E’ stato un peccato, ma presto avrò un’altra possibilità in Slovacchia”. L’inglese Rebecca Hudson, in base alle decisioni prese dal comitato organizzatore, ha terminato al 3° posto. La tedesca Caroline Masson era ovviamente delusa dal fatto di non aver più potuto giocare e migliorare il suo 22° posto.“E’ sato un peccato, ma sono contenta di aver partecipato a questo torneo, giocare in casa è sempre qualcosa di speciale.” L’amateur tedesca Sophia Popov, del Golf Club St. Leon-Rot, sede della Solheim Cup 2015, è stata la migliore tra le 12 connazionali ottenendo un 9° posto parimerito. 49° posto per Veronica Zorzi e Diana Luna che aveva chiuso il primo giro, unico regolare del torneo, in vetta alla graduatoria (insieme ad altre 4 giocatrici) con un bellissimo 67. Erano state tagliate, a seguito del regolamento, Margherita Rigon e Stefania Croce che avevano chiuso in 73 insieme a Sophie Sandolo in 74. Il Presidente del torneo e membro del consiglio di amministrazione di UniCredit Banca, Jürgen Danzmayr, ha commentato:“Tutti abbiamo sperato in un gran torneo, ma, purtroppo gli “dei” non sono stati clementi con noi ma soprattutto con le giocatrici, tuttavia, va da sé che noi onoriamo il montepremi offrendolo al completo a chi ha giocato in condizioni incredibilmente difficili”.
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NOTA. Il Regolamento del LET non contiene disposizioni specifiche, per quanto riguarda l’assegnazione dei punteggi, per il Ranking LET, l’Order of Merit/Money List e la Solheim Cup, a seguito di tornei così largamente rimaneggiati (2 soli giri) a causa delle condizioni atmosferiche. Visto che lo statuto non prevede tali questioni, la decisione sarà di competenza e discrezione del Consiglio che ascolterà in proposito il parere delle giocatrici. Si deciderà quindi se la riduzione del torneo avrà un impatto sulla concessione di tali punti. La decisione sarà comunicata al più presto, entro la prossima settimana.
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Vittoria francese in Slovacchia (Brezno 20/23 giugno)
L’ex n.1 europea Gwladys Nocera (70-68-71-70=279) ha vinto, dopo 5 anni di astinenza, un titolo nel Ladies European Tour. La 38enne francese, la cui ultima vittoria risaliva al Madrid Ladies Masters del 2008, ha vinto l’Allianz Ladies Slovak Open presented by Respect, con 4 colpi di vantaggio sulla sudafricana Lee-Anne Pace (71-70-70-72). “Sono molto, molto felice”, ha detto in lacrime dopo essersi aggiudicata il suo 11° titolo nel LET.“Era da un po’ di tempo che non alzavo un trofeo. E’ stata dura anche oggi. Sapevo di non colpire la palla come avrei voluto, ma ho cercato di rimanere paziente e attingere alla mia esperienza.” Nonostante la Nocera abbia iniziato l’ultimo round con un vantaggio di 2 colpi sulla Pace, la vittoria è stata tutt’altro che semplice. Per colpa di un bogey alla seconda buca, dopo che la Pace aveva fatto un birdie sul difficile par4 della sesta buca, ha visto subito dimezzarsi il vantaggio. Fortuna sua che la32enne sudafricana ha pagato con un doppio bogey alla buca successiva dopo aver droppato da un ostacolo d’acqua laterale. Subito dopo è arrivato un birdie della Nocera alla 8 e i colpi di vantaggio sono diventati 3, pagati subito dopo con 3 putt sulla 9. E’ stato un alternarsi di emozioni finchè la gara è stata sospesa per 45’ a causa di temporali di cui si sentivano e vedevano in lontananza tuoni e lampi, nonostante in clubhouse ci fosse il sole e regnasse la pace. Al rientro in campo la Nocera, più determinata che mai, ha siglato un ultimo giro in 70, che le ha permesso di chiudere in 9 sotto il par, prima di essere inondata di champagne dalle sue compagne di squadra: Jade Schaeffer, Caroline Afonso, Alexandra Villatte, Julie Greciet e Marion Ricordeau. La sua avversaria ha dichiarato:“alla 16 ho avuto l’ultima chance e l’ho sprecata. Certo sono delusa, ma Gwladys ha giocato bene. I putt non hanno funzionato a dovere, spero di fare meglio nelle prossime gare”. La rookie australiana Whitney Hillier (75-70-69-70) con il 3° posto ha registrato il suo migliore risultato in carriera grazie ad un eagle sul par5 della 18 dopo una grandissima partenza dal tee con un legno 5.“Ora spero di poter partecipare al Ricoh Women’s British Open. Quello era il mio unico obiettivo. Se farò l’Open porterò i miei genitori.” L’inglese Liz Young (73-74-65-73) ha avuto la possibilità di raggiungere il 3° posto, ma ha sbagliato un breve birdie putt sulla 17 e poi ha sfiorato un eagle da pochi cm sulla 18 afferrando, parimerito, il 4° posto, tre sotto il par, insieme alla svedese Mikaela Parmlid (72-70-73-70) mentre la rookie finlandese Noora Tamminen, con un colpo più, ha chiuso al 6°. L’au- straliana Nikki Campbell, co-leader dopo il primo giro, ha terminato al 7° assieme alla ceca Klara Spilkova e all’inglese Hannah Burke. L’inglese Trish Johnson e la danese Malene Jorgensen hanno guadagnato importanti punti per la Solheim Cup mentre Laura Davies, ancora una volta ha sfiorato il buon risultato classificandosi 12a, insieme alla migliore tra le nostre rappresentanti, Veronica Zorzi (73- 7076-70=289); 20me parimerito, Diana Luna e Margherita Rigon; 27a Stefania Croce, 46a Sophie Sandolo e 56a Vittoria Valvassori (+16). La danese Line Vedel, vincitrice in Slovacchia nella scorsa edizione, si è ritirata dopo il secondo giro per infortunio, quando era al comando insieme alla Campbell. Charley Hull (78.498 euro) dopo una serie di 5 secondi posti ha terminato parimerito al 40° scivolando dal primo al terzo posto nell’ISPS Handa Order of Merit, dietro a Nocera (91.900 euro) e Pace (83.536). Veronica Zorzi è 23a con 24.199 euro, 41a Giulia Sergas, 54a Stefania Croce, 69a Margherita Rigon, 72a Diana Luna, 100a Sophie Sandolo, 151a Vittoria Valvassori.
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Open de Espana Madrid 2020
Vittoria e leadership per la Pace in Spagna (Madrid 18/21 luglio)
Lee-Anne Pace (recentemente intervistata da FairwayLadies magazine) ha vinto, al Club de Campo Villa de Madrid, l’Open de España, sua seconda vittoria nel Ladies European Tour di questa stagione. Con questo successo è tornata al vertice dell’ISPS HANDA Order of Merit, che ora guida con 136.036 euro, davanti alla francese Nocera (105.445) e alla spagnola Ciganda (83.963). La 32enne sudafricana, che aveva vinto in Turchia, due mesi fa, ha ottenuto la sua settima vittoria sul tour, con un round finale in 71 (67-69-68- 71=275, -13). La vincitrice della money list 2010, ha iniziato l’ultimo giro parimerito con la francese Celine Herbin, in seguito, grazie a quattro birdie nelle sue prime sette buche, ha preso rapidamente il controllo della gara. Nonostante, nel proseguimento del match abbia raggiunto un vantaggio di quattro colpi, la gara si è riaperta dopo il doppio bogey arrivato alla 17, visto che il suo vantaggio si era ridotto a 1 solo colpo. “Sulla 17 sono andata dritta all’obiettivo, probabilmente avrei dovuto andare un po’ più a destra, mi sono un po’ disunita e ho perso due colpi, ma non la concentrazione; sono contenta di aver vinto”, ha detto la sudafricana. Alla Pace, infatti, è stato sufficiente un par sulla buca finale (cosa che hanno fatto anche le sue dirette avversarie) per raggiungere la vittoria con 1 colpo di vantaggio sulla svedese Mikaela Parmlid (6971-66-70) ed intascare il premio di 52.500 €. La francese Joanna
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Klatten (69- 71-67-72) in nove sotto il par, ha chiuso al 3° posto. Come si usa abitualmente sul circuito del LET, alcune compagne, tra cui Anne- Lise Caudal, Sophie Sandolo e Ashleigh Simon, hanno raggiunto la Pace sul green e l’hanno letteralmente scaraventata in acqua, cosa piacevole in questa occasione, dato il clima caldo e appiccicoso, che ha raggiunto temperature fino a 34C°. E’ stata una giornata doppiamente efficace per il Sud Africa, dal momento che Ashleigh Simon, grazie ad un eagle sul par5 della quarta buca, grazie a un 69 finale, ha condiviso il 5° posto con la francese Gwladys Nocera (precedente leader dell’Order of Merit) in sette sotto il par. Le speranze della Spagna di avere la prima campionessa nel proprio Open dovranno attendere un altro anno. Carlota Ciganda e Marta Silva infatti, non sono andate oltre il 7° posto, parimerito con Linda Wessberg, Minea Blomqvist e Titiya Plucksataporn. Si sono ritrovate appaiate al 16° posto Margherita Rigon (74-67-73-70) in risalita dalla 23a posizione dopo il terzo giro, e Veronica Zorzi (73-70-69-72) in discesa dall’11° al 16°. 27a Stefania Croce (73-70-71-72), 46a Diana Luna (73-69-73-75). Non ha superato il taglio solo Sophie Sandolo, nonostante un buon giro iniziale in 70. Nell’Order of Merit le posizione delle italiane: Zorzi è 22a con 28.849 euro, 44a Sergas con 17.430 euro (ha giocato solo in 3 tornei), 51a Stefania Croce, 59a Margherita Rigon, 75a Diana Luna, 108a Sophie Sandolo e 158a Vittoria Valvassori.
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Dall’Australia con furore (Denham 26/28 luglio)
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La n.7 del World Ranking, Karrie Webb (68-67-65) ha ottenuto la sua terza vittoria stagionale all’ISPS HANDA Ladies European Masters, giocato sul percorso del Buckinghamshire Golf Club di Denham in Inghilterra, con un brillante giro finale in 65. La 7 volte vincitrice di majors, che abitualmente gioca nell’LPGA (39 vittorie oltre a 192 top10), ha vinto con 1 colpo di vantaggio sulla sudafricana Asgleigh Simon (63-69-69). Già dalla partenza del terzo round si era presentata molto determinata, nonostante uno svantaggio di 3 colpi dalle leaders. Dopo aver concluso i tre giri con un totale di 200 (16 sotto il par) la Webb ha atteso nervosamente in clubhouse se, con un birdie, Simon o Caroline Masson avrebbero raggiunto il play-off. Invece la Masson (6369-70) dopo essere uscita con il suo secondo colpo da un bunker, ha concluso con un bogey, mentre la Simon, con il suo birdie putt ha solo lambito il bordo della buca; ciò ha significato consegnare alla 38enne australiana la vittoria insieme ad un assegno di 60.000 €. Oltre all’assegno del primo premio, alla Webb è stato consegnato un braccialetto di diamanti da 16 carati, per gentile concessione di Laurence Blunt, socio del Buckinghamshire Golf Club. Questa vittoria per l’australiana è l’ideale warm-up per il Ricoh Women’s British Open, in programma il prossimo weekend sull’Old Course di St. Andrews, che cercherà di vincere per la quarta volta. La Webb ha detto:“Ero venuta qui per prendere un po’ di confidenza con il fuso orario e le condizioni di vita britanniche. La vittoria è stata solo la ciliegina sulla torta. Sono molto contenta di come ho giocato, spero di prendere la stessa confidenza sul percorso anche la prossima settimana. All’inizio non avevo giocato particolarmente bene i par5, oggi invece ho ottenuto due eagle. E’ stata una grande spinta quando le condizioni sono difficili.” Simon non si è abbattuta nonostante abbia avuto la possibilità di vincere il suo terzo titolo nell’European Tour perchè ha prenotato il suo posto nel Ricoh Women British Open.“Non posso essere delusa, ho giocato molto bene oggi”, ha detto Simon.“Le condizioni erano molto difficili, mi tolgo il cappello davanti a Karrie per il suo 65.” Anche la Masson ha apprezzato il suo giro finale in 70 e ha detto:“Non mi sento come se avessi perso, è stata Karrie ad aver vinto; penso che aver fatto l’ultimo giro in -7 sia un ottimo punteggio. Ho dato il massimo, non potevo fare di più”. La Webb aveva dimostrato le sue intenzioni fin dall’inizio con un birdie alla prima buca. Giocando in condizioni ventose, ma con il sole, ha raggiunto parimerito la leadership a -13 dopo i birdies sulle buche tre, sei e sette. Grazie ad un eagle, ha preso la testa della classifica sulla nona buca, chiudendo il primo giro in 30. Il secondo eagle è arrivato alla buca 14. Unico neo della giornata il bogey sulla 16. Bellissimo l’hole in one ottenuto dalla sua partner, Christina Kim, alla 18. La Kim (68-67-68) ha poi condiviso il 4° posto con la tedesca Sandra Gal (68-68-67) mentre Klara Spilkova della Repubblica Ceca (66-6673) e la danese Linea Vedel (68-71-66) si sono classificate parimerito al 6°. Miglior giocatrice di casa, Charley Hull (68-66-74) che si è classificata al 9° posto, ha esaltato il pubblico con un magnifico eagle alla 17, dopo aver fatto rotolare in buca un perfetto putt da poco più di 3,5 m. Rimontata di undici posizioni e classificata al 16° posto Diana Luna (67-73-71) a 11 colpi dalla vincitrice (ultimo giro 3 bogeys e 4 birdies). 37a Veronica Zorzi (71-69-74) che invece ha perso dieci posizioni (4 bogeys e 2 birdies), 41a Sophie Sandolo (73-66-76), 53a Margherita Rigon (70-70-77; ultimo giro penalizzato da un doppio bogey, 3 bogeys e nessun birdie), 59a Stefania Croce (74-70-74). Le prime due dell’attuale Money List, Lee Anne Pace e Gwladys Nocera si sono classificate rispettivamente al 16° e al 27° posto. Nella Money, miglior azzurra rimane Veronica Zorzi al 26° posto con 31.789 euro, 50a Giulia Sergas, 54a Stefania Croce, 62a Diana Luna, 63a Margherita Rigon, 99a Sophie Sandolo, 162a Vittoria Valvassori.
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L’americana Stacy Lewis (67-72-69-72) ha conquistato il suo secondo major al Ricoh Women’s British Open sull’Old Course di St Andrews con 2 birdies nelle ultime due buche. Giocando nel sest’ultimo gruppo, sotto il sole, la n. 2 del mondo ha chiuso l’ultimo giro in 72 per un 208 in -8. Na Yeon Choi (67-67-75-73) era partita bene per l’ultimo round, aveva 3 colpi di vantaggio, ma in seguito, con 3 bogeys nelle sue ultime sei buche, si è presentata sulla 18a con 1 colpo di ritardoo. La Coreana aveva bisogno di eagle per raggiungere il play-off ma si è dovuta accontentare di un bogey, così la Lewis, dopo un’attesa nervosa in campo pratica, ha potuto finalmente festeggiare la vittoria. La Lewis ha giocato le prime 36 buche in -5 e le seconde 36, con il vento, in -3. L’americana, imbattuta nella Curtis Cup 2008 a St Andrews, quando segnò un record di 5-0, ha detto che sentiva di poter bissare quel titolo.“Mi sentivo molto bene in campo, come se ci avessi sempre giocato”, ha detto la Lewis, che mette fine a una serie di 10 vittorie consecutive nei majors da parte di giocatrici asiatiche. Fu anche l’ultima non asiatica a vincere un major nel 2011 quando trionfò nel Kraft Nabisco Championship. Lewis, è fonte di ispirazione per molte giovani che devono affrontare le avversità. Indossò un busto ortopedico per sette anni e mezzo, da 11 fino a 18, per correggere una curvatura della sua colonna vertebrale causata dalla scoliosi. L’unico momento che non l’indossava era mentre giocava a golf. Durante il liceo subì anche un intervento chirurgico per inserire una canna e cinque viti nella schiena che le procurarono ancora guai. Da questo e da altre situazioni contingenti nascono la grinta e la sua determinazione in campo. Alla difficile 17, ha giocato un bel colpo con il ferro 5 che che è finito a 1 m dalla buca. Ha poi centrato un lungo putt, di circa 6 m, sulla 18, che le ha permesso di sigillare un gran risultato, dopo aver giocato 36 buche nella stessa giornata, a causa della sospensione del sabato per il forte vento. La nuova campionessa ha continuato a dire che il suo amore per St Andrews è stato determinante per il successo.“Quando venni qui per la Coppa Curtis, arrivammo al mattino e pioveva, indossate le giacche da pioggia ci siamo subito messi a girare. Immediatamente mi sono innamorata del campo. Penso che qui la la storia conti più di ogni altra cosa, basti pensare a tutti i grandi campioni che vi hanno giocato. Voglio dire, il golf è iniziato qui. Amo questo campo più di ogni altro link su cui abbia giocato”, ha aggiunto.“I buoni colpi vengono sempre ricompensati. Sono felice di essere rimasta qui tutta la settimana.” Al 2° posto, parimerito, l’altra sudcoreana Hee Young Park (70-69-70- 73). Al 4° la leader, dopo il terzo giro, Morgan Pressel (66-70- 71-76) che ha chiuso parimerito con la norvegese Suzann Pettersen (70-67-72-74) in 5 sotto il par. L’americana Lizette Salas (68-72- 72-73) ha chiuso con un 73 al 6° posto in -3 (285) mentre le due giapponesi Mamiko Higa (7069-72-75) e Miki Saiki (69-66-74-77) si sono piazzate insieme al 7°. Prima giocatrice britannica è stata la campionessa del 2009, Catriona Matthew (68-74-68-78) da North Berwick, che aveva fatto un bellissimo 68 nel terzo round, ma a causa di un brutto 78 finale, ha chiuso parimerito all’11° posto. Il tentativo di Inbee Park, 42a in discesa di 14 posizioni (69-73-74-78), di vincere per la quarta volta e fare uno storico Grande Slam è naufragato per colpa dei giri in 74 e 78, in +6.“E’ stata una giornata dura oggi,” ha ammesso la numero 1 del mondo. “Ho cominciato subito male alla buca 1. Sono felice che il torneo sia finito, perché ho vissuto quattro giri sotto pressione. Mi tenevano tutti sotto controllo. E’ un sollievo sia finita,” ha aggiunto.“E’ qualcosa che non ho mai sperimentato prima. E’ stata una grande esperienza. Avrei potuto vincere, ma ho imparato molto. Il tempo e madre natura non mi hanno aiutata.” Nessuna delle ragazze italiane presenti ha superato
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Stacy Lewis spezza il dominio asiatico nei majors (St Andrews 1/4 agosto)
il taglio. Giulia Sergas (76-72) Margherita Rigon (73-75) e Veronica Zorzi (73-82) si sono fermate venerdì così come più di mezza squadra europea alla prossima Solheim Cup: Caroline Hedwall, Charley Hull, Jodi Ewart, Axahara Munoz, Caroline Masson, Beatriz Recari e Carlota Ciganda. Speriamo in bene! La Smyth Salver, che si assegna alla dilettante che meglio si comporta al Ricoh British Open, è stata condivisa tra la neozelandese Lydia Ko e l’inglese Georgia Hall, dopo che entrambe hanno chiuso in +6. La N °1 del mondo tra le amateur, Lydia Ko, vinse la Smyth Salver anche lo scorso anno al Royal Liverpool dove con 72, 71, 76 e 78 finì con 2 colpi di vantaggio sull’inglese Holly Clyburn in +9. Solo in un’altra occasione il premio venne condiviso, accadde nel 1993, prima che il Championship divenisse un Major, al Woburn G & CC, dove l’inglese Joanne Morley e la francese Patricia Meunier chiusero in 297. Lydia Ko, Joanne Morley (1989 e 1993) e la scozzese Bell Robertson (1980 e 1981) sono le uniche tre giocatrici ad aver vinto la Smyth Salver in due occasioni.
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2013 p/e
www.altea.com
Tendenze Dedicata all’isola di Capri la linea in edizione limitata di Tod’s www.veraclasse.it
Stile, qualità ed eccellenza nei materiali: queste sono le caratteristiche di Tod’s che, per l’estate 2013, torna a proporre una speciale linea limitata di scarpe e borse. L’isola di Capri torna ad essere la fonte d’ispirazione di quello che, ormai, è un appuntamento che si rinnova ogni anno. L’edizione limitata Tod’s per l’estate 2013 viene concepita all’interno di una location unica ed eccezionale: all’interno della piazzetta, arredata con maioliche del 700, si immaginano le nuove creazioni del marchio. Gli iconici Gommini e le D.D. Bag si denotano per lo stile elegante senza tempo, che ha reso noto il brand come produttore di classe senza tempo. La collezione Capri di Tod’s è resa unica dalla scelta dei materiali: via libera al morbido pitone e alla pelle di vitello, declinati in toni solari che spaziano dal giallo dei limoni, fino al turchese del mare. Queste sono le tonalità che vanno a comporre la collezione di scarpe e di borse per l’estate 2013.
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Watch Bell&Ross PW1 Heritage Progettato sul modello degli orologi da tasca degli anni ’10, il PW1 (Pocket Watch 1) è un omaggio a questi orologi nomadi che venivano usati agli albori dell’aviazione. Quest’orologio da tasca, trattenuto da una lunga catena, illustra la passione di Bell & Ross per gli orologi militari delle origini. Le sue finiture curate, la sua cassa lucida e la sua decorazione a “grano d’orzo” sublimano il fascino di quest’orologio da collezione destinato ai puristi.
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Foolbite
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Jewellery Nomination Gioielli E’ L’ORA DELLA DOLCEZZA CON MYBONBONS DI NOMINATION!
Un nuovo modo di gustare il tempo facendolo scorrere con tutta la dolcezza della Mybonbons Collections, complici gli stessi golosi ingredienti che hanno reso famosa la collezione dei bijoux e che ora danno vita a deliziosi orologi firmati Nomination, leader mondiale della gioielleria in acciaio e oro. Un elegante stile retrò e un design contemporaneo. Le linee diventano più glamour, le sue caratteristiche lo rendono delizioso: un orologio unico e caratterizzato da uno stile goloso e personalizzabile con un cinturino in vera pelle e un’originale chiusura a nodo. Timepieces che declinano i codici classici di Nomination in un originale linguaggio capace di rendere speciale ogni momento: autentici must have per segnare il tempo con il proprio bon bon del cuore! Lasciati tentare dalla nuova MyBonbons Collection per abbellire il tuo polso con un accessorio dal design golosamente impeccabile.
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Art of write St Andrews Links è conosciuto in tutto il mondo come “La Patria del Golf”. Il 2010 è stato l’anno del ritorno dell’Open Championship, che ha celebrato il 150° anniversario all’Old Course. In una stagione così importante per il golf internazionale, l’interesse verso il circolo più famoso del mondo non poteva che essere alto. Montegrappa ha dedicato a questo importante evento sportivo, una collezione di strumenti da scrittura che rappresenta qualità, storia e bellezza associate al St Andrews Links.
Montegrappa St. Andrews
Le penne St. Andrews La penna Montegrappa è in celluloide verde-nera, caratterizzata da un cabochon che ricorda la pallina da golf alla sommità del cappuccio; e dalla riproduzione di un’illustrazione originale di St Andrews Links sul fusto, dipinta a mano in una versione, o incisa a bassorilievo su argento in un’altra versione. Le penne sono in celluloide, un materiale composto da fibra di cotone mescolata con pigmenti naturali e madreperla, e sono inoltre ornate da minuterie o in argento massiccio. Una versione ancora più preziosa è realizzata con dettagli in oro massiccio.
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Terra Cielo Mare AVIO MK-II a cura di Massimo Pieranunzi Dai progettisti ai grandi piloti, fino ai meccanici, la Coppa Schneider ha abbastanza eroi da alimentare un intero ciclo di leggende come quella dell’idrovolante MC 72, pilotato dal Maresciallo Francesco Agello. La Freccia Rossa il 23 ottobre 1934 raggiunse la velocità di 709 Km/h, battendo il suo stesso primato e realizzando un record mondiale ancora oggi imbattuto. Ispirati a questa straordinaria impresa, i nuovi AVIATORE segnano un ulteriore miglioramento qualitativo dei prodotti, contrassegnati dal marchio Swiss Made. L’AVIO MK-II è proposto in tre versioni: nel colore nero con indici, ore e lancette Superluminova per il modello CLASSIC, bianco con ore e lancette old radium per il modello WHITE e nero con indici, ore e lancette old radium per il modello GUN.
Fondello serrato con viti | Impermeabile fino a 5 atmosfere | Medaglione in Titanio applicato alla cassa con sagoma dell’idrovolante MC 72 |Vetro minerale zaffiro con lentino al 6 | Micro-minuteria da aviatori (modelli White e Classic) | Cinturino Made in Italy realizzato artigianalmente in cuoio filo ecrù | Serie numerata
http://www.terracielomare.it/
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Una nuova era digitale sta per iniziare. Le reflex digitali, che hanno semplicemente sostituito la pellicola con un sensore, non sono cambiate significativamente in termini di dimensioni, peso e interfaccia utente. La nuova e rivoluzionaria mirrorless OM-D ha invece un corpo eccezionalmente leggero e compatto. Il suo mirino elettronico consente ai fotografi di controllare in tempo reale l’effetto degli Art Filter, la temperatura colore e i livelli di esposizione. Allo scatto puoi «creare» istantaneamente un mondo davvero unico e registrarlo con una qualità eccezionale. Il tuo mondo sarà così trasformato da qualcosa che vedi soltanto a qualcosa di cui sei veramente parte. OM-D è una nuova, rivoluzionaria fotocamera digitale con obiettivi intercambiabili, ideale per chi vuole partecipare, creare e condividere la sua visione del mondo.
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Charley Hull a cura di Giancarlo Rondolotti foto: LET press office
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Il 2° posto in Marocco è stato il tuo primo gran risultato. E’ stato il mio primo torneo come pro del LET e questo mi ha fatto felice. Ho giocato molto bene nel 3° giro e nel mio 64 il putter è stato determinante. Peccato aver perso la possibilità di fare altri 3 o 4 birdies perché il mio punteggio avrebbe potuto essere più basso. Nel 4° giro ho pagato l’inesperienza. E’ stato il mio primo torneo e la prima volta che alla partenza dell’ultimo giro avevo la leadership di un torneo professionistico. Come amateur avevo ottenuto diversi successi; nel 2012 ho rappresentato la Gran Bretagna e l’Irlanda alla Curtis Cup, dove sono orgogliosa di aver vinto il mio match singolo contro gli USA 5&4. Tre secondi posti (oltre a Marocco, Sudafrica e Turchia) quali diventano ora i tuoi piani? Ho intenzione di giocare il maggior numero possibile di tornei del Ladies European Tour e di raggiungere la posizione più alta nell’Order of Merit. Più in là non guardo. Preferisco concentrarmi sul torneo che di volta in volta devo affrontare. Quali sono i giocatori che ti hanno ispirato? Tiger Woods, Gary Player, Seve Ballestreros e Tony Jacklin. Preferisci giocare nel LET o in USA? Sono felice di giocare nel LET e, per il momento, ottenere il massimo successo in Europa. Ho giocato in America da amateur, posso dire che amo la vita che si fa là, in particolare il clima caldo della Florida. Se avrò successo in Europa sicuramente il passo successivo sarà quello di pensare all’LPGA. Il golf solo come passione o lavoro? Mi considero molto fortunata perché ormai il golf è il mio lavoro, ma è un lavoro che mi ha sempre appassionato. Non ci sono molti giorni all’anno in cui non giochi o mi alleni. Quale campo raccomandersti in USA e in Europa? Non ho giocato su molti campi in USA ma quest’anno a gennaio sono stata in Florida per allenarmi e ho avuto il piacere di giocare al Concession Golf Club di Sarasota in Florida. Il campo è stato disegnato da Jack Nicklaus e Tony Jacklin. E’ stata una fantastica esperienza, il campo e le strutture per l’allenamento sono le migliori che abbia mai trovato da nessun altra parte. Mi sono allenata con Tony Jacklin e suo figlio Sean. Quale GC preferisci e perché? Sono socia del Woburn Golf Club in Inghilterra. Al Woburn abbiamo 3 championship courses e ognuno ha caratteristiche diverse. Mi piace allenarmi su tutti e tre i campi. Stai ancora studiando? Ho lasciato la scuola a tempo pieno a quattordici anni e ho cominciato a studiare in casa. Da subito i miei impegni golfistici erano troppi per poter pensare di andare a scuola ogni giorno. Studiare a casa significava allo stesso tempo poter giocare e allenarmi. Spesso capita di dover studiare alla sera dopo aver giocato. Quest’anno ho alcuni esami, sarà difficile coniugare lo studio con il LET.
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Quanto tempo dediche quotidianamente all’allenamento? Ogni giorno faccio conto di svolgere un qualsiasi lavoro per circa 8 ore. Quindi alterno gioco, pratica, faccio ginnastica e dedico del tempo alla preparazione mentale. C’è qualcosa che devi migliorare? Negli ultimi 6 mesi ho dedicato un bel po’ di tempo al putting. Ho lavorato con un nuovo coach specializzato e ora ho più confidenza sul green. Più recentemente mi sono allenata nel pitching da 50 yards e meno. Qual è il tuo colpo preferito? Lo stinger di Tiger dal tee Cosa pensi del Golf alle Olimpiadi? Non ci ho pensato più di tanto; ovviamente mi piacerebbe avere l’opportunità di rappresentare il mio Paese ai Gioch Olimpici del 2016. Hai mai giocato in Italia? Ci sarai a luglio? No. Il mio posto nell’Italian Open non è ancora garantito ma spero in un invito degli sponsors, in tal caso avrò l’opportunità di visitare per la prima volta il vostro Paese. Spero quindi, in un modo o un altro, di poterci essere. Vivi a Kettering, dove sarebbe? Kettering praticamente è al centro dell’Inghilterra. A circa 80 miglia a nord di Londra e a 40 a sud di Birmingham. Cosa fai quando non giochi? Mi piace uscire, fare palestra, andare al cinema e camminare con il mio Jack Russell che si chiama Tom. Hai hobbies? Il golf è tutto! Ti piace lo shopping? In quale negozio? Rispetto a questo non sono diversa da una qualsiasi adolescente. Mi piace comprare vestiti insieme a mia sorella più grande. Sono convinta che è importante essere eleganti sia sul campo che fuori. I miei negozi preferiti sono Zara, Top Shop e Hollister. Se non avessi giocato a golf cosa avresti voluto fare? Il golf mi ha “presa” quando avevo 5 anni e da quei primi giorni ho sempre e solo sperato di diventare una professionista. Posso affermare di non aver mai preso in considerazione una carriera alternativa a questa.
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CAREER RESULTS Amateur Record: Dal 2009 al 2012 ha vinto: The Leveret, Hampshire Rose, Woburn GC Ladies Club Ch’ship (ottenendo il record di un giro del campo in 8 sotto il par), ID Jones / Doherty Ch’ship Florida, Welsh Open Stroke play, English Stroke play, Harder Hall Invitational Florida. Ha ottenuto nei seguenti tornei professionistici del 2012: il taglio al Kraft Nabisco Championship, il 5° posto al Turkish Airlines Ladies Open, il 18° all’Irish Ladies Open e il 18° all’ISPS Handa Ladies British Masters. Ha fatto parte del GB&I Curtis Cup Team che ha vinto nel 2012. Vincitrice del BBC Eastern Region Young Sports Personality dell’anno. Career highlights: Ha raggiunto la 3a posizione nel world amateur rankings del 2012. 36a posizione al Lalla Aicha Tour School 2013. 2013: 5 secondi posti in tornei pro del LET: Lalla Meryem Cup in Marocco, South African Women’s Open, Turkish Airlines Ladies Open, Deloitte Ladies Open e Unicredit Ladies German Open. Attuale 4a posizione nell’Order of Merit e “wild card” per la Solheim Cup (dati al 1-8)
PERSONAL Altezza: 168 cm, capelli: Biondi, occhi: Grigio/Blu. Ha iniziato a giocare: a 5 anni (2001) al Kettering GC, Inghilterra. Pro dal 1° gennaio 2013. Socia al: Woburn Golf Club, Inghilterra. Primo coach: Kevin Theobald, Kettering GC. Attuale Coach: Lee Scarbrow, John O’Gaunt GC, Inghilterra.
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Melissa Eaton Parlaci di te, quando sei diventata pro? Sono diventata professionista nel 2008 e ho iniziato la prima parte dell’anno lavorando al Grand Cypress Golf Resort di Orlando per mettere da parte qualche soldino che mi permettesse di giocare nella seconda metà dell’anno sul Symetra Tour (allora si chiamava Duramed Futures Tour). Sei stata al primo posto della Money List Symetra ed hai fatto bene anche nel LET! A questo punto quali sono i tuoi piani? L’aver vinto il secondo torneo del Symetra mi ha fatto modificare i piani, ma in un modo fantastico. Ora giocherò di più negli Stati Uniti al contrario del mio piano originario, che era di giocare un po’ più in Europa. È un cambiamento radicale, ma se riuscirò a classificarmi tra le top10 del Symetra avrò la possibilità di accedere all’LPGA Tour. Che cosa è successo nel secondo round in Marocco? Questa è una bella domanda di cui non conosco la reale risposta ad eccezione del fatto che dimostra quanto sia imprevedibile questo gioco. Preferisci giocare nel LET o in USA? Devo ammettere che ho un po’ perso di vista il mio obiettivo. Avevo cominciato a frequentare l’ambiente del LET in Marocco, quando è arrivata la prima vittoria nel Symetra Tour. Mi sono distratta con i media, e per di più avevo un sacco di gente che faceva il tifo per me. Ora mi devo concentrare e non fare più gli stessi errori. Onestamente, il LET è il miglior tour dopo l’LPGA, mi piace giocare sul LET. È divertente girare il mondo con il LET, ad ogni evento veniamo trattati come dei re. Avrei potuto giocare una vita nel LET, in contrapposizione al Symetra Tour. Ormai gioco sul Symetra da 4 anni, e devo dire che l’LPGA ha lavorato molto duramente per migliorarlo. In realtà è diventato un tour molto più interessante, con borse decenti e i campi da golf in programma quest’anno sono tutti molto belli. Ogni anno si migliora molto, e speriamo che anche i premi migliorino di anno in anno. Nel complesso mi sento felice di poter giocare in tutto il mondo su entrambe i tours. Tuttavia l’obiettivo nella mia mente è l’LPGA Tour. CAREER RESULTS Melissa Eaton è nata il 15 gennaio 1985 a Empangeni, Kwazulu Natal, South Africa. È pro dall’ottobre 2007. Amateur record: nel 2001 è SA Girls U21 Champion con il record di 10 top10, nel 2005 South Eastern Conferente (SEC) All-Conference First Team selection. Record di 10 Top10. Per tre volte LSWA Louisiana Player of the year (2005-2007). Tre volte LSWA All- Louisiana First team (2005-2007). Nominata Louisiana Sportswomen of the year (2005-2007). Una vittoria nel 2006 nel Collegiate Players tour in Louisiana con un record sul campo del Pelican Point Golf course con un -7, 65. Professional record: una vittoria nel 2008 nel SunCoast Series Tour. Position at Lalla Aicha Tour School: T49th. LET: nel 2012, 9° posto e nel 2013, 16° posto al South African Women’s Open. SYMETRA: Nel 2013 vittoria in marzo al Florida’s Natural Charity Classic, 20° posto al Four Winds International, 16° al Credit Union Challenge, 21° al Northeast Delta e 11° al Credit Union Classic; attualmente all’8° posto nella Official Money List (6 ago. 2013). Migliori risultati nel 2012 il 14° all’Island Resort Championship; nel 2011 il 19° al Teva Championship; nel 2010 il 2° al Pennsylvania Classic, 12° al Teva Championship, 18° al Greater Richmond e 19° al The International; nel 2009 il 9° al Louisiana Pelican Classic e il 17° al Ladies Titan Tire. PERSONAL Altezza: 160 cm; capelli e occhi castani, ha iniziato a giocare a golf nel gennaio del 1997 grazie alla mamma Colleen Eaton (ex giocatrice pro in SA) Ernie Els e la Ernie Els Foundation. Karen Bahnsen (LSU Louisiana State University - college coach). Kevin Kirk e The Woodlands Performance Center, The Woodlands, Texas USA. Università: Louisiana State University.
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Cosa devi migliorare? Devo ancora lavorare sull’aspetto mentale e sul gioco corto. Ho sempre apprezzato la forza del mio gioco lungo, ma mi sono resa conto che i tornei si vincono grazie alla forza mentale e alla solidità del gioco corto. Qual è il tuo colpo preferito? Dovrei tirare a sorte tra un colpo dal bunker e un piccolo fade, soprattutto con il mio driver. Ci sono dei giocatori che ti hanno ispirato? Ernie Els, Gary Player, Annika Sorenstam, Yani Tseng, Louis Oosthuizen, Stacy Lewis,Tiger Woods, Rory McIlroy Qual è il giocatore che apprezzi di più? Ernie Els. Nel 2000, io e mia sorella Nicola eravamo juniores in Sud Africa, e grazie a lui siamo diventati membri della Ernie Els Foundation. Ci ha salvato dal dover rinunciare a golf perché mia madre stava lottando per permettersi di tenerci in gioco. La Fondazione di Ernie allora aveva lo scopo di aiutare i giovani, i giocatori di talento che avevano bisogno di assistenza finanziaria per essere in grado di competere ancora a prescindere, perché la fondazione pagava tutte le spese. Ora la fondazione è cambiata, è più di una scuola. Quale campo raccomandersti negli USA e quale in Europa? Ho giocato su un sacco di campi negli Stati Uniti, dai tempi del college alle gare pro. Suggerirei di giocare sulla costa occidentale perché il tempo in genere è abbastanza buono tutto l’anno soprattutto nel sud della California, e la costa è molto bella. Mi ricordano il clima e i paesaggi del Sud Africa. Io ho vissuto nel Woodlands, Texas, per 3 anni, 30 minuti a nord di Houston, ed è una piccola mecca del golf. Ci sono tanti campi tutti di ottimo livello in uno spazio ristretto, ma ognuno è fantastico. Per quanto riguarda l’Europa in realtà non la conosco abbastanza. Quando ero juniores ho giocato in un torneo in Olanda e mi è piaciuta quella esperienza. Questa è una delle ragioni per cui sono impaziente di sperimentare i diversi campi europei.
Come è organizzata la tua giornata di allenamento? Quando non partecipo ad un torneo mi piace iniziare la giornata con un buon allenamento, di solito un’ora, fa bene al cuore e al peso, poi proseguo con un buono stretch. Quindi, dopo una buona colazione, vado al campo. Ultimamente mi sono concentrata più sul gioco che sull’allenamento. Tuttavia se mi accorgo che c’è qualcosa da migliorare, dopo il giro sul percorso ritorno in campo pratica, il tutto intervallato da una pausa pranzo; in linea di massima resto fuori casa tutto il giorno. Di solito mi prendo il lunedì di riposo, e il sabato e la domenica tendo ad essere più flessibile e dedicare anche del tempo agli amici. Cosa pensi del golf ai Giochi Olimpici? Sono entusiasta dell’idea. È il più grande evento sportivo. Non vedo l’ora, naturalmente spero di far parte della squadra sudafricana. Hai mai giocato in Italia? Purtroppo no. È sempre stato nei miei desideri, spero al più presto di giocarci un torneo del LET. Dove vivi ora? La mia base è a Mandeville, in Louisiana. Sono tornata nello stato dove ho frequentato il college, la LSU (Louisiana State University) che è a solo un’ora di distanza. Vivo con una famiglia Sudafricana, conosciuta 5 anni fa, sono stata incredibilmente fortunata a incontrarli. Mandeville è poco a nord di New Orleans. È perfetto vivere in una comunità chiamata Beau Chene Country Club dove ci sono 2 campi da golf. Cosa fai quando non giochi a golf? Quando non gioco a golf amo fare shopping (…non è una buona cosa ammenochè non continui a vincere i tornei;). Mi piace fare la turista, pranzare fuori e socializzare con gli amici. O anche stare a casa a rilassarmi, farmi fare un buon massaggio o la manicure. Concedermi qualche vizio :-) Quando sono tornata in Sud Africa, andavo volentieri al mare o semplicemente rimanevo a casa con la famiglia. Mi piace anche fare altri sport o lavorare all’aperto, cerco sempre di fare qualcosa di attivo anche in una giornata di riposo. Hai qualche hobbies? Non proprio, anche se mi piace la fotografia e ho cercato di farne un hobby per un po’ di tempo. Ti piace lo shopping? In quale negozio? Come ho detto prima, mi piace lo shopping! Ho alcuni negozi preferiti: ZARA, H&M, Forever21, Francessca’s in USA, JCREW, VICTORIA’S SECRET/PINK STORE, e qualsiasi altro store che offra buoni affari. Se non fossi stata una giocatrice cosa avresti fatto? Questa è una domanda molto difficile ... se non fossi stata giocatrice cosa avrei fatto ... Beh, se smettessi di giocare a golf vorrei insegnarlo. Non potrei stare lontano dai campi. Tuttavia, se non nel golf, penserei a qualcosa nel mondo del marketing (ho una laurea in quel settore) o magari nella moda. di Giancarlo Rondolotti
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Arriva l’Airbus 319,
il lussuoso Jet privato di Emirates
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Emirates, una delle compagnie con la crescita più rapida, ha annunciato il lancio del lussuoso servizio con nuovo aereo privato che adesso può essere prenotato online sul sito www.emirates-executive.com. I passeggeri alla ricerca di lusso ineguagliabile possono prenotare un servizio personalizzato a bordo di Emirates Executive, il super spazioso Airbus 319 , e provare la tecnologia superiore e il design esemplare che soddisfano i desideri dei clienti più esigenti. Disponibile sia in lingua inglese che araba, il sito di Emirates Executive offre ai clienti un primo assaggio dell’esperienza attraverso un video che fornisce una panoramica del velivolo e di tutte le sue funzionalità. I passeggeri possono dunque “intraprendere il loro viaggio” sulla base di un modulo di richiesta e delineare l’esperienza in base alle proprie esigenze ed aspettative. “Emirates Executive eleva gli standard di qualità che i nostri clienti si aspettano, con la flessibilità e il lusso che può essere offerta solo da un volo charter privato “, ha dichiarato Adnan Kazim - Divisional Senior Vice President – Planning, Aeropolitical & Industry Affairs di Emirates. “Abbiamo notato un aumento della domanda nel settore dei viaggi privati, soprattutto in Medio Oriente e in Europa, ma anche in mercati come l’India, la Russia e la Cina e, con Emirates Executive e il lancio del suo sito web, stiamo cercando di attingere da questa nicchia di mercato puntando sull’elevata qualità del servizio e l’attenzione al dettaglio propri di Emirates”. Fornendo un servizio charter privato per la maggior parte delle destinazioni nel mondo e oltre il network di Emirates esistente, il velivolo offre una nuova configurazione, con un elevato livello di comfort e di servizio per un massimo di 19 passeggeri. Sempre all’avanguardia, Emirates Executive introduce molte novità: dalle suite private ad una grande sala poli-funzionale di bordo, il che rende il servizio versatile al punto da garantire diverse opzioni di viaggio sia per il cliente privato che per le compagnie. I servizi personalizzati per i passeggeri includono la possibilità di prenotare con breve preavviso e il trasferimento in auto privata con chauffeur da e verso l’aeroporto. L’aeromobile A319 può contare su un team altamente qualificato ed esperto di personale di bordo e di terra.
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Angelica Moresco La passione più di tutto Angelica Moresco ha vinto, al GC Villa Condulmer, i Campionati Nazionali Ragazze - Trofeo Silvio Marazza, riservati a giovani nati dopo il 1 gennaio 1995, con lo score di 291 colpi (76 68 74 73, +7). La Moresco, classe 1998, è al primo titolo italiano ed ha già al suo attivo due successi nel Leoncino d’Oro nel 2012 e nel 2013. Grazie a questa vittoria sarà “Little Sister” di Giulia Sergas. La proette italiana, che gioca abitualmente nell'LPGA Tour, allo scopo di promuovere il golf femminile si è resa autrice di una bella iniziativa che ha voluto chiamare “Little Sister”. Angelica, l’accompagnerà all’Evian Masters, gara che si disputerà in Francia (12-15 settembre) e che, da quest’anno, è divenuta un major, dove potrà fare un’esperienza indimenticabile osservando le migliori proettes del mondo. Angelica, che abbiamo raggiunto telefonicamente si è raccontata nella breve intervista che segue e ha promesso che condividerà, assieme ai lettori di Fairway Ladies magazine, la sua esperienza in quell'occasione. Per questo la ringraziamo anticipatamente.
Chi è Angelica Moresco? Ho 14 anni, abito a Caldogno un piccolo paese in provincia di Vicenza. Da un anno frequento l’istituto tecnico commerciale-linguistico Ambrogio Fusinieri. Sono una semplice ragazza di città, quella con mille sogni e desideri; nel tempo libero adoro ascoltare musica e navigare su internet. Ti aspettavi questo successo? Sicuramente non mi aspettavo di vincere un campionato così importante, anche perchè il field delle avversarie era di ottimo livello, con ragazze più grandi e con molta più esperienza. Penso che la vittoria sia arrivata soprattutto perché ho dato il massimo negli ultimi tre giri di gara: ce l’ho messa proprio tutta. Volevo ottenere questo risultato con tutto il cuore e, quello che appariva un sogno, si è avverato. Come ti sei preparata per ottenere questo risultato? Ho dovuto allenarmi duramente soprattutto durante l’inverno, nonostante freddo, neve e pioggia andavo a praticare 4 volte alla settimana e due andavo in palestra. Durante l’estate le cose si semplificano, niente scuola e niente freddo e quindi mi alleno quasi tutti i giorni oltre ad andare a correre tre-quattro volte la settimana. Colpo e ferro preferiti? Il mio colpo preferito è il draw, quindi una palla che gira da destra a sinistra e che mi fa accumulare anche qualche metro. Il mio colpo più meccanico è il drive cioè quello che mi da più sicurezza, mentre il mio ferro preferito è il 7. Quale è stata l’avversaria che hai temuto di più? Sicuramente Martina Flori, che aveva 2 colpi di vantaggio su di me al termine del secondo giro. Negli ultimi due giri si è avvicinata anche Camilla Mazzola che con un 68 mi aveva distaccato di ben 3 colpi, e 2 a Martina. L’ultimo giro è stato sicuramente il più importante, non ho ceduto, ho sempre fatto il mio gioco colpo su colpo, mentre le altre hanno mollato nelle ultime nove buche. Ti è piaciuto il campo? Molto; non è lungo, ma è tecnico con green piccoli. Parecchie buche, sin dal tee shot, mettono sotto pressione. Un po’ d’ansia me la creavano i par 3 lunghi con green piccolissimi. Dove giochi abitualmente? Sono socia al Golf Club Vicenza, un campo decisamente vicino a casa e quindi comodo per gli allenamenti settimanali soprattutto in inverno. Mentre una-due volte la settimana mi alleno al Golf Club Padova, a lezione dal mio maestro Alex Senoner. Che cosa è per te il golf? Rimane un gioco e un divertimento oppure.... Per me il golf è tutto, non è solo un semplice sport, è molto di più, qualcosa di difficile da descrivere. Nient’altro mi fa provare certe emozioni. Sentire tutta quell’adrenalina, quel silenzio, quella voglia di scendere in campo, il rumore cosi unico della pallina che cade in buca, trovarsi tra la natura, sentire quella voglia assurda di spaccare il campo, quella tensione prima di una gara importante. E’ pazzesco che il solo tirare un pallina in un prato verde mi faccia provare così tante emozioni. Amo questo gioco, amo il golf C’è una giocatrice cui vorresti assomigliare? Ho due idoli, uno è Paula Creamer, adoro il suo gioco e soprattutto il suo atteggiamento in campo. L’altra è Annika Sörenstam, giocatrice che ormai è parte della storia del golf, ha un talento enorme, ha vinto più di 60 gare del circuito americano, secondo me è lei la “Tiger Woods” al femminile. Ti piace l’idea di diventare “little sister”? Mi entusiasma tantissimo, non vedo l’ora di vivere quest’esperienza stupenda insieme ad una proette dell’LPGA come Giulia Sergas. Sono curiosa di vedere da vicino il suo atteggiamento in campo, il suo gioco, i suoi pasti, insomma la sua vita da proette. Prossimi impegni da qui a settembre? I campionati italiani under 16 al Royal Park, il Dutch Open in Olanda, l’Annika Sörenstam Invitational in Svezia, il Trofeo Pallavicino a Bogogno e il CGL a Margara.
a cura di Giancarlo Rondolotti 90
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Boeing Business Jets ...esclusivitĂ tra le nuvole a cura di Carlo Dedoni foto Boeing press office
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Boeing Business Jets è la divisione del noto costruttore aeronautico statunitense dedicata al mercato del trasporto aereo privato, VIP ed executive che offre la gamma di prodotti commerciali Boeing con configurazioni dedicate e personalizzate a seconda delle esigenze dei clienti, siano essi privati, aziende o autorità governative. Boeing Business Jets trasforma la gamma di velivoli commerciali di Boeing, ampiamente diffusa in tutto il mondo, in un prodotto altamente esclusivo che conserva, nel contempo, quelle caratteristiche di robustezza e affidabilità che da sempre contraddistinguono il costruttore aeronautico di Seattle. I clienti di Boeing Business Jets sono persone che danno un grande valore al loro tempo e alle esigenze di mobilità, preferendo un velivolo più ampio e spazioso rispetto ai business jets tradizionali e con una serie di servizi come l’accesso a un ufficio, una vera camera da letto, la doccia, servizi di ristorazione, aree di intrattenimento e relax e qualsiasi altro spazio rispecchi le esigenze del cliente o dell’operatore. L’offerta di Boeing Business Jets si apre con i velivoli BBJ, basati sulla collaudatissima piattaforma del Being 737, il velivolo commerciale più venduto al mondo. Con un’autonomia intercontinentale e ampi spazi personalizzabili, la gamma di BBJ si apre con la versione più corta che dispone di uno spazio di cabina pari a 75 metri quadrati, passando per il Boeing BBJ2 con i suoi 93,7 metri quadrati e infine con il BBJ3 con 104,05 metri quadrati. L’attuale gamma di velivoli BBJ viene proposta su base dei velivoli 737 Next Generation, ma il costruttore americano ha annunciato che è in corso lo sviluppo della nuova gamma
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di velivoli BBJ basata sul nuovo modello 737 MAX, la nuova versione del noto velivolo di linea con performance operative ed economiche nettamente migliori rispetto al suo predecessore. L’offerta di Boeing Business Jets non si esaurisce con i soli BBJ, il costruttore infatti offre le versioni VIP anche per i velivoli più grandi della sua gamma di aeroplani commerciali. Il 787 VIP, basato sull’ultimo arrivo in casa Boeing, il 787 Dreamliner, infatti viene proposto nelle due versioni 8 e 9, la prima con uno spazio di cabina di 223 metri quadrati, la seconda con 257 metri quadrati. Per i clienti ancora più esigenti, Boeing propone anche il 777 VIP, nelle versioni 200ER e 300ER e anche nella versione a lunghissimo raggio 200LR. I 777-200ER e LR dispongono di uno spazio di cabina di 278,8 metri quadrati, mentre il 777-300ER offre uno spazio superiore, 338 metri quadrati. La gamma di Boeing Business Jets si conclude con l’ammiraglia dell’offerta del costruttore: il Boeing 747-8 VIP, basato sulla piattaforma dell’ultima versione della “regina dei cieli”, con uno spazio di cabina di 446,6 metri quadrati. L’offerta di Boeing Business Jet per la clientela VIP e privata riguarda anche i servizi di personalizzazione delle cabine tramite i Completion Centers sparsi per il mondo e i servizi di assistenza e supporto alle macchine in servizio.
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Le Sirenuse Positano di Massimo Pieranunzi
foto: Le Sirenuse Press Office
http://www.sirenuse.it/
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Il rosso pompeiano delle mura, le bouganville che abbracciano architetture classiche, l’eleganza di un’antica villa del XVIII secolo, lo stile senza eguali di un hotel a 5 stelle lusso a Positano: questa è la magica alchimia dell’Hotel Le Sirenuse, prestigioso albergo in Costiera Amalfitana che non ha mai perso la calda ospitalità di una casa privata.
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Nei salotti del Sirenuse sono custodite vere e proprie collezioni di mobili antichi e quadri della famiglia Sersale, che dal 1951 accoglie agli ospiti di questo raffinato hotel. Le camere e le suite sono impreziosite da mattonelle di Vietri dipinte a mano e soffitti a volta, proprio come nelle classiche dimore amalfitane, e quasi tutte si affacciano sulla baia di Positano con balconi oterrazze private.
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Alberi di limone dividono i tavoli e ben 400 candele si accendono ogni notte, luci morbide che giocano con quelle dirimpettaie provenienti dal borgo di Positano arrampicato sulla collina. Il tutto arricchito dai piatti della cucina mediterranea, preparati secondo le tradizioni pi첫 antiche. Benvenuti alristorante La Sponda del Sirenuse, il regno dei profumi e dei sapori dedicati alla gastronomia locale.
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Progettato dal famoso architetto Gae Aulenti, noto per aver curato la ristrutturazione del Pala Vela per le olimpiadi invernali di Torino 2006, Le Sirenuse AVEDA Concept SPA si presenta come uno spazio moderno per rigenerare il corpo e lo spirito. Nel centro benessere ci sono la sauna, il bagno turco e una palestra attrezzata con macchine LifeFitness. Sulla terrazza più grande dell’albergo, invece, c’è la piscina con solarium, uno dei luoghi preferiti per trascorrere i lunghi pomeriggi estivi.
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Dall’albergo si possono raggiungere facilmente le spiagge di Positano e i principali borghi della Costa d’Amalfi. Chi preferisce la vita all’aria aperta e le splendide giornate tra calette e specchi d’acqua color smeraldo può scegliere lebarche private dell’albergo, il veloce Riva Acquarama e il gozzo “Sant’Antonio”, e perdersi tra le mille bellezze della Costiera.
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HI-TECH Samsung Galaxy NX Android incontra il mondo delle fotocamere mirrorless nella nuova Samsung Galaxy NX, equipaggiata con sensore APS-C CMOS da 20,3 megapixel e con la versione 4.2.2 Jelly Bean del sistema operativo mobile. Le componenti hardware sono quelle tipiche dei dispositivi mobile di fascia alta: processore quad core da 1,6 GHz, 2 GB di RAM, 16 GB di memoria interna, slot microSD, modulo WiFi, GPS, Bluetooth 4.0, 3G o 4G-LTE e batteria da 4.360 mAh, ma le prestazioni in ambito fotografico superano di gran lunga quelle di uno smartphone, grazie anche al sistema autofocus ibrido integrato. Come per le altre macchine della categoria, è possibile cambiare l’ottica a piacimento. Trasforma ogni momento in una nuova esperienza e ogni immagine in una storia da raccontare. La Galaxy NX è una fotocamera versatile, facile da usare e sempre connessa, che ti permette di condividere le tue storie con chiunque, ovunque. Basata sul sistema operativo Android, la Galaxy NX è anche un potente dispositivo di comunicazione portatile. Grazie all’autofocus ibrido ultra veloce e a una vasta gamma di obiettivi intercambiabili, la Galaxy NX offre grande dettaglio e colori spettacolari in ogni situazione di scatto. Puoi scegliere dalla vastissima libreria di app disponibili per Android e sfruttare l’ampio display LCD touch da 4.8 pollici per ritocarre foto e video come un vero professionista. Connettività totale (3G/4G & WiFi) Viaggi più leggero ma porti con te molto di più. La Galaxy NX è la fotocamera più versatile e integra il supporto sia per le reti 3G e persino 4G che WiFi, per permetterti di caricare, condividere e persino postare su Facebook, Twitter, YouTube e Instagram le tue immagini e i tuoi video. In più puoi scaricare le migliori app per Android per ritoccare i tuoi i scatti e sorprendere amici e parenti. Scatta, crea e condividi ovunque vai con la Galaxy NX. http://www.samsung.com
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LOWEPRO – linea CompuDay Photo Computer e fotocamera sempre con te La serie CompuDay Photo di Lowepro è l’ideale per chi vuole avere sempre con sé sia il proprio laptop che l’attrezzatura fotografica. Lo zaino CompuDay Photo 250 e la spaziosa borsa CompuDay Photo 150, infatti, proteggono laptop, fotocamera e tutti gli accessori indispensabili alla vita quotidiana: cellulari, lettori MP3, hard disk portatili, chiavette USB, chiavi, portafoglio, snacks, giacca, biglietti, penne. Ogni oggetto necessario per una giornata all’aria aperta o in ufficio. La borsa messenger CompuDay Photo 150 è leggerissima e permette di essere sempre pronti a scattare: la tasca laterale ad accesso veloce permette di accedere agevolmente allo scomparto in cui si trova la fotocamera. Sia lo zaino che la borsa hanno spazio per una fotocamera corredata da un obiettivo, un notebook con monitor da 15.6 e tutti gli accessori. Lo zaino CompuDay Photo 250 backpack dispone di ganci SlipLock su entrambi gli spallacci utili per espandere la capacità di trasporto dello zaino stesso, utilizzando gli accessori compatibili con il sistema SlipLock. La borsa CompuDay Photo150 offre tutta una serie di caratteristiche peculiari come le fibbie a sgancio rapido per un accesso immediato alla fotocamera. Entrambe le borse sono disponibili in nero con interni arancioni.
Per risultati da vero professionista...GoPro Hero La videocamera più versatile del mondo La prima telecamera indossabile che gira video ad Alta Definizione con una una risoluzione 1080p e registra a 30 fotogrammi al secondo. Massima risoluzione, limpidezza e realismo. Con una Alta Definizione a 1920x1080 cattura i tuoi momenti più eroici con un realismo che nessuna telecamera indossabile correntemente sul mercato può regalarti. Con la telecamera GoPro da Casco HD HERO, puoi registrare a 960p con una definizione a “cornice piena” ed uno spettro visivo massimo a 30 fotogrammi al secondo. Alcuni sport come motociclismo, mountain bike e sci richiedono uno spettro visivo molto ampio per catturare velocità e tecnica. I 1280X 960p di risoluzione ti daranno il piu’ ampio spettro visivo che una telecamera indossabile ti può regalare. La modalità a 30 fotogrammi al secondo produce video molto fluidi e piacevoli, mentre 60 fotogrammi al secondo permette la chiara revisione delle azioni a movimento lento, l’ideale per perfezionare la propria tecnica. Alta Qualità del Suono. Il Vento? Sparito... Qualità fotografica a 5 Megapixels Se oltre ad un video al Alta Definizione vuoi anche delle fotografie brillanti, i 5 Megapixels di risoluzione sono quello che fa per te! Questo perché l’obiettivo di 170 gradi cattura da angolo ad angolo, da bordo a bordo... senza farsi sfuggire nulla... Modalità Fotografica Automatica 2, 5, 10, 30, 60 secondi Premi solo l’otturatore e dimenticati di tutto il resto. La batteria durerà per 2 ore di ripresa, catturando foto ogni 2 secondi. http://it.gopro.com/
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Un Resort vista...mare
il faro di Capospartivento è diventato un lussuoso hotel a cura di Massimo Pieranunzi foto: Il Faro di Capospartivento
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Il faro di Capo Spartivento fu costruito nel 1856 dalla Marina Militare Italiana, mitragliato dagli aerei americani durante l’ultima guerra, ospitò fino agli anni 80 la famiglia dei faristi. La struttura diviene oggi una luxury guesthouse senza però perdere la sua originale natura di faro, con la sua affascinante lanterna che al crepuscolo da più di 150 anni si accende e con il suo fascio di luce rotante, come una spada, taglia l’oscurità per illuminare il cammino ai naviganti. Aperto tutto l’anno, diventando d’inverno scenario suggestivo ricco di tempeste e temporali memorabili, Il Faro di Capospartivento è stato premiato come esempio di recupero di architettura militare dai vertici della Marina Militare Italiana ed è l’unico Faro d’Italia restaurato ed aperto alla ricettività pubblica.
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Localizzazione La struttura, situata a 50 KM dall’aeroporto di Elmas e dalla città di Cagliari, sorge sul promontorio di Capo-Spartivento, località Chia, punta all’estremo sud dell’isola, in un area ancor oggi completamente selvaggia e incontaminata, priva di costruzioni, ricoperta dalla caratteristica macchia mediterranea, circondata da spiagge paradisiache di finissima sabbia bianca. Il faro, costruito su una scogliera a picco sul mare, è raggiungibile attraverso una strada sterrata, chiusa al pubblico. A pochi minuti di automobile dal percorso di Is Molas. Esterni Nel retro un giardino di 3000 mq con un enorme ulivo secolare e un grande prato, un camino di 12 metri di lunghezza con antistante salotto, una zona barbecue. Nella area centrale, sopraelevata, sono posizionati 8 gazebo in cristallo di 16 mq cadauno con vista panoramica, in cui è possibile pranzare godendo della vista del mare e della collina, o cenare la sera illuminati dal fascio di luce rotante del faro. Sul fronte una pedana in teak di 200 mq si affaccia sulla scogliera a picco sul mare. Al centro della pedana è inserita la piscina a sfioro di 14 x 6 m, profonda 1,30 m, con due idromassaggio Jacuzzi. Antichi fondi di carro turchi sono stati adibiti a tavoli per le colazioni, un elegante salotto in pelle bianca con 4 ombrelloni consente di godere di una colazione con vista sul mare infinito o di aperitivi al tramonto quando la lanterna si accende mentre le capre si adagiano nel punto piu’ riparato del promontorio. Interni La struttura si estende su una superficie di 600 mq. La porta d’accesso, in cristallo trasparente che consente di vedere il mare, ha conservato nell’arco il fregio in ferro con le iniziali del Re Vittorio Emanuele. All’interno, al piano terra, un ampio salone di 120 mq. con lampadari rossi in cristallo di Murano. Le 5 volte del soffitto segnano il confine fra 5 ambienti separati un tempo da pareti oggi sostituite da monumentali travi in ferro, che ricordano quelle un tempo usate nelle miniere. Gli ambienti sul fondo della sala ospitano dei salotti: con quattro grandi divani in pelle bianca stile Luigi XIV, un antico specchio a parete, un grande camino. Gli ambienti centrali invece fungono da sala da pranzo con su un lato un enorme antico tavolo conviviale a 6 posti e sull’altro un tavolo rettangolare in cristallo da 10 posti, con sedie in pelle bianca stile luigi XIV per situazioni più raccolte. Nello spazio antistante l’ingresso, una scala a chiocciola in ghisa della Neri, conduce alla vecchia cisterna sotterranea oggi adibita a cantina. Ancora al piano terra 2 bagni, con i lavabo sostenuti da un antico mortaio ritrovato nelle campagne della Mongolia. Sempre al piano terra un ufficio, postazione internet, telefono, impianto stereo Bose con sistema di filo diffusione in tutta la struttura; una cucina industriale con dispensa, bagni e spogliatoi per il personale; una scala a chiocciola in pietra conduce al primo piano. Qui si trovano: una sala da the con caminetto e un enorme antico baule che funge da libreria. Sei junior suite, di 35 mq l’una , due con vista mare arredate in stile moderno total white con letti tondi sospesi. Due vetrate di cristallo sulle pareti fondo stanza chiudono rispettivamente il bagno e un enorme armadio a parete. Le due suites fronte collina sono suddivise in due ambienti, zona giorno con divano e LCD e zona notte una con letto in stile provenzale l’una e con letto a baldacchino in ferro battuto l’altra.
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Proseguendo lungo la scala a chiocciola si arriva al secondo piano in cui si trova l’accesso ad una terrazza di 250 mq su cui sorge la lanterna. La terrazza è dotata di 4 enormi letti a baldacchino per prendere il sole o guardare le stelle la notte, da qui si gode di una vista a 360 gradi su un paesaggio completamente incontaminato e selvaggio. Al terzo piano sorge la lanterna a cui non è consentito l’accesso trattandosi di proprietà della Marina Militare. Il Faro dispone di altri due mini appartamenti separati dal corpo centrale : costruiti su due piani di 50 mq dotati di una zona giorno salotto al piano terra e zona notte al primo piano. Una vetrata in cristallo sul tetto consente la notte di ammirare il cielo stellato. Le costruzioni un tempo fungevano da cisterne per il gas acetilene che alimentava la lanterna. Posti letto totali 13. Tutte le camere sono dotate di letto matrimoniale, bagno, specchi a figura intera, frigobar, LCD , aria condizionata, cassaforte, ricambi biancheria e asciugamani, accappatoi.
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Sueno Golf Resort Turchia a 5 stelle di Massimo Pieranunzi foto di. Sueno Golf Resort
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solgolfvacations.com Belek, nella provincia di Antalya, in Turchia è una delle mete più apprezzate dai golfisti. Più di 30 golf club si trovano in questo paradiso situato sulla riviera turca. Il clima mite permette di praticare il golf per oltre 300 giorni l’anno, ideale soprattutto per i golfisti del nord e centro Europa. La maggior parte dei campi da golf sono stati progettati da grandi golfisti quali, Colin Montgomerie, José Maria Olazabal, David Jones, ecc. Questa regione della Turchia è molto famosa per i suoi hotels e golf resort 5stelle, dove si gode di una ospitalità di gran lusso . Solgolfvacations ha selezionato alcuni golf resort 5 stelle, tra questi il Sueno Golf Resort, sicuramente uno dei più prestigiosi, le 173 camere e i due campi da golf a 18 buche sono stati inaugurati nel novembre del 2007. Questo hotel è decisamente a misura di golfista, con la particolarità che tutte le aree pubbliche si affacciano sui due campi, con i green della buca 9ª e della buca 18ª posizionati esattamente di fronte all’hotel. È l´unico golf resort a Belek da cui è possibile accedere al campo da golf direttamente dalla propria camera. Alcuni dei servizi del Resort: accesso a internet; accesso wireless a internet; aria condizionata; ascensori; bar/sala interna; barbiere/salone di bellezza; camere degli ospiti riscaldate; camere e strutture per non fumatori; cassetta di sicurezza; centro affari; hot tub; negozi/servizi commerciali; negozio souvenir; parcheggio; parcheggio gratuito; presa di bagaglio; prima colazione a buffet; servizio di parcheggio; strutture per riunioni e cerimonie; suite luna di miele Bagno turco in camera attività desk; cambio valute; concierge; fax; prenotazione tour; reception 24 ore; servizio in camera; servizio lavanderia; shoe shine biblioteca; centro fitness o terme; golf; massaggio; minigolf; nautica; night club; ping pong; sauna; snorkeling; tennis per informazioni e prenotazioni: www.solgolfvacations.com
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Nuovo Pershing 62’
in anteprima ai Saloni nautici di Cannes e Genova le prestazioni e lo stile dell’ultimo gioiello del brand a cura di Massimo Pieranunzi
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Pershing, brand del Gruppo Ferretti tra i principali produttori mondiali di high performance open motor yacht dai 15 ai 35 metri, è pronto a partecipare agli appuntamenti che danno ufficialmente il via al nuovo anno nautico: dal 10 al 15 settembre Pershing sarà presente alla 36° edizione del Festival de la Plaisance de Cannes, mentre dal 2 al 6 ottobre prenderà parte al 53° Salone Internazionale di Genova. Il brand di Mondolfo sceglie le due più importanti vetrine europee del panorama nautico per lanciare in anteprima il suo ultimo modello: il nuovo Pershing 62’. Lunga 18,94 metri e di larghezza massima 4,80, la nuova imbarcazione, ancora una volta frutto della matita dello yacht designer Fulvio De Simoni, in collaborazione con AYTD (Advanced Yacht Technology & Design) e il team di ingegneri, architetti e designer del Gruppo Ferretti, è un modello unico, veloce ed elegante: in linea con il dna del brand, da sempre attento a realizzare prodotti che abbinino funzionalità, sicurezza e massimo comfort, questa barca è in grado di far vivere all’armatore il proprio tempo in mare nell’eccellenza assoluta. Evoluzione naturale dei Pershing 56’ e Pershing 58’, due tra i modelli di maggior successo del brand, con oltre 70 unità prodotte e vendute nel complesso, il nuovo Pershing 62’ impressiona immediatamente per l’aspetto slanciato e filante: linea di carena e sovrastruttura sono state progettate per ottenere una barca snella,“veloce in banchina” che colpisce per il profilo aggressivo e lo spirito sportivo, anche grazie al taglio delle finestrature a scafo, caratteristica tipica del nuovo corso Pershing e riportata in family feeling anche su questo modello, offrendo una straordinaria illuminazione alla cabina armatore full beam a centro barca. Anche la cabina vip a prua ha beneficiato di questa innovazione, con una duplice finestratura con oblò che incrementa l’illuminazione dell’ambiente. Progettato per garantire ottime prestazioni in mare, il nuovo modello è disponibile in due versioni di motorizzazione. Personalizzabile in base alle esigenze del singolo armatore, la prima unità di Pershing 62’ è stata costruita secondo il layout standard, con tre cabine - armatoriale, vip a prua e ospiti verso prua, a dritta - e tre bagni con doccia separata. Il bagno ospiti - con duplice ingresso, dalla cabina e dalla lobby del piano mezzanino - funge anche da day toilet. Sulla murata di sinistra si trova invece la cucina, ulteriormente illuminata da un’apertura sul cielino. La versione alternativa prevede invece due cabine - armatoriale e vip - mentre la ospiti viene sostituita da un living arredato con divano letto queen size. In entrambe le versioni è presente una cabina equipaggio, a cui si accede dal pozzetto, con letto singolo e bagno integrato.
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