Il suono che vorrei Uno studio sui consumi musicali nel Salento
a cura della Cooperativa Coolclub e del Gruppo di Ricerca di Statistica del Dip.to di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento (S. De Iaco, C. Cappello, S. Maggio, M. Palma, D. Posa)
Indice Premessa
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1 Introduzione
8
2 Obiettivi e piano dell’indagine campionaria 2.1 Struttura del questionario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2.2 Caratteristiche del piano di campionamento . . . . . . . . . . . . . . . . 2.3 Archiviazione ed elaborazione dei dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8 8 9 11
3 I frequentatori di eventi musicali 3.1 Caratteristiche socio-demografiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3.1.1 Caratteristiche socio-demografiche dei turisti . . . . . . . . 3.2 Le abitudini culturali degli intervistati . . . . . . . . . . . . . . . 3.3 Le abitudini musicali degli intervistati . . . . . . . . . . . . . . . 3.3.1 Le abitudini musicali rilevate con le interviste face-to-face . 3.4 Analisi del livello di importanza . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
11 13 14 15 16 20 23
. . . . . .
. . . . . .
. . . . . .
. . . . . .
4 Analisi dei canali di comunicazione
25
5 Approfondimento sulle abitudini degli intervistati
27
6 Commenti all’indagine campionaria
31
7 I festival musicali nel Salento
42
Bibliografia
46
Premessa
Qual è l’impatto sul sistema turistico, economico e sociale della musica nel Salento? “Come suona” questo territorio? La musica è un attrattore culturale? Quanto si spende per assistere a concerti ed eventi? Quanto si viaggia per incontrare e ascoltare il proprio artista preferito? Per rispondere a queste e altre domande è nato il progetto “Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento”, ideato e realizzato dalla Cooperativa CoolClub che da oltre dieci anni organizza e promuove eventi musicali e culturali. In questo volume proponiamo i risultati di un’accurata indagine - finanziata nell’ambito del Programma delle Attività Culturali per il triennio 2013/2015 della Regione Puglia svolta nel 2014 dal Gruppo di Ricerca di Statistica del Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento, sotto la responsabilità della Prof.ssa Sandra De Iaco. Attraverso la somministrazione di un questionario rivolto a cittadini pugliesi di varie fasce d’età e la successiva elaborazione dei risultati abbiamo voluto conoscere e approfondire i comportamenti e gli orientamenti dei salentini in tema di fruizione di concerti, preferenze rispetto al genere musicale, acquisto di dischi e merchandising, partecipazione a festival di breve e lunga durata, disponibilità a spostarsi fuori provincia per assistere ai vari eventi (live, raduni, fiere di settore, happening vari ...). Abbiamo messo in luce punti di forza e criticità relativi alla fruizione dell’offerta musicale dal vivo nel nostro territorio, allo scopo di evidenziare le problematiche che ne ostacolano il consumo. Gli ultimi anni hanno registrato una crescita importante della musica pugliese e della sua visibilità. Il sistema musicale si è sviluppato offrendo nuove opportunità alla creatività emergente e agli operatori del settore. Un lavoro che ha nutrito la già vivace scena pugliese. Il panorama musicale vanta grandi eccellenze, nomi che conquistano le classifiche, artisti che si esprimono in modo trasversale dipingendo una terra ricca di suoni diversi. ` aumentata anche l’offerta: i grandi festival sono cresciuti, si sono messi in rete, hanno E sviluppato occupazione, prodotto, ricchezza, ospitato nomi della musica nazionale e internazionale creando turismo culturale, flussi mirati in corrispondenza dei grandi eventi. La Puglia si è accreditata, non solo a livello nazionale, come una regione votata alla musica, la politica e il pubblico sostengono e monitorano la cultura musicale, in particolare il programma “Puglia Sounds” ha sostenuto ulteriormente la crescita del sistema musicale pugliese attraverso una serie di servizi e finanziamenti. La musica è lavoro, intesa non solo come dimensione “artistica” e quindi come mestiere del “musicista” ma vista come scenario molto più ampio che comprende tutta una serie di professioni satellite e possibili sbocchi occupazionali. Spesso chi assiste a un concerto non pensa a cosa c’è dietro, a quante persone e quanti passaggi precedono un evento e quante altre cose succedono dopo. E forse è giusto che sia così, mantenere quella magia che aleggia intorno a ogni spettacolo è importante, come individuare e intercettare i bisogni e i desideri del pubblico.
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Una delle operazioni a cui spesso si rinuncia quando si progetta un evento è lo studio del proprio territorio, la lettura attenta e approfondita dei flussi di interesse che attraversano una regione e le persone che la visitano. Si tende molto spesso a seguire trend che si affidano al marketing, alle classifiche, alla comunicazione. Quello invece che dovrebbe caratterizzare la progettazione di un evento musicale è la costruzione di un’esperienza che non tiene in considerazione unicamente performance ma che contempla molti altri elementi. Per questo motivo CoolClub ha voluto produrre uno studio attento e attendibile al fine di indagare quali siano le criticità, le risorse e le aspettative del pubblico salentino e non. Analizzare e misurare il cambiamento restituisce l’immagine di un luogo, l’istantanea della direzione che i consumi culturali stanno percorrendo, con l’auspicio che questo possa essere uno strumento utile a chi, come noi, si guadagna da vivere grazie alla musica. In questo libro, oltre ai risultati della ricerca, troverete anche alcuni commenti che arricchiscono ulteriormente la discussione e propongono nuovi punti di vista e temi da affrontare in una successiva ricerca da estendere, possibilmente, a tutta la Regione. Hanno risposto al nostro invito Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, alla Cultura e al turismo della Regione Puglia dal 2005 al 2015, Paolo Perrone e Alessandro Delli Noci, sindaco e assessore del Comune di Lecce, Vincenzo Santoro, responsabile dipartimento Cultura e turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Massimo Bray, direttore editoriale dell’Istituto Treccani, già ministro della Cultura e presidente della Fondazione La Notte della Taranta. La ricerca è stata commentata anche da due addetti ai lavori non pugliesi come Fabrizio Galassi, giornalista, consulente comunicazione e social media marketing, e Giordano Sangiorgi, patron del Mei di Faenza. Il libro vede anche la partecipazione del musicista e producer Populous, del sassofonista e direttore artistico del Locomotive Jazz Festival Raffaele Casarano, di Elisa Monsellato, anima del Green Sound Festival e Stefano Manca, titolare del Sud Est Studio e organizzatore del Contronatura Festival. Il suono che vorrei ospita anche l’intervento del nostro amico Sergio Torsello, dal 2001 direttore artistico e cuore della Notte della Taranta, con il quale abbiamo condiviso molte esperienze sul campo e che è prematuramente scomparso il 19 aprile 2015. Alla sua passione, alla sua visione, alla sua professionalità dedichiamo questo lavoro.
Antonietta Rosato Cesare Liaci Osvaldo Piliego Toni Nisi Pierpaolo Lala
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Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
1
Introduzione
Nel presente lavoro, saranno illustrati i risultati dell’indagine statistica campionaria effettuata per valutare le preferenze musicali ed i fattori determinanti che influenzano la scelta di eventi musicali che hanno luogo nel Salento. Dopo aver presentato gli obiettivi e il piano dell’indagine (Posa et al., 2008), nonché la struttura del questionario somministrato, sarà delineato il profilo del campione di intervistati, focalizzando l’attenzione sulle abitudini culturali e musicali, sulla fruizione di concerti e festival, preferenze rispetto al genere musicale, nonché disponibilità a spostarsi al di fuori delle Province di Lecce e Brindisi per assistere a manifestazioni musicali di varia natura. Inoltre, si analizzerà il livello di importanza attribuito dagli intervistati in merito agli aspetti organizzativi ed ai servizi fruibili in un concerto e/o festival. Successivamente, sarà proposta l’analisi dell’efficacia dei canali di promozione utilizzati per pubblicizzare gli eventi musicali, nonché saranno fornite indicazioni utili per identificare in maniera opportuna il profilo dei fruitori di concerti organizzati sul territorio salentino. I risultati dell’indagine campionaria verranno commentati da alcuni protagonisti del mondo politico e musicale al fine di proporre nuovi punti di vista e di riflessione. Infine, nell’ultimo paragrafo sarà proposta una breve descrizione dei festival musicali organizzati nel Salento.
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Obiettivi e piano dell’indagine campionaria
L’indagine statistica, svolta nel periodo agosto-ottobre 2014, è stata effettuata somministrando, ad un campione casuale di individui (Cochran, 1977), un questionario appositamente redatto con l’obiettivo di: 1. 2. 3. 4.
2.1
descrivere il profilo dei fruitori degli eventi musicali; valutare le abitudini culturali e musicali nel Salento; individuare gli strumenti di pubblicizzazione più efficaci; valutare il livello di importanza attribuito ad alcuni aspetti organizzativi e servizi di un festival musicale e di un concerto.
Struttura del questionario
Il questionario formulato per la presente indagine è stato strutturato in quattro sezioni, ciascuna delle quali è associata ai differenti aspetti che si è ritenuto opportuno indagare. In particolare, • la sezione 1, caratteristiche socio-demografiche, ha consentito di rilevare le informazioni socio-demografiche dei fruitori (sesso, età, professione, titolo di studio e Comune di residenza); 8
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento • la sezione 2, abitudini culturali, ha permesso di individuare le abitudini culturali dei fruitori, ovvero la frequenza con cui si recano al cinema, teatro ed eventi culturali, nonché la capacità della manifestazione di influenzare i progetti vacanzieri dei turisti; • la sezione 3, abitudini musicali, ha consentito di rilevare il genere musicale che si è soliti ascoltare, la tipologia di evento musicale e di location preferita, il numero di concerti a cui si partecipa in un anno, la localizzazione geografica di tali concerti e l’importo speso per assistervi, nonché il canale di comunicazione utilizzato per informarsi sulla programmazione musicale; • la sezione 4, importanza, ha consentito di rilevare il livello di importanza attribuito agli aspetti ed ai servizi che incidono maggiormente nella valutazione complessiva di un concerto, nella scelta del concerto a cui assistere, nonché nell’organizzazione di un festival musicale. In tale sezione, i giudizi degli intervistati sono stati espressi in una scala a 5 punti dove il valore 1 indica “Per niente”, il valore 2 “Poco”, il valore 3 “Indifferente”, il valore 4 “Abbastanza” e il valore 5 “Molto”.
2.2
Caratteristiche del piano di campionamento
La rilevazione dei dati campionari è avvenuta mediante la compilazione di un questionario: • somministrato con intervista diretta (face-to-face); • autocompilato online. La somministrazione del questionario, effettuata mediante intervista diretta, comporta, per il rilevatore, il vantaggio di poter chiarire gli eventuali dubbi dell’intervistato in merito all’interpretazione delle domande; d’altra parte, l’intervistato potrebbe non rispondere sinceramente sentendosi condizionato dalla presenza dell’intervistatore. Tale modalità di somministrazione del questionario è solitamente preceduta da una accurata descrizione, da parte dei rilevatori, degli obiettivi dell’indagine, al fine di sensibilizzare gli intervistati alla tematica e persuaderli a collaborare fornendo risposte attendibili. La modalità online consente, invece, al rispondente, di compilare il questionario nel momento della giornata ritenuto più opportuno, ne garantisce il completo anonimato e, pertanto, fa sì che egli non si senta condizionato nel fornire le risposte. Tuttavia, tale modalità di rilevazione non prevede la possibilità, per il rispondente, di chiedere delucidazioni all’intervistatore in merito alla formulazione di alcune domande. Inoltre, il tasso di risposta nelle indagini basate sull’autocompilazione di un questionario è, solitamente, basso. Infatti i questionari che richiedono un lungo periodo di tempo per la compilazione tendono a scoraggiare l’intervistato e a favorire l’interruzione della compilazione. Nel caso di intervista diretta, i questionari sono stati somministrati in occasione di alcuni eventi musicali organizzati in Provincia di Lecce. A tal fine, prima di avviare l’indagine campionaria con modalità di rilevazione face-toface è stato necessario procedere con la ricognizione degli eventi musicali previsti nel mese di agosto 2014 in Provincia di Lecce. Da tale ricognizione è emerso che il numero 9
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento dei principali eventi musicali organizzati nel Salento nel periodo oggetto d’indagine è pari a 25. Tali concerti sono stati preventivamente classificati per genere musicale e per localizzazione geografica; successivamente, si è proceduto con la selezione degli eventi in cui effettuare la rilevazione, garantendo un’opportuna stratificazione del campione rispetto al genere musicale. Inoltre, fissato un margine di errore pari al 5%, la numerosità ottimale del campione da intervistare durante l’indagine face-to-face, è risultata pari a 325 unità statistiche. La somministrazione del questionario è avvenuta secondo la programmazione contenuta in Tab. 1, nel periodo 1-19 agosto 2014, nella fascia oraria 20:30-00:30. In particolare, in tale prospetto si riporta, per ciascun evento, la data, la località in cui l’evento si è svolto, nonché il numero di interviste e di rifiuti. Data di rilevazione 01/08/2014 02/08/2014 03/08/2014 04/08/2014 08/08/2014 09/08/2014 10/08/2014 12/08/2014 13/08/2014 14/08/2014 19/08/2014 14/08/2014 16/08/2014
Località
Evento
Parco Gondar-Gallipoli Anfiteatro Romano-Lecce Gallipoli Trepuzzi Anfiteatro Romano-Lecce Parco di Belloluogo-Lecce Parco di Belloluogo-Lecce Sud Est Studio-Guagnano Lecce Lecce Galatina Torre dell’Orso Melpignano
Afterhours Locomotive Jazz Festival Battiti Live Bande a Sud-Capossela Avion Travel Brunori Sas Bud Spencer Blues Explosion Contronatura Festival Mannarino
Numero di interviste 20 6 30 36 36 35 30 37 35
Numero di rifiuti 4 10 48 10 6 5 2 7
Notte della Taranta
30
0
Gusto Dopa al Sole Alessandra Amoroso
20 20
4 44
Tabella 1: eventi musicali campionati in Provincia di Lecce nel mese di agosto 2014, numero di interviste e numero di rifiuti.
Per quanto concerne i partecipanti ai diversi eventi musicali, occorre sottolineare che sono state selezionate e contattate complessivamente 475 persone e che alcune di esse hanno ritenuto opportuno non rispondere al questionario proposto. Pertanto, si è ritenuto utile, ai fini statistici, calcolare i seguenti indicatori (Corbetta, 2003): • Tasso di Efficienza dell’Intervistatore nei Contatti (T EIC) o Tasso di Risposta, definito dal rapporto percentuale tra il numero di interviste ed il numero dei contatti, ovvero numero complessivo di unità intervistate e di unità che sono state contattate per l’intervista numero di interviste · 100; T EIC = numero di contatti • Tasso di Non Risposta (T N R), definito dal rapporto percentuale tra il numero dei rifiuti ed il numero dei contatti, ovvero numero complessivo di unità intervistate e di unità che hanno rifiutato formalmente l’intervista numero di rif iuti TNR = · 100. numero di contatti 10
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Dal momento che - il numero dei visitatori contattati è risultato pari a 475; - il numero dei visitatori intervistati è pari a 335; - il numero dei rifiuti da parte dei visitatori è risultato pari a 140, si è ottenuto T EIC =
335 · 100 = 70,5% 475
TNR =
140 · 100 = 29,5%. 475
Tali risultati hanno evidenziato l’elevata disponibilità degli intervistati a partecipare all’indagine campionaria (T EIC = 70, 5%), dal momento che solo il 29,5% delle persone contattate non è stato collaborativo. L’elevato tasso di risposta è infatti indicativo dell’interesse dei partecipanti all’indagine campionaria. Rispondere alle domande del questionario ha rappresentato un’occasione per trascorrere il tempo in attesa dell’esibizione dell’artista, nonché fornire eventuali suggerimenti utili a migliorare l’organizzazione degli eventi musicali. D’altra parte, la rilevazione online è stata effettuata pubblicizzando il questionario su alcuni quotidiani locali, sulla pagina Facebook e sul sito web del CoolClub. Gli interessati alla compilazione del questionario hanno potuto collegarsi ad una pagina web (Fig. 1) appositamente predisposta con il servizio Google Docs di Google e rispondere alle domande. Tale pagina web è rimasta attiva nel periodo 30 settembre-20 ottobre 2014. Si osservi che nei giorni 30 settembre e 3 ottobre 2014 sono stati registrati il maggior numero di questionari autocompilati (86 e 31 questionari, rispettivamente).
2.3
Archiviazione ed elaborazione dei dati
I dati rilevati mediante i questionari somministrati sono stati archiviati in un database, utilizzando un modulo html creato con il servizio Google Docs di Google. Si osservi che tale modulo è stato appositamente implementato al fine di • inserire i dati per ridurre al minimo il rischio di commettere errori in fase di immissione delle informazioni rilevate; • somministrare, online, il questionario, preventivamente pubblicizzato su alcuni quotidiani locali, sulla pagina Facebook e sul sito web del CoolClub. Il trattamento dei dati e le elaborazioni statistiche sono stati eseguiti utilizzando il pacchetto software S.P.S.S.
3
I frequentatori di eventi musicali
In questa sezione verrà individuato il profilo degli intervistati, evidenziandone le abitudini musicali e culturali, le motivazioni che lo hanno indotto a partecipare ad un evento 11
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
Figura 1: interfaccia del modulo di Google Docs utilizzato per la rilevazione dei dati relativi all’indagine campionaria effettuata con modalità face-to-face e online.
12
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento musicale, nonché il livello di importanza attribuito ad alcuni aspetti e servizi relativi all’organizzazione ed all’evento nel suo complesso.
3.1
Caratteristiche socio-demografiche
Come illustrato in precedenza, l’indagine campionaria ha riguardato un campione rappresentativo di 603 persone, di cui 268 intervistati mediante un’indagine online e 335 selezionati casualmente in occasione di alcuni eventi musicali organizzati in Provincia di Lecce nel mese di agosto 2014. Dal grafico riportato in Fig. 2-a), -b) risulta che il campione di intervistati è costituito per il 48,6% da uomini e per il 51,4% da donne, prevalentemente di età compresa tra 20 e 40 anni (75,3%).
Figura 2: distribuzione dei fruitori di eventi musicali intervistati, classificati per: a) sesso; b) età e c) zona di residenza.
13
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Dall’analisi delle risultanze campionarie è interessante valutare la provenienza dei rispondenti (Fig. 2-c)): il 74,0% degli intervistati proviene dalle Province di Lecce e Brindisi, il 7,0% da altre Province pugliesi, il 18,0% da altre Province italiane ed un’esigua percentuale dall’estero (1,0%). In particolare, il 15,9% degli intervistati ha dichiarato di essere un turista in vacanza nel Salento. Inoltre, distinguendo gli intervistati sulla base della modalità di somministrazione del questionario emerge una differente distribuzione della provenienza, come illustrato in Fig. 2-d) ed e). In particolare, all’indagine campionaria, effettuata con modalità di rilevazione online, hanno partecipato attivamente i residenti nel territorio salentino; d’altra parte in occasione della rilevazione face to face è stata riscontrata una presenza significativa di intervistati che risiedono al di fuori della Puglia (29,9%).
3.1.1
Caratteristiche socio-demografiche dei turisti
Come specificato nel paragrafo 3.1, il campione di fruitori di eventi musicali intervistati mediante intervista face to face è rappresentato da persone provenienti per il 68,6% dalle Province pugliesi, mentre per il restante 31,4% da altre Province italiane e dall’estero (Fig. 2-d)). In particolare, il 12,5% dei turisti intervistati risiede in Puglia e sta trascorrendo nel Salento qualche giorno di relax, mentre il restante 87,5% proviene da altre Regioni italiane, ovvero principalmente dalla Lombardia (17,7%), Emilia Romagna (14,6%), Toscana (10,4%), Campania (10,4%) e Lazio (10,4%); solo un’esigua percentuale risiede all’estero (4,2%). Si osservi che, il 19,8% dei turisti è stato intervistato in occasione delle Tappe della Notte della Taranta di Lecce e Galatina, il 13,5% durante il concerto di Vinicio Capossella, esibitosi in occasione della manifestazione musicale Bande a Sud, d’altra parte solo una piccola percentuale di turisti ha preso parte al concerto degli Afterhours. La presenza significativa dei turisti in occasione delle manifestazioni musicali campionate conferma, pertanto, la capacità di tali eventi di attrarre non solo gli appassionati di musica del luogo, ma anche coloro che sono in vacanza nel Salento. L’età media dei turisti intervistati è di 30 anni e la maggior parte di essi ha dichiarato ` risultato di essere un lavoratore dipendente (44,8%), mentre il 26,0% è uno studente. E interessante, inoltre, valutare i Comuni scelti dai turisti per trascorrere le proprie vacanze. Dall’analisi delle risultanze campionarie è emerso che gli intervistati soggiornano, principalmente, nei Comuni di Lecce (15,6%), Gallipoli (11,5%) ed Ugento (10,4%). Inoltre, è importante evidenziare che il 30,2% dei turisti ha dichiarato di aver programmato il soggiorno nel Salento per poter assistere ad un evento musicale, quale ad esempio la Notte della Taranta, Contronatura Festival ed il concerto di Manu Chao. Tale dato dimostra, pertanto, che anche gli eventi musicali contribuiscono positivamente alla crescita del sistema turistico ed economico del territorio salentino. 14
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
3.2
Le abitudini culturali degli intervistati
Al fine di delineare le abitudini culturali di coloro che hanno partecipato all’indagine campionaria, è stato chiesto agli intervistati quanto spesso siano soliti recarsi al cinema, a teatro e ad eventi culturali, come presentazioni di libri, mostre, conferenze. Dalle risposte fornite si evince che il teatro è frequentato raramente dagli intervistati (il 57,0% non si reca mai oppure solo una volta l’anno), mentre si recano al cinema oppure ad eventi culturali, quali presentazioni di libri, mostre, conferenze, più volte l’anno, 47,8% e 36,7%, rispettivamente. Tali risultati confermano quanto emerso dall’ultimo rapporto dell’Istat su “La produzione e la lettura di libri in Italia” che illustra come, negli ultimi anni, vi sia stato un calo in termini, non solo di numero di libri letti, ma anche di fruizione di eventi culturali. Pertanto, al fine di delineare un profilo più dettagliato degli intervistati, con riferimento al numero di volte, in un anno, che si recano a teatro, cinema ed eventi culturali in genere, è stato effettuato un confronto tra le risposte fornite dai residenti in Provincia di Lecce e Brindisi e dai residenti in altre Province pugliesi (Tab. 2). Si osservi che la modalità • “raramente” è stata ottenuta accorpando le modalità “mai”, “una volta l’anno” e “più volte l’anno”; • “qualche volta” corrisponde alla modalità “una volta al mese”; • “sempre” è stata ottenuta accorpando le modalità “una volta a settimana” e “più volte la settimana”. Dall’analisi delle risposte fornite emerge che i residenti in Provincia di Lecce e Brindisi si differenziano dai residenti in altre Province pugliesi con riferimento alla frequentazione ` evidente, infatti, che i salentini sono soliti recarsi a del teatro e di eventi culturali. E teatro oppure a manifestazioni culturali “raramente” (64,8% e 64,2%, rispettivamente), mentre i residenti in altre Province pugliesi vi si recano più assiduamente: il 64,3% assiste ad almeno uno spettacolo teatrale al mese ed il 54,8% si reca, almeno una volta al mese, a presentazioni di libri, mostre e conferenze. D’altra parte, tutti gli intervistati, indifferentemente dalla classificazione per provincia di residenza, si recano “raramente” al cinema. Provincia di residenza Lecce e Brindisi
Altre Province pugliesi
Con quale frequenza ti rechi raramente qualche volta sempre raramente qualche volta sempre
Teatro
Cinema
64,8% 22,0% 13,2% 100,0% 35,7% 45,2% 19,1% 100,0%
91,0% 6,5% 2,5% 100,0% 85,7% 11,9% 2,4% 100,0%
Manifestazioni culturali 64,2% 14,3% 21,5% 100,0% 45,2% 28,6% 26,2% 100,0%
Tabella 2: abitudini culturali degli intervistati, classificate per Provincia di residenza.
Come evidenziato in Tab. 2 gli intervistati, residenti in Provincia di Lecce e Brindisi, non 15
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento sono assidui consumatori di cultura, nonostante sul territorio vi sia un’ampia scelta di eventi culturali di vario genere. Pertanto, si è ritenuto opportuno valutare nel dettaglio le abitudini culturali dei salentini, classificandoli preventivamente per fasce di età, come riportato in Tab. 3. Provincia di residenza fino a 25 anni
Con quale frequenza ti rechi raramente qualche volta sempre
da 26 a 35 anni
raramente qualche volta sempre
da 36 a 45 anni
raramente qualche volta sempre
oltre 45 anni
raramente qualche volta sempre
Teatro
Cinema
72,9% 20,2% 7,1% 100,0% 61,0% 23,7% 15,3% 100,0% 63,6% 20,8% 15,6% 100,0% 58,0% 22,6% 19,4% 100,0%
96,9% 2,3% 0,8% 100,0% 88,9% 7,4% 3,7% 100,0% 90,6% 8,3% 1,1% 100,0% 80,6% 12,9% 6,5% 100,0%
Manifestazioni culturali 86,8% 7,8% 5,4% 100,0% 50,5% 19,5% 30,0% 100,0% 58,3% 12,5% 29,2% 100,0% 71,0% 16,1% 12,9% 100,0%
Tabella 3: abitudini culturali degli intervistati residenti in Provincia di Lecce e Brindisi, classificate per classi di età.
Dall’analisi dei risultati campionari è emerso che la fruizione di eventi teatrali aumenta all’aumentare dell’età. Inoltre, gli intervistati di età compresa tra 26 e 35 anni e tra 36 e 45 anni sono coloro che, rispetto agli altri, si recano almeno una volta al mese a manifestazioni culturali (30,0% e 29,2%, rispettivamente). Infine, gli intervistati, indifferentemente dalla classificazione per fascia di età, si recano di rado al cinema.
3.3
Le abitudini musicali degli intervistati
Al fine di delineare le abitudini musicali è stato chiesto agli intervistati di indicare dapprima il genere musicale preferito e, successivamente, la tipologia ed il numero di eventi musicali a cui hanno preso parte nell’ultimo anno. Come illustrato in Fig. 3, dall’analisi delle risposte fornite è emerso che gli intervistati ascoltano in prevalenza musica rock e pop (60,5% e 35,2% delle risposte fornite, rispettivamente) e che gli eventi musicali maggiormente frequentati sono stati i concerti ed i festival musicali (83,7% e 45,1% delle risposte fornite, rispettivamente). Inoltre, quasi la totalità degli intervistati (92,9%) ha affermato di aver assistito, nell’ultimo anno, ad almeno un evento musicale (Fig. 4). ` opportuno sottolineare che chi non ha mai assistito ad un concerto negli ultimi 12 mesi E (7,1%) non è propenso a frequentare luoghi di cultura. Infatti, il 93,0% ha dichiarato di recarsi raramente al cinema, l’88,4% prende parte, solo occasionalmente, a presentazioni di libri, mostre e conferenze ed infine il 79,1% assiste di rado a spettacoli teatrali. D’altra parte, analizzando le risposte fornite da coloro che hanno assistito, nell’ultimo 16
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
Figura 3: a) genere musicale preferito dagli intervistati; b) tipologia di evento musicale frequentato nell’ultimo anno.
anno, ad almeno un evento musicale è emerso che la maggior parte di essi (41,8%) ha partecipato al massimo a 5 concerti, mentre solo il 7,2% ne ha visti più di 50. Inoltre, il 35,0% degli intervistati ha dichiarato che tali concerti erano per il 50% gratuiti e per il restante 50% a pagamento ed erano organizzati, esclusivamente, in Provincia di Lecce e Brindisi (34,5%), come illustrato in Fig. 4. Le abitudini musicali sono state valutate analizzando, inoltre, l’importo speso nell’ultimo anno per l’acquisto di biglietti dei concerti (Fig. 5). Dalle risultanze campionarie è emerso che il 45,1% ha speso fino a 50 euro, il 24,4% ha speso da 50 a 100 euro, mentre il restante 30,5% ha speso più di 100 euro per prendere parte a concerti. ` opportuno evidenziare, inoltre, che il 36,6% degli intervistati ha speso tale importo per E assistere a concerti solo in Puglia. Tali risultati confermano, pertanto, come la musica abbia un impatto positivo sul sistema economico del territorio salentino, in particolare, e pugliese, in generale. Al fine di valutare le abitudini musicali degli intervistati, è stato chiesto loro se avessero mai preso parte ad un festival, ovvero ad una manifestazione musicale che si tiene periodicamente, la cui programmazione è articolata in più giorni. Dall’indagine campionaria è emerso che il 52,1% degli intervistati non vi ha mai preso parte, d’altra parte il restante 47,9% ha partecipato ad almeno un festival musicale, come ad esempio l’Heineken Jammin’ Festival ed Italia Wave, in Italia, oppure Sziget e Primavera Sound in Ungheria e Spagna, rispettivemente. ` importante sottolineare, infine, che i principali metodi di acquisto dei biglietti per E un concerto e/o festival sono i siti online dedicati e la prevendita (45,4% e 38,8% delle risposte fornite, rispettivamente). Un’analisi più dettagliata delle abitudini musicali può essere effettuata classificando gli intervistati sulla base del genere musicale ascoltato. Da tale classificazione è emerso che il pubblico più giovane preferisce ascoltare musica reggae (età media di 26 anni), mentre il pubblico più adulto ascolta, prevalentemente, 17
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Figura 4: caratteristiche degli eventi musicali frequentati.
Figura 5: importo, speso in un anno, per acquistare i biglietti dei concerti.
18
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento musica jazz (età media di 37 anni). Inoltre, coloro che ascoltano musica classica, tradizionale, pop e reggae non sono assidui frequentatori di eventi musicali in quanto assistono, in un anno, ad al massimo 5 concerti. Al contrario, chi predilige altri generi musicali, quali il rock, il jazz e la musica elettronica, assiste, in un anno, al massimo a 15 concerti. Tale differenza tra gli ascoltatori, classificati in base al genere musicale, è confermata anche dalla partecipazione ai festival musicali. Infatti, la maggior parte di coloro che predilige la musica classica, tradizionale, pop e reggae/hip-hop non ha mai partecipato ad un festival musicale, contrariamente a chi, invece, ascolta jazz, rock e musica elettronica (Tab. 4).
Genere musicale preferito classica elettronica jazz pop musica tradizionale reggae/hip-hop rock
Hai partecipato ad un festival musicale? Si No 40,0% 60,0% 62,4% 37,6% 65,3% 34,7% 41,0% 59,0% 23,9% 76,1% 40,0% 60,0% 56,7% 43,3%
Tabella 4: partecipazione degli intervistati, classificati per genere musicale preferito, ai festival musicali.
Infine, analizzando l’importo speso in un anno, per assistere a concerti è emerso che non vi è differenza tra gli intervistati, in quanto, indipendentemente dal genere musicale preferito, la maggior parte di essi spende in un anno fino a 50 euro nell’acquisto di biglietti. Tuttavia, dall’analisi delle abitudini musicali degli appassionati di musica jazz, si evince che tra di essi vi è una percentuale significativa (29,7%) che ha speso da 50 a 100 euro, in un anno, per comprare biglietti di concerti; mentre, tra coloro che ascoltano il rock, il 21,4% è disposto a spendere anche importi più elevati, ovvero superiori a 150 euro. Indagare sui consumi musicali nel territorio salentino vuol dire anche conoscere approfonditamente le esigenze dei fruitori di eventi musicali e rispondere ad esse. Pertanto, agli intervistati è stato chiesto quale tipologia di location preferiscono per assistere ad un concerto e la fascia oraria ideale in cui esso dovrebbe essere organizzato. Dall’analisi delle risposte fornite dagli intervistati è emerso che i luoghi preferiti per assistere ad un concerto sono la piazza senza posti a sedere e i locali che organizzano spettacoli di musica live (39,6% e 28,0% delle risposte fornite, rispettivamente). Tuttavia, è opportuno evidenziare che gli edifici storici ed i parchi sono stati segnalati come location adatte per l’organizzazione di concerti (10,1% e 7,3% delle risposte fornite, rispettivamente), come illustrato in Fig. 6. Inoltre, la maggior parte degli intervistati ritiene che un evento, nel periodo invernale, dovrebbe svolgersi nella fascia oraria 21-24; d’altra parte nel periodo estivo sarebbe opportuno fissare l’orario di inizio dei concerti alle 22 e prevederne la conclusione dopo le 24.
19
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
Figura 6: tipologia di location preferita per assistere ad un evento musicale.
3.3.1
Le abitudini musicali rilevate con le interviste face-to-face
Come illustrato nel paragrafo 2.2 la rilevazione dei dati campionari mediante intervista diretta è avvenuta in occasione di alcuni concerti organizzati in Provincia di Lecce nel mese di agosto 2014. Pertanto, al fine di delineare un profilo più dettagliato dei fruitori di eventi musicali, sono state analizzate le risposte raccolte in occasione della somministrazione face-to-face, preventivamente accorpate considerando il genere musicale degli eventi, come illustrato in Tab. 5. Evento musicale Afterhours Bud Spencer Blues Explosion Contronatura Festival Locomotive Jazz Festival Avion Travel Tappe della Notte della Taranta Bande a Sud-Capossela Mannarino Battiti Live Brunori Sas Alessandra Amoroso Gusto Dopa al Sole
Genere musicale Rock Jazz Tradizionale Pop Raggae
Tabella 5: eventi musicali campionati in Provincia di Lecce nel mese di agosto 2014, classificati per genere musicale.
In seguito ad una prima analisi delle informazioni anagrafiche fornite dagli intervistati è emerso che in occasione del festival “Gusto Dopa al Sole” è stata riscontrata la maggiore presenza di giovani, in quanto l’età media dei fruitori di tale evento musicale è risultata di 26 anni. Gli “under trenta” hanno partecipato, prevalentemente, a concerti di musica pop e rock (età media di 28 e 29 anni, rispettivamente); mentre gli “over trenta” hanno privilegiato gli eventi di musica tradizionale o jazz (età media di 31 e 35 anni, rispettivamente). 20
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Per quanto concerne le abitudini musicali, la percentuale più elevata di coloro che, nell’ultimo anno, non ha assistito ad alcun evento musicale è stata registrata in occasione dei concerti pop (10,8%), quali Mannarino, Battiti Live, Brunori Sas e Alessandra Amoroso. D’altra parte, nelle serate di musica rock (Afterhous, Bud Spencer Blues Explosion, Contronatura Festival) è stata riscontrata una presenza significativa di persone che, negli ultimi 12 mesi, hanno assistito ad oltre 30 concerti (19,5%), come illustrato in Tab. 6. Numero di eventi musicali a cui hanno assistito nessuno da 1 a 9 da 10 a 30 oltre 30
Rock 1,2% 33,3% 46,0% 19,5% 100,0%
Genere musicale dell’evento Pop Jazz Tradizionale 7,1% 7,6% 10,8% 47,6% 51,5% 71,7% 42,9% 39,4% 15,8% 2,4% 1,5% 1,7% 100,0% 100,0% 100,0%
Reggae 0,0% 70,0% 30,0% 0,0% 100,0%
Tabella 6: numero di eventi musicali a cui gli intervistati hanno assistito nell’ultimo anno.
Inoltre, coloro che hanno partecipato all’indagine campionaria in occasione degli eventi musicali di musica jazz e pop hanno assistito, nell’ultimo anno, a concerti prevalentemente o esclusivamente a pagamento (51,3% e 49,5%, rispettivamente); mentre, coloro che sono stati intervistati in occasione del festival “Gusto Dopa al Sole” hanno privilegiato le manifestazioni musicali gratuite (40,0%), come illustrato in Tab. 7. Tipologia di eventi musicali tutti gratuiti prevalentemente gratuiti per metà gratuiti e per metà a pagamento prevalentemente a pagamento tutti a pagamento
Rock 5,8% 29,1% 31,3% 19,8% 14,0% 100,0%
Genere musicale dell’evento campionato Pop Jazz Tradizionale 5,1% 14,8% 15,0% 15,4% 24,6% 11,2% 28,2% 31,1% 24,3% 20,5% 16,4% 16,8% 30,8% 13,1% 32,7% 100,0% 100,0% 100,0%
Reggae 15,0% 25,0% 30,0% 25,0% 5,0% 100,0%
Tabella 7: tipologia di eventi musicali a cui gli intervistati hanno assistito nell’ultimo anno.
Tuttavia, analizzando l’importo speso, nell’ultimo anno, per acquistare i biglietti dei concerti (Tab. 8) emerge che coloro che sono stati intervistati in occasione degli eventi di musica pop hanno speso meno rispetto agli altri. Infatti, il 25,0% ha affermato di non Importo speso per assistere ad eventi musicali nulla fino a 50 euro da 50 a 100 euro da 100 a 150 euro oltre 150 euro
Genere musicale dell’evento campionato Pop Reggae Rock Jazz Tradizionale 6,9% 11,9% 22,7% 25,0% 15,0% 28,7% 35,7% 34,8% 27,5% 35,0% 27,6% 26,2% 21,2% 24,2% 35,0% 14,9% 2,4% 7,6% 10,0% 5,0% 21,9% 23,8% 13,6% 13,3% 10,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Tabella 8: importo speso, nell’ultimo anno, per acquistare biglietti dei concerti.
aver speso alcunché, mentre il 27,5% da dichiarato di aver speso al più 50 euro. D’altra 21
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento parte, durante i concerti di musica jazz e rock è stata riscontrata una maggiore presenza di coloro che hanno speso oltre 150 euro per assistere ad eventi musicali (23,8% e 21,9%, rispettivamente). Tali risultati evidenziano, pertanto, una maggiore disponibilità di spesa di coloro che prendono parte a tali tipologie di eventi musicali. Inoltre, è possibile affermare che gli intervistati in occasione degli eventi di musica rock partecipano assiduamente a concerti e sono disposti a spendere, pur di prendervi parte; pertanto ritengono che il concerto sia uno dei luoghi di cultura che sono soliti frequentare nel corso dell’anno. D’altra parte, gli intervistati in occasione delle serate di musica pop non sono assidui frequentatori di eventi musicali, né, tanto meno, di eventi culturali. Infatti la maggior parte di essi assiste sporadicamente a concerti o ad altri eventi culturali quali presentazioni di libri, mostre, conferenze. Infine, è risultato interessante valutare la propensione degli intervistati con modalità face to face a spostarsi al di fuori della propria Provincia di residenza per assistere ad un concerto (Tab. 9). Location degli eventi musicali solo in Prov. LE e BR prevalentemente in Prov. LE e BR prevalentemente in Puglia per metà in Puglia e per metà al di fuori della Puglia prevalentemente al di fuori della Puglia solo al di fuori della Puglia
Genere musicale dell’evento campionato Pop Reggae Rock Jazz Tradizionale 30,2% 43,6% 32,8% 33,6% 25,0% 17,4% 2,6% 4,9% 5,6% 5,0% 15,1% 7,7% 4,9% 4,7% 15,0% 7,0% 2,6% 4,9% 8,4% 0,0% 9,3% 15,4% 8,2% 15,0% 25,0% 21,0% 28,1% 44,3% 32,7% 30,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0%
Tabella 9: localizzazione degli eventi a cui gli intervistati hanno partecipato nell’ultimo anno.
Dall’analisi dei dati campionari è emerso che la maggior parte di coloro che sono stati intervistati in occasione dei concerti di musica jazz hanno preso parte, nell’ultimo anno, a concerti organizzati esclusivamente in Provincia di Lecce e Brindisi (43,6%). Daltra parte, tra coloro che hanno risposto al questionario durante gli eventi di musica tradizionale e reggae vi è una percentuale significativa di persone che sono state esclusivamente al di fuori della Puglia per assistere a concerti (44,3% e 30,0%, rispettivamente). ` opportuno sottolineare che tali risultati sono attribuibili alla presenza di turisti che E hanno preso parte all’indagine campionaria in occasione dei suddetti eventi. Infatti, analizzando le risposte fornite dai residenti nella Regione Puglia è emerso che gli intervistati, indifferentemente dalla tipologia di evento musicale in occasione del quale sono stati intervistati, prendono parte a concerti che sono organizzati esclusivamente o prevalentemente in Provincia di Lecce e Brindisi. Tuttavia, durante i concerti di musica pop, il 41,2% dei rispondenti ha dichiarato di essersi spostato anche al di fuori del territorio pugliese; mentre, in occasione degli eventi di musica rock e jazz il 24,0% e 23,0%, rispettivamente, ha affermato di essere stato in altre regioni per assistere al concerto del cantante o del gruppo musicale preferito. Infine, la propensione a spostarsi per assistere ad un evento musicale è stata valutata analizzando la percentuale di coloro che, almeno una volta, hanno preso parte ad un festival musicale (Tab. 10). 22
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Hai mai partecipato ad un festival musicale? No Si
Rock 48,3% 51,7% 100,0%
Genere musicale dell’evento campionato Pop Jazz Tradizionale 64,3% 59,1% 81,7% 35,7% 40,9% 18,3% 100,0% 100,0% 100,0%
Reggae 40,0% 60,0% 100,0%
Tabella 10: partecipazione a festival musicali.
Dall’analisi delle risposte fornite è emerso che tra coloro che sono stati intervistati in occasione degli eventi di musica rock e reggae si registrano le percentuali più elevate di partecipanti a festival musicali (51,7% e 60,0%, rispettivamente), confermando, pertanto, la maggiore propensione di tali persone a frequentare più assiduamente gli eventi musicali. ` opportuno sottolineare che risultati analoghi a quelli esposti in questo paragrafo soE no ottenuti classificando l’intero campione di rispondenti rispetto al genere musicale ascoltato abitualmente dagli intervistati.
3.4
Analisi del livello di importanza
Durante l’indagine campionaria, gli intervistati sono stati invitati ad esprimere il livello di importanza attribuito ad alcuni aspetti e servizi nella fase di scelta di un concerto, indicando una delle seguenti modalità: “Per niente”, “Poco”, “Indifferente”, “Abbastanza”, “Molto”. In Tab. 11, sono riportate le percentuali che indicano i livelli di importanza attribuiti dagli intervistati, con riferimento agli aspetti caratterizzanti la scelta di un concerto. Dai risultati campionari è emerso che gli aspetti che incidono “Abbastanza” o “Molto” nella scelta di un concerto sono il prezzo (34,0% e 30,5%, rispettivamente), la distanza da percorrere per assistervi (37,3% e 25,9%, rispettivamente) e la location in cui si svolge l’evento (36,2% e 18,5%, rispettivamente). Inoltre, i canali di comunicazione utilizzati per promuovere l’evento ed i servizi navetta per raggiungere l’evento non contribuiscono, in modo significativo, nella scelta di un concerto a cui assistere, infatti il 34,8% ed il 26,7%, rispettivamente, ha dichiarato che la presenza di tali aspetti è indifferente. Nella scelta di un concerto quanto incide
1 2 (%) (%) 1. prezzo del biglietto 7,6 7,0 2. distanza da percorrere per raggiungerlo 6,8 6,0 3. comunicazione dell’evento 12,8 16,7 4. servizi navetta per raggiungerlo 19,6 16,4 5. location in cui l’evento si svolge 5,5 10,4 6. orario di inizio dell’esibizione dell’artista 15,9 14,1 7. accessibilità per le persone diversamente abili 16,9 10,9 1=Per niente, 2=Poco, 3=Indifferente, 4=Abbastanza, 5=Molto.
3 (%) 20,9 24,0 34,8 26,7 29,4 26,4 24,2
4 (%) 34,0 37,3 22,6 22,2 36,2 28,5 19,6
5 (%) 30,5 25,9 13,1 15,1 18,5 15,1 28,4
Tabella 11: opinioni degli intervistati per i fattori legati alla scelta di un concerto.
Oltre a valutare il livello di importanza attribuito ad alcuni aspetti legati alla scelta di 23
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento un concerto, è stato chiesto agli intervistati di indicare in che misura alcuni fattori contribuiscono alla valutazione complessiva del concerto a cui si è preso parte, indicando una delle seguenti modalità: “Per niente”, “Poco”, “Indifferente”, “Abbastanza”, “Molto”. Nella valutazione complessiva di un concerto 1 quanto incide (%) 1. performance dell’artista 0,0 2. qualità dell’acustica 0,0 3. durata dell’evento 3,2 4. puntualità di inizio dell’esibizione 5,0 5. location in cui l’evento si svolge 2,5 6. reperibilità dei biglietti 5,0 7. spazio adibito a parcheggio 7,5 8. misure di sicurezza garantire 7,0 9. servizi di food and beverage 9,5 10. numero e pulizia dei servizi igienici 5,6 11. stand per l’acquisto di CD/DVD e merchandising 21,4 12. altri servizi offerti (navetta, indicazione della località) 11,9 1=Per niente, 2=Poco, 3=Indifferente, 4=Abbastanza, 5=Molto.
2 (%) 0,5 0,7 8,3 11,8 4,3 9,1 13,4 9,8 19,1 8,5 31,8 13,4
3 (%) 3,2 5,8 36,7 27,2 22,9 26,8 24,2 23,0 36,0 23,9 29,9 22,1
4 (%) 19,2 25,4 39,0 30,2 43,4 34,2 27,0 28,2 23,7 28,0 12,1 28,2
5 (%) 77,1 31,8 12,8 25,8 26,9 24,9 27,9 32,0 11,7 34,0 4,8 24,4
Tabella 12: opinioni degli intervistati per i fattori legati alla valutazione complessiva di un concerto.
Dall’analisi dei risultati campionari è emerso che gli aspetti che incidono notevolmente (modalità “Abbastanza” e “Molto”) nella valutazione complessiva di un concerto sono: -
la performance dell’artista; la location in cui il concerto si svolge; il numero e la pulizia dei servizi igienici; le misure di sicurezza garantite; la reperibilità dei biglietti; la qualità dell’acustica.
D’altra parte gli stand per l’acquisto di CD/DVD e merchandising risultano essere “Poco” e “Per niente” rilevanti nella valutazione complessiva del concerto (21,4% e 31,8%, rispettivamente.) L’organizzazione di un festival musicale nel Salento potrebbe rappresentare una forte attrazione non solo per i turisti ma anche per gli amanti di musica del luogo. Pertanto individuare i servizi, ritenuti indispensabili, per favorire la partecipazione ai festival musicali è indispensabile. A tal fine è stato chiesto agli intervistati di esprimere una valutazione sul livello di importanza, con riferimento ad alcuni aspetti. Si osservi che i rispondenti hanno potuto indicare una delle seguenti modalità: “Per niente importante”, “Poco importante”, “Indifferente”, “Abbastanza importante”, “Molto importante”. Da un’analisi delle risposte fornite è emerso che gli aspetti che incidono notevolmente (modalità “Abbastanza” e “Molto”) sull’organizzazione di un festival musicale sono: - gli artisti presenti al festival; - la location in cui il festival si svolge; 24
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Nell’organizzazione di un festival musicale, 1 quanto sono importanti (%) 1. pacchetti all-inclusive (viaggio e biglietti per il festival) 7,8 2. location 1,3 3. servizi per le famiglie 12,6 4. servizi per le persone diversamente abili 9,5 5. servizi di food and beverage 4,1 6. servizi di wi-fi 14,1 7. escursioni turistiche 20,7 8. artisti presenti al festival 0,3 9. eventi collaterali (workshop musicali) 7,6 1=Per niente, 2=Poco, 3=Indifferente, 4=Abbastanza, 5=Molto.
2 (%) 7,1 2,8 13,8 8,6 10,9 15,6 21,1 0,3 11,6
3 (%) 19,4 18,1 28,5 19,4 26,7 26,0 29,6 3,0 23,5
4 (%) 25,9 40,0 24,9 25,7 36,2 23,7 18,6 17,6 36,8
5 (%) 39,8 37,8 20,2 36,8 22,1 20,6 10,0 78,8 20,5
Tabella 13: importanza attribuita dagli intervistati ad alcuni aspetti organizzativi di un festival musicale.
- i pacchetti all-inclusive, ovvero pacchetti che prevedano l’acquisto di biglietti per partecipare alle diverse giornate del festival, nonché l’organizzazione del viaggio per raggiungere la località in cui si svolgerà l’evento. D’altra parte l’organizzazione di escursioni turistiche in concomitanza del festival musicale risulta essere “Poco” e “Per niente” rilevante (20,7% e 21,1%, rispettivamente.)
4
Analisi dei canali di comunicazione
Come precedentemente osservato, gli eventi musicali rappresentano un veicolo importante di sviluppo economico-culturale. Infatti, da una recente ricerca dell’IMeG (Istituto Media e Giornalismo dell’Università svizzera italiana) è stato registrato un aumento dei flussi turistico-culturali in corrispondenza di alcuni eventi e festival musicali, dimostrando, pertanto, come la musica rappresenti un’attrazione che si aggiunge a quelle tradizionali, quali le attrazioni storiche e paesaggistiche. Gli eventi musicali, in cui è stata effettuata l’indagine campionaria, non solo richiamano un significativo numero di turisti (31,3%), ma stimolano anche il flusso turistico: infatti, il 30,2% di essi ha dichiarato di aver organizzato la propria vacanza nel Salento per partecipare a festival, quali la Notte della Taranta e Contronatura, oppure a concerti come ad esempio quelli di Manu Chao e Caparezza, a Gallipoli. Pertanto, nell’ambito della presente indagine sono stati valutati i canali di comunicazione, maggiormente utilizzati per informarsi sulla programmazione musicale nelle Province di Lecce e Brindisi (Fig. 7-a)). Per quanto concerne la promozione degli eventi musicali, è emerso che gli intervistati vengono a conoscenza della programmazione musicale in Provincia di Lecce e Brindisi principalmente mediante i social network e notizie apprese sul web (54,9% e 40,3% delle risposte fornite, rispettivamente). Tuttavia, è rilevante la percentuale di coloro che afferma di venire a conoscenza degli eventi musicali, organizzati sul territorio salentino, mediante passaparola di amici e parenti (28,2% delle risposte fornite) e con mezzi di informazione più tradizionali quali manifesti e flyer, nonché TV, riviste e giornali (25,2% 25
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
Figura 7: principali strumenti con cui gli intervistati si informano della programmazione musicale in Provincia di Lecce e Brindisi.
e 10,4% delle risposte fornite, rispettivamente). Inoltre, dall’analisi comparativa delle risposte fornite dai turisti (Fig. 7-c)) e dai residenti (Fig. 7-b) è emerso che i canali di informazione quali il web (38,5% delle risposte fornite), il passaparola (31,3% delle risposte fornite) e manifesti e flyer (24,0% delle risposte fornite) sono i più efficaci tra i turisti. ` opportuno evidenziare che tra i turisti che hanno partecipato all’indagine campionaria, E il 56,6% è venuto a conoscenza dei diversi eventi musicali organizzati sul territorio solo dopo essere giunto nel Salento, evidenziando, pertanto, una buona efficacia dei mezzi di comunicazione utilizzati per promuovere gli eventi musicali sul territorio. L’indagine campionaria ha inteso valutare, inoltre, il mezzo di comunicazione attraverso il quale gli intervistati preferirebbero ricevere informazioni sulla programmazione musicale (Fig. 8). Dall’analisi delle risposte fornite è emerso che i social network ed i siti web (39,9% e 29,6% delle risposte fornite, rispettivamente) risultano essere i canali di informazione preferiti. Tuttavia, gli intervistati riterrebbero utile la creazione di un sito internet e di un’applicazione per smartphone per poter prendere visione degli eventi programmati sul territorio salentino, del prezzo del biglietto, del modo in cui raggiungere tali eventi, nonché di eventuali annullamenti degli eventi musicali programmati (22,3% e 12,5% delle risposte fornite, rispettivamente). Si osservi che i turisti hanno manifestato in misura maggiore la necessità di un sito web per raccogliere informazioni sulla 26
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
Figura 8: principali strumenti con cui gli intervistati vorrebbero essere informati della programmazione musicale in Provincia di Lecce e Brindisi.
programmazione musicale salentina (32,3% delle risposte fornite), come illustrato in Fig. 8-c).
5
Approfondimento sulle abitudini degli intervistati
Al fine di fornire ulteriori indicazioni utili ad individuare il profilo dei fruitori di eventi musicali nel Salento, sono state utilizzate le seguenti tecniche di analisi dei dati (Fabbris, 1997): - cluster analysis; - test di verifica delle ipotesi. ` opportuno sottolineare che la cluster analysis è stata effettuata su un campione di E 488 rispondenti, ovvero solo sugli intervistati che vivono nel territorio pugliese, mentre i test di verifica delle ipotesi sono stati condotti sull’intero campione di fruitori di eventi musicali che hanno preso parte all’indagine campionaria. L’applicazione della tecnica statistica denominata cluster analysis non gerarchica è risultata indispensabile al fine di identificare i gruppi di soggetti che si recano ad eventi 27
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento musicali. Tali gruppi sono stati formati considerando le variabili che misurano, con una scala Likert (Del Vecchio, 1995) a 5 punti (in cui 1 corrisponde a “Per niente” e 5 a “Molto”) quanto incide nella scelta di un concerto il “prezzo del biglietto” e la “distanza da percorrere per raggiungerlo”. Inoltre, al fine di delineare ulteriormente il profilo degli individui che appartengono a ciascun gruppo, sono state analizzate altre variabili che misurano l’importo speso (in euro) per acquistare biglietti in un anno, nonché la localizzazione geografica degli eventi musicali a cui si è assistito. Si osservi che tale analisi ha evidenziato l’esistenza di 4 gruppi di frequentatori di eventi musicali. In particolare, il primo gruppo, composto da 309 persone, ovvero il 63,2% del campione, è caratterizzato da persone per le quali il prezzo e la distanza incidono abbastanza nella scelta di un concerto e, pertanto, sono poco propense a spendere e non percorrono lunghe distanze per partecipare ad un evento musicale. Infatti, l’81,0% degli intervistati che appartengono al primo gruppo ha assistito, nell’ultimo anno, a concerti che si sono svolti esclusivamente o prevalentemente in Provincia di Lecce e Brindisi. Inoltre, tale gruppo è composto, in prevalenza da persone che in un anno spendono fino a 50 euro per acquistare i biglietti (52,4%) e la cui età media è di 30 anni. Il secondo gruppo, formato da 120 persone (24,6% del campione) è caratterizzato da individui per i quali il prezzo del biglietto non incide nella scelta di un concerto, contrariamente alla distanza da percorrere; pertanto tale gruppo è caratterizzato da amanti della musica che tuttavia non sono disposti a compiere lunghe distanza per assistere ad un concerto. L’età media degli intervistati che appartengono al secondo gruppo è di 32 anni ed hanno speso, per acquistare i biglietti, al più 100 euro nell’ultimo anno (63,3%). Inoltre, il 49,5% di essi ha assistito a concerti organizzati esclusivamente o prevalentemente in Provincia di Lecce o Brindisi, mentre il 15,6% si è spostato all’interno della regione Puglia. Il terzo gruppo, formato da 31 persone (6,4% del campione), è caratterizzato da persone che ritengono poco importanti, nella scelta di un concerto, il prezzo del biglietto e la distanza da percorrere per assistervi. Pertanto, gli appartenenti al terzo gruppo possono essere definiti come veri e propri fan, infatti hanno assistito, nell’ultimo anno ad oltre 50 concerti, localizzati, prevalentemente oppure esclusivamente al di fuori della Puglia ed all’estero (31,0%), oppure per metà in Puglia e per metà al di fuori di essa (20,7%). Inoltre il 41,9% di coloro che appartengono a tale gruppo ha speso oltre 150 euro, negli ultimi dodici mesi, per l’acquisto dei biglietti e l’età media dei fruitori di eventi musicali, in tale raggrupamento, è di 36 anni. Infine, l’ultimo gruppo, la cui numerosità è pari a 28 (5,8% del campione), è caratterizzato da persone per le quali il prezzo del biglietto è abbastanza importante nella scelta di un evento musicale, tuttavia sono disposte a spostarsi per assistere ad un concerto. Gli intervistati che appartengono al quarto gruppo hanno un’età media di 32 anni e nell’ultimo anno hanno partecipato a concerti sia in Puglia che al di fuori di essa (14,8%) oppure a eventi musicali che si sono tenuti, esclusivamente o principalmente, al di fuori della Puglia (11,1% e 14,8%, rispettivamente), inoltre coloro che rientrano in tale gruppo 28
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento hanno speso, nell’ultimo anno, al più 50 euro per l’acquisto di biglietti (57,1%). Infine, è opportuno sottolineare, che il primo gruppo, ovvero quello caratterizzato da coloro che non sono disposti a spendere ed a spostarsi per assistere ad un concerto, è composto in prevalenza da donne. Mentre nei restanti gruppi vi è una predominanza di uomini. Inoltre, i cluster 1 e 2 sono composti, in prevalenza, da studenti (40,7% e 32,4%, rispettivamente); d’altra parte nei gruppi 3 e 4, invece, vi è una prevalenza di lavoratori dipendenti (42,9% e 33,3%, rispettivamente). La bontà di tale classificazione può essere valutata mediante il calcolo dell’indice R2 , che misura la dissimilarità tra i gruppi, e che può assumere valori compresi tra zero e uno. Il valore dell’indice R2 , associato alla classificazione ottenuta con la tecnica della cluster analysis, pari a 0,70, conferma la bontà del raggruppamento ottenuto. Infine, mediante l’applicazione della tecnica inferenziale denominata “Verifica delle ipotesi” sono stati confrontati i livelli medi di importanza espressi dagli intervistati con riferimento ad alcuni fattori di qualità che caratterizzano i concerti ed i festival musicali. Si osservi che tale tecnica richiede il calcolo della statistica test T di Student e della sua significatività (p-value). In Tab. 14 sono riportati, per ciascuna assunzione, i valori della statistica test T ed il livello di significatività ad esso associato, nonché la decisione statistica ad un livello di errore del 5%. Ipotesi di uguaglianza tra 1. il livello medio di importanza per il prezzo del biglietto ed il livello medio di importanza per la distanza da percorrere per raggiungere il concerto 2. il livello medio di importanza per il prezzo del biglietto ed il livello medio di importanza per la location in cui si svolge il concerto 3. il livello medio di importanza per la distanza da percorrere per raggiungere il concerto ed il livello medio di importanza per la location in cui si svolge 4. il livello medio di importanza, dei turisti, per il prezzo del biglietto ed il livello medio di importanza, dei residenti, per il prezzo del biglietto 5. il livello medio di importanza, dei turisti, per la distanza da percorrere ed il livello medio di importanza, dei residenti, per la distanza 6. il livello medio di importanza per i pacchetti all-inclusive ed il livello medio di importanza per la location in cui il festival si svolge 7. il livello medio di importanza per i pacchetti all-inclusive ed il livello medio di importanza per gli artisti presenti al festival
Statistica test T
P-value
0,60
0,55
3,22
0,001
2,68
0,007
1,90
0,05
-2,17
0,03
-4,34
<0,001
16,37
<0,001
Decisione statistica Si accetta l’ipotesi Si rifiuta l’ipotesi Si rifiuta l’ipotesi Si accetta l’ipotesi Si rifiuta l’ipotesi Si rifiuta l’ipotesi Si rifiuta l’ipotesi
Tabella 14: risultati dei test sul confronto tra due medie, con indicazione della statistica test T e della significatività.
In particolare, è stato confrontato il livello medio di importanza rilevato nei confronti del prezzo di acquisto del biglietto, con quello espresso per • la distanza da percorrere per raggiungere il concerto (test 1); • la location in cui l’evento si svolge (test 2). Inoltre, è stato messo a confronto il livello medio di importanza per la distanza da percorrere per raggiungere il concerto con quello espresso per la location in cui l’evento si svolge (test 3). 29
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Successivamente è stato effettuato il confronto tra il livello di importanza espresso dai turisti e dai residenti per: • il prezzo di acquisto del biglietto (test 4); • la distanza da percorrere per raggiungere il concerto (test 5). Infine, è stato messo a confronto il livello di importanza, nella fase di organizzazione di un festival musicale, nei confronti dei pacchetti all-inclusive, con quello espresso per: • la location in cui il festival si svolge (test 6); • artisti presenti (test 7). Si osservi che si accetta l’ipotesi di uguaglianza tra i livelli medi di soddisfazione delle variabili considerate, se il valore del p-value è superiore a 0,05. Con il test 1 si può affermare che gli intervistati ritengono importante, in egual misura, il prezzo da pagare per assistere ad un concerto e la distanza tra il luogo di residenza e l’evento. Al contrario, con i test 2 e 3 si può affermare che il livello medio di importanza per il prezzo del biglietto e per la distanza da percorrere per recarsi alla manifestazione musicale sono statisticamente differenti dal livello medio di importanza manifestato per la location in cui l’evento si svolge. In particolare, tenendo in considerazione che, dalle risultanze campionarie i livelli medi di importanza per questi ultimi aspetti risultano essere superiori a quello per la location e che, in seguito all’analisi inferenziale, si rifiuta l’ipotesi di uguaglianza tra i giudizi medi, è possibile concludere che, nella scelta del concerto a cui assistere, il luogo in cui si svolge l’evento sia ritenuto meno importante del prezzo del biglietto e della distanza da percorrere per raggiungerlo. Il test 4 consente di concludere che gli intervistati residenti nel territorio salentino ed i turisti attribuiscono lo stesso livello di importanza al prezzo da pagare per il concerto; d’altra parte è statisticamente differente, tra turisti e residenti, il livello di importanza attribuito alla distanza da percorrere per assistere al concerto (test 5). In particolare, tenendo in considerazione che, dalle risultanze campionarie, il livello medio di importanza attribuito alla distanza da percorrere per raggiungere il concerto, espresso dai residenti, è superiore a quello manifestato dai turisti e che, in seguito all’analisi inferenziale, si rifiuta l’ipotesi di uguaglianza tra i giudizi medi, è possibile concludere che, nella scelta del concerto a cui assistere, i residenti nel Salento attribuiscono maggiore importanza alla distanza da percorrere, rispetto ai turisti. Infine, con i test 6 e 7 si può affermare che il livello medio di importanza attribuito ai pacchetti all-inclusive, per partecipare ad un festival, è statisticamente differente dal livello medio di importanza manifestato per la location in cui esso si svolge e gli artisti presenti. Pertanto, è possibile concludere che, nonostante gli intervistati abbiano manifestato l’utilità di tali pacchetti, questo aspetto non riveste la stessa importanza rispetto al luogo in cui si svolge la manifestazione musicale ed agli artisti che si esibiranno in occasione dell’evento. 30
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
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Commenti all’indagine campionaria
Di seguito sono proposti alcuni commenti all’indagine campionaria, che arricchiscono la discussione e propongono nuovi punti di vista e temi da affrontare in una successiva ricerca da estendere a tutto il territorio Regionale. In particolare hanno fornito il proprio punto di vista: - Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia; - Paolo Perrone, sindaco del Comune di Lecce; - Alessandro Delli Noci, assessore del Comune di Lecce; - Vincenzo Santoro, responsabile dipartimento Cultura e turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani; - Sergio Torsello, direttore artistico Festival Notte della Taranta; - Massimo Bray, direttore editoriale dell’Istituto Treccani; - Fabrizio Galassi, giornalista, consulente comunicazione e social media marketing; - Giordano Sangiorgi, patron del Mei di Faenza; - Populous, musicista e producer; - Raffaele Casarano, sassofonista e direttore artistico del Locomotive Jazz Festival; - Elisa Monsellato, organizzatrice del Green Sound Festival; - Stefano Manca, titolare del Sud Est Studio e organizzatore del Contronatura Festival.
Un incubatore dello sviluppo territoriale (Silvia Godelli - Assessore al Mediterraneo, alla Cultura e al Turismo della Regione Puglia dal 2005 al 2015) Da una lettura attenta dell’analisi campionaria, condotta con accuratezza e affidabilità, emergono alcuni aspetti che ci fanno riflettere e che sarebbe utile prendere in considerazione in funzione di un successivo approfondimento. Indubbiamente le manifestazioni musicali che si svolgono nell’area salentina costituiscono complessivamente un attrattore e un incubatore dello sviluppo territoriale, e tale connotazione esercita anche una più generale valenza turistica. A quest’ultimo proposito appare però utile formulare alcune osservazioni. Ad esempio fa riflettere il fatto che la percentuale di fruitori di eventi musicali provenienti dall’estero, che dallo studio campionario risulta irrisoria, sia così distante dalla entità di turisti stranieri che arriva nel territorio interessato e che, nel 2014, tocca il 20% del complessivo incoming turistico. Parliamo cioè di molte centinaia di migliaia di persone che nella propria qualità di turisti hanno certamente del tempo libero da dedicare alla fruizione di eventi. Ciò induce a interrogarci sulle ragioni per cui i turisti stranieri appaiono poco presenti alle manifestazioni musicali prese in esame: forse gli strumenti di comunicazione non sono idonei a raggiungere efficacemente i turisti stranieri? Oppure gli eventi musicali sono 31
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento troppo concentrati nel periodo della grande estate mentre l’afflusso di turisti dall’estero è ormai tendenzialmente destagionalizzato? Oppure il tipo di offerta musicale non è in linea con i gusti e le abitudini dei turisti stranieri? Varrebbe la pena di approfondire, con una successiva ricerca, gli interrogativi che ho segnalato, in considerazione della importanza crescente che il turismo dall’estero ricopre nel nostro territorio. Altro aspetto che sollecita una riflessione è la caratterizzazione dei fruitori sotto il profilo anagrafico e in riferimento alle abitudini culturali degli stessi. In un mondo sempre più anziano il fatto che i fruitori degli eventi presi in esame abbiano in media trenta anni ci interroga intorno ai gusti e alle preferenze di chi in relazione alla età anagrafica non frequenta tali eventi. Dobbiamo considerare il bisogno di fruizione musicale dal vivo una esigenza meramente giovanile, tale da coinvolgere quasi esclusivamente adolescenti e giovani adulti? O vi sono altre possibilità di modulare le tipologie dell’offerta tenendo conto anche dei gusti di fasce di età più avanzate? Si coglierebbero forse così meglio anche i gusti dei turisti stranieri e di fasce di popolazione con orientamento a consumi culturali e musicali più complessi? Fa pensare il fatto che, pur essendo in crescita in Puglia il numero di fruitori di spettacoli teatrali, essi non appaiano se non marginalmente nel novero del campione di fruitori musicali preso in esame. Pongo dunque alcune questioni relative ai consumi musicali in Salento su cui varrebbe la pena approfondire l’analisi: esse riguardano, in sintesi, il possibile coinvolgimento di altre fasce di pubblico, in particolare i turisti stranieri e la popolazione adulta e anziana, e la differenziazione della tipologia dell’offerta, delle sue modalità organizzative e dei periodi dell’anno nei quali viene proposta. Tali questioni sono evidentemente connesse agli enormi potenziali di crescita culturale e turistica che caratterizzano il Salento e la Puglia intera, potenziali che vanno coltivati pienamente e che devono influenzare in senso costruttivo la programmazione territoriale di eventi musicali e culturali più in generale. I contenuti e i risultati di questa analisi campionaria sono dunque utilissimi a fare il punto della situazione, cogliendo i risultati fecondi e importantissimi della fase di crescita quantitativa e qualitativa della offerta musicale negli ultimi anni, ma evidenziando anche, almeno induttivamente, i margini di ulteriore crescita della stessa negli anni a venire.
Gli eventi come attrattori dei flussi turistici (Paolo Perrone - Sindaco di Lecce) Il vantaggio di fotografare uno spaccato di società, i suoi interessi, è certamente quello di poterlo raccontare e, quindi, di trarne giovamento. Cosa intendo per giovamento? La possibilità per un’amministrazione comunale, ad esempio, di poter agire in direzione dei gusti e delle necessità dei suoi concittadini, avendone a priori conosciuto i bisogni. Per questo ringrazio per il lavoro svolto la cooperativa Coolclub e il Gruppo di Ricerca di Statistica del Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento. Un’indagine preziosa, uno studio sui consumi musicali nel Salento che analizza e misura il cambiamento degli ultimi anni relativo alla fruizione della musica dal vivo nella nostra 32
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento provincia. Cosa piace alla gente in questo preciso momento storico? Che “suono” ha il Salento? La musica è un attrattore turistico? La musica può essere un lavoro? Sono alcune delle domande alle quali questo studio ha dato risposte concrete. Abbiamo compreso i comportamenti e gli orientamenti del pubblico in tema di fruizione di concerti, le preferenze rispetto al genere musicale (il genere rock/pop su tutti), l’acquisto di dischi e merchandising, la partecipazione a festival di breve e lunga durata, la disponibilità a spostarsi fuori provincia per assistere ai vari eventi. Abbiamo potuto disegnare il profilo dei principali fruitori, individuarne le abitudini, comprendere che ruolo gioca la promozione pubblicitaria. Soprattutto, l’indagine ci conferma una verità assoluta: gli eventi, i festival, incrementano i flussi turistici, specialmente nel periodo estivo, con una massiccia percentuale dell’87,5% provenienti da regioni dell’Italia settentrionale. Questo dato è utile: per intercettare i flussi e accrescerli è necessario studiare a tavolino eventi che possano offrire una marcia in più al Salento, oltre alle sue bellezze paesaggistiche, all’hinterland ricco di meravigliosi scorci e alle spiagge color oro. Si tratta di carburare un motore già potenzialmente forte, economicamente parlando. Un indice altrettanto interessante è il potere poco attrattivo che, sempre secondo lo studio, per Lecce e provincia ha il teatro. La maggiore percentuale di pubblico intervistato dichiara di recarvisi raramente. Lo ritengo un aspetto su cui lavorare e certamente da riqualificare.
L’importanza di fare cultura (Alessandro Delli Noci - Assessore all’Innovazione Tecnologica, Politiche Comunitarie, Politiche Giovanili, Politiche del Lavoro, Formazione Professionale del Comune di Lecce) Il ruolo del bravo amministratore dovrebbe essere quello di saper interpretare i bisogni del proprio territorio e dare risposte alle tante domande dei suoi cittadini. Quando poi si tratta dei giovani diventa tutto più veloce, cangiante, in continua evoluzione. Per questo è importante fotografare l’esistente, il presente che questa terra sta vivendo. Un Salento ormai lanciato, anche grazie alla tecnologia, nel mondo, meta ambita e teatro all’aperto di mille e più eventi che riempiono la nostra estate di contenuti. Sono lontani ormai gli anni che ci marchiavano con gli stereotipi del bel Sud, fatto di sole, mare e buona cucina. Oggi più che mai proponiamo cultura, suoni che non affondano esclusivamente nella nostra tradizione ma interpretano una visione globale “connessa” con le ultime tendenze. Il merito va attribuito a molti fattori, in particolare forse, al lavoro costante che, ogni giorno per tutto l’anno, uomini e donne, strutture giovani e coraggiose portano avanti. Un lavoro che se fino a qualche anno fa era pioneristico adesso fa parte del dna del Salento. Un Salento che suona il rock, la musica elettronica, che canta in inglese come in italiano e conquista il mondo. Io ho avuto la fortuna di inaugurare, come ex presidente dell’Officine Cantelmo un percorso importante in questa direzione. Con “Officine della Musica” si è deciso di investire sulla musica emergente e ad oggi si può dire di aver vinto e di vincere ogni anno di più. In questi anni abbiamo ospitato tanta musica “fuori stagione” e abbiamo aiutato la nostra musica ad andare lontano. Sono piccole grandi soddisfazioni 33
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento che ci fanno capire che investire sulla formazione è importante. E formazione fa pensare subito allo studio. In questo caso il lavoro promosso da Coolclub si muove in sintonia con la continua tensione al miglioramento che questo territorio vuole e deve perseguire.
Il tempo della maturità: puntare sulla qualità (Vincenzo Santoro - Responsabile dipartimento Cultura e Turismo dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani) L’indagine “Il suono che vorrei” mi pare importante per diverse ragioni. In primo luogo, si tratta di uno strumento utile per conoscere le abitudini di “consumo” della musica, che è uno dei settori culturali che maggiormente hanno caratterizzato il Salento, sia per il numero e la qualità degli artisti emersi, nei vari ambiti (dalle stelle del pop come Emma Marrone e Alessandra Amoroso, al rock melodico dei Negramaro, al reggae dei Sud Sound System per arrivare all’incredibile fermento dell’ambito tradizionale/world), sia per il proliferare dell’offerta di concerti ed eventi, che attirano un pubblico ampio e variegato. Una conoscenza del fenomeno consente di calibrare meglio l’offerta, garantendo una programmazione e servizi sempre più adeguati alle esigenze del pubblico. Ma anche di utilizzare i canali di comunicazione che sono più congeniali ai fruitori, che, come confermato anche da altre indagini, sono sempre di più soprattutto quelli del web (meglio se social). D’altra parte, i dati raccolti permettono di rappresentare anche le ricadute economiche degli eventi musicali, che sono un forte attrattore turistico (addirittura il 30% degli intervistati è venuto nel Salento specificamente per poter partecipare ai concerti), ma rispondono anche alle esigenze di un settore importante della popolazione locale che è disposta a spendere cifre anche non banali per fruire di una valida offerta culturale. E non dobbiamo poi dimenticare le ricadute in termini promozionali dell’immagine di una terra gioiosa, accogliente, vivace e attiva sul piano culturale. Dunque, qui c’è una dimostrazione pratica che, per mutuare un’espressione forse troppo abusata ma efficace, “con la cultura si mangia”. E ho l’impressione che anche sul piano delle ricadute più strettamente culturali e “sociali”, che ovviamente sono molto importanti per una valutazione complessiva, tutto questo “movimento” abbia portato risultati di grande rilievo. Si tratta dunque di un settore strategico, cresciuto in questi anni anche grazie a un grande, direi quasi frenetico, attivismo di base, che a un certo punto ha incrociato lungimiranti politiche pubbliche, sia per quanto riguarda il ruolo di alcuni Comuni, spesso in un ruolo attivo di ideazione e organizzazione (il caso più eclatante è naturalmente quello della Notte della Taranta, che attrae una quantità incredibile di pubblico e che ormai come è noto è diventato uno dei festival più importanti a livello europeo) ma soprattutto per l’azione della Regione, che ha fortemente sostenuto la rete degli eventi ma anche dei gruppi musicali e degli artisti, con interventi innovativi come quelli realizzati da Puglia Sounds. Ora, dopo la fase di esplosione e di consolidamento, è venuto probabilmente il tempo della maturità, in cui occorre puntare più sulla qualità che sulla quantità, raffinando ed elevando il livello degli eventi, che sono anche uno straordinario biglietto da visita per un territorio che ha ancora tantissimo da offrire, ai cittadini e ai turisti. Questa indagine, 34
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento meritoriamente commissionata da un attivo e intelligente soggetto del privato sociale, potrà aiutare molto a orientare questo lavoro necessario.
Musica, turismo ed economia (Sergio Torsello - Direttore artistico Festival Notte della Taranta) I dati emersi dall’indagine sono estremamente interessanti da più punti di vista. In primo luogo forniscono una “radiografia”, puntuale e aggiornata, su un segmento della vita culturale in Provincia di Lecce, quello dello spettacolo musicale dal vivo, per il quale i dati più recenti erano fermi al 2007 (cfr. L. Solima, “Culture e territori. I consumi culturali in provincia di Lecce”) se si esclude un’indagine successiva riferita però alla sola Notte della Taranta (si veda “Eventi, cultura e sviluppo”, Egea, Milano 2011). I dati emersi, anche quando confermano alcune linee di tendenza in atto da tempo, complessivamente forniscono una sorta di prezioso vademecum per operatori culturali, organizzatori di festival, enti e associazioni impegnate nel campo dello spettacolo musicale. Dati che, se da un lato confermano la bontà delle scelte sin qui operate, dall’altro segnalano il persistere di alcuni nodi critici che sarebbe opportuno sciogliere in vista di un miglioramento complessivo del settore in questione. Il primo dato significativo su cui mi sembra utile soffermarsi è che il 30% dei turisti intervistati ha dichiarato di aver organizzato il soggiorno in Salento in funzione un evento musicale (sia esso La Notte della Taranta, o un altro festival). Un dato questo che ribadisce quanto già emerso da precedenti indagini e cioè la notevole capacità attrattiva verso l’esterno dell’evento melpignanese. Poco più avanti però si conferma l’esigua percentuale (solo un magro 1%) di turisti provenienti dall’estero. Siamo ancora in presenza, dunque, di un turismo culturale di “prossimità”, che fatica a decollare sul piano internazionale. Il secondo dato su cui riflettere è che, stando ai risultati dell’inchiesta, solo l’11% si dichiara fruitore di musica tradizionale, mentre si riconferma, per una serie di ragioni storiche (il Salento è pur sempre la patria dei Sud Sound System), la netta prevalenza nel gusto musicale giovanile di un genere come il reggae estraneo alla tradizione musicale mediterranea. Segno, forse, che la spinta propulsiva del revival della pizzica si è negli ultimi anni in qualche misura affievolita. Altre indicazioni preziose riguardano il piano della fruizione di concerti e festival. Qui spicca il valore assegnato al rapporto tra qualità della performance e “bellezza” della location, ma anche l’importanza attribuita ad altri fattori (spesso considerati come secondari) quali la qualità dei servizi igienici, della sicurezza, della fruizione acustica ecc. Estremamente interessanti (per quanto già noti) risultano infine i dati riferiti alle modalità di comunicazione degli eventi di spettacolo musicale che segnalano come ormai la “rete” abbia definitivamente soppiantato Tv, radio e giornali. Insomma: ce n’è abbastanza per una riflessione approfondita sul futuro di questo comparto che ormai è diventato, come questa indagine nel suo piccolo conferma, uno dei settori trainanti dell’economia salentina.
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La musica come “presidio” della cultura (Massimo Bray - Direttore editoriale Treccani) La musica, in tempi di diminuzione progressiva del consumo di spettacoli dal vivo e di cinema nelle sale (e anche della fruizione di eventi culturali non a pagamento, come presentazioni di libri etc.), risulta essere un vero e proprio presidio della cultura nelle abitudini di chi frequenta, soprattutto in estate, il territorio salentino. Da una parte, è un consumo culturale a cui non rinuncia chi, nel tempo, ha iniziato a privarsi di altri prodotti culturali; da un’altra è - e potrebbe essere ancora di più - il primo e più essenziale prodotto culturale fruito da parte di chi non ne ha mai consumato uno (i più giovani). Le modalità di fruizione della musica dal vivo più apprezzate dal pubblico intervistato sono quelle che riguardano le piazze (anche senza posti a sedere) o location come edifici storici o parchi, dunque un dato interessante, perché sono le modalità più fortemente legate alle peculiarità del territorio, un motivo in più per considerare la musica come promotrice della cultura in senso lato in Salento. Sono i festival che consacrano questo rapporto col territorio, che “sistematizzano” questo valore aggiunto alle esperienze musicali fornito dal paesaggio, urbano e non solo (e che hanno come forma ulteriormente evoluta di “messa a sistema”, i cosiddetti pacchetti All-inclusive). L’altro dato significativo è che la preferenza manifestata dagli intervistati per una tipologia di location (luoghi pubblici/storici) non corrisponde necessariamente alla mancanza di volontà di investire denaro per il consumo di musica dal vivo. Il discorso da intraprendere è allora quello di migliorare ulteriormente - e integrare tra di loro - gli strumenti di comunicazione (i siti web, ma ancora di più, come evidenzia il sondaggio, i profili social) utilizzati da concerti e festival che insistono su uno stesso territorio, come il Salento, per fare emergere ancora meglio l’ampiezza dell’offerta, la sua stratificazione all’interno dei target (generi musicali, orari, location) e la sua armonizzazione con il patrimonio culturale locale.
Comunicare musica (Fabrizio Galassi - Giornalista, consulente comunicazione e social media marketing) In questo studio dei consumi musicali nel Salento ci sono due dati che colpiscono. Il primo è la difficoltà nel trasformare il pubblico generalista in appassionato, ossia tutto quell’audience che, rifornendosi musicalmente attraverso i mass media canonici come i grandi network radio/tv, tende a rimanere un pubblico interessato quasi esclusivamente alle grandi occasioni. ` un pubblico molto vasto ma che riserva scarsa attenzione verso tutto quello che non E conosce, o che gli arriva tramite canali “secondari”. Basta guardare quali sono stati gli appuntamenti dove il questionario per la rilevazione dei dati è stato maggiormente rifiutato: l’appuntamento di RadioNorba - Battiti Live di Gallipoli (con Noemi, Dolcenera, Moreno, Deborah Iurato, Arisa, etc.) e il concerto di Alessandra Amoroso a Melpignano. 36
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Questa tipologia di target è però fondamentale nella gestione e nella comunicazione dei grandi eventi, soprattutto se legati al territorio come forma di turismo. Un pubblico così fidelizzato nei confronti degli artisti mainstream tende ad aggregarsi, a viaggiare, a ` quindi fondamentale che spostarsi, a condividere il momento come crescita emotiva. E le istituzioni locali riescano a individuare queste necessità, facendo diventare il territorio parte di questo momento magico. Il secondo dato sul quale riflettere è la difficoltà, da parte delle istituzioni, nel realizzare un’azione promozionale continua in linea con i linguaggi e gli strumenti utilizzati dagli intervistati (20-40 anni). Nella ricerca emerge un dato che in realtà è un vuoto comunicativo: in un momento storico come questo dove è l’utente a essere al centro dell’universo delle informazioni (social network, applicazioni mobili, ricerche online, passaparola online e offline), è fondamentale realizzare dei centri di aggregazione digitali facilmente raggiungibili, leggeri, intuitivi, partecipativi, ma che siano principalmente fonte di contenuti e servizi. Questo permette all’utente di essere continuamente aggiornato sulle nuove iniziative culturali, ricevere una notifica in tempo in caso di cambio di location, avere un accesso preferenziale nell’acquisto di biglietti o pacchetti all-inclusive coinvolgendo così tutto l’extra settore. Dal punto di vista più tecnico lo studio ci informa che la musica elettronica è il nuovo trend ed ha la sua massima espressione nel formato festival; il rock e il pop sono ancora i generi di riferimento, ma i concerti devono cambiare forma: più date dello stesso artista nel territorio, location più piccole, orari di inizio migliori; la nicchia più popolosa nella fascia di età più bassa ama la musica reggae; la qualità dei servizi igienici è un punto imprescindibile per chi frequenta locali e festival; gli organizzatori di festival musicali devono essere in grado di attirare pubblico anche in orari pomeridiani (extra-musica) attraverso appuntamenti dedicati, incontri con gli artisti o workshop; gli artisti celebri, la musica tradizionale, i musicisti locali, sono tutte risorse fondamentali per catalizzare l’attenzione del pubblico in un luogo specifico. Valorizzare questo comportamento e incentivare le proposte culturali è il modo più semplice per ottenere risultati anche nel breve periodo.
Il volano dell’economia locale (Giordano Sangiorgi - Direttore artistico del MEI) Da quando Richard Florida ha scritto il fondamentale “L’ascesa della nuova classe creativa” è stata tutta una rincorsa “all’eventizzazione” musicale a sfondo turistico, a volte cogliendo nel segno, a volte, tante, no. Il poderoso volume della nuova era dei giovani talenti, riportava l’esempio di una città americana, mi pare Austin (o forse era un’altra città), che se perdeva il suo festival musicale (che andava a spostarsi in un’altra città) avrebbe visto crollare, oltre al giro economico che il festival portava, il PIL stesso del valore di quella città compreso il valore delle case, proprio come un’azienda manifatturiera. Un libro italiano di Barbara Maussier, “Festival, management e destinazione turistica”, 37
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento è invece tra i pochi a interrogarsi sulla portata dei festival come nuovi media della società post-industriale e come volani dell’economia locale e con esempi virtuosi traduce nel nostro Paese questo mirabile esempio. D’altra parte Symbola, una Fondazione che da tempo si occupa, un po’ inascoltata, di PIQ, Prodotto Interno Qualità (al posto dell’obsoleto PIL, che non si sa bene dove ci porti, forse verso il baratro) che comprende anche i festival, tra gli altri, forse avremmo dei dati di maggiore valore per un futuro più radioso del nostro Paese. Tutto questo per dire che i festival e i festival musicali in particolare sono di una valenza straordinaria per il turismo. Il Mei, il Meeting delle Etichette Indipendenti che da 20 anni mi onoro di organizzare a Faenza e portare in giro per l’Italia, da questo punto di vista è uno dei massimi esempi virtuosi in tal senso a livello nazionale: il Comune di Faenza con un investimento di soli 50 mila euro annui si trova un giro d’affari circa trenta volte superiore in città per tutti i settori con una voglia di consumo quasi totalizzante da parte dei partecipanti provenienti da ogni angolo d’Italia e un ritorno di immagine e mediatico che dura tutto l’anno e che non ha eguali in termini economici, difficile addirittura da misurare se non in milioni di euro. ` molto, ma molto di più, grazie anche a Il Salento non è certamente da meno, anzi. E investimenti turistici ben superiori e ben oculati. Sicuramente oggi è uno dei principali bacini turistici internazionali al quale sono ben strettamente connessi festival e concerti musicali di diversa portata e diversi gusti, come dimostra la ricerca stessa. La ricerca, molto ben fatta e molto ben curata in ogni aspetto, mi sembra chiara. Pop, rock e reggae e dintorni, al mare e gratis per i giovani, musiche tipiche tradizionali e popolari, folk e jazz, nei centri storici di straordinaria bellezza, con ingresso a pagamento per il pubblico più adulto. La partita è tutta qua. Il resto è roba intermedia che con il turismo centra poco ma può ` evidente centrare molto con la cultura e con la musica, ma non è questo l’ambiente. E che se oggi il Salento si trova al top dei gusti dei vacanzieri lo deve anche a una scelta attenta di eventi musicali di qualità che non possono in alcun modo mancare. La Notte della Taranta è uno degli straordinari e mirabili esempi: fino a 150 mila persone i quel di Melpignano nel recupero di una tradizione che pareva perduta per sempre nel tempo e oggi quanto mai attuale. Ma, visti i continui cambiamenti, serve quanto prima metterli in rete, locale, regionale, nazionale e internazionale, razionalizzarli, creare un itinerario, rafforzarli l’uno con l’altro, dargli un identità forte secondo quelle due direttrici e, ultimo ma non ultimo, fare cast artistici unici e preziosi, irripetibili da altre parti, in location uniche e preziose, irripetibili da altre parti. Tutto questo per creare quell’evento unico ed emozionante che ogni turista musicale oggi cerca, evitando proposte banali e seriali che si possano trovare in ogni angolo d’Italia. Proprio come il Salento, unico nella sua proposta. E che permettano al turista attraverso i social e il passaparola, le due armi più formidabili oggi di promozione, grazie alla sua soddisfazione di moltiplicare all’ennesima potenza le presenze.
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Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento
Nell’attesa di un grande Festival (Populous - Musicista e producer) Nel Salento l’uso della parola festival è indubbiamente cresciuto negli ultimi anni, ma non quanto avrebbe potuto. Grazie ad alcune piccole, ma validissime, realtà come il Contronatura, il Fuck Normality, il Sud Est Indipendente e il Fòcara Festival, anche in Salento si è potuto assistere agli show di artisti forse, e purtroppo, poco conosciuti al grande pubblico ma di prima scelta a livello qualitativo. Cos’ha il Salento in meno di Barcellona (location fissa dei due festival alternativi più importanti d’Europa, cioè Sonar e Primavera Sound)? Questa è la domanda che molti di noi addetti ai lavori si sono posti diverse volte. In Italia, gli amanti dei suoni più moderni ed elettronici hanno ormai trovato diversi punti di riferimento. A Torino il Club to Club detta le tendenze di anno in anno, proponendo cartelloni sempre più all’avanguardia. Il suo successo di critica - specialmente internazionale, avendo avuto nell’ultima edizione un numero impressionante di giornalisti che rappresentavano testate da tutto il mondo - e di pubblico è ormai conclamato. La sorpresa degli ultimi mesi, però, è venuta dal roBOt di Bologna: un sold-out di biglietti e abbonamenti che ha avuto un’eco impressionante. Anche la seconda edizione dello Spring Attitude (a Roma) è stata un successo. Seguono due festival forse meno di massa rispetto ai primi tre ma di livello massimo per internazionalità dei nomi di volta in volta proposti: Elita (Milano) e Dancity (Foligno). La cosa che non ho potuto far a meno di notare è che tutti e cinque questi festival hanno dei nomi che ormai sono quasi diventati dei brand. Gli organizzatori hanno puntato tutto sul nome, sul logo, sullo stile, sui colori, sul merchandising e la gente ormai si è fidelizzata, affezionandosi e fidandosi anche quando il promoter gli propone il nome più oscuro. La comunicazione si dimostra ancora una volta essenziale per il successo di un evento. Siamo ancora lontani dai vari Primavera, Sonar, Coachella etc ma qualcosa nel Bel Paese sta cambiando, e non è un caso se gli eventi che “vanno meglio” sono quelli in ambito elettronico: l’Italia negli ultimi anni ha esportato all’estero quasi esclusivamente nomi di artisti relativi alla scena elettronica.
Sotto le stelle del jazz (Raffaele Casarano - Musicista e direttore artistico del Locomotive Jazz Festival) La gente comincia ad accorgersi che forse il jazz non è poi così da “vecchi”. Il jazz è una musica che nasce nelle strade, nei club fumosi degli anni ’40, dove si ballava lo swing, il rock’n&roll, il blues. Bisogna riappropriarsi di quella bellezza. La programmazione del Locomotive è cominciata nel 2006 sino al 2012 circa facendo un percorso totalmente fruibile al pubblico, quindi non a pagamento, poggiandosi solo sulle poche risorse istituzionali. Questo ha facilitato la fruizione di quel mondo apparentemente lontano ai più, e portando oggi il jazz ad un maggiore successo e consapevolezza territoriale e una partecipazione sempre più fitta dei giovani, risultato ai tempi insperato. Poi quando le cose tendono a crescere, tende a crescere anche la spesa economica, e così 39
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento abbiamo cominciato a inserire qualche evento a pagamento, prevalentemente i concerti serali, ma con un prezzo popolarissimo. Tutto il resto del festival è totalmente gratuito. ` proprio una forma “Festa”. Il jazz nella mia vita rappresenta un gioco, e come tale E vorrei passasse questa idea anche per la gente che ascolta la mia musica o che fruisce dei concerti del Locomotive Jazz Festival. Il pubblico non cambia, forse si amplia sempre più non in relazione al fatto che il festival si sia spostato negli ultimi anni da Sogliano a Lecce, bensì dalla programmazione artistica e non solo, che ogni anno propone il Locomotive. Nella filosofia del festival c’è sempre stata l’idea di riportare la musica jazz a conoscenza di quanto più pubblico possibile, vista la sua natura di musica popolare, ` provando così a superare gli steccati del luogo comune come “il jazz musica di nicchia”. E chiaro anche dal successo di alcuni eventi in programma, come l’Alba in Jazz o i concerti in treno, che l’intenzione finale è sempre quello di dare vita a una festa della musica. Per noi la musica deve essere aggregatore sociale ed essere presente anche con azioni di supporto, per esempio abbiamo attivato, tra le altre, una partnership con l’Associazione Onlus “Tria Corda” per la costruzione dell’Ospedale Pediatrico a Lecce e con l’Istituto Antonacci per non vedenti programmando live ad hoc, come per esempio i concerti “al buio”. Questo è un ruolo che l’arte deve avere, e nel suo piccolo il Locomotive lo rispecchia.
Quando il live è green (Elisa Monsellato - Green Sound Festival) Lo studio rappresenta uno strumento di pianificazione strategica fondamentale per chi opera in un comparto così “volubile”. La possibilità di segmentare il mercato e comprendere quali azioni correttive intraprendere nella programmazione per venire incontro alle esigenze dei fruitori è la base per dimostrare che qui si fa impresa anche con la cultura. Molto interessante l’analisi dei canali di comunicazione: attraverso il nostro festival cerchiamo ogni anno di promuovere una politica di riduzione della carta e il riscontro della maggiore efficacia del web e dei social rispetto agli altri mezzi, non può che rafforzare la nostra posizione e indurci a spingere su questo fronte; è inoltre evidente che, a livello regionale, sia necessaria un’azione di sistema rispetto alla promozione della musica dal vivo, andando oltre l’odiosa distinzione tra chi beneficia dei fondi di regionali e chi no. Considerata la capacità del comparto di generare flussi turistici trovo insensato che la promozione degli eventi pugliesi implementata da “Puglia Promozione” in Italia sia strettamente legata ai finanziamenti di Puglia Sounds. Una promozione integrata e dedicata permetterebbe ai turisti di informarsi prima di arrivare sul territorio e quindi organizzare il proprio viaggio anche in base a questo aspetto. Inoltre sarebbe interessante un’apertura degli openday al turismo “notturno” degli eventi. Per concludere, credo che il Salento sia pronto per un bel festival di rock internazionale; i rockettari saranno anche meno di quelli che ascoltano pop ma consumano moltissima birra! Scherzi a parte, questo è l’aspetto più sconcertante emerso dal nostro festival in 40
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento cui a fronte di un dimezzamento di pubblico tra una serata e l’altra, i livelli di consumo di alcol sono rimasti inalterati. Infine, sarebbe interessante capire qual è la situazione dal lato dell’offerta, qual è l’impatto sulla filiera dei nostri sforzi e investimenti.
Osservare il territorio (Stefano Manca - Sud Est Studio/Contronatura Festival) Leggendo attentamente i dati emersi dall’analisi ho notato che ciò che manca nel campionamento è una voce relativa al clubbing e la musica EDM in generale, si obietterà ` vero, non lo sono, ma costituiscono una fetta importante del che “non sono concerti”. E consumo musicale e soprattutto del business. Spesso un dj-set a fine serata tiene in piedi tutta la baracca dei gruppi, facendo lavorare il bar per altre tre o quattro ore. Forse è triste ma la realtà, da quello che ho potuto constatare con la mia esperienza diretta da organizzatore, è che ci sono molte più persone comprese tra 20 e 35 che spenderebbero 25 euro per andare a ballare piuttosto che 15 per andare a vedere Cat Power, ad esempio. Questo è un discorso che va oltre le stagioni, poi in estate la cosa si esaspera ancora di più perché in vacanza si deve fare festa, è come un capodanno o una pasquetta ` impressionante come stia proliferando una nuova techno e una vecchia senza sosta. E drum&bass. Dalla mia posizione leggo mille indicatori, indubbiamente i grandi festival europei e mondiali come il Primavera, il Glastonbury e il Coachella il trend l’hanno capito già da un pezzo, l’anno scorso ho potuto vedere Phoenix su un palco e a 300 metri c’era Moderat nella zona electro. Direi che riescono a far quadrare i conti e lo fanno con gusto rimanendo attuali. Ypsig rock è un ottimo modello italiano meridionale che è riuscito a tenere alto e al passo il livello musicale in un posto difficile come la Sicilia. Da qui vedo i comportamenti di tutte e tre le province sia dal lato live che dal lato produzione. Spesso vado al Dopolavoro di Brindisi, posto molto avvantaggiato dalla posizione e da una programmazione molto protesa al business. C’è stato un singolare sold-out dei Punkreas, il resto è EDM, prezzi al bar bassi. A Lecce sarebbe come avere a disposizione il Santa Lucia per i live però davanti alla stazione! A Taranto come a Brindisi la situazione insiste molto sul catautorato/popolare. Il Salento rimane sempre molto vivo, in ogni caso soffre di una mancanza di volontà e di cultura musicale da parte della classe abbiente/dirigente. La musica è lavoro? No, come tutte le culture nella loro purezza. Se lavoriamo bene però può diventarlo, ma senza mai perdere di vista la freschezza e l’entusiasmo che hanno gli amanti della musica. Appena il business prevarica, automaticamente scompare il senso di quello che si sta facendo. Un’altra cosa che non vedo nell’analisi è una distinzione tra il pubblico che va ai concerti come si va al cinema o a mangiare una pizza (Battiti, Bande a sud, Notte della Taranta, Gusto dopa, Amoroso) e quelli che consapevolmente scelgono di assistere allo spettacolo di un artista (Locomotive, Brunori, Bud Spencer 41
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento Blues Explosion, Contronatura Festival, Avion Travel ecc.).
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I festival musicali nel Salento
Negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dell’offerta musicale nel Salento. Pertanto, in questo paragrafo, viene proposta una rassegna dei sette festival musicali monitorati in occasione dell’indagine campionaria condotta.
Locomotive Jazz Festival La rassegna di musica jazz diretta dal sassofonista Raffaele Casarano, partita nel 2006 da Sogliano Cavour, in Provincia di Lecce, si è trasformata nel corso degli anni in un festival itinerante che coinvolge diversi Comuni del Salento e della Puglia. Numerosi i progetti nati in seno al festival con l’intento di promuovere l’incontro e la collaborazione tra jazzisti pugliesi e musicisti di rilievo nazionale e internazionale. LJF è anche performing arts, teatro, arti visive e molto altro per offrire al pubblico un evento in cui l’arte si esprime a tutto tondo. Tra gli artisti ospitati dal festival: Paolo Fresu, Bebo Ferra, Flavio Boltro, Javier Girotto, Dudu Manhenga, Lars Danielsson, Ivan Mazuze, Sheila Jordan, Larry Franco, Baba Sissoko, Manu Katchè, Rita Marcotulli, Alex Kolosov, Giuliano Sangiorgi, Gaetano Curreri, Paola Turci, Gino Paoli e Antonella Ruggiero.
Parco Gondar Un complesso di oltre 30.000 mq di cui 20.000 interamente dedicati all’intrattenimento, situato sul lungomare di Gallipoli. Ogni anno la struttura propone una programmazione che spazia tra live music, dj-club e dance hall. Negli anni ha ospitato: David Guetta, Paul Kalkbrenner, Shaggy, Battiato, Carmen Consoli, Sick Of It All, Caparezza, Pino Daniele, Subsonica, Francesco De Gregori, J-Ax, Negrita, Fabri Fibra, Nina Zilli, Alessandro Mannarino, Mavado, P.F.M, Sud Sound System, Motel Connection, Planet Funk, Bushman, Marlene Kuntz, Capleton, 99 Posse, Afterhours, The Wailers, Collie Budzz, Roy Paci e Aretuska, Municipal Waste, Apres La Classe, Giuliano Palma and the Bluebeaters, Apparat, Bandabardò, Alborosie, David Rodigan, Morgan e le Sagome, T.o.k., Marco Markovic, Busy Signal, Toots and The Maytals, Donatella Rettore, Righeira, Junior Kelly, Anthony B, Mr Vegas e molti altri.
Battiti Live Battiti è il titolo di una trasmissione televisiva, prodotta da Radionorba e trasmessa su Telenorba. Con il tempo il format diventa Battiti Live, ospitando spettacoli musicali che si tengono ogni estate nelle principali piazze del Sud Italia. I dj animano questi concerti che solitamente ospitano più artisti per serata. I nomi di punta sono soprattutto quelli del 42
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento pop italiano radiofonico con incursioni nel reggae e nel rap; negli anni Battiti ha ospitato, tra gli altri, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Zero Assoluto, Gabry Ponte, Giusy Ferreri, Dolcenera, Club Dogo, Elen Levon, Tiromancino, Sud Sound System, Frankie hi-nrg MC, Rocco Hunt, Arisa, Francesco Renga, J-Ax, Gianni Morandi, Noemi, Il Cile, Anna Tatangelo, Gigi D’Alessio, Francesco Sarcina, Mondo Marcio, Luca Carboni, Renga e Max Gazzè.
Sud Est Indipendente Il festival targato Cool Club che fin dalla sua nascita nel 2006 ha dichiarato la sua vocazione a scegliere gruppi e progetti eterogenei, a trasformarsi di volta in volta allargando l’orizzonte delle proprie proposte per offrire al proprio pubblico una panoramica ampia e variegata della musica pescando nei diversi generi che vanno dal punk al cantautorato, dal rock allo ska, dal folk ai ritmi in levare. Nelle diverse location salentine che hanno ospitato il festival, si sono alternati artisti come Cat Power, JJon Spencer Blues Explosion, Kings of Convenience, Baustelle, Gogol Bordello, Bugo, Skatalites, Verdena, Daniele Silvestri, Tre Allegri Ragazzi Morti, Vallanzaska, Teatro degli Orrori, One Dimensional Man, Mannarino, Brunori Sas, Avion Travel e molte altre realtà italiane e pugliesi.
Green Sound Festival Il Green Sound è un festival in cui discipline artistiche diverse dialogano tra loro e stimolano la riflessione sulla fragilità dell’ecosistema in cui viviamo. Attraverso buone pratiche e momenti di riflessione collettiva il festival vuole dimostrare che è possibile organizzare e partecipare ad un evento limitando l’impatto sull’ambiente grazie a piccoli e semplici accorgimenti. Dai prodotti a Km 0 serviti in stoviglie biodegradabili, all’incentivazione della mobilità sostenibile, dalla costruzione di una campagna di comunicazione basata sul clean advertising, alla compensazione della CO2 attraverso la piantumazione; ogni aspetto è curato per il raggiungimento di un’unica mission: innescare comportamenti socialmente responsabili.
Contronatura Il festival si svolge a Guagnano, nell’entroterra leccese, presso lo studio di registrazione Sudestudio. Il termine “Contronatura” è una dichiarazione d’intenti: il festival vuole portare all’attenzione del pubblico salentino, e non solo, le nuove tendenze in ambito musicale internazionale. Contronatura nasce nel 2012 attraverso il bando “Principi Attivi” della Regione Puglia e nel corso delle sue edizioni ha ospitato Erlend Øye, Laetitia Sadier degli Stereolab (band dalla cui canzone del 1997 prende il nome il festival), gli americani Ducktails, Real Estate, Mykki Blanco, His Clancyness, Young Dreams (dalla Norvegia), Weird Dreams (dall’Inghilterra) e Elliphant (dalla Svezia) tra gli altri. 43
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La Notte Della Taranta Il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa, si svolge nel Salento ed è dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina, alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla musica sinfonica. Nato nel 1998 su iniziativa dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e dell’Istituto Diego Carpitella, in quindici anni il festival si è reso protagonista di una crescita straordinaria per dimensioni, affluenza e prestigio. Dal 2010 l’organizzazione è a cura della Fondazione “La Notte della Taranta”. La formula del festival itinerante culmina nel Concertone finale di Melpignano che si caratterizza per la presenza di un Maestro Concertatore, invitato a reinterpretare i classici della tradizione musicale locale avvalendosi di un gruppo di circa trenta musicisti di riproposta del Salento, assieme ad ospiti eccezionali della scena nazionale e internazionale. Tra i Maestri Concertatori che si sono avvicendati sul palco della Taranta: Daniele Sepe, Piero Milesi, Joe Zawinul, Vittorio Cosma, Stewart Copeland, Ambrogio Sparagna, Mauro Pagani, Ludovico Einaudi, Goran Bregovic, Giovanni Sollima e (nel 2015) Phil Manzanera.
Gusto Dopa Al Sole È il più importante festival reggae e hip hop dell’estate pugliese che ogni anno porta nel Salento i nomi più interessanti della musica Urban internazionale e italiana. Sin dal 1994 il festival è un’immersione totale nella cultura musicale di strada attraverso un fitto programma di concerti, contest e sound system. Il festival ogni anno richiama giovani appassionati di reggae e hip hop sulle spiagge, nei campeggi e nelle campagne salentine per condividere la cultura di strada e la sua musica. Sono molti gli artisti che hanno calcato il palco di Gusto Dopa al Sole negli anni: Sean Paul, Horace Andy, Shaggy, Snoop Dogg, Lion D, Alpha Blondy, Alborosie, B-Real, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Burro Banton, Junior Reid, Sud Sound System, Gentleman, Michael Rose, Kurtis Blow, Asian Dub Foundation, Mr Vegas, Roy Paci, Heltah Skeltah, Etana, Busy Signal e molti altri.
Bande A Sud La musica in piazza, all’aperto, dedicata a chiunque ne voglia godere in comunità: cultura del territorio e valorizzazione della Banda come multiforme e indispensabile complesso musicale di origine popolare che nel corso del tempo ha scandito le occasioni di culto, di convivialità, di festa, di rito civile e religioso, privato e comunitario del Sud. Attorno alle tre Feste patronali del Comune di Trepuzzi, in Provincia di Lecce (Festa della Madonna dei Miracoli, Madonna dell’Assunta e San Raffaele Arcangelo) si sviluppa un percorso musicale che, se da un lato guarda alla tradizione, dall’altro tende alle più rappresentative sperimentazioni dell’attualità. Musica e concerti ma anche approfondimenti culturali, incontro con la storia e i prodotti 44
Il suono che vorrei. Uno studio sui consumi musicali nel Salento del territorio, visioni. Tra gli ospiti di questi anni Vinicio Capossela e la Banda della posta, Kabatronics, Faraualla, Bandervish, Enzo Avitabile con i Bottari e Scorribanda, Banda Osiris, Kocani Orkestar e numerose bande di strada.
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