NUMERO ZERO 11 MAGGIO 2010
questa settimana
PAOLO REMEDY ex pubblicitario
fashion photographer
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PAOLO REMEDY Cominciamo con il conoscerci meglio. Quanti anni hai e dove vivi attualmente? Ho 26 anni e attualmente vivo in Cile, ma a gennaio sbarcherò nel vostro bel Paese, l’Italia, per lavoro e per cercare nuove affermazioni professionali.
Da quanto tempo fotografi e da quanto è la fotografia diventata un lavoro? Non da molto direi. Nel 2006 ero a New York e lì ho comprato la mia macchina fotografica; la mia prima vera macchina fotografica. Da quattro mesi, finalmente, ho cominciato seriamente a lavorare dopo un primo periodo di gavetta.
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Per chi lavori principalmente? Ho moltissimi clienti nel campo della pubblicità, locali e non. Tra questi lavoro ormai stabilmente per Heineken, LAN Airlines, Transbank, Puma, Lesancy Shampoo, Kia Motors e devo dire veramente molti altri, ma qui non posso elencarli tutti. Parlaci della tua arte: a cosa ti ispiri?Quanto ci metti ad ideare un set e come nasce?
“DURANTE I MIEI VIAGGI CERCO DI IMPRIMERMI NELLA MENTE MOLTI DETTAGLI, C’È SEMPRE QUALCOSA DI PARTICOLARE CHE MI RESTA SCOLPITO NELLA MENTE”
Mi ispiro ad ogni cosa mi circondi. Durante i miei viaggi cerco di imprimermi nella mente molti dettagli, c’è sempre qualcosa di particolare che mi resta scolpito nella mente, poi nel momento della realizzazione di un set li unisco tutti creando la mia immagine. Per realizzare un servizio ci metto un giorno oppure una settimana, dipende da quanto è complesso. 4
Cosa mostrano le tue foto: come arrivi all’idea e cosa vuoi rappresentare? Non ci arrivo. Nel senso che mi butto nella foto, non ho il tempo di pensarla, la realizzo e basta sul momento, sperimento ogni cosa mi venga in mente. Per questo ogni click è nuovo, diverso e inesplorato. Mi piace scoprire una volta che quello a cui sono arrivato è diverso dal precedente. Cosa credi che dovrebbe pensare chi guarda le tue foto?
“PER AMARE LA MIA ARTE È NECESSARIO CAPIRE I DETTAGLI DELLE MIE FOTO.”
Credo che chi mi guarda debba trovare i dettagli nelle mie foto e attaccarsi a quelli per capire cosa amare della mia arte. A quel punto può decidere. In ogni scatto noto una grossa ricerca dei particolari, soprattutto a livello cromatico e di
trucco, alcune immagini sembrano addirittura posterizzate, come le realizzi, usi Photoshop? Quando ho cominciato photoshop era molto importante perché non sempre riuscivo ad arrivare a quello che la mia testa desiderava. Ero un pubblicitario non un fotografo. Ora dopo la mia fondamentale gavetta, è solo il tocco finale del mio scatto, direi l’un per cento del risultato. Preferisci la pellicola o la fotografia digitale, tu quale usi? 5
Per lavoro uso il digitale. Che macchina fotografica usi? Uso una Nikon d200 principalmente, ma per la pubblicità uso la Canon 5D. Parlaci del tuo progetto come nasce, con chi collabori, dove vuoi arrivare, in poche parole che cosa è Colorsandia?
“HO ABBANDONATO IL LAVORO DI PUBBLICITARIO PER POTER RAGGIUNGERE LA LIBERTÀ CREATIVA.”
Cinque mesi fa lavoravo ancora come pubblicitario in un’agenzia chiamata Ogilvy. Però mi sentivo chiuso, volevo indipendenza, non intendo solo quella economica che hai lavorando in proprio, intendo proprio la libertà creativa, potermi esprimere come meglio credo senza sottostare a regole di altri. A quel punto ho cominciato a cercare persone che potessero aiutarmi con il trucco, i set, la moda, le posizioni e tutto quello che serve ad una produzione indipendente. Alla fine non ho dovuto cercare molto, la mia fidanzata Maria Mori, anch’essa pubblicitaria, mi ha proposto di occuparsi del make up e della 6
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produzione. A quel punto eravamo pronti a spiccare il volo. Poco tempo fa abbiamo definitivamente abbandonato le nostre vite di pubblicitari. Colorsandia, che tradotto significa color cocomero, è nata quindi in quel momento di 5 mesi fa dove ci siamo detti: cambiamo. A quel punto abbiamo cominciato a scattare, truccare modelle, creare set e mandare i nostri lavori a miriadi di agenzie. Siamo piaciuti ed hanno cominciato a pivere richieste di lavoro. Siamo in due io e Maria, non so come tutto questo è cominciato e nemmeno dove vogliamo e possiamo arrivare, io faccio solo foto e Maria moda, tutto qua. Cosa consigli a chi vuole affacciarsi alla fotografia, cosa deve fare che passi deve muovere? Il consiglio numero uno è comprarsi una fotocamera vali- da e cominciare a scattare a più non posso.
Poi come seconda cosa bisogna fare foto che non fanno gli altri, essere creativi, originali, controversi, ma diversi. Lavori all’estero?
“BISOGNA ESSERE ORIGINALI, CREATIVI, COTROVERSI, MA DIVERSI.”
Sì,per questo devo ringraziare internet che offre molte possibilità di far
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“Pref semperisco l’ultimre foto c a scattahe ho dopo to, ma camb due ore e sce io idea succelgo la ssiva .”
conoscere il nostro lavoro. Hai in programma delle mostre? Se sì dove e quando? 8
Per ora non ho nulla in programma, non ho il tempo di pensarci, sono troppo impegnato col lavoro. Ma penso che in Italia a gennaio potrò
organizzare qualcosa, anche se credo sarà allestita in Cile. Qual’è la fotografia che preferisci tra tutte quelle che hai scattato? Sempre l’ultima, ma dopo due ore credo che la migliore sia sempre quella successiva. Qual’è invece quella che non hai scattato ma che vorresti scattare? Non immagini quante idee ho. Sei mai stato in italia? Si per un percorso di studio.
“QUALSIASI COSA È FONTE D’ISPIRAZIONE.”
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A chi ti ispiri nel tuo lavoro? Mi ispiro a qualsiasi cosa e a tutti i grandi. Mi ispiro a Vogue o alla signora del supermarket, mi ispiro a chi si occupa della fotografia di un film che particolarmente mi impressiona, mi ispiro a me, a te, anche questa intervista mi dĂ spunti.
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